Anime & Manga > Sailor Moon
Segui la storia  |       
Autore: Vianne1013    23/03/2018    1 recensioni
Il destino a volte beffardo ci pone davanti a delle situazioni che ci rivelano quella parte nascosta di noi, che pensavamo non esistere più. Scritta in collaborazione con la mia amica Tsuki.
Genere: Azione, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inner Senshi, Outer Senshi, Starlights, Un po' tutti | Coppie: Mamoru/Usagi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la fine
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Quando Haruka uscì dai box, vestita di tutto punto, il sole era ormai tramontato. Nuvole nere stavano oscurando il cielo mentre le luci artificiali iniziavano ad illuminare la città.
Si guardò attorno e sbuffò. Quando era uscita dalla doccia, aveva trovato un messaggio di Setsuna,  che puntualmente annullava la loro cena, dandole così una buca colossale.
Causa Taiki aveva scritto e la cosa le aveva gelato il sangue, perché diavolo erano insieme? Non le era bastato litigarci l’ultima volta? Quando le avevano trattate con sufficienza e le avevano dato delle musiciste da quattro soldi? Cos’era cambiato per farle rinunciare al loro appuntamento per quel cantante da strapazzo?
 
Non riusciva a spiegarselo, come non riusciva a fare altrettanto con la visione che aveva avuto poche ore fa.
Lei e Seiya… e quel bacio.. ma che diavolo! Non sarebbe mai capitato in tutta la Galassia!
 
Cercò di scrollarsi il nervosismo di dosso, ma non ottenne alcun risultato e veloce come una furia, si diresse verso la sua macchina. Era appena uscita dal cancello, quando i suoi occhi grigi ne incontrarono un paio blu, che l’osservavano insistentemente.
Il suo peggior incubo apparve davanti a lei, rivolgendole un sorriso divertito.
 
“Ehilà..” disse lui, facendole un cenno con la mano.
 
“Che vuoi?” fu l’unica risposta che diede lei, con un tono così aggressivo da far tremare i muri. Lo guardò in cagnesco e, lui non poté fare a meno di rispondere allo stesso modo.
 
“Ehi, che ti prende? Non sei forse felice di vedermi?”
 
“Perché mai dovrei? Dopo l’ultima volta, speravo che non tornaste mai più, ma è evidente che il mio desiderio non è stato neppure ascoltato se ti ritrovo qui, a guardarmi con quell’espressione da pesce lesso!” disse lei, continuando il suo percorso verso la macchina.
 
“Ma perché ce l’hai tanto con me?” domandò lui, a bruciapelo, “Sin dal primo giorno  ti sei sempre comportata in modo così gelido nei miei confronti, eppure non ho fatto nulla! Hai reagito male perché ho avuto un atteggiamento strano con Michiru, ma il motivo di tutta la tua arrabbiatura mi è oscuro.”
 
“Non ti sopporto, punto! Poi dopo l’ultima volta.. dovresti evitare di presentarti così davanti a me! Siete stati tutti e tre presuntuosi, acidi e scortesi. Ci avete offese e insultate e tu  ora pretendi che io stia ad ascoltarti? Sei fuori di testa!” disse lei, senza filtri e senza degnarlo di uno sguardo, salì in macchina e mise in moto.
 
