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Autore: Aiden94    23/03/2018    4 recensioni
Ho letto numerose storie, alcune mi hanno entusiasmato, altre sorpreso o colpito. fino a farmi venir voglia di scrivere le mie fantasie su carta. è la prima volta che pubblico qualcosa quindi consigli ben accetti e spero vivamente che vi piaccia.
Trama: febbraio, pioggerellina leggera, cielo lattiginoso e due persone ai poli opposti che si incontreranno in un piccolo caffè, ma nell'ombra qualcuno trama un'altra storia... o sarà tutta solo un'illusione?
è principalmente una Rin/Sesshomaru ma ci sarà un po di spazio anche per le altre.
Genere: Commedia, Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rin, Sesshoumaru | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango, Rin/Sesshoumaru
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Un invito a cena


Quel pomeriggio Rin stava lavorando come sempre alla caffetteria, il giorno prima aveva scoperto che lei e Sesshomaru avrebbero fatto parte della stessa famiglia e la cosa la entusiasmava e divertiva allo stesso tempo, lui oltre ad essere un bell'uomo era anche molto intelligente e Rin aveva scoperto che si trovava particolarmente bene in sua compagnia, per questo da quella mattina era particolarmente di buon umore canticchiando canzoncine inventate a bassa voce.

Il pomeriggio non era particolarmente affollato e Rin ne approfittava per fare l'inventario e la lista per i fornitori quando ad un certo punto sentì delle clienti entrare con una voce acuta e squillante, si alzò dal bancone e caso volle che tra le clienti appena entrate ci fosse anche la ex di Sesshomaru, di cui non ricordava il nome accidenti, pazienza meglio comportarsi come se nulla fosse.

-Buongiorno – salutò con il suo solito tono allegro che non venne tuttavia contraccambiato dal terzetto di “tacchettine” di fronte a lei, si accomodarono ad uno dei tavolini senza degnarsi di rispondere e Rin scese dal bancone per prendere l'ordine, gli erano capitate clienti veramente odiosi e lei non si era mai mostrata maleducata o poco professionale quindi se erano venute lì per divertirsi alle sue spalle avrebbero trovato pane per i loro denti.

- Buongiorno, cosa vi posso portare? - le tre donne parevano più delle arpie per come si guardavano tra loro – non so... voi cosa prendete? - non saprei stavo pensando ad un caffè – caffè?? ne ho già bevuti tre oggi, non vorrei stressarmi troppo - cosa ne dite di una tisana - no penso prenderò un frullato- no meglio una macedonia -e mentre quelle tre oche si divertivano a farle perdere tempo Rin rispose – se volete torno tra qualche minuto oppure potrei portarvi una lista se preferite – le tre donne si guardarono complici, fu quella con le unghie laccate rosa shoking e i capelli rossi a parlare, rosso e rosa shoking?? ma che diavolo di abbinamento – ma si dai vediamo –

Rin tornò indietro con la lista e le lasciò sole, come minimo l'avrebbero tirata matta per un caffè, non che ci fosse niente di male ma era certa che non fossero lì per caso o forse guardava troppi film e stava diventando paranoica – scusami tu ehi ragazzina – una delle tizie attirò la sua attenzione facendo schioccare le dita, era diventata un cagnolino all'improvviso per caso?? - ditemi – io prendo un caffè decaffeinato macchiato soia tiepido- io prendo un caffè d'orzo con panna, avete quella vegetale? - purtroppo no solo quella classica – ok allora va bene vedrò di smaltirla con qualche chilometro di corsa in palestra stasera – a Rin per poco non sfuggì un sospiro, palestra venerdì sera per un semplice caffè con panna? Ma non aveva niente di meglio da fare..
Fu il turno di Kagura – io prenderò un caffè shekerato senza zucchero – perfetto torno subito- Rin sorrise cordiale, prese le liste e andò a preparare gli ordini.

- allora racconta un po' Kagura come sta andando con il tuo bello – la mora la guardò con sorriso complice – benissimo ci siamo incontrati ieri sera per caso e anche se all'inizio sembrava un po' sulle sue poi mi ha richiamato e ci siamo visti a casa sua – le altre la guardarono divertite e pettegole all'ennesima potenza, se possibile la loro voce raggiunse livelli acuti esagerati – davvero e dimmi avete fatto pace – ma certamente, sapete il mio Sesshy è davvero un amante eccezionale e sa come farsi perdonare – ovviamente visto a che volume tenevano la voce Rin sentiva tutto e quasi non scoppiò a ridere nel sentirle parlare, ma quanti anni avevano? 15? e poi per quale motivo avrebbero dovuto inscenare quella farsa, solo per tentare di farla sentire fuori posto? E no carine nessuno mi mette i piedi in testa. Specialmente nel mio locale. Durante il mio turno di lavoro.
Gli avrebbe volentieri sbattuto in faccia il vero motivo per cui lei e Sesshomaru erano insieme l'altra sera ma non erano assolutamente affari loro.

