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Autore: Roylove    21/03/2018    0 recensioni
Emily nuovo membro della squadra si ritroverà ad essere innamorata del Dottor Spencer Reid , sarà tutto rose e fiori?
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Spencer Reid, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Pov Emily
 
 
 
Era passato solo un mese da quando io e Spencer ci eravamo fidanzati, o meglio, non credo sia stato proprio ufficiale, ma notare tutte le attenzioni che mi dava ogni giorno soprattutto fuori dal lavoro, mi faceva pensare che eravamo una coppia a tutti gli effetti.
Oltre alla notte che passammo insieme dove io ero ubriaca, non passammo più una notte insieme, anche perché eravamo sempre indaffarati con il lavoro che a malapena vedevamo casa nostra.
In fatto di contatti fisici avevamo ancora molto su cui lavorare, sia io che Spencer eravamo molto restii a contatti fisici , ogni tanto c'era un bacio, ma solo quando era a casa mia, io ancora non avevo visto casa sua, come mi dicevo sempre "un passo alla volta! La vita è lunga!".
Quella mattina andai a lavoro senza che Spencer mi accompagnasse, JJ mi aveva proposto di fare colazione insieme , così dopo un bel caffè ed in muffin al cioccolato andammo a lavoro.
C'erano tutti, ad eccezione di Spencer , perché lui non c'era?
-Dov'é Spencer? - Chiese JJ.
- Mi ha chiamato stanotte , è dovuto andare di corsa a Las Vegas dalla mamma, sta poco bene.- Rispose Morgan.
Capisco che erano migliori amici o meglio come fratelli , ma perché non avvertire me?
-Speriamo che ora stia bene.- Disse JJ andando nel suo ufficio.
Io mi misi alla mia scrivania e sospirai, forse pure troppo rumorosamente.
-Accidenti che sospiro! Problemi di cuore?-
Emily si affiancó a me con la sua tazza di caffè. 
-Cosa? No, è che stanotte non ho chiuso occhio, il cane del vicino ha abbaiato per tutta la notte.-
-Sicura.-
-Si si! -
- Beh se continua anche questa notte prendi provvedimenti.- Continuò lei con un sorriso.
- Lo farò!-
Quella mattina dovetti sbrigare delle noiosissime pratiche , purtroppo quando mancava Spencer dovevo sbrigare io le pratiche più complesse , erano quasi tutti ragionamenti logici e quindi mi estraniai da tutti per un bel po' di ore, finché Derek non mi portò una tazza di caffè.
-Ragazzina stacca un attimo, così diventerai pazza . E poi oggi sei anche di pessimo umore , sicura di star facendo un ottimo lavoro?-
-Il mio umore non influisce sul lavoro... e poi non sono di pessimo umore. Ah grazie per il caffè. -
Lui per tutta risposta prese la sedia dalla sua scrivania e si mise vicino a me.
-Allora, come va con la questione di tu sai chi?-
Si riferiva a Spencer, me lo immaginavo che prima o poi mi avrebbe fatto quella domanda.
-Normale, siamo solo amici.-
-Davvero?-
-Si, sai per il fatto del lavoro ho preferito non dirgli niente, forse è meglio così. - Gli sorrisi.
- Beh se tante volte vuoi parlarne sai dove trovarmi. Ah tieni, sono i risultati delle tue prove fisiche.-
Mi diede una lettera chiusa, la aprii sotto il suo sguardo, era più curioso di me.
-Allora?-
-Passata per un pelo! Grazie Derek!-
Lo abbracciai euforica, se supera le prove fisiche potevo fare l'esame per ottenere la pistola.
-Cosi si fa ragazzina ! Ma quello dell'Arma sarà ancora più difficile, consiglio di farti dare delle dritte da Hotch. -
-Lo farò!- Sorrisi.
Morgan tornó alla sua scrivania e io mi rimisi a lavoro, finché non mi arrivó una chiamata, la regola del chiamarci a lavoro tra me e Spencer era non rispondere subito, ma riattaccare e richiamare.
- Non rispondi?- Chiese JJ che era li vicino a me , fortunatamente nessuno vide che era Spencer. 
