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Autore: Effecrivain    21/03/2018    1 recensioni
Eleonora 24 anni
Marco 34 anni
Lei insicura fin dalla nascita ma con una lingua lunga, lui stronzo di natura ma fastidiosamente affascinante.
Due persone completamente diverse destinate sicuramente a scontrarsi. La domanda è se questi due riusciranno ad amarsi nonostante tutto, nonostante tutti.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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ore 9.00 Nicole si svegliò presto quella mattina, aveva il turno di pomeriggio ma era talmente emozionata per quello che Tommaso le aveva detto quella stessa notte che non era riuscita a prendere sonno.
Appena cercò di alzarsi dal letto lui l’afferrò per un braccio
-ehi piccola dove credi di andare?-
-buongiorno, ho bisogno di un caffè e di una doccia-
-pensavo stessi scappando, non mi hai risposto questa notte e ho avuto paura di averti spaventata-
Nicole si chino sull’uomo  e lo baciò, prese il suo labbro tra i denti e pensò che quel sapore era sicuramente migliore del caffè al mattino, quindi accantonò l’idea di prepararsene uno e si fiondò tra le sue braccia.
-non mi sono spaventata, non mi aspettavo una richiesta del genere così presto. Ci conosciamo da poco e credimi io sono un totale disastro, il mio ex mi chiamava ghiacciolo. Tommi io non sono capace di amare e…-
-il tuo ex era un cretino io non mi sono mai sentito così tanto amato in vita mia-
-ma..-
-bimba tu mi piaci tanto, mi sono letteralmente innamorato di te appena ti ho vista entrare in quella sala operatoria, mi sei piaciuta appena hai alzato gli occhi su di me, mi è piaciuto il tuo modo di affrontare il caso, mi piace vedere come ti comporti con i colleghi e sopratuttutto con i tuoi pazienti. Vedo la dolcezza che ci metti, vedo quanto stai male quando devi comunicare che qualcosa non va bene e so che ogni volta ti rinchiudi nello stanzino per piangere perchè prendi a cuore ogni storia, ogni persona.
Ho visto come ti sei comportata con Eleonora, ho visto che a volte più che un’amica sei stata una mamma, Nic io le cose le vedo e tu non sei un ghiacciolo, tu sai amare! so di essere egoista perchè voglio essere amato da te e perchè ti ho chiesto di andare a vivere insieme dopo pochissimo tempo ma bimba dopo averti conosciuta so che non posso fare a meno di te  -
Quella si che era una vera dichiarazione d’amore, ne aveva sentite tante, ma mai vere come quella.
-si-
-si, cosa?-
Il cuore batteva forte e per una volta non aveva pensato ai pro e ai contro, forse per la prima volta nella sua vita non era la testa a parlare ma il suo cuore.
-si, vengo a vivere con te, in realtà posso venire dove vuoi-
Dopo quelle parole ripresero a baciarsi e ad amarsi e mentre Nicole toccava il cielo con un dito per la felicità, Eleonora liberava la sua scrivania.
 
-Ele che stai facendo?-
-Ehi, ciaoEmma! Ve lo avrei detto, stamani mattina ho dato le dimissioni-
-oddio ma è successo qualcosa? non sapevamo niente.-
-no, ho capito che questo posto non fa più per me-
-capisco, vediamoci però! Ci mancherai tanto-
-anche voi mi mancherete, dai saluto anche gli altri e poi vado-
E mentre si stava dirigendo nella sala per salutare tutti i suoi colleghi per un’ultima volta, lo vide entrare dalla porta.
I suoi capelli erano un totale disastro, al posto del solito completo aveva un paio di jeans e un maglioncino nero, niente giacca, niente cravatta e la cosa che più spiccava erano un bel paio di occhiaie sotto ai suoi occhi. Quel bellissimo color cioccolato faceva a botte con le occhiaie viola presenti sul suo viso. Anche in quello stato era bello da mozzare il fiato…
“problemi in paradiso?”Pensò con un po’ di acidità Eleonora
Poi si agitò subito appena lo sguardo di lui si posò su di lei, la sicurezza della sera prima era sparita e ora si sentiva come un topolino di fronte al gatto.
