Film > Dragon trainer
Segui la storia  |       
Autore: katyjolinar    12/03/2018    3 recensioni
Liberamente ispirata all'anime Sword Art Online.
In un futuro non troppo lontano un gruppo di persone da tutto il mondo ha la possibilità di vivere un'avventura fantastica come vichinghi in un mondo in cui esistono i draghi, grazie alla Realtà Virtuale
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astrid, Hiccup Horrendous Haddock III, Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Quando si svegliò, il giorno seguente, Hiccup aveva una strana idea che gli ronzava in testa.
L'esperienza del giorno prima aveva avuto l'effetto di accelerare i suoi ragionamenti, ma ancora non era sicuro su cosa avesse dovuto fare.
Lentamente si vestì e si montò la protesi, poi scese in cucina, salutò Stoick, prese la colazione e si sedette al tavolo.
"Stanotte Astrid non ha dormito qui?" chiese l'omone, guardando il ragazzo.
"No, papà." rirpose l'altro "È a casa sua, ma la vedo dopo il lavoro."
"State passando parecchio tempo insieme, voi due." commentò il tedesco, passandosi una mano sulla folta barba.
Il castano alzò gli occhi al cielo. In quel periodo il suo tutore sembrava essersi fissato, riguardo alla sua amicizia con Astrid.
"Ma che hai in questi giorni?" borbottò "Te l'ho già detto, io e Astrid siamo solo amici!"
Stoick rise, alzandosi dal tavolo e prendendo il suo mantello in pelle di yak.
"Io vado via per qualche giorno. Ho un incontro con i leader degli altri insediamenti su un'isola qui vicino." lo informò "Skarakkio farà le mie veci al villaggio, quindi vedi di non metterti nei guai in mia assenza."
"Una riunione? Di che tipo?" domandò Hiccup, incuriosito "Riguardo a cosa?"
"Solite cose: risultati delle ricerche del primo Boss, censimento dei giocatori, gestione dei Rossi..." elencò l'omone, vago.
"Se non riusciamo a trovare e sconfiggere quel dannato primo Boss non riusciremo mai ad avanzare... figurati concludere prima che là fuori riescano a trovare un modo per disconnetterci dal gioco..." si lamentò il castano, alzandosi e prendendo le sue cose.
"Sai, sto iniziando a pensare seriamente che i programmatori che dovrebbero cercare di tirarci fuori si siano arresi o non ci stiano mettendo l'impegno necessario." ammise Stoick, rassegnato "Siamo qui dentro da più di due anni, a questo punto credo che l'unico modo di uscirne sia contare solo sulle nostre forze, ragazzo." fece una pausa, grattandosi la barba, pensieroso, e guardò il figlio adottivo "Non dovrei farlo sapere in giro, per non provocare false speranze o panico, o entrambe le cose, ma uno dei punti all'ordine del giorno è quello di creare un gruppo scelto con i giocatori più forti e andare seriamente a cercare il Boss. Te lo dico perchè sei stato un beta tester assieme a me, ma ti pregherei di tenere questa informazione per te."
Il castano annuì, mettendosi in tasca il quadernetto e il carboncino, e lo raggiunse vicino alla porta.
"Va bene, ma qualunque cosa avete in mente di fare, tu e gli altri leaders del gioco, state attenti." si raccomandò "Ci sono già stati troppi morti, in questi due anni..."
"Va bene, figliolo." acconsentì il capovillaggio, scompigliandogli i capelli "E tu promettimi che non infrangerete le regole, con la tua ragazza. Baci e qualche coccola sono ammessi, al di sotto dei 18 anni, ma nulla di più."
"Ma insomma!" si lamentò l'altro "In che lingua lo devo dire che io e Astrid..."
Non riuscì a completare la frase: Stoick era già uscito e si era allontanato in direzione del porto. Sospirò frustrato e si diresse alla bottega per il suo turno giornaliero.
Dopo pranzo andò a prendere Astrid a casa sua.
Appena la vide arrivare le andò incontro, afferrò la sua mano e la trascinò verso la fucina.
