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Autore: _ Arya _    25/03/2018    2 recensioni
Killian Jones, 18 anni, è l'unico mago al mondo ad essere stato posseduto da un Obscurus per oltre 14 anni ed essere riuscito a liberarsene. Dopo aver trascorso l'infanzia nell'oscurità, la sua vita è lentamente tornata alla normalità.
È sull'Espresso diretto alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, insieme ad Emma Swan, la giovane e bellissima Salvatrice. Riusciranno, nonostante le loro differenze e divergenze ad unirsi come lo Yin e lo Yang per prepararsi ai tempi bui e la guerra che attende il mondo magico?
La trama segue in parte le vicende di Harry Potter e ci sono dettagli di Animali Fantastici e Dove Trovarli. Non serve necessariamente conoscere nei dettagli la saga per riuscire a seguire perché molte cose cercherò di spiegarle io.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Baelfire, Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Neal Cassidy, Neal Cassidy/Baelfire, Regina Mills
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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Someone who gets me




KILLIAN POV

Ricordavo bene la cena di Halloween a Durmstrang, e non era neanche lontanamente paragonabile a questa! Il soffitto della Sala Grande era stato stregato per apparire come un cielo stellato con la luna piena, e a mezz'aria fluttuavano zucche incise e illuminate da candele. Per non parlare della tavola, imbandita di decine di leccornie a base di zucca e dolci dalle forme più spaventose. C'erano perfino i ragni di cioccolato che muovevano le lunghe zampette, i meno graditi dalle ragazze!
Ero però riuscito a scorgere in lontananza Emma, proprio mentre se ne infilava uno in bocca curiosa. Era anche questo che mi piaceva di lei: non era come le altre. Non che questo la rendesse meno femminile, anzi: era semplicemente autentica. Ed ancora non riuscivo a capacitarmi di come avesse preso le mie parti durante l'incontro da Granny's.
Non mi ero sorpreso che la maggior parte dei presenti fosse stata poco felice di vedermi arrivare, Serpeverde era l'unica casa a non andare d'accordo con le altre... e poi, io stesso non godevo di una buona reputazione. Le voci sull'accaduto a Durmstrang si erano placate, ma le persone non l'avevano dimenticato. Negli ultimi giorni non avevo potuto fare a meno di notare come i ragazzini del primo e secondo anno si allontanassero in tutta fretta al mio passaggio, ad eccezione di quelli della mia casa. Ma non era un problema, quello, non per me. Se mi temevano, almeno non mi sarebbero stati tra i piedi: meglio così.
Tuttavia mi risuonava ancora nella testa il “Cosa ci fa questo Serpeverde delinquente qui? Non avrebbe dovuto neanche essere ammesso a scuola!” di Gwen, una Grifondoro del nostro anno. Ovviamente avevo avuto la risposta pronta, ma ancor prima che avessi potuto replicare Emma l'aveva attaccata con un “Se non ti sta bene vattene, meglio un Serpeverde fastidioso di una stupida rompipalle. E poi l'ho invitato io, il gruppo lo guido io e ammetto chi mi pare. Per la fretta con cui accusi e giudichi le persone potresti stare bene nella sua casa, però!”. E quella era rimasta muta, così come gli altri che in un primo momento si erano mostrati a disagio al mio arrivo.
Potevo intuire come mai Emma avesse avuto quel crollo, ma dal momento in cui mi ero seduto a tavola insieme a loro, l'avevo trovata molto determinata. Con l'aiuto di Regina aveva spiegato in cosa consistesse precisamente il progetto ed io l'avevo trovato decisamente interessante. Non sarebbero state normali lezioni, ma vere e proprie simulazioni. Avremmo utilizzato la stanza delle necessità come base, così avrebbe potuto trasformarsi in qualsiasi cosa desiderassimo: anche nel cimitero in cui aveva combattuto Rumple, aveva risposto alla ragazza che glielo aveva domandato. Ovviamente avremmo iniziato imparando ed esercitandoci con alcuni incantesimi utili e – per rassicurare tutti – aveva spiegato che ci sarebbe stato un professore ad assisterla privatamente. Io ero convinto che si trattasse della Lucas, ma chiaramente non avevo detto nulla.
