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Autore: MeinfridBlackforest    08/04/2018    0 recensioni
[US]
Camionisti.
L'evento che ha spaccato il mondo Marvel qualche mese fa è arrivato anche su US.
Non c'è scampo,l'Hydra oramai domina il nord America, bisogna agire o morire e il protettore di Las Vegas non si farà cogliere impreparato.
Come molti di voi sanno, nella serie principale (Per la precisione nel numero 2), Las Vegas è stata rasa al suolo per ordine del Hydra supremo, Steve Rogers a.k.a Captain America.
Ma che cosa è successo a US e a tutta l'agenzia Odyssey in quel momento?
Come hanno contribuito alla resistenza?
Chi è caduto?
E chi è rimasto in piedi per vedere la fine della guerra?
Genere: Avventura, Azione, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Mentre US combatteva a Las Vegas, Xavin stava volando a tutta velocità verso la città di Amarillo, in Texas.

Appena arrivata, notò che il luogo che US le aveva indicato era stato già preso dai soldati dell’HYDRA.

Dall’alto analizzò la situazione.

Calcolò il numero di soldati che potevano esserci dentro il locale insieme agli ostaggi e alla fine discese per attaccare.

Spalancò le porte del locale pronta ad abbattere una ventina di soldati, ma trovò il locale vuoto con i soldato dell’HYDRA a terra.

“Ok…che cosa è che può aver fatto questo a un intero plotone?”

La risposta arrivò poco dopo con il cigolio di una pistola puntata verso di lei.

“Ehi tu!”

Xavin si girò e vide una donna incinta dai capelli rossi, era Taryn O’Connell.

“Chi sei? Chi ti manda?”

“Chi mi manda è una persona che te conosci molto bene.”

“Mi chiamo Xavin, lavoro con US.”

“US?”

“Lui dove è?”

“Si trova a Las Vegas insieme a un altro amico, sta combattendo contro le truppe dell’HYDRA.”

“Mi ha ordinato di raggiungerti e proteggerti.”

“Molto gentile da parte sua, ma fai attenzione, abbiamo compagnia.”

Taryn indicò la finestra e Xavin si girò, vedendo che stavano arrivando altre truppe in massa.

“Merda, dobbiamo andarcene Taryn.”

“Tu vai pure, io rimango.”

“Ma sei impazzita?!”

“Quei soldati non avranno pietà di te.”

“Ma ora sei qui, perciò vedi di aiutarmi a proteggere questo buco.”

Taryn si avviò verso il bancone e iniziò a premere una serie di tasti sotto il registro di cassa.

“Come pensi di difenderti?”

“Nonostante i miei poteri, sei armata solo di pistola.”

Xavin non fece in tempo a finire un'altra frase che i muri del locale si rigirarono per scoprire un intero arsenale.

L’aliena chiese stupita: “Come? Quando? Perché?”

 “Diciamo solo che come ex agente dello S.H.I.E.L.D., mi hanno insegnato a nascondere armi nella necessità di utilizzarle in situazioni particolari e come proprietaria di un ristorante frequentato anche da criminali, armarsi fino ai denti è prassi comune.”

Taryn prese un fucile e si appostò alla finestra.

“Allora, mi vuoi aiutare o no?”

Xavin un po’ riluttante rispose: “Si.”

“Bene, allora genera uno scudo intorno al locale e aprilo solo quando sono io a dirti di farlo.”

Xavin attivò i suoi poteri su tutta la proprietà e si preparò a combattere.

“US, fai presto.”

Intanto a Las Vegas, US stava dando del filo da torcere alle truppe HYDRA.

Ogni soldato che incontrava veniva lacerato dalla Route1, dimostrando ancora una volta che con le sue capacità fisiche, il suo intelletto e le sue abilità, Ulysses Solomon Archer era più che degno di essere il difensore della città.

Ma anche nell’HYDRA conoscevano il detto “Un gioco è bello quando dura poco.”

Il capo di quella sezione stava osservando attentamente i movimenti di US.

“È molto migliorato da quando l’ho incontrato la prima volta.”

Mentre i suoi sottoposti richiedevano istruzioni.

“Generale Gorgon, abbiamo pessime notizie!”

“I dettagli sulla vostra incompetenza non mi interessano.”

“Ma signore, quel uomo laggiù ha già sterminato cinque squadre senza subire nemmeno un graffio!”

Gorgon sospirò e si alzò dalla sua sedia.

“Me ne occuperò personalmente.”

Tomi aveva già afferrato la spada, ma a interrompere il suo cammino fu una chiamata dell’HYDRA supremo, Steve Rogers.

“HYDRA supremo!”

