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Autore: Hijja    24/04/2005    8 recensioni
Mesi prima, Harry Potter ha sedotto Lucius Malfoy per avere accesso ai suoi segreti e riferirli a Silente. Ora, mentre giace in agonia dopo la battaglia finale contro Vodemort, deve confrontarsi per un'ultima volta con i Malfoy.
Genere: Dark, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Lucius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Even Lovers Drown

Tradotto da yumeko


Note dell'autrice: il racconto è ispirato ad un challenge di Lidi ("Inverno. Gelo. Neve. Ghiaccio. Potter. Lucius. Morte.") nel gruppo Yahoo Harry/Lucius. Il titolo è stato preso in prestito dal poema The Mermaid di Y. B. Yeats.



Un'ora di ricerca degli amici nella neve insudiciata di sangue dopo la battaglia, e l'unica cosa che trovo è lui. Il mio ex rivale. Ancora vivo - beh, più o meno. Avevo visto io stesso Voldemort colpirlo con il Pugnale del Serpente, poco prima che il suo Avada Kedavra ben piazzato ponesse fine al secondo regno del Lord Oscuro. Venenum Aguis - uno dei più letali veleni ricavati da serpenti magici esistenti. Mortale quanto il veleno di un Basilisco - solo un po' più lento. Avevo visto Voldemort mungere Nagini e infondere la propria magia nel veleno. Lo avevamo provato su un Auror che avevamo catturato. Aveva impiegato ore a morire ed era diventato indiscutibilmente ripugnante a vedersi verso la fine. Quindi un'arma decisamente appropriata per uccidere un Rettilofono, specialmente il dannato traditore davanti a me.

È sdraiato sulla schiena, nella neve, il viso arrossato dalla febbre nonostante il freddo, il respiro irregolare. Gli assesto un calcio ad un fianco e i suoi occhi verdi si aprono. Dubito che possa vedere molto, senza gli occhiali e mezzo delirante, ma almeno adesso è sveglio. Rimango immobile per un momento, la bacchetta puntata, cercando gli incantesimi più orrendi del mio repertorio per finirlo.

Proprio mentre sto per lanciare la prima serie, una mano si chiude sul mio braccio.

Cazzo! Per favore, non lui. Non adesso!

Mi volto, ergendomi in tutta la mia insulsa altezza nel tentativo di nascondere alla vista il corpo a terra.

"Padre, per favore! Lascia perdere. Lascia che mi occupi io di lui." Mi è venuta fuori un po' troppo simile ad una preghiera. Avrei dovuto andarmene e lasciarlo all'Aguis! Ma in quel caso probabilmente Lucius lo avrebbe trovato lo stesso. Cose come questa sono destinate a succedere. Il Destino è una puttana.

Lancia uno sguardo da sopra la mia spalla, poi mi spinge da parte tanto forte da farmi cadere in ginocchio nella neve. Impotente, lo vedo chinarsi vicino a quel corpo morente e sollevarlo con attenzione, cullandolo tra le braccia con un atteggiamento orribilmente protettivo. Poi si Smaterializza.

Ingoio un singhiozzo patetico e lo seguo. C'è solo un posto in cui andare, dopotutto.

~ ~ ~

La camera da letto padronale al Maniero emana un'atmosfera di lungo disuso e un'ancora più lunga assenza di calore emotivo. È rimasta quasi sempre vuota dalla morte di mia Madre e il freddo che è seguito ai due mesi in cui è stata usata questo autunno è gelido abbastanza da infestare la stanza nonostante non vi siano fantasmi.

Ha acceso un fuoco magico nel camino, ma non è abbastanza per scacciare il freddo. Mi appoggio allo stipite della porta e guardo. Non c'è molto da origliare, in realtà - sono chiusi nel loro piccolo inferno privato, quindi non cambierebbe niente anche se tutti gli insegnanti e gli studenti di Hogwarts fossero allineati lungo le pareti della stanza ad ascoltare.

Mio Padre è seduto sul bordo del letto, vicino al tremante e contorto corpo che è stato poggiato con riverenza tra le lenzuola, e la tensione nella sua schiena è perfettamente visibile attraverso la pesante stoffa dei suoi abiti invernali.

"Sei mai stato serio?" La sua voce ha un significato implicito che mi fa venire le lacrime agli occhi. Nessun Malfoy dovrebbe mai usare un tono simile, mai!

Occhi verdi si concentrano su di lui, freddi e vuoti, come dolci fatti con una delle pozioni più aspre di Severus.

"Mai." La risposta è così immediata che la sola intensità svanisce in un soffio. Riesco a vedere come parlare gli provochi dolore per come la sua gola minacci di soffocarlo dopo ogni singola parola. Ma lui si sforza di farle uscire, attento e ripugnante.

"Ti odio. Ti ho sempre odiato. Mi sono solo offerto volontario per quella missione," - quella parola sputata come la più spregevole maledizione che conosca - "perché non odio nessun'altro abbastanza da augurargliela." Tossisce e si contorce dal dolore, ma si sforza di continuare, non appena riesce ad avere abbastanza aria per parlare.

