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Autore: Sarandom    27/03/2018    2 recensioni
Scusate, avevo solo bisogno di dolcezze. Dean, Cas, Sam, Jack e la quotidianità.
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Hunter Heart

 

Mary era appena entrata in cucina per cercare di preparare qualcosa ed incrementare le sue doti culinarie - avrebbe preferito fare a pezzi un Wendigo.
Sam aveva passato ore a chattare con Eileen, lei si trovava ancora da alcuni parenti in Irlanda ed erano due mesi che non si vedevano dal vivo, mentre Dean era a spulciare nuovi siti preferiti.
Qualcosa però catturò la sua attenzione, due cifre di numeri sullo schermo in basso a destra; Castiel era uscito ore fa e ancora non si era fatto vivo, provò a chiamarlo, ma partì la segreteria. Non era il solo ad essere sparito però.
"Mamma" avevano regalato un telefono a John per tenersi in contatto, quindi provò a chiedere a lei.
"Dimmi!" alzò la voce per farsi sentire dalla cucina.
Dean si alzò per non dover urlare "Hai sentito papà? Non doveva passare?"
Mary controllò l'ora sull'orologio in alto sulla parete dietro di lei. "Avrà avuto un contrattempo" disse prima di prendere il cellulare e fare uno squillo; avevano un codice, se non era urgente, ne bastava uno e l'avrebbe richiamata subito - più squilli sarebbe apparso.
Ma ciò non avvenne, "non potrà rispondere..."
Dean non sembrava convinto, Cas rispondeva sempre…tranne quando…
Sam lo raggiunse "Che facciamo?"
Dean si passò una mano sulla fronte "Esco un attimo, preparati per controllare il GPS"
Salì le scale per uscire dal bunker e una volta aperta la porta, trovò qualcosa a terra: una giacca di pelle nera, la prese e si guardò intorno furtivo, poi rientrò di corsa. "Abbiamo un problema" tirò la giacca sul tavolo.
"Sto controllando" disse Sam. "Eccolo...Ojai, California"
"California?!"

 

--

 