-C'é un posto dove il telefono prende bene qui dentro?- 
-Qui non va bene?-
-Il mio qui prende poco e non sentirei niente....-
-Puoi andare nel mio ufficio.- JJ sorrise, ma c'era qualcosa che forse aveva capito.
Andai a passo spedito nel suo ufficio ed una volta dentro richiamai Spencer, non appena rispose non mi diede il tempo di parlare.
-Lo so sei arrabbiata perché non ti ho avvertito. Ma lasciami spiegare.-
-Ti ascolto.- Dissi con nonchalance .
-Mia madre stanotte si è sentita male e ho preso il primo volo per Las Vegas, ho avvertito Morgan perché stavi dormendo e so che ti da fastidio se qualcuno ti sveglia.-
- Non se mi svegli tu... comunque lasciamo stare. Come sta ora tua madre? Che hanno detto i dottori?- Spencer mi aveva sempre detto che la madre era una delle persone più importanti nella sua guida, la ammirava, era stata lei ad iniziarlo alla letteratura e con tutta la sua malattia era riuscita a crescere un figlio . Ammirava anche io quella donna e speravo con tutto il cuore che prima o poi Spencer me la facesse conoscere.
-Per ora sembra che stia migliorando, ma i dottori hanno detto che forse nelle prossime 24 ore può avere una ricaduta.- La sua voce era triste, ma il mio compito era tirarlo su di morale in quel momento.
-Sta tranquillo, si sistemerá tutto. In più da come mi racconti , tua madre è forte, quindi ce la farà. -
-Grazie...- Quella semplice parola poteva sembrare fredda e distante per qualcun altro, ma io sapevo che quella frase significava molte cose e tutto l'affetto che Spencer potesse avere nei miei confronti.
-Ora vado a finire dei rapporti, sai quando manchi devo fare il tuo lavoro.- Cercai di tirarlo su di morale e infatti si fece una piccola risata .
-Va bene, ci sentiamo quando torno. Qui il telefono non prende molto.-
-Va bene, tienimi aggiornata su tua madre... Ti voglio bene.-
-Anche io.-
Non so perché ma quella telefonata mi mise tristezza , ero contentissima che la madre di Spencer ora stesse meglio , ma sentirlo così giù di morale mi aveva messo tristezza.
Uscii dall'ufficio di JJ cercando di essere più felice possibile.
-Allora ha preso il telefono?-
-Si grazie. Mi dovevano far sapere dei risultati di alcuni esami .-
-Degli esami? Stai male?- Chiese Penelope preoccupata.
- No tranquilla, solo devo tenere sotto controllo la mia anemia . Tutto qui.-
Ok la storia degli esami dell'anemia era vera, ma avevo ricevuto le risposte due giorni prima , non erano proprio come speravo ma come mi disse il dottore la soluzione era.mangiare tanta carne rossa.
-Sei anemica?- Chiese Morgan .
-Si nulla di grave!-
-Meno male.- Disse Prentiss sollevata.
-Io ora tornerei a lavoro...- Dissi rimettendomi su quelle scartoffie, gli altri mi seguirono a ruota a finire il loro di lavoro.
Quella sera Spencer mi chiamó prima di andare a letto , mi disse che la sera successiva sarebbe tornato così lo inviati a casa mia e lui accettò. 
Il giorno dopo a lavoro sprizzavo gioia da tutti i pori , non c'era molto lavoro così mi studiai qualche vecchio caso per entrare nella mente di un serial killer.
Quando staccai tornai a casa, avevo fatto la spesa il giorno prima così avevo il frigo pieno.
Preparai una bella cenetta con pollo al forno , purea di patate , una bella bottiglia di vino ed ebbi anche il tempo di fare un dolce, in realtà avevo pan di Spagna e crema pronti , ma almeno li dovevo solo assemblare assieme ai lamponi.
Quando Spencer arrivó mi salutò un grosso sorriso ed io lo abbracciai felice di rivederlo.
