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Autore: MeinfridBlackforest    14/03/2018    0 recensioni
[US]
Camionisti.
L'evento che ha spaccato il mondo Marvel qualche mese fa è arrivato anche su US.
Non c'è scampo,l'Hydra oramai domina il nord America, bisogna agire o morire e il protettore di Las Vegas non si farà cogliere impreparato.
Come molti di voi sanno, nella serie principale (Per la precisione nel numero 2), Las Vegas è stata rasa al suolo per ordine del Hydra supremo, Steve Rogers a.k.a Captain America.
Ma che cosa è successo a US e a tutta l'agenzia Odyssey in quel momento?
Come hanno contribuito alla resistenza?
Chi è caduto?
E chi è rimasto in piedi per vedere la fine della guerra?
Genere: Avventura, Azione, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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(Qualche mese prima a Las Vegas)

US e Xavin, partner sul lavoro e nella vita, avevano appena risolto l’ennesimo caso per le strade della città.

Finito il lavoro, era il momento di tornare a casa.

L’agenzia oramai era stata completamente restaurata e US fu molto felice di poter riutilizzare il garage dello Star Rig.

“Mai più, capito, mai più un caso del genere.”

“Che dici? Siamo riusciti a smantellare quell’organizzazione criminale in un lampo.”

“Se sapevi già tutto perché mi hai fatto vestire da danzatrice del ventre?”

“Perché volevo aiutarti a realizzare una tua vecchia fantasia.”

“Io non ho mai avuto fantasie del genere.”

“Esatto.”

Mentre continuavano a discutere, Al il bidello li interruppe per dargli una notizia:

“Signor US, abbiamo ospiti.”

“Ospiti? Di che tipo?”

“È molto importante.”

“Quanto potrà essere…”

US entrò nel salotto è vide una figura leggendaria seduta sul divano.

“Importante.”

La sua uniforme blu, il suo scudo triangolare e la gigantesca A sulla fronte.

“Salve, è lei il proprietario di questo posto?”

“Si.” Disse US con gli occhi spalancati.

“Molto bene, piacere di conoscerla, io sono Steve Rogers, Captain America.”

US era sorpreso, cosa poteva mai volere una persona come Captain America da lui.

“Rogers…è…davvero…un privilegio accoglierla, un onore conoscervi signor Rogers, signore, Capitano.” US era visivamente emozionato.

“Anche per me Ulysses, anzi, ero ansioso di incontrare il protettore ufficiale di Las Vegas” disse sorridendo.

“Mi chiami pure US e poi mi sono dato da solo questo titolo, non si disturbi.”

“Ma è vero.”

“Mi onora così.”

“Perciò, che cosa posso fare per lei?”

“Sono qui perché devo farle un paio di domande.”

“Sono cose molto importanti e vorrei la massima privacy.”

“Ok, Xavin e io possiamo…”

“No, io voglio parlare solo con lei.”

“Oh…ma certo, andiamo pure nel mio ufficio, chiudiamo la porta.”

“Bene.”

I due si diressero nell’ufficio, mentre Xavin e Al rimasero fuori.

“C’è qualcosa che non mi convince.”

“Dice signorina?”

“Non lo so, mi ha guardato in un modo strano.”

“In che senso scusi?”

“Nel senso che mi guardava male, ma non capisco il perché.”

“Sarà stata solo una sua impressione signorina.”

“Già, forse.”

Intanto dentro l’ufficio, US e Cap discutevano.

“Cominciamo dal principio signor Archer, di cosa si occupa di preciso la sua agenzia?”

“L’agenzia Odyssey è una agenzia investigativa che io stesso ho creato.”

“Il team generalmente è composto da due membri e in casi speciali da tre.”

“Ci occupiamo principalmente di investigazione privata e di sicurezza personale, sia nella comunità umana che in quella superumana.”

“Notevole.”

“So che lei è molto ricco signor Archer.”