Era quasi sul punto di partire, quando un tonfo vicino al sedile del guidatore attirò la sua attenzione e  si ritrovò faccia a faccia con lui.
“E della visione di prima.. del bacio, cosa mi dici? Vorrà pur dire qualcosa… o no?” le lanciò un’occhiata così intensa mentre parlava che per un attimo, il cuore di Haruka perse un battito, la mente le tornò indietro, facendo riemergere quella sensazione di tenerezza e calore appena provata e, lei si perse per un istante.
Fu allora che, vedendola così persa, Seiya si fece avanti, cercando di ricevere delle risposte “Cosa pensi che voglia dire? Io e te, lontano da qui che, ci baciamo, cerchiamo, desideriamo e amiamo… eh? Vuoi dirmi che non hai provato nulla, Haruka?”
Il suo nome gli scivolò sulla lingua come cioccolato fuso e lei non riuscì a distogliere lo sguardo. La gola le si seccò, le parole le si bloccarono e lei non riuscì ad affrontarlo. Il suo profumo e lo sguardo che le lanciò la bloccarono sul posto e, lei faticò a recuperare terreno.
Fu la sua risatina soffocata a destarla e farla tornare in sé, non permetteva a nessuno di prendersi gioco di lei!
“Se proprio vuoi saperlo.. sì, ho provato qualcosa…” iniziò lei, destando la sua attenzione, “solo disgusto!”
E detto questo, infilò la marcia e partì come una furia, senza rendersi conto della velocità. Seiya, inizialmente rimasto con un palmo di naso, cercò di trovare un  modo per raggiungerla. Si guardò intorno, con aria nervosa, quando individuato un taxi davanti a sé e colto di sorpresa, l’autista lo infilò in macchina e partì a grande velocità.
 
Lo doveva ammettere, Haruka non era veloce solo nella corsa, ma qualunque mezzo usasse, era in grado di seminare chiunque… tranne lui.
Non riusciva a spiegare quella sua abilità, ma sin da bambino era in grado di correre molto più velocemente degli altri e con la metà della fatica fisica. Lo stesso gli accadeva con le moto e infine le macchine. Ecco perché Taiki non gli permetteva mai di guidare!
 
La loro folle corsa per la città iniziò, Haruka in sella alla sua Aston Martin One 77, era in testa e si dirigeva a grande velocità verso Tokyo. La sua intenzione era di seminarlo il prima possibile e fuggire a casa. Quello che aveva provato in sua presenza la destabilizzava, non voleva sentirsi così.. imbarazzata, incuriosita, vulnerabile.
Voleva andarsene di lì il prima possibile, dimenticare tutta quella storia e dormire, cadere nell’oblio della dimenticanza.
 
Ma Seiya non sembrava essere dello stesso avviso, con il piede premuto sull’acceleratore, voleva raggiungerla per avere delle risposte. A nulla valsero le richieste del povero tassista di decelerare, lui aveva un solo scopo, raggiungerla e impedirle di farsi del male.
Il tempo stava peggiorando, le nuvole nere stavano diventando sempre più numerose e minacciose e, quando un lampo squarciò il cielo, illuminando parte di esso, i suoi brutti presentimenti diventarono realtà: un brutto temporale li stava minacciando e se Haruka non avesse rallentato all’istante, le sarebbe potuto accadere qualcosa di brutto.
 
Deciso a non lasciarsi sconfiggere, premette il piede sull’acceleratore raggiungendo una velocità inspiegabile e arrivando ad essere a testa a testa con lei.
 
“Fermati! Vuoi ammazzarti?!?” le urlò, cercando di farsi ascoltare ma Haruka era un osso molto duro, e non solo non gli presto attenzione, ma addirittura accelerò, portandosi ancora avanti. Il cantante ne aveva abbastanza, quella donna era la più cocciuta che avesse mai visto, ma lui era ancora più testardo e avrebbe avuto la meglio.
 
Come ultima chance, affondò del tutto il piede sull’acceleratore, riuscendo inspiegabilmente a sorpassarla e con un rapido movimento le tagliò la strada, costringendola così a sterzare e uscire fuori strada. Fortunatamente per loro, non ci fu contatto tra le due macchine e nessuno di loro si fece male, ma il bello doveva ancora venire.
 
Seiya uscì dalla macchina, pronto ad affrontare una Haruka furibonda che non tardò ad arrivare. Come lo sportello sbatté con violenza, lui si mise in posizione di difesa.
“Sei impazzito?” urlò lei con rabbia, “Volevi farci ammazzare?? Che diavolo ti ha detto il cervello?”
 