- Che bello che sei Qui!- 
- Che bello rivederti!- In quel momento mi diede un bacio, devo essere sincera rimasi un po' spaesata perché non era da lui fare un gesto tanto spontaneo, ma lo gradii .
- Mi sei mancata.-
- Anche tu.-
-Hai fatto tutta questa roba per me? -
-Si, ero felice che tornavi che mi sono data alla cucina .-
- Anche il vino... sono davvero lusingato!- Rise lui.
Ci accomodammo a tavola e lui serví il vino ad entrambi .
Durante la serata parlammo maggiormente della madre, lo vedevo molto più sollevato, mi aveva detto che si era ripresa abbastanza bene e che era stata lei ad ordinargli di tornare a casa , gli parló anche di me , e mi disse che era curiosa di conoscermi.
Poi passammo ai miei fatti, sapeva che avevo fatto le analisi per l'anemia, mi ci aveva accompagnato lui e volle sapere i risultati.
- Non sono andate proprio come speravo.- Dissi sparecchiando.
- Neanche un lieve miglioramento?- Chiese preoccupato.
-A quanto pare no... se non funziona con la carne il prossimo mese dovrò riniziare con le fiale di ferro.- feci una faccia disgustata e lui rise e mi abbracció.
s-sono sicuro che mangiando un po' più di carne andrà meglio...-
-Ti va di vedere un film?- Chiesi di punto in bianco.
-Perché No! Scegli tu!-
Optai per solar, un vecchio film che lui amava , anche io lo sapevo a memoria , ma lui continuava a dirmi "guarda ora quello che fa!" Ed io non potei fare a meno di ammirarlo in tutto il suo splendore, era come un bambino felice .
Solo quasi alla fine mi accorsi che si era addormentato sul divano abbracciato a me.
Era stanco morto, ma per non disturbarlo mi accoccolai a lui e mi  addormentai anche io.
La mattina dopo mi svegliai e trovai Spencer che mi carezzava il braccio che avevo libero.
-Buongiorno.- Mi disse baciandomi.
-Buongiorno... da quanto sei sveglio?-
-Da circa 10 minuti, ma mi piaceva vederti russare.-
Mi misi a ridere e lo abbracciai .
-Colazione?- Chiesi alzandomi.
-Va bene.-
-Hai notato che è la prima volta che abbiamo dormito insieme da quando stiamo insieme?- Stavo preparando il caffè mentre lui metteva un po' di marmellata su una fetta di pancarré.
-Si...-
-Come ti è sembrato?- Ero curiosa di vedere la sua reazione.
-Molto bello... rilassante. Anche se la prossima volta però sarebbe meglio il letto.- Rise mangiando la fetta di pane e marmellata.
-Concordo.- Risi mettendo il caffè nella sua tazza e anche nella mia.
-Speriamo che anche oggi sia una giornata rilassante.- Sorseggió il suo caffè e tornó al pane con la marmellata.
-Dubito, sono stati due giorni noiosi, ma se proprio non c'è niente da fare possiamo giocare a scacchi, abbiamo lasciato l'ultima partita in sospeso.-
-Ci sto, devo dire che mi hai messo all'angolo con l'ultima mossa.-
-Tutta questione di matematica ...-
-Gli scacchi sono come la vita... stai definendo la vita come una formula matematica?- 
-Forse... chi può dirlo.Ora peró sbrighiamoci che sennò arriviamo tardi.- 
Andammo a lavoro con la macchina di Spencer, come quasi tutte le volte, è quando stavamo per entrare mi disse di andare avanti che doveva fare una chiamata.
Così arrivai in ufficio e lui poco dopo di me.
-Ragazzi sono arrivate le valutazioni psicologiche e in più a Emmy il modulo per l'esame di tiro per l'arma. - Hotch mi diede due fogli, la quale uno era da compilare e rifarlo a lui.
- Beh sono andate bene...- Disse JJ. 
-Tende ad essere troppo irruento? Non è affatto vero!- Disse Derek lamentandosi.
-Si lo è!- Dimmo in coro noi.
-Bello avere una squadra che ti sostiene!- Disse dopo piegando il foglio.
