XXV)
Il
desiderio
Perdonami
Ryu, è tutta colpa mia quello che è accaduto. Solo colpa mia. E per colpa mia
stai rischiando di non svegliarti più.
Perché
papà ti ha fatto una cosa simile? Capisco potesse non approvare il fatto che noi
stiamo vivendo insieme, ma arrivare al punto di pugnalarti… no, questo non posso
accettarlo.
Ora
sono al tuo fianco e ti stringo la mano, anche se dubito te ne possa accorgere.
In questo momento non sai quanto vorrei essere come una di quelle fate che
appaiono nei racconti, che rinunciano alla loro immortalità per far si che un
umano possa vivere.
Ma
io non sono una fata, e non sono immortale. Ma è colpa mia se sei in pericolo di
vita, quindi donarti la mia sarebbe il giusto prezzo per ciò che è successo. Se
solo ci fosse il modo di farlo…
Improvvisamente
scatta un allarme e dopo pochi attimi i medici entrano in camera. Non so cosa
sia successo, né riesco a capire cosa stiano facendo. Fatto stà che sento il
cuore in gola per la paura di vedere il mio timore diventare realtà. I miei
occhi non si spostano dall’elettrocardiogramma, che a mano a mano diventa
debole, fino a sparire del tutto.
I
medici escono, coprendoti il viso con il lenzuolo.
Nonostante
ciò che ho visto non ho alcuna intenzione di credere a ciò che ho visto. Corro
subito al tuo fianco e scaravento via il lenzuolo, cercando di sentire da
qualche parte il tuo cuore battere.
Ma
è tutto inutile, ormai il tuo cuore si è fermato. Non posso far altro che cadere
in ginocchio e piangere, ancora una volta.
Suigintou:
Ryu… mi dispiace…
Ryu:
Suigintou…
A
quelle parole alzo la testa di scatto.
Suigintou:
Ryu, sei…
Le
parole che stavo per dire mi muoiono in gola.
Tu
non sei vivo. I tuoi occhi sono spenti, e solo guardarli mi
mette paura.
Ryu:
Mi ripaghi così per tutto quello che ho fatto per te?
Inizi
ad alzarti, ma ho paura ed indietreggio, mentre mi parli
ancora.
Ryu:
Come farò ora con Koyomi? La manterrai tu al posto mio per caso?
Scendi
dal lettino e ti avvicini, spingendomi con le spalle al muro, bloccandomi ogni
via di fuga.
Ryu:
No, tu non puoi farlo. Puoi fare solo una cosa ormai…
Suigintou:
C-cosa?
Ryu:
Darmi il mezzo per ritornare alla vita.
Mi
sento come paralizzata, mentre tu avvicini il tuo viso al
mio.
Ma
non è un bacio quello che vuoi darmi. Mi mordi le labbra brutalmente, facendole
sanguinare. Sento una mano sul mio seno, ma è quasi incorporea e ci mette poco
ad entrare nel mio corpo, per stritolarmi il cuore.
Ritrai
la tua mano, che stringe il mio cuore pulsante mentre lo divori. E dopo averlo
mangiato ritorni al mio corpo per sbranarlo.
Nonostante
dovessi essere morta sento i tuoi morsi che mi lacerano, ma non riesco a
muovermi.
Suigintou
Vorrei
gridarti di smetterla, vorrei supplicarti di non divorarmi come un predatore fa
con la propria preda, ma non riesco ad emettere un suono. Sono del tutto alla
tua mercé. Prima ho detto che avrei voluto darti la mia vita, è vero, ma non di
certo in questo modo atroce…
Suigintou
Cos’è
questa voce che mi chiama?
Suigintou
Suigintou:
NO RYU!
Improvvisamente
mi ritrovo fuori dalla camera di Ryu, sempre all’ospedale. E con me c’è
Shinku.
Era…
era solo un incubo… per fortuna…
Shinku:
Suigintou, come ti senti?
Suigintou:
Uno schifo… perché sei qui?
Shinku:
Suiseiseki ci ha detto che tu e Ryu avevate incrociato il preside e vi aveva
costretti a seguirlo perché gli serviva una mano per un convegno, ma ieri non
c’erano convegni, quindi le ho chiesto cosa era successo veramente e mi ha detto
tutto. Ha aggiunto poi che non c’è bisogno di stare in pena e che Ryu è un tipo
che se non lo colpisci come si deve non muore di sicuro. Come stà
ora?
