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Autore: Sel Dolce    19/03/2018    8 recensioni
[Omega!Verse|Sterek|Rating Arancione|Slash|Possibile Mpreg]
Beacon Hills è divisa in sette zone, ognuna delle quali ha una famiglia fondatrice. Nel sedicesimo anno di vita, dopo l'equinozio di primavera, i giovani abitanti di Beacon Hills si recano al Nemeton per scoprire la loro natura e gli alpha si fanno avanti per decidere quale omega corteggiare.
Quando Stiles si rivela un omega con grande disappunto del nonno e nessuno sembra interessato a lui, non può che rimanerci male. Curioso invece come Derek Hale dopo la cerimonia si sieda accanto a lui regalandogli un portachiave, con la promessa di corteggiarlo anche se problematico in quanto membri importanti di clan diversi.
Dal capitolo nove:
Camminò lungo il corridoio buio, sentendo dei passi dietro di lui, il suo naso lo avvertiva che alle sue spalle vi era il suo alpha. Sorrise svoltando a sinistra, salendo le scale in marmo che portavano al piano superiore dove nessuno li avrebbe trovati. Fece i gradini due a due fino ad arrivare in cima e guardare in basso, dove Derek lo stava fissando con gli occhi illuminati di rosso macchiati di giallo. Stiles trattenne il respiro per l’intensità dello sguardo [...]
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Derek/Stiles, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Capitolo uno

 

 

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Derek non aveva smesso di sorridere nemmeno per un secondo durante il viaggio di ritorno a casa sua, destando non pochi sospetti in Thalia che aveva visto il figlio perdersi nella folla, senza riuscire a localizzarlo per più di venti minuti, facendola preoccupare.

Il ragazzo camminava insieme alla sorella maggiore davanti gli altri componenti della famiglia, mentre Cora nella sua tunica gialla saltellava allegra compiaciuta per il numero di Alpha che si erano messi dietro di lei durante la cerimonia. Sebastian non sembrava poi così entusiasta, già sentendo il peso di tutti gli eventi a cui avrebbero dovuto partecipare se la figlia minore avrebbe deciso di lasciarsi corteggiare da qualcuno. Ore e ore di terribili agonie con genitori di omega in piena ansia che sembravano stessero per partire per il fronte e non fare mai più ritorno.

Laura aveva boicottato il Compagno per tornare nella sua casa materna e passare un po’ di tempo con la sua famiglia, per festeggiare il lieto evento, e soprattutto per fare il terzo grado al suo fratellino una volta nella sua stanza. Fortunatamente i loro genitori sapevano cosa volesse significare la parola privacy al contrario di molti licantropi e avevano reso la loro abitazione praticamente insonorizzata, così da permettere ai figli di poter avere la loro dose di conversazioni intime senza che tutti sapessero quello che succedeva.

Di fatti, appena chiusa la porta della camera di Derek, Laura, facendo attenzione alla sua pancia gonfia quanto una mongolfiera, saltò sul letto del fratello afferrando uno dei cuscini per stringerlo al petto, gli occhi luccicanti perché sapeva che c’era qualcosa da raccontare e non vedeva l’ora di ascoltare. Fin dalla tenera età aveva visto il fratello girare intorno ad un certo bambino, ma non aveva mai fatto supposizioni, fino a quando non era stato Derek stesso a rivelarle i suoi veri sentimenti e le preoccupazioni che ne derivano.

« Allora, ha accettato? » domandò non sopportando l’attesa, sentiva il cuore batterle a mille per l’emozione. Il suo fratellino finalmente aveva trovato un omega, non poteva che esserne felice. Doveva ammettere che quando il Nemeton non si era illuminato Laura aveva pensato al peggio, aveva visto gli occhi del fratello spalancarsi e poi assumere una luce triste. Per mesi avevano sperato in quella sera, sperato che il giovane Stilinski si rivelasse un omega, anche se c’erano molti fattori che suggerivano sarebbe finita così.

Derek si sfilò la tunica rossa buttandola per terra, sorridendo gongolante mentre recuperava dalla sedia della scrivania la maglietta del pigiama « Oh sì, ha accettato. Non credevo lo facesse, considerando suo nonno. » rispose il ragazzo facendo grugnire Laura. Il vecchio Stilinski era semplicemente una palla al piede che nessuno sopportava, dalla mentalità chiusa e con zero istinto paterno tanto che Noah era stato fortunato ad aver conosciuto quel tipo d’amore grazie al padre della sua Compagna, ma che in quel momento mancavano entrambi.

« Non capisco perché non sei andato direttamente da lui. Insomma, nessuno si è messo in fila per corteggiarlo, deve essere stato umiliante per il povero Stiles. » commentò la maggiore affondando il viso nel cuscino, trovando rassicurante l’odore del fratello e facendo calmare il bambino dentro di lei che scalciava a causa di tutte quelle emozioni.

Derek arrossì fino alle punte delle orecchie, imbarazzato per non aver pensato a come si fosse sentito il ragazzo nel constatare che nessuno lo voleva. Poteva semplicemente andare lì e renderlo ufficiale, senza farsi troppi problemi, un po’ come avevano fatto McCall e Whittermore. Il problema era che loro poi non se la sarebbero dovuta vedere con nonno Stilinski, un conservatore capace di uccidere gente nel sonno se fosse stato necessario, loro avevano famiglie più o meno normali e i McCall ed Argent erano sempre andati d’accordo da quando Gerard era stato eliminato, era ovvio che nessuno avrebbe opposto resistenza.