Prese il vassoio e lo portò al tavolo, quelle tre non smettevano di fissarla, fece per voltarsi e tornare al lavoro ma Kagura la fermò – dimmi ragazzina non ci siamo già viste per caso? - Rin si voltò, iniziava a preoccuparsi sulle reali intenzioni di quelle tre streghe – anch'io credo di averla già vista – certo ora ricordo ieri sera eri con il Mio adorato Sesshy giusto? Ti stava dando un passaggio mi pare e dimmi non c'e l'hai ancora l'età per una macchinina tutta tua – Rin ebbe un brivido lungo la schiena, Sesshy?? , ma che razza di soprannome era? Un nome così elegante storpiato in quel modo, sicuramente solo per palesare la sua relazione con Sesshomaru, ma cosa gliene importava a lei con chi usciva lui – a dire il vero ho una macchina ma ieri sera ero con amici e il Signor Sesshomaru si è offerto di darmi un passaggio fino a casa, è stato davvero molto gentile - sperava che avendo usato una forma più distaccata smettessero di fare le stupide e capissero l'antifona e invece tornarono all'attacco – certo che mi sembra strano tutto questo, perchè mai ti avrebbe dato un passaggio senza motivo, eravate lì insieme per caso, non mi dirai che ti ha invitata ad uscire spero – era stata la rossa a parlare – ma cosa dici Abi, a Sesshomaru non interessano di certo le ragazzine – magari si era stufato delle vecchie cornacchie, questo però Rin non lo disse.

Quella con le unghie laccate d'azzurro e lo sguardo glaciale rincarò la dose sfidandola a rispondere, Rin di certo non si fece intimidire ma iniziava davvero a spazientirsi e poi non era mai stata brava a mentire, tutti le dicevano che la sua faccia era come un libro aperto, per questo con il tempo aveva imparato a girare la verità rispondendo a tono – lo so Thoran ma come lo spieghi altrimenti, non è di certo da lui fare da tassista ad una barista qualunque – Rin fece un respirò e rispose a tono – visto che lo conoscete così bene potreste chiederlo direttamente a lui non credete – quelle tre megere la guardarono come una serpe guarda il topo pregustando il momento in cui se lo sarebbero pappato – non c'è bisogno che ti scaldi tesoro – vero, in fin dei conti ci stavamo solo chiedendo come mai avesse fatto una cosa simile rischiando di compromettere la sua relazione con la nostra amica – sai non è stato molto corretto da parte sua – il modo in cui proseguivano le frasi una dell'altra era inquietante, sembravano quasi dei robot e il fatto che cercassero di far passare lei e Sesshomaru in cattiva luce per niente era davvero un comportamento viscido – non lo conosco così bene mi spiace - l'unica cosa che voleva era tornare al lavoro, non se ne faceva niente di quei pettegolezzi maligni e gratuiti.

A quel punto fu Kagura a parlare – e dimmi Sesshomaru passa spesso di qui – era il momento giusto per chiudergli il becco a tutte e tre senza rischiare di creare problemi a Sesshomaru, non sapeva se quello che dicevano prima fosse vero o meno – una o due volte a settimana non di più e solitamente mai nei weekend, credo che sia per la troppa gente, è una persona riservata – Kagura non le tolse gli occhi di dosso scrutandola come a cercare di leggerle nel pensiero – questo è vero, raramente Sesshomaru perde tempo in inutili chiacchiere –  rispose lei schioccando la lingua sul palato con fare pensieroso, le altre due sembravano intenzionate a rispondere ma Rin le precedette - se volete scusarmi devo tornare al lavoro – detto ciò non gli permise di obbiettare oltre e se ne andò.

Restarono circa mezz'ora a parlare a voce più o meno bassa, era ovvio che stessero spettegolando, avrebbe fatto bene ad avvisare Sesshomaru, non che ci fosse qualcosa di male, ma prevenire è meglio che curare.
Chissà cosa gli avrebbero raccontato quelle pazze, ma come una stupida non gli aveva neanche chiesto il numero di cellulare; che cretina!

Si alzarono e andarono alla cassa a pagare – grazie e buona giornata – Kagura si avvicinò al bancone e la guardò dritta negli occhi – ascoltami bene ragazzina fossi in te non mi farei strane idee, solo perchè Sesshomaru viene qui e ti ha dato un passaggio non significa che tu ora abbia qualche possibilità con lui. Cerca di mettertelo bene in testa- Rin la guardò seria – non è mia abitudine uscire con gente che non conosco e soprattutto con dei miei clienti e se davvero sente il bisogno di venire qui, fare una stupida pagliacciata da quindicenne con le sue amichette, solo per tentare di intimidirmi allora credo che dovrebbe rivalutare il suo rapporto con il Suo Fidanzato perchè se c'è una cosa che non sopporto sono scenate da soapopera nel mio locale – detto questo tornò al suo sorriso cordiale di circostanza e - vi auguro una buona giornata, arrivederci – quelle tre la guardarono allibite con la bocca spalancata, iniziava a temere che si sarebbero messe ad urlare in mezzo alla caffetteria invece Kagura distolse lo sguardò e uscirono sui loro costosi tacchi a spillo con fare altezzoso.

Rin attese di vederle andare via con l'auto, prese il cellulare e chiamò il numero di cellulare sconosciuto sperando fosse realmente quello di Inuyasha.

 

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In ufficio Inuyasha, suo padre e Sesshomaru guardavano dei fogli su cui c'erano scritti i vari punti per decidere la coalizione della loro azienda con quella del signor Coudurrier e del signor Tsuno.

