Fumetti/Cartoni americani > TMNT / Tartarughe Ninja
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Autore: Meramadia94    24/03/2018    1 recensioni
Sarah e i suoi fratelli, nel disperato tentativo di salvare il loro maestro, sono stati spediti in un'altra galassia, popolata da alieni e si troveranno in mezzo ad una terribile guerra. Si apre così una nuova serie di avventure in cui verrà concesso loro il grande privilegio di sapere se nell'universo esistono altre forme di vita e capire una volta per tutte che c'è un' unica, grande distinzione tra gli esseri viventi: buoni e cattivi.
Genere: Angst, Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leonardo Hamato, Nuovo personaggio, Raphael Hamato/ Raffaello, Splinter, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~Nel frattempo, Alisa aveva paura.
Era preparata ad affrontare Blanque, anzi, quasi quasi sperava quasi che gli capitasse davanti per dirgli tutto quello che pensava di lui oltre che chiamarlo '' assassino'', perchè ne era certa, era lui il responsabile della morte di sua madre, anche se non era in grado di dimostarlo... ma non era certa di potercela fare anche contro i Triceraton.
In fin dei conti, era solo una ragazzina di quattordici anni, che fino a quel momento la guerra l'aveva solo sentita nominare. Suo padre era il pacifista per antonomasia e sua madre era una brillante scienziata votata alla ricerca di nuove tecnologie e scoperte che potessero fare del bene e che era entrata nello staff di Blanque magari proprio perchè sospettava di lui... ma i suoi genitori erano comunque riusciti a farla crescere in un ambiente sereno e sicuro... gli eventi degli ultimi giorni la stavano facendo spaventare.
Prima Blanque che li braccava come se fossero bestie selvatiche... poi erano apparse quelle quattro tartarughe e la loro '' sorella'' umana a salvarli... ma non avevano potuto nulla contro i Triceraton.
Erano stati rapiti e poi portati sull'astronave madre al cospetto del capo di governo. I triceraton, dichiaravano di avere un metodo di governo repubblicano, ovvero che il potere era in mano al popolo, ma il Primo Ministro, Zanramon... incarnava in tutto e per tutto un vero dittatore.
Questi, aveva scoperto, anche se padre e figlia non avevano ancora capito come avesse fatto che il professore aveva progettato un'arma di distruzione di massa a seconda di chi l'aveva per le mani... e ne reclamava il possesso assoluto.
- In cambio, lei e sua figlia avrete tutti i diritti di un cittadino della Repubblica. Non dovrete mai più fuggire.- fece il capo di stato.
- Beh, la ringrazio, lei è molto gentile...- fece il robot - Ma in tutta coscienza, non me la sento di consegnare un' arma così pericolosa...-
Zanramon si arrabbiò - DOVRA' SOTTOMETTERSI, CHE LE PIACCIA O MENO.- salvo poi recuperare il controllo - Voglio dire... amico mio, i Triceraton sono un popolo pacifico, non sono dei sanguinari... il suo transmat sarà solo un' arma di pace.-
Alisa comunicò mentalmente con il padre -'' Non gli credere... scatenerebbe una carneficina.''
- Mi spiace, non le credo.- fece il robot.
In quel preciso momento, uno dei triceraton avvertì della presenza delle tartarughe e della ragazza umana il primo ministro.
Li avevano trovati ancora vivi. Erano riusciti a sopravvivere a quell'ambiente privo di ossigeno grazie al Chi Gong, una respirazione interna. Una tecnica di rilassamento che permetteva loro di rallentare respiro e battito cardiaco e quindi di resistere un po' più a lungo.
Purtroppo non poteva durare per sempre... quando l'effetto finì si ritrovarono immersi in  una miscela aerea di idrogeno e zolfo.
I Triceraton, forse per pietà o forse per la speranza di poter ricavare qualcosa da loro, portarono loro dei respiratori.
Alisa e suo padre sgranarono gli occhi nel sapere che i loro amici erano lì con loro.
- Sapevo che non ci avrebbero abbandonati...- commentò Alisa.
- Allora conoscete quelle creature...- fece Zanramon con gli occhi che brillavano. Forse aveva trovato l'arma perfetta per convincerlo a cooperare.
- Per favore, non fate loro del male!- supplicò il professore.
- Ma certo...- fece Zanramon - Terremo in vita quelle creature... per ora. E ora parliamoci chiaro, professore... le concedo un ciclo orbitale per cominciare a lavorare al teleportale... se non lo farà... i suoi cinque amici, cesseranno di vivere.-
Il robot sobbalzò.
