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Autore: Moriko_    28/03/2018    4 recensioni
"Siamo riusciti a sopravvivere, nonostante le difficoltà che finora abbiamo attraversato.
Siamo ancora qui, pronti ad affrontare le mille sfide che d’ora in poi la vita ci riserverà."

Al termine del Torneo del Potere, sotto quella scia di stelle che attraversa la volta celeste, tutto ha nuovamente inizio.
[Episodio 131 di Dragon Ball Super]
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Gowasu
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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A/N: Salve a tutti... di nuovo.
Sono tornata dopo un mese e mezzo, e pubblicando sempre qualcosa a tema Universo 10. Prevedibile, vero? XD
Avvertimenti: Spoiler! Episodio 131 di Super. Dato che in questa storia è incluso il finale della saga del Torneo del Potere, a tutti coloro che non hanno ancora visto l'ultimo episodio di Super (o che non vogliono rovinarsi la sorpresa del gran finale) si consiglia di… scappare il più lontano possibile!
O forse no, dipende dai casi. Perché il finale di Super è stato… sì, un bel finale.
Inoltre, c’è un’alta possibilità che i personaggi protagonisti di questo scritto potrebbero risultarvi OOC… ma, credetemi: non ce la faccio a raccontare di questa “riunione” nei panni che solitamente indossano. ^^”
A chi ha deciso di proseguire auguro subito buona lettura; con tutti voi ci risentiamo alla fine.

Nota: Sempre la solita stellaskia ha creato quest’immagine che accompagna il titolo. E, come al solito, la ringrazio davvero tanto.




Alive, together.



Apro lentamente gli occhi, come se mi stessi risvegliando da un lungo sonno.

Sono morto, vero?

Il mio primo pensiero è quello di essere finito in un mondo diverso da quello nel quale ho vissuto finora. È la prima volta che vivo sulla mia pelle l’esperienza della cancellazione, un potere con il quale chi viene colpito scompare dall’esistenza in modo definitivo ed irreversibile, senza mai conoscere l’aldilà.
Non è, però, la prima volta che l’avevo visto in azione.
La prima, quando il mio ex discepolo è stato eliminato da Lord Beerus del Settimo Universo.
La seconda, quando è stato lo stesso Zen’ō, il Re del Tutto, a cancellare per sempre quella forma malvagia che aveva ricoperto un Multiverso alternativo.
Infine, la terza, quando nel Torneo del Potere ho visto un intero Universo e le sue divinità essere spazzato via: il Nono.
Dopodiché, nella stessa occasione, la stessa sorte è toccata a noi. Prima i nostri guerrieri, che hanno combattuto fino all’ultimo respiro, e subito dopo io.
Giusto il tempo di vedere coloro che sono sopravvissuti a quella carneficina e chiudo gli occhi. Non ho avuto nemmeno il coraggio di dire qualcosa a Lord Rumsshi, il quale stava per seguirmi in quel triste destino, né tantomeno a Lady Cus, che da quel momento in poi avrebbe proseguito la sua vita senza i nostri gesti, le nostre discussioni, le nostre gentilezze che le abbiamo sempre riservato.

E poi, e poi…
… non ricordo più nulla.

Mi alzo in piedi, guardandomi intorno.
Sembra essere proprio il mio pianeta - penso, mentre inizio ad incamminarmi nella radura che mi circonda. Dopo qualche minuto, da lontano scorgo il grande albero sotto al quale, ogni giorno, mi sedevo per gustare del tè che ho sempre preparato.

E, quasi come per magia, è lì che sembra essere accaduto un miracolo.

Solo ora mi rendo conto di non essere da solo… anche se in realtà non lo sono mai stato da quando è iniziato questo Torneo.
I miei occhi si spalancano per lo stupore nel rivedere tutti i nostri guerrieri insieme a Lord Rumsshi. In qualche modo, sembra che siamo tutti ancora vivi…

… eppure ricordo molto bene il momento nel quale il grande Zen’ō ci ha cancellati per sempre. Cosa… sta succedendo?

Colto da un’improvvisa luce brillante, il mio sguardo si volge ora verso il cielo, solitamente di quel delicato giallo ocra che i miei occhi hanno visto più volte. Adesso, quello stesso cielo sta assumendo diverse sfumature di colore, dal rosa al bianco, lungo una scia di mille luci colorate dalle sembianze di stelle, che è stata tracciata da un gigantesco essere dalla forma di un drago che si intravede da lontano.