Certo, le dinamiche della città sarebbero cambiate, due famiglie fondatrici che si univano non era mai accaduto nella storia della loro città e quest’anno sembrava che i ragazzi avrebbero combinato un disastro dietro l’altro. Certo, nessuno assicurava che Lydia o Allison accettassero il corteggiamento da parte di Scott e Jackson, ma Derek aveva il presentimento che sarebbe accaduto.

« Sono sicuro che per la prossima settimana qualcuno si metterà dietro di lui. » disse insicuro, non sapendo esattamente cosa provare perché questo avrebbe voluto dire che gli sarebbe aspettata una spietata concorrenza e nulla gli garantiva che Stiles avesse accettato il suo dono solo per disperazione.

Laura annuì « Il suo odore era già diventato delizioso prima che andassimo via, nel giro di due giorni la cassetta della posta di Noah esploderà di richieste per accompagnare Stiles al Ballo di Primavera. » concordò la maggiore per poi mordersi la lingua, non voleva certo demoralizzare il fratello, ma certe cose andavano dette. Era inutile illudersi e soffrire di più in seguito, dovevano subito mettere in chiaro che forse il suo amore non sarebbe stato completamente ricambiato.

Derek si girò spaventato, essendosi completamente dimenticato del Ballo in quanto non vi aveva mai preso parte non avendo mai corteggiato un omega « Dici che devo mandarla anch’io la richiesta? » domandò sentendo il cuore battergli ad una velocità eccessiva, se voleva fare le cose per bene doveva andarci, se Stiles si sarebbe deciso a Legarsi a lui Noah non lo avrebbe permesso senza aver partecipato agli eventi appositamente organizzati.

« Se vuoi nonno Stilinski alle calcagna… » sorrise divertita Laura, lasciando la frase in sospeso, ricordando ancora una volta l’esistenza di quell’orribile uomo, tanto che ricevette dritto in faccia la tunica rossa del fratello. Rise di cuore, sapendo che quella primavera Beacon Hills ne avrebbe viste di tutti i colori.

♠♠♠

Stiles voleva essere sincero con il padre, si erano promessi di non avere mai dei segreti ma non poteva certo raccontargli di Derek, sarebbe andato su tutte le furie e sarebbe andato da Thalia per informarla di quanto fosse un cafone suo figlio per voler fare le cose dietro le sue spalle, per ora era lui l’alpha di Stiles e se già come semplice padre si preoccupava tanto, ora che il figlio si era rivelato un omega avrebbe raddoppiato la guardia per tenerlo al sicuro da certe teste di knot che erano certi alpha. Stiles era sicuro che non gli sarebbe importato che Thalia fosse una licantropo e un’Alpha, suo padre si sarebbe portato dietro dello strozzalupo per farlo ingerire al povero Derek.

Suo nonno se n’era andato su tutte le furie, borbottando su quanto fosse un perdente e che non si sarebbe meravigliato se per colpa sua la famiglia Stilinski avrebbe perso tutto il loro prestigio. Aveva dovuto trattenere a forza le lacrime per non mostrarsi agli altri e Noah gli aveva battuto una mano sulla spalla rassicurandolo che gli sarebbe passata al nonno tutta quella rabbia. Certamente non avevano il migliore dei rapporti, ma Stiles non voleva deluderlo e se avesse rivelato il suo segreto c’erano ben pochi dubbi sul fatto che suo nonno avrebbe marciato fino al territorio Hale per cercare di uccidere Derek, molto meno discreto rispetto quello che si aspettava da suo padre.

Giocò con le punte della forchetta con un pezzo di patata, indeciso su come iniziare un discorso, tanto che dovette farlo Noah « Stiles, so che volevi essere un alpha per il nonno, ma so anche che volevi essere un omega per qualcuno. » disse guardandolo dritto negli occhi, il suo piatto ormai dimenticato « E posso immaginare quanto tu ti stia sentendo male in questo momento per il fatto che nessuno sia interessato a te, ma aspetta un paio di giorni, con il tuo nuovo odore forse qualcuno ti noterà. » cerco di rassicurarlo sorridendo incoraggiante, allungò il braccio oltre il tavolo per toccare dolcemente la mano del figlio, quel figlio che tanto amava nonostante tutto e che non avrebbe mai abbandonato.

Noah sapeva perfettamente che a suo figlio piacesse il secondogenito di Thalia, lo aveva notato da come durante gli incontri tra le famiglie fondatrici, quando ancora era il suo bambino non faceva altro che indicare a Scott il bambino più grande, guardandolo con aria sognante. Con il passare degli anni aveva visto i sentimenti del figlio diventare sempre più forti e insieme a Claudia, prima della sua prematura morte, avevano già deciso che lo avrebbero appoggiato perché sapevano che molto probabilmente c’era stato l’imprinting in quanto l’Hale era un licantropo.

Era così furioso con il ragazzo per non essersi messo in fila dietro a suo figlio tanto che aveva desiderato tirarlo per l’orecchio e trascinarcelo a forza, ma vedendo la reazione dell’alpha Martin con i coniugi Whittermore per loro figlio aveva fatto un passo indietro, non volendo certo rischiare di fare una scenata del genere con Thalia e di sentire suo padre urlare come un nazista durante la Seconda Guerra Mondiale.

