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Autore: bluegarl5    13/03/2018    3 recensioni
Kagome Higurashi, ventidueenne fresca di laurea e aspirante scrittrice trova rifugio nella baita della nonna per dedicarsi al suo primo manoscritto. Durante un escursione sprofonda sul terreno e trova una grotta sepolta, ma non è questo a sconvolgerla.
Intrappolato dentro una lastra di ghiaccio, con una freccia conficcata nel petto, un ragazzo dai capelli argenti giace addormentato in un eterno sonno.
Genere: Azione, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Sango, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Inuyasha/Kikyo, Miroku/Sango
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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cap. 6: un sadico gioco

Da ovest il cielo iniziava a schiarirsi tingendo di rosa le montagne, uno spettacolo bellissimo che contrastava con l' orribile scenario di morte nella vicinanza della baita.

Inuyasha era un guerriero e con i suoi artigli aveva spezzato molte vite quando doveva, ma non provava gusto nell' uccidere specie in un modo così orribile. Sapeva di essere crudele ma non cera onore in quella morte.
Aveva corso come un pazzo, sentendo per la prima volta la paura crescere nel suo stomaco di non arrivare in tempo, tirando fendenti a qualunque cosa che osasse oscacolarlo. Era quasi arrivato quando si accorse che i demoni avevano smesso di attaccarlo e si trovò paralizzato una volta uscito fuori dagli alberi

L' odore di carne bruciata gli graffiava le narici e dovette fare forza con se stesso per non vomitare.

Una puzzolente schiuma violacea copriva i corpi quasi del tutto corrosi dei demoni privi di vita continuando a mangiare, come uno stormo di avvoltoi sopra una carcassa.
Non erano dilaniati, né squarciati, semplicemente erano morti divorati da quella strana schiuma che pestilenzava l' aria, e solo l'ombra familiare gli faceva capire che Sesshomaru era alle sue spalle.

<< Non è successo da molto. Chiunque sia stato li ha colti di sorpresa ed è stato rapido. >> disse, senza provare il minimo disgusto il fratello superò i cadaveri e entrò dentro la baita, seguito poco dopo da fratello. Al posto dei corpi cerano solo delle sagome che spiccavano sul legno bruciato.

Le finestre erano saltate e pezzi di vetro splendevano alla debole luce dell' alba.
Il tavolo della cucina era rovesciato e delle mosche ronzavano ai resti di spagnetti sparsi sul pavimento, il piatto che Kagome aveva conservato per lui.
Una specie di bozzolo era attaccato alla parete, il centro scavato come se delle mani avessero scavato per far uscire ciò che si trovava all' interno.
Un lungo capello color pece era rimasto impigliato tra i fili appiccicosi. Quel capello suggeriva loro che Kagome si trovava all' interno del bozzolo prima che chi fosse stato a compiere quello scempio l' avesse fatta uscire. Inuyasha rabbrividì mentre mille immagini cruenti della ragazza gli passarono dalla mente.

Era solo colpa sua: se non si fosse allontanato così tanto Sesshomaru non sarebbe andato a cercarlo, e Kagome non sarebbe rimasta sola e indifesa. Non glie lo sarebbe mai perdonato.
In quel momento non gli importava se Kagome era la reincarnazione di Kikyo. Inuyasha pregava i Kami che stesse bene, è sopratutto, ancora viva.
Buyo uscì dal suo nascondiglio sotto il divano e zampettando si avvicinò a loro, Inuyasha lo prese in braccio e senza che il gatto si ribellasse gli premette l' indice sulla testa che si illuminò. Chiuse gli occhi dorati, immergendosi così nei ricordi del gatto:

Kagome che si alzava dal letto e guardava tristemente il piatto ancora intatto sul tavolo;

Kagome riempire un bicchiere con l' acqua del lavandino e bere mentre dalla finestra alle sue spalle strane ombre guizzavano nell' erba alta.
Le finestre che saltavano in tante schegge di vetro e Kagome che si accucciava per riparsi lanciando un grido;

Enormi ragni con teste umane entrare a flotte dalle finestre e molti salire sul soffitto mentre uno alle sue spalle mordere Kagome e cadere a terra inerme per il veleno;

Kagome avvolta in gran parte da un bozzolo;

La porta spalancarsi e una vecchia soffiare una polvere violacea sui demoni mentre questi si corteccievano e morivano lentamente dalla schiuma chei divorava, e infine Kagome portata via dalla vecchia che ghignava malefica, dirigendosi verso ovest;