“Gorgon, dove pensi di andare?”

“La conquista di Las Vegas si sta rivelando più difficoltosa del previsto.”

“Lascia perdere la conquista generale, facciamo Tabula rasa.”

“Come scusi?”

“Tabula rasa, Las Vegas per un po’ sparirà dalle mappe.”

Gorgon sorrise.

“Hail HYDRA.”

Il generale si rimise a sedere e diede l’ordine di radere al suolo Las Vegas.

US notò che le guardie rimaste erano scappate, forse scappavano perché impauriti, ma il camionista ci mise mezzo secondo a capire che scappavano dalle Aereonavi dell’HYDRA.

“Merda…è la fine.”

US capì che non ce l’avrebbe fatta questa volta a difendere Las Vegas e così attivò il piano B.

“Al!”

“Si signore?!”

“Attiva il protocollo Black Skin!”

“Subito signore!”

“Resisti, tornerò il prima possibile.”

US aprì un buco nel terreno e scappò nelle fogne, allontanandosi dalla città, mentre le Aereonavi attaccarono in massa la città.

Allontanandosi dalla città, US rivolse i suoi pensieri alla città e ai cittadini.

“Las Vegas, cittadini…perdonatemi, non pensavo sarebbero arrivati a tanto.”

Las Vegas, la città del peccato, era caduta.

US incanalò tutta la rabbia e la tristezza nelle sue gambe, correndo a tutta velocità verso Amarillo.

Intanto Xavin e Taryn stavano dando filo da torcere a i soldati dell’HYDRA.

Sembrava che potessero vincere, ma a un certo punto i soldati smisero di sparare.

Uno di loro prese un megafono e cominciò a parlare con Xavin.

“Ehi tu, aliena!”

Xavin si avvicino ai limiti del suo scudo e gli rispose.

“Si?”

“Abbiamo saggiamente abbassato il fuoco su di voi per comunicarvi una notizia importante.”

“Sarebbe?”

L’uomo mostrò il monitor alla ragazza e con gli occhi spalancati, vide Las Vegas distrutta.

“Las Vegas è caduta e tra le vittime accertate c’è anche il suo collega, Ulysses Archer.”

“Dato che il maggior pericolo è morto, siamo pronti a negoziare insieme a voi per una resa più che equa.”

“L’HYDRA supremo ci ha ordinato di catturare vivo almeno uno dei membri dell’agenzia Odyssey e visto che lei è l’unica rimasta…le chiedo gentilmente di arrendersi.”

Gli occhi di Xavin divennero rossi come il sangue e con le lacrime che le scendevano sul viso gridò:

“Datemi una buona ragione per cui non dovrei bruciare le vostre misere carcasse in questo istante!”

“Perché la sua amica ha già firmato la resa e ha deciso di venire con noi.”

Xavin si accorse troppo tardi della cosa, mentre Taryn le sparò con un Taser ad alta tensione.

 

Xavin venne sedata e messa su un camion per essere trasportata insieme a Taryn in una base HYDRA.

US raggiunse la città, ma oramai era troppo tardi.

Cerco di avere delle informazioni dai soldati HYDRA rimasti in zona, ma nessuno sapeva dove le avessero trasferite e nessuno rimase vivo per poter mandare una richiesta di aiuto.

“Maledizione…questo complicherà un po’ le cose.”

US cominciò ad armeggiare con la sua nuova tuta e attivò un nuovo gadget, il rivelatore di DNA.

Sul monitor comparvero due obbiettivi a qualche kilometro di distanza dalla sua posizione, così il camionista ripartì al salvataggio.

Intanto nella prigione dell’HYDRA, Xavin si risvegliava dal suo sonno vicino a Taryn.

“Ehi.”

“Ehi.”

“Dove siamo?”

“In prigione, l’HYDRA è riuscita a prenderci.”

“Merda…ho fallito.”

“Non dire così.”

“Si invece, avevo promesso a US che ti avrei protetta…e non ci sono riuscita.”

“Xavin…”

“Tranquilla Taryn, vedrai che ti farò uscire di qui, fosse l’ultima cosa che faccio.”

Xavin si alzò pronta a sfondare la parete con un pugno, ma Trayn la bloccò in tempo.

“Non credo che ci riuscirai così presto, questa prigione è a prova di poteri.”

“Non ci credo.”

“Da quando sono al comando, l’HYDRA ha tutto il meglio che lo S.H.I.E.L.D. possa offrire.”

Xavin tirò un pugno di roccia contro il muro e si beccò una scarica corrispondente alla forza che aveva usato.

“Merda!”

Xavin sospirò e si rimise a sedere.

