Serie TV > Law & Order
Segui la storia  |       
Autore: Yurha    24/03/2018    0 recensioni
- 09x20 -
Quasi alla fine del processo, Marcus Woll era seduto al banco degli imputati con un sorriso sprezzante stampato in faccia, credendo presuntuosamente di essere intoccabile. Dopo varie domande, il Procuratore Michael Cutter, rivolgendo uno sguardo alla sua assistente Connie Rubirosa, che in quel momento seduta tra il pubblico, iniziò a sparare teorie assurde su loro due ma Cutter sul momento, non si accorse che qualcosa cambiò..
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Mike Cutter
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 3
 

Mike era in una sorta di confusione mentale, una specie d’incertezza sul da farsi e su come comportarsi.
Considerò di lasciare tutto a Jack dato che aveva una certa esperienza, insomma, più di 30 anni nelle aule di tribunale e alla Procura Distrettuale di New York facevano di lui il più adatto a certe situazioni, ma l’idea fu abbandonata subito perchè sicuramente gli avrebbe “consigliato”, per così dire, di prendersi una pausa, di andare a casa a riposarsi, magari andare in vacanza fuori città per qualche tempo, tornare quando avesse avuto la mente libera da ogni lacerante dubbio e Mike sicuramente non l’avrebbe biasimato, in fondo sapeva di essere stressato, forse anche troppo..
Quando veniva coinvolta la sua più cara amica arrivava ad essere involontariamente iperprotettivo e questo gli toglieva la lucidità necessaria per affrontare obiettivamente le situazioni ma le prove contro Woll furono seppellite nelle profondità del suo cervello quando quella teoria venne fuori quasi fosse stato un presentimento.
Realizzò che era la ragione per cui non poteva mollare e buttare via tutto, però non poteva fare assolutamente niente per postporre il verdetto della giuria, ormai era fatta.
Scosse la testa portandosi le dita al volto e strizzandosi gli occhi pensò che quell’assurda teoria, con molta probabilità, era solo figlia di una mente fin troppo sovraccarica, non poteva esserne sicuro al 100%.. Eccetto per una cosa strana..
Pochi giorni prima della fine del processo, Connie cominciò a sorridergli in modo strano, diverso dal solito.
I sorrisi che gli regalava prima erano dolci, pieni d'affetto e lo aveva capito perfettamente ma in quei nuovi sorrisi c’era sicuramente qualcosa di più sinistro, una cosa che Mike non poteva ignorare.
Era come se fosse un gioco di seduzione che sicuramente prima non c’era o molto probabilmente non ci aveva mai fatto caso ma quando l'atteggiamento cambiò, se ne accorse all'istante.
Fu pienamente consapevole che Connie lo guardava come se potesse leggergli dentro, come se volesse giocare ad un gioco pericoloso.
Lei sapeva che lui sapeva o che lui era estremamente vicino alla verità quindi lo testava, sperando che facesse qualcosa ma Mike si forzava fino all’estremo per non fare niente, dannatamente niente e fare finta che fosse tutto normale.
Più provava a non pensarci, più la sua mente ripensava a quando provarono a fare un patto con il mercenario di nome Rainy, finendo con il suo rifiuto e tutto il processo a Woll.

Passarono poco più di due ore e la giuria tornò con un verdetto di colpevolezza.
Mike stava ancora provando a non pensarci, provava ad illudersi pensando che aveva seguito solo le prove, sapeva che non avrebbe dovuto farsi convincere da Woll, ma quell’uomo era viscido e certamente aveva dato una mano nell’omicidio di Maggie Hayes, ma ogni volta che si ritrovava a fissare Connie, gli veniva inevitabilmente in mente quella maledettissima teoria, secondo cui Woll non commise alcun crimine oppure che fu lui il complice di Connie.
Sperava di convincersi che lo aveva condannato per proteggere tutti i futuri testimoni “scomodi” e soprattutto cercò di convincersi che lo aveva fatto per Connie ma quando gli capitava di guardarla negli occhi e lei ricambiava sorridendo nel modo nuovo, sapeva che certamente non aveva bisogno di protezione, era già forte di suo sotto quella scorza di donna fragile e dolce.
Quando stavano per andarsene dalla scrivania assegnata alla Procura Distrettuale, Mike guardò di sfuggita Connie e lei gli sorrise ancora una volta in quel modo con in aggiunta una scintilla diabolica e lui non riuscì a staccare gli occhi dai suoi, poi qualcosa gli ricordò che era proprio ora di tornare in ufficio.

Arrivati, Mike avvertì Jack del verdetto e si chiuse nella sua stanza con la sola voglia di bere un gran bicchiere di Scotch, ma Connie apparì per consegnargli la ventiquattrore che aveva dimenticato nell’ufficio di Jack.
Sentì aprire la porta e quando gli chiese dove potesse posarla, alzò lo sguardo su di lei.
La guardò avvicinarsi alla sua scrivania, superarla ed appoggiare la valigetta al mobiletto dietro la sua poltrona, però Mike non potè resistere alla tentazione.
Fece girare appena e lentamente la sedia sopra cui era seduto e guardò con la coda dell’occhio il suo intero profilo.
Guardò il suo corpo ammirando ogni sua curva: le labbra, il collo, le spalle, il seno, i fianchi, le gambe..
Non riusciva proprio a distogliere lo sguardo. Connie se ne accorse e mentre appoggiava la valigetta rossa del suo capo, senza guardarlo, sorrise in quel nuovo modo che in parte lo spaventava ed in parte lo faceva impazzire.
Lo guardò e i suoi occhi incontrarono quelli di lei e, quasi a fargli un dispetto, fece scivolare in modo provocante la lingua sulle labbra.
Il povero Mike fu come fulminato da quel semplice gesto, non riusciva proprio a non guardarla ed in quel momento realizzò finalmente il motivo per cui stava lasciando marcire Marcus Woll in una squallida cella due per due di Attica..

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Law & Order / Vai alla pagina dell'autore: Yurha