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Autore: _ Arya _    14/03/2018    2 recensioni
Killian Jones, 18 anni, è l'unico mago al mondo ad essere stato posseduto da un Obscurus per oltre 14 anni ed essere riuscito a liberarsene. Dopo aver trascorso l'infanzia nell'oscurità, la sua vita è lentamente tornata alla normalità.
È sull'Espresso diretto alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, insieme ad Emma Swan, la giovane e bellissima Salvatrice. Riusciranno, nonostante le loro differenze e divergenze ad unirsi come lo Yin e lo Yang per prepararsi ai tempi bui e la guerra che attende il mondo magico?
La trama segue in parte le vicende di Harry Potter e ci sono dettagli di Animali Fantastici e Dove Trovarli. Non serve necessariamente conoscere nei dettagli la saga per riuscire a seguire perché molte cose cercherò di spiegarle io.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Baelfire, Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Neal Cassidy, Neal Cassidy/Baelfire, Regina Mills
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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Decisions to make


EMMA POV

-Sei in ritardo.
-E scusa, per cinque minuti!
-Cinque minuti preziosissimi in questo caso!
Decisi di non replicare, non l'avrei mai avuta vinta con Regina, quindi mi limitai a sedermi sulla panchina accanto a lei. Per fortuna avevo già addosso il mantello, faceva piuttosto fresco essendo ormai ottobre inoltrato. Non che il leggero venticello e l'aria mattutina mi dispiacessero: molto meglio del caldo estivo che, personalmente, detestavo. In più l'atmosfera era molto tranquilla, a quell'ora nessuno sembrava avere voglia di sostare all'aperto, a parte noi.
-Allora, come stai?
-Bene... ero seria ieri. Va molto molto meglio. Allora, di che volevi parlarmi?
-Non ci arrivi? Dai, lo so che hai capito che la “proposta per la Lucas” era una cazzata!
Sospirai. Ovvio che avevo capito, ma non ero ancora certa di essere pronta a parlare con qualcuno di tutto quello che stava succedendo nella mia testa e non solo. Da una parte volevo sfogarmi con la mia migliore amica, certo... dall'altra, parlarne rendeva il tutto più reale. E più che di realtà, avevo bisogno di godermi un po' di meritata pace. La realtà per il momento mi spaventava.
-Lo so, ma mi sono svegliata sperando di sbagliarmi...
-Dai Emma, è stupido continuare come se niente fosse. Ieri mentre ti cercavamo, Neal ci ha detto che ultimamente gli sembri un po' distante... e che avrebbe voluto ti sfogassi con lui, piuttosto che tenerti tutto dentro e poi scoppiare e, beh, scappare.
-Ah sì? Ha detto questo?- allora ci aveva fatto caso anche lui? Cavolo. E pensare che nonostante i miei sentimenti contrastanti avevo cercato di fare del mio meglio per comportarmi il più normalmente possibile, nella speranza che tutto sarebbe tornato a posto quanto prima.
Avrei potuto provare a mentire, ma che motivo ne avevo? Quasi inconsciamente avevo deciso di parlare con lei proprio perché ne avevo un gran bisogno: ero stanca di tenermi tutto dentro.
-Ok, senti. È normale che... che non provi attrazione per Neal? Intendo... fisica.
-Che cosa?
-Ok. Voglio dire.- mi schiarii la voce, cercando un modo per formulare una frase di senso compiuto -Non è che mi fa schifo baciarlo. È che... non mi va. Non è come all'inizio. E poi... non provo certe cose quando ci abbracciamo. Insomma è...
-Non ti viene voglia di saltargli addosso? È come abbracciare tuo fratello?
-E... esatto. Più o meno. Ma forse mi sbaglio, forse...
-Io lo immaginavo.
-Eh?
-Senti Emma. Tu sembri felice con Neal, quindi ovviamente non ho detto niente. Lo capisco, è un bravissimo ragazzo, dolce, ti sostiene, ti sta accanto... è praticamente il ragazzo perfetto, che è esattamente ciò di cui avevi bisogno.
Rimasi in silenzio, non avendo nulla da ridire. O forse sì, ma dovevo pensarci.
Sì, Neal era decisamente il ragazzo perfetto e per questo motivo non riuscivo neanche solo ad immaginare di lasciarlo. Avere il mio migliore amico come ragazzo era forse la cosa migliore che potesse esserci, non avrei mai trovato un altro come lui. Era ciò di cui avevo bisogno? Certo. Insieme ai miei pochi altri amici, era il punto fermo in uno dei periodi peggiori della mia vita. Ma non stavo di certo con lui solo per bisogno!
-Vuoi darmi un pugno? Lo leggo dalla tua faccia.
-Non sto con Neal solo perché ho bisogno di lui.- decisi di sputare fuori: sempre meglio che colpirla, in fin dei conti.
-Non sto dicendo questo. Ok, non proprio almeno. Il fatto è che...
-No Regina, non puoi venire qui a dirmi “tu stai con Neal solo perché ti serve!”