“Ok, odio ammetterlo ma…non ci rimane che aspettare che US arrivi.”

“US?”

“Si.”

“Xavin…US è morto.”

“E tu gli credi?!”

“Vedrai che da un momento all’altro si presenterà e disintegrerà questo posto.”

“Xavin, perdonami, ma non credo che per US noi siamo delle priorità.”

“Scherzi?!”

“Lui mi ha mandato da te, lui aveva predetto che sarebbe successo tutto questo è solo grazie a lui se sei ancora viva.”

“Xavin, calmati, adesso siamo dei prigionieri, se ci comportiamo bene, ci faranno un piccolo processo e ci tratteranno con tutti i riguardi, soprattutto se gli diciamo…”

“Se gli diciamo cosa?”

“Dove…si trova US.”

“Aspetta…ora ricordo…tu mi hai colpita, tu vuoi vendere US?!”

“Stai aspettando il processo per venderlo!”

“Xavin, ti prego, non è così brutto come pensi.”

“A no?”

“E allora come dovrebbe essere?!”

“Dico solo che…”

“US mi ha mandato per difenderti perché sei importante per lui, anzi, lui ti ama e invece tu…tu stai aspettando di venderlo a questi bastardi!”

“E allora?!” gridò Taryn

“Per quello che mi riguardo la nostra storia è finita nel momento stesso in cui è andato a Las Vegas per aprire la sua stupida agenzia!”

 “Perché il suo modello di vita è sempre stato quello di dimenticare e ignorare il passato per concentrarsi sullo stupidissimo presente!”

“Lui per continuare a seguire la sua strada ha abbandonato tutti!”

“Ha abbandonato i suoi amici dopo averli ingannati, ha abbandonato me per andare a Las Vegas!”

“E se non ti fosse chiaro Xavin ha abbandonato anche te!”

Per quanto odiasse ciò che aveva detto, Xavin riconosceva che nelle parole di Taryn c’era un po’ di verità, ma non abbastanza per travolgerla.

“Verrà a salvarci, vedrai.”

Intanto US si era infiltrato nella prigione.

Usando l’uniforme di un soldato morto, si diresse verso la sala comandi e si avvicinò abbastanza per origliare una conversazione.

“Ehi, hai sentito di quello che c’è a Las Vegas?” disse una guardia al suo collega.

“Parli della torre nera? Si, l’ho sentito.”

“Dicono che sia l’unico edificio rimasto in piedi dopo il bombardamento.”

“Il colore non mi spaventa, ma è quello che c’è dentro che mi preoccupo, ho sentito che hanno mandato due interi plotoni dentro l’edificio…nessuno è tornato.”

“Che ti aspettavi?”

“È il covo di un terrorista, di sicuro prima di morire ha rilasciato una creatura assetata di sangue in casa.”

US si avvicinò alle due guardie.

“Hail HYDRA.”

E le uccise in un sol colpo, per poi usare i suoi poteri per cancellare i dati delle telecamere che lo avevano inquadrato.

Con fare innocente si avvicinò al gestore della sala.

“Hail HYDRA.”

“Hail HYDRA.”

“Scusi…che ci fa qui, questa sala è riservata a un personale ristretto.”

“Il mio generale mi ha mandato qui per degli accertamenti, ha bisogno di sapere come siamo messi con il numero di prigionieri, vuole una lista delle aree con meno individui.”

“Nel braccio nord ci sono solo due donne, ma…”

“Perfetto.”

US, con un rapido fendente, tagliò la testa al tecnico, poi attaccò un dispositivo alla piattaforma di controllo e uscì dalla stanza, cancellando le registrazioni.

“Cancella gli ultimi cinque minuti.” Disse alla telecamera.

Intanto Xavin e Taryn vennero portate fuori dalla prigione per il processo.

“Se lo farai non ti perdonerò mai.”

“Xavin, ti prego.”

L’aliena rivoltò il capo per non parlare, mentre Taryn disse:

“Fatti dare un consiglio da chi ha deciso di vivere con i piedi per terra Xavin, sogna in piccolo e non provare a mischiarti con i giganti, soprattutto se sei un semplice umano, perché in confronto a loro siamo niente.”

Xavin non rispose.

Entrarono nella sala grande per subire il processo, a giudicarle ci sarebbero stati dei membri minori dello Squadrone Del Male.

Vennero messe al centro della stanza con accanto un membro dell’Hydra a fare da “Difensore.”

“Hail HYDRA!”

“Salve, mi chiamo Bob.”

“Piacere.” Rispose Taryn.

Dopo le presentazione, il processo ebbe inizio.

“Voi sapete perché vi trovate qui, signora Taryn e signorina Xavin?”