Stiles arrossì, sorpreso per quanto suo padre lo capisse, pensava di essere stato discreto, di non aver mai dato via nulla riguardo alle sue emozioni. Ne aveva solamente e sempre parlato con Scott, il suo migliore amico, confidandogli senza alcuna paura di quanto volesse essere legato a Derek. Ricordò come si era sentito due anni prima, quando alla Rivelazione si era scoperto che l’Hale fosse un alpha, e aveva guardato suo nonno dispiaciuto per aver anche solo pensato di voler essere un omega, pensiero che quella sera si era avverato.

Posò la forchetta facendola cozzare con la porcellana del piatto, terribilmente a disagio, insicuro su cosa dire. Non voleva veramente mentire a suo padre, ma temeva per Derek e per sé stesso. Prese un profondo respiro tenendo gli occhi puntati sul piatto, decidendo che avrebbe portato la discussione da un’altra parte. Era un omega, adesso, sapeva che la maggior parte di loro dopo la Rivelazione finivano con il non uscire più per conto loro se non accompagnati dal loro alpha o un famigliare alpha e Stiles vedeva ben poche possibilità in quanto aveva solamente il padre ed il nonno « Non potrò più uscire da solo, ora, vero? » domandò facendo spalancare gli occhi al padre.

L’uomo si alzò facendo il giro del tavolo, scostò leggermente la sedia del figlio mettendosi sulle ginocchia, prendendogli delicatamente le mani tra le sue « Stiles per me è uguale a ieri. Puoi uscire con i tuoi amici, soprattutto ora che finalmente puoi guidare e hai la macchina di tua madre. Non ti impedirò di fare nulla, certo forse starò più in pensiero, ma non voglio infilarti in una gabbia. So che sei un bravo ragazzo e responsabile, magari saperti con Scott mi farà stare più tranquillo se decidi di uscire la sera e fare tardi, ma durante il giorno puoi continuare ad essere te. » disse con tono dolce mentre dentro di lui ribolliva di rabbia, non poteva credere che la società in cui vivevano nel ventunesimo secolo ancora era convinta che gli omega avessero costante bisogno di uno chaperon alpha, erano quelle teste di knot che dovevano tenere le mani e gli occhi lontani dagli omega.

Gli occhi ambrati di Stiles si illuminarono, sapeva che suo padre fosse un buon uomo, non per niente era riuscito a far innamorare Claudia, un’omega ribelle; poi pensò che nonostante suo padre fosse così moderno c’era una persona che non lo era: suo nonno.

Il ragazzo si accigliò, stringendo leggermente la presa sulle mani del padre « Ma il nonno non sarà d’accordo. » borbottò ben sapendo quanto fosse un conservatore l’altro parente. Già lo aveva deluso essendo un omega, non voleva peggiorare i loro rapporti comportandosi come quegli omega che lui considerava scarti della società che non sanno il loro posto, anche se non condivideva il suo pensiero voleva in qualche modo provare a guadagnarsi un po’ di amore da parte sua. Fin da bambino ci aveva provato, ma l’uomo era sempre risultato come un muro di cemento impenetrabile e più volte aveva pianto chiedendosi cosa ci fosse di sbagliato in lui e sua mamma – la cara e dolce Claudia – lo calmava cantandogli una dolce canzone e tutto sembrava tornare al suo posto.

Noah scosse leggermente la testa « Stiles, sono io tuo padre, non lui. Sei mio figlio e un adolescente, hai un sacco di cose da fare e non ti impedirò di farle. Ovviamente poi quando ti legherai sarà il tuo alpha a decidere che comportamento tenere, ma non ti permetterò mai di sposare un idiota come tuo nonno. » disse tirandosi in piedi, una mano ad arruffargli i capelli. Non lo capiva, Noah, questa ossessione del figlio di voler accontentare il nonno, lui che era la sua progene diretta non lo sopportava e sapeva che Stiles fosse troppo buono per odiare qualcuno. Aveva lo stesso cuore della sua amata Claudia.

Quando Stiles tornò in camera sua tirò fuori dalla tasca dei jeans il portachiavi di Yoda sorridendo nel sapere che Derek lo voleva e che avrebbe potuto vederlo. Era così felice.

♠♠♠

La Jeep faceva dei rumori strani, ma né Stiles né Scott se ne stavano preoccupando più di tanto, decidendo di ignorare il problema alzando il volume della radio e chiacchierando del più e del meno.

« Mia madre ha detto che è fiera di me per aver seguito il mio istinto e il mio cuore. Ora devo solo sperare che Allison accetti di venire con me al Ballo di Primavera scartando tutti e settantadue alpha che erano dietro di lei. » disse l’alpha mordendosi subito dopo la lingua per aver sputato fuori il numero di pretendenti dell’Argent, ben sapendo che nessuno si fosse messo dietro al suo migliore amico, ma non ci aveva proprio pensato.