Dopo due giorni e mezzo, ventuno ore di viaggio e nessuna chiamata sia da Castiel che John, riuscire a localizzarli fu possibile solo tramite il GPS con pessima ricezione che li portò nella Los Padres National Forest - non avevano nessuna memoria di quel posto, quindi non avevano idea con che cosa avevano a che fare.
"Avremmo dovuto chiamare Jack" disse Dean, mentre attraversavano la foresta nel tardo pomeriggio ed il cielo iniziava a farsi scuro.
"Così che avrebbero potuto prendere anche lui? Meglio passi questi week end da Jody" disse Sam, superandolo.
"Ha ragione" disse Mary a Dean.
"Lo so che ha ragione"
Arrivarono ai piedi di quella che apparve come una grotta nascosta sotto una montagna. "Rapiti da Indiana Jones?"
"Ti sembra il momento?" domandò retorico Sam e Dean si zittì roteando gli occhi, ma la sua ironia fu bloccata da un urlo proveniente dall'interno della grotta.
Tutti e tre si guardarono per noi entrare di corsa.
Stalattiti e stalagmiti riempivano quel posto, gocce d'acqua scendevano da ogni angolo e creavano un riverbero agghiacciante nell'eco infinito e a tratti tutto diventata ancora più tremendo a causa dell'urlo...ma questa volta la voce era diversa.
"È Cas" disse Dean preoccupato e pronto per andare più avanti, ma Sam lo fermò "L'eco lo fa sembrare più lontano, ma sono dietro quelle colonne" gliele indicò e sia Dean che Mary videro il macabro teatrino.
Dietro le colonne si trovava una specie di palco, sopra il quale erano sistemate due sedie; una al centro dove sedeva un uomo. Aveva capelli lunghi castani e grigi. Teneva una gamba sul poggia mano, girato verso qualcosa e rideva, agitando la mano come a controllare qualcosa...o qualcuno che provocava versi di dolore. Nell'altra sedia distinsero inequivocabilmente John, con la maglia bianca sporca di sangue e una lama conficcata a centro petto ed altre due dentro le ginocchia. John calmò il respiro per un attimo e li vide con la coda dell'occhio.
"Abbiamo bisogno di un piano. Ora" disse Mary a bassa voce.
Dean cercò di avvicinarsi quel tanto che bastò per vedere i pantaloni e una parte del trench di Castiel a terra, mentre si agitava sotto i poteri di quello che doveva essere un demone.
"Qui dentro è impossibile muoversi, dobbiamo farci vedere" disse Sam osservando tutta l'acqua che bagnava le rocce e le rendeva scivolose - per non parlare dell'ottimo eco.
"Bravo, ottima scelta" sentirono il demone rispondere a voce alta. "Venite fuori da lì, su"
Lo raggiunsero e quello si divertì a far urlare Castiel e John, di nuovo, con due mosse delle mani.
L'angelo era fermo a terra, circondato da un cerchio di olio sacro, senza fuoco, per ora "Lasciali...stare" riuscì a dirgli, ma il tizio si divertì a farlo soffrire di nuovo. "Aaaarrrh"
"Smettila!" urlò Dean.
"Oh, piacere di conoscerti, Dean. Io sono Malo"
"Sì, piacere di conoscerti. Adesso lascialo stare"
Malo rise molto divertito "Mi dispiace, ma non credo di poterlo fare" chiuse la mano e Castiel guaì. "Vedi...il tuo angioletto ha ucciso mia figlia"
Dran scosse la testa "Lui non è come gli altri, non può averlo fatto" rispose alternando lo sguardo tra Cas e lui.
"Oh, caro" abbassò le mani e si sporse verso di lui "Non puoi immaginare quanto neanche tu stesso creda alle tue cazzate" sbottò a ridere applaudendo e arricciando il corpo su di se, si fece serio ed agitò un braccio, Mary cadde a terra.
"Mamma!" disse Sam, dietro di lui, andando da lei.
John si scompose. "Lei non c'entra niente, falli andare via"
"Neanche tu centri, ma mi sto divertendo e ti ho detto che non devi fiatare" e fece ruotare la lama nel petto "Aaaaah agh"
"Quindi, dove eravamo...ah sì. Mia figlia era un anticristo e ...ho sentito ne avete anche voi una creatura a metà, ora. Non vi è bastata la strage che avete fatto?"
Castiel chiuse gli occhi e girò di poco la testa quel tanto per riaprirli e vedere Dean.
"Se lo lasci andare e ti levi dalle palle, non ti faremo niente" propose il cacciatore.
"Ak ta rah...ma ru ta...gha ra ta ah" recitò il demone e Castiel fu invaso da luce blu seguita da spasmi.
"Caas" cercò di correre da lui, ma fu rispedito indietro e finì nel ruscello di acqua gelida. Sam andò da lui "Ho un piano" gli disse il minore "Non ha disegnato il sigillo per John, altrimenti sarebbe rimasto bloccato anche lui" gli fece notare, Dean guardò sotto la sedia, John gli mostrò un sorrisetto e chiuse gli occhi per un sì.
Sam gli passò la Angel Blade e Dean la tirò in aria, John riuscì ad alzare una mano e farla arrivare alla gola di Malo il quale urlò e i fulmini lo uccisero.
Dean si fiondò su Castiel, ma l'angelo non si mosse "Cas, per favore svegliati" lo prese tra le braccia ed ebbe giusto la forza di aprire un attimo gli occhi e dire "Sono...vivo" per poi svenire.
"Li tolgo" accennò a John, Sam, riferito alle lame che lo tenevano ancorato alla sedia "Perdonami" disse prima di togliere la prima.

 

--


Erano passati due giorni e Castiel ancora non aveva ripreso conoscenza, Dean lo aveva sistemato sul suo letto, togliendogli i vestiti e facendogli indossare una sua vecchia maglia dei Led Zeppelin e pantaloni di una tuta. Il respiro era regolare, ma non aveva idea di cosa Malo avesse usato su di lui.
"Era Enochiano, ma non ricordo tutte le parole, dannazione" disse Sam, davanti ai libri aperti su tutto il tavolo, Mary gli stava dando una mano, per cercare risposte.
"Io non ne so molto, ricordo solo Ak ta ra ah...ma ru? Mi dispiace" disse John, sfogliandone uno.
"È solo un suffisso e l'altra non lo so...sembrava più articolato del solito. Non è colpa tua"
Dean li raggiunse, non aveva dormito per più di quattro ore e su una sedia, quindi aveva l'aspetto di uno straccio.
"Ti faccio un caffè" disse Mary alzandosi.
"No" disse lui, avvicinandosi e appoggiando le mani sul tavolo "Novità?"
Si vedeva Sam avesse paura a rispondere, ma lo fece comunque "Niente"
Dean chiuse gli occhi e respirò a fondo, prima di tirare un pugno al tavolo e scansare malamente un libro che cadde a terra.
Mary andò da lui "Dean" gli prese il volto tra le mani "Calmati. E pensa a te, okay? Fatti una doccia, mangia qualcosa, qui ci pensiamo noi" Dean si voltò verso Sam e John, senza guardarli, ma come per ringraziarli e dirgli che lo sapeva, che si fidava, per poi togliersi dalle mani della madre e andare via.
Però tornò in quella stanza, da solo, chiudendosi la porta alle spalle ed osservando l'angelo sotto le coperte. I lineamenti erano tranquilli, come se stesse solo dormendo e sarebbe bastato un passo per farlo svegliare, ma così non avvenne. Dean si avvicinò, i suoi occhi erano rossi e una lacrima stava lottando per poter scendere, si inginocchiò ai piedi del letto accanto alla mano dell’angelo che strinse tra la sua.
Con l'altra gli accarezzò la spalla, respirò a fatica espirando dalla bocca ed emise un mugolio. Le dita finirono nei capelli scuri e spettinati.
"Cas..." si tirò su e spostò la mano sul petto a sentire il suo respiro "Torna da me" posò la fronte sul suo fianco e con la mano spazzò via la lacrime "Per favore".