- Siete dei codardi. Combattete il generale Blanque, ma siete esattamente come lui!- fece Alisa - Anzi, siete peggio!-
- Alisa...- la supplicò a bassa voce il padre.
Lei non lo ascoltò.
- Parlate di pace, di volerci proteggere... ma intanto ci ricattate mettendo in ballo la vita di cinque innocenti, che di questa galassia e di questa guerra non dovrebbero saper nulla. Questa è pura coercizione, indegna di un popolo che millanta onore e nobiltà d'animo.-
- Ma che bel caratterino...- fece Zanramon - Ho come l'impressione che alla tua amichetta umana... non dispiacerebbe affatto avere una tua visita.- il primo ministro schioccò le dita, e due triceraton afferrarono Alisa per portarla via.
- No!- fece il robot - Alisa! Bambina mia!- poi si rivolse al primo ministro - Che cosa... cosa le farete? Lasciatela andare, abbiate pietà... è solo una ragazza, non sa cosa...-
- Appunto. E' una donna.- fece Zanramon - E c'è solo un modo per rimettere in riga una ragazza che non sa stare al suo posto.-
...
...
...
Intanto, Sarah e le tartarughe erano stati portati su un blocco di roccia che aveva tutta l'aria di essere una prigione. Recinzioni e luci che illuminavano tutto quello che si muoveva.
Li avevano persino marchiati, come se fossero animali da macello. E forse lo erano davvero...
Mentre loro arrivavano, un prigioniero usciva.
Era un tipo grosso, che faceva paura solo a guardarlo, ma non faceva che urlare e supplicare i suoi secondini '' di non portarlo ai giochi''. Aveva lottato con tutte le sue forze per tentare di scappare, ma fu inutile. Venne caricato a forza su una navicella e portato via.
- Oook...- fece Don - Che cosa sono i giochi?-
Uno dei triceraton che li scortava lo gelò - Spera di non scoprirlo mai... alieno.-
'' Beh, dipende dai punti di vista, potrei dire lo stesso di voi''- avrebbe voluto dire Sarah, ma si trattenne. Non era proprio il posto adatto per fare gli spavaldi... non sapeva cosa fossero i giochi, ma a giudicare dal terrore negli occhi di quel disgraziato che avevano appena portato via non si trattava di un torneo di canasta e chi perdeva doveva lavare i piatti per un anno...
Dopo essere stati marchiati come animali e ammanettati, vennero portati davanti ad una cella, nella quale li obbligarono ad entrare.
- Tu no.- fece uno dei triceraton afferrando Sarah per una spalla - Tu dovrai lavorare in cucina.-
- TI hanno informato male, bello...- fece Raffaello - Lei resta con noi.-
Il triceraton azionò un telecomando, giusto per far capire come facevano a tenere a bada le risse: i marchi che avevano fatto loro erano elettrificati. Se qualcuno si comportava male bastava premere un bottone per dargli una scossa.
Sarah vide il fratello a terra, prima che le porte si chiudessero.
- No!- strillò la ragazza - che cosa gli avete fatto....?-
- Sta calma...- fece il triceraton - Le scosse non sono mortali. Ci tieni alla loro incolumità? Fai come ti viene detto senza fiatare e forse li vedrai morire di vecchiaia qua dentro, senza un graffio. E ora fila, la mensa deve brillare entro l'ora di pranzo.-
...
...
...
La ragazza venne malamente scortata verso la mensa della prigione e sempre con scarso tatto le venne data una ciotola piena di cera per pavimenti e una spazzola per pulire il pavimento.
- E che non ti venga in mente d'alzare la testa fino a quando ci sarà anche un solo granello di polvere!- le avevano ordinato.
A quanto pare, cambiavano le galassie ma il problema rimaneva sempre lo stesso.
'' Zitta schiava, pulisci e lava''.
In un altro frangente, avrebbe detto la sua, forse avrebbe rifatto loro i connotati... ma stavolta, era il caso che stesse buona, per non nuocere ai suoi fratelli.
Poco dopo...
- Toglietemi le mani di dosso, brutti bestioni!!!- la bruna alzò gli occhi e vide Alisa, sorretta da due triceraton che urlava e scalciava.
- Ordini del primo ministro.- fece uno dei triceraton - Forse con qualche giorno di lavoro ti si calmeranno i bollori.- anche a lei venne riservato il suo stesso trattamento.