Ad ogni modo era un'idea eccellente: per ordine del Ministero non avevamo il diritto di allenarci gli uni contro gli altri con incantesimi potenti durante le lezioni. Per quanto potesse essere soddisfacente, far esplodere un pezzo di legno era tutt'altro che trovarsi faccia a faccia con un altro mago, pronto a colpirti o addirittura ucciderti.
E poi, dovevo ammettere che alcuni degli studenti presenti fossero abbastanza simpatici. Mi aveva colpito Anna, la nuova cacciatrice dei Grifondoro del quarto anno: dopo aver finito di mangiare, mi aveva chiesto se volessi metà del suo dessert perché per lei era troppo. Semplicemente così.
Forse ero ancora lontano dal riuscire a capire chi volessi essere, ma sentivo di essere partito col piede giusto.
-Killian, che hai fatto tutto il giorno?- mi domandò Zelena sfacciatamente, togliendomi la forchetta di mano per costringermi a voltarmi verso di lei.
-Cosa ti importa?
-Ashley e Peter dicono che te ne sei andato ad un certo punto.
-Quello che ho fatto sono affari miei. È un crimine girare per Storybrooke da soli? E spero non approvi le loro stupide idee sul come avvelenare gli avversari prima delle partite!
-Non avveleneremo nessuno, non ne abbiamo bisogno- ribatté incrociando le braccia infastidita -Però stai diventando parecchio noioso a forza di frequentare mia sorella.
-Non potrò mai essere noioso, dolcezza. E credimi, quando non fai la bambina viziata neanche tu mi dispiaci!
-Ma come osi!?
-Uhm... così? Dovresti saperlo ormai, Zelena, non mi faccio mettere i piedi in testa.
-Lo so- ammise sbuffando, dopo una pausa di qualche istante -E per questo ti rispetto.
-Credimi, la cosa è reciproca.
Sarei stato un bastardo se avessi negato che fosse stata la prima a farmi sentire a casa, quando ero arrivato senza conoscere nessuno. Probabilmente se non fosse stato per lei sarebbe stato più difficile ambientarmi, soprattutto perché i primi ad accollarmisi sarebbero probabilmente stati i curiosi. Lei, invece, in quei primi due mesi non aveva mai chiesto nulla del mio passato da Obscurus e probabilmente neanche le importava. Ci eravamo piaciuti per quel che eravamo ed ero convinto potessimo ancora essere amici, se non si fosse rivelata un'aspirante Mangiamorte.
-Comunque non ti ho ancora perdonato. Ma domani prendi il boccino e potrei farlo.
-Non ho nulla da farmi perdonare, mi sembra! Però puoi stare tranquilla, è chiaro che prenderò il boccino. Hai scelto il migliore per un motivo, no?
Non rispose, ma alla fine si fece scappare un sorriso e alzò il suo bicchiere di succo di zucca per brindare alla vittoria dell'indomani. Poteva anche portare sfortuna brindare prima, ma io non credevo in queste sciocchezze: credevo nelle mie capacità.

 

***


EMMA POV

Nonostante l'intera tribuna dei Grifondoro facesse il tifo per Tassorosso, io non ero riuscita a staccare gli occhi dal Cercatore di Serpeverde neanche per un istante. Io e Regina – che aveva deciso di sedersi accanto a me tra i Grifondoro – eravamo probabilmente le uniche a non urlare per fare il tifo. Lei perché non riusciva proprio ad ammettere che il Quidditch la appassionasse, ma per me era una novità: solo che non potevo fare il tifo per Tassorosso ed allo stesso tempo per Killian. Non aveva senso. Che incantesimo mi aveva lanciato quel ragazzo?
Il giorno precedente era stato surreale, dopo aver passato oltre una settimana a cercare di ignorarlo, mi ero ritrovata a difenderlo. Non perché non fosse capace di farlo da solo, se gli avessi dato modo di parlare era probabile che sarebbe stato ancora più tagliente di me. Il problema era che avevo voluto farlo. Gwen con la sua insinuazione mi aveva dato fastidio e non solo perché ero stata io stessa nei panni del ragazzo. Provavo una strada ed inspiegabile empatia nei suoi confronti e per poco non avevo messo in chiaro a quella stronza che io ero l'unica che potesse maltrattarlo.
Quando ad incontro finito ci eravamo separati avevo quasi sperato che rispondesse a Regina di sì, che voleva unirsi a noi per il resto della giornata... ma così non era stato.
