Anime & Manga > Servamp
Segui la storia  |       
Autore: Alicia_Hotaru    12/03/2018    3 recensioni
Aori è una ragazza normale. Almeno finchè non finisce invischiata nella grande guerra tra Servamp trovando e accudendo il pigro Kuro. Il suo destino, però, non è certo stare dalla parte del bene: perchè quando Tsubaki decide di prendersi qualcosa, nemmeno il più anziano dei Servamp riuscirà a togliergliela.
Avvertenze: per i primi 10 capitoli (circa) seguirò la versione del manga, mentre nei successivi mi baserò su quella dell'anime. Grazie per la pazienza ^-^
Genere: Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kuro/Sleepy Ash, Nuovo personaggio, Tsubaki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Lily stava percorrendo la stanza avanti e indietro nella sua forma di farfalla, cercando di far passare il tempo, quando sentì una presenza familiare arrivare nel corridoio, davanti alla porta.

Tornando “umano”, il Servamp si lasciò andare ad un sorriso sollevato e la aprì: Aori aveva la mano alzata per bussare, un'espressione sorpresa che diventò ben presto un sorriso imbarazzato.

– Non è sveglio, vero? - chiese in un sussurro, non sapendo più dove guardare.

Lasciandosi andare ad una breve risata, Lily le andò vicino, sospingendola con la mano sulla sua schiena nella stanza. Facendo lievemente resistenza all'inizio, la ragazza si rilassò vedendo Misono dormire beatamente nel suo letto, le lenzuola fino al mento e un'espressione pacifica che, ci avrebbe scommesso, non gli avrebbe mai visto da sveglio.

– Si è addormentato poco fa, quindi penso ci vorrà un po' prima che si svegli di nuovo – le disse il Servamp, raggiungendo il comodino: ne raccolse un mazzo di carte tenute da un elastico.

– Ti va di giocare, mentre aspettiamo? - propose, sorridendo incoraggiante.

– Solo se prometti di non spogliarti davanti a me – mormorò lei, tormentandosi le mani con un sorriso imbarazzato.

Mormorando un “Ok” che di rassicurante non aveva nulla, Lily la fece accomodare sul pavimento, mettendosi rivolto verso il letto, e distribuì le carte.

– Sono felice che tu sia venuta – disse, osservando ciò che aveva pescato ed eliminando le figure ed i numeri uguali, quindi mostrò il proprio ventaglio coperto ad Aori, che, fatta la stessa cernita, pescò da lui.

– Avevo promesso di venire, quindi eccomi qui – replicò la ragazza, accoppiando due cinque e lasciandoli cadere a terra con un sorriso timido – E poi, avevo del tempo libero, quindi mi ha fatto piacere trovare posto qui.

Porse il suo ventaglio al Servamp, che lo guardò pensieroso, le dita sospese al di sopra. Alla fine, prese una carta, aggiungendola alla sua mano e accoppiandola con un'altra.

– Sai, quando si è svegliato la prima volta, tra le prime cose che ha fatto, Misono ha chiesto di Mahiru – disse, facendosi improvvisamente più dolce – Non come fosse finita la battaglia, chi avesse vinto...Ha chiesto come stesse Mahiru.

Aori non ne sembrò sorpresa, anzi, sorrise come se l'avesse sempre saputo. Lily non se l'aspettava, credeva che sarebbe apparsa sorpresa, e poi felice, forse: quella che vedeva, invece, era una fiducia sconfinata nel prossimo, un affetto per tutti quelli che le stavano attorno che superava quello di qualsiasi essere umano.

– Credo di aver perso – borbottò la ragazza, con una smorfia sconsolata – A questo punto cosa dovrei fare?

Il Servamp guardò sorpreso la carta rimanente tra le mani della sottoposta, quindi gliela prese, rimettendola nel mucchio e raccogliendo tutto per mescolare.

– Sarai più fortunata alla prossima partita – le disse, incoraggiante – In ogni caso, questa era una prova. Alla prossima sarebbe più divertente mettere delle condizioni.

Aori deglutì a vuoto, raddrizzandosi: non osava pensare a cosa volesse in cambio quello spogliarellista in caso di sconfitta. Non voleva proprio pensarci.

– Se vinci tu, sarai libera di andare quando vorrai – disse Lily, in tono calmo, facendo passare le carte le une sulle altre – Se vinco io...rimarrai qui finché Misono non si sveglia.