Alisa si calmò nel vedere Sarah.
- Grazie al cielo stai bene...- fece l'aliena iniziando a sfregare per terra.
- Io si...- fece Sarah - E tuo padre?-
Gli occhi di Alisa iniziarono a tremare - E' prigioniero. Anzi, due volte.
Il primo ministro Zanramon, il capo della repubblica, ha scoperto che ha progettato il teleportale e lo vuole tutto per sè. Se papà non lo accontenterà... vi giustizieranno.-
Sarah trasalì. Forse era proprio il caso di reagire.
- Bene, allora non c'è altro da fare... dobbiamo scappare quanto prima.-
- Cosa?!?- fece Alisa sgranando gli occhi - Tu non sai quello che dici... ci sono guardie ovunque, e se qualcuno tenta di scappare le guardie lo riprendono subito e lo spediscono ai giochi come punizione.-
- Ma che cosa sono i giochi?- chiese Sarah.
- La massima punzione per i prigionieri che tentano di sobillare una rivolta o per i prigionieri particolarmente rissosi.- fece Alisa - Non so dirti esattamente in cosa consistono... ma so per certo che se ti ci portano... non tornerai più indietro.-
- Uhm.... ipotesi poco rosea...- fece Sarah - Ma forse con un piano ben ponderato e un ottimo lavoro di squadra ce la possiamo fare.-
- Accidenti... voi non mollate mai eh?-
- Piuttosto al patibolo.- sorrise Sarah continuando a lavare per terra.
...
...
...
Nel frattempo, il professor Honneycutt stava vivendo un vero e proprio inferno in terra. Malgrado la trasformazione in robot, aveva conservato non solo la coscienza ma anche il cuore di un padre preoccupato per la sua unica figlia e di uomo giusto.
Si malediva per aver deciso di progettare il teleportale che al momento era l'oggetto dei desideri di due fazioni in guerra tra loro.
Dire che era tra due fuochi era un eufemismo... se lo costruiva, avrebbe aiutato i suoi amici a tornare a casa permettendo così loro di salvare il loro maestro ( che stando ai racconti dei ragazzi era una persona di grande valore e gli avrebbe fatto molto piacere conoscerlo) oltre che a salvare le loro vite... ma in questo modo avrebbe condannato a morte milioni di vite innocenti.
Inoltre, era preoccupato per la figlia. Il suo più grande timore era  che che le facessero del male... per causa sua.
- Syrma...- borbottò il robot  pensando alla moglie defunta - che devo fare? Aiutami tu.-
...
...
...
Intanto, al carcere, Leo e i suoi fratelli avevano deciso che ci avevano passato pure troppo tempo e che era tempo di scappare, recuperare il professore e tornare a casa per salvare Splinter.
Donatello aveva scoperto che la cera per pavimenti che veniva usata per pulire, combinata con la fuliggine ed una goccia d'ossigeno, come reazione chimica faceva esplodere il composto.
Rudimentale e rumorosa, ma inoffensiva.
Mentre tutti i secondini si dirigevano verso l'origine dell'esplosione loro sarebbero potuti scappare attraverso i canali di scolo e scavalcare il muro. Da lì, rubare una piccola navicella doveva essere semplice... ma per riuscirci... avevano bisogno di una carta magnetica, sia per togliersi di dosso i tatuaggi elettrificati che le manette.
- Sarah potrebbe aiutarci...- fece Mik - Da meno nell'occhio lei di tutti noi messi assieme.-
- Sì, ma come facciamo ad avvertirla, senza farci notare?- fece Don.
'' Basta chiedere''- fece la voce di Alisa risuonando nelle loro teste.
- Beh... direi che siamo a posto, quindi.- fece Raffaello.
...
...
...
Era l'ora di cena.
Il momento più adatto per fare '' una consegna speciale''.
- Oh!- fece Sarah inciampando vicino ad un triceraton con un vassoio. Cadde malamente e finì per terra.
- PICCOLA STUPIDA!- le sbraitò contro la guardia - RACCATTA TUTTO E PULISCI!-
- Sì... mi dispiace signore... non l'ho fatto apposta...- fece la mora armeggiando con le cose cadute a terra, con la voce tremante.
- Finiscila con queste lagne... raccatta e porta un altro vassoio.-
- Certo...  sicuro.-
La ragazza tornò in cucina e caricò su un vassoio delle scodelle d'insalata... o almeno credeva, fosse insalata.