Cercò di ignorarlo ma Emma, la dolce Emma, decise che non era la cosa giusta da fare.
-Buongiorno Marco, hai saputo Eleonora ci lascia.-
No, non lo sapeva e  dal suo sguardo neanche se lo immaginava.
Non rispose, si rivolse direttamente ed unicamente ad Emma
-prenderai tu il suo posto, fra dieci minuti vieni nel mio ufficio dobbiamo pianificare un po’ di cose e per cortesia portami un caffè-
nè una parola nè uno sguardo, solo indifferenza.
“maledetto bastardo”
Emma rimase interdetta e non ebbe nemmeno il tempo di rispondergli che Marco era già nel suo ufficio.
-ma cosa gli è preso?-
-E’ uno stronzo ecco cosa gli è preso, ti faccio tanti auguri! Abbi pazienza con lui, non sa stare al mondo-
Detto questo uscì dall’ufficio con un diavolo per capello, non si aspettava di vederlo in ginocchio, non si aspettava che la pregasse di rimanere e non si aspettava una dichiarazione d’amore ma almeno un ciao se lo sarebbe aspettato.
“E’ un bastardo ecco cos’è ed io sono una stupida! Ma se pensa che io possa soffrire ancora per lui si sbaglia di grosso”
Chiamò Nicole, l’amica le rispose stranamente allegra, troppo allegra.
-Ehii ti devo parlare-
-dove sei?-
-Ele hai un tono di voce strano-
-io? No sto benissimo, sono disoccupata ma sto benissimo-
-oddio com’è andata? Che ti hanno detto? L’hai visto?-
-che ne dici se ci prendiamo un caffè? Sei in ospedale?-
-no, ho il turno di pomeriggio, ora sono a casa con Tommi e a proposito di questo devo parlarti di una cosa-
-sei incinta?-
-Ma che sei scema? No Ele,  riguarda me e Tommi ma non un bambino-
-ok, anche se mi piacerebbe diventare zia-
-falla finita! Comunque ci possiamo vedere?-
-si, passo da te, dieci minuti e ci sono-
-perfetto, metto su il caffè-
Eleonora arrivò a casa di Nicole dopo poco
-allora che è successo? Dov’è Tommaso?-
-Intanto ciao, sicura di stare bene? Sembri spiritata! Tommaso è andato via prima che tu arrivassi, doveva cambiarsi prima di iniziare il turno-
-no, non sto bene e non sono spiritata sono solo incazzata. Per questo parliamo prima di te, cosa sta succedendo?-
-ok, allora so che può sembrare affrettato, che è poco che io e Tommaso ci conosciamo e sopratutto che è strano sentirlo dire da me, ma ci amiamo e per questo stanotte mi ha chiesto di andare a vivere insieme e io ho detto di si-
Nicole guardò l’amica in cerca di una reazione
-Ele, hai qualcosa da dire? Mi fai paura quando stai in silenzio-
Eleonora finì di bere il suo caffè con calma e poi parlò all’amica
-voi siete matti! Vi conoscete da poco e gli uomini sono inaffidabili, tutti, e non è un’offesa è proprio nel loro dna. Inoltre ti ritroverai la casa piena di calzini sporchi e borse per la palestra puzzolenti-
Nicole la guardava con  gli occhi spalancati, ok non pensava avesse fatto una festa ma così stava demolendo tutta la sua felicità, provò a dire qualcosa ma Eleonora la fermò
-non ho finito, inoltre ha degli amici pessimi e si sa chi si assomiglia si piglia e per me sarà una fatica immensa partecipare a qualche evento con voi perchè sei finita con il migliore amico dell’uomo che mi ha spezzato il cuore e se lo dovessi rivedere a breve potrei scatenare la terza Guerra mondiale-
