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Autore: KiarettaScrittrice92    13/03/2018    3 recensioni
Quindici giorni, quindici capitoli.
L'estate che separa i giorni di Collége e di Papillon, appena passati, da quelli del liceo e della nuova vita, almeno per alcuni dei nostri eroi.
Cosa accadrà in questo breve squarcio d'estate?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Altri, Alya, Lila, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Makohon Saga'
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24 Giugno
 

«Allora questa rete è pronta o no?» domandò l’italiana raccogliendo i lunghi capelli castani in una coda e legandoli con il solito elastico arancione.
«Un momento… Pensi forse che sia facile?» sbottò esasperato Adrien, sollevandosi in posizione eretta e asciugandosi il sudore dalla fronte, il tutto mentre percepiva la ragazza sbuffare alle sue spalle, ma ignorandola completamente.
«Com’è dal tuo lato, Adrien?» chiese Tian.
«Sembra a posto.» rispose lui.
I due ragazzi guardarono soddisfatti il loro lavoro completato: avevano affittato la rete da Beach Volley nello stesso negozio in cui affittavano tutti i giorni gli ombrelloni e in una ventina di minuti erano riusciti a montarla.
«Ora però sorge un problema.» disse Angelie, sollevandosi gli occhiali azzurri a specchio sui capelli scuri.
«Sarebbe?»
«Siamo dispari, qualcuno dovrà fare il cambio.» rispose nuovamente lei.
«Oppure l’arbitro…» propose Lila.
«Intanto non dovremmo pensare come formare le squadre?» domandò Tian, passandosi una mano tra i capelli neri.
«Perché non facciamo maschi contro femmine?» propose Lila, con tono di sfida, come fosse già pronta a stracciare i ragazzi.
«Io veramente preferivo fare l’arbitro…» pigolò Nathaniel nervoso.
«E invece lo farò io. – fece la rossa, battendo una mano sulla spalla del ragazzo – Così ne approfitto per farvi anche un po’ di foto! Anzi, vado subito a prendere la macchina!» esclamò entusiasta allontanandosi e dirigendosi verso gli ombrelloni, in cui erano rimaste le borse con i kwami.
«Maschi contro femmine? Fai sul serio?» domandò Adrien strabuzzando gli occhi verdi.
«Che c’è? Hai forse paura?» domandò sempre con quell’aria di sfida Lila, che aveva incrociato le braccia al petto.
Il biondo soffocò una risata.
«Paura? – cominciò lui, soffocando una risata – Sei tu quella con Marinette in squadra…»
«Ehi!?» protestò la corvina, guardandolo male.
«Beh my lady, è vero… Insomma lo sappiamo tutti e due che gli sport non fanno per te, almeno quando non indossi la maschera.» la prese ancora in giro Adrien.
«Vuoi scommettere?» fece lei, mentre i suoi occhi azzurri diventavano di fuoco.
«Brava ragazza, così si fa!» si complimentò con lei Lila.
«Beh allora è deciso mi pare. Maschi contro femmine.» confermò Angelie, allungando poi le braccia verso il capo e legandosi anche lei i capelli. Odiava farlo: per lei i capelli dovevano essere sempre sciolti e, a meno che qualche acconciatore di qualche servizio fotografico non la costringesse, amava sentirli sulle spalle e sulla schiena, ma quel momento richiedeva impegno e concentrazione, perciò avrebbe fatto quel sacrificio.
In quel preciso momento arrivò Jinnifer dagli ombrelloni. Con la sua amata reflex appesa al collo e un pallone sotto braccio.
«Allora siete pronti?» domandò.
«Pronti!» risposero, quasi in coro i ragazzi.
«I capitani?» chiese ancora la rossa.
«Considerando come sono andate le cose… Credo siano Adrien per noi e Lila per loro.» disse Nathaniel, osservando gli altri annuire in segno di assenso.
«Bene… Allora diamo il via alla grande partita di Beach Miraculous Volley! Capitani davanti a me.»
«È una mia impressione o ti sei fatta prendere un po’ la mano, Jinny?» domandò Lila, guardandola storta, per poi avvicinarsi, la ragazza però la ignorò altamente, come se non avesse assolutamente sentito quella frecciatina.
«Bene, giocatevi palla o campo.»
«Dispari!» disse l’italiana per prima.
«Pari…» rispose ovviamente Adrien.
I due si mostrarono i pugni destri e dopo averli agitati tre volte, finalmente tirarono fuori le dita. Adrien aveva aperto completamente la mano, mentre Lila stava tenendo tese solo indice e medio.
«Scelgono le ragazze. Palla o campo?» domandò l’inglese.
«Campo. Andiamo da quel lato.» rispose subito Lila, indicando con il dito il lato con meno dunette di sabbia.
«Allora questa è vostra.» fece nuovamente la rossa, porgendo la palla al ragazzo.
I sei ragazzi si sistemarono, tre da un lato e tre dall’altro. Adrien si mise al fondo del campo che avevano delineato con delle lunghe strisce di stoffa bianche, prese assieme alla rete. Sollevò la palla alta sopra la sua testa e con un piccolo salto la colpì forte con la mano destra.
La palla sfrecciò dall’altro lato della rete e del campo.
«Mia!» gridò Angelie, che era la più vicina al punto verso cui stava arrivando la sfera bianca, la colpì con un preciso bagher, dirigendola verso Marinette.
