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Autore: BakemonoMori    28/03/2018    3 recensioni
"Non possono capire cosa voglia dire odiare sé stessi al punto da mettere il proprio bene all'ultimo posto..."
Genere: Dark, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non possono capire cosa voglia dire odiare sé stessi al punto da mettere il proprio bene all’ultimo posto,
facendo sempre il possibile per apparire felici, per far credere di star bene quando in realtà vorresti
soltanto farti del male una volta di più.

Non è altruismo, non è affetto, è solo un modo per illudersi, una malsana forma di egoismo per credere di
essere felici; vedere le altre persone ridere ti fa quasi dimenticare per un attimo come ti senti dentro.

Non sai nemmeno se sei più in grado di provare affetto, la paura ingabbia tutte le emozioni in un distorto
senso di protezione, facendoti credere di essere al sicuro.

Non amare, ti feriranno; non voler bene, loro ti odiano; non essere felice, mostrerai le tue debolezze. Prova
odio, te ne farà stare lontano; sii diffidente, non puoi fidarti di nessuno; scappa, sono dietro di te, stanno
per raggiungerti.

La confusione regna nel frattempo sovrana al di sopra di questo oceano in tempesta che è la tua mente, un
turbinio di dubbi e paure che ti impediscono ogni azione. E sei confuso, spaventato, vorresti soltanto ferire
questo corpo, unica causa delle tue sofferenze, inutile, non è in grado di donarti una vita “normale”, non
merita di star bene, non puoi permetterti di mostrarti debole.

Piangi nel silenzio della tua buia camera, in sottofondo la musica che accompagnerà il tuo supplizio, coprirà
i singhiozzi ed i gemiti di dolore, non vuoi vedere, non vuoi sentire la tua mente lagnarsi in agonia.

Colpisci, graffia, taglia, strappa la pelle di queste esauste membra in tale oscura dimensione, chiudi i tuoi
occhi lacrimanti per non vedere l’opprimente tenebra che ti circonda, testimone del dolore che porti con te.

Senti il sangue che scorre lungo le braccia, il dolore ed il calore delle ferite, eppure non lo accetti, fino a che
non accenderai le luci e non riaprirai gli occhi non ti renderai veramente conto di ciò che stai facendo, e fino
ad allora questa sarà solo una via per non pensare o ricordare, per fuggire dalla tua mente, per nasconderti
nel dolore.

Accendi le luci, indossi la felpa che non toglierai più in presenza degli altri, “E’ tutto finito” continui a
ripeterti, finalmente i pensieri ti hanno abbandonato.

Sorridi ed esci dalla camera, inizia un nuovo giorno; le cicatrici, uniche a sapere veramente chi sei, i pensieri
nuovamente vuoti, la luce irradia nuovamente i tuoi occhi arrossati dal pianto mentre il lieve vento
mattutino ti accarezza in volto.

Vai a scuola, al lavoro o dovunque sia la tua meta, vedi gli altri e sorridi, indossi nuovamente la tua
maschera preferita, sei energico, attivo e gioioso, altruista, allegro, gli altri ti invidiano e si chiedono come
tu faccia ad essere sempre così felice e tu rispondi sempre allo stesso modo “E’ grazie a voi…”

E’ così, loro sono la tua maschera, li vuoi rendere felici perché guardandoli ti convinci di esserlo anche tu,
tutto questo perché in verità ti odi e cerchi di fuggire da quella voce della tua mente che non smette di
ripeterti “Ucciditi”.

Torni ancora una volta in questo infinito circolo di menzognoso altruismo, sempre disposto a sacrificarti per
gli altri, cercando di rendere tutti gli altri felici, mentre il tuo unico desiderio è in verità quello di svanire per
sempre perché tanto sai che a nessuno importerebbe.

Cammini ciondolando, queste gambe non sono più in grado di reggere il tuo peso. Sorridi e scherzi, mentre
la stanchezza ti impedisce di tenere gli occhi aperti, lo stress non ti permette più di riposare e ti sta
rendendo pian piano più sensibile a luci e rumori.

Fingi ancora di star bene ma sei visibilmente stanco e fisicamente distrutto, eppure neghi, neghi di star
male, di essere triste, di essere stanco… menti a tutti, a te stesso, agli amici, ai parenti. Nessuno ti conosce
né mai lo farà, nessuno vuole, a nessuno interessi.

La notte non dormi ed il giorno mostri energie che non credevi di avere, fingendo ancora una volta che
vada tutto bene.

Scappi nella tua immaginazione creandoti un mondo fittizio, che viene puntualmente smantellato dalla
razionalità. Ti odi ma menti a tutti facendogli credere di essere felice; non sai perché ma ne senti il bisogno,
non riesci fisicamente a dire la verità, non riesci a chiedere aiuto, non vuoi e non puoi fidarti. Riesci ancora
a sentire tutte le pugnalate che hanno colpito le tue spalle nel tempo, ed hai paura.

Fuggi dalle persone, soprattutto dalle più care; il contatto visivo è qualcosa che hai dimenticato, cerchi di
mostrarti duro ma soffri per la mancanza di affetto, cerchi di chiuderti sempre di più in te, in un ciclo di
eterno dolore.

Non riesci a capire cosa non vada in te, ma il terrore che attanaglia il tuo spirito ti impedisce ogni richiesta
di aiuto, bloccandoti in questo mondo livido di sofferenza.

Infine ti arrendi all’idea che questa è la vita che ti attende, fino a che non ne porrai la parola ‘Fine’, la quale
senti più vicina ogni istante che passa.

Chiedi indirettamente aiuto nella speranza che qualcuno la colga, ma niente, le persone non capiscono o
non vogliono capire, abbandonandoti nuovamente con te stesso.

Fino a che eccolo, pare un tuo simile negli atteggiamenti e nelle parole. Ci parli, stringi quella che credi la
tua prima vera amicizia e finalmente capisci, che anche se è solo una persona…

… non sei più solo.

   
 
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