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Autore: Akarai92    01/07/2009    6 recensioni
Merlino – Artù lo aveva capito da un pezzo ormai – era difficilissimo da sopportare, ma terribilmente facile da amare.
Scritta per la challenge 1frase, cinquanta piccole frasi su Merlino e Artù.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Merlino, Principe Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: 50 Little Spells
Set di temi: Alpha
Fandom: Merlin
Paring: Artù/Merlino (quanto mi pesa usare i nomi tradotti è.é)
Rating: diversi, sempre sul limite del PG-13
Warning: slash, se non si fosse capito
Numero di Parole: 2260 più o meno
Disclaimers: nessuno dei personaggi o luoghi mi appartiene. Ci gioco un po' poi li rimetto a posto
Note: ci ho messo una vita a finirla, ma finalmente sono riuscita a scriverle tutte e 50! Mi è mancata l'ispirazione, poi ho comprato i DVD della serie ed è tornata meglio di prima xD

#01 . Anima
Il Drago aveva parlato chiaro : non c'era niente che lui potesse fare, niente che potesse dire, per cambiare il fatto che le loro anime, la sua e quella di un Principe asino, erano legate a doppio filo prima ancora che nascessero.


 

#02 . Seconda Volta
La seconda volta in cui Merlino, dopotutto, si ritrova a salvare la stupida pellaccia dell'ancora più stupido Artù, riesce quasi a sentire il Destino divertirsi un mondo alle sue spalle.


 

#03 . Uomo
A volte Merlino si ritrova a fantasticare su come sarà Artù da re, su che tipo di uomo sarà, sui tempi futuri in cui non dovrà più nascondersi, dove la magia sarà rispettata e tollerata, grazie al grande sovrano che un giorno regnerà su Camelot; poi il Principe entra d'improvviso nelle sue stanze, sbattendo le porte e impartendo ordini uno dopo l'altro, e il giovane mago si ricrede su tutto.


 

#04 . Denaro
Un servitore è povero, non ha molti soldi, non può permettersi nulla, in fondo quei soldi dovrebbe tenerseli, è quello che Merlino si ripete strada facendo, mentre si avvia verso il mercato, il denaro che è riuscito a racimolare da Gaius in una borsa, pronto ad essere buttato per fare un misero regalo di Natale ad un tal principe.


 

#05 . Preghiera
Quando Gwen passa accanto alla piccola cappella cristiana, e vede Merlino inginocchiato disperatamente verso la croce, si chiede se stia pregando perchè Artù si riprenda o perchè almeno possano morire insieme.


 

#06 . Padrone
Ormai moltissime volte Artù riesce a mettere un dubbio chi sia il padrone a questo punto tra loro due, e nella maggior parte dei casi la risposta è sconcertantemente Merlino.


 

#07 . Attesa
Gaius è costretto dal suo stesso istinto di preservazione a prendere le mani del mago e sbattergliele deciso in grembo prima che, seduto accanto al letto di un Artù incosciente, finisca per mangiarsele dal nervosismo.


 

#08 . Miglior Amico
Con un brivido, entrambe le facce della medaglia capiscono che, ormai, hanno superato da un pezzo, e anche con un bel salto, la linea tra “migliore amico” e “amante”, una linea troppo sottile perchè potessero accorgersi subito di averla lasciata indietro.


 

#09 . Notte
Artù non saprà mai che, la notte stessa in cui la sua spada si era fermata ad un soffio dal collo pallido di Merlino, il suo servo non era riuscito a chiudere occhio, tormentato da sogni dove il suo principe non rappresentava altro che un pericolo.


 

#10 . Pazzia
Un giorno, giura Merlino tra sé e sé, lo stupido comportamento da stupido asino di quello stupido di Artù lo manderà fuori di testa e lui farà qualcosa di cui si pentirà (prenderlo e baciarlo, ad esempio), ma per adesso si accontenta di alzare gli occhi al cielo quando non guarda e continuare col suo lavoro.


