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Autore: stardust94    25/03/2018    1 recensioni
Quando il crociato di sangue, arriva a Londra. La vita degli Shadowhunters e, stregoni della famiglia Rosestal, viene stravolta.
La famiglia dovrà affrontare un lungo viaggio verso Oriente, in Giappone.
Un terribile presagio di morte, un nemico invincibile che vuole assoggettare Nascosti e Cacciatori.
Un mistero vecchio di 800 anni, attende i Rosestal.
Riusciranno a risolverlo con l'aiuto, di vecchi e nuovi amici? ma sopratutto...
Riusciranno a rispondere al'eterna domanda: spetta davvero al Conclave, comandare Nascosti e Shadowhunters?
Genere: Azione, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, Crack Pairing | Personaggi: James Herondale, Jonathan, Matthew Fairchild, Nuovo personaggio, Sebastian / Jonathan Christopher Morgenstern, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Non-con, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The story of Rosestal'
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Capitolo diciassette
Faith and Hope ( parte 1)

Faith era appena sceso dall'auto.
Erano passate alcune ore dal rapimento di Evelyn Rosestal e il ragazzo, aveva finalmente la giornata libera e come passarla, se non lavorando?.

Si lisciò i capelli entrando nel Maid caffè e si sedette, aprendo il pc.
Cominciò subito a lavorare, non curandosi degli sguardi dei presenti che vedendo un personaggio pubblico, in un semplice locale della grande metropoli di Tokyo, sembravano osservarlo, come se fosse un leone bianco allo zoo.

Passarono circa due ore, quando si accorse che l'intero locale si era svuotato. 
Restavano solo le due cameriere e il cameriere maschio che dopo avergli portato il conto, era andato via.
Faith si era alzato, andando verso la ragazza castana, ancora occupata a pulire. 

La ammirava, ammirava il suo corpo e sopratutto, il suo sguardo serio e da lavoratrice dedita agli impegni.
Lei era fuoco e lui era ghiaccio.
Lo aveva capito quella sera, quando l'aveva rivista fuori dal locale. 

Lei era scivolata, slogandosi una caviglia, e lui, dato che doveva sempre mostrarsi un bravo gentiluomo, l'aveva accompagnata a casa in macchina.
Per ringraziarlo, Asami gli aveva dato un leggero bacio sulla guancia e a quel gesto, il cuore freddo del cacciatore aveva cominciato a riscaldarsi un poco.

Eppure un altra sensazione lo congelava quasi al instante, ricordandogli che ella, altri non era che una patetica mondana.
Soffocò un ringhiò. Solo uno, prima di entrare nell'appartamento buttandosi sul divano.

Aveva un mal di testa terribile, tanto che era seccato, dal vociare delle persona al di fuori dell'edificio. 
Avere dei sensi così sviluppati era decisamente un fastidio alle volte, ma alla fine poco importava.
Il suo piano era riuscito alla grande. 

Aveva nelle mani la mezzosangue dei Rosestal, così cara al Crociato di sangue. 
Si domandava quando il giovane shadowhunters, sarebbe arrivato al q.g e, sopratutto, quanto avrebbe potuto divertirsi lui.
Alla fine poco importava il momento era finalmente giunto.

Si alzò notando che il suo telefono sul comodino, stava squillando. Si avvicinò e rispose alla chiamata passandosi una mano tra i capelli sbadigliando.

- Maestro...I preparativi sono ultimati? -  Domandò in tono neutro al interlocutore dal altra parte della cornetta.

Un minuto buono di silenzio precedette quella domanda, ma successivamente si udì la voce forte e divertita di Kellan.
- Si. Il topo sta arrivando, e la macchina è completa. - disse l'uomo, lasciandosi sfuggire una risata che Faith percepì chiaramente come un " avanti è il tuo momento".

Annuì e chiuse la chiamata dopo di che si recò nella sua stanza e aprendo l'armadio, guardò una uniforme nera.
Era un completo con una maglia semi-aderente a collo alto nera, con maniche corte e un paio di pantaloni, anch'essi di quel colore.
Stivali bassi marroni e una cinghia che passava per il petto e sulla quale, era posizionata una spada.