Tirando un evidente sospiro di sollievo, tenendosi platealmente la mano sul petto, la ragazza prese le proprie carte, scoprendo con altrettanto sollievo di non avere ancora quella perdente. Scartando i doppioni, quindi, porse il ventaglio al Servamp, che prese tranquillamente una delle sue figure e l'accoppiò, gettandole entrambe a terra.

– Sono sicuro che Misono sarà felice di sapere che sei rimasta per lui – disse improvvisamente Lily. Solo due carte gli rimanevano tra le dita, mentre ad Aori una sola: era il momento per lei di pescare.

Vittoria e sconfitta si decidevano lì, in quell'istante infinito in cui la ragazza sentì un brivido correrle lungo la schiena.

– Se la vittoria dovesse essere mia... – continuò il Servamp, in tono fin troppo candido.

Aori alzò lo sguardo, sbarrandolo immediatamente davanti alla spalla abbassata della camicia del vampiro, già in una posa provocante, gli occhi languidi e la bocca socchiusa. Avvampando per l'imbarazzo, la sottoposta abbassò repentinamente gli occhi, poi si ricordò che doveva pescare. Avanzando con la mano alla cieca, quindi, prese una delle due carte, girandola poi piano verso di lei e guardandola con un solo occhio.

Lo sconforto la invase quando vide la perdente tra le sue dita, segno che la sconfitta era tremendamente vicina. Porgendo il suo ventaglio a Lily, Aori implorò la dea della fortuna di mandargliela buona.

– Sembra che qualcuno qui si stia divertendo – sbottò una voce dietro di lei, facendola irrigidire.

Sentiva prepotente lo sguardo minaccioso di Misono sulla sua schiena e provava il bisogno impellente di sparire istantaneamente: la promessa fatta al Servamp, però, le impedì di muoversi.

– Ah, Misono! - esclamò Lily, alzandosi e raggiungendolo – Aori stava giusto aspettando che ti svegliassi. È venuta a trovarti...

– Perchè questa maledetta sottoposta è qui?! - tuonò il ragazzo, ergendosi ancora più minaccioso in piedi sul letto, le mani piantate sui fianchi – Per di più in combutta col mio Servamp!

– Io me ne andrei... - mormorò Aori, con un filo di voce, alzandosi piano da terra per non farsi notare. La presa ferrea di Lily, però, le impedì di fare anche solo un passo verso la porta.

– Misono... - sospirò il vampiro, prendendo anche la sua mano – Sei sempre così timido!

Nel dirlo, unì le dita dei due, facendo sbarrare gli occhi ad entrambi: timidamente, la ragazza si voltò verso l'Eve, guardandolo dal basso con un lieve rossore sulle guance; da parte sua, lui non riuscì a fare altro che avvampare, voltandosi velocemente dall'altra parte con un broncio imbarazzato.

– C-cosa ti metti a fare, Lily?! - balbettò in un ringhio, senza però staccare la mano da quella di lei.

Sorridendo sornione, il Servamp lasciò i loro polsi, facendo un passo indietro.

– P-piacere di conoscerti! - esclamò Aori, cogliendo entrambi di sorpresa con un profondo inchino, per quanto le permettesse la stretta di mano – S-so che ci siamo g-già presentati. C-comunque mi chiamo A-Aori!

Guardandola come se avesse detto la più grande delle assurdità, Misono si ritrovò ad abbassare lo sguardo con un'espressione quasi vulnerabile.

– Io sono Misono Arisuin – mormorò, tornando alla sua solita aria seccata – E ci tengo a precisare che per me rimani comunque una sottoposta di Tsubaki. Non mi fido del tutto di te, capito?!

La ragazza alzò di scatto lo sguardo, fissandolo con gli occhi spalancati dalla sorpresa: dopo un istante, gli sorrise, annuendo con convinzione.

– Ok – disse, in tono allegro, scuotendo appena le loro mani intrecciate.

 

– In questi giorni sei di buonumore, eh, Tsubakyun? - esclamò Belkia, spostando le sue tessere del Majhong. Nel dirlo, lanciò un'occhiataccia ad Aori, seduta in braccio al Servamp e intenta a guardare lo svolgimento del gioco con interesse.