 

#11 . Fidanzamento
Perchè Merlino sapeva che non avrebbe mai dimenticato la stretta tremenda allo stomaco e quella sensazione di completa mancanza di controllo sulla sua magia improvvisamente violenta, che gli ronzava nelle orecchie come un nugolo di api furiose, nel momento in cui Artù aveva espresso con baldanza la sua volontà di sposare Sophia.


 

#12 . Vita
E comunque, volente o nolente, lui era condannato – era anche una sua scelta, non prendiamoci in giro – a passare tutta la sua vita accanto ad Artù.


 

#13 . Noia
Da quando Merlino era arrivato a Camelot, non c'era stato più un singolo momento di noia nella vita del principe; che si trattasse poi di rischiare quasi sempre la vita era un altro discorso.


 

#14 . Indifferenza
Merlino stringe il cucchiaio fino a spezzarlo – lui, ragazzo mingherlino che non riesce a tenere ben dritta una spada – dopo tre estenuanti ore passate a guardarlo da lontano, mentre tutto baldanzoso si intrattiene con la solita dama di passaggio.


 

#15 . Letto
Merlino ogni volta si ripromette che non finirà di nuovo supino su quel letto coperto di rosso; Merlino ogni volta si sbaglia.


 

#16 . Stelle
I fuochi di Camelot, la festa che prosegue, non riescono a sminuire la meraviglia della volta celeste sopra la città, il suo riflesso stellato negli occhi assorti di Artù.


 

#17 . Minuto
Avrebbe aspettato solamente un altro minuto, anzi magari gliene avrebbe concessi anche due, per presentarsi nelle sue stanze; poi il Principe sarebbe andato direttamente da Merlino e lo avrebbe sbattuto giù dal letto.


 

#18 . Limite
E' inutile ormai chiedersi quale sia il limite tra il servitore e il padrone, tra il principe e il mago, tra amore e fedeltà, quando tutto quello che hanno è il loro futuro insieme.


 

#19 . Cuori
I draghi sono creature magiche, dell'Antica Religione, estinte ma mai dimenticate, e possiedono poteri sopra ogni immaginazione; ora un giovane stregone, con un nome che parla di storia, si chiede se sappiano anche vedere nei cuori e leggervi il futuro.


 

#20 . Fede
Artù paragona il blaterare di Merlino su quel Re che un giorno – ci scommetterebbe la sua stessa vita – sarà, alla nenia lenta e musicale che una volta, tanti anni orsono, aveva sentito cantare dalle sacerdotesse nei boschi.


 

#21 . Estate
Non che il Principe Ereditario di Camelot non ami l'estate, al contrario; solamente, vorrebbe evitare di saltare gli allenamenti a causa di “distrazioni provocate dal proprio servitore completamente sudato e fin troppo facilmente circuibile”.


 

#22 . Pioggia
Perchè Merlino sa, quando sente le prime gocce invocate da Nimueh scivolargli sulla pelle, che quell'acqua sarà la sua salvezza dalla morte – senza Artù non c'è alcuna forma di vita – e la morte di ogni sua salvezza – ma morirà per lui, e questa è l'unica cosa che conta –


 

#23 . Cielo
E anche se dovesse sembrare fissato, ogni volta che Merlino riesce a cogliere lo splendore dorato dell'alba, il suo pensiero non può fare a meno di correre all'oro che ogni giorno illumina un altro po' la sua esistenza.


 

#24 . Nero
Il nero sarà anche una totale mancanza di colore, l'apatia, l'oscurità, la morte, eppure per Artù non riesce a rappresentare null'altro che una testa perennemente disordinata che fa capolino dalla porta delle sue stanze, senza nemmeno chiedere il permesso di entrare.


 

#25 . Medico
E Gaius ha ragione, una ragione che per Merlino ha la stessa valenza di una condanna a morte, quando guarda senza sapere cosa diavolo fare Artù, sdraiato sul tavolo della camera di Gaius, coperto dalla testa ai piedi di sangue.