Stiles invece non sembrò affatto disturbato e sorrise incoraggiante « Sono sicuro che sceglierà te! Se non ricordo male l’anno scorso a San Valentino ti ha fatto avere della cioccolata e non ha frequentato nessun alpha dal suo giorno della Rivelazione dicendo che era presto. » gli ricordò amichevolmente mentre svoltava per entrare nel territorio del clan Martin, contento che da lì a pochi minuti avrebbe visto Derek anche se sapeva che non avrebbe potuto parlargli in quanto dovevano tenere le apparenze. Non era la migliore delle situazioni, ma poteva accontentarsi.

Scott sorrise a sua volta, illuminandosi di speranza al ricordo, capendo che forse aveva già in pugno il cuore di Allison « Ma cosa credi che accadrà se dovessimo Legarci? Insomma, siamo gli unici eredi dei nostri clan, non abbiamo fratelli o sorelle. » domandò dubbioso il McCall, anche se né Chris né Melissa avevano tirato fuori l’argomento il ragazzo non poteva che pensarci. Non era mai successa una cosa del genere e anche solo pensare di fondere due clan sembrava tremendamente sbagliato.

L’omega alzò le spalle, non sapendo realmente cosa rispondere, un po’ perché ci aveva pensato pure lui se le cose con Derek fossero finite bene. L’Hale aveva delle sorelle, sarebbe stata Laura a portare avanti la linea degli Hale, quindi il secondo genito poteva anche permettersi di prendere il cognome Stilinski e portare avanti la sua linea di sangue.

Difficilmente un alpha prendeva il cognome di un omega, se non in casi straordinari come quelli dei fondatori dei clan. Ma loro lo erano entrambi e qui si presentava il problema. Stiles aveva l’obbligo di portare avanti il cognome degli Stilinski o sarebbe morto.

« Dude, mi dispiace per Derek, comunque, credevo fosse interessato a te. Peggio per lui, no? » disse Scott guardando fuori dal finestrino mentre si avvicinavano alla Beacon Hills High School, sentendosi quasi in colpa per la mancanza di alpha al seguito del suo migliore amico. Non erano certo le persone più popolari a scuola, purtroppo i loro clan erano i più poveri della città e per questo venivano presi di mira da quelli più ricchi. Il loro incubo personale era certamente Casey Lodge, un membro del clan Whittermore, che sembrava aver preso a cuore la missione di rendere la loro vita un vero Inferno solo perché lui era ricco e loro poveri.

Stiles sorrise con un solo angolo della bocca, voleva veramente raccontare tutto a Scott, sapeva che poteva fidarsi, ma non se la sentiva ancora. L’alpha era come un fratello per lui, erano cresciuti insieme e avevano condiviso le loro più belle avventure mano nella mano, dandosi forza a vicenda e finendo anche in punizione insieme, lo adorava, davvero, ma se avesse saputo che Derek stava facendo le cose di nascosto non glielo avrebbe mai perdonato. Sapeva quanto il McCall ci tenesse a fare il galantuomo e pretendesse lo stesso dagli altri alpha, e questo certamente metteva in cattiva luce il licantropo che non aveva avuto la galanteria di far sapere a tutta Beacon Hills le sue intenzioni.

« Dopo il Ballo inizierà il vero corteggiamento, come ti senti al riguardo? Il primo mese è piuttosto duro, devi dimostrare ad Allison e la sua famiglia di saperti prendere cura di lei e di non farle mancare niente. Hai già idee al riguardo? » domandò sviando l’argomento, ben sapendo che bastava nominare la ragazza per far perdere completamente il filo al ragazzo. Era come un cucciolo smarrito che ritrovava il suo padrone, se avesse avuto la coda era sicuro al 100% che avrebbe scodinzolato ogniqualvolta l’Argent sarebbe entrata nel suo campo visivo.

Scott grugnì, sapeva bene cosa ci si aspettava dal primo mese e non sapeva veramente come dimostrare a Chris Argent che avrebbe potuto far vivere sua figlia nel lusso a cui era abituata. La gente del clan McCall – come quella del clan Stilinski – doveva sudare più degli altri per avere un tozzo di pane a tavola, svolgevano lavori statali pagati una miseria, ma ne andavano fieri. Per loro era importante aiutare la gente, non avere le tasche piene di soldi.

Sconsolato ed abbattuto Scott si prese la testa tra le mani, Stiles gli batté una mano sulla spalla cercando di dargli coraggio senza però aggiungere nulla per non peggiorare la situazione.

Arrivati nel parcheggio lo Stilinski scorse un posto poco lontano dall’entrata, un vero colpo di fortuna! Facendo attenzione alle auto estremamente costose che accostavano il posto libero, riuscì ad infilarsi tenendo abbastanza distanza per permettere di aprire gli sportelli ed uscire senza recare alcun danno. « Il nostro primo giorno di scuola da alpha ed omega. » sospirò Stiles mettendosi lo zaino in spalla, timoroso di entrare e vedere tutti quegli alpha che lo avevano rifiutato e… Derek.

Presero entrambi un profondo respiro prima di entrare.

♠♠♠

« Finalmente la pausa pranzo! » esordì Scott tirando fuori dallo zaino il contenitore con il pranzo preparato amorevolmente da Melissa quella mattina « Pensavo non arrivasse più. » aggiunse addentando il suo cibo come se fosse stato a digiuno per mesi. Stiles con più calma tirò fuori la sua mela storcendo il naso. Aveva chiesto al nonno mi mettergli qualcosa da mangiare nello zaino mentre finiva di prepararsi e certamente non si aspettava un misero frutto, per di più con un post–it poco carino attaccato sopra, ribadendo per l’ennesima volta il suo disappunto sulla sua natura.