E detto questo, iniziò ad attaccarlo, provando a colpirlo con pugni e calci, che lui non ebbe alcuna difficoltà a parare. Haruka era fuori di sé, prima l’offende senza ritegno, poi si ripresenta dopo due mesi, con un sorriso ebete sulla faccia e l’espressione di chi sa molte più cose. Come se non bastasse vivono un qualcosa dove lei bacia lui sorridendo e dopo una folle corsa per la strada, si ritrovano a combattere l’uno contro l’altro. Ma era il colmo!
La guerriera del vento continuò ad attaccare senza sosta, era troppo carica di energia per fermarsi e del tutto fuori controllo. Fu così che Seiya decise di porre fine ad ogni gioco e interrompere quel combattimento senza senso.
In pochissimi attimi, durante i quali Haruka non si accorse di cosa stesse accadendo, lui la placcò, le afferrò il polso e la sbatté contro la portiera della sua macchina, impedendole ogni movimento.
 
“Ora basta, Haruka.” Le disse, con tono calmo  ma imperioso.
 
“Basta, lo dico io! Che diavolo vuoi da me? Perché accidenti sei tornato????” gli ringhiò contro, cercando di mantenere il controllo della situazione.
 
“Sono tornato … per questo…” e detto ciò, la baciò, con trasporto e passione. Ebbro di tutte quelle sensazioni controverse che stava provando e con il solo desiderio di sentire quel calore della visione precedente. Haruka cercò di sottrarsi a lui e a quel bacio, ma non ci riuscì. Più rimanevano abbracciati e avvinghiati l’uno all’altra, più il suo cuore batteva forte e le forze l’abbandonavano di colpo.
 
Senza rendersene conto, si ritrovò a rispondere con ugual foga e ad abbandonarsi al suo abbraccio. Non sapeva perché ma quel contatto le piaceva anzi, se non fosse stata così arrabbiata, di certo avrebbe continuato, desiderando di più.
 
Fu quando piccole gocce di pioggia le caddero addosso che lei si risvegliò da quel torpore e ricominciò a divincolarsi. Un Seiya ansimante e scosso, si staccò da lei, quel tanto che bastò per farla muovere e riprendere fiato.
 
“E ora.. sei soddisfatto???” mormorò, con tono arrogante.
“No… non ancora…” e detto questo l’afferrò per il polso, la mise in macchina e la seguì mettendosi al lato del guidatore, “Voglio risposte e, tu sei l’unica in grado di darmele.”
 
Lo sguardo che le lanciò la bruciò completamente, c’era qualcosa nei suoi modi, nel suo tono e nel suo atteggiamento che la incuriosiva, ma il perché le era sconosciuto. Seiya partì a tutta velocità, in direzione della casa delle Outer Senshi, nella speranza di trovare le sue risposte.
 
Durante il tragitto non proferirono verbo, Haruka si richiuse in se stessa, non degnandolo di uno sguardo mentre, lui con i nervi a fior di pelle, voleva porre fine a quella storia. Arrivarono a Tokyo in un battibaleno e raggiunta l’abitazione delle Senshi, raggiunsero insieme la porta d’entrata.
Haruka era stanca, era iniziato a piovere e era completamente bagnata. Quel vestito, il suo preferito, era ormai da lavare e stirare, la testa le doleva e il pensiero di dover affrontare anche lui, la faceva stare peggio.
Ma che diavolo voleva da lei???
 
Aprì la porta il più in fretta possibile e una volta entrati, lo fece accomodare mentre lei preparava il tè. Ci sarebbe voluto qualcosa di più forte, ma date le circostanze, non le sembrava un’ottima idea.
Con aria infastidita e l’espressione poco socievole, lo raggiunse in sala, con due tazze di tè fumanti e senza mezzi termini, gli chiese “Cosa diavolo vuoi?”
 
“Risposte!” disse lui, lapidario, trafiggendola con lo sguardo.
 
“Non so proprio di quali risposte tu stia parlando… ne so quanto te, se non di meno! Non so cosa significhi quello che abbiamo visto, forse niente.. forse era tutta un’illusione.. e ci stiamo facendo problemi inutilmente…” fece lei, fingendo noncuranza.
 