Velocemente se la mise addosso, calibrando poi la lama, facendola scattare sul braccio d'acciaio.
Dopo di che si diresse fuori, ma sentì una presenza al di là della strada mentre apriva l'auto.

Si voltò lentamente, incontrando due dolci e in quel momento, preoccupati occhi marroni che lo fissavano sgomenti e increduli e quello sguardo, lo bloccò immediatamente sul posto.

Lei, corse verso di lui e finì con l'abbracciarlo, affondando il volto in lacrime contro il suo petto.

- Faith...Ti prego...Dimmi che è una bugia...Dimmi che sei un mondano come me! - singhiozzava disperatamente.

Era stato scoperto?.
Chi aveva fatto saltare la sua copertura perfetta? ma sopratutto, perchè lei invece di fuggire, era venuta da lui?.

La mondana, non sembrava arrabbiata ma bensì triste, una tristezza tale, da farle perdere quel sorriso dolce e cordiale che lui pensava solo fosse apparenza, come la sua calma, che si stava lentamente sgretolando.

- Se anche fosse...Non sarebbe ugualmente stato possibile, per noi stare insieme - esordì il cacciatore.

A quelle parole Asami sussultò. 
Era incredula, non poteva davvero credere che Faith, le stesse dicendo quelle cose.
E in un attimo, riaffiorarono i ricordi della sera precedente.


Lei, stretta nelle spalle era rimasta chiusa fuori, quella era la quarta volta in una settimana.
Stava ancora maledendo la sua coinquilina che non le aveva lasciato le chiavi, quando aveva visto Faith.

Stava andando dalla parte opposta e lei curiosa l'aveva seguito. 
Maledetta la sua curiosità in quel momento, forse avrebbe sofferto di meno, se avesse ignorato quello strano ragazzo dagli occhi di ghiaccio.

Eppure qualcosa li aveva legati e tra una chicchera e l'altra, i due si erano ritrovati a baciarsi sotto casa della castana.

Il Faith glaciale e che sembrava odiare ogni cosa del mondo, inaspettatamente, si era scoperto per essere un ragazzo deciso, passionale e in quel momento fantastico.

E lei si era innamorata di lui. 
Non era stato facile, ma lentamente continuando a vedere il cacciatore, Asami era riuscita a sciogliere il suo cuore e scoprire che dietro la scorza glaciale, batteva un cuore gentile.

 
****

Asami si guardò intorno alquanto intimorita, Faith l'aveva invitata a passare la serata nella sua villa in riva al mare.
Così era salita sulla sua auto, accettando l'invito, non era mai stata su una Ferrari prima e sicuramente, la sua amica l'avrebbe tartassata di maledizioni se avesse rifiutato, ma si rese conto che forse, sarebbe stato meglio restarsene a casa.

-Che lusso!-.
 
Affermò mentalmente, guardando le decorazioni alle tende e i mobili di alta classe, che circondavano l'ambiente, è quella sfarzosità la stava mettendo un pochino in agitazione.

Ma infondo, doveva aspettarselo visto il tipo di macchina che il ragazzo guidava, immersa nei suoi pensieri non si rese conto che il padrone di casa, era entrato nel soggiorno poggiando sul tavolo due bottiglie, facendola sobbalzare.

-Tutto bene?- chiese lui guardandola.
La castana annuì arrossendo, mentre Faith le sedeva accanto, prendendo la bottiglia di scotch e versandone il contenuto in un bicchiere.
-Ti ho preso qualcosa di dolce, visto che non ti piace l'alcool-.
 
Le rispose spostando lo sguardo e indicando il latte al cioccolato, mentre portava il bicchiere alle labbra,
-Oh...G..grazie-  gli rispose lei sorridendogli, mentre prendeva la sua bevanda.

A quel sorriso, il biondo si sentì a disagio, sentiva il cuore iniziare a battergli forte nel petto, mentre cercava di non arrossire, doveva distrarsi, doveva cercare di non guardarla troppo, altrimenti non sarebbe finita bene.
Al contrario, Asami sorrideva, sebbene fosse molto in imbarazzo, afferrò la confezione di latte con mani tremanti e ne versò il contenuto nel bicchiere.