– Può darsi – rispose Tsubaki, dichiarando pon – Merito della situazione sempre più favorevole. E degli incontri divertenti.

Guardò la ragazza, che gli restituì un sorriso complice e gli prese alcune tessere, cominciando a giocherellarci.

Borbottando qualcosa di schifato, Belkia lasciò correre, abbassando lo sguardo per concentrarsi sulla partita.

– Comunque, boss, è un onore vedere ogni giorno il suo volto sorridente – sospirò estasiato Shamrock, ignorando completamente l'intervento dell'altro sottoposto.

Aori scese dalle gambe di Tsubaki, dirigendosi verso Sakuya mentre il Servamp definiva “deprimente” l'appellativo “boss”.

– Tutto bene? - chiese la sottoposta al ragazzo, appoggiandosi al davanzale su cui era seduto.

Lui rispose con un mugugno, guardando ostinatamente fuori. A quel punto, Aori gli mise una mano sulla spalla, osservando a sua volta le fredde luci notturne della città.

– Comunque, boss – disse in quel momento Shamrock, lanciando un'occhiata gelida a Sakuya – Perchè non ha ancora ordinato a quel bugiardo di fare harakiri? È questione di tempo prima che ci tradisca..

– Shamrock! - lo riprese duramente Aori, voltandosi di scatto a guardarlo, un'espressione furiosa in viso che nessuno le aveva mai visto. Accorgendosi di aver esagerato, la ragazza abbassò la voce, conservando comunque un po' della sua aria offesa – Ti pare una cosa carina da dire?

Sakuya era sconvolto: quanto ancora si sarebbe fatta maltrattare per proteggerlo? Quanti insulti avrebbe ricevuto ancora al posto suo per farlo sentire parte di quella famiglia?

– Ah, Mahiru Shirota! - esclamò improvvisamente Belkia, facendolo irrigidire.

E mentre tutti ridevano dello scherzo, Aori fece per reagire di nuovo.

– Lascia perdere – le mormorò il ragazzo, mentre al tavolo Tsubaki riportava l'attenzione sul piano – Non ne vale la pena.

– Ma insomma! - protestò la sottoposta, senza però arrivare a farsi sentire dagli altri – Eppure qui dentro siamo quasi tutti adulti!

In quella posa arrabbiata, le mani piantate sui fianchi e lo sguardo truce, Aori appariva quasi comica: il resto del tempo era talmente buona con tutti da sembrare impossibile che potesse prendersela con qualcuno.

Lasciandosi andare ad una breve risata liberatoria, Sakuya pensò che non gli dispiaceva che lo proteggesse, ogni tanto. In qualche modo, la vedeva come una sorella minore: se la prendeva con persone più grandi di lei, da cui avrebbe dovuto essere lui a proteggerla.

– E non prendertela, dai! - esclamò, mettendole una mano sul capo – Tanto fanno sempre così.

In quel momento, Tsubaki cominciò a tossire scompostamente, attirando l'attenzione di una Aori ora solo preoccupata. Così com'era arrivata, quindi, la ragazza tornò dal Servamp, porgendogli un bicchiere d'acqua e aiutandolo a bere, passandogli contemporaneamente la mano sulla schiena per aiutarlo a calmarsi.

Ed eccola lì, la sua famiglia, tutti riuniti attorno al padre che aveva dato loro una seconda vita, condannati a servirlo anche contro la propria volontà.

Tutti tranne una, pensò Sakuya, sorridendo gentilmente alla vista del sorriso radioso che esibì Aori quando finalmente i colpi di tosse di Tsubaki si calmarono: lei di certo non considerava tutta quella faccenda come schiavitù, come servizio per ripagare il dono che le era stato fatto.

Lei lo faceva per amore.







Angolino dei commenti:

Ringrazio sempre chi mi segue, chi mi legge e chi vorrebbe recensire ma non lo fa ^-^'
Piccole scene familiari e non, un po' di idillio prima della tempesta. Godetevi questi momenti felici: tra poco ci sarà davvero poco di idilliaco ^-^
Tenete duro ancora un paio di capitoli, mi raccomando. Rivedendo la divisione della storia mi sono accorta che siamo quasi al punto cruciale *-*
Nel frattempo, recensite ^-^

Al prossimo capitolo ~♫
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Servamp / Vai alla pagina dell'autore: Alicia_Hotaru