“Balle! Sei rimasta stupita quanto me, se non di più… e poi,” iniziò lui, poggiando la tazza sul tavolino e avvicinandosi pericolosamente a lei, “… ti ho sentita tremare mentre ti baciavo… vuoi ancora dirmi che non hai provato niente?”
 
Il suo sguardo deciso, penetrante, le scavò un buco nell’anima che, minacciava di far sgorgare fuori ogni cosa e, lasciarla esanime e senza fiato. Non poteva permetterlo! Haruka si fece forza e lo fronteggiò, si convinse che non era accaduto nulla, che in realtà quel bacio non aveva avuto effetto su di lei e, che presto tutto sarebbe finito.
 
“Non ho provato nulla..” disse lei, cercando di tenere il punto, ma non ottenne il risultato sperato, solo quello contrario. Seiya le rivolse un sorriso divertito e come al suo solito, accettò la sfida, facendo la sua mossa.
 
“Allora cosa ne diresti di riprovare? Facciamo così, se non provi nulla, io me ne andrò via e non mi vedrai mai più… ma,” fece una pausa, lasciandole il tempo di seguirlo, “ se dovessi sentirti tremare o, fremere sotto il mio tocco… mi dirai tutta la verità, intesi?”
 
Al sentire quelle parole, Haruka si gelò all’istante, stava correndo un bel rischio, ma se fosse stata in grado di rimanere impassibile ai suoi gesti, forse l’avrebbe lasciata in pace. Sorrise tra sé e, senza indugiare ulteriormente, accettò “Intesi!”
 
“Bene.. e ora, dove eravamo rimasti?” le domandò, in un sussurro sulle labbra, facendola tremare impercettibilmente. Con grande delicatezza le tolse la tazza dalle mani e accorciò le loro distanze.
Le lanciò uno sguardo di fuoco che la trapassò, facendola sentire a disagio… cosa le stava accadendo? Da quando quel ragazzino viziato le faceva quell’effetto strano? Cercò di ripercorrere mentalmente ogni evento, ma prima di riuscire a mettere tutti i pensieri di fila, si ritrovò tra le sue braccia, ansante e col fiato corto.
 
Seiya le sorrise dolcemente, accarezzandole la guancia e perdendosi in quegli occhi grigi, che cambiavano colore, riflettendo la bellezza del cielo. La strinse a sé, facendola aderire al suo petto e gustandosi la morbidezza del suo seno, premuto contro di lui e si preparò a fare la sua mossa finale.
 
Con molta lentezza avvicinò il volto al suo e le sfiorò dolcemente le labbra. Il primo contatto su delicato, come il soffio del vento, ma una volta afferrata per la nuca, la bloccò, baciandola con passione. Chiuse gli occhi e si abbandonò a lei, gustando la morbidezza di quelle labbra.
Haruka cercò di resistere ma non ci riuscì, Seiya era così dolce, delicato e eccitante. Il calore emanato dal suo corpo, il suo profumo così familiare le facevano girare la testa.
Fu così che Haruka perse totalmente il controllo, arrendendosi a quell’abbraccio e a quel bacio. Sentendola così remissiva, Seiya colse la palla al balzo e approfondì il loro contatto. Si fece strada tra le sue labbra, con la lingua, imprigionando la sua in una danza erotica.
Haruka non riuscì a trattenersi, contro la sua volontà, iniziò a tremare e a gemere contro la sua bocca. Il cuore le batteva a mille, le braccia le stavano cedendo e la stanza aveva iniziato a muoversi attorno a loro.
 
La lingua di Seiya l’accarezzò, le sfiorò le labbra, facendole perdere del tutto la testa e, lei subì la sua sconfitta senza riuscire a combattere.
Lui, pervaso da una nuova sensazione di lussuria, le morse le labbra, provocandole un nuovo gemito profondo e sentendosi fiero di se stesso.
 
Erano immersi in quelle sensazioni, quando all’improvviso, quella voce risuonò, squarciando il silenzio.
 