La settimana prossima Sesshomaru e suo padre sarebbero andati a cena con loro per parlare del contratto e festeggiare il raggiungimento dell'accordo, ma dovevano ancora decidere per la cena aziendale prima di Capodanno e anche se mancavano ancora tre mesi buoni era meglio prepararsi in anticipo e poi dovevano trovare un interprete per martedì sera alla cena, altrimenti la moglie del signor Coudurrier si sarebbe annoiata a morte e non era il caso.

Il cellulare di Inuyasha prese a squillare – potresti dire alla tua fidanzata di non chiamare mentre stiamo lavorando – era stato Sesshomaru a parlare, Inuyasha lo guardò – non è Kagome, lei è andata a vedere cataloghi per il matrimonio con sua madre, il numero è sconosciuto – accettò la chiamata ed accese l'altoparlante – pronto – pronto Inuyasha? - si chi parla – sono Rin la sorella di Kagome, spero di non disturbarti – i tre scattarono sull'attenti, Sesshomaru se possibile sembrò diventare una statua di sale, immobile e concentrato, i tre si scambiarono uno sguardo incuriosito – certo che no dimmi pure – scusami se ti disturbo a quest'ora immagino starai lavorando – ma no figurati mi ci voleva proprio una pausa, dimmi tutto – ecco vedi... volevo chiamare Sesshomaru ma non ho il suo numero – a quelle parole i tre inarcarono le sopraciglia in automatico, Sesshomaru si sporse fulmineo per prendere il cellulare ma Inuyasha più vicino glielo sfilò per un pelo – ah si e perchè ? - oggi è passata alla caffetteria la sua fidanzata con due sue amiche e si sono messe a fare una specie di teatrino, non so perchè ma volevo avvertire Sesshomaru prima che potessero dirgli qualche assurdità, sai non mi sembra il tipo a cui piace essere preso in contropiede - Inuyasha aveva preso a girare intorno al tavolo cercando di scappare dal fratello che tentava di agguantarlo – no infatti hai ragione – Inuyasha stava iniziando ad avere il fiatone - ecco quindi potresti avvisarlo tu per me, so che è una stupidaggine ma prevenire è meglio che curare e non vorrei averlo messo nei guai – ah si e perchè? - dall'altro capo del telefono scese il silenzio – Rin ci sei ancora? - i due smisero di inseguirsi e attesero una risposta – si si scusami è entrato un cliente, comunque niente si comportavano da oche e facevano pettegolezzi stupidi sul perchè fossi insieme l'altra sera, pensa che lo ha perfino chiamato “Sesshy” te lo immagini, e io l'ho “gentilmente” rimessa al suo posto. Nessuno può mettermi i piedi in testa, figurati se lo permetto, specialmente nella mia caffetteria, non puoi immaginare la voglia che avevo di prenderle per i capelli e sbatterle fuori. Che oche!!!! comunque potrebbero non aver gradito il commento quindi.... - Inuyasha non potè fare a meno di ridere – però certo che hai un bel caratterino – si udì uno sbuffo - ti ringrazio lo prenderò per un complimento, allora puoi avvisarlo tu per favore – certo consideralo come già fatto – grazie mille Inuyasha a presto ciao – ciao Rin -

Chiusa la telefonata Inuyasha guardò il fratello con un sorriso sornione dipinto sul volto – che hai da ridere Inuyasha- niente, mi stavo solo chiedendo come mai tu e lei sembriate così “affiatati” – Sesshomaru lo fulminò con lo sguardo – questi non sono affari tuoi e poi non  mi sembra proprio visto che non ha nemmeno il mio numero – lui loguardò con aria di sfida - e dimmi lo vuoi – disse sventolandogli il cellulare sotto gli occhi – posso chiederlo a lei – già ma visto che io l'ho gia in memoria... - Sesshomaru gli tirò un pugno sulla testa e gli rubò il cellulare e si inviò il numero di Rin – ehi ridammelo maledetto imbroglione, così non vale - smettila di lamentarti – ridammi il cellulare Sesshomaru.

Era piuttosto infastidito da tutto ciò, però se non altro ora aveva il suo numero e anche una buona scusa per rivederla.

Mentre quei due continuavano a battibeccare Inu non potè fare a meno di pensare a quanto quella ragazzina si fosse comportata in maniera leale verso Sesshomaru preoccupandosi per lui. Erano proprio capitati in una bella famiglia a quanto pare.

 

^_^_^_^_^_^_^_^_^_^_^_^_^_^_  Lunedì mattina ore 8:30 casa di Rin

 


Lo stava baciando appassionatamente.
Sentiva i suoi baci sul collo e la voglia aumentare.
Sentiva le sue mani e il suo calore ovunque e una pressione piacevole quanto dolorosa in mezzo alle gambe.
Lui continuava a leccarle il collo, riempiendola di baci appassionati e l'accenno di barba le faceva venire i brividi lungo tutta la spina dorsale, infiammandola più di quanto già non fosse.
Era erotico da morire e la voglia che aveva di sentirlo dentro la faceva smaniare e la rendeva fremente sotto le sue dita.

Finalmente entrò in lei e prese a muoversi come un forsennato portandola velocemente verso l'apice che tanto agogn...... una suoneria che conosceva iniziò a squillare con insistenza e a farsi strada nel suo subconscio, ma non capiva da dove venisse o perchè.

All'improvviso spalancò gli occhi mentre vedeva chiaramente le immagini dell'amplesso di fronte ai suoi occhi assonnati sovrapporsi al soffitto con le travi a vista della sua stanza.