"Skarakkio mi ha concesso l'uso della bottega, per oggi." disse "Dopo ti spiego cosa faremo."
Entrò nella capanna, chiuse la porta e si avvicinò al tavolo, dove aprì il suo quaderno sul disegno del Furia Buia, spostandolo di fronte all'amica.
"Dimmi cosa vedi." esordì.
La ragazza guardò il disegno ma scosse la testa. Hiccup indicò la coda, che aveva parzialmente cancellato quando aveva ritratto l'animale dal vivo.
"Credo che sia successo quando l'ho colpito." spiegò "L'ho involontariamente mutilato e reso inabile al volo."
"E allora? Lo scopo del gioco non è abbattere i draghi?" domandò la bionda "Non dovresti aver guadagnato dei punti, ferendolo?"
"Non ne ero certo, prima di colpire Sdentato..." rispose il castano, prendendo alcune pergamenre nuove
"Sdentato?"
"Il Furia Buia capo di quel branco. L'ho chiamato così... prima di colpirlo non ero certo che tutti i draghi dessero punti quando feriti o uccisi. E avevo ragione ad avere dei dubbi: non ho ricevuto alcun punto ferendo Sdentato."
"Ma perchè? Che senso ha mettere dei draghi che non danno punti, in un gioco dove lo scopo principale è ucciderli?" chiese la bionda, confusa.
"Voglio capire anche questo." continuò il giovane, disegnando un progetto su uno dei fogli "Perciò devo restituire a Sdentato la capacità di volare. So come si sente a non poter fare una cosa che prima riusciva a fare senza problemi, e voglio aiutarlo... e, forse, in questo modo, potrò anche avere delle informazioni utili per il gioco."
Astrid non disse nient'altro e osservò l'amico, concentrato nel suo disegno. Era determinato, e ciò che stava facendo era derivato dalla compassione che provava verso una creazione virtuale del posto dove vivevano; abbassò lo sguardo sulle sue gambe e capì le sue parole: così come lui aveva avuto la possibilità di tornare a camminare grazie all'arto artificiale, avrebbe fatto qualcosa di simile anche per quell'animale.
Allungò la mano sui suoi capelli, carezzandoglieli dolcemente. Hiccup non tolse gli occhi dal suo lavoro, tanto era concentrato su ciò che stava facendo. Si sporse verso di lui e gli baciò la guancia; il ragazzo si girò e la guardò, interrogativo.
"Hai davvero un gran cuore." spiegò la bionda, dandogli un leggero bacio sulle labbra, ma poi tirandogli un leggero pugno sul braccio "Ma ora vedi di lavorare, oppure non avanzeremo mai di livello nel gioco."
Il giovane la lasciò fare e annuì, tornando al suo lavoro. Poco dopo le mostrò il progetto completo.
"Sembra... perfetto! E ora che si fa?" disse la bionda.
"Ora lo costruiamo." propose l'altro "Io mi occuperò delle parti metalliche, e tu... come te la cavi col cucito?"
Astrid annuì e l'amico le passò uno dei fogli del progetto, assieme ad alcuni teli leggeri presi da uno degli scaffali, forbici, ago e filo.
"Segui attentamente il modello e cerca di non fare errori." ordinò il giovane, facendole posto sul tavolo "Quando sarà tutto pronto assembliamo tutto e dopo torniamo al fiordo."
Si misero subito al lavoro, impegnandosi al massimo, fino a tarda sera, quando riuscirono ad assemblare il tutto.
Ma, quando ebbero impacchettato il lavoro, la stanchezza prese il sopravvento. Così si sedettero per terra, su un tappeto accanto alla stufa, con l'intenzione di rilassarsi qualche minuto prima di tornare a casa, ma dopo poco erano già caduti addormentati.
Skarakkio entrò nella bottega. Aveva visto la luce delle candele attraverso la finestra e aveva deciso di controllare, e trovò i due ragazzi addormentati a terra.
Li osservò. Si erano addormentati abbracciati, Astrid aveva la testa poggiata sulla spalla di Hiccup, e lui la stringeva, avvolgendole i fianchi con un braccio; i loro volti erano molto vicini, quasi fossero in procinto di baciarsi.