<< A ovest >> affermò Inuyasha aprendo gli occhi e lasciando andare Buyo, che si era preso a leccarsi le zampe e grattare le orecchie. << Una vecchia strega ha ucciso i demoni con una strana polvere e ha preso Kagome mentre era incosciente all' interno del bozzolo. E stata avvelenata da uno dei demoni. >> e sferrò un pugno sulla parete, lasciando l' impronta delle nocche. << Dannazione! E soltato colpa mia! Mi sono comportato come un bambino e forse Kagome adesso è morta. >>
<< Dubito fortemente che lo sia. Se l' obbiettivo di quella strega era solo la sfera allora poteva benissimo prenderla, invece ha rapito Kagome e probabilmente farà in modo di guarirla perché vuole qualcosa da lei. >> lo interruppe Sesshomaru, l' ultima cosa che avevano bisogno in quel momento era suo fratello vittima di un crollo di nervi.

Non cera tempo adesso per i sensi di colpa, dovevano rimanere lucidi per aver una qualche speranza di salvare la sacerdotessa dalla sua sorte, qualunque essa fosse. << Hai detto che si sono dirette a ovest >>

Inuyasha annuì, anche se la domanda del fratello gli suonava più a una affezione che a una domanda. Fece un cenno col capo al gatto che ora stava ronfando sul divano, indifferente ai loro discorsi. << Si! Attraverso gli occhi della palla di pelo >> a quelle parole Buyo gli scocco un occhiata offesa per poi tornare a poltrire. << ho visto la strega sollevare Kagome e dirigersi a ovest volando. >>
<< Bene. Allora andiamo a recuperare la sacerdotessa. In quanto a te, ti suggerisco di mettere per un po da parte i sentimenti. >> e detto questo Sesshomaru uscì fuori. Inuyasha lo seguì fulminando con lo sguardo la schiena del fratello, quanto detestava quell' aria arrogante.

Una volta all' aperto videro che dei demoni non era rimasta nemmeno una traccia, un vento anomalo agitava il prato e i due Shikon estrarono le loro spade.
Dopo un minuto ad annusare l' aria Sesshomaru alzò lo sguardo su un punto sopra la sua testa, dove non si vedeva che il cielo rosato-azzurro. Ringhiò << Smetti di nasconderti dietro a dei trucchetti ridicoli e vieni fuori. Dubito che tu sia Naraku, il tuo padrone è troppo vigliacco per sporcarsi le mani personalmente. >>

Una risata rieccheggio precedette l' apparizione di una demone dagli intensi occhi scarlatti a cavallo di una piuma. Il ventaglio nascondeva le labbra cosparse di rossetto incurvate in un sorriso divertito. Era circondata da una spece di bolla, dove all' interno ronzavano grosse api dall' aspetto ripugnante.

<< Soddisfatto, Sesshomaru? Io sono Kagura >> guardandosi poi le, fingendo un aria imbronciata. << A quanto pare Naraku aveva ragione ma in fondo cera da aspettarsi di un tradimento di Urasue. E sempre stata troppo avida e inetta. >>
<< Ora basta con le chiacchier è rispondi! Dove si trova quel bastardo del tuo padrone! >> sbottò Inuyasha, stufo di quelle chiacchiere inutili.
< Tu devi essere Inuyasha. Naraku mi ha parlato molto di te, il suo odio per te è rimasto uguale a 500 anni fa. E già che ci sono ho un messaggio da parte sua >>

Inuyasha si acciglio sentendo una morsa dello stomaco. Aveva un brutto presentimento. << Il messaggio è: 'sono proprio curioso chi delle due lascerai morire!' Seguite i Saimosho. Vi condurranno dal covo di Urasue. >> disse volando poi dalla parte opposta per poi diventare invisibile con la bolla, e lasciando i Saimoscho che schizzarono a ovest.

Dopo una rapida occhiata entrambi cominciarono a correre inseguendoli. Questa storia suonava troppo come una trappola, ma in fondo non era la prima volta che Naraku li coinvolgeva in uno dei suoi giochi. Percorsero chilometri e chilometri finché non superarono una barriera, il dolce profumo di Kagome arrivò alle narici di Inuyasha prima di percepire l' aura della Shikon no Tama. Seguirono quella traccia di vaniglia fino alla base di un precipizio attraversato da un ponte, dove bambole di terracotta armati avanzavano bloccandogli la strada. Dovevano immaginarsi che in fondo Urasue non fosse così sciocca da non aspettarsi visite.