Era un bagno di sudore. Il cellulare smise di suonare e lei si ritrovo sull'orlo di un orgasmo insoddisfatto, causa di un sogno erotico traditore.
Frustrata cercò di darsi solievo da sola, come non le capitava da anni ormai ma tutto quello che le rimase era solo una voglia insaziata e un nervoso da manuale di lunedì mattina a quella che per lei era un' ora indegna.

Prese il cellulare scocciata, intenzionata a sapere chi fosse il delinquente che l'aveva svegliata in un momento tanto inopportuno. Numero sconosciuto, grandioso. Sperava solo non fosse qualche stupida compagnia telefonica o avrebbe dato di matto prima delle nove.

Il telefono iniziò a squillare – pronto – silenzi odall'altra parte per due secondi interminabili poi una voce familiare – sono Sesshomaru disturbo – lì per lì era incerta se avesse capito bene oppure stesse ancora sognando – Rin? - o si si certo scusami sono ancora un po'... niente, tranquillo – stava iniziando a parlare a vanvera come una stupida – è bello sentirti tutto bene – si grazie volevo ringraziarti per Kagura – rimase un po' delusa forse? L'aveva chiamata solo per quello?

 - p-prego figurati speravo solo di non aver combinato qualche guaio – no, comunque non ti chiamavo solo per questo – a Rin si drizzarono le orecchie – ah si? Dimmi cosa posso fare – domani sera abbiamo una cena con un paio di clienti, uno l'hai conosciuto alla fiera, e la moglie parla francese e quasi niente di giapponese – fece una pausa e Rin aspettava con il fiato sospeso – mi chiedevo se ti andava di venire e intrattenere lei e la signora Tsuno – Rin rimase interdetta, si sentì sollevata in un certo senso, non sarebbe stato un appuntamento ma avrebbe comunque potuto passare un po' di tempo con lui senza sentirsi troppo esposta e poi sarebbero diventati parenti che diamine; era meglio farci subito l'abitudine e mettersi il cuore in pace non era il caso di fantasticare inutilmente – immagino che quelle cene debbano essere piuttosto noiose per le mogli – disse scherzando per alleggerire la tensione alla bocca dello stomaco – ci serviva un interprete e ho pensato a te – Rin sorrise tutta contenta – mi fa piacere, ma sei sicuro che non rischio di combinare casini – Rin – lei per tutta risposta iniziò a ridere – ok ok ho capito, per me va bene mi farebbe molto piacere, per che ora e come devo vestirmi – domani sera, per le sette, “club Yoro” lo conosci? - al solo sentire quel nome a Rin venne un brivido gelido lungo la schiena che smorzò in parte il suo entusiasmo - oh si si certo lo conosco e le sette va benissimo, vedrò di uscire ad un orario decente dal lavoro – disse cercando di non far sembrare la sua risata così tirata – bene passo a prenderti io, a domani Rin – a domani Sesshomaru-

Riattacò e si lasciò andare indietro con un sospiro tirando innavvertitamente una testata al muro dietro al letto – ahia accidenti – si mise distrattamente a guardare il soffitto.
Al “club Yoro”.... con tutti i posti che c'erano a Tokyo proprio lì, il destino doveva avercela con lei evidentemente. Sarebbe dovuta andare a cena al primo posto dove avesse mai lavorato e dove non metteva piede da tre anni, una leggera ansia tornò a premerle il petto memore di quel meraviglioso quanto terribile periodo lavorativo.

Per quanto alcuni colleghi le mancassero e non vedesse l'ora di poter assaggiare di nuovo quei fantastici piatti, l'idea di poter rincontrare Lui le faceva tornare quel senso di panico e ansia che l'aveva attanagliata per ben sei mesi di quei due anni passati a lavorare lì, non era detto che dopo tre anni lavorasse ancora lì però se così fosse il suo giorno di riposo era martedì quindi se erano rimasti ai vecchi turni probabilmente non avrebbe corso il rischio di rivederlo e se non metteva piede in cucina, e non aveva motivo per farlo in una serata come quella, non avrebbe corso il rischio incontrarlo.

Dopo tutte quelle elucubrazioni si sentì meglio e tornò a rigirarsi nel letto sotto il lenzuolo. Domani avrebbe visto Sesshomaru al lavoro, avrebbero cenato insieme in un ottimo ristorante, lo avrebbe visto all'opera nel suo lavoro e con un po' di fortuna avrebbe migliorato il suo tentennante francese.
Con quella nuova grinta addosso scalciò le coperte, si alzò e iniziò a sceglire l'abbigliamento per domani tutta sorridente e pimpante.
 


_^_^_^_^_^_^_^_^_^_^_^_^_ Martedì sera, attico Taisho

 

Sesshomaru era fermo a fissare i completi di fronte a lui, indeciso più che mai su cosa fosse meglio indossare.
Inutile sottolineare che quella sera sarebbe stata una cena infinita, sperava solo che Rin non si annoiasse troppo e che andasse tutto per il meglio. Non che fosse agitato, lui non si agitava mai, però se tutto fosse andato secondo i piani quella sera avrebbe concluso gli accordi con Coudurrier e definito a grandi linee il progetto per la cena di Capodanno così non avrebbe rischiato di vedere Kagura più del necessario.