Stavo iniziando davvero ad irritarmi e per non fare qualche sciocchezza strinsi i pugni. Forse era stato un errore volerne discutere con lei, forse avrei dovuto tenermelo per me e aspettare che quel periodo strano passasse. Perché sarebbe passato. Quell'estate ci eravamo divertiti così tanto! Eravamo stati così bene, avevamo perfino dormito insieme! Certo, non avevamo fatto sesso, ma le coccole non erano mancate... e ricordavo perfettamente di averne goduto appieno. Ricordavo le farfalle nello stomaco impazzite mentre ci baciavamo in riva al mare, mentre mi accarezzava. Era fuori discussione che me lo fossi immaginato!
Decisi così di esternarlo, poco importava che stessi quasi urlando: non ci avrebbe sentiti nessuno e a stare calma proprio non ce la facevo.
-Va bene...- disse infine -Prometti di non picchiarmi se dico quello che penso? Posso anche avere torto, eh!
-Ok, dimmi.
-Non sto dicendo che non fosse una cosa genuina. Non ho mai detto che tu stia usando Neal... è l'inconscio che spesso ci fa correre incontro a ciò di cui abbiamo bisogno. E con lui ti sei effettivamente trovata bene, eri felice e ti sei sentita amata... era una cosa nuova, emozionante. So come sono i primi tempi, te lo ricordi Hyde, no?
Annuii. Come dimenticarmi di Hyde? Il bel tenebroso che aveva scelto lei, nonostante sua sorella gli fosse andata dietro per mesi.
-Sembravo una bimbetta innamorata, quando in realtà mi sono interessata a lui solo quando ho scoperto che gli piacevo più di Zelena. Ma allora non me ne rendevo conto e all'inizio è stato tutto bello, rose e fiori, farfalline e tutto il resto...
-Poi l'hai mollato perché ti annoiava, me lo ricordo...
-Già. La favoletta è durata un mese, poi ho iniziato a stufarmi. Mi infastidiva che venisse a rompermi mentre studiavo, mi infastidiva qualsiasi cosa facesse. Non ci sono neanche stata male quando è finita, te lo ricordi...
Ancora una volta annuii. Io e Mary avevamo provato a farla parlare, certe che si stesse tenendo tutto dentro, ma alla fine eravamo state costrette ad arrenderci. Avevamo constatato che non ci fosse nessuna lacrima non versata.
-Ecco. Ora con Neal è diverso, è uno dei tuoi migliori amici e non vorresti farlo soffrire... quindi menti a te stessa.
-No...
-Ma sì Emma, lo sai anche tu. E a lui tu piaci davvero, lo sanno anche i muri, quindi più va avanti la cosa e peggio starà quando lo lascerai... perché prima o poi succederà.
-Sì, oppure rinsavirò e mi renderò conto di amarlo.
La mora sospirò rassegnata, gesto che mi diede un gran fastidio. Si credeva superiore a me e pensava di sapere tutto? Credeva fossi una stupida ragazzina che sognava il principe azzurro?!
-Darmi un pugno non cambierà le cose. Senti, te la sei scelta tu un'amica Serpeverde. Noi siamo chiari e diretti, diciamo quello che pensiamo senza peli sulla lingua. È uno dei motivi per cui le altre case ci dipingono come quelli brutti e cattivi! Ma sai che non direi nulla che ti possa nuocere. Sai una cosa? Non c'è fretta... cerca di capire quello che vuoi, ma non costringerti a... che so, andarci a letto solo per convincerlo e convincerti che ricambi i suoi sentimenti. Solo vedi di nascondere meglio le occhiate di fuoco con Jones, perché mi viene caldo solo a guardarvi.
-Regina!
-Scusa!- esclamò saltando in piedi, alzando le mani a mo' di resa -Dico solo quel che vedo! Tra l'altro vuoi dirmi cosa è successo nella stanza delle necessità?
-Ve l'ho detto ieri. Perché, lui ha detto qualcosa?
-Oh quindi c'è qualcosa da dire. Sentiamo!
-Non c'è proprio niente da dire! Andiamo, tra cinque minuti c'è la colazione.
-Appunto, ben cinque minuti! E tra parentesi, Jones non mi ha detto proprio nulla... tranne che eri turbata e che voleva solo aiutare. E ha voluto sapere come stavi... carino, no?
-Smettila.- borbottai, anche se un sorriso mi tradì. Ma non potei proprio farne a meno: era stato un vero gentleman a non rivelare alcun dettaglio, nonostante fosse solo grazie al suo aiuto che avessi riacquistato il buon umore. E sì, era molto carino che gli interessasse come mi sentissi.
-Tu che gli hai detto?
-Gli ho detto la verità. Che qualunque cosa abbia fatto ha funzionato, perché stai più che bene!
-Sei una scema! Va bene, i cinque minuti sono scaduti! Comunque io sto con Neal, ricordatelo! Solo perché un altro ragazzo è carino con me non vuol dire che debba mettermici insieme.
-Certo, certo, come vuoi. Andiamo, come hai detto i cinque minuti sono scaduti.
Detto questo non mi diede più il tempo di replicare e si alzò dalla panchina dirigendosi verso l'ingresso senza nemmeno aspettarmi. Non potei fare altro che sbuffare a seguirla, più arrabbiata con me stessa che con lei perché, in fondo, non aveva tutti i torti.
Potevo mentirle quanto volevo, ma non potevo negare a me stessa che ciò che avevo provato nella Stanza della Necessità non fosse stato frutto della mia immaginazione. E di certo non era qualcosa che normalmente si potesse provare per un... conoscente. O neanche. Killian Jones era per me poco più di uno sconosciuto, ma mi aveva fatto battere il cuore come nessun altro.
Ero dannatamente terrorizzata da tutto ciò.
Se evitarlo per un po' sarebbe servito a farmi tornare in me, era ciò che avrei fatto.