“Un pochino.”

“Ed è anche molto intelligente.”

“Per quello che so, la sua agenzia conta ben sei piani, con strutture all’avanguardia costruite da lei stesso.”

“Si è informato.”

“Già, ma adesso arriva la mia domanda: dove è che ha preso la maggior parte dei soldi che l’hanno aiutato a costruire questo posto?”

“Ho giocato una buona somma di denaro in borsa.”

“Sul serio?”

“Che intende dire?”

Cap tirò fuori un fascicolo dello S.H.I.E.L.D. e quella scena gli fece tornare in mente il giorno in cui incontro Maria Hill.

Cap lo appoggiò sul tavolo e lo aprì.

“Da come può vedere da tutte queste carte, lo S.H.I.E.L.D. ha continuato a tenerla d’occhio anche dopo la sua partenza, signor Archer.”

“Ho personalmente fatto ricerche approfondite e so anche dei suoi passati con la ex direttrice Hill.”

“E devo riconoscere che ha talento, ingannare tutti e distruggere la politica di un intero paese solo per completare una vendetta.”

US rimase in silenzio.

“Tranquillo Archer, non sono qua per arrestarla o per fare l’esattore delle tasse.”

“Meno male.” Rispose US

“Però devo fare dei controlli, lo S.H.I.E.L.D. sta perdendo colpi e devo assicurarmi di un paio di cose.”

“Tipo…quale è il suo rapporto con l’aliena.”

“Xavin?”

“È la mia collega.”

“Solo?”

“Da quello che dicono i fascicoli, lei è anche il suo tutore legale sulla terra, è per questo che non si trova in una delle prigioni della Alpha Flight.”

“Xavin non è cattiva, è una normalissima ragazza, provvista di poteri, che vuole fare del bene.”

“Si, capisco che dice queste cose perché ha un rapporto molto intimo con lei.”

“E questo cosa c’entra?”

“C’entra eccome.”

“Le ho già detto lo S.H.I.E.L.D. sta perdendo colpi, la sicurezza sulla costa est è garantita, ma quella ad ovest rimane comunque sprovvista.”

“E secondo le mie idee, con la giusta autorizzazione e mezzi lei potrebbe facilmente diventare il Captain America di Las Vegas.”

“Arrivi al dunque.”

“Voglio che la sua agenzia diventi una filiale dello S.H.I.E.L.D.”

“Cosa?”

“Ha sentito bene, voglio che vi alleiate con noi.”

“In modo da garantire maggior sicurezza nell’area Ovest degli Stati Uniti.”

“Se accetta sarò ben felice di concederle il titolo di direttore della costa Ovest, che ne dice?”

US poggiò il viso sulle mani incrociate, rimase immobile per un minuto buono e alla fine rispose:

“E se io le dicessi…di no?”

“La convinceremmo.”

“E come?”

“Svelerò i suoi lavori passati con la direttrice Hill”

“Come scusi?”

“Mi ha sentito bene.”

“E una volta fatto quello, manderò la signorina Xavin in una prigione speciale e lei signor Archer verrà braccato come un criminale.”

“Non può farlo!”

“Certo che posso, sono Captain America.”

“E cosa vorresti fare se accetto, annettermi?”

“Pensavo che Captain America simboleggiasse l’unità, non l’imperialismo forzato tra società.”

“Con tutti i nemici che stanno venendo fuori non ho tempo di occuparmi di questo.”

“Perciò ti d’ho un ultimatum Archer, o sei con me o contro di me.”

US si alzò dalla sedia e prese lentamente la Route 1, poi si rivolse a Cap con uno sguardo minaccioso.

“Mi dica Capitano, quando è che l’incarnazione del sogno ha barattato la ragione per la pazzia?”

“Bada a come parli Archer, non sono tuo nonno!”

“No, nemmeno mio nonno è così stupido!”