Uranus! Uranuus! Dio No!
 
Fu così, che dopo aver sentito quell’urlo agghiacciante, Haruka si allontanò, scattando in piedi e voltandogli le spalle. Seiya rimase un attimo interdetto, l’aveva sentita anche lui e ne era stato turbato. Chi era? E chi stava chiamando Haruka? Che cosa era successo?
 
Haruka sentì il cuore esplodere in mille pezzettini e piccole calde lacrime iniziarono a rigarle le guance. Non poteva dirglielo, non poteva ricordare, sarebbero morti una seconda volta.
Era quasi sul punto di cacciarlo, quando due forti braccia la circondarono, stringendola in un abbraccio.
 
“Lo so.. l’ho visto.. ora ricordo tutto,” le disse, baciandole i capelli, “ricordo ogni cosa… eravamo insieme, io e te, tanto tempo fa… tu cantavi al vento e, io senza neanche voltarmi, sapevo dove fossi… eravamo uniti, più che mai, indissolubili… legati da un destino comune…”
Haruka ascoltò quelle parole, piangendo disperata, non poteva più resistere, aveva scoperto tutto, la visione che avevano avuto insieme, ne era la prova e ora non poteva più scappare.
 
“Seiya.. ti prego…” mormorò lei, sentendo le forze cederle sotto quel peso.
 
“No.. voglio sapere….voglio sapere perché non mi sono ricordato subito di te, perché non mi hai detto nulla e inoltre, voglio sapere perché ogni volta che sono con te, sento questo profumo… di fiori.” Lo disse con tono dolce, mentre assaporava il profumo dei suoi capelli e continuava a baciarla senza sosta.
 
“Sono Bucaneve…. fioriscono su Urano…” disse lei, abbandonandosi a lui, “Sono i fiori di Urano.”
 
Quell’ultimo dettaglio bastò per fargli ricordare ogni cosa.
Erano insieme, destinati a sposarsi a breve e regnare su Urano ma il sogno s’infranse prima ancora di realizzarsi, lui venne richiamato alle armi e dovette partire per Giove, dove  trovò Yaten e Taiki. Passarono alcuni mesi lontani, comunicando solo attraverso il vento e poi… quel maledetto giorno… la guerra sul Silver Millennium, la notizia, loro che partono e che le ritrovano nella Torre della Preghiera sulla Luna, con i talismani in mano che risuonano e risvegliano Sailor Saturn. E infine, l’ultimo momento della sua vita… la guerriera che era la versione prima di Hotaru lanciò loro uno sguardo deciso e, infine calò la falce su tutti quanti… trascinandoli nell’oblio.
Quei frammenti lo colpirono nel profondo, destabilizzandolo. Il dolore che aveva provato non era niente a confronto, la disperazione con cui si era lanciato verso la Luna, i loro sguardi che s’incontravano e infine, un lampo e poi.. il nulla.
Non avrebbe mai dimenticato l’espressione sul suo volto che, silenziosamente gli chiedeva un aiuto che lui non fu in grado di darle.
Seiya, scosso da brividi incontrollabili, la strinse ancora di più, cercando di focalizzare la situazione. Haruka, d’altro canto, continuava a piangere senza riuscire a trattenersi, quel ricordo che aveva faticosamente  seppellito in fondo al cuore, era risalito in superficie, squarciandola a metà.
 
“Non piangere…” le sussurrò dolcemente, stringendola forte, “Non ti lascerò mai più.. mai più…lo giuro!”
 
Al sentire quelle parole, la guerriera del vento si rilassò sotto il suo tocco, concedendosi il permesso di godersi il suo abbraccio. Era spaventata, terrorizzata all’idea che una volta toccato sarebbe svanito sotto ai suoi occhi, come avvenne l’ultima volta.
 