 

***


KILLIAN POV

Starmene comodo sulla poltrona davanti al fuoco, sorseggiando succo di zucca e leggendo “Il Quidditch Attraverso i Secoli” era il massimo del relax, adesso che il mal di testa era passato. Erano giorni che dormivo poco, a causa degli incubi che non mi davano tregua; così mi ero deciso a farmi prescrivere un sonnifero dal Dottor Whale. Era servito, le ultime due notti ero crollato garantendomi ben 8 ore di sonno consecutive. A lui non avevo raccontato dei sogni, perché in fondo non era nulla di grave: erano solo incubi. Mi avevano assicurato che un Obscurus, una volta distrutto, non poteva riformarsi... e soprattutto, nel mio caso non c'erano le condizioni. Non stavo reprimendo la mia magia, anzi. Secondo lui il problema era lo stress da studio – a quanto pare piuttosto frequente: a sua detta, ero l'ennesimo studente che andava a chiedergli qualcosa per riuscire a chiudere occhio.
Dopo gli incubi era però arrivata l'angoscia per la fuga da Azkaban, soprattutto perché non riuscivo a togliermi dalla testa l'idea che la chiacchierata di Zelena nel fuoco avesse in qualche modo a che vedere con quella faccenda. Era stupido, dopotutto si trattava solo una ragazzina... peccato non riuscissi a convincermene. Doveva esserci qualcosa che non andava, maledizione, ma non avevo più notato nulla di strano da allora, anche se effettivamente la vedevo molto meno da quando avevamo litigato.
Poi, ovviamente, c'era Emma Swan. Lei era il mio incubo diurno, anche se non avevamo più avuto occasioni per parlare per giorni. I nostri sguardi durante le poche volte che ci incrociavamo a lezione e per i corridoi erano diventati più rari, ed avevo la sensazione che la giovane cercasse di evitarmi. A pensarci meglio, forse anch'io avrei dovuto volerla evitare... perché sentivo quella meravigliosa sensazione di pace ancora impressa, se chiudevo gli occhi. Era stata quella a ridestarmi dagli incubi, proprio nel momento in cui avevo creduto che il mostro potesse riprendere il sopravvento.
Ma nonostante questo, era strano... troppo strano. Non potevo provare quelle cose per una ragazza che quasi non conoscevo, per quanto carina fosse. C'era qualcosa di così sbagliato e giusto allo stesso tempo, tanto intenso da far paura. E la paura era qualcosa che pensavo di non poter provare.
Nonostante Regina mi avesse proposto, un paio di giorni prima, di unirmi al suo gruppo per studiare insieme, avevo preferito declinare l'offerta. Non ero ancora così disperato da unirmi ai Grifondoro – avevo fatto notare alla mora – anche se avevo provato ad aggiungere un “senza offesa” che ovviamente non era servito a niente. Andava bene così, non avevo alcuna voglia di spiegarle le mie ragioni... e il timore di essere emarginato dai miei compagni non c'entrava proprio nulla.
In più, non avevo la minima idea se presentarmi o no agli allenamenti di Quidditch: Zelena non mi aveva più rivolto la parola per cinque giorni, durante i quali erano stati sospesi per maltempo.
Nonostante tutti quei drammi, però, non stava andando poi così male: Hogwarts continuava a piacermi. Ed io continuavo a piacere ai miei compagni di casa, che a quanto pare non erano stati minacciati dalla minore delle Mills. Andavo alla maggior parte delle lezioni con Regina, ma gli amici non mi mancavano... o forse non amici, ma comunque persone con cui passare il tempo, chiacchierare e anche divertirmi con qualche partita a sparaschiocco o scacchi. Era pura normalità, quel che avevo sempre voluto, in fin dei conti. Noiosa e rilassante normalità.
-Ehi.
La voce di Zelena mi ridestò dai miei pensieri che avevano interrotto la lettura, e voltatomi la trovai con la scopa in spalla.
-Sì?
-Muovi il culo. Ti sei scordato che ci sono gli allenamenti?
-Non ero sicuro di essere ancora in squadra.
-Per colpa tua devo fare la sguattera al posto degli elfi domestici per altri cinque giorni, non mi passerà tanto facilmente. Ma non sono così stupida da cacciare il nostro miglior cercatore, muoviti.
-Va bene, arrivo.- mi tirai su velocemente e con un incantesimo di appello feci volare la scopa dritta verso di me. La afferrai e, nonostante tutto, Zelena non riuscì a trattenere un sorriso compiaciuto: sì aveva ragione. Non poteva perdere il suo miglior cercatore, e quello ero indubbiamente io.
-Tra una settimana i Tassorosso li dobbiamo schiacciare, capito?
-Mi sembra ovvio.
-E' intollerabile che non ci abbiano lasciati allenare per un'intera settimana... per un po' di pioggia!
Un po' di pioggia era un eufemismo per descrivere le tempeste dei giorni scorsi, ma aveva comunque ragione: nessuna Coppa del Mondo era mai stata rimandata per il maltempo!
-Noi siamo preparati, peggio per i nostri avversari.
-Ben detto Jones!- sorrise ancora, poi fece strada verso l'uscita dalla sala comune ed io la seguii. In momenti come quello mi ricordavo perché non odiassi Zelena: sapeva essere piuttosto piacevole quando voleva. Magari prima o poi mi avrebbe perdonato per averla fatta punire e avremmo potuto tornare ad essere amici, anche perché non ero certo di volere di più. Non solo perché ultimamente l'unica ragazza che volessi baciare fosse Emma, ma anche perché non mi sarei dato pace fino a che non avessi scoperto se tramava effettivamente qualcosa o no. Aveva qualcosa di troppo oscuro in sé e nemmeno io le avevo perdonato l'orribile gesto a discapito della bella Grifondoro.
Ma un passo alla volta, adesso era l'ora del Quidditch e, per quanto fosse freddo, superava di gran lunga la lettura davanti al fuoco: mi era mancato volare!
-Ehi, ti sei incantato o cosa?! Non trasformarti in un babbeo anche tu per favore.
-Scusa Capitano.- replicai con un cipiglio divertito, per poi affrettarmi ad entrare nello spogliatoio. Un po' di sano allenamento forse era proprio quello che ci voleva per svuotare la mente.