Nicole a quel punto voleva intervenire ma fu fermata un’altra volta
Eleonora scese dalla sedia e raggiunse l’amica, le mise un braccio intorno alle spalle e continuò
-Non lo conosco bene e non so se mi piace ma vedo che piace tanto a te e se ti fidi tu mi fido io, però gli puoi dire che se solo prova a tradirti io gli taglio le palle e mi ci faccio un paio di orecchini. La cosa importante per me è che tu sia felice e se finalmente hai trovato un uomo che ti ama io sono felice per voi e soprattutto per te. Ma tu sei la mia migliore amica e uno dei miei compiti è proteggerti dagli stronzi quindi digli di rigare dritto che poi se la deve vedere con me!-
Nicole balzò dalle sedia e si tuffò tra le braccia dell’amica
-oddio mi ero spaventata tantissimo-
-ok, apriamo lo champagne dobbiamo festeggiare-
-Ele sono le undici di mattina-
- e quindi? da qualche parte del mondo è già sera e poi non è una notizia che si riceve tutti i giorni-
-ok, ma lo diluisco con un po’ di succo-
Mentre preparava i bicchieri per brindare le chiese com’era andata in ufficio
-bene, mancherò a tutti! Sono stati così carini con me-
-si, ok! immagino ma Marco?-
-Marco chi?-
-Ele, io ti porto in ospedale con me, mi stai seriamente preoccupando-
-no, no tranquilla! Marco mi ha ignorata, quel bastardo non mi ha nemmeno salutata-
-forse era imbarazzato-
-no, non direi era solo il solito stronzo di sempre!-
-anche gli stronzi si imbarazzano-
-lui no, ha messo Emma al mio posto, ha ordinate un caffè e si è diretto nel suo ufficio. Non era imbarazzato anche se era diverso. La sua faccia era strana-
-avrà fatto le ore piccole-
-o avrà avuto problemi con la sposina. Preferisco pensare a questo. Il karma non può odiare solo me-
-può essere, sentirò Tommaso . Ora cosa vuoi fare?-
-brindare!!! Ah poi ti volevo chiedere se stasera ti andava di uscire, so che hai il turno in ospedale ma ho sentito anche le altre Elisa e Rebecca  ci sono e pensavamo di andare a ballare-
-stacco alle otto e mi unisco domani sono libera!-
-ma tu sei sempre libera? Anche io voglio fare il dottore-
-io faccio i turni e non è così ahhh lasciamo perdere, devo prepararmi per il lavoro-
-ok, sloggio! Passiamo alle otto e mezza in ospedale, mettiti qualcosa di carino, stasera si festeggia!-
Eleonora lasciò l’appartamento dell’amica e tornò a casa, dopo aver guardato qualche annuncio e aver visto che l’unica possibilità era fare la cat- sitter decise di prendere un appuntamento con l’ufficio di collocamento, loro sarebbero stati sicuramente più capaci di trovarle qualcosa.
La sera arrivò presto e con lei anche Elisa e Rebecca, dopo essere salita in macchina e aver aggiornato le sue amiche sulla sua disastrosa vita amorosa passarono in ospedale a prendere Nicole.
Per fortuna l’amica era riuscita a staccare in tempo dal turno e così poterono andare a mangiare ad un’orario decente.
-allora dove andiamo stasera?- chiese Rebecca
Era un’amica di Elisa, si erano conosciute qualche anno prima ad una festa di compleanno e da quella sera erano diventate inseparabili, si vedevano raramente a causa del lavoro soprattutto il suo e quello di Nicole ma appena c’era l’occasione si riunivano tutte e quattro.