“Le persone che mi possono dare dello stupido si contano sulle dita di una mano.”

“E nessuna di loro è presente in questa stanza.”

“Forse è il caso di aggiornare quella lista.”

Il loro sguardo incrociato generava vere e proprie scintille, entrambi erano pronti a combattere.

“Vuoi davvero farlo Archer?”

“Spada contro scudo…per me non ci sono problemi.”

Proprio mentre stavano per scontrarsi, Xavin si intromise.

“US, abbiamo un nuovo caso, stavolta la paga è dopp…”

“Ho…ho interrotto qualcosa?”

“No, tranquilla, anzi avevo appena finito di parlare con il tuo capo.”

Cap si avviò verso la porta.

“Non voglio farvi perdere altro tempo signor Archer.”

“Molto bene.”

“Allora ci risentiamo, buona giornata.”

“Si, buona giornata.” Rispose Archer.

Cap uscì dall’ufficio e sotto voce aggiunse: “Non torni più.”

Quella sera, mentre era a letto, US non riusciva a prendere sonno.

“Merda…in che guaio mi sono cacciato?” continuava a ripetersi.

Xavin però sentiva che c’era qualcosa che non andava e lo abbracciò.

“Ehi.” Disse US

“Ehi.” Rispose Xavin.

“Ancora sveglia?”

“Potrei farti la stessa domanda.”

“US, ti sento molto ansioso, cosa è successo?”

“Nulla è solo…non importa.”

“Hai discusso con Captain America?”

“Sarebbe un nuovo record per te.” Disse sorridendo.

“Non ho discusso è solo che…ho un brutto presentimento.”

US si girò verso Xavin e la guardò dritto negli occhi.

“Xavin.”

“Si?”

“Da quando ho scelto di diventare il difensore di Las Vegas, ho anche scelto di non abbandonare mai questa città al suo destino, qualunque cosa sarebbe successo.”

“Te però non hai questo peso, non sei obbligata a rimanere.”

“Ma che stupidaggini vai a dire?”

“Io voglio rimanere con te.”

“Lo capisco, lo dici così perché fino ad ora siamo riusciti a superare tutto, ma ti prego, ti prego, cerca di ragionare.”

“Un giorno potremmo affrontare qualcosa di molto più pericoloso, qualcosa che non riusciremmo a gestire.”

“Se rimarremmo, moriremo e se scapperemo, Las Vegas cadrà.”

“No, noi non lo permetteremo.”

US sorrise e disse: “Xavin…se mai dovesse succedere, voglio che tu però faccia una cosa per me.”

“Cosa?”

“Dovrai andare ad Amarillo, in Texas.”

“Dovrai cercare una persona molto importante al Texas Steak, il suo nome è Taryn O’Connell.”

“La tua ex?”

“Ma perché dovrei…”

“Xavin…promettimelo, ti prego.”

Xavin vedeva una grande paura negli occhi azzurri di US, sapeva che l’unica cosa da fare era accontentarlo, sentiva di dover togliere un po’ di paura dal suo cuore.

“Io…lo farò, te lo giuro US.”

US le sorrise e le appoggiò delicatamente la mano sulla guancia.

“D’rhk Xavin.” (Ti amo Xavin.)

“D’ rhk US.” (Ti amo US.)

E la baciò.

I due rimasero abbracciati per tutta la notte.

La mattina successiva, Xavin uscì prima per andare a sentire del nuovo caso, mentre US rimase in ufficio per sistemare una cosa insieme ad Al.

“Al.”

“Si signore?”

“Prepara i soldi, facciamo una bella spesa.”

“Di che tipo signore?”

“Imprenditoriale, l’agenzia si allargherà di un paio di piani.”

“Vuole comprare altri piani?”

“E quanti di preciso?”

“Tutti quanti.”

(L’inizio di Secret Empire)

US, Al e Xavin erano in salotto a vedere la televisione e i peggiori incubi del camionista si realizzarono, Captain America si era rivelato essere L’Hydra Supremo.

