Giochi di Ruolo > Vampiri: la masquerade
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Autore: Kodoma    19/03/2018    1 recensioni
Questo è un breve racconto basato una una recente campagna di Vampiri: la Masquerade ambinetata a Miami. La Contessa Bathory, principe di Miami, e sua figlia Valschenka incaricano un gruppo di vampiri molto eccentrici per svolgere due missioni a Tampa. Questo racconto narra delle loro avventure e disavventure. Le storia si svolgerà dal punti di vista dei personaggi, i quali saranno introdotti mano a mano nel corso della storia.
Genere: Azione, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Cassiopea di Delfi

  Cassiopea di Delfi: Il Risveglio

Un profumo allettante mi svegliò dal mio torpore. Il buio, rassicurante e avvolgente si dileguò con una luce accesa e abbagliante.


Poi, il rosso.

***

Non ricordo esattamente come riuscii ad alzarmi, e neanche di come mi ritrovai in una strada in pieno inverno, sporca e grigia, decorata ai lati da strane lampade appoggiate a 

dei pali di metallo. Solo qualche vaga ombra, dove scendevo delle scale di mogano appoggiandomi ad un muro coperto di figure. Non erano affreschi, fatto piuttosto singolare.

 Doveva fare freddo, visto il vapore esalato ad ogni mio respiro, ma non lo sentivo. La mia veste, candida e stracciata, era macchiata di sangue. Non ricordavo di cosa, ma di 

certo non pensavo fosse di qualcuno. Strane voci si affollavano nella mia testa. Non era strano per me sentire delle voci, era questo il modo in cui il mio dio comunicava con 

me, ma queste erano diverse. Affollate. Inconcludenti. Ossessive.

<< Qualcuno mi aiuti...>>

<< Il serpente entra nella tana del ratto e lo sbrana hahahah >>

<< Non sono pazzo. Non sono pazzo. Non sono pazzo... >>

<< Secondo voi cosa si prova a bruciare vivi? >>

<< Le streghe sono tornate, sono dappertutto intorno a noi >>

<< Dio salvami da questo incubo >>

<< Pentitevi o morirete! L'apocalisse è vicina, solo Dio può salvarvi dai quattro cavalieri, quando l'anticristo arriverà per conquistare il mondo... >>

<< La chiamano deviazione... >>

Scossi la testa e cercai di ricacciarle indietro. Vidi un bambino, logoro e vestito di stracci che mi guardava con gli occhi stralunati. - πρὸς ἡδονήν, δύναμαι... - Non feci in 

tempo a finire la frase che il bambino urlò e si nascose nei vicoli di quella sporca città. La delusione durò qualche attimo, prima che cercassi di coprirmi il più possibile e mi 

affrettassi a trovare una locanda. Dopo qualche minuto sentii i passi di una persona che mi seguiva. Non ci badai. Poi i passi divennero di due, tre, quattro, cinque persone. 

Mi voltai. Cinque persone incappucciate di nero mi circondavano. Un urlo lasciò la mia gola, prima che il buio mi inghiottisse di nuovo.

***

In un palazzo poco distante da lì, un uomo dai capelli lunghi e raccolti scriveva ad una scrivania con un pennino, la stanza illuminata dalla calda luce del caminetto. I capelli 

erano scuri e l'aria assorta.

<< Dovremmo essere più attenti, potrebbero scoprirci...>>

<< Non ha importanza, la tua argomentazione è futile... >>

Anche egli sentiva le voci. In quel momento un urlo, agghiacciante e terrorizzato gli invase la testa. Si prese la testa tra le mani, e il calamaio si rovesciò su ciò che stava 

scrivendo. - Arthur - Chiamò dopo a voce piuttosto alta. Qualche secondo dopo di palesò una figura alta e slanciata, vestita da maggiordomo e assolutamente impeccabile. 

- Si, mio signore?-

- Sta succedendo qualcosa. Scopri di cosa si tratta-

Il maggiordomo annuì e scomparve tra le ombre del corridoio poco illuminato.