Invece, avevo trasformato in un fiasco la merenda con Neal al Rabbit's Hole. Avevamo preso la cioccolata e della torta, chiacchierando del successo che avevamo ottenuto, poi di Quidditch... come sempre. I problemi erano arrivati quando istintivamente mi ero spostata nel momento in cui aveva cercato di baciarmi: per i successivi cinque minuti eravamo rimasti a guardarci, senza sapere cosa dire.
Ma infine aveva sputato il rospo. “Non volevo dire niente perché pensavo di sbagliarmi... ma cos'è cambiato?” mi aveva domandato. Aveva iniziato proprio con la domanda più difficile, mettendomi nelle condizioni di non sapere cosa rispondere. Cos'era cambiato? Col senno di poi mi era chiaro: Jones. Jones era cambiato. Tutto era cambiato non solo da quell'abbraccio, ma dal primo momento in cui ci eravamo scontrati su quel treno. Proprio per questo avevo fatto il possibile per cercare di non pensarci più, ma mi era bastato passare un'ora insieme a lui per riportare tutto a galla. Per questo mi ero scostata... avevo desiderato che al posto del mio ragazzo ci fosse Killian Jones a volermi baciare. Ero la persona più stupida del mondo, ma per quanto avessi lottato contro i miei istinti, sentivo di aver perso.
E così, invece di parlargli a cuore aperto, mi ero alzata e l'avevo lasciato con un semplice “Mi dispiace, non ce la faccio adesso.” E per farmi sentire ancora peggio, mi aveva tirata per una mano fino a farmi risedere, poi mi aveva abbracciata forte.
Avevamo deciso di prenderci una pausa, ma solo dalla relazione. Avevo anche pianto, spiegandogli che non volevo che tra noi le cose diventassero strane o imbarazzanti e lui mi aveva promesso che non lo avrebbe permesso. Solo per merito suo eravamo usciti da lì col sorriso, ma mi era bastato trovarmi con Mary Margaret e Regina per scoppiare di nuovo.
Mi avevano consolata assicurandomi che quella fosse la scelta migliore, che un periodo di separazione mi avrebbe aiutata a chiarire i miei sentimenti... e che fosse giusto così, sia per me che per Neal. E avevano ragione, certo, lui meritava molto più di una ragazza che si scostava dai suoi baci... ma non riuscivo a non starci male. Era “solo” una pausa di riflessione, certo, ma il periodo passato insieme come coppia era stato così bello che stavo male al pensiero che forse sarebbe finita.
Per sfogarmi in piena libertà avevo anche deciso di raccontare loro cosa fosse successo nella stanza delle necessità. Regina non era rimasta sorpresa, Mary invece lo era stata parecchio... ma alla fine il consigli di entrambe era stato di cercare di capire cosa significasse. E avevano ragione: volevo scoprirlo. Volevo sapere cosa fosse quella connessione tra me e Killian.
E durante questa prima ora, avevo anche scoperto fosse un'eccellente giocatore di Quidditch. Era agile e veloce, volava con sicurezza ed aveva una perfetta padronanza della scopa. Quando cinque minuti prima non era riuscito a evitare uno dei due bolidi scagliatigli addosso quando si era gettato probabilmente verso il boccino, non aveva fatto una piega. Era stato un colpo abbastanza violento in pieno volto ed ero anche abbastanza sicura di avergli visto colare il sangue dal naso... eppure era ancora lì, in alto, a guardarsi intorno in cerca della pallina dorata. A “vendicarlo” ci aveva pensato Zelena, la quale aveva rubato la mazza a uno dei suoi battitori per stendere uno dei due di Tassorosso, il quale era stato portato via in barella. Il fallo, però, era costato ai Serpeverde e adesso erano in svantaggio di 10 punti.
-Se non altro riesco a capire perché sei attratta da lui...
-Smettila!- esclamai, guardandomi intorno allarmata che non ci fosse Neal. Lui e David si erano allontanati per andare a comprare bibite e popcorn salterini per tutti. Fortunatamente Neal aveva mantenuto la promessa e non era stato strano riunirci in gruppo come sempre: non era stato meno affettuoso nei miei confronti. Avevamo anche riso come vecchi amici senza che fosse imbarazzante.
-Bravo, no? Te l'avevo detto!
-Sì, lo so... devo ammettere che non avete mai avuto un Cercatore così bravo. Potreste darci un po' di filo da torcere!
