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Autore: HatoKosui    23/03/2018    1 recensioni
Nishiyoshi Mayori è una studentessa dello Yosen. Dalla fervida immaginazione e dal carattere diretto e diffidente, se ne sta sempre sulle sue, fa poca attenzione al mondo che la circonda ed ancora di meno ai ragazzi che le parlano. A malapena ricorda i loro nomi.
O almeno questo accadeva prima di conoscere Kise Ryouta. Travolta dal modello durante un viaggio in bus si ritrova a dover resistere ai suoi corteggiamenti... e come se non bastasse, sembra che la coach del club di basket della sua scuola la voglia in squadra ad ogni costo come manager.
Mayori è una ragazza semplice.
O almeno credeva di esserlo prima di innamorarsi di... di chi, esattamente?
Genere: Erotico, Romantico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Atsushi Murasakibara, Nuovo personaggio, Ryouta Kise, Tatsuya Himuro
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 18: La verità

 

 

 

-Sei impazzita?

Le sue parole mi congelano all’istante sul posto. Mi sento stordita in meno di un secondo, tanto che inizialmente non capisco bene e aggrotto le sopracciglia.

-Cosa…?

Dico piano, tirandomi un po' indietro. Lui ha gli occhi aperti, fissi sui miei, ma sono in palese difficoltà, il suo corpo è rigido e mi sembra che quasi sia scettico.

-Devi essere impazzita, Nishiyoshicci.

Io non riesco a pensare a nulla. Avete presente quella sensazione di smarrimento quando vi dirigete in cucina convinti di voler prendere qualcosa dal frigo ma quando l’aprite non vi ricordate più che cosa stavate cercando?

Ecco. Mi sento quel genere di idiota.

-No, io…

“Che cosa sto dicendo?”

Lui mi mette una mano sopra il ginocchio, io la guardo stralunata, poi guardo lui.

-Nishiyoshicci, non voglio che tu dica cose che non vuoi. Io lo so che non posso piacerti, non è così? Mi hai detto tante volte che non poteva esserci qualcosa… tu me lo hai fatto capire bene…

Il suo tono è insicuro, perché quando Kise non crede in quello che dice la cosa si vede. E mi dispiace ammetterlo, ma la situazione è diventata comica.

Lascio andare la mia tensione, sedendomi completamente sul letto, rivolta verso di lui, perché ora non percepisco la mia specie di dichiarazione come un abbandono di coscienza, ma come… il tassello mancante.

“Mi piaci” Mi ripeto. “Mi piaci anche se non ti conosco, anche se potrei scegliere qualcuno che mi ama, anche se sei impertinente, narcisista e petulante”

Lo guardo e lui distoglie lo sguardo, si gratta la testa con l’altra mano.

-Voglio dire, non fai sul serio. Vero?- Il suo sguardo incontra il mio, serio e impassibile -Oh… allora… allora era proprio questo il problema…

Non chiedetemi perché, ma piano piano sul mio volto si disegna un sorriso. Sempre più grande e poi, dopo secondi, scoppio in una risata, che di sano non ha nulla. Nulla.

-Nishi...Mayori – Mi chiama lui, prendendomi per le spalle, ma in un gesto veloce della mano lo scanso, praticamente dandogli uno schiaffo.

-Lo sai Kise? Questo è il modo più cretino e indecente di dire ad una ragazza che non ricambi i suoi sentimenti! Dovresti essere abituato, dopotutto lo sanno tutti che hai un sacco di ragazze… perfino Murasakibara lo ha detto!

Continuo a ridere e lui rimane con una mano ferma in aria, l'espressione confusa e completamente shoccata, con gli occhi sbarrati e la bocca semichiusa.

-Mi sento così stupida! Hai ragione, hai ragione, sono io quella impazzita… - mi asciugo le lacrime ai bordi degli occhi, poi mi rendo conto che la voce mi sta morendo in gola. -Se fossi stata un po' più intelligente avrei impedito al mio stupido cervello di credere anche solo per un attimo, che tu potessi essere quello che davi a vedere…

Le parole si incrinano, la mia voce diventa sempre più bassa, i miei occhi si distolgono dai suoi e si fanno umidi.