***

<< O giudici, voi che vedete sempre il vero e giudicate con la massima onestà, ascoltate la preghiera di un innocente. Perchè io sono e fui innocente di tutto ciò che mi 

capitò in vita. Adorai e servii il mio Dio, il febo Apollo,  con zelo e dedizione, finchè un uomo, un uomo violento e perverso mi strappò dal mio tempio, mentre stavo 

andando a raccogliere le offerte dei fedeli. Egli mi rinchiuse in una cella, mi ferì e mi costrinse a fornirgli oracoli, senza alcun rispetto per la volontà divina. In una cruenta e 

sanguinosa battaglia riuscii a fuggire dalla mia gabbia, ma purtroppo non riuscii a trovare la strada di casa, tanto ero scossa. Vagai per le città, confusa e sperduta, e presa 

dalla stanchezza mi addormentai in un vicolo.  Vi prego o giudici, ditemi dove sono? Come posso tornare a casa? Voi che siete i più onesti e giusti tra gli uomini, ascoltate le

 mie suppliche.  Tutto ciò che desidero, è di tornare a servire il mio dio, che tanto ho trascurato nella mia prigionia. L'uomo che mi rapii si chiamava Gourias di Tebe, e se 

non è già fuggito con inganni e menzogne, nascondendosi nell'ombra, perchè solo l'ombra può accogliere tale bruttezza e malvagità d'animo, scoprirete che dico il vero. Mi 

rimetto al vostro giudizio e alla vostra saggezza, implorando la vostra pietà >>

***

Il mio nome è Cassiopea di Delfi, e questa è la mia storia. Ciò che vedete allegato sopra è la mia orazione, la quale avrei dovuto recitare davanti alla corte della Camarilla, 

in un latino piuttosto stentato, per aver quasi fatto scoprire l'intero mondo dei vampiri. Purtroppo all'epoca non esistevano più i logografi, ma il mio avvocato, ovvero una 

persona che difende le altre persone in tribunale, lo lesse con estrema dedizione, tanto che mi scagionarono dalle accuse. Prima del tribunale fui rinchiusa in una cella e un 

uomo era incaricato di portarmi del sangue ogni giorno. Le mie doti oracolari mi permisero di vedere la sua morte poco prima del processo, e da lì mi affibbiarono il 

soprannome di Banshee. Dopo il processo, il principe dei Malkavian, così si chiama adesso la mia nuova famiglia, mi prese sotto la sua ala di protezione, e mi mandò in 

una terra molto lontana, al di là del mare, chiamata America. Egli pur di assicurarsi del mio benessere e la mia sicurezza decise di seguirmi nel mio viaggio e di trasferirsi 

con me a Miami, ed è così che fu esiliato. Mai mi sarei aspettata da lui una simile nobiltà d'animo verso una sconosciuta, per quanto antica. Dopo che il nostro 

trasferimento in America io e lui vivemmo insieme per molti anni, ed arrivai a chiamarlo ἀδελφός, fratello, poichè era ciò che avevo di più simile ad una famiglia ed inoltre 

la sua esperienza e le sue continue attenzioni nei miei riguardi lo rendevano per me come un fratello maggiore. Ebbi paura durante il viaggio in nave, perchè erano dopo le 

colonne d'Ercole e temevo la punizione divina, ma nulla capitò. Il mio dio non mi ha dimenticata, nonostante la luce del sole, la sua manifestazione più grande, attenti 

costantemente alla mia vita. Evidentemente sono l'unica sopravvissuta che ricorda i suoi culti e le sue preghiere, e per questo mi concede ancora il dono della Vista. 

Arrivata in America decisi di aprire una locanda per chi, come me, era straniero non solo in una nuova terra, ma anche in una nuova epoca. La chiamai infatti Xenia. La 

mia vita da lì proseguì felicemente, senza più droghe, senza più bianco, senza più obblighi, se non di stare tranquilla e lontano dai guai. Nonostante ciò cercai di far sentire 

la mia presenza come meglio potevo, dando ospitalità e aiutando i bisognosi, come mi avevano insegnato tempo addietro. La mia locanda con il passare degli anni si 

trasformò in un hotel di lusso, e mi feci tre servitori personali: un autista, di nome Hector, un barista, di nome Andrew, e un manager di nome Philip, per aiutarmi a gestire 

il mio hotel. Il principe di Miami mi donò un altro servitore per divertirmi e tenermi occupata, una sorta di attendente ai miei bisogni, di nome Carlos. 

E così la mia non vita continua.

 

 


Nota dell'autrice 

Salve a tutti. E' da molto tempo che non scrivo su questo sito, e forse è meglio così. Rileggendo le fan fiction che avevo scirtto ancora anni e anni orsono ormai mi vengono i 

brividi xD inutile dire che non le finirò mai. Il capitolo sopra è il breve background del mio personaggio nella campagna di Vampiri che abbiamo appena finito. Vorrei 

comunque precisare che questo breve racconto non sarà scritto solo da me ma molto probabilmente sarà un lavoro a 10 mani, in quanto trovo giusto che anche il resto dei 

miei compagni di gruppo possano dire la loro, incluso il GM. In caso anche gli altri scirvano qualcosa io fungerò da correttore di bozze. Spero vi sia piaciuto e buona serata! 

Kodoma 

 

  
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