Suigintou:
Io… io non lo so…
Shinku:
Cosa è successo ieri?
Suigintou:
Stavamo tornando dal supermercato quando papà ha tentato di portarmi via. Ryu ha
cercato di difendermi, ma è stato accoltellato. La ferita non è grave per uno
come lui hanno detto, ma…
Shinku:
Ma?
Suigintou:
Il coltello era avvelenato, ed il veleno è quello di un pesce palla mortale.
Come abbia fatto papà a procurarselo non so, ma non hanno un antidoto adatto o
che almeno possa rallentarlo. I medici dicono che è assurdo sia arrivato qui
ancora vivo, ma ogni attimo potrebbe…
Non
riesco a trattenermi e scoppio ancora una volta in lacrime. Non riesco a pensare
che una cosa del genere possa accadere. Non qui, non a me. Shinku prende il suo
thermos e versa del the in una tazza.
Shinku:
Tieni, forse ti aiuterà a rilassarti. Devi avere ancora i nervi a fior di pelle
per quello che è accaduto…
Suigintou:
Non è giusto. È tutta colpa mia…
Shinku:
Non è vero, quello che è successo è…
?:
È solo colpa di quel ragazzo se gli è successo quello che è
successo.
Questa
voce mi è troppo familiare per confonderla, anche se in questi ultimi tempi è
una delle voci che ho più odiato. Non schiodo nemmeno gli occhi da terra, non
voglio vederla.
Suigintou:
Che ci fai qui mamma?
Misato:
Mi hanno detto che eri sull’ambulanza anche tu quando la polizia ha arrestato
tuo padre e volevo vedere come stavi. Tu non lo sai, ma tuo padre da ragazzo ha
svolto talvolta dei lavoretti per la Yakuza, e per quanto ne so questo era uno
dei suoi doveri.
Suigintou:
Papà davvero faceva queste cose?
Misato:
Si, ma non è questo il punto. Quel Ryu non doveva intromettersi in questa
faccenda, è lui che se l’è cercata. È solo colpa sua se tuo padre gli ha fatto
quel che gli ha fatto. Compiango i suoi poveri genitori, non deve essere facile
avere un figlio così sconsiderato…
Come
può dire cose così malefiche con così tanta indifferenza? Lei non sa nulla,
proprio nulla! Non ha diritto di parlare di Ryu in questo
modo!
Shinku
si alza dalla panchina e si avvicina a mia madre con un’espressione che non le
avevo mai visto in volto.
E
quello che fa anche non glie l’ho mai visto fare.
Dà
uno schiaffo a mia madre.
Misato:
Ma come osi…
Cerca
a sua volta di colpirla, ma come risposta riceve un secondo schiaffo, stavolta
da uno dei suoi codini.
Shinku:
Mi permetto eccome! Lei piuttosto come si permette di parlare così? Lo capisce
che quel ragazzo è sull’orlo del precipizio perché ci tiene a vostra figlia?
Molto probabilmente la sua felicità stà a cuore più a lui che a voi e vostro
marito messi assieme! Non è colpa sua se è in queste condizioni, è colpa vostra
che avete costretto Suigintou ad andarsene di casa! Si faccia un esame di
coscienza prima di parlare a vanvera!
Più
guardo quello che stà accadendo più sono convinta di una
cosa.
Ormai
la mia famiglia non è più quella che credevo fosse. Non è fatta dai miei
genitori e dai miei parenti.
La
mia vera famiglia sono i miei amici. A volte sono insopportabili, ma non posso
fare a meno di loro. E sono loro quelli che ci sono sempre quando ho
bisogno.
Non
so come abbia fatto, ma Ryu da quando è arrivato c’è sempre quando ho bisogno di
lui, e ieri quando Ryu è stato ferito Takuya era lì ad aiutarmi, anche se solo
per caso, ed ora Shinku stà affrontando mia madre.
Questi
sono solo alcuni fatti recenti, perché fin da quando ero piccola ed avevo
bisogno di qualcosa c’erano loro, non i miei genitori. Ed era la stessa cosa per
tutti.