“Non ti farò soffrire più… non ti offenderò più, perdonami per quello che ti ho detto in passato. Non riuscivo a capire, comprendere tanto astio nei mie confronti e, ora so.. perché…. Mi dispiace.”
Il dolore nella sua voce la destò da quel torpore, attirando la sua attenzione. Haruka, facendosi forza si voltò, afferrò il suo viso tra le mani e incrociò i loro occhi.
Era dispiaciuto, costernato per tutto quanto e, lei provò un moto di tenerezza improvviso,  che la portò a baciarlo dolcemente sulle labbra.
 
Seiya si abbandonò a quel calore e ricambiò il bacio, stringendola in un abbraccio. Cullato da quelle emozioni, posò la fronte contro la sua e si gustò quel momento insieme.
“Non è colpa tua.. hai provato a salvarmi… avete tentato tutti e tre, ora lo ricordo molto bene ma non siamo riusciti a farcela. L’allora Sailor Saturn venne risvegliata per impedire al potere oscuro di raggiungere il cristallo d’Argento Illusorio… non è colpa di nessuno… solo… è capitato. Ho egoisticamente addossato la colpa alle Inner Senshi, ma il loro dolore nel trovarsi contro la persona amata, è lo stesso che abbiamo provato noi, quando vi abbiamo visto svanire… in un attimo, sotto i nostri occhi. Una volta rinata, ho bloccato i ricordi e ti ho cancellato dalla mia mente, ma quei frammenti hanno trovato la strada per raggiungere il cuore e risvegliarmi…Ho cercato di dimenticarti, ma non è stato possibile, inconsciamente ti ho cercato, desiderato, richiamato a me… e ora, finalmente sei qui!”
Una volta detto questo, Haruka gli sorrise, lasciando che le lacrime copiose scendessero sul viso e per la prima volta, manifestò tutti i suoi sentimenti.
Seiya, le accarezzò la guancia, asciugandola e, la baciò di nuovo, felice e appagato.
Lei era il luogo a cui apparteneva, la persona che custodiva le rispose alle sue domande e la chiave della sua felicità.
 
Per qualche minuto, rimasero così, abbracciati stretti, felici di essersi finalmente ritrovati.  Haruka, rivolgendogli un tenero sorriso, lo prese per mano e lo condusse verso la camera da letto. Il cuore le batteva a mille, essere lì, sola con lui, la faceva sentire strana, insicura, vulnerabile.
Una volta entrati, lei chiuse la porta dietro di loro, mantenendo lo sguardo basso. Non riusciva a controllarsi, il cuore le correva nel petto e il calore di Seiya, unito al suo profumo la stordivano del tutto.
 
Lui, prendendola in contro piede, la prese per mano e l’avvicinò. Le sollevò il mento, incrociando quegli occhi grigi che tanto amava e le sorrise.
“Non farò niente che tu non voglia… ma ti desidero Haruka. Ti ho ritrovato e voglio averti accanto per tutta la vita che mi verrà concessa su questo o su altri pianeti. Non m’importa dove finiremo, l’importante è stare insieme.” affermò, deciso.
 
“Credevo che questi sentimenti… li provassi per Usagi…” mormorò lei, maledicendosi subito dopo, per averlo detto. Al sentire quelle parole, Seiya s’incupì, rivolgendole uno sguardo infastidito e Haruka ripassò mentalmente tutti i modi che conosceva per scusarsi.
Era quasi sul punto di farlo, quando lui sospirò e con aria mortificata disse “Mi dispiace.. credo di aver cercato di dimenticarti anch’io, non avevo alcun ricordo di te e, innamorarsi di Usagi è così facile.. voglio dire è carina, dolce, gentile.. e piena di affetto per tutti,con lei era più semplice.”
 
Haruka si intristì, come poteva dargli torto? In fondo, tutti quanti volevano bene a Usa, era la loro luce, la loro speranza e, la loro certezza. Era la persona che amavano di più al mondo e, che avevano giurato di proteggere a costo della vita.
 