"Il tempo che ho trascorso con te è stato il più schifoso di tutta la mia vita e sono felice che presto sarò morto, così non dovrò vivere con il ricordo delle tue mani su di me!"

I suoi occhi crudeli si chiudono e lascia ricadere la testa da un lato. Sembra davvero un invito per una maledizione, o per un coltello da affondare in quel pallido, odioso collo, o forse solo per le mani di mio Padre da stringere attorno a quella gola velenosa per strangolare via la vita da quel bastardo. Merlino solo sa quanto ho voglia di farlo.

Aspetto che la tensione si liberi in un gesto di brutale violenza, ma non succede niente. Mio Padre si alza dal letto, molto rigidamente, i pugni stretti tanto da scavare maledette mezze lune sui suoi palmi. La maschera dei Malfoy è calata sui suoi lineamenti ed è solo perché lo conosco meglio di chiunque altro che posso vedere l'incredibile dolore al di là di essa. Si ferma davanti a me e mi chiedo se ha intenzione di colpirmi per aver sentito. Invece mi afferra semplicemente per le braccia, obbligandomi a guardare il suo viso immobile.

"Assicurati che muoia. Uccidilo, o lascialo al veleno. Solo… solo assicurati che muoia!"

La porta si chiude con un colpo secco dietro di lui e macchie di sangue insudiciano le mie maniche dove si sono poggiate le sue mani.

Alzo gli occhi e guardo la… cosa… sul letto. Si è messa su un fianco subito dopo che la porta è stata chiusa con violenza, abbracciandosi con le braccia ferite. I suoi occhi sono strizzati dal dolore mentre il veleno finalmente riesce a sopraffare il suo autocontrollo. Spero solo che sia doloroso come sembra.

Lentamente mi avvicino al letto, chiedendomi cosa potrei fargli per farlo pentire di quelle parole e per straziarlo. Ero stato un fottuto bastardo per tutta la vita, e un Mangiamorte torturatore, ma nessuna delle azioni che io avessi mai commesso era nemmeno remotamente crudele quanto quella di cui lui si era appena macchiato. Nemmeno il suo tradimento.

Non era abbastanza che avesse sedotto mio padre, diviso con lui il suo letto per mesi e lo avesse portato a fidarsi di lui; non era abbastanza che una notte se ne fosse andato e avesse rivelato tutti i segreti di Lucius a Silente, lasciando noi a vedercela con le conseguenze del suo gesto. No, doveva anche sputargli in faccia. Avevo giurato a me stesso che avrei ucciso con le mie mani Potter per quello che aveva fatto. Ora ne ho l'occasione.

Lo afferro per i capelli e crudelmente gli sollevo il capo con uno strattone. Stiamo tremando entrambi, io dall'odio, lui dal dolore.

"Sai cosa gli ha fatto Voldemort?" gli sibilo nell'orecchio, voltando la mano finché i muscoli del suo collo non sono tesi al limite e lui è obbligato a guardarmi in faccia. "Niente. Non gli ha fatto niente. Lo ha consegnato al suo circolo più ristretto di Mangiamorte perché lo punissero, perchè gli facessero tutto ciò che volessero." La mia voce è quasi spezzata dalla rabbia, ma continuo comunque. Voglio che lui senta. "Sai quanti di loro desideravano avere l'orgoglioso Lucius Malfoy in ginocchio davanti a loro? Puoi immaginare cosa gli hanno fatto, Potter? Puoi immaginare cosa gli hanno fatto fare per fargli espiare il suo tradimento?"

E ancora, dopo tutto quello, il suo primo impulso era stato proteggere quel maledetto traditore!

Non avevo mai voluto far soffrire così tanto una persona in tutta la mia vita.

Lo prendo per le braccia e lo scuoto per pura frustrazione e sono ripagato da uno strillo inumano. Abbasso lo sguardo e mi acorgo che ho stretto la presa sulla ferita del pugnale, infiammata e marchiata con striature giallognolo-verdastre dove il veleno ha iniziato a spandersi nelle sue vene. Disgustato ritraggo le dita e lo lascio ricadere indietro. Si arriccia in uno squallido gomitolo sulle lenzuola di satin nero, le lacrime che scorrono sulle sue guance, mentre tenta di trattenere gemiti sofferenti.

"Prova ancora, Potter," gli ordino con freddezza. "Non riesco a sentirti."

"Gli ho mentito, Malfoy," sussurra contro i cuscini, tanto piano che non sono sicuro di aver capito bene. Poi, più distintamente, "Io gli ho mentito!"

Non posso evitare di guardarlo, troppo confuso per rispondergli. Potter, tra tutte le persone, non è il tipo da mentire per sfuggire alle torture. Nemmeno adesso lo potrei crederlo.

"Dovevo," sussurra, gli occhi chiusi e il viso distorto dall'agonia. "Se riesce ad odiarmi, può andare avanti. È il rimpianto che ci uccide." Fa una smorfia, un'espressione amara che mi fa rivoltare lo stomaco. "Avrei potuto evitare il pugnale di Voldemort, Malfoy. Ma per cosa? Non c'è mai stata una sola possibilità!"