Sapere che era andata con le sue amiche alla caffetteria di Rin lo aveva mandato letteralmente in bestia, fortuna che sapeva difendersi bene da sola a quanto pare. Sembrava una ragazzina molto dolce ed ingenua ma all'occorrenza sapeva tirare fuori gli artigli, aveva proprio grinta da vendere.
Sperava che si risolvesse tutto senza intoppi così magari avrebbe potuto invitarla ad uscire senza esporsi troppo; Inuyasha e suo padre erano già troppo ficcanaso così senza bisogno di fomentare ulteriormente la loro fantasia e quella delle loro mogli.
Per il momento era meglio non proiettarsi troppo avanti con la mente e procedere passo per passo.

 

Uscì di casa e si ritrovo sotto casa di Rin con diversi minuti d'anticipo.
La vide scendere pochi minuti dopo e per poco non inghiottì la lingua. Aveva l'abito della fotografia in bianco e nero, solo ora si rendeva conto che era di una particolare tonalità di blu con diversi punti luce che le accentuavano la vita sottile e la facevano sembrare più alta, il leggero spacco mostrava i piedi delicati e i capelli sciolti con delle ciocche tirate indietro da delle semplici forcine rendevano il viso  particolarmente agraziato, aveva un trucco molto leggero che non nascondeva il leggero rossore e il suo sorriso era luminoso – ciao – lui la guardò immobile – questo vestito va bene? Non vorrei essere troppo elegante – stai benissimo – a quel complimento abbassò lo sguardo e salì in macchina sorridendo, non doveva essere abituata a ricevere complimenti.
Rin era di una bellezza particolare, non colpiva subito all'occhio a vederla ma più la si guardava più si apprezzavano i dettagli che la contradistinguevano, come un quadro o una scultura, etera e semplice.
Chiuse la portiera e partirono.

Rin era un fascio di nervi, avevano lavorato tantissimo quel pomeriggio, manco a farlo apposta, così si era dovuta preparare di corsa e guardandosi allo specchio aveva speso ben cinque minuti a calmare i battiti accellerati del suo cuore.

Non era giusto si agitasse in quel modo per una cena di lavoro, poi Sesshomaru non doveva neanche piacerle, era suo cognato e un possibile coinvolgimento era da escludere a priori, se fosse successo qualcosa tra di loro e non avesse funzionato le relazioni future e gli incontri in famiglia sarebbero potuti essere davvero spiacevoli.
Meglio razionalizzare il tutto e comportarsi con naturalezza; dopotutto era solo un uomo, ne aveva già visti in vita sua quindi non era il caso di farsi prendere dall'agitazione per niente.
Peccato che tutti questi “buoni propositi” andarono a farsi benedire non appena arrivò un messaggio da Sesshomaru che l'avvisava del suo arrivo, lei tutta felice si fiondò fuori di casa pronta a passare una piacevole serata in compagnia.

Seduta nella sua auto non faceva che arrovellarsi le mani cercando di respirare normalmente e pensando a cosa dire per colmare il silenzio.
Vide distrattamente un cartellone pubblicitario ferma ad un semaforo – guarda Sesshomaru il prossimo weekend ci sarà un orchestra a teatro – si voltò verso di lui – a te piace la musica – lui la guardò per un secondo poi ripartì con l'auto – si – e che generi – non ho un genere – capisco, a me invece piacciono un po' tutti i generi dipende di che umore sono – spiegò sorridendo – una volta ho visto “Notre Dame de Paris” è stato bellissimo, questa volta ci sarà lo Chushingura di Takeda Isumo lo conosci – lui la guardò di sfuggita, divertito da tutto il suo entusiasmo – tutti la conoscono Rin – lei sorrise – è vero, è una delle più famose qui in Giappone, mi piacerebbe andare a vederlo un giorno, tu l'hai già visto? - no – capisco, magari potremmo andarci insieme quando avrai un po' di tempo libero – lui la guardò con uno sguardo soddisfatto, a quanto pare anche questa volta era stata lei ad avanzare un incontro, meglio così, questo voleva dire che forse non era del tutto disinteressata come voleva sembrare.


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Erano arrivati al ristorante. La tensione iniziava a farsi sentire ma Rin era più che intenzionata a non darle adito, sperava solamente che non la riconoscessero subito, erano passati tre anni ormai, era cambiata e non indossando la divisa magari sarebbe passata inosservata – tutto bene? - Sesshomaru le si affiancò guardandola preoccupato – si si certo scusami è solo che sono anni che non  vengo più qui e tutto questo mi mette un po' in soggezzione – ci venivi spesso – non potè fare a meno di ridere con amarezza a quella domanda, lo guardò negli occhi e cercò di sdrammatizzare, come sempre – si ero una cliente abituale, tutti i giorni, sei giorni su sette, circa undici dodici ore al giorno – lui la guardò scioccato – è stato il mio primo lavoro dopo la scuola, ci sono rimasta per due anni circa -  Sesshomaru la guardò incuriosito, stava per chiederle cosa l'avesse spinta ad andarsene da un ristorante rinomato come quello quando una voce sgraditamente familiare lo interruppe

- Sesshomaru tesoro sei arrivato finalmente – Kagura si avvicinò a lui arpionandolo al braccio, insieme a lei c'era un signore basso e leggermente calvo con uno sguardo gentile e due occhietti piccoli, di fianco a lui una signora bassa e robusta vestita con abiti costosi e anelli a non finire – Rin ti presento il signore e la signora Tsuno, il signor Tsuno si occupa delle organizzazioni di molti eventi importanti tra cui anche la fiera a cui hai partecipato ad aprile – è un vero piacere conoscervi – il piacere è tutto mio signorina, vogliamo entrare – si avviarono tutti verso l'interno, Kagura era visibilmente indispettita, decisamente la serata non cominciava nel migliore dei modi.