 

***


Ciao Killian,
sono contento che ti stia adattando... anche se sei diventato meno costante nello scrivermi! Scherzo, va bene così... immagino che tu abbia molto da fare tra lo studio, il Quidditch e gli amici. Non dirò te l'avevo detto... ma te l'avevo detto! Non c'è scuola di magia migliore di Hogwarts e sapevo ti saresti trovato bene. Come hai detto tu, gli alti e bassi sono normali... però un po' mi fai paura con questa tua saggezza, ricordati che hai 18 anni e non 48!
Ma proprio perché ti considero un ragazzo maturo, voglio essere sincero con te. Qualche tempo fa ho scritto al Preside e la scorsa settimana mi ha risposto e ieri ci siamo incontrati. Preferisco non raccontarti di cosa abbiamo parlato in una lettera, ma quando tornerai a casa per Natale avremo diverse faccende di cui discutere... piuttosto importanti.
Solo una cosa, per ora.
Dimentica quando ti ho detto di non cacciarti nei guai. Con questo non sto dicendo che devi fare stupidaggini, che sia ben chiaro! Tuttavia, lottare per ciò in cui si crede è e sarà sempre la strada giusta. Questo è uno dei tanti valori di un Serpeverde, anche se molti a volte lo dimenticano. È solo un consiglio.
Ora ti saluto, divertiti questo week-end a Hogsmeade e fammi sapere come va la partita di domenica!
Con affetto,
il nonno.

 