Entrambe non risposero.

“Presumo di no.”

“Di seguito, vi leggo i crimini di cui siete accusate.”

“Appartenenza a un regime ribelle, residenza non consentita sul suolo terrestre, detenzione di armi di alto livello e ostacolo alla giustizia.”

“In più aiutando l’ormai defunto Ulysses Solomon Archer, lei Xavin è anche accusata di terrorismo.”

“Come vi dichiarate?”

Taryn parlò per prima.

“Questo processo non è assolutamente equo, abbiamo dei diritti, insomma, il nostro difensore è Bob agente dell’HYDRA!”

“Salve.”

Uno dei giudici rispose:

“Non è equo, voi non avete diritti e lui non è un difensore né un agente, lo teniamo con noi solamente perché è buffo.”

“Grazie signori.”

“Ok, perciò, Xavin la Skrull, hai qualcosa da dichiarare?”

“Io dico andate tutti a fanculo!”

“US era il mio eroe e so perché avete attaccato pesantemente Las Vegas, volevate ucciderlo perché avevate paura che ritornasse dalla tomba per aprirvi il culo.”

“Fate di me ciò che volete, ma lasciate stare Taryn, lei è incinta e come se non bastasse ha già rinnegato da tempo US.”

“Molto bene, Taryn O’Connell, come si dichiara?”

Bob le si avvicinò all’orecchio e gli bisbigliò qualcosa.

“Come?”

“No…senti, non voglio vedere le foto dei tuoi figli.”

Taryn poi si rivolse alla corte.

“Io non ho rinnegato US, non l’ho fatto in passato e non lo farò mai, stavo solamente cercando di proteggere nostro figlio.”

Xavin spalancò gli occhi per la sorpresa.

“Vo…Vostro?”

“Si Xavin.” Rispose Taryn con un sorriso dolce.

“Questo mondo è pieno di meraviglie, talmente grandi e pericolose che è impossibile non incrociare il loro cammino.”

“Io ci sono finita con lo SHIELD, ma non voglio che capiti anche a lui.”

“Voglio che il bambino che porto in grembo abbia una vita il più normale possibile ed è una cosa che non potrà mai permettersi se c’è US.”

“Il vero diventa falso, lo sbagliato diventa giusto, sai solo che tu non sai nulla mentre lui sa tutto.”

“Questo è il vero motivo per cui l’ho mollato.”

Xavin allora capì le frustrazioni di Taryn.

“Insomma…non è cattivo Xavin, ma…non dovrebbe essere il tuo eroe.”

“È più una specie di…Buckaroo Banzai ubriaco o un Doc Savage con problemi di rabbia.”

I membri della corte interruppero Taryn.

“Vediamo di non leccare troppo in suo culo fantasma.”

“Era un terrorista e ora è morto!”

“A sì?!”

“Voi credete veramente di aver ucciso Ulysses Solomon Archer?!”

“Ma lui è vivo e sta venendo a prendervi!” gridò Taryn con rabbia.

“Ci sta minacciando signorina Taryn?”

In quel momento, esplosero vari dispositivi in giro per la base, uccidendo molti soldati e distruggendo buona parte della struttura.

Tutti si allarmarono, i membri della corte si alzarono per andare a vedere, mentre Bob, agente dell’HYDRA si limitò a dire: “Addio, io me ne ritorno nello sgabuzzino!”

I membri della corte raggiunsero la porta ma vennero bloccati da un soldato.

“Qualcuno si è infiltrato nella base e ci ha decimati!”

“Chi soldato?!”

“E perché porti una sp…”

I membri del consiglio se ne accorsero troppo tardi, ma erano già morti.

“Salve signorine.”

“US!” dissero le ragazze all’unisono.

Dopo gli abbracci e i saluti a Xavin, US si accorse della pancia di Taryn.

“Ehi.”

“Ehi.”

“Stai…stai bene?”

“Adesso si.”

US abbracciò Taryn, stringendola tra le sue braccia e Taryn ricambiò con tutta la sua forza.

“Bene, adesso andiamocene da qui.”

“E come?” chiese Xavin

“Las Vegas è stata distrutta e con lei la nostra casa.”

US tastò il suo avanbraccio e mandò un messaggio alla base.

“Qui ti sbagli mia cara, guarda come torniamo a Las Vegas tra 10…9…”

Dalla “Torre nera” di Las Vegas uscì dal tetto lo Star Rig e partendo a velocità luce, raggiunse la posizione di US.

“3…2…1… eccolo!”

Lo Star Rig sfondò il tetto della sala e i tre si imbarcarono, pronti a tornare a Las Vegas.

   
 
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