Quando
ci facevamo male Megu ci curava le ferite, Nori ci preparava e ci prepara
tutt’ora delle merende ottime, Jun cercava di spaventarci ma alla fine i suoi
racconti dell’orrore sembravano barzellette ed Hina aveva sempre il dono di
regalarci un sorriso anche nei momenti più brutti.
Questa
è la mia famiglia, e con loro voglio rimanere. La mia vecchia famiglia non
esiste più, né ha senso di esistere.
Misato:
Ora basta ragazzina, mi hai stufata!
Mamma
prende una bomboletta dalla borsa e spruzza dello spray negli occhi di Shinku.
Accorro subito al suo fianco per sostenerla e vedo che i suoi occhi lacrimano
abbondantemente.
Suigintou:
Come stai Shinku?
Shinku:
Gli occhi… bruciano come l’inferno…
Suigintou:
Cosa le hai fatto?
Misato:
Non preoccuparti, è solo spray al peperoncino. Ora tu però vieni con me senza
fare storie.
Mi
prende un braccio, ma io non ho nessuna intenzione di seguirla, né di farmi
trascinare via. Ritiro subito il braccio, strattonandola così forte da farla
cadere a terra.
Suigintou:
Mi sembra di essere stata chiara l’altra volta. Io NON ti seguirò, neanche se mi
dovessi uccidere. Shinku, appoggiati a me.
Aiuto
Shinku ad andare in bagno, ma mia madre si alza e riprova ad afferrarmi. Afferro
di scatto la tazza di the che Shinku mi ha dato un istante fa e le getto il the
in faccia.
Spero
le faccia male come lei ha fatto male alla mia amica.
Suigintou:
Tu per quanto mi riguarda non si più mia madre, ed al contrario di come credi i
suoi genitori sarebbero fieri di lui…
Mi
allontano, ed aggiungo sospirando.
Suigintou:
Se solo potessero vedere com’è diventato…
Shinku:
Hai detto qualcosa?
Suigintou:
No, nulla.
Entriamo
in bagno e l’aiuto a sciacquarsi gli occhi. Capisco che si fosse sentita offesa
a farsi fare la predica da una ragazza, ma addirittura reagire così è troppo.
Anche lei cerca di entrare, ma appena vede che prendo una scopa lasciata lì da
un addetto alle pulizie si ritira subito. Nervosa come sono potrei mandarla
all’ospedale.
Un
momento, siamo già all’ospedale.
Ritorno
al fianco di Shinku, che finalmente può aprire gli occhi. Sono ancora molto
rossi, ma almeno non le fanno più male.
Suigintou:
Come va ora?
Shinku:
Meglio, grazie. Cavoli però come bruciava…
Suigintou:
Mi dispiace, ti è successo perché mi hai…
Shinku:
Non ho difeso te.
Suigintou:
Come?
Shinku:
Non mi è piaciuto il modo in cui tua madre ha trattato Ryu. Insomma, lui si è
fatto in quattro per te e lei dice che è colpa sua. Roba da
pazzi…
Suigintou:
Già… speriamo si riprenda…
Shinku:
Cosa farai se si riprenderà?
Suigintou:
Ovvio, gli chiederò scusa per tutti i guai che gli ho fatto passare e poi… non
so. Forse potrei iniziare a vivere per conto mio una buona volta, senza dover
essere più un peso per lui.
Shinku:
Credevo avresti potuto fare altro…
Suigintou:
In che senso?
Shinku
si volta, guardandomi dritta in faccia con un’espressione molto
seria.
Shinku:
Ora qui ci siamo solo noi due, quindi puoi essere sincera.
Suigintou:
Sincera riguardo cosa?
Shinku:
Cosa provi per Ryu?
Suigintou:
Io… non lo so… finora pensavo solo fosse un buon amico, ma… da quando vivo con
lui ho scoperto un altro Ryu, ed è una persona che non avrei creduto potesse
esistere. Non in questo mondo.
Shinku:
Come ti senti se pensi che potrebbe non alzarsi più da quel lettino? La
situazione è molto grave da quanto hai detto, è incredibile che sia ancora tra i
vivi, ma se non migliora potrebbe…
Suigintou:
No! Ti prego, non posso immaginare una cosa simile! Il solo sapere che c’è
questa eventualità mi stritola il cuore! Se ripenso al sogno che ho fatto prima
mi manca l’aria…
Shinku:
Sei innamorata.