-Vi..Vivi qui da...Solo?-.
 
Chiese tutto un tratto, girando la testa verso di lui, finendo per incrociare i loro sguardi, ritrovandosi a deglutire entrambi.

-Si, sebbene vengano a trovarmi spesso i miei... Sottoposti-.
 Affermò tornando a guardare il caminetto acceso infondo alla stanza in puro mattone.
Asami annuì.
Sicuramente, i suoi amici sarebbero stati schifosamente ricchi e attraenti come lui, lei invece era solo una ragazza qualunque, si ritrovò a pensare, portando il bicchiere alle labbra, ma a causa della mano tremante finì per versarselo addosso.

-Accidenti! - 
Si disse, poggiando velocemente il bicchiere sul tavolo e dando uno sguardo, al suo vestito il quale era bagnato all'altezza del petto, tanto che il vestito sembrava essersi aderito alle sue forme.

A quella vista, Faith strabuzzò gli occhi ritrovandosi la gola secca e deglutendo rumorosamente, mentre sentiva un ringhio animale, farsi strada nella sua gola.

-S..Scusa potrei..Usare il bagno?-. 
Domandò la castana, completamente in imbarazzo, per la figuraccia appena fatta.
La ragazza stava cercando di calmarsi, eppure era certa che lui, ora avrebbe pensato che fosse un imbranata, sicuramente non si aspettava il gesto del ragazzo.

Quando Asami voltò lo sguardo verso di lui, il ragazzo, la travolse catturando le sue labbra con le sue, in un bacio passionale e deciso.

Lei, si sentì tremendamente impreparata a una mossa del genere, ma piuttosto che staccarsi, invece provò a ricambiare, portando le mani a stringergli le spalle, mentre premeva le sue labbra su quelle di lui impacciatamene.

Il loro bacio sembrò durare un'eternità, eppure, era come se il tempo di fosse fermato.
E riprese a scorrere, solo quando si staccarono per riprendere fiato.
 
La ragazza, ansimava completamente rossa per l'affanno e l'imbarazzo, invece Faith, respirava in un modo leggero, come se quello non fosse il primo bacio che aveva dato.
Eppure non gli era mai capitato, di metterci tanta passione come nel bacio di un'istante fa, sentiva le mani di lei ancora sulle sue spalle.
Istintivamente, lui portò le mani ai fianchi della ragazza, attirandola più vicina a se, riempiendole il viso di baci.

- Dove pensi di scappare? -. 
Le chiese mordicchiandole l'orecchio, facendola sussultare per poi riprendere le sue labbra, in un bacio travolgente, che lei ricambiò con la stessa passione stringendosi a lui.

-F..Faith. Forse dovremmo...Fermarci..-. 
Rispose la castana, soffocando un gemito, ma nemmeno lei credeva a quelle sue stesse parole.
Sentiva il corpo, andarle a fuoco, mentre sentiva il fisico del ragazzo contro il suo.
Lui la guardò negli occhi facendola specchiare nelle sue pupille.

-Vuoi che smetta?-  chiese semplicemente calmo come di suo solito.

Lei iniziò seriamente a pensarci.
Se avessero continuato, sarebbero potuti andare troppo oltre ma lei voleva davvero questo?
Poggiò la fronte contro l'incavo del suo collo ispirando il suo profumo.

-No! -.

Faith trasportò Asami nella camera da letto, tenendola stretta a se per la vita è poggiandola sul letto prendendo a baciarla, le riempì il collo di morsi e succhiate come volesse imporre un marchio permanente sul suo corpo.

Nel mentre, lei gemette sentendosi attraversata da scariche di piacere in tutto il corpo, iniziando a sentire un caldo atroce per poi sussultare, quando avvertì le mani di lui infilarsi sotto il suo vestito e sfiorarle la pelle nuda.

Faith le afferrò i polsi e prese le sue labbra con le sue, intrecciando insieme le loro lingue, in una danza selvaggia e sensuale.

-Wow -. 

Si trovò, a pensare lei, rossa ed inebriata da quel piacere, tanto che non riusciva quasi a ragionare.
Al contrario, il biondo era perfettamente calmo, anche se stava iniziando a volere di più dalla ragazza.