Alisa l'avevano già portata via. A quanto pareva, il capo dei Triceraton aveva stabilito che la punizione per la sua irriverenza era durata abbastanza e quindi poteva tornare da suo padre... ma la verità era che Alisa doveva dire al genitore cosa i loro amici erano costretti a sopportare in quella prigione e che quindi si mettesse al lavoro.
'' Appena fuori veniamo a prendervi. Abbiate fiducia.''- le aveva detto la bruna.
'' Siate prudenti.''- aveva risposto lei prima di sparire.
Tornata dalla cucina, si fermò in prossimità del tavolo dei suoi fratelli.
- Condimento speciale ragazzi.- fece Sarah.
Don la guardò con orgoglio - Muy inteligente, hermana.-
Infatti, la caduta era stata solo un diversivo. Aveva finto di inciampare e di tentare di frenare la caduta appoggiandosi ad un triceraton, solo per potergli rubare la tessera magnetica. Una mossa così veloce che nemmeno se n'era accorto.
E non si era nemmeno accorto, indaffarato ad insultarla com'era, che mentre armeggiava con i cocci aveva nascosto nella tasca della giacca la tessera magnetica. Poi era tornata in cucina e aveva nascosto l'oggetto nel cibo.
Era orgogliosa di sè stessa, sopratutto per aver dato una bella lezione a quel triceraton che da quando aveva messo piede in quella specie di penitenziario,  non aveva fatto altro che trattarla come l'ultimo essere di tutta la galassia e non perchè era aliena ai loro occhi o una potenziale nemica... ma perchè era una donna. Probabilmente l'unica donna lì dentro, oltre ad Alisa.
Lui l'aveva sbattuta in cucina come per dire '' questo è il tuo posto''? E infatti lei c'era stata... ma era riuscita a farlo passare per fesso pure da lì.
- Ho avvolto la bomba in un panno umido.- fece Don fissando il  tutto con una goccia d'ossigeno sotto al tavolo - questo funzionerà da miccia... e ritarderà la reazione chimica di almeno sei ore.-
- Perciò, mi raccomando...- fece Leo rivolto a Sarah - Tra sei ore ci vediamo a...-
Leo non finì mai la frase.
In quel carcere c'era un alieno enorme, rosa, collerico e molto, molto prepotente, che essendo il  più forte ( almeno finora e a livello fisico) ne approfittava per derubare gli altri prigionieri del cibo e dar loro dei piccoli '' premi'' in cambio della loro porzione di dessert.
- Dammi il tuo cibo, mostro.- fece Rynook rivolto a Raffaello.
Aveva ragione il detto terrestre '' mai mettere due galli nello stesso pollaio''- Raffaello iniziava a non poterne più di quella situazione ed anche se Leo gli aveva consigliato di non perdere il controllo per nessun motivo e di starsene un po' tranquillo....  ma a suo dire aveva sopportato pure troppo.
Rynook fu la goccia che fece traboccare il vaso, ed iniziarono ad azzuffarsi tra loro, con tutti i prigionieri che incoraggiavano il '' capo della prigione'', '' sangue'', '' rissa''.... sembrava di essere nella fossa dei leoni.
Rynook all'inizio aveva avuto la meglio... ma anche un tipo grosso e forte, era impacciato e goffo, al confronto con un ninja che aveva fatto della furtività la sua compagna di vita.
Lo mise al tappeto e senza troppa fatica... salvo poi essere messo lui stesso al tappeto da una scarica elettrica ed essere trascinato in cella d'isolamento.
- Ragazzi... e ora che si fa?- fece Sarah. Il loro piano di fuga non prevedeva di lasciare qualcuno indietro al suo destino.
Leo ci pensò un attimo - Ok, piano B... attraversiamo i canali di scolo e raggiungiamo la cella d'isolamento.
Puoi procurarci delle armi?-
Sarah annuì - Farò quello che posso.-
...
...
...
Il piano procedette come da programma, senza nessun intoppo.
Le tre tartarughe e la sorella si incontrarono nella zona in cui era chiuso Raffaello.
Sarah aveva radunato degli utensili per pulire: Scope, sturalavandini, spazzolone, spazzole molto strane...
- Non è molto ma..- fece Sarah. Purtroppo non aveva modo di arrivare sino all'armeria senza che nessuno la notasse. Se avesse potuto pensarci di più magari...
- Tranquilla...- fece Leo prendendo due sturalavandini - come dice il maestro Splinter, ogni cosa nelle mani giuste può essere un'arma letale.-
Nella cella accanto al rispostiglio c'era Raffaello.