Suigintou:
Non lo so…
Shinku:
Non era una domanda. Tu sei innamorata di Ryu. Oltre te solo sua sorella
potrebbe provare una cosa del genere in caso dovesse sparire. Non dico che non
mi dispiacerebbe, ma di sicuro il dolore che proveremmo io e le altre non può
essere paragonato al tuo.
Suigintou:
Come fai ad esserne sicura?
Shinku:
Sai, ho analizzato la situazione tra me e Jun. Non c’è la minima affinità
amorosa tra noi, l’unica cosa che ci unisce è il fatto che fin da piccoli io ero
la padrona e lui il servo indisponente quando giocavamo, e la cosa è rimasta
tale anche ora. Non ho mai provato dolore pensando che Jun poteva fidanzarsi con
Suiseiseki o Tomoe, ergo io non lo amo. Tu invece ami Ryu, ne sono certa. E non
sono le solite congetture che faccio per renderti nervosa.
Rimango
in silenzio, riflettendo sulle parole di Shinku.
Sono
davvero innamorata di Ryu? È vero che con lui in questi mesi ho condiviso molte
cose, per la maggior parte brutte, ma sono ancora confusa…
Forse
questo non è il momento di parlare di una cosa del genere…
Shinku:
Ops, quasi dimenticavo.
La
bionda prende da terra un sacchetto di plastica e me lo
porge.
Shinku:
Questo è per te, da parte di Hina.
Suigintou:
Da parte di Hina?
Shinku:
Guarda cosa c’è dentro.
Apro
la busta, dentro ci sono dei fogli piegati. Ne prendo uno e lo
apro.
Un
origami a forma di gru. Fatto con un foglio di carta che reca delle formule
matematiche sopra.
Suigintou:
Cosa significa? Questa non è una delle schede che davano ad Hina all’asilo?
Shinku:
Si dice che se riesci a creare mille gru di carta un desiderio si avvera. Finora
Hina ci ha provato due volte ed entrambi i suoi desideri si sono avverati.
Ricordi? Una volta desiderò di trovare una collana che mamma aveva perso da
ragazzina ed il giorno dopo la ritrovò nel parco. A quanto pare i suoi origami
funzionano davvero.
Suigintou:
Ma… perché me li manda?
Shinku:
Credo che nemmeno lei abbia creduto a Suiseiseki, ed ha interpretato la vostra
assenza come un voler rimanere soli. Sai, voleva che la tua favola si avverasse
e così ha deciso di fare questi origami per te. Però lei non poteva esprimere il
desiderio per te, quindi mentre costruiva l’ultimo, …
Nel
dirlo prende dal taschino una gru ancora da finire.
Shinku:
… che sarebbe questo qui, ha espresso il desiderio che il desiderio tu farai
completando questa gru si avveri. Ti vuole davvero molto
bene.
Suigintou:
Si è data tanto da fare… per me?
Shinku:
Esattamente.
Sorrido
mestamente, commossa da quel gesto.
Suigintou:
Peccato che il suo desiderio sia sprecato, non ha avuto il tempo di fare mille
gru…
Shinku:
Anche su questa è stata furba. Per aggirare la regola per via del tempo ha fatto
la prima gru piccolissima, mentre le altre le ha fatte più grandi, in modo che
valessero come tante piccole gru. Spero che le perdoneranno questo piccolo
imbroglio e le permettano che il suo desiderio si realizzi. O meglio, il tuo
desiderio si realizzi.
Shinku
mi mette in mano l’ultimo origami, al quale piego il becco per
finirlo.
Vorrei
che Ryu smettesse di soffrire, e che finalmente trovi
pace.
Non
ho il tempo di finire il desiderio che una sirena d’emergenza si
attiva.
Proprio
come nel mio sogno. Infatti la camera in cui c’è l’emergenza è quella di
Ryu.
Dovevo
esprimere meglio il mio desiderio, da augurio potrebbe essersi tramutato in
maledizione. O forse mamma per vendetta gli ha dato il colpo di
grazia.
Corriamo
subito fuori. Mia madre aspettava dietro la porta e la investiamo letteralmente.