<< Tsk! Toglietivi di mezzo voi! >>

Senza smettere di correre tirarono entrambi un fendente sul ponte e facendo precipitare i fantocci e con un balzo arrivarono dall' altra parte del burrone. La prima fila venne spazzata da due diversi fendenti, ma subito dopo le bambole distrutte si ricomponevano.

Inuyasha ringhio. Ci mancava solo quest' ultima diavoleria! << Fuori dai piedi! Non ho tempo da perdere con voi! >>

Dopo aver sperimentato che gli attacchi di Bakusaiga non avevano alcun effetto Sesshomaru la rifodero, scrocchio gli artigli circondati da una luce verde. << Vai avanti. Io li tengo impegnati. >>

<< Ma non vedi che i nostri attacchi non funzionano? >> sbottò Inuyasha dopo aver tirato un pugno facendo saltare la testa di terracotta, la bbola si rialzò e tornò ad avanzare.

Sesshomaru gli scoccò un occhiataccia e con un colpo di artiglio fece liquefere tre statuette, che cozzarono tra loro. << Vai, qui mi saresti solo di impiccio. E non ti azzardare a farti ammazzare! >>



Sentiva che a momenti avrebbe vomitato. La spalla le faceva ancora più male, come se quella spece di brodaglia che Kagome era immersa amplificasse il dolore ma era nulla in confronto all' odore di erbe mediche che la faceva lacrimare gli occhi e tossire. I polsi e i piedi erano strette da delle corde che gli laceravano i polsi, a ogni tentativo di allentare o mordere questi si stringevano di più finché Kagome non pensò che il sangue avesse smesso di circolare.

In un angolo Urasue stava pestando diversi tipi di piante misto a intruglio per poi gettare il contenuto dentro la vasta, provocando alla ragazza un altro attacco di tosse.

<< Coff! Basta! Smettilla di gettare quella roba, brutta vecchia! Coff, coff! >>

<< Piantala di lamentarti. E colpa tua che sei troppo ostinata. Non vedo l' ora che la tua anima lasci il tuo corpo così potrò cucinarti. >>
Kagome tremò. Quella vecchia befana voleva cucinarla? Stava scherzando vero? Ma dove cavolo erano finiti Inuyasha e Sesshomaru. Meno male che il loro compito era quello di proteggerla!

Doveva prendere tempo, sicuramente sarebbero venuti a salvarla. Inuyasha non poteva odiarla così tanto da lasciarla morire. << Non ti conviene cucinarmi, sai? Fini resti per fare una brutta indigestione visto quanto puzzo. E poi che te ne faresti della mia anima? La metti in bottiglia? >>
Urasue ridacchiò continuando a scrutare l' orizzonte, ma per ora non vedeva traccia di Kagura cosa che a Urasue faceva piacere. Aveva faticato molto per guadagnarsi la fiducia di Naraku e quello sciocco non si era accorto di come lo avesse raggirato. Certo che quei ibridi avevano accorciato di molto i tempi! Non aveva intenzione di rapire la ragazza, voleva aspettare il momento più opportuno ma l' occasione era troppo ghiotta. All' inizio credeva che quei ibridi fossero stati mandati da Naraku, ma dall' odore aveva capito che era un branco selvaggio attirato dall' aura della sfera e Urasue non si era fatta problemi dal sbarazzarsene.
Urasue era al settimo cielo: non solo era riuscita a farne in barba a Naraku e ai due Shikon, ma presto avrebbe avuto per se la Shikon no Tama. Più avanti si sarebbe occupata di liberarsi degli Shikon, Naraku, e anche quell' antipatica di Kagura!

<< Sei carina a preoccuparti per la mia salute. Comunque, per quanto riguarda la tua anima, voglio solo darla alla legittima proprietaria. Ehi! Vieni fuori stupido fantoccio! >> gridò girandosi verso l' entrata dell' edificio in rovina, la voce si strozzo quando rischiò di essere colpita da un fendette che aveva fatto saltare la terra. Inuyasha atterrò e si poggiò Tessaiga sulle spalle con un sorrisetto spavaldo, soddisfatto della paura che intravedeva nel viso di Urasue.

