Mentre US combatteva a Las Vegas,
Xavin stava volando a
tutta velocità verso la città di Amarillo, in
Texas.
Appena arrivata, notò che
il luogo che US le aveva indicato
era stato già preso dai soldati dell’HYDRA.
Dall’alto
analizzò la situazione.
Calcolò il numero di
soldati che potevano esserci dentro il
locale insieme agli ostaggi e alla fine discese per attaccare.
Spalancò le porte del
locale pronta ad abbattere una ventina
di soldati, ma trovò il locale vuoto con i soldato
dell’HYDRA a terra.
“Ok…che cosa
è che può aver fatto questo a un intero
plotone?”
La risposta arrivò poco
dopo con il cigolio di una pistola
puntata verso di lei.
“Ehi tu!”
Xavin si girò e vide una
donna incinta dai capelli rossi,
era Taryn O’Connell.
“Chi sei? Chi ti
manda?”
“Chi mi manda è
una persona che te conosci molto bene.”
“Mi chiamo Xavin, lavoro
con US.”
“US?”
“Lui dove
è?”
“Si trova a Las Vegas
insieme a un altro amico, sta
combattendo contro le truppe dell’HYDRA.”
“Mi ha ordinato di
raggiungerti e proteggerti.”
“Molto gentile da parte
sua, ma fai attenzione, abbiamo
compagnia.”
Taryn indicò la finestra e
Xavin si girò, vedendo che
stavano arrivando altre truppe in massa.
“Merda, dobbiamo andarcene
Taryn.”
“Tu vai pure, io
rimango.”
“Ma sei
impazzita?!”
“Quei soldati non avranno
pietà di te.”
“Ma ora sei qui,
perciò vedi di aiutarmi a proteggere questo
buco.”
Taryn si avviò verso il
bancone e iniziò a premere una serie
di tasti sotto il registro di cassa.
“Come pensi di
difenderti?”
“Nonostante i miei poteri,
sei armata solo di pistola.”
Xavin non fece in tempo a finire
un'altra frase che i muri
del locale si rigirarono per scoprire un intero arsenale.
L’aliena chiese stupita:
“Come? Quando? Perché?”
“Diciamo
solo che
come ex agente dello S.H.I.E.L.D., mi hanno insegnato a nascondere armi
nella
necessità di utilizzarle in situazioni particolari e come
proprietaria di un
ristorante frequentato anche da criminali, armarsi fino ai denti
è prassi
comune.”
Taryn prese un fucile e si
appostò alla finestra.
“Allora, mi vuoi aiutare o
no?”
Xavin un po’ riluttante
rispose: “Si.”
“Bene, allora genera uno
scudo intorno al locale e aprilo
solo quando sono io a dirti di farlo.”
Xavin attivò i suoi poteri
su tutta la proprietà e si
preparò a combattere.
“US, fai presto.”
Intanto a Las Vegas, US stava dando
del filo da torcere alle
truppe HYDRA.
Ogni soldato che incontrava veniva
lacerato dalla Route1,
dimostrando ancora una volta che con le sue capacità
fisiche, il suo intelletto
e le sue abilità, Ulysses Solomon Archer era più
che degno di essere il
difensore della città.
Ma anche nell’HYDRA
conoscevano il detto “Un gioco è bello
quando dura poco.”
Il capo di quella sezione stava
osservando attentamente i
movimenti di US.
“È molto
migliorato da quando l’ho incontrato la prima
volta.”
Mentre i suoi sottoposti richiedevano
istruzioni.
“Generale Gorgon, abbiamo
pessime notizie!”
“I dettagli sulla vostra
incompetenza non mi interessano.”
“Ma signore, quel uomo
laggiù ha già sterminato cinque
squadre senza subire nemmeno un graffio!”
Gorgon sospirò e si
alzò dalla sua sedia.
“Me ne occuperò
personalmente.”
Tomi aveva già afferrato
la spada, ma a interrompere il suo
cammino fu una chiamata dell’HYDRA supremo, Steve Rogers.
“HYDRA supremo!”
“Gorgon, dove pensi di
andare?”
“La conquista di Las Vegas
si sta rivelando più difficoltosa
del previsto.”
“Lascia perdere la
conquista generale, facciamo Tabula
rasa.”
“Come scusi?”
“Tabula rasa, Las Vegas per
un po’ sparirà dalle mappe.”
Gorgon sorrise.
“Hail HYDRA.”
Il generale si rimise a sedere e
diede l’ordine di radere al
suolo Las Vegas.
US notò che le guardie
rimaste erano scappate, forse
scappavano perché impauriti, ma il camionista ci mise mezzo
secondo a capire
che scappavano dalle Aereonavi dell’HYDRA.