“No eh, non posso mettermi a piangere davanti a lui, scherziamo? Io ho un po' di orgoglio ancora.”

-Lascia stare, va via – gli dico, con il sorriso più falso e amareggiato che io possa saper fare -Grazie di essere venuto fino a qui, anche se a questo punto interpreterò la cosa come un atto di pietà.

-Mayori – Mi chiama ed io non lo guardo. -Rimangiati subito quello che hai detto.

Il suo tono mi arriva freddo, diretto come una lama e mi giro di scatto perché mai, mai, avevo sentito questa freddezza da Kise. Kise è quello buono, è il modello solare, è la persona disponibile… no?

-Scusa!?

Domando, ma quando incontro il suo sguardo mi percorre un brivido, come nei miei sogni. Il viso pulito è contratto, la mascella serrata, le sopracciglia corrugate tanto da sembrare un tutt’uno l’una con l’altra, gli occhi liquidi che sembrano inchiodarmi sul posto. Mi si attorciglia lo stomaco, contro la mia volontà.

-Io – Inizia, scandendo le parole -non provo pietà. Sono un modello, non un attore, hai capito? Sono venuto qui perché sapevo che avevi incontrato Aomine e non volevo che ti raccontasse nulla. Ma tu non puoi capire a cosa mi riferisco perché tu, al posto mio, mi avresti aggredito, perché è questo che fai, Mayori! Lo fai perché ti protegge!

Rimango immobile, mentre mi pare che le parole di Himuro si uniscano a quelle di Kise.

Tu menti prima di tutto a te stessa”

Così aveva detto. E tutto inizia ad avere un senso. Lui rimane un po' in silenzio, vedendo che non do cenni di vita. Poi abbassa le spalle e sembra guardare per terra.

-Sapevo da subito che giocavi a basket. E quando ti ho visto su quel bus mi sono subito incuriosito, perché Kasamatsu mi aveva già parlato di te, così ti ho riconosciuta subito!

Lo guardo e lo vedo sorridere con gli occhi. Mi sento sollevata e riprendo a parlare.

-Tu sapevi che giocavo? E perché non-

-Hibiki ci raccontava spesso di te, quando era con Kasamatsu. Sapevo che in realtà non eri il capitano e che… che Aika aveva avuto quel brutto incidente. Lo sapevo.

-Tu mi hai mentito, Kise.

Lui sembra colpito in pieno, ma io non sono arrabbiata.

-No, io pensavo che non fosse necessario dirtelo…. E Hibiki aveva promesso di farlo prima di noi, a quell’incontro famoso che stava organizzando.

Io mi fermo e capisco che Hibiki conosceva già Kise, che già gli aveva parlato e che ce lo aveva praticamente mandato lei, a conoscermi. Certo, non direttamente, ma lei sapeva i miei spostamenti e Kise era così lontano da casa sua quel giorno… Perché non ci ho pensato prima?

-Io credo che mi verrà un mal di testa epocale.

Dico, toccandomi la fronte. Lui posa le mani sulle mie ed io piano alzo il viso, finendo per osservarlo davvero da vicino.

-Mayori – mi chiama con la voce bassa ed io mi sento avvampare. -Non ti ho rifiutata…

Non so cosa voglia dire e non mi interessa perché il suo volto è troppo vicino e il mio mal di testa aumenta. Lui fa scendere le mani sulle mie guance, alzandomi il volto.

-Va bene?

Mi chiede, quando si avvicina alle mie labbra. Mi parte il cuore a mille.

“Oh mio dio, oh santo celo, che cosa faccio? CHE COSA FACCIO! Respira, su respira Santa miseria!”

Il cuore prende a pomparmi sangue nelle vene e piano piano annuisco, guardandolo negli occhi.

Il suo respiro si mescola con il mio e le sue labbra toccano le mie per qualche istante, mentre entrambi socchiudiamo gli occhi, fissi l’uno sull’altra. Mi sembra di morire. In senso buono, anche se non credo che esita.

