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Autore: ShadowFeanor    30/06/2009    1 recensioni
A dispetto del titolo non spaventatevi, non ci saranno spargimenti di sangue. O per lo meno non saranno questi i protagonisti. Questa è una fanfiction sui legami parentali e non, che possono essere o fortissimi o praticamente inesistenti.
Genere: Malinconico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Hina-Ichigo, Shinku, Suigintou
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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XXV)               Il desiderio

 

Perdonami Ryu, è tutta colpa mia quello che è accaduto. Solo colpa mia. E per colpa mia stai rischiando di non svegliarti più.

 

Perché papà ti ha fatto una cosa simile? Capisco potesse non approvare il fatto che noi stiamo vivendo insieme, ma arrivare al punto di pugnalarti… no, questo non posso accettarlo.

 

Ora sono al tuo fianco e ti stringo la mano, anche se dubito te ne possa accorgere. In questo momento non sai quanto vorrei essere come una di quelle fate che appaiono nei racconti, che rinunciano alla loro immortalità per far si che un umano possa vivere.

 

Ma io non sono una fata, e non sono immortale. Ma è colpa mia se sei in pericolo di vita, quindi donarti la mia sarebbe il giusto prezzo per ciò che è successo. Se solo ci fosse il modo di farlo…

 

Improvvisamente scatta un allarme e dopo pochi attimi i medici entrano in camera. Non so cosa sia successo, né riesco a capire cosa stiano facendo. Fatto stà che sento il cuore in gola per la paura di vedere il mio timore diventare realtà. I miei occhi non si spostano dall’elettrocardiogramma, che a mano a mano diventa debole, fino a sparire del tutto.

 

I medici escono, coprendoti il viso con il lenzuolo.

 

Nonostante ciò che ho visto non ho alcuna intenzione di credere a ciò che ho visto. Corro subito al tuo fianco e scaravento via il lenzuolo, cercando di sentire da qualche parte il tuo cuore battere.

 

Ma è tutto inutile, ormai il tuo cuore si è fermato. Non posso far altro che cadere in ginocchio e piangere, ancora una volta.

 

Suigintou: Ryu… mi dispiace…

 

Ryu: Suigintou…

 

A quelle parole alzo la testa di scatto.

 

Suigintou: Ryu, sei…

 

Le parole che stavo per dire mi muoiono in gola.

 

Tu non sei vivo. I tuoi occhi sono spenti, e solo guardarli mi mette paura.

 

Ryu: Mi ripaghi così per tutto quello che ho fatto per te?

 

Inizi ad alzarti, ma ho paura ed indietreggio, mentre mi parli ancora.

 

Ryu: Come farò ora con Koyomi? La manterrai tu al posto mio per caso?

 

Scendi dal lettino e ti avvicini, spingendomi con le spalle al muro, bloccandomi ogni via di fuga.

 

Ryu: No, tu non puoi farlo. Puoi fare solo una cosa ormai…

 

Suigintou: C-cosa?

 

Ryu: Darmi il mezzo per ritornare alla vita.

 

Mi sento come paralizzata, mentre tu avvicini il tuo viso al mio.

 

Ma non è un bacio quello che vuoi darmi. Mi mordi le labbra brutalmente, facendole sanguinare. Sento una mano sul mio seno, ma è quasi incorporea e ci mette poco ad entrare nel mio corpo, per stritolarmi il cuore.

 

Ritrai la tua mano, che stringe il mio cuore pulsante mentre lo divori. E dopo averlo mangiato ritorni al mio corpo per sbranarlo.

 

Nonostante dovessi essere morta sento i tuoi morsi che mi lacerano, ma non riesco a muovermi.

 

Suigintou

 

Vorrei gridarti di smetterla, vorrei supplicarti di non divorarmi come un predatore fa con la propria preda, ma non riesco ad emettere un suono. Sono del tutto alla tua mercé. Prima ho detto che avrei voluto darti la mia vita, è vero, ma non di certo in questo modo atroce…

 

Suigintou

 

Cos’è questa voce che mi chiama?

 

Suigintou

 

Suigintou: NO RYU!

 

Improvvisamente mi ritrovo fuori dalla camera di Ryu, sempre all’ospedale. E con me c’è Shinku.

 

Era… era solo un incubo… per fortuna…

 

Shinku: Suigintou, come ti senti?