All'interno in un tavolino tranquillo c'erano già il padre di Sesshomaru e Izayoi con i signori Coudurrier. Furono serviti con grande efficienza anche se la maggior parte dei
camerieri non  li aveva mai visti, evidentemente si era agitata per niente.
Fin da subito aveva conversato con la signora Coudurrier, Celìne, e aveva tradotto quasi tutte le conversazioni alternando a chiacchiere più tranquille di circostanza, era davvero una donna molto pacata e a modo e sembrava trovarsi bene con lei e Izayoi, peccato che le altre due “signore” al tavolo non sembrassero amare l'essere estromesse dalla conversazione – e ditemi Rin quali sono i vostri rapporti con la famiglia No Taisho – era stata la signora Tsuno a parlare, non ci voleva certo un genio a capire che aveva un debole per i pettegolezzi sopratutto quelli scandalistici, da come le brillava lo sguardo evidentemente pensava già ad una qualche relazione clandestina o altro – siamo parenti a dire il vero, o per meglio dire lo saremo presto – la faccia scioccata di Kagura le diede un'enorme soddisfazione, ben ti sta stronzetta – ma davvero e a che proposito se mi è permesso chiedere – mentre parlava aveva unito le mani e si era leggermente sporta verso di lei – mia sorella sposerà suo fratello Inuyasha la prossima primavera – la guardarono stupita, evidentemente non era la risposta in cui sperava – affascinante, visto la vicinanza tra voi credevo ci fosse qualcos'altro – amicò la donna – sarebbe un po' strano signora Tsuno non siamo di certo in una commedia americana, non trova – la guardò fissa negli occhi sorridendo in modo che capisse che non le stava lasciando spazio per altre congetture malevole.


Il resto della cena procedette tranquillo fino a quando la caposala non arrivò al loro tavolo per assicurarsi che andasse tutto bene – buonasera signori, come sta procedendo la cena – molto bene grazie, non deludete mai – Inu le sorrise cordiale – mi fa piacere sentirvelo dire, possiamo tentarvi con un dolce - chiese lei  gioviale consegnando le liste ed elencando i dolci.
Ordinarono tutti, anche Kagura che prese un originalissimo tortino al cuore caldo di cioccolato, Rin non ne poteva più di quel dolce, per quanto buono ormai lo facevano tutti in tutte le salse e la cosa l'aveva nauseata, lei fu l'ultima a ordinare – io prendo volentieri un tris di parfait con salsa ai frutti rossi e caramello (semifreddi con base di pan di spagna) Ayame alzò lo sguardo osservando bene per la prima volta la ragazza -o mio dio Rin, sei proprio tu quanto tempo, che bello vederti – lei contraccambiò il sorriso felice – anche a me fa piacere vederti Ayame come stai? - benissimo grazie, ma guardati, quanto sei cresciuta ormai non sei più tanto piccola, non ti avevo proprio riconosciuta – voi vi conoscete? - appena aveva avvertito profumo di novità la signora Tsuno era scattata sull'attenti come un suricato appena avverte l'odore del cibo – certamente, Rin a lavorato per mio nonno per ben due anni – ah quindi lavoravi come cameriera qui, bhe è davvero un bel ristorante – espresse con finto interesse Kagura guardandola con superiorità, come se nel lavoro di cameriera ci fosse qualcosa di disdicevole, non sembrava infastidita prima a essere servita e riverita - cameriera? No no la nostra Rin lavorava in cucina con gli chef, dovevate vederla appena arrivata sembrava un agnellino in una tana di lupi ma sa decisamente quando tirare fuori gli artigli la nostra piccolina – Ayame le fece l'occhiolino mentre tutti sembravano piacevolmente divertiti, invece Rin voleva solo sprofondare sotto il tavolo – pensate che una volta mio nonno per poco non ebbe un infarto dal tanto che urlava in cucina contro i cuochi per gli ordinio e Rin lo riprese intimandolo di darsi una calmata se non voleva che gli scoppiasse una vena, lui rimase così scioccato che uscì dalla cucina e quando rientrò ricominciarono a lavorare tranquillli come mai prima d'ora, da quel giorno in cucina avevamo iniziato a chiamarla “Generale” quando perdeva le staffe – tutti risero a sentire quell'anedotto, lei invece si coprì il viso con le dita – era decisamente un pessimo periodo – spiegò borbottando, Sesshomaru invece la guardava con una strana espressione sul volto – e per quale motivo te ne sei andata? - ovviamente Kagura era partita alla carica, Ayame dovette accorgersi che la storia stava prendendo una piega sbagliata e non voleva mettere Rin in difficoltà – perchè non vieni in cucina a salutare i ragazzi mentre prepariamo i vostri ordini, ne saranno felici – no davvero stanno lavorando non vorrei.. – Rin sta tranquilla vai pure – Izayoi la guardò con viso dolce, probabilmente aveva intuito anche lei la sua agitazione.

