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Autore: phoenix88    01/07/2009    4 recensioni
Tutti apparteniamo a una persona, ma non sempre questa ci appartiene.
Breve fic sull'amicizia fra Lily e Severus.
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Lily/Severus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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memories

Memories

"After all this time?"
"Always."
H.P.7

Quarto anno.

Quel giorno il sole splendeva rassicurante nel cielo. Severus era seduto in riva al lago, gli occhi chiusi e il viso rivolto verso l’alto, avido di luce e tepore.
In lontananza si udiva il vociare degli studenti che si godevano un pomeriggio di riposo prima delle vacanze pasquali.
Da dietro due mani gli coprirono gli occhi e un’inconfondibile profumo vellutato lo raggiunse.
"Indovina chi è?" Chiese una voce che avrebbe riconosciuto fra altre mille.
Il ragazzo rise.
"Lily. Ti aspettavo."
Lei si sedette accanto a lui sull’erba, sorridendo.
"Scusa se ti ho fatto aspettare Sev. Stavo finendo quel saggio per la McGrannitt ma Madama Pince non riusciva a trovare il libro che le avevo chiesto…" Sbuffò.
Severus la guardava: era ancora più bella con quella smorfia leggermente stizzita.
"Che c’è?"
"Niente." Si affrettò a distogliere lo sguardo.
"Hai deciso cosa fare per le vacanze allora?" Le chiese.
Lily sospirò.
"Tornerò a casa, voglio rivedere i miei genitori…" Si fermò e si voltò speranzosa verso il ragazzo.
"Dai! Vieni anche tu! Se anche tu torni a casa ci potremmo vedere e io potrò passare meno tempo con Petunia!"
Severus la guardò, attento. Di solito Lily non parlava mai così della sorella. Si ostinava a difenderla di fronte a lui, anche se lui sapeva benissimo che il disprezzo di Petunia la faceva soffrire.
Sorrise tristemente.
"Sai che non posso… I miei non mi vogliono a casa."
Lei fece per interromperlo, ma lui la fermò con un gesto noncurante della mano.
"è inutile parlarne. Piuttosto, è successo qualcosa con tua sorella?"
Lily esitò un attimo, poi annuì.
"Mi hanno mandato gli auguri di Pasqua. Dietro alla lettera Petunia ha aggiunto una frase."
Lui la guardò comprensivo, incoraggiandola a continuare.
"Ha scritto: - Non tornare a casa, non sei più la benvenuta.-"
Severus ebbe un moto d’ira verso quella stupida babbana, così diversa dalla sorella, ma si trattenne. Si limitò a passare un braccio attorno alle spalle dell’amica, per consolarla in silenzio. Rimasero così, vicini, per un tempo che a lui parve indefinito, poi Lily si alzò, di nuovo sorridente.
"Ora devo andare Sev. Ho promesso ad Alice che l’avrei aiutata con pozioni… Ah! Quasi dimenticavo… Hai visto che il prossimo fine-settimana si va a Hogsmade? Ti va di andarci?"
"Certo!"
Lei sorrise e si allontanò verso il castello, seguita dallo sguardo del ragazzo.

In quel periodo i fine-settimana in cui Lily e Severus andavano a Hogsmade erano sempre attesi con entusiasmo da entrambi. Tutte le volte visitavano gli stessi negozi e facevano le stesse cose, ma ogni volta era diversa. Quel giorno Lily si era impuntata sul fatto che doveva comprare una piuma, ma la voleva identica a quella che aveva perso.
Il commesso dell’Emporio, un mago sui cinquant’anni con una folta barba rossiccia e lo sguardo sveglio, era stato molto gentile e le aveva mostrato tutti i tipi di piume che aveva.
"Che dici Sev? Ti sembra che fosse come questa?"
"Sì, Lily, è uguale!" Le rispose sorridendo.
"Mmm…" La ragazza la osservò non ancora convinta. "Mi scusi, potrei fare una prova di scrittura?"
"Ma certo signorina" Rispose il commesso porgendole inchiostro e pergamena e scambiando un sorriso con Severus.
"La tua ragazza è esigente, eh?"
Lily rise.
"Eh si, mi scusi. Ma non siamo fidanzati, solo amici."
"Capisco." Replicò il commesso, con l’aria di non credere a una parola di quanto detto da Lily, che intanto aveva deciso di comprare la piuma.
"In ogni caso sei un tipo fortunato ragazzo. Questa ragazza è una vera intenditrice e oggi non se ne trovano più molte!"
Lily sorrise leggermente imbarazzata e si affrettò a pagare.
Per strada i due si diressero ai Tre Manici di Scopa, ma all’improvviso Lily prese per mano Severus e lo trascinò dietro un angolo.
"Ma che succede?!"
"Sssht! C’è Potter con i suoi amici e non voglio farmi vedere, non lo sopporto!"
Il ragazzo sorrise e strinse più forte la mano di Lily, portandola più all’interno nel vicolo. Videro passare James Potter con i suoi inseparabili amici. Ridevano divertiti. Aspettarono che si fossero allontanati e poi uscirono sulla strada principale, dirigendosi verso il pub.
Severus era felice, e anche Lily lo era. Lui si sentiva completo, intero, come se lei lo avesse riempito.
E allora perché doveva finire così?
Si chiese un altro Severus, di qualche anno più grande, che osservava la scena dal ciglio della strada, invisibile a tutti perché non appartenente a quel ricordo felice.
Perché non era più così facile e naturale stare insieme?
Una lacrima senza risposta gli rigò la guancia e con un movimento di bacchetta uscì dal pensatoio.
Era il settimo anno a Hogwarts, il fine-settimana prima di Pasqua. Lily Evans era a Hogsmade con il suo ragazzo, James Potter, e lui era da solo nel suo dormitorio, cercando risposte a domande mai poste.

 

 

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