 

Suigintou: Uno schifo… perché sei qui?

 

Shinku: Suiseiseki ci ha detto che tu e Ryu avevate incrociato il preside e vi aveva costretti a seguirlo perché gli serviva una mano per un convegno, ma ieri non c’erano convegni, quindi le ho chiesto cosa era successo veramente e mi ha detto tutto. Ha aggiunto poi che non c’è bisogno di stare in pena e che Ryu è un tipo che se non lo colpisci come si deve non muore di sicuro. Come stà ora?

 

Suigintou: Io… io non lo so…

 

Shinku: Cosa è successo ieri?

 

Suigintou: Stavamo tornando dal supermercato quando papà ha tentato di portarmi via. Ryu ha cercato di difendermi, ma è stato accoltellato. La ferita non è grave per uno come lui hanno detto, ma…

 

Shinku: Ma?

 

Suigintou: Il coltello era avvelenato, ed il veleno è quello di un pesce palla mortale. Come abbia fatto papà a procurarselo non so, ma non hanno un antidoto adatto o che almeno possa rallentarlo. I medici dicono che è assurdo sia arrivato qui ancora vivo, ma ogni attimo potrebbe…

 

Non riesco a trattenermi e scoppio ancora una volta in lacrime. Non riesco a pensare che una cosa del genere possa accadere. Non qui, non a me. Shinku prende il suo thermos e versa del the in una tazza.

 

Shinku: Tieni, forse ti aiuterà a rilassarti. Devi avere ancora i nervi a fior di pelle per quello che è accaduto…

 

Suigintou: Non è giusto. È tutta colpa mia…

 

Shinku: Non è vero, quello che è successo è…

 

?: È solo colpa di quel ragazzo se gli è successo quello che è successo.

 

Questa voce mi è troppo familiare per confonderla, anche se in questi ultimi tempi è una delle voci che ho più odiato. Non schiodo nemmeno gli occhi da terra, non voglio vederla.

 

Suigintou: Che ci fai qui mamma?

 

Misato: Mi hanno detto che eri sull’ambulanza anche tu quando la polizia ha arrestato tuo padre e volevo vedere come stavi. Tu non lo sai, ma tuo padre da ragazzo ha svolto talvolta dei lavoretti per la Yakuza, e per quanto ne so questo era uno dei suoi doveri.

 

Suigintou: Papà davvero faceva queste cose?

 

Misato: Si, ma non è questo il punto. Quel Ryu non doveva intromettersi in questa faccenda, è lui che se l’è cercata. È solo colpa sua se tuo padre gli ha fatto quel che gli ha fatto. Compiango i suoi poveri genitori, non deve essere facile avere un figlio così sconsiderato…

 

Come può dire cose così malefiche con così tanta indifferenza? Lei non sa nulla, proprio nulla! Non ha diritto di parlare di Ryu in questo modo!

 

Shinku si alza dalla panchina e si avvicina a mia madre con un’espressione che non le avevo mai visto in volto.

 

E quello che fa anche non glie l’ho mai visto fare.

 

Dà uno schiaffo a mia madre.

 

Misato: Ma come osi…

 

Cerca a sua volta di colpirla, ma come risposta riceve un secondo schiaffo, stavolta da uno dei suoi codini.

 

Shinku: Mi permetto eccome! Lei piuttosto come si permette di parlare così? Lo capisce che quel ragazzo è sull’orlo del precipizio perché ci tiene a vostra figlia? Molto probabilmente la sua felicità stà a cuore più a lui che a voi e vostro marito messi assieme! Non è colpa sua se è in queste condizioni, è colpa vostra che avete costretto Suigintou ad andarsene di casa! Si faccia un esame di coscienza prima di parlare a vanvera!

 

Più guardo quello che stà accadendo più sono convinta di una cosa.

 

Ormai la mia famiglia non è più quella che credevo fosse. Non è fatta dai miei genitori e dai miei parenti.

 

La mia vera famiglia sono i miei amici. A volte sono insopportabili, ma non posso fare a meno di loro. E sono loro quelli che ci sono sempre quando ho bisogno.

 

Non so come abbia fatto, ma Ryu da quando è arrivato c’è sempre quando ho bisogno di lui, e ieri quando Ryu è stato ferito Takuya era lì ad aiutarmi, anche se solo per caso, ed ora Shinku stà affrontando mia madre.