“Merda…è
la fine.”
US capì che non ce
l’avrebbe fatta questa volta a difendere
Las Vegas e così attivò il piano B.
“Al!”
“Si signore?!”
“Attiva il protocollo Black
Skin!”
“Subito signore!”
“Resisti,
tornerò il prima possibile.”
US aprì un buco nel
terreno e scappò nelle fogne,
allontanandosi dalla città, mentre le Aereonavi attaccarono
in massa la città.
Allontanandosi dalla
città, US rivolse i suoi pensieri alla
città e ai cittadini.
“Las Vegas,
cittadini…perdonatemi, non pensavo sarebbero
arrivati a tanto.”
Las Vegas, la città del
peccato, era caduta.
US incanalò tutta la
rabbia e la tristezza nelle sue gambe,
correndo a tutta velocità verso Amarillo.
Intanto Xavin e Taryn stavano dando
filo da torcere a i
soldati dell’HYDRA.
Sembrava che potessero vincere, ma a
un certo punto i
soldati smisero di sparare.
Uno di loro prese un megafono e
cominciò a parlare con
Xavin.
“Ehi tu, aliena!”
Xavin si avvicino ai limiti del suo
scudo e gli rispose.
“Si?”
“Abbiamo saggiamente
abbassato il fuoco su di voi per
comunicarvi una notizia importante.”
“Sarebbe?”
L’uomo mostrò il
monitor alla ragazza e con gli occhi
spalancati, vide Las Vegas distrutta.
“Las Vegas è
caduta e tra le vittime accertate c’è anche il
suo collega, Ulysses Archer.”
“Dato che il maggior
pericolo è morto, siamo pronti a
negoziare insieme a voi per una resa più che equa.”
“L’HYDRA supremo
ci ha ordinato di catturare vivo almeno uno
dei membri dell’agenzia Odyssey e visto che lei è
l’unica rimasta…le chiedo
gentilmente di arrendersi.”
Gli occhi di Xavin divennero rossi
come il sangue e con le
lacrime che le scendevano sul viso gridò:
“Datemi una buona ragione
per cui non dovrei bruciare le
vostre misere carcasse in questo istante!”
“Perché la sua
amica ha già firmato la resa e ha deciso di
venire con noi.”
Xavin si accorse troppo tardi della
cosa, mentre Taryn le
sparò con un Taser ad alta tensione.
Xavin venne sedata e messa su un
camion per essere
trasportata insieme a Taryn in una base HYDRA.
US raggiunse la città, ma
oramai era troppo tardi.
Cerco di avere delle informazioni dai
soldati HYDRA rimasti
in zona, ma nessuno sapeva dove le avessero trasferite e nessuno rimase
vivo
per poter mandare una richiesta di aiuto.
“Maledizione…questo
complicherà un po’ le cose.”
US cominciò ad armeggiare
con la sua nuova tuta e attivò un
nuovo gadget, il rivelatore di DNA.
Sul monitor comparvero due obbiettivi
a qualche kilometro di
distanza dalla sua posizione, così il camionista
ripartì al salvataggio.
Intanto nella prigione
dell’HYDRA, Xavin si risvegliava dal
suo sonno vicino a Taryn.
“Ehi.”
“Ehi.”
“Dove siamo?”
“In prigione,
l’HYDRA è riuscita a prenderci.”
“Merda…ho
fallito.”
“Non dire
così.”
“Si invece, avevo promesso
a US che ti avrei protetta…e non
ci sono riuscita.”
“Xavin…”
“Tranquilla Taryn, vedrai
che ti farò uscire di qui, fosse
l’ultima cosa che faccio.”
Xavin si alzò pronta a
sfondare la parete con un pugno, ma
Trayn la bloccò in tempo.
“Non credo che ci riuscirai
così presto, questa prigione è a
prova di poteri.”
“Non ci credo.”
“Da quando sono al comando,
l’HYDRA ha tutto il meglio che
lo S.H.I.E.L.D. possa offrire.”
Xavin tirò un pugno di
roccia contro il muro e si beccò una
scarica corrispondente alla forza che aveva usato.
“Merda!”
Xavin sospirò e si rimise
a sedere.
“Ok, odio ammetterlo
ma…non ci rimane che aspettare che US
arrivi.”
“US?”
“Si.”
“Xavin…US
è morto.”
“E tu gli credi?!”
“Vedrai che da un momento
all’altro si presenterà e
disintegrerà questo posto.”
“Xavin, perdonami, ma non
credo che per US noi siamo delle
priorità.”
“Scherzi?!”