Sospirò dando il primo morso, sentendo il sapore aspro della mela verde scendere giù per la gola. Uhg, lui odiava le mele verdi, preferiva di gran lunga quelle rosse e dolci « Harris mi ha cacciato via dalla sua classe, ha detto che non vuole un omega. » raccontò imbronciandosi « Dovrò passare al corso di chimica con la Keaton e lei è la peggiore di tutto il corpo insegnanti. » si lamentò prendendo il secondo morso della sua acida mela. Scott lo guardò dispiaciuto, ben sapendo quanto il ragazzo stesse male per la sua nuova condizione e non poteva fare assolutamente niente.

Il loro scambio di battute venne interrotto dall’arrivo di Lydia Martin ed Allison Argent che senza alcun invito e per la prima volta in vita loro si sedettero al loro tavolo come se fosse un’azione che compievano ogni giorno. Stiles alzò un sopracciglio guardando il migliore amico come per chiedergli cosa stesse succedendo, ma il povero alpha era già partito per il suo mondo fissando l’Argent con occhi sognanti. Alzò gli occhi al cielo rendendosi conto che avrebbe dovuto – come al solito – fare tutto lui.

Si schiarì la gola rumorosamente guadagnandosi più sguardi confusi dagli occupanti dei tavoli accanto mentre le due ragazze continuavano a tirare fuori il loro pranzo. Invidiò per un attimo Lydia per avere una deliziosa insalata con pomodori, tonno e patatine fritte prima di ricordarsi che doveva scoprire perché tra tutti i posti nella scuola fossero venuti al suo tavolo.

« Lydia, Allison, a cosa dobbiamo io e Scott il piacere? » domandò sorridendo appena, cercando di essere cordiale e non indispettire le figlie delle altre famiglie fondatrici. Non avevano mai avuto un grande rapporto, limitandosi alle cene formali tenuti mensilmente a Villa Hale in quanto la più grande, dove gli adulti discutevano su cosa fare per migliorare la cittadina ed i ragazzi li lasciavano in pace. Stiles e Scott non erano mai stati poi così socievole, limitandosi a chiacchierare tra di loro e non infastidire nessuno, così come facevano gli altri.

La Martin lo guardò annoiata « Allison voleva pranzare con il tuo amico idiota. » rispose scocciata, senza nemmeno provare ad essere gentile o fingere di non essere terribilmente infastidita da quel cambio. Sicuramente non faceva bene alla sua reputazione farsi vedere con Stiles Stilinski, il ragazzino imbranato e troppo sarcastico, e Scott McCall, il ragazzino abbandonato dal suo stesso padre e lasciato in difficoltà economiche esorbitanti. Il ragazzo si girò e notò i due parlare allegramente di come era andata la loro giornata e non poté che esserne felice, almeno uno di loro poteva permettersi di vivere la sua storia d’amore all’aperto davanti a tutti, mentre lui e Derek per paura di creare disagi si nascondevano come dei ladri. Sospirò affranto domandandosi cosa avrebbe pensato suo padre se avesse saputo del figlio di Thalia fargli la corte, se avrebbe reagito male come la signora Martin o l’avrebbe presa bene come Melissa e Chris.

Sospirando e nemmeno provando ad iniziare una conversazione con Lydia tornò a mordere la sua mela.

Dio, odiava le mele verdi.

♠♠♠

Laura era snervante, non c’erano dubbi, era per colpa sua se il cellulare di Derek vibrava ogni venti secondi avvertendolo di un nuovo messaggio con scritto chissà cosa. Da quando aveva messo piede fuori di casa per andare a scuola con Cora sua sorella maggiore lo aveva riempito di SMS piene zeppe di frasi d’incoraggiamento per quanto riguardava la sua situazione con Stiles e l’alpha desiderò di non averle mai detto in principio della sua cotta.

Aveva otto anni quando aveva guardato per la prima volta Stiles e aveva sentito il suo lupo scodinzolare lentamente, come se si aspettasse di ricevere delle attenzioni dal bambino che giocava silenziosamente a dama con il figlio di Melissa. Gli si era avvicinato annusando l’aria intorno a lui trovandola deliziosa, un aroma di panna, fragole e zucchero che negli anni si era macchiata di un odore più acido tipico dell’adolescenza.

« Hale, il tuo cellulare sembra come impazzito. » Casey Lodge guardò il telefono posato sul tavolo come se fosse stato impossessato da qualche spirito maligno, sorpreso che qualcuno potesse ricevere tutti quei messaggi. Jackson sorrise, cercando di allungare la mano ed afferrarlo per poter vedere chi stesse tormentando il povero alpha, ma Derek gli schiaffò violentemente la mano perché l’ultima cosa che voleva era che uno di quegli idioti scoprisse della sua cotta per Stiles e non perché si vergognasse, tutt’altro!, ma solo per proteggere il ragazzo dalla possibile ira del nonno nel caso si fosse sparsa la voce.