- Perchè ci avete messo tanto?- chiese il rosso.
- Troppe lucertoloni cornuti in giro...- spiegò Leo porgendo al fratello due cucchiai - Venite... usciamo da qui, e andiamo a prendere Alisa e il professore.-
- A proposito del professore...- fece Sarah - penso di aver fatto una scoperta interessante.-
- Davvero?- fece Leo - e quale?-
- Mentre lavoravo in cucina, ho scoperto che in questa galassia, il termine Fugitoid, che è anche il nome con cui Triceraton e Federati chiamano abitualmente il nostro amico...- spiegò Sarah - è un termine con cui le autorità competenti ribatezzano un ricercato, che si applica sia per il maschile che per il femminile.-
- In tal modo la sua identità non viene rivelata, e le '' persone'' che collaborano all'arresto non si rendono conto che il fuggitivo è perseguitato ingiustamente...- fece Don - Un' idea geniale.-
- Io la trovo ripugnante.- fece Raph.
- Condivido con entrambi.- fece Mik.
- Comunque... il nocciolo della questione è: come facevano i triceraton a sapere che il professore è diventato un robot e come facevano a sapere del teleportale? Gli unici a saperlo oltre al professore siamo: io, voi, Alisa e la Federazione.-
E se i primi quattro, contando anche il professore, non avevano detto nulla a riguardo... non restava che una soluzione.
- Credo di aver capito... e che tu abbia ragione.- fece Don - Nell'esercito dei federati c'è una talpa che ha passato tutte le informazioni ai triceraton.-
E questo spiegava anche come mai i Triceraton si erano presentati allo '' Spacesport Inn''... qualcuno ce li aveva inviati.
E questo  aveva insidiato un altro dubbio nella mente della ragazza. L'omicidio della mamma di Alisa.
Se Blanque avesse scoperto che qualcuno dei suoi passava informazioni al nemico, quasi certamente dietro un corposo compenso, di sicuro quel qualcuno non se la sarebbe cavata con una lavata di testa e il licenziamento in tronco.
Quasi certamente l'avrebbe fatto fucilare. Anzi, lo avrebbe fucilato lui stesso.
Forse la madre di Alisa aveva scoperto il traditore e questi si era affrettato a tapparle la bocca prima che potesse andare a dirlo a qualcuno.
E se era vero... avevano molto più da temere di quanto non pensassero.
...
...
...
Nel frattempo, Alisa, ricongiuntasi con suo padre lo aveva tranquillizzato sul fatto che le tartarughe avevano messo a punto un piano per scappare e liberare anche loro. Anzi, che stavano per mettere in atto la fuga e che quindi, Zanramon non aveva più armi contro di loro.
Intanto il tempo era scaduto.
Le tartarughe e la loro amica erano condannate.
Il professore sussultò appena, ma cercò di stare tranquillo.
Il primo a morire, sarebbe dovuto essere Raffaello, in isolamento e il professore avrebbe dovuto assistere all'esecuzione... fu l'unica parte non prevista nel piano.
Zanramon se ne accorse e diede l'allarme.
Nel frattempo, le tartarughe e Sarah erano riusciti ad arrivare sino ai campi di allenamento.
- Complimenti ragazzi... è andato tutto liscio come l'olio.- si complimentò Don.
In quel momento vennero illuminati da un faro, con un drappello di soldati che marciavano contro di loro.
Sarah lo guardò male - Scusa Don, un piccolo chiarimento... cosa significa per te, è andato tutto liscio come l'olio?-
Di li a poco scoppiò una terribile battaglia. Le tartarughe e la loro sorella riuscirono a difendersi molto bene ed anche avere la meglio contro lo guardie, malgrado avessero con loro solo scope, sturalavandini, spazzole che non volevano nemmeno sapere a che servissero e cucchiai... ma alla fine vennero messi a stare dalle armi laser dei triceraton e caricati a forza su una navicella spaziale.
Destinazione, i giochi.
- Si può sapere che cosa sono?- chiese Mik.
La risata divertita dei loro carcerieri fu più eloquente di mille parole, ma ancora non sapevano se era il caso di fasciarsi la testa prima d essersela rotta...
Almeno fino a quando non vennero sbattuti in un' arena piena di spettatori allegri... e un gigantesco mostro viola dotato di tentacoli... che sembrava molto affamato.
Tra le altre cose.
 
  
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