-Un po'? Potremmo anche battervi quest'anno... se ti fai distrarre da quegli occhioni azzurri potrebbe fregarti il boccino da sotto il naso!
-Ma la smetti?! Solo perché c'è qualcosa non vuol dire che sia persa di lui o roba del genere!
-Va bene, va bene. Però un consiglio devo dartelo: se vuoi sapere cos'è quel “qualcosa”, ti conviene avvicinarti a lui piuttosto che evitarlo.
-Lo so.- tagliai corto, dato che Neal e David stavano tornando: giusto in tempo. Lo sapevo, avrei dovuto fare qualcosa e l'avrei fatto, avevo un disperato bisogno di capire il perché provassi determinate cose nei suoi confronti. Dovevo capire se si trattasse effettivamente di qualcosa di reale, oppure ero solo una ragazzina stupida attratta dal suo fascino un po' misterioso. Lo avrei fatto, ma era inutile parlarne ora: non potevo mica prendere la scopa e andargli a parlare mentre giocava!
-Cioccolata calda e popcorn al caramello. Giusto?
-Grazie Neal!- sorrisi afferrando i miei snack, mentre il ragazzo si accomodava alla mia sinistra. Così mi buttai sul cibo, che rese tutto più semplice.
Intanto Jones stava ancora sfrecciando in cerca del boccino e lo stesso stava facendo anche il suo avversario – anche se dal lato opposto del campo, cosa che trovai un po' strana.
-Certo che Zelena è una vipera! Passando abbiamo visto il battitore dei Tassorosso, aveva la faccia piena di sangue! Il naso era rotto come minimo...
-Non mi sorprende- gli feci notare -Cerchiamo di ricordarcene quando giocheremo con loro...
-Ma Tassorosso è in vantaggio, se Philip riesce a prendere il boccino...
-No, lo prenderà Jones- dissi subito senza pensare, e dato il silenzio con cui mi rispose preferii non voltarmi e continuare a tenere lo sguardo fisso sulla partita. Proprio in quel momento Serpeverde segnò, facendo esplodere la loro tribuna in urla eccitate: adesso erano di nuovo pari.
Comunque ero convinta di ciò che avevo detto, Killian avrebbe preso il boccino anche se fosse stato l'altro a vederlo per primo: era molto più veloce e la sua scopa migliore, lo avrebbe raggiunto in poche frazioni di secondi. Questo perché Philip era un bravo ragazzo e un discreto giocatore, ma c'era un motivo se era solamente una riserva.
All'improvviso fu proprio quest'ultimo a scattare per primo, ma proprio come avevo previsto l'altro gli fu dietro in quattro e quattr'otto: fu così veloce che quasi non lo vidi! Come sempre succedeva in quest'occasione, calò un silenzio di tomba mentre tutti osservavano la scena senza fiato. Jones si avvicinava sempre di più, ma per qualche ragione l'altro invece di affiancarlo si limitava a rimanere a circa un metro di distanza... cosa stava succedendo? I due si guardarono per un attimo ed in quell'istante si avvicinarono, trovandosi a volare fianco a fianco. Fu Jones a spingere per primo, ma fu una spinta leggera, nulla in confronto a ciò che eravamo soliti fare io e Will Scarlet, Cercatore di Serpeverde diplomatosi l'anno precedente. Era stato il primo ragazzo di Zelena e proprio come lei aveva sempre avuto per me tanta simpatia, da desiderare di buttarmi giù dalla scopa. Ovviamente la cosa era stata reciproca, ed io ero sempre uscita vincitrice.
Eppure, Philip, invece di concentrarsi o ricambiare sembrò sbandare di proposito, lasciando all'altro esattamente lo spazio di cui aveva bisogno per afferrare il Boccino d'Oro e guadagnare la vittoria per la sua squadra.
La tribuna di Serpeverde esultò così come la squadra, che volò per stringersi attorno al suo Cercatore e celebrarlo, mentre la professoressa Lucas dichiarava la loro vittoria. Attorno a noi invece c'erano brusii su brusii, evidentemente tutti l'avevano notato: Philip si era allontanato di proposito. Per paura della reputazione del suo avversario.
-Wow. Che vittoria di merda. Fossi in loro non celebrerei tanto...- commentò David, alzandosi ed afferrando la mano della sua ragazza per aiutarla a fare altrettanto.
