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Autore: Yurha    28/03/2018    1 recensioni
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Quasi alla fine del processo, Marcus Woll era seduto al banco degli imputati con un sorriso sprezzante stampato in faccia, credendo presuntuosamente di essere intoccabile. Dopo varie domande, il Procuratore Michael Cutter, rivolgendo uno sguardo alla sua assistente Connie Rubirosa, che in quel momento seduta tra il pubblico, iniziò a sparare teorie assurde su loro due ma Cutter sul momento, non si accorse che qualcosa cambiò..
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Mike Cutter
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 6
 

«..Connie..» riuscì a sussurrare scuotendo la testa.
«Andiamo Michael, capisci perchè l’ho fatto, so che lo capisci. La corsa per la vittoria, l’eccitazione che si ha quando nel bel mezzo del processo realizzi che hai incastrato l'imputato e non può far altro che tradirsi, l’attesa del verdetto. Tu sei diventato un grande Persecutore, hai una media di casi vinti che fa invidia a molti quindi, qualsiasi cosa fai per vincere, non importa quanto spietato puoi risultare agli occhi degli altri, potrà essere sempre visto come Giustizia. È un vantaggio extra, non credi?» rispose mentre le sue labbra sfiorarono la pelle liscia appena sotto la basetta.
Mike non riusciva a mandare via quella stranissima e sgradevole sensazione di soffocamento.
Forse era il rapido battere del suo cuore, forse era quel lievissimo tocco di quelle morbide labbra o forse era la mano a contatto con la sua pelle..
Comunque sia, Michael Cutter aveva perso la capacità di essere Michael Cutter.
Oltre a quella sensazione di soffocamento, aveva anche una specie di timore profondo, come la sensazione di essere nell’Oceano e di perdere di vista la superficie dell’acqua, dove c’era tutto l’ossigeno che voleva per tornare a respirare, ma ebbe anche un’altra sensazione, cioè quella che se avesse parlato quelle stesse parole sarebbero andate decisamente sprecate.
In generale, si sentiva esattamente come se al posto della mano di Connie avesse avuto un coltello puntato alla gola.
In ogni modo, non esisteva alcuna spiegazione a quell’assurda situazione, era completamente nelle sue mani, una marionetta senza difese.
Lui cercò di mostrare un certo autocontrollo, anche se in realtà non aveva niente di tutto ciò.
«Perchè hai deciso di dirmi tutto questo.»
«Perchè no? Tutti abbiamo bisogno di un confidente, anche gli assassini ed in genere è proprio questo a fregarli, il confidare qualcosa di compromettente a qualcuno che palesemente ha intenzione di tradire. Davvero nessuno comprenderebbe perchè ho fatto ciò che ho fatto ed è per questo che mi fido ciecamente di te.»
Mike riuscì solo a prendere un minimo d’aria per poter mettere insieme una frase.
«Sai benissimo che potrei usare tutto ciò che mi hai detto contro di te, sono sempre un Procuratore. Ho fatto un giuramento.» disse distogliendo lo sguardo da lei.
«Potresti, ma riusciresti a farlo?» chiese piano al suo orecchio cominciando a morderlo leggera, gesto che lo fece sospirare, quasi fosse liberatorio.
Connie spostò la mano dalla base del collo per appoggiarla sopra la mano di lui, per poi portarla sulla coscia coperta dal tessuto della gonna.
Mike non realizzò un bel niente, era ancora intrappolato nella confessione che gli aveva appena fatto.
«Quindi cos’hai intenzione di fare, Procuratore Cutter?» chiese sempre al suo orecchio, leccandolo con la punta della lingua mentre spostava la mano di lui sempre più su.
Inspirò velocemente e chiuse gli occhi.
Si era accorto che il suo corpo reagiva in un modo assolutamente sconveniente e pensò che doveva urgentemente fare qualcosa.
La prima cosa che gli venne in mente fu l’acqua, acqua corrente, una sorgente, un fiume, una cascata, la montagna, l’enorme pace solitaria della natura.
Pensò anche alla Legge, pensò al suo lavoro, pensò a John Jack McCoy.
Jack.. Cosa avrebbe fatto Jack McCoy al suo posto? La risposta senz’altro era una sola: Giustizia. A tutti i costi.
Poteva essere doloroso, non del tutto giusto, ma era l’unica cosa certa da fare.
Per prima cosa avrebbe dovuto far cadere tutte le accuse contro Woll e come seconda cosa avrebbe detto alla polizia di aprire un caso contro Connie e l’avrebbe subito fatta arrestare.
Queste erano le cose che avrebbe fatto Jack, senza alcuna esitazione.
Per la Giustizia, per i suoi princìpi morali.. E Michael Cutter?
Bhè, come ha detto Connie, lui lo faceva soprattutto per vincere, la Giustizia, anche se importante, era seconda.
Con questo pensiero nella mente, realizzò di essere esattamente uguale a lei.
“Dannazione, io NON sono Jack McCoy.” pensò prima di perdere completamente il senno che aveva disperatamente cercato di mantenere.

  
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