-Posta a quest'ora?
-Maledizione! Ti diverti a far prendere i colpi alla gente, Regina?!
Se non sapessi che la materializzazione fosse impossibile ad Hogwarts, avrei giurato che la maggiore delle Mills ci avesse preso gusto a comparire alle mie spalle. Faceva decisamente meno paura Night, che si era abituato a portarmi le lettere a mezzanotte, svegliandomi a beccate piuttosto dolorose quando necessario.
-Non sapevo che fosse così facile spaventarti, Signor Grande-Figo-So-tutto-io.
-Signor che?
-Ti ho dato questo soprannome a inizio anno quando ti pavoneggiavi. Ora sei migliorato... un po'. A che serviva la giravolta con la scopa? Bastava abbassarti, sai...
-Touché- risi, facendole spazio sul divano, -Ma tu perché guardi gli allenamenti se non ti piace il Quidditch?
-Voi fissati confondete il piacere con la dipendenza. E niente, volevo vedere com'è la nostra nuova squadra dato che non ne ho ancora avuto occasione. Te la tiri ma sei bravo, lo ammetto.
-Certo, tu invece sei una ragazza umile e modesta...
-Mai detto di esserlo. Allora, chi è che ti scrive a quest'ora?
-Ah no è mio nonno. Al mio gufo piace arrivare la sera... sei qui per interrogarmi o cosa?
-No, in realtà avrei un invito per te. Sabato a Storybrooke.
-Mi stai chiedendo di uscire con te?
-Ah-ah-ah!- fece sarcastica, dandomi un paio di colpetti sulla spalla -Scusa, non sei il mio tipo.
-Allora, senza offesa, non hai buon gusto in fatto di uomini tesoro! Spara, avanti.
-D'accordo, ma prima prometti di non farne parola con nessuno, soprattutto con mia sorella.
-Non c'è problema.
-Ottimo. Perché stiamo organizzando un gruppo di Difesa Contro le Arti Oscure, segreto e sicuramente non approvato. Per preparare quanti più alunni possibile ad essere in grado di difendersi da Rumple e ciò che c'è là fuori. L'idea è del Preside e della Lucas e a guidare il gruppo sarà Emma.
Wow. Una bomba del genere non me la sarei aspettata e non riuscii a nascondere lo stupore. Mi stava davvero chiedendo di unirmi ad un gruppo segreto ed illegale? Certo, quello era in effetti l'ultimo dei miei problemi... anzi, non lo era affatto. Era tutto il resto ad esserlo.
Mi sentivo quasi messo alla prova: inconsapevolmente, mi stava chiedendo di fare una scelta che era esattamente la stessa cosa che mi aveva scritto il nonno.
Ma era troppo presto... avevo bisogno di tempo.
Da una parte, purtroppo, sapevo di mentire a me stesso quando cercavo di convincermi che la normalità fosse bella e per niente noiosa... ma questo era troppo. Era come andare direttamente in cerca di guai, motivo per cui non ero un Grifondoro: coraggioso sì, ma anche furbo.
-Lo so che ti sto chiedendo molto. A dire la verità non so neanche se credi al ritorno di Rumple e tutto il resto, e se hai paura capirei...
-Ehi. Io non ho paura.
-Va bene, va bene. Senti, niente pressioni... l'incontro è sabato a mezzogiorno da Granny's, una tavola calda gestita dalla madre della Lucas. Se vorrai, potrai venire direttamente lì.
Annuii, non trovando nient'altro da dire. Se non altro, avevo un paio di giorni per pensarci: meno di quanto sperassi, ma forse era la spinta giusta al momento giusto. Mi costringeva a riflettere seriamente e decidere chi volevo essere o – almeno – provare ad essere.