Quello è… il Drago delle Super Sfere…

È un attimo, e in un sol colpo realizzo cos’è davvero successo. Il vincitore del Torneo deve aver espresso come desiderio il riportarci in vita, e subito il mio pensiero va al possibile guerriero che potrebbe aver raggiunto questo obiettivo.

Qualcuno del Settimo Universo… forse proprio Son Goku, oppure Son Gohan…

Tenendo gli occhi fissi in quelle fulgide tonalità, sorrido a quel pensiero.
Ancora una volta, siamo in debito con un Universo così distante da noi. Ancora una volta, qualcuno mi ha salvato la vita. Ci ha salvato la vita, a tutti noi.
Non mi resta altro che ringraziare quel benefattore che ha permesso questo lieto fine del quale anche noi siamo protagonisti.


Una volta svanito quel meraviglioso spettacolo, sfumatosi a poco a poco, mi avvicino ulteriormente al gruppo dei nostri guerrieri. Rivolgo un inchino verso Lord Rumsshi, dopodiché tiro un sospiro di sollievo.
«Sono lieto di rivederla sano e salvo, Lord Rumsshi. E anche tutti voi, cari guerrieri: ognuno di voi ha fatto del suo meglio.»
Nel contempo le mie orecchie odono un leggero borbottare da parte del Distruttore. Lo so: in realtà, alla fine siamo risultati tra i più deboli in questo Torneo e, se gli Zen’ō hanno deciso di cancellarci è perché, forse, in quel momento per loro non meritavamo di esistere.
Il sorriso del quale era rivestito il mio volto svanisce, mentre mi volto verso il grande albero e mi mordo il labbro inferiore.
«Vi chiedo umilmente scusa. La mia incompetenza ha solo intralciato il vostro lavoro: io non sono riuscito nemmeno a fare qualcosa per aiutarvi.»
Sottolineo le ultime parole con maggiore rammarico. Già: cosa ho fatto per contribuire alla vittoria del nostro Universo?
Nulla, proprio nulla.
Non sono nemmeno stato capace di scegliere i guerrieri più abili per questo arduo compito, affidando il tutto nelle mani di Lord Rumsshi e Lady Kusu. Anche questa volta, mi sto sentendo un totale incapace...
E, all’improvviso, lo sento.
Un colpo di proboscide sulla mia testa.

«Non dire stupidaggini, Gowasu!»

Mi massaggio la testa e rivolgo lo sguardo verso la fonte di quel colpo. Lord Rumsshi mi sta scrutando con occhi severi, quasi truci… però non sembrano condannarmi per ciò che non ho fatto. Lo vedo inspirare dell’aria, quasi come se voglia rilassarsi, e inizia a urlarmi contro.
Ma non per rimproverarmi.
«Sai cosa ti dico? Che hai fatto anche di più di ciò che tutti noi, insieme, abbiamo fatto! Hai rafforzato il legame che è nato tra noi grazie a quel video pubblicato su KamiTube, hai incoraggiato i guerrieri caduti nel fare il tifo per i loro compagni che stavano ancora combattendo e infine, non per ultimo, hai fatto il tifo per Obuni quando il destino di questo Universo gravava solo sulle sue spalle!
E, se per te tutto questo significa non aver fatto nulla, io ti giuro… giuro che ti pesterò fino a ridurti in fin di vita, chiaro?!»
Guardo ciascuno di loro e, dai loro sguardi di approvazione, all’improvviso mi sento al centro del mondo, come se fossi stato io l’eroe che ha sostenuto e salvato tutti da un funesto destino.
Di fronte a quei volti così gentili e colmi di ringraziamento, i miei occhi iniziano ad inumidirsi. Troppa gentilezza verso uno come me.
Ricaccio dentro le lacrime e, finalmente, torno di nuovo a sorridere.
«Vi ringrazio. Ragazzi, Lord Rumsshi: grazie di cuore.»

