Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: bosky    01/07/2009    5 recensioni
Buon pomeriggio a tutti..allora questa ff mi è venuta fuori per caso ascoltando la musica e l'ho già postata su altri forum, perciò ho pensato di inserirla anche qui.. Praticamente è ambientata dopo una decina d'anni da BD...Bella è scomparsa e Nessie sta per sposarsi con Jake... Non è una storia d'azione, è principalmente introspettiva, è focalizzata più che altro sul personaggio di Edward e sulle sue emozioni..Spero vi piaccia!!Mi raccomando commentate..baci!
Genere: Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Renesmee Cullen
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Le nuvole cominciarono a soffocare le stelle che illuminavano il cielo davanti a me, tutto lentamente veniva inghiottito dal buio, tutto stava scomparendo con infinita e dolorosa lentezza.
Tutto. Amore, vita, futuro, speranza.
Tutto era perso. Davanti a me solo un oceano infinito di dolore e solitudine.
"Papà a cosa pensi?" sussurrò dolcemente Nessie.
Non riuscivo a fingere neanche con lei. La mia bambina. La nostra bambina.
Una fitta di dolore fece affiorare una smorfia sul mio volto di ghiaccio. La vidi riflessa nei suoi occhioni color cioccolato. I suoi occhi. Gli occhi in cui mi ero perso tanti anni prima.
"Alle stelle, tesoro. Ora dormi è tardi, domani ti aspetta una giornata lunga; non dovresti stancarti e tantomeno angosciarti con il tuo vecchio papà" le dissi scostandole un boccolo ramato dal viso perfetto.
Più cresceva e più somigliava a lei. Più la guardavo e più il vuoto che occupava il mio petto mi divorava.
"Mi piace stare con te e poi ho una paura matta per domani!Mi tremano già le gambe...se solo la mamma fosse qui.." balbettò timorosa.
Altra fitta, altra pugnalata. La mamma non sarebbe mai tornata.
Mi stavo comportando da egoista, non riuscivo a tranquillizzarla, nonostante l'amore che provavo per lei fosse immenso. Avrei voluto rassicurarla, dirle che sarebbe andato tutto bene, che probabilmente domani sarebbe stato il giorno più bello della sua vita. Avrei voluto dirle tante cose, ma la sofferenza che il deja-vu mi incuteva era troppa, anche per un cuore morto. Ripensavo alla notte prima del mio matrimonio, ai baci che lei mi aveva rubato prima di separarci per il grande giorno, alle sue innumerevoli paure. Era stata terrorizzata dalla madre, era in crisi per via dei pettegolezzi che ci avrebbero riguardato "penseranno tutti che sono incinta" aveva detto con una smorfia. E a conferma dei suoi timori fu proprio ciò che pensò Charlie ascoltando il nostro annuncio, ma era tutto ridicolo e alla fine lo aveva capito. Era l’essere umano più strano che avessi mai conosciuto, invece di scappare il più lontano possibile da me, mi si era buttata tra le braccia donandomi il suo cuore, e non solo. Aveva lottato con tutta se stessa contro il mio buon senso, contro la mia parte altruista che si era ostinata a non toglierle la vita, e alla fine aveva vinto. Mi aveva regalato anche la sua anima e una figlia, che mai avrei pensato di poter avere. Istintivamente seguii con le dita il profilo della mia bambina con un gesto naturale, ma non era il suo che stavo accarezzando…era tutto così perfetto maledizione!Avevamo raggiunto la serenità tanto agognata e poi tutto era andato in fumo! Perché era successo proprio a noi? Perché lei e non me?
Lei era unica. Lo era sempre stata, fino alla fine.
Scossi la testa per non ripensare a come tutto si era concluso e cercai di comportarmi da buon padre, almeno questo glielo dovevo.
"Andrà tutto bene piccola, Jacob ti ama. Domani sarà un giorno speciale per te, inizierai una nuova vita con la persona che ami. Niente può darti più felicità " dissi laconico.
Comincia ad intonare la ninna nanna che avevo composto per sua madre anni prima, ignorando il nodo alla gola.
Nessie rimase inizialmente perplessa, ma poi si rilassò abbracciandomi e chiudendo i suoi bellissimi occhioni.