 

Questi sono solo alcuni fatti recenti, perché fin da quando ero piccola ed avevo bisogno di qualcosa c’erano loro, non i miei genitori. Ed era la stessa cosa per tutti.

 

Quando ci facevamo male Megu ci curava le ferite, Nori ci preparava e ci prepara tutt’ora delle merende ottime, Jun cercava di spaventarci ma alla fine i suoi racconti dell’orrore sembravano barzellette ed Hina aveva sempre il dono di regalarci un sorriso anche nei momenti più brutti.

 

Questa è la mia famiglia, e con loro voglio rimanere. La mia vecchia famiglia non esiste più, né ha senso di esistere.

 

Misato: Ora basta ragazzina, mi hai stufata!

 

Mamma prende una bomboletta dalla borsa e spruzza dello spray negli occhi di Shinku. Accorro subito al suo fianco per sostenerla e vedo che i suoi occhi lacrimano abbondantemente.

 

Suigintou: Come stai Shinku?

 

Shinku: Gli occhi… bruciano come l’inferno…

 

Suigintou: Cosa le hai fatto?

 

Misato: Non preoccuparti, è solo spray al peperoncino. Ora tu però vieni con me senza fare storie.

 

Mi prende un braccio, ma io non ho nessuna intenzione di seguirla, né di farmi trascinare via. Ritiro subito il braccio, strattonandola così forte da farla cadere a terra.

 

Suigintou: Mi sembra di essere stata chiara l’altra volta. Io NON ti seguirò, neanche se mi dovessi uccidere. Shinku, appoggiati a me.

 

Aiuto Shinku ad andare in bagno, ma mia madre si alza e riprova ad afferrarmi. Afferro di scatto la tazza di the che Shinku mi ha dato un istante fa e le getto il the in faccia.

 

Spero le faccia male come lei ha fatto male alla mia amica.

 

Suigintou: Tu per quanto mi riguarda non si più mia madre, ed al contrario di come credi i suoi genitori sarebbero fieri di lui…

 

Mi allontano, ed aggiungo sospirando.

 

Suigintou: Se solo potessero vedere com’è diventato…

 

Shinku: Hai detto qualcosa?

 

Suigintou: No, nulla.

 

Entriamo in bagno e l’aiuto a sciacquarsi gli occhi. Capisco che si fosse sentita offesa a farsi fare la predica da una ragazza, ma addirittura reagire così è troppo. Anche lei cerca di entrare, ma appena vede che prendo una scopa lasciata lì da un addetto alle pulizie si ritira subito. Nervosa come sono potrei mandarla all’ospedale.

 

Un momento, siamo già all’ospedale.

 

Ritorno al fianco di Shinku, che finalmente può aprire gli occhi. Sono ancora molto rossi, ma almeno non le fanno più male.

 

Suigintou: Come va ora?

 

Shinku: Meglio, grazie. Cavoli però come bruciava…

 

Suigintou: Mi dispiace, ti è successo perché mi hai…

 

Shinku: Non ho difeso te.

 

Suigintou: Come?

 

Shinku: Non mi è piaciuto il modo in cui tua madre ha trattato Ryu. Insomma, lui si è fatto in quattro per te e lei dice che è colpa sua. Roba da pazzi…

 

Suigintou: Già… speriamo si riprenda…

 

Shinku: Cosa farai se si riprenderà?

 

Suigintou: Ovvio, gli chiederò scusa per tutti i guai che gli ho fatto passare e poi… non so. Forse potrei iniziare a vivere per conto mio una buona volta, senza dover essere più un peso per lui.

 

Shinku: Credevo avresti potuto fare altro…

 

Suigintou: In che senso?

 

Shinku si volta, guardandomi dritta in faccia con un’espressione molto seria.

 

Shinku: Ora qui ci siamo solo noi due, quindi puoi essere sincera.

 

Suigintou: Sincera riguardo cosa?

 

Shinku: Cosa provi per Ryu?

 

Suigintou: Io… non lo so… finora pensavo solo fosse un buon amico, ma… da quando vivo con lui ho scoperto un altro Ryu, ed è una persona che non avrei creduto potesse esistere. Non in questo mondo.