Jackson ritirò la mano come un cucciolo ferito, fulminando i ragazzi che ridevano di lui con lo sguardo « Cosa c’è, qualche omega che ti tormenta per legarti? » domandò cercando di non far vedere quanto gli facesse male la mano. Sedevano insieme a pranzo in quanto tutti componenti di una squadra sportiva, mentre Derek era capitano di quella di basket, Jackson lo era per il lacrosse e nonostante fossero in continuo conflitto per i soldi dal fondo per le attività sportive, bene o male si stavano simpatici a vicenda, certamente non si facevano scherzi di cattivo gusto come quelli della Devenson High School.

L’Hale lo ignorò, continuando a mangiare il suo pranzo, lanciando senza farsi notare uno sguardo al tavolo dove sapeva ci fosse Stiles insieme a Scott. Inarcò un sopracciglio vedendolo mangiare una mela verde, ben sapendo quanto le odiasse. Guardò la sua mela rossa posata sul tavolo, era perfetta come regalo da donargli in quel momento, gli avrebbe dimostrato di conoscere i suoi gusti e di poterlo sfamare. Desiderava alzarsi e portargliela, ma lo avrebbero visto tutti, quindi decise di aspettare mettendo la mela nello zaino, gliela avrebbe data più tardi, nello stanzino del bidello dove avevano organizzato di incontrarsi la sera prima.

« Allora? È un omega che ti tormenta? » la voce fastidiosa di Casey lo riportò con l’attenzione verso il gruppo di atleti, perdendosi il momento in cui Lydia ed Allison si sedevano a tavola con Stiles e Scott. L’alpha prese il cellulare constatando che erano solamente messaggi di Laura e che quindi poteva ignorarla come stava facendo prima. Doveva ricordarsi di dare il suo numero a Stiles, così da potersi messaggiare quando erano lontani e organizzarsi per i loro incontri clandestini anche senza vedersi.

Era eccitante avere una relazione segreta, ma anche stressante e Derek voleva mettere in chiaro che lo Stilinski era solamente suo e che nessun omega doveva provarci con lui perché il suo cuore era solamente per Stiles. Voleva urlarlo al mondo, tagliare la lingua a tutti quelli che osavano prendersi gioco di lui, ma doveva portare pazienza e soprattutto trovare un modo per raggirare il problema del nonno del ragazzo.

« Mia sorella. » rispose semplicemente placando la fastidiosa curiosità di quei minus habens che sembravano non sapere cosa fosse la privacy, sempre a ficcare il naso negli affari degli altri come se non avessero di meglio da fare. Particolare fastidio gli era procurato da Casey, il ragazzo era della stessa età di Stiles e più volte aveva dovuto mordersi le mani per non prenderlo a pugni per come trattava il ragazzo ed il suo migliore amico. Non aveva mai fatto nulla in modo diretto, ma questo non voleva dire che non aveva innescato delle piccole vendette durante il corso degli anni, come quando gli aveva rubato i vestiti dallo spogliatoio mentre faceva la doccia, o quando aveva nascosto tutti i libri di testo facendogli prendere una strigliata dai professori o meglio ancora quando aveva squarciato i suoi compiti facendolo finire in punizione. Sperava solamente che adesso il ragazzo non avrebbe più provato ad avvicinarsi a Stiles considerando il loro cambiamento di status, nessun alpha degno di rispetto avrebbe mai alzato le mani su un omega e Derek voleva sperare che Lodge fosse consapevole che se avesse anche solo provato a sfiorarlo con un dito si sarebbe ritrovato appeso a testa in giù dal sottoscritto.

Tutti sembrarono accettare quella risposta perché tornarono ai loro noiosi discorsi, l’Hale continuò a consumare il pranzo in silenzio, ascoltando distrattamente Jackson parlare della formazione della squadra di lacrosse.

« Stilinski deve uscire dalla squadra senza ombra di dubbio, non possiamo tenerlo. » disse il capitano facendo scattare la testa a Derek che si girò a guardarlo « Perché? » domandò cercando di suonare casuale, ma pronto a non far sbattere fuori dalla squadra il suo omega.

Jackson lo guardò dubbioso, stranito dal suo improvviso interessa, ma decise di non dargli molto caso in quanto sapeva quanto l’Hale potesse essere strano « È un omega, non può giocare. » rispose scrollando le spalle, come se non stesse facendo della discriminazione bella e buona, tanto che Derek dovette stringere le mani in pugni per non afferrarlo e scuoterlo fino a mettergli del sale in zucca. Con calma invece prese la sua bevanda prendendo un lungo sorso, umettandosi le labbra « Dove c’è scritto nel regolamento che gli omega non possono giocare? » chiese ben sapendo che nessuno vietava agli omega di giocare, lui per primo nella sua squadra aveva dei giocatori omega che erano abili quanto gli alpha, come capitano certamente non poteva discriminare delle persone che dall’oggi al domani si ritrovavano in condizioni diverse, ma senza perdere il loro smalto. Certo, Stiles non era poi questo gran atleta e nelle ultime partite lo avevano lasciato a scaldare la panchina, ma questo non voleva dire che meritava di essere sbattuto fuori dalla squadra, suo nonno se lo sarebbe mangiato vivo dopo una cosa del genere e Derek lo sapeva in quanto spesso sulle tribune finiva vicino a lui, ascoltando tutti gli insulti detti a mezza voce per l’inutilità del nipote.