Quando io mi accorsi della mano di Neal ero ormai in piedi, così decisi di far finta di non averlo notato per non rendere le cose imbarazzanti. A Regina ovviamente non sfuggì e me lo fece capire con un'occhiata.
-Mi dispiace però. Killian non mi sembra uno che farebbe male alla gente di proposito...- fece Mary, con lo sguardo ancora rivolto verso la squadra in festa. Aveva centrato il punto: ci avrei messo la mano sul fuoco, non la meritava quella reputazione.
-Forse no- annuì David -Insomma, non è tutta questa simpatia ma non mi sembra neanche una persona cattiva. Ieri c'è stata gente ben più insopportabile di lui all'incontro!
-E se ce l'avesse nel sangue?- suggerì Neal, attirando l'attenzione non solo mia ma anche degli altri. Che diavolo voleva dire?!
-Insomma...- borbottò guardandomi -Non voglio dire che sia così, magari è una brava persona. Ma se l'Obscurus gli avesse lasciato qualche traccia di oscurità che fa semplicemente parte di lui...
-Non dire sciocchezze. Lo sappiamo che non ti piace perché guarda la tua ragazza, o ex, o vedetevela voi, ma se ricordi ci ho passato parecchio tempo insieme. Non ha strani istinti oscuri.
Non seppi se schiaffeggiare Regina per il modo in cui ci aveva definiti o ringraziarla per essere intervenuta al posto mio, perché avrei risposto molto male. Cosa dovevo dire io che in qualche modo avevo una parte di Rumple dentro di me?! Mi aveva lasciato una cicatrice, segno della magia più oscura, ed aveva usato il mio sangue per tornare in vita! Eppure non avevo istinti omicidi!
Per fortuna il discorso cadde subito, anche lui sapeva di non poter vincere un dibattito contro Regina – soprattutto quando aveva torto o parlava senza pensare. O per gelosia.
-Comunque avrebbero vinto lo stesso, è oggettivamente molto più bravo di quel codardo di Philip.- conclusi, unendomi assieme ai miei amici alla fila di studenti diretti verso l'uscita del campo.
Forse fu un errore o forse un segno del destino... ma per qualche ragione mi voltai un'ultima volta, per trovare Killian che scendeva a terra dietro ai suoi compagni.
A differenza loro era tutt'altro che allegro... la sua espressione era quasi avvilita.
-Andate avanti. Io devo fare una cosa, vi raggiungo a pranzo.
-Cosa?
-Solo un attimo... andate!- tagliai corto dirigendomi verso la direzione opposta, cercando di farmi spazio tra la folla.


KILLIAN POV

Avevo vinto la prima partita nella nuova scuola acquistando la benevolenza praticamente di tutti: ero perfino tornato nelle grazie di Zelena, che mi aveva abbracciato e baciato urlandomi almeno dieci volte nell'orecchio quanto fossi fantastico.
Eppure non riuscivo a essere felice, non dopo quello sguardo colmo di terrore che non riuscivo a togliermi dalla testa. Non avevo preso il boccino perché me l'ero meritato, l'avevo fatto perché l'altro Cercatore aveva avuto paura di me! Non era così che mi ero immaginato la prima vittoria, anche se nessuno della mia squadra sembrava curarsene. Per non fare il guastafeste decisi di non dire niente, ma a quanto pare mi ero sbagliato di grosso su quel nuovo inizio. Non c'era nulla di nuovo, se la gente mi temeva esattamente come a Durmstrang: e tutto per un incidente.
Ovviamente nessuno avrebbe messo in dubbio la mia parola se non fosse stato per il mio passato da Obscurus, ma era chiaro che non mi sarei mai tolto l'etichetta di “mostro”.
Non ero neanche certo di voler continuare a giocare in quel modo...
-Killian, che ti succede? Ancora così stai?!- esclamò Zelena irrompendo nel nostro spogliatoio senza tante cerimonie. Solo in quel momento mi accorsi di essere l'unico ancora in divisa, gli altri stavano già uscendo.
-Non starai male? Che ti ha fatto quel brutto idiota?!- continuò, sfiorandomi il naso con un dito. Fu impossibile nascondere una smorfia di dolore, e forse quella era la scusa perfetta per liberarmi di tutti almeno per un po'.