-andiamo a ballare- disse Eleonora
-si ma dove?-
-boh fate voi, voglio ballare, conoscere ragazzi, ballare con i ragazzi, farmi offrire da bere e offrire da bere a voi-
-Ele sei spiritata stasera-
-Eli, le ho detto la stessa cosa questa mattina! Mi ha detto che va tutto bene.. teniamola d’occhio stasera!-
-tranquille, è il margarita che mi fa straparlare, sto benissimo e si sono un po’ agitata per quello che è successo ma non dovete farmi da baby sitter, voglio soltanto divertirmi un pochino-
Quel margarita aveva tirato fuori un lato di Eleonora che non si vedeva da tempo, era stranamente allegra e forse un po’ troppo leggera ma lo faceva solo perchè aveva passato giorni bui, fatti di lacrime e per almeno una sera voleva divertirsi con le sue amiche senza pensare ai suoi occhi, alle sue mani e alla sua bocca.
Dopo la cena si diressero in discoteca e grazie a Nicole riuscirono ad avere il pass per il privè
-poi mi dirai come ci riesci- le disse Eleonora
-Hai visto che stacco di gambe ha? Se continuava ancora un po’ le avrebbe dato anche le chiavi del locale-
Risero tutte insieme all’affermazione di Rebecca e poi si diressero verso il bar del privè, presero da bere, si guardarono intorno ed iniziarono a ballare.
Eleonora aveva bisogno di quello, ora si sentiva bene, non aveva ancora pensato a Marco e soprattutto si stava divertendo.
-Nicki io ne prendo un altro tu lo vuoi?-
-si, vengo con te!-
Avvisò le amiche e si diresse al bancone con Eleonora per prendere altre due bevute e mentre erano in fila sentì una mano poggiarsi sul suo fianco.
Si girò, pronta tirare una gomitata al mal capitato e lo vide, Tommaso era li con un sorriso sghembo sul suo volto e i suoi bellissimi capelli mossi.
-oddio, ma tu cosa ci fai qui?-
Gli buttò le braccia al collo e lo baciò
-potrei farti la stessa domanda bimba-
Eleonora non si era ancora accorta di nulla, era riuscita ad ordinare e dopo avere pagato si diresse da Nicole e appena vide Tommaso le prese un colpo, se lui era li anche l’altro forse… il panicò l’assalì.
Butto giù il suo gin tonic in un sorso e raggiunse l’amica.
-Ele, guarda c’è Tommi-
-lo vedo, ciao!-
-quello è per me?-
-si-
E il tuo dov’è?
Eleonora indicò la sua pancia e Nicole la guardò male poi collegò: Tommaso era li e sicuramente non era da solo.
-Tommi con chi sei stasera?-
Non ebbe tempo di rispondergli che lo videro, c’era anche Marco.
Eleonora afferò anche il gin tonic di Nicole e buttò giù pure quello poi prese l’amica per un braccio e prima di portarla via guardò Tommaso
-le starò dietro, non la farò avvicinare da nessuno ma stasera stateci lontano-
Non gli diede il tempo di dire niente che aveva già portato via l’amica. Marco era li e lei aveva bevuto, forse troppo, quella era la sera in cui doveva divertirsi e non avrebbe permesso a nessuno di rovinargliela.
Marco però non era della sua stessa opinione e mentre Eleonora ballava e si divertiva con le sue amiche l’uomo decise che era arrivato il momento di dire la sua.
-fermati, hai già fatto abbastanza danni, lasciala stare stasera- Tommaso cercò di fermarlo
-se voleva essere lasciata in pace ieri sera se ne stava a casa-
Lasciò l’amico al bar e la raggiunse sulla pista, la prese per un braccio
-ora tocca a me, seguimi-
Per tutta risposta lei gli mollò uno schiaffo in pieno viso
-lasciami stare, ti stai per sposare, io sono uscita dalla tua vita! Vattene-
Il primo round lo aveva vinto lei, ma la notte era ancora lunga e la lotta non era finita...
   
 
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