“Hai ragione..” mormorò in un soffio, “Non ti ho neanche reso vita facile.. se fossi stata più dolce.. forse…”
 
“Ma io non voglio cambiarti, tu sei tu… sei la mia bellissima principessa di Urano, in grado di tenere testa a chiunque…” le sussurrò, con dolcezza, “la donna più forte e indipendente che io abbia mai visto… la donna che mi ha conquistato il mio cuore, tanto tempo fa..  e che voglio con me, fino alla fine del mondo.”
 
Fu così che la baciò di nuovo, sciogliendosi in quel contatto intimo e dolce. Haruka gemette nella sua bocca, aggrappandosi a lui e sentendo la testa svuotarsi. Lui la prese tra le braccia e l’adagiò sul letto, continuando a baciarla senza smettere.
I loro corpi aderirono perfettamente l’uno all’altra, mentre il profumo di bucaneve iniziava a riempire la stanza. Haruka si lasciò coccolare, sfiorare, esplorare mentre il fuoco bruciava nelle sue vene.
 
Seiya si prese tutto il tempo necessario per scoprirla, gustandosi ogni sua reazione. Le accarezzò il volto con le mani, percorrendo tutto il suo profilo e poi scese giù, verso il collo. Lo sfiorò, aprendo leggermente il colletto e osservando con attenzione la pelle morbida color pesca. Partendo dal mento, fece scorrere le dita fino alla valle tra i seni, che, una volta aperta la camicia bianca, svettarono liberi e morbidi sotto i suoi occhi.
Haruka non portava il reggiseno e quella rivelazione gli provocò un gemito.
Non vedeva l’ora di tuffarsi tra quelle colline morbide e sentirla godere sotto il suo tocco.
 
Il suo viaggio continuò, mentre Haruka iniziava a contorcersi, preda di quel gioco erotico, appena iniziato. Seiya continuò a spogliarla, rivelando quel bellissimo corpo che, non si era mai concesso neanche di immaginare e, ad ogni centimetro di pelle rivelato, il suo autocontrollo andava piano piano a farsi benedire.
Quando finalmente, il vestito volò via, la guerriera rimase seminuda, sotto di lui, con un’espressione imbarazzata sul volto.
 
Al cantante bastò quello per perdere definitivamente la lucidità e farsi controllare dal desiderio. Ebbro dalle sensazioni, le lanciò un’occhiata di fuoco che, la bruciò seduta stante e, la fece sussultare. Sotto il suo sguardo imbarazzato, Seiya iniziò a spogliarsi, rivelandole un corpo decisamente più maturo di prima.
Haruka l’osservò colpita, oltre ad essere diventato più alto, le spalle erano più larghe e muscolose, il petto scolpito era coperto da una leggera peluria scura, che scendeva giù, verso il ventre, attirando l’attenzione. La guerriera seguì ingenuamente il percorso scuro e all’improvviso, si ritrovò ad osservare un’erezione non indifferente, mal celata dalla stoffa dei pantaloni.
 
A quella vista, arrossì, sentendosi bruciare dappertutto.
Il cantante, che aveva silenziosamente seguito i suoi movimenti, al vedere la sua reazione accennò ad un sorriso e in tutta risposta le accarezzò la guancia dolcemente.
Rimase così nudo davanti a lei, con un desiderio selvaggio che lo torturava nel profondo. Voleva farla sua, finalmente, possederla e marchiarla come accadde la prima volta ma, non voleva farlo diventare un amplesso selvaggio, quanto una notte d’amore indimenticabile.
 