-D'accordo. Senti... Emma sta bene? Voglio dire, mmh, sì te l'ho chiesto giorni fa... giusto... ma... insomma, non avevo mai rimosso un marchio. Voglio solo... è tutto ok, insomma?
-E' tutto ok.- sorrise, facendomi sentire ancora più stupido: da quando in qua balbettavo e mi imbarazzavo?! Non mi riconoscevo più!
-Comunque, potresti anche chiederglielo da te.
-Sì, certo, se non mi evitasse.
-Se vai da lei e le parli non può fingere che tu non esista, no? Avanti... un Serpeverde timido? Ci disonori così!- scherzò, anche se effettivamente stavo disonorando me stesso! Se solo avesse saputo perché non volevo – o provavo a non volere – avvicinarmi ad Emma! Ma spiegarglielo era fuori discussione. Se la sua migliore amica non le aveva raccontato nulla, allora non potevo farlo io.
-Non sono timido, bada a quel che dici.
-Uuuh scusa, anche suscettibile! Tra te e lei non so chi sia il più stupido!
-Lei? Perché, ha detto qualcosa?
-Ah no, ho finito di farvi tra intermediario! O vi parlate o sono cavoli vostri. Mi viene quasi da pensare che in quella stanza vi siate baciati... come minimo!
Magari! L'avrei baciata più che volentieri, e non solo. Ancora non riuscivo a capire come avessi fatto a resistere, dato che ero istintivo e mi piaceva andare dritto al sodo. Soprattutto quando con un sorriso ed un abbraccio, aveva cancellato per un momento tutti i miei problemi, i miei incubi... tutto. Era come un raggio di sole che aveva spazzato via la tempesta.
-No, niente baci. Ora vado a dormire che sono distrutto!
-Dopo quattro ore di allenamento vorrei ben vedere. Ricordati che esistono pure i compiti!
-Va bene maestra, buonanotte!
-Spiritoso. Buonanotte!
E va bene. Era il momento di iniziare a decidere cosa volessi fare della mia vita.




 
Angolo dell'autrice;
Ciao! Come promesso, la seconda parte del capitolo di passaggio. Anche se lo trovo abbastanza importante, perché come dice il titolo, sia Killian che Emma hanno delle decisioni da prendere.
Lei finalmente ha trovato il coraggio di aprirsi con Regina riguardo i "problemi" con Neal... e non è contenta di quello che la sua amica dice, proprio perché si rende conto che probabilmente ha ragione. Ed anche se continua a dire di stare con lui, nella testa ha parecchia confusione...
Lui invece si trova di fronte ad un altro bivio. Il nonno gli ha suggerito ciò che Merlin gli ha detto, ovvero di scegliere di essere se stesso piuttosto che "normale". E Regina, pur non sapendolo, ha velocizzato il processo dandogli una scelta che probabilmente cambierà tante cose.
Venerdì o sabato posterò il prossimo, che inizia a farsi più interessante (almeno spero ahahaha)
Un abbraccio e buonanotte xD 

P.S. sto lavorando alla scaletta per rendere una long la OS a tema Outlander, mi sono convinta a svilupparla... perché Outlander mi piace molto, e scrivere di una situazione simile ma coi CS mi stuzzica. Spero di metter su qualcosa di decente, ed iniziare a postare già entro questo fine mese :)
   
 
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