Si avviarono in cucina – allora come stai? Come va tra te e Koga? - quando se n'era andata loro stavano affrontando il classico periodo di scopa-colleghi e litigavano tanto quanto scopavano a quanto dicevano – bene conviviamo da più di un anno ormai, da quando te ne sei andata sono cambiate un po' di cose, abbiamo cambiato un po' di personale in sala, il nonno è stato male e così viene qui solo ogni tanto – e chi è lo chef ora? - Koga, ci credi? Ne ha fatti di passi avanti da quando lo hai conosciuto – immagino e Naraku?- lo chiese un po' titubante, una parte di lei sperava non fosse più lì – gestisce la zona dolci e impasti freschi nel laboratorio di sotto – entrarono in cucina, l'odore di soffritto e brodi la investì e un senso di nostalgia la invase, si guardò in giro ricordando i tempi passati a lavorare con tutti loro e tutte le cose che il nonno di Ayame le aveva insegnato – ragazziiii guardate chi vi ho portato – tre cuochi si affacciarono dai fuochi – Rin che sorpresa – lasciarono le postazioni e andarono ad abbracciarla.
Si, le erano proprio mancati tanto – io bene e voi? - continuarono a parlare del più e del meno, alla fine Ayame la portò giù nella zona pasticceria e lui era lì, intento a finire di preparare i loro dessert, Naraku.

Quando alzò lo sguardo e la vide per un attimo rimase fermo a guardarla, come se non fosse certo che fosse realmente lei -Rin – ciao Naraku – che sorpresa, cosa ci fai qui ? - i camerieri presero i dolci e salirono, così si ritrovarono soli, la tensione tra loro era palpabile – è passato molto tempo, sei cresciuta non sei più la ragazzina che faceva disastri e si tagliava le dita ogni due giorni – disse ridendo tirato, la fissava negli occhi, serio, teso, quasi intimidito.
Forse dopo tutto quel tempo aveva paura che spifferasse a qualcuno cosa le aveva fatto passare in quegli ultimi mesi al ristorante, era sempre stato bravo a manipolarla e a farla sentire in colpa per qualcosa – allora, sei qui con il tuo ragazzo – a qualcuno sarebbe potuta sembrare una frase di convenienza fatta tra vecchi amici, ma Rin sapeva troppo bene che in realtà la sua era gelosia mista a sensi di colpa.

All'improvviso tutte le ansie, i tormenti, le molestie e le pressioni psicologiche subite in quei mesi ritornarono a galla e un senso di claustrofobia le attanagliò il petto, aveva voluto bene a Naraku, se ne erano voluti molto, lei lo considerava come un amico fidato e lui aveva frainteso tutto iniziando ad avvicinarsi sempre di più; troppo.
Se ne era andata sei mesi dopo con poco preavviso, lui non aveva neanche osato scriverle, probabilmente per un misto di sensi di colpa o paura e lei aveva relegato tutto nella sua mente occultandolo; ma ora eccola lì con una nuova visione gelida e crudele del suo amico più fidato in quella cucina.

Si riscosse all'improvviso quando lo vide avvicinarsi – no sono qui con amici – lui parve rilassarsi, fece per avvicinarsi e sfiorarla ma arrivarono delle comande di altri ordini e per lo spavento si allontanò di scatto – sarà meglio che vada, ciao Naraku e buon lavoro – non rispose e lei si fiondò il più in fretta possibile fuori da lì, salutò i suoi ex colleghi e andò di filato al bagno delle donne, cercò di riprendere fiato e sgombrare la mente così da non destare sospetti, l'unica cosa che voleva ora era che la cena finisse al più presto, non pensava che rivederlo l'avrebbe fatta stare così, credeva di averlo superato ma a quanto pare quell'ansia sottopelle non voleva saperne di andarsene.

Raggiunse i commensali al tavolo, il resto della sera procedette senza intoppi, prima di andare scambiò ancora due parole con Ayame invitandola con Koga a bere un caffè da lei e se ne andarono.


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Rin era diventata inspiegabilmente silenziosa nel viaggio di ritorno, era salita in auto e non aveva detto una sola parola guardando con sguardo perso fuori dal finestrino.
L'aveva vista uscire dalla cucina di corsa dirigendosi ai bagni e quando era tornata al tavolo sembrava rigida e distante, le aveva anche chiesto se andasse tutto bene ma lei gli aveva fatto un sorriso tirato e aveva negato scusandosi spiegando che era stanca.

Fortunatamente la cena non  si era protratta troppo visto che il giorno dopo tutti dovevano lavorare così aveva potuto riaccompagnarla a casa, ma ora non sapeva come comportarsi, era ovvio che qualcosa la preoccupasse ma non avrebbe saputo dire cosa – tutto bene? - lei sembrò scuotersi dal torpore – oh si certo, scusami se sono un po' silenziosa, deve essermi salita la stanchezza tutta insieme – appoggiò la testa al sedile e tornò a guardare fuori.