 

#26 . Parole
Per Merlino, che le usa per dominare la sua innata magia, le parole hanno il peso di macigni, sono importanti come poche altre cose; e così in ogni singolo, inutile, piccolo battibecco con Artù riesce a condensare in “Idiota” o “Asino” tutto quello che non riesce a dire altrimenti, ed è quasi certo che lui comprenda perfettamente.


 

#27 . Uccidere
La prima volta che Merlino uccide un uomo è ovviamente per proteggere il suo principe, e quasi non crede a quello che ha fatto, alla vita che ha spezzato, e lo shock per la morte che ha inflitto – lui che vive per preservare una vita – gli mozza il respiro; poi Artù si avvicina e lo avvolge in un abbraccio che odora di sangue, e tutto è a posto di nuovo.


 

#28 . Posto
Una volta aveva detto ad Artù che voleva trovare un posto dove si fosse sentito a suo agio, un posto che avrebbe potuto chiamare casa, ed è sicuro che, il giorno stesso in cui torna dall'Isola dei Beati e vede Artù sveglio col sorriso sulle labbra, quella sensazione di sollievo sia la stessa che si prova nel tornare finalmente a casa.


 

#29 . Credere
Uther crede che non valga la morte di sua moglie, Morgana crede che sia un povero idiota maschilista, Gwen crede che sia semplicemente il suo signore e che deve avere fede in lui, Gaius crede che abbia bisogno di Merlino, il Drago crede che i due abbiano destini intrecciati; Merlino crede in Artù e basta.


 

#30 . Lontano
Quanto, giovane Pendragon, faresti, quante terre percorreresti, quanti nemici affronteresti, quante guerre scateneresti, quanto lontano andresti, per salvare la vita di un semplice ma così fastidiosamente importante servo?


 

#31 . Barca
Non c'è un singolo momento di esitazione nei movimenti di Merlino, quando sale sulla piccola e instabile barca che lo condurrà all'Isola, sa perfettamente che quello è l'unico mezzo per continuare a vivere quella vita illuminata di rosso e di oro che ama così tanto.


 

#32 . Ricordi
Quando la pira di Will inizia a prendere fuoco, il mago vede i suoi ricordi innalzarsi al cielo con il fumo, e la perdita gli fa pungere gli occhi con lacrime amare; la mano guantata di Artù scivola furtivamente nella sua e, anche se le lacrime stanno rotolando liberamente sulle sue guance – e la sente quasi la voce del principe nella testa “Sei proprio una femminuccia, Merlino!”-, non c'è nulla di più confortante e presente come quella vicinanza.


 

#33 . Morte
Per un momento, una sola singola straziante manciata di secondi, ha pensato che la vita di Artù, e la sua stessa ragione di esistenza, fossero annegate insieme, avvinghiate l'una all'altra nel contenuto maledetto di un calice dorato.


 

#34 . Peggio
La cosa poteva anche apparire alquanto credibile, essendo la frase che il principe gli ripeteva maggiormente nell'arco di una giornata, se non fosse stata ansimata tra un bacio e l'altro all'ombra della foresta.


 

#35 . Braccia
Se avesse dovuto esserci una singola certezza nella vita di Artù, sarebbe stata che ogniqualvolta fosse inciampato, le braccia esili di Merlino sarebbero state lì, pronte a risollevarlo.


 

#36 . Elettricità
E' palpabile nell'aria attorno, nei loro sguardi, nelle loro azioni, che quella che scorre tra le anime e i corpi del Principe Ereditario di Camelot e del suo servitore sia la stessa essenza dei lampi che squarciano il cielo.


 

#37 . Cellule
Pochi centimetri che li dividono bastano a far dolere entrambi i loro corpi, ogni loro singola fibra, del desiderio di avvicinarsi.


 

#38 . Promessa
Non ricordava esattamente, il povero Merlino, quando diavolo avesse promesso al Drago che avrebbe protetto lo stupido asino; in effetti, non ricordava proprio di aver avuto voce in capitolo.