-Sto benissimo, solo non ho voglia di festeggiare così conciato. Passo in infermeria e poi vi raggiungo, ok?
-Vengo con te?
-No Zelena, va tutto bene! Non ci tengo a bere l'idromele col labbro spaccato però, sai com'è!- sorrisi, cercando di apparire convincente e anche un po' spavaldo... e a quanto pare funzionò.
-Sì, hai ragione! Ci vediamo dopo allora... ma muoviti prima che l'alcol finisca!
Annuii e le feci un cenno con la mano mentre usciva allegramente, lasciandomi finalmente da solo. Così potei cambiarmi con tutta calma, concedendomi qualche istante ad osservare la mia divisa nuova, chiedendomi se quella fosse l'ultima volta in cui l'avrei indossata. Ovviamente non l'avrei voluto, ma che gusto c'era a vincere così? Era peggio che barare...
Infine sbuffai ed infilai tutto disordinatamente nell'armadietto, portando con me soltanto la scopa, che preferivo tenere in camera. Tutto era diventato silenzioso, si sentivano solo voci in lontananza, segno che la folla si fosse dispersa e stesse rientrando a scuola. Proprio per questo fu una sorpresa ritrovarmi davanti Emma Swan, una volta fuori.
-Jones, che muso lungo.
-Muso lungo?- alzai un sopracciglio, cercando di tornare in me -Abbiamo appena vinto tesoro, o forse non hai visto?
-Appunto perché ho visto. Mi dispiace.
Non c'era alcun segno di ironia nel suo viso, non era venuta ad infierire... era sincera. Sincera e splendida, avvolta in quel maglione rosso e oro e le braccia strette al petto per scaldarsi.
-Pazienza, abbiamo vinto più che lealmente... non ho colpe se quel moccioso è un codardo. Avrei dovuto immaginarlo, anche ieri mi guardava come se stessi per sgozzarlo.
-Guardavano così anche me al secondo anno. Anche quelli della mia casa, letteralmente il 90% di Hogwarts a dirla tutta. Siccome parlo serpentese erano convinti che fossi l'erede di Serpeverde e che stessi cercando di far fuori i figli di babbani!
-Sul serio? Avevano paura di una graziosa biondina di dodici anni?
-Ebbene sì! Per quanto ne sai potevo essere anche bruttissima eh, ma sempre dodici anni avevo. Mi guardavano con orrore perfino i più grandi, era ridicolo! E... brutto.
Restammo in silenzio: a quanto pare sapeva davvero come mi sentivo, e per questa ragione non avevo la minima idea di cosa rispondere. Non potevo fingere che non mi importasse, non mi avrebbe mai creduto: nessuno che ci fosse passato mi avrebbe creduto.
Non avevo un buonissimo carattere ed ero cosciente di tutti i miei difetti, non mi importava di non piacere a causa di quelli... ma essere etichettato come un mostro era tutt'altro.
-Puoi stare tranquillo- ruppe infine il silenzio -La prossima settimana potrai perdere con dignità!
-In realtà pensavo di ritirarmi.
-Sei impazzito? Prima che possa batterti?!
-Tu battere me?
-Certo! Siamo noi i tuoi prossimi avversari e credimi, non ho intenzione di farmi riguardi con te solo perché potresti buttarmi giù dalla scopa! Magari ti ci butto prima io!
Al suo sorriso scoppiai a ridere, e lei mi seguì a ruota. Ovviamente non avevo la minima intenzione di buttarla giù dalla scopa, e neanche di perdere... però sarebbe stato bello vincere in uno scontro alla pari! Avevo visto come volava mentre evitava le scie di fuoco durante la prima prova del Torneo Tremaghi, e sarebbe stato molto interessante! Forse, dopotutto, avrei potuto aspettare un pochino prima di lasciare la squadra...
-Vedremo, Swan! Neanch'io mi farò riguardi!
-Fa' del tuo meglio! Sono abituata agli spintoni di un tipo grosso il doppio di te, spero di non farti male per sbaglio. Anche se ammetto che forse non sarà facile... quel bolide ti ha conciato così- indicò la mia faccia -e non hai fatto una piega! Sei un robot?
-Che posso dire? Ho una soglia del dolore molto alta- molto più alta di quanto potesse immaginare. Quel bolide in faccia era stato niente in confronto al dolore che per anni avevo provato durante la trasformazione. Non che non mi facesse male, non ero di acciaio... semplicemente, ero abituato a convivere con molto ma molto peggio!