Dopo averla aiutata a togliere gli ultimi indumenti rimasti, l’uomo ricominciò ad accarezzarla come prima. Le sfiorò il collo con le dita, poi sostituite dalle sue labbra e, poi scese giù tracciando il contorno con la lingua. Le morse la carne, provocandole un gemito gutturale che risuonò come musica nelle sue orecchie e, lo invitò a continuare senza fermarsi.
Le leccò la valle tra i seni, stringendoli e tastandone la morbidezza. Usò le dita, inizialmente, per torturarle i capezzoli che, in un attimo, diventarono  duri ed eretti, chiedendo maggiori attenzioni. Quando Seiya vide il colore delle sue roselline intensificarsi e diventare un rosso fuoco, li assaggiò, stuzzicandoli con la lingua.
Haruka urlò, le sensazioni che stava provando erano troppo forti per riuscire a contenerle e, ben presto, si ritrovò a gemere e contorcersi senza freni.
Si aggrappò alle sue spalle, stringendole con forza, mentre lui li succhiava e mordeva, alternando piacere e dolore in un turbinio di sensazioni.
La guerriera cacciò la testa all’indietro, arcuandosi verso di lui e, chiedendo sempre di più. Al vederla così, persa, bruciata dal fuoco della passione, Seiya accennò un sorriso: era sempre la sua Uranus, bella, forte, combattiva e, selvaggia tra le lenzuola.
Lui continuò a giocare con i suoi seni mentre, le sue dita scesero giù per accarezzarla delicatamente tra le gambe e, trovarla bagnata, già pronta per accoglierlo. Seiya non riuscì a soffocare il gemito che gli uscì, sentirla così, morbida, delicata, era troppo anche per lui.
 
Senza riuscire a frenarsi, ripercorse all’indietro il suo corpo, raggiungendo di nuovo le sue labbra e, baciandola con trasporto.
Lei gli cinse le braccia al collo e lo accolse, aprendosi a lui. Seiya fu costretto a richiamare a sé tutte le sue forze e, con grande dolcezza iniziò a penetrarla.
Il movimento fu lento, delicato e paziente.
Haruka si aprì completamente a lui, lasciandosi invadere nel suo spazio più intimo e, iniziando a provare un intenso piacere.
Seiya ruggì contro il suo collo, mentre si abbandonava a quella sensazione di piacere. Sentirla così calda,accogliente e morbida, mentre i loro corpi si univa in quella danza erotica, lo fece impazzire.
Haruka, sentì il corpo percorso da scariche elettriche, mentre una tensione sempre più forte le fluì verso il ventre, raggiungendo il punto in cui i loro corpi si univano.
 
Seiya continuò a penetrarla, alternando slanci decisi con movimenti fluidi e lenti, che la facevano impazzire. La portò più volte oltre l’oblio, facendole toccare il cielo con un dito ma non concedendole mai di raggiungere l’apice. Lo fece più e più volte, torturandola senza pietà, sentendola sempre al limite del piacere.
 
Adorava averla così, selvaggia, desiderosa di soddisfare il suo bisogno carnale, affamata di avere sempre di più e, legata a lui da in filo invisibile.
 
Seiya ricominciò a muoversi dentro di lei, avvertendo gli spasmi di un orgasmo potente che, era pronto ad arrivare e, si concesse qualche minuto per osservarla.
Era bellissima, i capelli biondo chiaro, quasi bianchi scompigliati, il respiro corto, le guance arrossate e le labbra gonfie per i troppi baci. Quella era una visione impagabile, vedere finalmente Haruka in tutta la sua bellezza più profonda, lo fece sentire l’uomo più fortunato del pianeta, ancora di più, rendendosi conto che era l’unico ad avere tale fortuna.
 
Le sorrise grato e, poi si chinò su di lei per baciarla e, ricominciò a muoversi con lunghe, imperiose spinte che, la guidarono verso il culmine del piacere. Vennero all’unisono, stringendosi in un languido abbraccio e rimanendo così, avvinghiati e ansanti.
 
Haruka lo guardò, un’espressione sognante le apparve sul volto e  Seiya la guardò, rapito e innamorato più che mai.
“Sono felice di averti ritrovato.” disse lui, prendendole la mano e posandola all’altezza del suo cuore, “Ti amo.. e non permetterò a nessuno di portarti via da me.”
Al sentire quelle parole, Haruka si sciolse, piccole calde lacrime le solcarono il viso e, lei gli donò un sorriso raggiante.
“Ti amo…finalmente sei tornato da me…” mormorò lei, lasciandosi cullare dalle sue braccia e, abbandonandosi ad un sonno, senza incubi.
Continua...
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Sailor Moon / Vai alla pagina dell'autore: Vianne1013