Le sue labbra sono morbide, forse più delle mie e calde, come il fuoco.

Come nei sogni, sta succedendo davvero…. Davvero”

Lui si stacca dopo qualche istante, ma è vicinissimo, ancora. Sento le gote andare a fuoco.

-Sei tutta rossa Mayo-chan…

Io aggrotto le sopracciglia. -Non è vero…

Biascico, ma mentre apro bocca per contestare lui mi blocca in un altro bacio, ma questa volta mi fa mancare quasi il fiato. Le nostre lingue si incontrano subito, mi sento impreparata e timida mi faccio indietro, perché è il mio primo bacio!

Lui si sporge in avanti, posa una mano sul letto ed io scivolo con la schiena quasi sdraiata, mentre avverto la sua insistenza sulle mie labbra, mi sento svenire. Piano piano sento di poter provare a farmi avanti e così intraprendo un piccolo attacco, cercando di contrastare quella foga, che mi sta lasciando senza respiro.

Ma che sta succedendo, da quando Kise è così… aggressivo?”

Non che la cosa mi dispiaccia, anzi, mi piace proprio. Dopo attimi che mi sembrano troppo pochi, siamo costretti a separarci, praticamente per mancanza di ossigeno.

Ci fissiamo negli occhi, entrambi con il fiatone e noto che anche lui ha un rossore sulle gote, il respiro pesante e quei stramaledettissimi occhi liquidi. Se possibile divento bordeaux perché è proprio come nei i miei sogni, ora… ora lui mi sta guardando così - e il formicolio nel ventre si fa così intenso che sono costretta a chiudere le gambe.

“Che mi succede”

-Era il tuo primo bacio

Dice, sicuro della risposta.

-No…- Lui alza un sopracciglio, divertito -Va bene, era il primo di questo genere!

-Non ti facevo così timida…

Mi dice ed io aggrotto le sopracciglia, sentendo la labbra umide.

-Ooh, sta’ zitto, diamine! Ho pensato che volessi mangiarmi!

Kise sorride, furbo ed io mi sento piccola piccola, sotto di lui.

-E potrei farlo?

Si fa avanti, mi sovrasta ed io sono praticamente costretta a sdraiarmi, sotto di lui.

Ho un bel po' di paura, mista all’adrenalina. Lo guardo. Si avvicina al mio volto, sta per baciarmi ancora, ma proprio in quell’attimo la porta si spalanca.

 

°°°°

 

-TI RENDI CONTO?!

Penso che le mie urla si sentano anche a Tokyo. Hashi annuisce, ormai rassegnata.

-Si, ho capito, tuo fratello avrebbe potuto evitare di spifferare tutto alla tua famiglia, ma siediti e calmati ora.

Io cammino avanti e indietro, ancora e ancora, con il passo di un militare esperto. Sono un fascio di nervi, una contrazione, una sola tensione. Mi sento avvampare ogni volta che ci ripenso, che ripenso a quanto io fossi lì lì per lasciarmi andare a lui, senza neanche capire cosa stavo per fare!

-Nishiyoshi…

-Mayori. Va bene Mayori, dannazione!

Hashi sospira, posando il suo bento sul murelletto del retro della scuola dove siamo appostate.

-Mayori, non prenderla così. Non hai fatto nulla di male…

-Ah no? E se ci fossi andata a letto insieme? Lui mi ha mentito! - Inizio a contare con le dita – E mi ha seguita, ingannata, raggirata, messa in difficoltà…

Hashi sorride. -Ma a te piace.

-NO!

Lei alza un sopracciglio, divertita.

-OOOh, ma che avete tutti?! Si, si mi piace, ok? E quindi? Cosa c’è di male!

Hashi scuote la testa stranamente abituata a quella sfuriata campata per aria, da una che neanche conosce così bene.

-Non c’è nulla di male, calmati, perché dovrebbero esserci problemi? Kise è un bel ragazzo e se è amico di questa Hibiki è anche una bella persona, a quanto mi hai detto, no?

Io mi fermo, la fisso negli occhi e respiro.

