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Autore: Effecrivain    17/03/2018    1 recensioni
Eleonora 24 anni
Marco 34 anni
Lei insicura fin dalla nascita ma con una lingua lunga, lui stronzo di natura ma fastidiosamente affascinante.
Due persone completamente diverse destinate sicuramente a scontrarsi. La domanda è se questi due riusciranno ad amarsi nonostante tutto, nonostante tutti.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Mentre erano in macchina per tornare a casa di Eleonora…
-ho fatto un casino-
-cosa vi sieti detti?-
-gli ho detto un po’ di cose, del tipo che mi sono pentita di essermi innamorata di lui, che lui in realtà non sa amare e che si è solo accontentato nella vita-
-non ci sei andata leggerissima, ma pensavo che facessi un vero e proprio casino!-
-te l’ho detto prima che lei non si sarebbe accorta della mia presenza! Non mi piace, sono gelosissima sia del fatto che è fidanzata con l’uomo che amo e sia del fatto che ha dei capelli perfetti, santo cielo! nemmeno una doppia punta e poi ha un fisico spettacolare, possiamo parlare del fatto che il suo naso sia un po’ troppo a punta ma con delle gambe così chi lo guarda il naso?-
Nicole rise ed Eleonora fece lo stesso
-lui cosa ti ha detto invece?-
-lui mi ha detto che gli piaccio, ma non mi ama-
Nicole le prese la mano e gliela strinse forte, come a dire io sono qui con te, nonostante tutto non sei sola.
-con il lavoro come farai?-
-questa volta il licenziamento è irrevocabile, domani mattina vado all’ufficio del personale e poi passo a prendere le mie cose-
-speri di vederlo?-
-Niki io ora sto sperando di trovarmelo sotto casa, vorrei che lui fosse li, che invece di  avermi detto un misero “mi piaci” mi avesse stretto a sè, come quella sera al mare e avesse ricambiato i miei sentimenti, vorrei che non esistesse “Marco e Beatrice”, vorrei che esistesse “Marco e Eleonora”. Vorrei essere io la donna dalla quale torna la sera dopo il lavoro, quella che ama, che fa sua tra le coperte del suo letto. Vorrei essere io il suo abbastanza-
-tu non ti meriti di essere considerata in questo modo-
-lo so, anzi gli ho anche detto che lui è troppo poco per me-
-brava amica mia!-
-brava un corno, non posso dire certe cose e poi sperare di trovarmelo sotto casa-
Nicole le diede ragione ma sapeva che era veramente innamorata e non sarebbe bastata una presa di coscienza, ci sarebbe voluto del tempo…
-con il tempo tutto si sistemerà-
-lo spero, ma il tempo non guarisce le ferite, le seppellisce sotto uno strato di polvere-
-ok basta, qui c’è un umore troppo brutto, non possiamo tornare a casa-
-e dove vorresti andare? Io non sono proprio di grande compagnia questa sera-
- cosa vorresti fare? Tornare a casa e piangere?
- pensavo di farmi un bel bagno caldo, di indossare il mio pigiama rosa con gli unicorni e poi ho un’invitante vaschetta di gelato al pistacchio e panna spry che aspettano solo di essere mangiati da me-
-è un’immagine molto triste-
-beh io stasera sono triste-
-secondo me ti riprenderesti di più se al posto del pigiamino rosa con gli unicorni avessi un baby doll e qualcuno al quale farlo vedere e soprattutto fartelo togliere-
-no, assolutamente no! non andiamo a rimorchiare! Tu domani lavori-
-sono libera-
-stai uscendo con Tommaso-
-non ho detto che io voglio rimorchiare, ho detto che tu devi rimorchiare-
-questa cosa finirà male-
-falla finita, del sano sesso non ha mai fatto male a nessuno e a te può fare solo che bene. Non ho detto che te ne devi innamorare e soprattutto non ho detto che così dimenticherai Marco ma per almeno dieci minuti avrai la mente libera e ti divertirai! Basta fare la depressa, cazzo hai ventiquattro anni te li vuoi vivere con un po’ di leggerezza?-
Eleonora non rispose all’amica, sapeva che aveva ragione, sapeva che divertirsi una sera non avrebbe cambiato niente, che domani avrebbe sicuramente pensato a Marco e che sicuramente sarebbe stata male. Quindi perchè non divertirsi un po’?  era l’unica ad avere sofferto realmente in quella storia, se così la si poteva definire e quindi ora un po’ di divertimento e un po’ di sana incoscienza se la meritava.
-dove andiamo allora? Fa che sia un posto carino-
-sarà carino, non ti preoccupare-
Appena entrarono nel locale Nicole scrisse a Tommaso
“tutto bene?”
“ehi piccola, si tutto bene! Beatrice è una rompipalle come al solito, Marco è tornato, l’ho visto un po’ stranito ma nessuno si è accorto di niente”
“peccato!”
“voi siete da Eleonora? È tutto ok?”
“è tutto ok e no, non siamo a casa di Ele. Siamo in un locale, mangiamo una cosina al volo e poi andiamo a ballare. Scrivimi quando sei a casa ok?”
Dopo quindici minuti Tommaso non aveva ancora risposto
-questi burritos sono buonissimi, anche il margarita non è male, il tuo com’è? Niki? mi stai ascoltando?-
- si scusami, esco un attimo a fare una telefonata-
Nicole non voleva essere assillante, non lo era mai stata, ma solitamente Tommaso rispondeva subito ai messaggi, a meno che non avesse da fare e diciamo che non era molto impegnativo essere ad una festa, quindi decise di chiamarlo.