Passarono un paio di giorni prima che una squadra militare dell’Hydra si posizionasse sotto casa.

“Il tempo è giunto.” Disse US

“Xavin sai cosa fare.”

“US, sei…veramente sicuro di quello che dici?”

“Me lo hai promesso Xavin, ricordati.”

“Lo so, ma io…”

“Vai Xavin, fai come ti ho detto.”

Xavin corse verso il garage per prendere il volo, prima di partire disse:

“Tornerò il prima possibile.”

US gli sorrise, dopodiché Xavin prese fuoco e volò via dalla città.

Ora rimanevano solamente US e Al.

“Al, la tua famiglia è già andata via?”

“Sono partiti una settimana fa, in questo momento sono in Messico.”

“Bene, il piano te lo ricordi?”

“Perfettamente.”

“Bene.”

US indossò una nuova tuta da combattimento, prese il suo cappotto rosso, la sua spada e si diresse verso l’uscita.

“Ehi Al.”

“Si.”

“Se non ci dovessimo mai più rivedere…ti ringrazio, sono onorato di aver avuto un amico come te.”

Il vecchio gli sorrise.

“Io invece ringrazio te US, di tutto e per sempre.”

US gli sorrise e poco prima di uscire disse: “Mi raccomando, tieni pulita la casa mentre sono via, ok?”

“Si signore.” Rispose il bidello.

US scese giù fino al piano terra, mentre i soldati dell’Hydra lo attendevano per un agguato.

Il camionista si liberò facilmente delle due guardie e le spedì contro la vetrata della porta.

Gli altri soldati rimasero sorpresi, mentre US uscì con nonchalance, rivolgendosi ai soldati con un tono pacato.

“Salve ragazzi.”

US sguainò la spada verso il cielo e si avvicinò lentamente, Il loro capo diede l’ordine di attaccare al pilota del carro armato.

“Vuole procedere signore?”

“Si.”

“Malgrado dovessimo solo catturarlo?”

“Ha già firmato la sua condanna a morte qualche mese fa.”

La torretta del carro armato si preparò a sparare, ma US fu molto più veloce e scattò verso il nemico.

Aprirono il fuoco su di lui, ma fu tutto inutile, i proiettili non lo sfiorarono.

US affettò sia la torretta che il pilota e la stessa sorte capitò alla maggior parte dell’unità.

“Rinforzi, ci servono rinforzi!” gridò uno dei soldati prima di essere ucciso da US.

Ma il camionista era ben deciso a eliminare chiunque avesse cercato di mettersi sulla sua strada e usando la radio del soldato, mandò un messaggio a tutta l’organizzazione:

 “Rogers, sono US.”

“Ti chiamo solo per dirti che sei solo uno stupido, spregevole e indegno traditore.”

“Davvero pensavi di fermarmi con questo ciarpame?”

“Con chi cazzo pensi di avere a che fare?!”

“Io sono US, il fottutissimo guardiano di Las Vegas.”

“Manda pure tutto quello che vuoi, lo affetterò comunque!”

“E per la prossima volta, mi raccomando, se vuoi uccidermi, mandane mille, non venti!”

“Hai capito?!”

“Stronzo!”

Tutti nella sala comunicazioni rimasero immobili, tranne Captain America che disse:

“Peccato, a ripensarci…poteva essermi utile, peccato abbia scelto lo schieramento sbagliato.”

E poco prima di uscire dalla sala, diede un ultimo ordine: “Uccidetelo.”

Le guardie non si fecero attendere e arrivarono sul posto, pronte a eliminare US.

Il camionista si tolse il cappotto e mostrò la sua nuova tuta, nera e adamantina, più forte, più resistente e più avanzata, la US 4.

E imbracciando la spada si rivolse ai soldati dell’Hydra: “Bene, balliamo!”

   
 
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