Accarezzava bramando quel corpo che se pure semplice e privo della sensualità, delle donne alle quali era abituato, era perfetto.

Asami che gli sfilò via la giacca, pareva come in trance, tanto che si sentiva inebriata dal contatto col suo corpo, ma si staccò, quando notò che il braccio destro di lui, era completamente meccanico fino alla spalla, deglutì rimanendone inorridita.

-Cosa ti è successo?- sussurrò poi sulle labbra di lui.

Faith, le poggiò un dito sulle labbra per dirle di non parlare, lei lo guardò negli occhi, per quanto la situazione potesse risultare provocante e pericolosa, si sentiva tranquilla con lui.
Quando avvertì il tocco della mano robotica di lui sfiorarle il collo, rabbrividì leggermente per il freddo del contatto.

- Puoi anche scappare se vuoi, se pensi che sia arduo stare con un mostro -. 
Disse il ragazzo con tono autoritario, mentre ammirava il corpo della ragazza, che era diventata totalmente rossa per l'imbarazzo.

- P-perchè mi guardi c-così?  balbettò.
- Girati - le ordinò, facendola mettere sulla schiena, cominciando poi a leccarla lentamente, facendole provare un brivido di piacere che le salì, lungo la spina dorsale, fino alla testa.

-Profumi di fragola....Si adatta alla tua banalità. Sai no? talmente banale da essere irresistibile -.
 
Le sussurrò mordendole l'orecchio, lei emise un gridolino di dolore, artigliandosi di colpo alla sua schiena. istintivamente graffiandogli la pelle e sentendolo sussultare leggermente, si sentì non poco soddisfatta.

-Mi piacciono le cose semplici e odio le persone finte e frivole - affermò lui.
 
Quando notò gli occhi marroni di lei inumidirsi, si abbassò ad asciugarli con dei caldi baci, mentre lei non riusciva più a trattenere le lacrime, non sapendo cosa sarebbe successo poi.

Lui non sembrò badarci, ma le prese una ciocca di capelli, baciandola lievemente, trafiggendola poi con uno sguardo di ghiaccio.
- Sei una stupita, così vulnerabile, potrei far di te ciò che voglio - 

Affermò prendendo a mordicchiarle il labbro, fino a lasciarle i segni per poi baciarla con la lingua. 
Asami gemette sentendo la lingua del biondo, muoversi nella sua gola, eppure sebbene fosse un po intontita e imbarazzata, quel bacio la faceva sentire felice.

Sentiva un piacere intenso ad ogni tocco del giovane, che fosse un bacio o una carezza, lui così freddo e impostato, la faceva sentire al sicuro. 

Stringendosi a lui finalmente sorrise, ricambiando e sussurrò un "ti amo".
Il cacciatore, non si aspettava certamente una simile mossa, si staccò dal bacio guardandola negli occhi, e sentendo dolore misto a felicità.
Strinse i denti abbassando la testa al suo seno e mordendolo forte, facendole lanciare un forte e acuto gemito.

-È questo quello che vuoi vero?- chiese il biondo. 

Vide Asami annuire baciandogli il petto, a quella mossa, il cervello del ragazzo, non rispose più come voleva lui.
Le afferrò i fianchi e cominciò a percorrere e assaggiare ogni punto del corpo di Asami, senza sosta, inebriato dal calore prodotto dai loro corpi, ormai senza più un indumento a coprirli.

Si sentiva strano, con lei non era come con le altre, lo faceva stare bene, spinto da quei sentimenti che non capiva, la baciò più più intensamente. La castana ricambiò con foga, perdendosi in quella passione travolgente.

poco dopo, faith, si ritrovò ad ammirare la fanciulla, coperta solo dal lenzuolo, che si era spostato leggermente, rendendo visibili le sue gambe nude.

-Cosa devo fare con te ragazzina?-. 
Sussurrò sbuffando, il cacciatore spostando lo sguardo, su Asami che stava dormendo con gli occhi chiusi.
-Che ragazza fragile -.
 
Affermò, sfiorandole la guancia con una carezza, prima di sdraiarsi al suo fianco e addormentarsi profondamente.
  
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