Rispose al terzo squillo
-che c’è?-
-Tommi tutto ok? non mi hai più risposto, pensavo fosse successo qualcosa-
-non volevo disturbarti-
-ma che  vuoi dire scusa?-
-voglio dire che ti chiedo di venire ad una festa dove ci sono i miei amici con me, per presentarti come la mia ragazza e credimi questa cosa non succedeva dalla quarta liceo e invece vieni con una tua amica e non con me, stai dieci minuti e poi te ne vai-
- tommi..-
-fammi finire, a quel punto penso “ok , l’amica sta male, è successo un bel casino  e quindi le vuole stare vicino! E invece andata a ballare?-
-ok ti posso spiegare-
-no, non mi puoi spiegare un bel cazzo!-
Tommaso mise fine a quella telefonata, senza farla parlare.
“ che casino, vaffanculo! Ma guarda che razza di imbecille!!”
-Ehi, tutto ok?-
Nicole era rientrata e non aveva una bella espressione
-no, niente è ok-
-cosa è successo?-
-ho litigato con Tommaso o meglio lui ha litigato con me perchè io non ho avuto nemmeno il tempo di dire una parola, di spiegare niente-
- è colpa mia vero?
-no Ele, non è assolutamente colpa tua! Lui pensava che tornassimo a casa e invece gli ho detto che ti portavo a ballare-
-è geloso, ci sta!-
-lo so, anche io sono gelosa, ma dovrebbe capirlo-
-faglielo capire tu!va da lui, mi porti a casa e poi vai dai lui.
- no, tu sei messa peggio-
-appunto, io sono messa peggio! La mia situazione non si può risolvere, la tua si! Quindi ora mi riporti a casa e corri dal dottorino, se serve gli dai anche due sberle e gli fai capire che stavi facendo qualcosa per farmi stare bene non di certo per fare un torto a lui. Io starò male anche domani, c’è tempo per prendersi cura delle mie ferite!-
Nicole ascoltò il consiglio dell’amica e dopo averla riaccompagnata a casa e essersi assicurata che stesse un po’ meglio chiamo Tommaso.
-che c’è ancora?-
-dove sei?-
-che ti importa tu stai andando a ballare no?-
-smettila di fare l’imbecille e dimmi dove sei-
- sono ancora alla festa perchè?-
Non rispose e riattaccò.
“ ma guarda cosa mi tocca fare, pensa un po’ se a 25 anni suonati mi tocca correre dietro ad un uomo perchè troppo insicuro”
Queste cose non le appartenevano, correre dietro qualcuno era sempre stato fuori discussione,  prendeva le sue decisioni con fermezza e senza sentimentalismi quello che faceva nella sala operatoria lo faceva anche nella sua vita. Sceglieva la misura del bisturi e poi incideva, con freddezza e decisione e così aveva sempre fatto nelle relazioni. Analizzava con fermezza  quello che succedeva e poi se era il caso tagliava o ricuciva ma di certo non si era mai ritrovata a rincorrere qualcuno perchè fraintesa e soprattutto non aveva mai dovuto dimostrare qualcosa.
Invece ora la cosa che più le premeva era non avere fraintendimenti con l’uomo, lui le piaceva, aveva stravolto qualcosa in lei, aveva sciolto quel muro di ghiaccio che aveva tirato su negli anni.
Era arrivata alla festa, salì alla terrazza per cercare Tommaso e  lo vide vicino ad una biondina che a parere suo rideva troppo.
Fece un bel respiro profondo e si avvicinò all’ imbecille del suo ragazzo e a quella ragazzina, troppo bionda, troppo magra e sicuramente troppo svestita.
Mise un mano sul braccio dell’uomo e appena si girò gli prese il viso e lo baciò con passione, Tommaso rispose subito al bacio e l’assecondò  nei movimenti.
La ragazzina al suo fianco si volatizzò in un batter d’occhio.
-non stavo facendo niente, ma se tutte le volte che mi vedi parlare con qualcuno mi baci in questo modo allora vorrà dire che lo faro più spesso-
-non ti azzardare, la prossima volta invece che baciarti potrei prenderti a schiaffi-
-piano, piano ragazzina! Mi spiace per prima, mi sono comportato come un idiota ma tu mi fai ribollire il sangue-
-hai frainteso e lo sai anche tu, per questa volta ti perdono ma sappi che io non corro dietro a nessuno, quindi non prenderci l’abitudine-
-non te lo posso promettere, o meglio non ti posso promettere che non avrò un’altra reazione di gelosia perchè ce ne saranno! Tu sei mia e io sono geloso di te. Fattene una ragione bimba e questo non vuol dire che mi dovrai correre dietro, vuol dire che dovrai avere pazienza con me-
Quella a modo suo, molto a modo suo, era una dichiarazione d’amore e a Nicole balzò il cuore fuori dal petto per l’emozione. Si strinsero e ribaciarono
-ora ti porto a casa, ah! scusati con Eleonora da parte mia, sono stato un vero coglione, la tua amica aveva bisogno di te-
-Si, sei stato un perfetto coglione ma ti sei fatto perdonare e sappi che se sono qui è perchè mi ci ha mandato lei, se non mi avesse spinta probabilmente non sarei mai venuta e questo non è perchè non mi importa di te ma perchè anche io ho i miei limiti e anche tu dovrai avere pazienza con me-
-tutta quella che vorrai-
Quella sera mentre in una casa una ragazza mangiava panna spry direttamente dalla bomboletta e gelato al pistacchio dalla vaschetta,  in un’altra casa due ragazzi approfondivano la loro conoscenza amandosi.
   
 
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