«Mari, alzamela!»
La ragazza goffamente sollevò le mani verso l’alto e in qualche modo che non sapeva nemmeno lei, riuscì a passare la palla all’ultima compagna che, saltando vicino alla rete, fece per schiacciare. Purtroppo però le mani di Tian bloccarono la palla proprio sopra la rete, facendola cadere ai suoi piedi.
«Uno a zero per i ragazzi!» esclamò Jinnifer.
«Mi spiace volpe, ma il punto è nostro.» disse sornione il giovane cinese, lei irritata e con uno sguardo di fuoco, afferrò la palla e gliela passò sotto rete.
Il ragazzo la lanciò nuovamente ad Adrien, che si preparò per una seconda battuta. La palla volò di nuovo verso il lato del campo in cui stavano le femmine, questa volta verso l’italiana.
«Mari!» urlò, prendendola con un semplice palleggio e alzandola alla ragazza.
La palla era stata passata talmente bene che a Marinette, bastò saltare, per fare una schiacciata perfetta che, Nathaniel non riuscì a bloccare in tempo.
«Mia!» urlò però Adrien alle sue spalle, tuffandosi sulla sabbia, ma mancando la palla di qualche millimetro.
«Uno pari, palla alle ragazze!»
Fu Angelie a battere, usò la battuta dal basso, con una leggerezza e una precisione che, nonostante fosse prevedibile il punto in cui sarebbe atterrata, metteva quasi ansia seguirla con lo sguardo.
«Mia!» gridò Nathaniel, prendendola con un bagher e passandola direttamente dall’altra parte della rete.
«Accidenti! – imprecò Lila – Marinette, prendila!»
La corvina però non fu abbastanza veloce, o meglio tentò di esserlo, ma inciampò finendo a terra, prima ancora di arrivare alla palla.
«Due a uno per i ragazzi, palla a loro.»
Adrien dovette trattenere una risata, mentre Marinette si rialzava, percependo quel verso sommesso e guardandolo malissimo, per poi scrollarsi di dosso un po’ di sabbia che gli si era appiccicata dappertutto.
In quel momento toccò a Nathaniel battere, anche lui usò la battuta dal basso: fu un tiro malmesso e indeciso, ma comunque arrivò dall’altro lato del campo, nonostante fu facile da prevedere per le ragazze. Lila la intercettò tranquillamente con un palleggio, alzandola ad Angelie, che fece una schiacciata decisa. Adrien bloccò la palla col muro, ma arrivò di qualche secondo troppo in ritardo, la sfera bianca sfiorò appena le sue dita, sfrecciando alle sue spalle.
«Mia!» urlò Tian, tuffandosi e salvando il punto, costringendo Nathaniel ad intevenire con un semplice bagher, mandandola dall’altro lato. Il tirò però era alquanto storto e la palla stava puntando poco più in là della fascia bianca.
«Lasciala!» gridò l’italiana a Marinette, che già stava andando a intercettare la palla, lei allora alzò le mani, lasciando che questa cadesse sulla sabbia.
«Fuori! Due pari, palla alle ragazze.» disse Jinnifer, confermando il tutto.
Fu il turno di battuta di Marinette, la ragazza prese la palla e si diresse nervosa verso il fondo del campo. Si posizionò e tese la mano sinistra con sopra la sfera per poi colpirla con il pugno destro. Questa però, invece di andare dritta, verso la rete e dalla parte opposta del campo, schizzò a sinistra, verso l’inglese, che si dovette abbassare velocemente per non ritrovarsi un pallonata in faccia.
«Oh andiamo, Marinette!» si lamentò Lila, scocciata.
«Scusate… Non sono brava in battuta…» disse con voce sommessa la ragazza, incurvando le spalle, mentre i ragazzi dall’altro lato erano scoppiati in una sonora risata, tutti e tre.
«La piantate?!» disse stizzita la castana, fulminandoli con lo sguardo e facendoli ammutolire, mentre Tian prendeva la palla che Jinnifer era andata a recuperare e gli stava porgendo.
«Direi che siamo tre a due per i ragazzi.»

 

Andò avanti per un bel po’, alcune volte si ritrovavano pari, altre volte erano in vantaggio di due o tre punti le ragazze, poi i ragazzi rimontavano e via così. Il tutto, ovviamente, dividendo la partita in due set da ventuno punti ciascuna, tre se fosse finita con un set vinto a testa, mentre Jinnifer arbitrava e scattava fotografie delle azioni più divertenti o belle.
La vittoria però, almeno per quanto riguardava i due set, fu schiacciante. La prima partita ventuno a diciannove e la seconda ventiquattro a ventidue, dopo un combattuto testa a testa. Entrambi vinti dai maschi.
«Io ve l’avevo detto che avreste perso.» commentò Adrien con uno sguardo superiore, facendo passare un braccio attorno alla spalla di Marinette, mentre sotto l’altro teneva il palla.
«Ah sì? Beh allora tieniti la tua vittoria, pallone gonfiato!» sbottò stizzita lei, dando una manata alla sfera e facendola scivolare dalla presa del ragazzo per poi allontanarsi.
«Credo che tu abbia un po’ esagerato…» commentò Nathaniel, avvicinandosi a lui.
«Naaah, le passerà…» rispose muovendo la mano in un gesto annoiato.

  
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