-Beh, Hibiki lo è… - dico, pensando a lei. Poi avvampo di nuovo. -Ma io non ho detto di averlo perdonato! E’ un pervertito…

Hashi mi fa segno di sedermi accanto a lei, con la mano. Io la guardo qualche istante, poi la raggiungo, puntando i miei occhi sulla strada.

-Io ti capisco, piccola Mayori.

La fisso confusa.

-La paura è normale

-Io non ho -

-Tutti ne abbiamo. Sei una ragazza, si capisce che ti piace, che ti… eccita.

Io avvampo e questa volta mi faccio indietro, shoccata.

-C...cosa? Come puoi dire una cosa del genere così…

Lei ride e si copre la bocca, mentre per un attimo mi ricorda qualcuno. La guardo bene, ha una voglia sul polso, nascosta dalla manica lunga della divisa. Quella voglia l’ho già vista.

-In ogni caso, non farti prendere dall’ansia. Lo sai che ti piace, ora l’hai capito.

-Si si, certo, però…

Hashi mi guarda, comprensiva.

-Mayori, qual’è il problema? Che cosa ti passa per la testa?

Io lo guardo bene, quei suoi occhi sono così profondi, emanano una certa consapevolezza di se, una cosa che anche Hibiki aveva. Anzi, ha tutt’ora, perché non è morta.

-Io… non lo so. Ho un sacco di confusione… non mi piace essere circondata, mi sento oppressa!

-Oppressa?

-Ma si dai! - Mi alzo di nuovo in piedi e spalanco le braccia al cielo, dandole le spalle, praticamente sconfortata -Himuro che mi ha baciato sul collo e che mi tiene costantemente d'occhio e poi Murasakibara, quel cretino non sa neanche perché mi ha baciato, ma ti pare fattibile una cosa del genere? E Kise non ne sa nulla! E io cosa dovrei fare?!

Mi giro per rivolgerle quell’interrogativo, ma la vedo paralizzarsi. Per un secondo mi acciglio. Poi, come d’un lampo, mi viene in mente che Hashi… è innamorata di Murasakibara.

Mi si stringe il cuore.

L’ho aggredita per proteggere me stessa proprio come diceva Kise, senza pensare a lei… cosa ho fatto”

-Hashi…

Mi blocca con la mano, girando gli occhi altrove, sorridendo appena.

-No, tranquilla. Lo immaginavo.

Il mio piccolo fegato si contorce.

-Mi dispiace, io non volevo… è capitato, devi credermi. Io sono innamorata di Kise, non provo nulla per Atsushi, te lo giuro!

Lei mi rivolge il suo sguardo, un po' lucido ed io mi accuccio davanti a lei. L’unica amica che ho al liceo Yosen.

-Hai visto, Mayori? Ora l’hai detto.

Io mi blocco a bocca aperta.

-Sono innamorata.

-Lo sei.

-E sono una cretina….

-Si, lo sei.

Mi sto per mettere a piangere, quando lei mi accarezza la testa.

-Ma Kise ti ha migliorata. Ora riesci a riconoscere quando fai del male e ti preoccupi di quello che hai intorno.

Io la fisso.

-Ora stai parlando come se mi conoscessi, Hashi, devo ammettere che rientri nella mia lista di persone opprimenti.

Lei ridacchia e poi piega la testa.

-Io ti conosco da tanto, ma sei tu che non conosci me.

Angolo Autrice

Questa volta per problemini di linea ho fatto fatica a caricare il capitolo, ma alla fine ce l'ho fatta!
In questo frangente la piccola Mayori dà dimostrazione della sua ingenuità e confusione, dando per scontato che tutto giri introno a quello che lei prova... chissà se Kise le farà capire che deve tenere gli occhi aperti! Secondo voi Mayori potrebbe reagire bene, ad una presa di coscenza così grande?
Oggi mi va di fare domande, chissà perchè hahahaha
Vi ringrazio, lettori e seguaci della storia e un bacio speciale a chi recensisce e mi fa taaanto piacere :D
Alla prossima :*

-HK

 

 

 

 

  
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