-Ci sarà da divertirsi. E tranquillo, non me la tirerò troppo quando ti soffierò il boccino da sotto il naso!
-Credici dolcezza, credici finché puoi... vediamo chi sarà a ridere tra una settimana! Scommettiamo?
-Cosa vuoi scommettere?
-Un bacio. Se vinco io mi dai un bacio.
Quella sgranò gli occhi e le sue guance si dipinsero di un leggero colore porporeo. Era una soddisfazione riuscire a far arrossire Emma Swan.
-E... e se vinco io?
-Se vinci tu, do' io un bacio a te!
-Eh certo, mi sembra assolutamente equo! E pensare che per un attimo mi ero scordata di quanto fossi idiota... ti sei rifatto alla perfezione!
-Non buoi biasimarmi per averci provato, ragazzina! Ora vai prima che il tuo ragazzo si ingelosisca.
-Tu vai, prima che la tua ragazza si ingelosisca. E fatti sistemare la faccia prima, Whale ci metterà un secondo.
Senza dire niente, estrassi la bacchetta dalla tasca puntandomela contro. La agitai pronunciando a mente la formula che ormai conoscevo alla perfezione, e sentii il mio viso contrarsi per tornare totalmente integro. La sua espressione sconvolta fu assolutamente appagante, era chiaro che le mie abilità magiche l'avessero sorpresa.
-Questa è magia curativa...
-Solo di primo livello. A Durmstrang tutti i giocatori sanno curarsi da soli gli infortuni superficiali!
Era stata praticamente la prima cosa che ci avevano insegnato, dato che tutte le partite erano piuttosto violente, ai livelli dei Campionati – o almeno così mi aveva raccontato Elise, la quale aveva assistito alla finale di tre anni fa. L'avevo imparato a mie spese quando il battitore avversario mi aveva rotto il braccio scagliando un bolide, così dalla volta successiva non mi ero più preoccupato di commettere fallo. Dovevano essercene almeno una ventina perché la competizione fosse interessante, in poche parole. A Hogwarts però era diverso, la violenza era molto meno tollerata, cosa che Zelena mi aveva spiegato seccata. Ma era meglio così, dopo ciò che era successo non avrei più avuto il coraggio di spingermi troppo oltre le regole.
-Se non ti conoscessi direi che sei un vero secchione!
-Sono solo molto abile, tesoro... talento naturale.
-Sì, nel pavoneggiarti.- fece alzando gli occhi al cielo, ed io invece di ribattere restai a guardarla divertito. Non aveva tutti i torti, ma nemmeno io: ero davvero portato per la magia! Molto più che per la matematica e le altre inutili sciocchezze che ero stato costretto a studiare per anni.
-Vabbé senti, non so tu che vuoi fare ma io rientro prima che inizi a piovere. E goditi i festeggiamenti Killian, avresti preso tu il boccino in ogni caso.
E mentre si allontanava, mi resi conto di sentirmi bene. Carico. Cosa me ne facevo degli altri, se l'unica persona il cui parere mi interessava, si fidava di me?


 

Angolo dell'autrice;
Alzi la mano chi odia il cambio dell'ora! Sono le 1.59... e poi le 3. Argh!
Comunque ho deciso di postare lo stesso anche se ho fatto più tardi del previsto LOL (domani rispondo alle vecchie recensioni!)
Nella prima parte, abbiamo visto brevemente cosa è successo durante il resto dell'incontro... ed Emma ha fatto abbassare la cresta a chi se l'è presa con Killian e ha preso le sue difese, pur sapendo che fosse capace di farlo da solo. Diciamo che le acque si stanno smuovendo... visto che ha anche deciso di lasciare, almeno momentaneamente, Neal. Dopo 12 capitoli ce l'ha fatta ad accettare la realtà xD
Intanto Killian ha vinto la partita, ma non come avrebbe voluto... ovviamente questo lo ha lasciato amareggiato, ma per fortuna ha avuto Emma a tirarlo su ed a promettergli che con lei avrà uno scontro alla pari.
Ora vado a dormire che devo alzarmi tra 5 ore xD Intanto spero Jen arrivi presto sul set così potremo avere qualche nuova foto *-*
A presto, un abbraccio!
   
 
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