Fandom: The Avengers
Personaggi: Tony Stark, Steve Rogers
Words: 713
Genere: Generale
Rating: Verde
Contesto: Post Avengers (2012)
Note: 1. Scritta per il drabble event dell'8-10 luglio del 2016 con il prompt: "Tony&Steve, Tony lo chiamava durante la notte per chiedergli come far cadere Pepper ai suoi piedi. In realtà non era per quello, ma la loro amicizia era iniziata con quella scusa.".
Annoying calls
in the middle of the night
Aver
lasciato che Tony gli impostasse la suoneria del cellulare doveva
essere un sintomo di pazzia. O almeno così Steve continuava
a
ripetersi, anche se sapeva era solo frutto del senso di colpa che
ancora persisteva dopo la loro "piccola" discussione
sull'helicarrier.
Highway
to Hell, tuttavia, gli aveva già procurato due o un
centinaio di
infarti e aveva deciso che, appena gli fosse stato possibile, avrebbe
chiesto a Bruce di cambiargliela.
Il
medico poteva certamente scegliere qualcosa di più idoneo.
Con
un sobbalzo e un po' di lotta contro le lenzuola, Steve
riuscì a
raggiungere il telefono sul comodino.
Gli
ci volle almeno mezzo minuto per accettare la chiamata – non
aveva
ancora preso dimestichezza con quell'affare – e sperava
davvero che
nessuno dei suoi vicini avrebbe bussato alla sua porta con una
manciata di lamentele pronte da lanciargli
addosso.
«Pronto?»
«Rogers!
Mio carissimo amico! Non ti ho svegliato, vero?»
Tony.
Chi altro avrebbe potuto chiamarlo nel bel mezzo della notte senza
apparente motivo?
«A
dire il vero...»
«Fantastico!
Speravo potessi darmi qualche consiglio.»
Steve
gemette dalla frustrazione e lasciò cadere ancora una volta
la testa
sul cuscino. Era davvero stanco.
«Stark,
cosa vuoi? Sono le tre del mattino!»
«Sì,
sì, non hai già dormito abbastanza? Comunque,
questo è importante,
davvero importante!»
Si
sollevò subito sui gomiti, adesso un po' preoccupato.
«E'
successo qualcosa? Mi vesto subito!»
«Cosa?
Dio, no! Riposo, soldato! La Terra è al sicuro, stanotte.»
Poteva
sentirlo sghignazzare dall'altra parte del telefono e, con gli occhi
al cielo, Steve ringraziò il Signore che Tony non fosse
lì di
fronte a lui o avrebbe potuto prenderlo a pugni.
Decisamente
poco eroico come pensiero.
«Tornando
a noi, Rogers, c'è una cosa che non riesco a togliermi dalla
testa.»
Un
attimo di pausa. Stava giusto contemplando di chiudere la telefonata,
peccato per quel dannato senso di giustizia che non gli permetteva di
compiere un'azione tanto misera.
«Hai
un pessimo gusto in fatto di abiti e musica, parli come mio nonno,
non capisci metà delle battute più esilaranti di
questo secolo e,
fattelo dire amico mio, non sei poi così bello...»
Forse
per Tony avrebbe potuto fare un'eccezione, se lo sarebbe meritato.
Poi probabilmente avrebbe continuato a chiamarlo per tutta la notte,
come se non avesse bisogno lui stesso di prendere un po' di
sonno.
Non
era salutare. Affatto.
«Eppure
le donne ti gironzolano attorno come le mosche con le feci di una
mucca...»
Ok,
stava per chiudere.
«..Quindi
dimmi come fai!»
Aveva
quasi premuto il tasto quando quelle ultime parole lo fermarono di
punto in bianco.
Tony
Stark, playboy miliardario, gli stava chiedendo consigli sulle
donne.
Forse
a chiamarlo era una qualche strana creatura aliena, una creatura
aliena con la voce e l'arguzia del suo compagno d'armi.
Aprì
la bocca con tutte le intenzioni di chiedergli se stava bene, se era
in procinto di morire o se per caso era un alieno o aveva contratto
una qualche strana malattia, ma Tony non gli diede la
possibilità di
parlare.
«Voglio
dire, Pepper è ancora arrabbiata per tutta la storia del
missile,
dello spazio e di io che quasi mi uccido. Le ho chiesto scusa e ci ho
davvero messo tutto il mio fascino nel farlo, ma lei proprio non ne
vuole sapere di cadere ai miei piedi! È una tragedia per
l'intera
storia dell'umanità! Cioè, mi hai visto, no? Ho
dei piedi
bellissimi! I tuoi non sono del tutto paragonabili! Soprattutto il
piede sinistro, che hai fratturato oggi perché a quanto pare
metà
del tuo cervello è ancora congelato!»
Un
sorriso sorpreso fece capolino sul suo volto:
aveva capito un po' le intenzioni dell'altro e per quanto irritante
fosse Tony Stark, quel singolo motivo che lo aveva portato a chiamare
nel bel mezzo della notte era un qualcosa di caldo e confortante.
«Il
mio piede sinistro sta bene, Tony.»
«Oh...»
Un
attimo di pausa.
«Certo
che sta bene, non che me ne freghi nulla. Sei stato ovviamente
inutile, Rogers. Grazie per niente e buonanotte!»
La
telefonata si concluse di colpo.
Steve
mise al posto il cellulare e si abbandonò ancora una volta
al calore
del proprio letto. Il sorriso sulle labbra ancora presente, poco
intenzionato ad andarsene.
Tony
Stark era davvero irritante.
Dopotutto,
se
voleva sapere come stava, non doveva fare altro che chiedere.