« Da nessuna parte, effettivamente, ma… » iniziò il Whittermore prima di venire tagliato da Derek che si alzava recuperando la sua roba, stanco di sentire quel branco di idioti fare le teste di knot e andarsi a fare una passeggiata. Passò vicino al tavolo di Stiles catturando la sua attenzione, non resistendo al fargli l’occhiolino, adorando il modo in cui le sue guance presero letteralmente fuoco diventando di un rosso talmente accesso da farlo sembrare un pomodoro maturo. Ignorò i richiami dei suoi compagni ed entrò nell’edificio scolastico, camminando lentamente verso il ripostiglio, pronto ad attendere lo Stilinski.

♠♠♠

Stiles raccolse la sua roba con calma, rendendosi conto che nessuno gli stava prestando attenzione, trovandolo un momento perfetto per svignarsela e raggiungere l’alpha dei suoi sogni. Lydia lo guardò, ma non sembrò interessata a fermarlo o chiedergli dove stesse andando, tornando a gustare la sua insalata senza farsi problemi inutili. Scott, troppo perso nel contemplare gli occhi di Allison, non si accorse della recente scomparsa del suo migliore amico al suo fianco.

Entrò nella scuola cercando di sembrare casuale, mentre in realtà il cuore gli batteva all’impazzata al solo pensiero di finire in uno spazio stretto insieme a Derek, immaginandosi e chiedendosi se lo avrebbe baciato. Non che fosse di buon costume baciare un omega ancora prima di iniziare realmente il corteggiamento, ma al giovane Stilinski non interessava, voleva solo Derek, gli avrebbe dato tutto quello che voleva.

Aprì la porta del ripostiglio venendo subito afferrato per i fianchi dal più grande, sentendo subito un calore salirgli dalla punta dei piedi fino alla radice dei capelli. Amava il modo in cui le mani dell’alpha riuscivano ad afferrarlo perfettamente, senza fargli venire l’istinto di darsela a gambe come era accaduto quella mattina quando un alpha del clan Raeken aveva provato ad approcciarlo dicendogli di avere un ottimo odore.

« Stiles. » pronunciò Derek in un tenero sussurro, posando la fronte contro quella dell’omega, resistendo all’impulso di baciarlo e lasciargli un vistoso succhiotto sul collo ben visibile a tutti. Chiuse gli occhi cercando di concentrarsi, di non farsi prendere dal suo lato animale, ricordandosi che doveva fare una cosa.

Lo Stilinski fece un verso di protesta quando l’alpha si allontanò andando a recuperare qualcosa dallo zaino. Appena la vide spalancò la bocca stupito, non aspettandosi per niente un gesto del genere. Allungò una mano guardandolo come per chiedere il permesso, il quale venne accordato con un semplice sorriso che gli fece battere il cuore all’impazzata.

Diede il primo morso alla mela rossa sentendo immediatamente il succo dolce scendergli giù per la gola eliminando il sapore acido di quella che aveva mangiato in precedenza. Chiuse gli occhi trovandola la cosa più buona del mondo e sapeva che tale reazione era dovuta al fatto che il suo alpha aveva provveduto a lui, che gli aveva fatto un regalo dimostrandogli di conoscere i suoi gusti. Dannazione, voleva baciarlo ma sapeva di non poterlo fare.

Derek intanto lo guardava con occhi grandi, come a non volersi perdere nemmeno un secondo dell’omega che mangiava la sua mela. Il lupo scodinzolava in maniera eccessiva, soddisfatto dall’odore di gratitudine provenire dal ragazzino. Si sarebbe voluto battere da solo una mano sulla spalla e complimentarsi, ma evitò ben sapendo quanto sarebbe sembrato strano. Osservò le labbra di Stiles diventare sempre più lucide ad ogni morso, desideroso di passarci la lingua sopra.

Entrambi i ragazzi dovettero prendere un grande sospiro per evitare di finire a fare cose di cui si sarebbero pentiti. Derek si allontanò un poco sedendosi sopra un secchio rigirato che un tempo conteneva vernice, stando ben attento a non fare figuracce e rendersi ridicolo davanti al ragazzo che amava. Stiles da parte sua si affrettò a finire la mela sentendosi finalmente sazio; si guardò le mani sentendosi in imbarazzo, non sapendo realmente cosa fare « G–grazie per la mela. » decise di balbettare alla fine, le orecchie rosse scarlatte, così come quelle di Derek.

Era imbarazzante essere lì, in quel piccolo spazio, senza avere idea di cosa dire e di cosa fare. Si erano dati appuntamento per vedersi, ma ora erano entrambi troppo timidi per fare qualcosa. Derek grugnì immaginandosi cosa gli avrebbe detto Laura quando le avrebbe raccontato il tutto, poco ma sicuro avrebbe ricevuto uno scappellotto.

« Io… » iniziò l’alpha guardandosi le mani sentendosi per la prima volta in imbarazzo, come raramente gli accadeva « Io saprò sempre prendermi cura di te. » disse alzando finalmente lo sguardo incontrando gli occhi color ambra del più giovane con la luce della promessa che mai nel corso della loro vita lo avrebbe mai lasciato senza cibo ed un tetto.