Il mio diceva che era tutto in ordine, ero calma ed equilibrata .
-Siamo solo realisti Morgan!- Esclamó Penelope. 
-Ma non sono irruento!-
-A volte forse tendi ad essere un pochino....- Emily non trovava le parole adatte ed intervenne Spencer. 
-Irruento.-
-Comunque siete tutti idonei, Emmy mi aspetto quel modulo il prima possibile.-
Hotch tornó nel suo ufficio ed io iniziai a compilare il modulo.
Un'ora dopo lo portai ad Hotch e gli chiesi aiuto proprio come mi aveva suggerito Derek. 
-Sei pronta?- Mi chiese con un sorriso.
-Proprio di questo volevo parlarti....- 
-Ricorda che se non sei pronta puoi anche lavorare senza un'arma.  I profiler non sono costretti ad averla.-
- No non si tratta di quello, sono pronta ad impugnare un'arma . Il fatto è che non l'ho mai tenuta neanche in mano e quindi non saprei da dove inizoare, quindi mi chiedevo se potevi darmi qualche lezione al poligono.-
-Perché lo chiedi a me?-
-Derek mi ha detto che sei uno dei migliori in fatto di armi, quindi...-
-Va bene, se per te non è un problema alle 5 del mattino apre il poligono , a quell'ora non ci sono persone e poi non si accorgono se userai qualche munizioni in più. -
-Quindi è un Si?-
-Domani mattina alle 5 al poligono, puntuale o me ne vado.-
-Saró puntuale! Grazie ancora!-
Uscii euforica dal suo ufficio ma mi ritrovai Penelope con un mazzo di fiori tra le mani.
-Uh che belli! Fortunata! - Dissi vedendo le rose blu, erano le mie preferite.
-Veramente questi sono per te... -
-Per me?-  Mi porse i fiori e li accettai con un sorriso.
-Si, ci sarebbe un bigliettino, tranquilla non l'ho letto.-
-Grazie!-
Se ne andò ed io andai  alla mia postazione dove gli altri erano raggruppati , compreso Spencer. 
- Chi te li manda?- Chiese JJ. 
- Non lo so.- 
Lessi il bigliettino, c'era solo una frase , la mia preferita "La rosa parla di amore silenziosamente, in un linguaggio che comprende solo il cuore."
Immaginavo fosse stato Spencer a farmeli recapitare, poi quando parlò e vidi la sua faccia capii che era stato lui. 
- Magari un ammiratore segreto.- Disse Spencer leggendo il bigliettino e poi guardandomi.
-E brava la nostra Emmy, così giovane e già accalappia uomini.- Rise Derek dandomi una pacca sulla spalla.
-Ah ricordo quando Will mi regalava dei fiori, bei momenti! Ora il massimo che ricevo é il biberon di Henry da lavare...-
-Servirá un vaso con dell'acqua per quei fiori.-
Rossi ci aveva raggiunti.
-Appena arrivo a casa li metto subito nell'acqua. - Dissi con un sorriso. 
-Brava! Sono stupende queste rose, tre... il numero dell'amore. - Continuò Rossi. 
In effetti in molti libri il numero 3 era definito il numero dell'amore. 
-Vero!-
Beh parlammo un altro pó dei fiori e poi tornammo alle nostre postazioni.
Proprio quando mi misi seduta mi arrivó un messaggio da Spencer sul telefono.
"Stasera vieni da me? Questa volta ti faccio trovare un bel banchetto."
Io risposi che andava bene e poi dopo che ci scambiammo un sorriso tornammo al nostro lavoro. Non avevamo un vero e proprio caso, però Hotch ci chiese di valutare il profilo di un serial killer, la polizia di Miami ci aveva chiesto una mano, Ma non ci voleva lì, certo avevano delle vere facce toste, fortunatamente per me il serial killer usava formule matematiche al computer per decidere la prossima vittima , così dopo che Hotch diede le direttive alla polizia di Miami,tornammo al nostro lavoro, o meglio staccammo dato che ci aveva impegnati tutto il giorno quel caso.