Il resto del tragitto non cambiò e arrivati sotto casa di lei, senza guardarla e cercando di ostentare indifferenza le chiese – cos'è successo? - lei alzò lo sguardò e lo guardò interrogativa – nelle cucine, da quando sei uscita da lì hai qualcosa che non va – lei per tutta risposta abbassò lo sguardo – se non vuoi parlarne non sei costretta a farlo – spostò lo sguardo dal parabrezza a lei che lo guardò facendogli un piccolo sorriso tirato – è gentile da parte tua preoccuparti ma al momento non me la sento di affrontare l'argomento, magari un'altra volta e scusami non volevo .... - non trovava la parola giusta – non dire stupidaggini, sono solo preoccupato, non è da te – lei lo guardò stupita, preoccupato? Sesshomaru era preoccupato per lei? Gli fece un sorriso, vero questa volta, felice – e ora perchè sorridi a quel modo? - grazie Sesshomaru, per tutto davvero, sei davvero una brava persona e un ottimo amico – lui la fissò stupito da quella affermazione – posso considerarti un amico vero? Se non vuoi non fa niente – lui si schiarì la gola, preso in contropiede – fa come vuoi – sorrise rilassata – bene, sono contenta, allora grazie  e buonanotte Sesshomaru, a presto – Buonanotte Rin -


Era sdraiato nel suo letto da ore ormai, senza riuscire a prendere sonno, per quanto fosse inspiegabilmente sollevato nell'essere riuscito a far sorridere Rin quello che era successo al ristorante gli stava facendo arrovellare il cervello. Doveva scoprire cosa fosse successo per ridurla in quello stato apatico e distante e visto il suo carattere positivo e sempre allegro in ogni situazione doveva essere qualcosa di decisamente grave.
Avrebbe scoperto cosa gli stava tenendo segreto e le sarebbe stato vicino, a qualunque costo e se qualcuno dei suoi ex-colleghi aveva anche solo osato farle del male gliel'avrebbe fatta pagare cara, ne andava del suo orgoglio e del suo onore.
Chiuse gli occhi, qualche ora di sonno non poteva fargli che bene, avrebbe lasciato passare qualche giorno in modo che la situazione si sbollisse e poi avrebbe preteso delle risposte. Con quella nuova determinazione rilassò i tratti del viso e si addormentò.


In un altra stanza, in un altro appartamento, qualcun'altro era in preda ad una rabbia cieca.
Come aveva osato prendersi gioco di lui in quel modo.
Prima si fingeva sua amica, poi quando lui le aveva dichiarato le sue intenzioni si era tirata indietro, lui le aveva lasciato spazio e tempo e nonostante tutte le sue attenzioni e i suoi riguardi lei lo ripagava uscendo con qualche porco schifoso che neanche la meritava o l'avrebbe trattata come solo lui avrebbe saputo fare.

Sentiva il sangue scorrergli nelle vene come fuoco liquido, accecato dalla gelosia.
Quando l'aveva vista scendere da quell'auto, bella come solo lei poteva essere si era sentito tradito, come una pugnalata al cuore.
Non le avrebbe permesso di cavarsela in quel modo, le aveva concesso tempo e spazio ma ora era il momento di riavvicinarsi, checchè ne dicesse il suo idiota di psicologo e al diavolo anche quelle stupide medicine.
Si sarebbe riavvicinato, a qualunque costo e avrebbe sbaragliato qualsiasi tipo di concorrenza.
Perchè Rin era sua, Sua!!!! e di nessun altro e l'avrebbe avuta, avesse dovuto allontanare ogni uomo dalla faccia della terra e portarla via con sé, non avrebbe permesso che qualcun'altro l'avesse, tranne lui, avrebbe avrebbe..... avrebbe..... fece diversi respiri profondi.

Una calma gelida e febbrile lo attraversò, si guardò allo specchio e ciò che vide lo spaventò, stentava a riconoscersi, aveva gli occhi spalancati, tremava e ansimava visibilmente, i capelli erano lunghi e disordinati e la barba leggermente lunga ed incolta. Il pallore lo faceva assomigliare sempre di più ad un pazzo da manicomio e i vestiti gli cadevano addosso.

Rin non si sarebbe mai innamorata di lui in quello stato, doveva rimettersi in forze, doveva conquistarla e l'avrebbe strappata dalle grinfie di quegli avvoltoi e finalmente sarebbero stati insieme, per sempre e felici.

 

 

 


Buonasera a tutti, spero vi sia piaciuta e di non aver messo troppa roba insieme.
La storia principale si stà pian piano delineando e se tutto va bene dovrebbero iniziare a vedersi alcune scintille anche se è mia intenzione farvi penare ancora un pochino, ma poco poco giuro.
Per quanto riguarda Kosuke, premetto che adoro i polizieschi e ultimamente ne guardo parecchi, mi sono sempre chiesta come sia possibile per una persona arrivare a certi livelli e cosa deve aver provato e quali combattimenti interiori deve aver subito per spingersi a fare certe cose, sopratutto alla luce degli ennesimi femminicidi, che mi lasciano sempre scossa; quindi vi chiedo consigli e suggerimenti nel caso ne aveste su questo tipo di personaggio perchè temo di renderlo incoerente a se stesso per quanto sia chiaro che non ha tutte le rotelle a posto.

La parte del dialogo tra Rin e Sesshomaru in macchina devo ammettere che mi sono divertita molto a scriverlo anche perchè mi sono accorta che somigliava al loro primo incontro solo a metà dialogo, spero non sia sembrata troppo finta. :)
Consigli e suggerimenti sempre ben accetti.
Per il resto vi ringrazio ancora tantissimo per tutto e a presto bacioni :) :) :) xoxoxo
 


 

 

 

 

 

 

 

   
 
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