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Autore: bibliophile310    19/03/2018    1 recensioni
Alexa è la tipica ragazza responsabile e studiosa, con un'amica soltanto, la pazza Violet. Le due sono un pò prese di mira dai giocatori della squadra di rugby. Quando un giorno, le due amiche sono stanche delle solite prese in giro, Violet organizza una finta festa per provare a mettere fine a queste loro sofferenze, e inaspettatamente il capitano della squadra di rugby, Jarrett, che si dice essere diverso dai suoi compagni di squadra, inizia ad interessarsi ad Alexa. Ma Jarrett sarà veramente diverso o è uguale a tutti gli altri?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Note: Ciao a tutti :) ecco il settimo capitolo, purtroppo neanche qua non succede nulla di chè ed è molto corto, ma non vedo l'ora di farvi leggere il prossimo capitolo!

Capitolo 7
 
 
Quando torno a casa, vado direttamente in camera mia e mi butto sul letto. Non so per quanto tempo resto lì, ma a un certo punto mio fratello mi chiama che è pronta la cena. Sono rimasta qui per tutto questo tempo? Non me ne ero accorta.
 
Dopo cena, vado in bagno a lavarmi i denti e poi di nuovo in camera mia.
«Okay, Alexa. Che cosa diamine hai oggi?» è Colin, che è venuto nella mia stanza per la nostra solita chiacchierata, ma penso che oggi passerò.
«No, Colin. Oggi non è giornata, vai via.»
«Vai via a me? Ma come ti permetti?» mi dice in tono scherzoso, buttandosi sul letto e iniziando a farmi il solletico.
Io mi lascio andare un po’, ma poi lo spintono via.
«Senti, veramente, vai nella tua stanza. Stasera non mi va di parlare.» gli dico con il tono più severo possibile.
«È perché la Ryan ti ha dato la parte di Giulietta, vero?» ci è arrivato.
«Uh, come sei perspicace.» rispondo io sbuffando.
«E quale sarebbe il problema? Non capisco. Dovresti esserne onorata!»
«Il problema è Romeo, è il fatto che non so ballare ed è il fatto che non riesco a parlare in pubblico senza che la mia faccia diventi del colore di una prugna!»
Lui trattiene a stento le risate. Che cavolo c’è da ridere?
«Scusa, veramente. È che la cosa della prugna è…è fantastica! Ah ah!»
Io gli tiro addosso un cuscino, così impara a prendere in giro.
«Dai, secondo me per il fatto della timidezza non ci si può fare niente. Ma con il ballo si può rimediare. E per il tuo Romeo, pure.»
«Non è il mio Romeo!» dico tirandogli un altro cuscino.
Così anche lui inizia a tirarmi cuscini, e scateniamo una battaglia.
«Basta, basta» dice Colin dopo un po’, alzando le mani «mi arrendo!»
«Seriamente, io sono nella merda.» dico.
«Nah, la fai troppo tragica.»
«Invece è una cosa seria.»
«Ascolta, ci penserai quando sarà il momento. Adesso dobbiamo preoccuparci della festa di domani.»
«Oddio hai ragione! Le telecamere sono cariche?» domando io allarmata. Non ci avevo pensato!
«Sì, sì. Le ho caricate prima. Ah, se non ci fossi io.»
«Bene.»
Colin si alza e si dirige verso la porta.
«Allora buonanotte sorellina. Non rimuginare troppo sulla recita.»
«Ecco. Ora me l’hai fatta tornare in mente!» dico io scherzando.
«Ooops. Vabbè, buonanotte!» dice Colin.
«Buonanotte rompiscatole.»
Ha ragione Colin. Ora devo solo dimenticare la recita e concentrarmi su domani. Sperando che Jarrett non venga a quella cavolo di “festa”! Perché lui non se lo merita. Lui è buono. Almeno credo. È quello che tutti credono. Ma se in realtà lui fingesse e fosse uguale a tutti gli altri?
   
 
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