Voleva il meglio per loro, sapeva che poteva permetterselo in quanto appena finito il college avrebbe iniziato ad affiancare il padre come dirigente dell’azienda di famiglia per imparare i trucchi del mestiere. Aveva già una casa a nome suo, un gentile regalo dei suoi genitori per i suoi sedici anni credendo che si sarebbe legato subito con un’omega, ignari dei suoi desideri di attendere ancora altri due anni per assistere alla Rivelazione di Stiles.

Lo Stilinski arrossì vistosamente e Derek non resistesse nel tirarlo in un abbraccio. Gli lasciò un delicato bacio sulla fronte, appena uno sfiorarsi di labbra per non rischiare di lasciare troppo il suo odore.

« Andrai al Ballo di Primavera? » domandò l’omega a bassa voce per evitare di farsi sentire nel caso ci fosse qualcuno fuori la porta. Stiles ancora non sapeva se andarci o meno, ovviamente dipendeva se Derek sarebbe stato presente.

« Certo, ci sarò! » rispose il senior prendendogli il viso tra le mani, adorando la sensazione della pelle liscia sotto alla sua mano, era come avere tra le mani la persona più importante del Mondo « Accompagnerò Cora come chaperon. » spiegò notando una strana luce negli occhi di Stiles, come se temesse si presentasse con un altro omega.

Il castano tirò un sospiro di sollievo premendo la guancia contro la mano del moro, sentendone l’odore e trovandolo rassicurante « Io non posso venirci da solo… » borbottò ricordandosi che l’evento era riservato alle coppie e lui non aveva assolutamente nessuno a cui fare da chaperon – oltre al fatto che era lui quello a cui servisse un accompagnatore – quindi o avrebbe accettato l’invito di qualcuno se sarebbe mai arrivato o avrebbe passato la serata a casa a mangiarsi le mani chiedendosi cosa stesse facendo Derek.

L’Hale arricciò il naso, non sapeva cosa dire perché era insensato consigliare al ragazzo che amava di presentarsi con un altro alpha, lo avrebbe reso talmente geloso che molto probabilmente il suo lupo non avrebbe reagito bene.

« Troveremo una soluzione. » sussurrò a sua volta desiderando rimanere lì per sempre, ma il fastidioso trillo della campanella avviso loro della fine della pausa pranzo, costringendoli a separarsi.

Prima di prendere diverse strade, il più grande lasciò un foglietto nella mano dell’omega con su scritto il suo numero di cellulare.

♠♠♠

 Tornando a casa dopo aver lasciato Scott alla sua, Stiles venne accolto da un arrabbiato nonno Stilinski che seduto al tavolo lo osservava come se sperasse scomparisse dalla faccia della terra.

Il giovane omega deglutì a vuoto, sentendo d’un tratto le mani tremare e sperò che il nonno non riuscisse a sentire l’odore di Derek su di lui. L’ultima cosa che voleva era far partire una guerra contro uno dei clan più importante di Beacon Hills.

« Ci hai messo troppo tempo. » disse l’anziano alzandosi dalla sedia, dirigendosi a passo lento verso l’adolescente « Dove sei stato, omega? » domandò incrociando le mani dietro la schiena, attendendo pazientemente la risposta del nipote. Era furioso con suo figlio per aver lasciato il ragazzino prendere la macchina, permettendogli di andare in giro da solo e con un mezzo che lo avrebbe potuto portare da qualsiasi parte senza la supervisione di un alpha. Cosa avrebbe pensato la gente di loro? Mai in vita sua avrebbe mai pensato di dover subire l’umiliazione di avere una progene omega, per di più un ribelle che pensava di poter girare per la città per i suoi comodi.

« Ho accompagnato Scott a casa. » rispose Stiles sentendosi nervoso, una mano chiusa a pugno dentro la tasca della felpa mentre cercava di tranquillizzarsi. Sapeva che il padre non era in casa, era in centrale a fare il suo lavoro, ma non si aspettava nemmeno di trovare il nonno ad attenderlo considerando che passava veramente poco tempo in casa loro, preferendo rimanere nella sua dimora a fare chissà cosa.

Nonno Stilinski alzò un sopracciglio, irritato dal fatto che il nipote fosse rimasto solo con un alpha non Legato e che per di più lo avesse portato a casa, come se fosse lui l’alpha e Scott l’omega.

« Bene. » decretò strappando dalla spalla del giovane lo zaino, buttandolo a terra senza tante cerimonie « Ora fai il bravo omega e mostrami come pulisci la casa. » disse tirando da sotto il tavolo un secchio con i vari attrezzi per le pulizie.

Stiles lo afferrò per un pelo, sentendolo stranamente pesante « Ma nonno, non ho ancora pranzato… » borbottò tenendo la testa bassa. Certamente due mele come pranzo non bastavano a nessuno, aveva pensato di tornare a casa e farsi un sandwich con insalata e pomodori prima di mettersi a studiare.

Il nonno gli diede uno scappellotto « Non c’è tempo per mangiare, devi imparare ad essere un omega. » disse tirando fuori dal secchio uno spazzolino « Inizia a lavare il pavimento. Adesso. » ordinò spintonando leggermente il ragazzo mentre tornava a sedersi per osservare attentamente il nipote.

L’omega trattenne le lacrime mentre riluttante si toglieva la felpa, consapevole che quello sarebbe stato un lungo pomeriggio.










   
 
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