Sorrise, prendendo una coperta e mettendola loro addosso. Tutti, nel villaggio, avevano notato il loro attaccamento crescente, e lui era felice che il ragazzo avesse trovato qualcuno con cui passare il tempo fuori dal lavoro, qualcuno che era riuscito a farlo uscire dal guscio in cui si era rinchiuso.
Li coprì bene, poi vide Astrid muoversi, stringendosi al giovane, che la abbracciò meglio, ricambiando, senza svegliarsi, il bacio che la ragazza gli aveva posato sulle labbra, forse imitando un sogno che stava facendo.
L'uomo si allontanò, spense le candele e li lasciò soli. In quel momento decise che il giorno dopo avrebbe lasciato al suo apprendista la giornata libera, così che potesse passare più tempo con la sua ragazza.
Il mattino seguente, dopo che Hiccup ebbe ricevuto la notizia della giornata libera, senza esitare prese il sacco dove aveva riposto il lavoro del giorno prima, afferrò Astrid per un braccio e la trascinò fuori, verso il magazzino di stoccaggio del pesce.
"Cosa hai in mente?" chiese lei, prendendo il sacco con il progetto mentre il giovane riempiva una grossa cesta con una buona quantità di Cibo.
"Dobbiamo tenerli occupati." spiegò l'altro "E ho notato che anche loro si nutrono, quindi gli porto qualcosa da mangiare."
La bionda annuì e, dopo che ebbero tutto pronto, andarono al fiordo.
I draghi erano tutti lì che sonnecchiavano, e quando li videro non si mossero, salvo un leggero sbuffo vagamente infastidito da parte dell'Incubo Orrendo.
"Ehi, vi abbiamo portato delle cose buone!" li chiamò il ragazzo, rovesciando il contenuto della cesta in mezzo al branco "Gnam gnam! Quanto buon pesce! Ed è tutto per voi. Mi raccomando, non lasciate nulla, noi ce ne staremo lì dietro a farci i fatti nostri..."
Prese la mano di Astrid e la trascinò alle spalle del Furia Buia, mentre gli animali si avventarono sul cibo. Li guardò per un secondo e poi prese dal sacco la sua invenzione, una protesi apposta per il drago; si mise a cavalcioni sulla coda e, con l'aiuto di Astrid, la montò, provandola.
"Mh... sembra che funzioni..." commentò.
Ma i due giovani non si erano accorti che le bestie, insospettite dal loro comportamento, avevano smesso di mangiare e, mentre gli altri li fissavano, il Furia Buia aveva allargato le ali, pronto a spiccare il volo.
Cosa che accadde subito dopo: l'animale fece un balzo, trascinandosi dietro il castano che, non appena vide che stavano precipitando in acqua, allargò manualmente la vela, permettendo a Sdentato di restare in aria.
Il drago si voltò, stupito di essere ancora in volo, ma quando vide il ragazzo ancora a cavalcioni su di lui lo disarcionò con un colpo di coda, ed entrambi finirono in acqua.
Astrid corse incontro all'amico, che riemerse sulla riva tossicchiando, mentre i draghi raggiunsero il loro capobranco, arrivato a riva qualche metro più in là.
"Funziona!" esclamò, dopo aver ripreso fiato "La coda funziona! Devo solo migliorarla!"
"Hiccup... tu stai bene?" domandò lei, preoccupata.
"Io sto benissimo!" confermò il ragazzo, avvicinandosi al branco, tenendo le mani avanti.
Sdentato non si mosse, e anche gli altri draghi non reagirono, mentre il ragazzo smontava il marchingegno dalla coda. La giovane li osservò, visibilmente preoccupata, e quando lui la raggiunse lo abbracciò.
"Ti ho detto che sto bene." ripetè, rassicurante "Ora torniamo al villaggio, c'è del lavoro da fare."
Salutò con un cenno gli animali e poi corse via. Aveva già un'altra idea, ma aveva bisogno di tempo per attuarla, e non era detto che Sdentato l'avrebbe accettata.
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Dragon trainer / Vai alla pagina dell'autore: katyjolinar