Almeno di sicuro non è stata lei, di sicuro non l’avrei mai potuta perdonare per
un gesto simile.
Apro
subito la porta della stanza.
Nonostante
non sia ciò che temevo non riesco a crederci.
Ryu
è in piedi che si stà rimettendo il giubbotto ed il fazzoletto. L’allarme deve
essere scattato per via che si è tolto tutti i sensori da dosso in un
istante.
I
medici arrivano un istante dopo di noi, ma la cosa sorprende anche
loro.
Medico:
Ma cosa… ?!
Ryu:
Che vi prende? Sembra abbiate visto un fantasma…
Non
riesco a trattenermi e lo abbraccio con tutte le forze. Non è un fantasma o
sarebbe già scomparso.
Suigintou:
Meno male, stai bene. Ho avuto tanta paura che…
Shinku:
Ryu, ma davvero eri tu quello avvelenato?
Ryu:
Non mi faccio mettere fuori combattimento da uno stupido pesce palla. Torniamo a
casa?
Un
infermiere blocca subito Ryu e lo fa sedere di nuovo.
Infermiere:
Niente da fare giovanotto, hai almeno una settimana di convalescenza da superare
prima di andartene.
Ryu:
Stò benissimo, non vi preoccupate. E poi non posso rimanere qui una
settimana!
Infermiere:
Se puoi tornare a casa o no lo stabiliranno le analisi.
Il
ragazzo viene portato in un’altra stanza e Shinku esclama.
Shinku:
Quello lì è un alieno, un demone, una mutazione genetica, insomma, non è umano!
Nessuno può sopravvivere così ad una ferita avvelenata ed in un paio d’ore
ragionare come se niente fosse!
Suigintou:
Concordo, non è normale.
Shinku:
Io vado a vedere le analisi, sono curiosa di vedere cosa diavolo è in realtà il
nostro Ryu.
Shinku
segue Ryu, mentre io rimango lì assieme allo stesso medico che ieri mi ha dato
la sua diagnosi.
Suigintou:
Non so cosa gli avete fatto, ma la ringrazio.
Medico:
Noi non abbiamo fatto nulla. Ha fatto tutto da solo.
Suigintou:
Come?
Medico:
Sembra proprio che quel ragazzo avesse degli anticorpi adatti ad un tipo di
veleno simile. Il suo organismo ha recepito la minaccia ed ha sviluppato una
forma di anticorpi capaci di reagire al veleno su quella base. In ogni caso quel
ragazzo è sicuramente molto forte, nonostante la tetradocsina di un fugu tigre blocchi le
funzioni cardiorespiratorie e sia 1250 volte più mortale del cianuro sembra non
ne abbia risentito. Un milligrammo basta ed avanza per uccidere una persona
adulta, mi sembra impossibile di vedere coi miei occhi qualcuno sconfiggere quel
veleno.
Come sarebbe a dire 1250 volte più letale del
cianuro?!
Suigintou: Quel veleno è così potente?
Medico: Non esiste ancora un antidoto per questo veleno, ha una
composizione molecolare del tutto differente da quelle di altri veleni, eppure
lui è ancora vivo. Inoltre questa notte sarebbe come minimo dovuto entrare in
coma, ma invece non si è nemmeno addormentato. È come se avesse voluto
combattere il veleno con la forza fisica. Non so cosa abbia fatto ma è un
soggetto davvero molto interessante. Magari le analisi ci diranno di più sul suo
conto.
Suigintou: Temo proprio che non serviranno ad un bel niente. Quello lì
potrebbe essere capace di far saltare ogni analisi.
Questa guarigione sa davvero di miracolo. Come può il corpo umano
sintetizzare un anticorpo come se fosse stato creato in un laboratorio, e
soprattutto in una sola notte…
O Ryu davvero non è umano o è successo
qualcosa…
…
Possibile che… il mio desiderio sia stato
esaudito?
Mi ero aggrappata ad una leggenda pur di avere un qualcosa in cui credere
ed ora… Ryu è vivo…
Grazie per ciò che hai fatto Hina.
Ryu sarà pure il mio cavaliere nero come dici tu, ma tu sei la fatina che
rimette a posto tutto quando tutto sembra perduto…