Kagome sorrise. << Inuyasha! Sapevo che saresti venuto. >>

<< Tutto bene, Kagome? Sta tranquilla, sistemo questa strega e poi ti portò a casa... Ma! >> Inuyasha sentì il cuore perdere un colpo. Sulla soglia si era affacciata una donna che portava larghi pantaloni rossi, una tunica e dei geta. I lunghi capelli neri che ricordava sempre raccolti ora ondeggiavano liberi rendendo ancora il viso ancora più pallido.
Anche Kagome era rimasta senza parole, ma non tanto per la notevole somiglianza ma perché lei sapeva chi fosse quella ragazza attraverso i suoi sogni.

"Quella ragazza, è Kikyo"

Uno strappo allo stomaco la fece piegare in due, il cuore aveva preso ad accelerare come una locomotiva senza controllo. Sentiva caldo, molto caldo, come durante una forte febbre. Ma che le stava succedendo?

Non farlo! Non pronunciare il mio nome!

Ma di chi era quella voce? Stava forse impazzendo. << In- Inu >>
Inuyasha aprì la bocca, pronunciando quel nome che risuonò nell' aria come una sentenza di morte. << Kikyo >>

Un ultimo battito, il corpo di Kagome sobbalzo e sfere di luce uscirono per poi entrare dentro il corpo di terracotta e cenere della sacerdotessa, sotto le grida di gioia di Urasue, per poi crollare a terra. Dopo qualche istante che durò un secolo Kikyo si alzò in ginocchio, tastandosi il viso come se non lo riconoscesse e aprì gli occhi per guardarsi le mani. Urasue gli si parò davanti ridacchiando.

<< Ma certo! Dovevo immaginarlo che Inuyasha fosse l' ultimo pezzo del puzzle. Devo ammetter che quando ti ho visto ho temuto il peggio ma adesso sono proprio contenta del tuo arrivo. Ora ascoltami Kikyo, io sono Urasue la tua unica padrona. Ti ho riportato in vita perciò mi ubbidirai senza fare storie, il primo ordine e quello di uccidere Kagome così che non possa rubarti l' anima e poi uccidi Inuyasha. Ecco un coltello. >> Urasue sobbalzo. Kikyo l' aveva afferrata per le spalle, per quanto ci provasse e urlasse Urasue non riusciva a liberarsi.

Saette rosate uscivano dalle dita della sacerdotessa, per poi diventare delle fiamme purpurea che avvolsero Urasue. Kikyo lasciò cadere il corpo bruciato di Urasue e si girò incontrando due occhi dorati stupiti. Sorrise. << Inuyasha >>
Inuyasha non si era reso conto finché di avanzare verso di lei finché non si trovò ad abbracciarla, per poi rispondere appassionatamente a quelle labbra che lo avevano cercato. La sua Kikyo era ritornata. Sospirò poggiando la fronte sulla spalla della sua donna. << Non sai quanto ti ho aspettata. Ti prego perdonami. A causa mia tu sei >>
<< Shhh, basta adesso. Siamo qui, insieme e il resto non ha importanza. >>
Inuyasha annuì, aveva ragione lei: adesso erano insieme è tutto il resto sarebbe passato in secondo piano. Lentamente Kikyo si allontanò dall' abbraccio e si accuccio vicino al corpo di Urasue, e quando si alzò Inuyasha vide il coltello scintillare nella mano della donna.
<< Kikyo! Cosa vuoi fare? >>
La sacerdotessa era ai piedi della vasca, la punta del coltello al centro del petto di Kagome.
<< Quello che è necessario fare per restare insieme, Inuyasha. Non temere, non sentirà niente >>
E mentre guardava il coltello alzarsi per poi abbassarsi a Inuyasha sembrò di sentire la voce di Naraku prendersi gioco di lui: 'chi delle due lascerai morire?!'


Uff! Finalmente sono riuscita a completare questo capitolo. Sono così felice!! Che ne pensate del finale? Vedrò di aggiornare al più presto per non lasciarvi troppo sulle spine.
Riguardo al capitolo 5 chiedo scusa se ho creato confusione ma in quella settimana credo di aver passato uno di quei periodi che scambieresti una scarpa per un guanto. Spero che continuate a seguirmi!

Ringrazio:

Marygrazy
Viky_Luna-haciko-93
Ile223
Giù e Lu
Stellachan
   
 
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