-Sei stata grande ragazzina! Ma come hai fatto a capire che si trattava di un codice binario che corrispondeva ad una formula?-
Derek era simpatico e tutto, Ma a volte non era molto sveglio.
-Vuoi la spiegazione scientifica che durerebbe un'ora, forse due o quella semplice da due secondi?- Chiesi ridendo mentre mettevo le mie cose in borsa.
-Visto che muoio di fame quella breve grazie...-
-Ok, i codici si ripetevano troppo spesso.-
-Tutto qui?- Chiese Emily.
-Ve lo spiegherò un altro giorno , ora muoio di fame e quindi adieu!- Uscii , Spencer era andato via poco prima di me, io sarei passata comunque a casa per posare i fiori e darmi una sistemata.
Così feci, ed arrivai a casa di Spencer per le 20 precise, morivo di fame.
Lui mi aprì la porta con un sorriso, la tavola era apparecchiata e un profumo delizioso era nell'aria. La cosa che mi stupì di più era che quella fu la prima volta che mi trovavo a casa sua ed era una sensazione bella, Ma strana.
-Oh questo dallo a me.- Disse aiutandomi a togliere il cappotto.
-Grazie. E grazie anche per i fiori questa mattina.- Gli sorrisi e lui ricambió. 
-Speravo che ti sarebbero piaciuti! Solo che il bigliettino scritto a mano era meglio se lo facevano al computer.... nessuno studia più la calligrafia?-
Scoppiai a ridere e lo abbracciai per poi baciarlo.
- Era tutto perfetto!- 
-Ne sono felice. Ora vieni, ho preparato qualcosa di veramente buono!-
Dal forno cacció un'aragosta in crosta di pane con delle patate, e poi un risotto alla crema di scampi, Non potei notare però che in un angolo della sua cucina c'era la busta di un ristorante che faceva cucina da asporto, non uno squallido, ma uno da almeno 5 stelle .
-Hai cucinato tutto tu? Da tanto che cerco di fare questo piatto, mi dai la ricetta?-
- Si beh.... c'è il pane... l'aragosta  e...- Mi guardò e notò che stavo ridendo sotto i baffi.
-Hai già capito tutto?- 
-La prossima volta elimina le prove del ristorante.- Risi indicando le buste.
-Ed io che speravo che credessi che avevo preparato tutto io. Deco essere sincero, in cucina so preparare ben poco , volevo fare qualcosa di squisito come hai fatto tu ieri sera.-
- Non c'è bisogno di piatti sofisticati o di regali, a me basta stare con te.-
-Davvero?-
- Si, ora muoio di fame, mangiamo?-
-Certo!-
Il cibo quella sera era squisito! Non potei fare a meno di notare che il salone di Spencer aveva una libreria immensa piena zeppa di libri, ed una collezione di film non indifferente.
Infatti dopo cena lo aiutai a mettere in ordine e una volta finito rimasi incantata dalla sua libreria.
-Ed io credevo di avere tanti libri.-
- Si, ne ho dovuti dare via un bel po', ma questi sono i miei preferiti.- Spencer mi abbracció da dietro, eravamo alquanto stanchi perciò decisi di andare a casa.
-É tardi, credo che sia ora che vada.-
-Resta.- Mi voltai verso di lui non mi aveva mai fatto una proposta del genere.
-Sei sicuro?- Chiesi con un sorriso.
-si, in fondo siamo o no fidanzati? Quindi non é strano se rimani qui con me e ci dedichiamo a .... beh a noi!- Era alquanto agitato.
-Hai ragione, va bene, rimango. Ma non ho un pigiama.- 
-Oh di quello non ci sono problemi!- Esclamó avvicinandosi a me.
Non vi starò a dire nei dettagli cosa accadde quella notte ma sappiate solo che quella sera scoprimmo molto di più l'uno dell'altra e fu davvero magico.
 
 
Continua! Volevo ringraziare la mia amica Michela che legge le mie storie in anteprima e le adora, diciamo che la sto scrivendo per lei questa storia, anche perché pure lei è una fan sfegatata di criminal minds e soprattutto come me del nostro caro Spencer Reid! 
 
 
  
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