 

Shinku: Come ti senti se pensi che potrebbe non alzarsi più da quel lettino? La situazione è molto grave da quanto hai detto, è incredibile che sia ancora tra i vivi, ma se non migliora potrebbe…

 

Suigintou: No! Ti prego, non posso immaginare una cosa simile! Il solo sapere che c’è questa eventualità mi stritola il cuore! Se ripenso al sogno che ho fatto prima mi manca l’aria…

 

Shinku: Sei innamorata.

 

Suigintou: Non lo so…

 

Shinku: Non era una domanda. Tu sei innamorata di Ryu. Oltre te solo sua sorella potrebbe provare una cosa del genere in caso dovesse sparire. Non dico che non mi dispiacerebbe, ma di sicuro il dolore che proveremmo io e le altre non può essere paragonato al tuo.

 

Suigintou: Come fai ad esserne sicura?

 

Shinku: Sai, ho analizzato la situazione tra me e Jun. Non c’è la minima affinità amorosa tra noi, l’unica cosa che ci unisce è il fatto che fin da piccoli io ero la padrona e lui il servo indisponente quando giocavamo, e la cosa è rimasta tale anche ora. Non ho mai provato dolore pensando che Jun poteva fidanzarsi con Suiseiseki o Tomoe, ergo io non lo amo. Tu invece ami Ryu, ne sono certa. E non sono le solite congetture che faccio per renderti nervosa.

 

Rimango in silenzio, riflettendo sulle parole di Shinku.

 

Sono davvero innamorata di Ryu? È vero che con lui in questi mesi ho condiviso molte cose, per la maggior parte brutte, ma sono ancora confusa…

 

Forse questo non è il momento di parlare di una cosa del genere…

 

Shinku: Ops, quasi dimenticavo.

 

La bionda prende da terra un sacchetto di plastica e me lo porge.

 

Shinku: Questo è per te, da parte di Hina.

 

Suigintou: Da parte di Hina?

 

Shinku: Guarda cosa c’è dentro.

 

Apro la busta, dentro ci sono dei fogli piegati. Ne prendo uno e lo apro.

 

Un origami a forma di gru. Fatto con un foglio di carta che reca delle formule matematiche sopra.

 

Suigintou: Cosa significa? Questa non è una delle schede che davano ad Hina all’asilo?

 

Shinku: Si dice che se riesci a creare mille gru di carta un desiderio si avvera. Finora Hina ci ha provato due volte ed entrambi i suoi desideri si sono avverati. Ricordi? Una volta desiderò di trovare una collana che mamma aveva perso da ragazzina ed il giorno dopo la ritrovò nel parco. A quanto pare i suoi origami funzionano davvero.

 

Suigintou: Ma… perché me li manda?

 

Shinku: Credo che nemmeno lei abbia creduto a Suiseiseki, ed ha interpretato la vostra assenza come un voler rimanere soli. Sai, voleva che la tua favola si avverasse e così ha deciso di fare questi origami per te. Però lei non poteva esprimere il desiderio per te, quindi mentre costruiva l’ultimo, …

 

Nel dirlo prende dal taschino una gru ancora da finire.

 

Shinku: … che sarebbe questo qui, ha espresso il desiderio che il desiderio tu farai completando questa gru si avveri. Ti vuole davvero molto bene.

 

Suigintou: Si è data tanto da fare… per me?

 

Shinku: Esattamente.

 

Sorrido mestamente, commossa da quel gesto.

 

Suigintou: Peccato che il suo desiderio sia sprecato, non ha avuto il tempo di fare mille gru…

 

Shinku: Anche su questa è stata furba. Per aggirare la regola per via del tempo ha fatto la prima gru piccolissima, mentre le altre le ha fatte più grandi, in modo che valessero come tante piccole gru. Spero che le perdoneranno questo piccolo imbroglio e le permettano che il suo desiderio si realizzi. O meglio, il tuo desiderio si realizzi.

 

Shinku mi mette in mano l’ultimo origami, al quale piego il becco per finirlo.

 

Vorrei che Ryu smettesse di soffrire, e che finalmente trovi pace.

 

Non ho il tempo di finire il desiderio che una sirena d’emergenza si attiva.

 

Proprio come nel mio sogno. Infatti la camera in cui c’è l’emergenza è quella di Ryu.

 

Dovevo esprimere meglio il mio desiderio, da augurio potrebbe essersi tramutato in maledizione. O forse mamma per vendetta gli ha dato il colpo di grazia.