“Lui mi ha mandato da te,
lui aveva predetto che sarebbe
successo tutto questo è solo grazie a lui se sei ancora
viva.”
“Xavin, calmati, adesso
siamo dei prigionieri, se ci
comportiamo bene, ci faranno un piccolo processo e ci tratteranno con
tutti i
riguardi, soprattutto se gli diciamo…”
“Se gli diciamo
cosa?”
“Dove…si trova
US.”
“Aspetta…ora
ricordo…tu mi hai colpita, tu vuoi vendere
US?!”
“Stai aspettando il
processo per venderlo!”
“Xavin, ti prego, non
è così brutto come pensi.”
“A no?”
“E allora come dovrebbe
essere?!”
“Dico solo
che…”
“US mi ha mandato per
difenderti perché sei importante per
lui, anzi, lui ti ama e invece tu…tu stai aspettando di
venderlo a questi
bastardi!”
“E allora?!”
gridò Taryn
“Per quello che mi riguardo
la nostra storia è finita nel
momento stesso in cui è andato a Las Vegas per aprire la sua
stupida agenzia!”
“Perché
il suo
modello di vita è sempre stato quello di dimenticare e
ignorare il passato per
concentrarsi sullo stupidissimo presente!”
“Lui per continuare a
seguire la sua strada ha abbandonato
tutti!”
“Ha abbandonato i suoi
amici dopo averli ingannati, ha
abbandonato me per andare a Las Vegas!”
“E se non ti fosse chiaro
Xavin ha abbandonato anche te!”
Per quanto odiasse ciò che
aveva detto, Xavin riconosceva
che nelle parole di Taryn c’era un po’ di
verità, ma non abbastanza per
travolgerla.
“Verrà a
salvarci, vedrai.”
Intanto US si era infiltrato nella
prigione.
Usando l’uniforme di un
soldato morto, si diresse verso la
sala comandi e si avvicinò abbastanza per origliare una
conversazione.
“Ehi, hai sentito di quello
che c’è a Las Vegas?” disse una
guardia al suo collega.
“Parli della torre nera?
Si, l’ho sentito.”
“Dicono che sia
l’unico edificio rimasto in piedi dopo il
bombardamento.”
“Il colore non mi spaventa,
ma è quello che c’è dentro che
mi preoccupo, ho sentito che hanno mandato due interi plotoni dentro
l’edificio…nessuno è tornato.”
“Che ti
aspettavi?”
“È il covo di un
terrorista, di sicuro prima di morire ha
rilasciato una creatura assetata di sangue in casa.”
US si avvicinò alle due
guardie.
“Hail HYDRA.”
E le uccise in un sol colpo, per poi
usare i suoi poteri per
cancellare i dati delle telecamere che lo avevano inquadrato.
Con fare innocente si
avvicinò al gestore della sala.
“Hail HYDRA.”
“Hail HYDRA.”
“Scusi…che ci fa
qui, questa sala è riservata a un personale
ristretto.”
“Il mio generale mi ha
mandato qui per degli accertamenti,
ha bisogno di sapere come siamo messi con il numero di prigionieri,
vuole una
lista delle aree con meno individui.”
“Nel braccio nord ci sono
solo due donne, ma…”
“Perfetto.”
US, con un rapido fendente,
tagliò la testa al tecnico, poi
attaccò un dispositivo alla piattaforma di controllo e
uscì dalla stanza,
cancellando le registrazioni.
“Cancella gli ultimi cinque
minuti.” Disse alla telecamera.
Intanto Xavin e Taryn vennero portate
fuori dalla prigione
per il processo.
“Se lo farai non ti
perdonerò mai.”
“Xavin, ti prego.”
L’aliena rivoltò
il capo per non parlare, mentre Taryn disse:
“Fatti dare un consiglio da
chi ha deciso di vivere con i
piedi per terra Xavin, sogna in piccolo e non provare a mischiarti con
i giganti,
soprattutto se sei un semplice umano, perché in confronto a
loro siamo niente.”
Xavin non rispose.
Entrarono nella sala grande per
subire il processo, a
giudicarle ci sarebbero stati dei membri minori dello Squadrone Del
Male.
Vennero messe al centro della stanza
con accanto un membro
dell’Hydra a fare da “Difensore.”
“Hail HYDRA!”
“Salve, mi chiamo
Bob.”
“Piacere.”
Rispose Taryn.
Dopo le presentazione, il processo
ebbe inizio.
“Voi sapete
perché vi trovate qui, signora Taryn e signorina
Xavin?”
Entrambe non risposero.
“Presumo di no.”
“Di seguito, vi leggo i
crimini di cui siete accusate.”