Sospirai sconsolato. Ero diventato così imprevedibile? Mi sentii per la prima volta fragile.
Sicuramente aveva avuto il timore che stessi ricadendo nell'oblio da cui mi ero imposto di uscire l'anno scorso.
Da quando lei ci aveva lasciati mi ero lasciato andare, avevo attraversato diverse fasi: all’inizio avevo ostentato la follia, l’avevo cercata per mesi, avevo seguito la sua scia e quella dell’estraneo migliaia di volte senza concludere nulla. Aveva fatto le cose per bene, si era buttata in acqua per non essere seguita. Era chiaro che non voleva essere trovata, o meglio che non poteva. C’era voluto più di un anno prima che la consapevolezza della sua perdita facesse breccia; l’avevo accuratamente segregata nell’angolo più oscuro della mente, avevo cercato in ogni modo di sfuggirle, ma alla fine aveva avuto la meglio. A quel punto la disperazione mi aveva sopraffatto, non facevo altro che rintanarmi nella nostra radura a leggere il suo biglietto d’addio, a cercare di interpretare le sue parole. Ma niente, era stato tutto inutile. Niente ai miei occhi aveva più senso, ero diventato un inetto, incapace di prendermi cura di nessuno, perfino della mia piccola che cresceva vertiginosamente.
Poi ero passato alla rabbia, un ira accecante che se non avessi sfogato mi avrebbe distrutto. Me la prendevo con tutti, scattavo per qualsiasi cosa , con chiunque mi capitasse a tiro, creando non poca tensione in famiglia. E per di più avevo raso al suolo mezza foresta.
Ora che avevo ritrovato la giusta prospettiva ero infinitamente grato alla mia famiglia per ciò che aveva fatto per Renesmee, soprattutto ero in debito con Rose, lei l'amava come fosse sua figlia. E naturalmente con Jacob, lui l'aveva resa felice, mentre io ero stato solo un ombra o uno squilibrato da evitare.
Fortunatamente un anno fa Alice mi aveva fatto rinsavire. Non era corretto il mio comportamento, dovevo vivere per mia figlia, aveva già perso troppo, era rimasta senza madre, non potevo lasciarla anche senza padre.
Era mio dovere e poi lei avrebbe voluto così; in fondo era per questo che se n'era andata per sempre. Per quanto mi riguardava..bè..avrei fatto qualsiasi cosa per esaudire un suo desiderio. Qualsiasi.
Avevo ripreso il controllo di me stesso e mi ero comportato nel miglior modo possibile, avevo represso le mie emozioni celandole agli altri. Era stata l’unica soluzione possibile, anche se sentivo lacerarmi dentro, non volevo più ferire nessuno. Avevo sentito la sofferenza di Nessie, me l’aveva mostrata lei stessa, voleva che sapessi di non essere il solo a soffrire, anche lei aveva perso un pezzo importante della sua vita. Ma dovevamo resistere, insieme, per lei, perché il suo sacrificio non risultasse vano.
Ascoltai avido l'incessante battito del cuore della mia bambina, era come tornare indietro nel tempo. Sembravano passati secoli da quando stringevo l'amore della mia vita al petto, da quando poteva ancora
dormire, da quando nel sonno sussurrava il mio nome.
Anche Nessie lo faceva e ne ero immensamente felice, per quanto possibile; anche se all'inizio era stato una tortura, chiamava spesso la madre e piangeva nel sonno, ma poi col tempo le ferite si erano cicatrizzate.
L'invidiavo per questo. Le mie non si sarebbero mai rimarginate, la perdita era troppo profonda. Avevo perso me stesso e non c‘era rimedio possibile.
"Jake..." biascicò incosciente Renesmee.
Sentii una stretta al cuore. Lei sognava il suo amore. Io non potevo fare neanche questo.
Chiusi gli occhi e mi rituffai nei ricordi.
Tornai indietro di dieci anni e riassaporai tutto ciò che avevo perso per sempre, mentre la luna era stata ormai ingoiata dall'oscurità, lasciandomi solo e al buio.

Ragazze ho letto le recenzioni..forse mi sn spiegata male..è come avete pensato voi, il titolo prende il nome dalla canzone dei 3doors down e continua non è finita..grazie per i commmenti!!baci
  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: bosky