 

#39 . Speranza
Non abbiamo nessuna speranza...” il pensiero di Artù davanti ad un intero esercito, che non aspetta altro che spazzarli via come il vento con le foglie morte in autunno – Possiamo farlo – sono le uniche parole di Merlino quando gli si avvicina, silenzioso, e gli posa una mano sulla spalla.


 

#40 – Buco
-Ricordami, Merlino, come diavolo siamo finiti in questa tana per topi! - in effetti, non è la più comoda delle situazioni quella in cui si trovano, nella strettissima galleria dove sono precipitati dopo aver inseguito quel ... cos'era poi... per miglia, nonostante il mago non sia poi così contrariato dallo stato attuale, visto che Artù è praticamente spalmato sopra di lui e il suo respiro caldo lo solletica in un modo che, ne è certo, lo spingerà presto a fare qualche stupidata.


 

#41 – Rivelazione
Merlino non ha mai davvero capito quale strano processo cerebrale lo avesse portato, una mattina qualsiasi in un giorno qualsiasi, a distogliere lo sguardo dal tavolo e puntarlo sul principe, per poi sputare fuori tutto d'un fiato – Sono uno stregone -


 

#42 – Volontà
Fatto sta che ci era voluta tutta la sua forza di volontà per non svenire quando Artù semplicemente si era spostato dalla finestra e lo aveva baciato, così, in mezzo alla stanza, per poi sussurrargli in un orecchio – L'ho sempre saputo, idiota -


 

#43 – Facile
Merlino – Artù lo aveva capito da un pezzo ormai – era difficilissimo da sopportare, ma terribilmente facile da amare.


 

#44 – Terrore
A volte Merlino pensa che quell'oro che gli colora gli occhi ogni volta che pratica la sua magia sia solamente uno scudo strategicamente piazzato perchè non si veda in alcun modo la paura selvaggia che lo pervade ogni volta che la vita di Artù è minacciata.


 

#45 – Fuoco
E' quando sono di fronte al fuoco, scaldati dalle fiamme e abbracciati nella grande coperta di pelo di Artù, che il principe pensa di essere davvero felice.


 

#46 – Risposta
- Non puoi parlarmi in questo modo – non lo dice nemmeno più con convinzione ormai, sa perfettamente per esperienza che Merlino continuerà imperterrito a rispondergli a tono – come fa da sempre – e Artù continuerà ogni volta a voltarsi, lanciargli un'occhiataccia e sorridere di nascosto.

#47 – Chiaro
Quando pensano al loro futuro – insieme chiaramente, non è nemmeo contemplata un'altra possibilità – sanno per certo che sarà luminoso e splendido come la corona del re.


 

#48 – Insieme
I servitori parlano, sono tutti uguali per questo, hanno le bocche larghe, le lingue pungenti, e più di una volta le voci su di loro - “hai sentito, il principe e quel ragazzino con le orecchie a sventola...?” “Merlino? Merlino scalda il letto al principe e basta!” - sono corse come lepri; ma un servitore di Camelot si riconosce subito: sarà il primo e il più duro a rimproverare un altro se solo osa dire una parola sbagliata sui suoi ragazzi.


 

#49 – Mente
Febbricitante, ansimante e ad un passo dalla morte, Merlino è chiuso nella sua stessa mente, concentrato come mai prima per creare quella piccola sfera azzurra, che guiderà Artù in salvo; dopo, avrebbe giurato di aver sentito, mentre lo vedeva appeso a quella parete rocciosa come un fiore di montagna, di aver sentito la mente del principe sfiorare la sua, sorprendendolo così tanto da far quasi cadere la bolla.


 

#50 – Strada
Si estende davanti a loro, liscia e dritta, non vedono la fine e non hanno mai conosciuto l'inizio, ma, principe e mago, percorrono passo passo la loro strada, fino alla fine del percorso, Merlino e Artù, mano nella mano.

  
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