Deglutisce tra le convulsioni e grandi gocce di sudore gli imperlano la fronte. Non dovrebbe parlare tanto, penso distrattamente. Lo ucciderà.

"Voglio smettere di pensare a cosa gli ho fatto. Voglio smettere di pensare a lui." Le sue dita si stringono su un angolo del cuscino umido e lui fissa, senza vederlo, un punto immaginario sul davanti di miei abiti. Mi chiedo cosa ci veda lì. O chi.

Senza pensarci, mi abbasso e gli sposto dal viso una ciocca di capelli neri bagnati.

"Lo ami" È un'affermazione, non una domanda.

Un angolo della sua bocca si arriccia in un sorriso sarcastico, pieno di pieno di disprezzo per sé stesso.

"Patetico, vero?"

"Sì."

"Prenditi cura di lui."

"Sì."

C'è una strana calma sul suo viso dopo di questo, anche se il lento spandersi del veleno fa scorrere sempre più lacrime dai suoi occhi. I tremiti sono molto più frequenti, adesso.

Estraggo la bacchetta e con attenzione gli poggio una mano sul petto, proprio sopra il cuore. Batte molto più velocemente di quanto dovrebbe. Sospira piano.

"Lui non deve sapere."

"No," concordo altrettanto piano. "Non deve."

Ci conosce davvero bene. Oh no, mio Padre non avrà rimpianti per la morte del suo amante dopo che Potter ha fatto in brandelli il suo orgoglio e gli ha sbattuto in faccia il suo amore. Le parole di Potter lo logoreranno e gli attraverseranno la mente come fuoco vivo ogni volta che sarà tentato di mollare. E odierà - siamo Malfoy, odiare è quello che sappiamo fare meglio.

Avevo giurato che avrei ucciso Potter con le mie mani.

Non avrei dovuto farlo. Merita di soffrire per il dolore che ha causato. Ma comunque, forse ha già avuto quello che si merita, dovendo spezzare in quel modo il cuore della persona che ama.

Molto dolcemente, appoggio la punta della bacchetta sul suo petto e mormoro l'incantesimo che gli avrebbe fermato il cuore. Un leggero tremito, un respiro strozzato ed è finita.

Non sembra essere sereno nella morte, come vorrebbero tutti i cliché. È solo… vuoto. Mi chino per chiudergli gli occhi, poi decido di non farlo. Sembrerebbe troppo un atto di contrizione. Per sette anni ho sognato di vederlo morto ai miei piedi. Non mi pento di questo.

Invece, mi avvicino alla finestra. Nuove raffiche di neve colpiscono il vetro incantato, coprendo la vista di ciò che c'è oltre. Dobbiamo andarcene in fretta. Presto gli Auror arriveranno, e con loro l'Ordine di Silente e gli amici di Potter, per eliminare gli ultimi sostenitori di Voldemort. Non ci troveranno qui. Ma, in una lontana notte d'estate, o in un calmo e gelido giorno d'inverno, saremo noi a trovare loro. Io lo faro perché sono un Malfoy e un Mangiamorte e, ovviamente, un fottuto bastardo. E Lucius lo farà perché, per lui, ciascuno di loro avrà il viso di Potter.

commenti?

sinceramente io non ho molto da dire che non abbia già detto all'autrice.
ho scelto questo racconto, tra tanti, perchè mi ha toccato profondamente e chi traduce, probabilmente, sa di cosa parlo.
a volte, traducendo, un racconto ti entra dentro, profondamente, molto più profondamente di quanto accade a chi legge semplicemente, perchè chi traduce deve conoscere l'atmosfera del racconto e saperla ricreare, saperla valorizzare. e in un certo senso è un'esperienza ancora più intensa di quella dell'autore perchè non devi razionalizzare gli eventi per dar loro un filo logico. sono già lì e puoi lasciarti semplicemente trasportare.
è stato faticoso tradurre 'Even Lovers Drown'. faticoso come non mi era mai capitato. quando ho finito mi è sembrato di essere svuotata dei miei sentimenti e di essere sopraffatta da quelli di draco e harry, ma soprattutto da quelli di lucius.
mentre scrivevo al computer ho dovuto fermarmi per più di un quarto d'ora perchè tra le lacrime non vedervo più niente. ho pianto, ma non so nemmeno io il perchè. in tutta onestà, ho letto ff più tragiche senza versare nemmeno una lacrima, ma in questo racconto c'erano una tristezza e un senso di fragilità davvero unici, che mi hanno fatto stare male. è stato terribile. e splendido.
mi spiace davvero di non essere riuscita a rendere la traduzione al meglio. probabilmente quando non la sentirò più così intensamente, la ritoccherò e la sistemerò.
per adesso, però, non credo di riuscirci.
se volete un consiglio, leggetela anche in inglese se potete. per trovare il link basta che cliccate sul nome dell'autrice.

  
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