“Appartenenza a un regime
ribelle, residenza non consentita
sul suolo terrestre, detenzione di armi di alto livello e ostacolo alla
giustizia.”
“In più aiutando
l’ormai defunto Ulysses Solomon Archer, lei
Xavin è anche accusata di terrorismo.”
“Come vi
dichiarate?”
Taryn parlò per prima.
“Questo processo non
è assolutamente equo, abbiamo dei diritti,
insomma, il nostro difensore è Bob agente
dell’HYDRA!”
“Salve.”
Uno dei giudici rispose:
“Non è equo, voi
non avete diritti e lui non è un difensore
né un agente, lo teniamo con noi solamente perché
è buffo.”
“Grazie signori.”
“Ok, perciò,
Xavin la Skrull, hai qualcosa da dichiarare?”
“Io dico andate tutti a
fanculo!”
“US era il mio eroe e so
perché avete attaccato pesantemente
Las Vegas, volevate ucciderlo perché avevate paura che
ritornasse dalla tomba
per aprirvi il culo.”
“Fate di me ciò
che volete, ma lasciate stare Taryn, lei è
incinta e come se non bastasse ha già rinnegato da tempo
US.”
“Molto bene, Taryn
O’Connell, come si dichiara?”
Bob le si avvicinò
all’orecchio e gli bisbigliò qualcosa.
“Come?”
“No…senti, non
voglio vedere le foto dei tuoi figli.”
Taryn poi si rivolse alla corte.
“Io non ho rinnegato US,
non l’ho fatto in passato e non lo
farò mai, stavo solamente cercando di proteggere nostro
figlio.”
Xavin spalancò gli occhi
per la sorpresa.
“Vo…Vostro?”
“Si Xavin.”
Rispose Taryn con un sorriso dolce.
“Questo mondo è
pieno di meraviglie, talmente grandi e pericolose
che è impossibile non incrociare il loro cammino.”
“Io ci sono finita con lo
SHIELD, ma non voglio che capiti
anche a lui.”
“Voglio che il bambino che
porto in grembo abbia una vita il
più normale possibile ed è una cosa che non
potrà mai permettersi se c’è
US.”
“Il vero diventa falso, lo
sbagliato diventa giusto, sai
solo che tu non sai nulla mentre lui sa tutto.”
“Questo è il
vero motivo per cui l’ho mollato.”
Xavin allora capì le
frustrazioni di Taryn.
“Insomma…non
è cattivo Xavin, ma…non dovrebbe essere il tuo
eroe.”
“È
più una specie di…Buckaroo Banzai ubriaco o un
Doc Savage
con problemi di rabbia.”
I membri della corte interruppero
Taryn.
“Vediamo di non leccare
troppo in suo culo fantasma.”
“Era un terrorista e ora
è morto!”
“A
sì?!”
“Voi credete veramente di
aver ucciso Ulysses Solomon
Archer?!”
“Ma lui è vivo e
sta venendo a prendervi!” gridò Taryn con
rabbia.
“Ci sta minacciando
signorina Taryn?”
In quel momento, esplosero vari
dispositivi in giro per la
base, uccidendo molti soldati e distruggendo buona parte della
struttura.
Tutti si allarmarono, i membri della
corte si alzarono per
andare a vedere, mentre Bob, agente dell’HYDRA si
limitò a dire: “Addio, io me
ne ritorno nello sgabuzzino!”
I membri della corte raggiunsero la
porta ma vennero
bloccati da un soldato.
“Qualcuno si è
infiltrato nella base e ci ha decimati!”
“Chi soldato?!”
“E perché porti
una sp…”
I membri del consiglio se ne
accorsero troppo tardi, ma erano
già morti.
“Salve signorine.”
“US!” dissero le
ragazze all’unisono.
Dopo gli abbracci e i saluti a Xavin,
US si accorse della
pancia di Taryn.
“Ehi.”
“Ehi.”
“Stai…stai
bene?”
“Adesso si.”
US abbracciò Taryn,
stringendola tra le sue braccia e Taryn
ricambiò con tutta la sua forza.
“Bene, adesso andiamocene
da qui.”
“E come?” chiese
Xavin
“Las Vegas è
stata distrutta e con lei la nostra casa.”
US tastò il suo
avanbraccio e mandò un messaggio alla base.
“Qui ti sbagli mia cara,
guarda come torniamo a Las Vegas
tra 10…9…”
Dalla “Torre
nera” di Las Vegas uscì dal tetto lo Star Rig e
partendo a velocità luce, raggiunse la posizione di US.
“3…2…1…
eccolo!”
Lo Star Rig sfondò il
tetto della sala e i tre si
imbarcarono, pronti a tornare a Las Vegas.