 

--


Ne passarono altri tre e Castiel era ancora in quel letto, Dean non lo lasciava mai, tranne per prendere da mangiare ed andare in bagno, voleva essere lì per quando si sarebbe svegliato e non aveva intenzione di lasciarlo solo al risveglio, troppe volte l'angelo aveva pensato di esserlo stato.
La notte, quando tutti erano a dormire quindi nessuno lo avrebbe sorpreso, Dean si inginocchiava e tenendogli la mano lo pregava di tornare. Gli diceva delle cose che avrebbero fatto, basta perdere tempo e pensare solo al bene dell'Universo, aveva preparato una lista.
Però faceva male a pensare che tutti dormissero, infatti a quella stessa ora, ogni sera John si sedeva fuori dalla stanza e lo ascoltava. Era un demone, quindi la privacy era solo uno scherzo, se lo ripeteva per convincersi...ma in realtà era perché ricordava il piccolo Dean farlo dopo che la madre gli aveva raccontato una storia sugli angeli guardiani degli umani e della statuetta in camera. Dean pregava sempre per la sua famiglia, aveva continuato a farlo anche dopo l'incendio. Ricordava anche quando aveva smesso.
C'erano state delle cacce strane, Sammy era stato in pericolo e lui uno stronzo. John chiuse gli occhi e mandò indietro la testa, non pensava spesso alle cose andate male, ma ai ricordi belli, erano quelli che riuscivano a mandarlo a avanti. Ma sentire Dean stare una merda, in quel modo, gli ricordava solo una cosa e gli riconosceva la forza che aveva. Dean era molto diverso e migliore di lui, gli piaceva pensare fosse merito dei suoi rigorosi insegnamenti, ma era proprio per il loro essere diversi che lo aveva reso così. John non aveva mai pregato in vita sua.


Dean si voltò allarmato, ma si calmò non appena vide John e si strofinò il viso, si alzò per mettersi seduto. John notò quanto fosse stanco, pallido e con gli occhi cerchiati. "Non devi smettere per colpa mia" gli disse. Dean si girò facendo il confuso.
"Stavi pregando"
Dean aggrottò la fronte "Mi spii?"
"Non devi vergognarti"
"Non lo sono" ghignò una risata. "Io-..." tirò su col naso.
"Quando è stata l'ultima volta che hai pianto?"
"Cosa?" si girò incredulo, Dean.
"Mi hai sentito"
"E tu?" gli fece il verso.
"Non so neanche se posso, non ci ho mai provato da quando sono così. Tu" accennò a Castiel "Ora potresti"
"Chiudi il becco" rispose secco.
"Non stavo alludendo a nulla, sto solo dicendo-"
"STA ZIT-to" riuscì ad alzare la voce, ma alla fine gli sfumò in gemito e si coprì il viso tra le mani. John fu subito da lui e lo strinse a se, erano millenni che non usava quel gesto e suo figlio era troppo cresciuto per ricordare quella volta che era caduto dalla veranda per provare a volare come Batman e far ridere un Sammy piccolissimo seduto sull'erba del giardino e si era rotto un braccio.
John lo strinse forte, cercando di sigillare egoisticamente questo nuovo ricordo nella sua immortale memoria. "Tornerà da te, lo sai vero?"
"Lo credi?"
"Oh, sì" gli accarezzò i capelli e Dean sciolse l'abbraccio per guardarlo, appariva più rilassato "Grazie"
"Quando vuoi, anche se spero a mai più"
Sorrise, alzandosi "Ho un buon presentimento" disse guardando il letto ed aprendo la porta.
Dean sentì una buona sensazione allo stomaco, portò una mano sulla fronte di Castiel, ma sentì che era calda, molto calda.
“Papà…aspetta” si alzò di scatto. John stava per uscire, ma tornò da lui “Cosa c’è?”
“Scotta” gli toccò il collo, le braccia e il petto, lo stesso fece John “Dannazione, il tramite sta friggendo. Riempi la vasca, subito!”

 

 

 

Angolo di Sarandom

...Ouch, too much fluff? WHO CAAARES T_T 

Questi due cap erano gli ultimi pronti da un po', adesso sparirò di nuovo...e potrei aver iniziato una su Negan e The Walking Dead....la mia nuova droga <.<

 

   
 
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