 

Corriamo subito fuori. Mia madre aspettava dietro la porta e la investiamo letteralmente. Almeno di sicuro non è stata lei, di sicuro non l’avrei mai potuta perdonare per un gesto simile.

 

Apro subito la porta della stanza. 

 

Nonostante non sia ciò che temevo non riesco a crederci.

 

Ryu è in piedi che si stà rimettendo il giubbotto ed il fazzoletto. L’allarme deve essere scattato per via che si è tolto tutti i sensori da dosso in un istante.

 

I medici arrivano un istante dopo di noi, ma la cosa sorprende anche loro.

 

Medico: Ma cosa… ?!

 

Ryu: Che vi prende? Sembra abbiate visto un fantasma…

 

Non riesco a trattenermi e lo abbraccio con tutte le forze. Non è un fantasma o sarebbe già scomparso.

 

Suigintou: Meno male, stai bene. Ho avuto tanta paura che…

 

Shinku: Ryu, ma davvero eri tu quello avvelenato?

 

Ryu: Non mi faccio mettere fuori combattimento da uno stupido pesce palla. Torniamo a casa?

 

Un infermiere blocca subito Ryu e lo fa sedere di nuovo.

 

Infermiere: Niente da fare giovanotto, hai almeno una settimana di convalescenza da superare prima di andartene.

 

Ryu: Stò benissimo, non vi preoccupate. E poi non posso rimanere qui una settimana!

 

Infermiere: Se puoi tornare a casa o no lo stabiliranno le analisi.

 

Il ragazzo viene portato in un’altra stanza e Shinku esclama.

 

Shinku: Quello lì è un alieno, un demone, una mutazione genetica, insomma, non è umano! Nessuno può sopravvivere così ad una ferita avvelenata ed in un paio d’ore ragionare come se niente fosse!

 

Suigintou: Concordo, non è normale.

 

Shinku: Io vado a vedere le analisi, sono curiosa di vedere cosa diavolo è in realtà il nostro Ryu.

 

Shinku segue Ryu, mentre io rimango lì assieme allo stesso medico che ieri mi ha dato la sua diagnosi.

 

Suigintou: Non so cosa gli avete fatto, ma la ringrazio.

 

Medico: Noi non abbiamo fatto nulla. Ha fatto tutto da solo.

 

Suigintou: Come?

 

Medico: Sembra proprio che quel ragazzo avesse degli anticorpi adatti ad un tipo di veleno simile. Il suo organismo ha recepito la minaccia ed ha sviluppato una forma di anticorpi capaci di reagire al veleno su quella base. In ogni caso quel ragazzo è sicuramente molto forte, nonostante la tetradocsina di un fugu tigre blocchi le funzioni cardiorespiratorie e sia 1250 volte più mortale del cianuro sembra non ne abbia risentito. Un milligrammo basta ed avanza per uccidere una persona adulta, mi sembra impossibile di vedere coi miei occhi qualcuno sconfiggere quel veleno.

 

Come sarebbe a dire 1250 volte più letale del cianuro?!

 

Suigintou: Quel veleno è così potente?

 

Medico: Non esiste ancora un antidoto per questo veleno, ha una composizione molecolare del tutto differente da quelle di altri veleni, eppure lui è ancora vivo. Inoltre questa notte sarebbe come minimo dovuto entrare in coma, ma invece non si è nemmeno addormentato. È come se avesse voluto combattere il veleno con la forza fisica. Non so cosa abbia fatto ma è un soggetto davvero molto interessante. Magari le analisi ci diranno di più sul suo conto.

 

Suigintou: Temo proprio che non serviranno ad un bel niente. Quello lì potrebbe essere capace di far saltare ogni analisi.

 

Questa guarigione sa davvero di miracolo. Come può il corpo umano sintetizzare un anticorpo come se fosse stato creato in un laboratorio, e soprattutto in una sola notte…

 

O Ryu davvero non è umano o è successo qualcosa…

 

 

Possibile che… il mio desiderio sia stato esaudito?

 

Mi ero aggrappata ad una leggenda pur di avere un qualcosa in cui credere ed ora… Ryu è vivo…

 

Grazie per ciò che hai fatto Hina.

 

Ryu sarà pure il mio cavaliere nero come dici tu, ma tu sei la fatina che rimette a posto tutto quando tutto sembra perduto…

 

   
 
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