Con una scusa, Lord Rumsshi riesce poi ad ordinare al Team Universe 10 di fare un giro del pianeta. “Come allenamento in attesa del ritorno sui loro pianeti d’origine”, per precisare.
Una volta che il gruppo si allontana sempre più, una forte luce illumina le mie spalle e subito ne comprendo la causa. Lady Cus è appena giunta su questo pianeta, atterrando a qualche metro di distanza e, nel vederci, sembra più gioiosa del solito.
Beh, direi che ora ci siamo tutti… Senza di lei, il nostro “Tea Party” non sarebbe stato lo stesso.
La saluto con un profondo inchino, mentre da lontano lei si limita a sorridere ed a restare immobile. In un attimo, capisco che c’è qualcosa che non va in lei.
Non è da lei non avvicinarsi a noi e salutarci con rispetto. Non è da lei stare ferma senza far nulla, nemmeno parlare.

… Ho capito, Lady Cus.

«Salve, Lady Cus. Sono lieto di rivederla,» dico con il mio solito sorriso e facendo qualche passo verso di lei. «Tutti noi dobbiamo ringraziare suo padre per la sua grande magnanimità: in fondo, è anche grazie a lui se siamo tornati in vita.»
Siamo a pochi centimetri di distanza: lei abbassa la testa e si limita ad annuire.
Ora, è mio compito fare qualcosa per incoraggiarla. Poco fa, Lord Rumsshi mi ha infuso più coraggio, lo stesso che in questo momento voglio donare a quella che potrebbe essere un’amica di vecchia data.
Andando contro le formalità, le appoggio una mano sulla sua spalla e chiudo gli occhi.
«Ormai ci conosciamo da millenni, e so molto bene che non è stato facile per lei accettare la volontà dei grandi Zen’ō. Lo so per certo perché anche noi abbiamo sofferto molto al pensiero di lasciarla da sola. Ma questa violenta tempesta è ormai passata, e adesso non ci resta altro che riprendere il nostro cammino. Più forti di prima, più uniti che mai.
Perciò… se ha qualcosa da dire a Lord Rumsshi, può esprimerla liberamente, senza problemi. In questo luogo, nessuno la giudicherà per ciò che vorrà affermare in questo momento.»

Lo percepisco. È come un vetro che all’improvviso cade a terra e si spacca in mille pezzi.
Lady Cus si distacca da me con dolcezza e, scusandosi, si allontana per raggiungere Lord Rumsshi. Passo dopo passo, si avvicina a lui sempre più velocemente, come il ritmo di un valzer che all’improvviso si trasforma in quello di un bolero. Arriva da lui quasi correndo e, lasciando cadere a terra il suo scettro, stende le braccia per poi avvolgerle intorno al suo possente corpo.
La sento singhiozzare e pronunciare più volte il nome dell’Hakaishin con il quale ha sempre vissuto. Osservo Lord Rumsshi, che sorride timidamente nel vedere il suo Angelo in lacrime, che per la prima volta nella sua vita sta esprimendo i suoi sentimenti di affetto nei suoi confronti, nonostante la sua posizione di neutralità.
Ed io, di fronte a quella scena, non posso fare altro che essere felice per loro.

… E, questa, è la felice conclusione della nostra avventura.

«Vi ringrazio per il vostro prezioso tempo che mi avete dedicato,» dico ai miei compagni, riprendendo le dovute e formali distanze che devono esserci tra noi. «Sono lieto di aver lottato al vostro fianco, e spero di continuare a collaborare ancora con voi.»
Volto loro le spalle, chiudendo gli occhi. Immagino che, quando faranno ritorno i nostri guerrieri, Lord Rumsshi e Lady Cus partiranno subito alla volta del loro pianeta, e dei doveri che hanno lasciato in sospeso.
Non è rimasto molto tempo, dunque.
«... Oh: ma a chi importa delle formalità, adesso! Lord Rumsshi, Lady Cus... Anch’io sono così lieto di rivedervi, e d’ora in poi mi impegnerò per non rischiare di perdervi, mai più!»
Alla fine anch’io ho ceduto ai miei sentimenti. Corro verso di loro e, così, ci stringiamo in un profondo e intenso abbraccio.
Nessuno di noi tre riesce più a trattenere la commozione. Nonostante le nostre differenze, le divergenze che abbiamo avuto in passato, e le diverse opinioni che abbiamo su svariati argomenti, sin dall’inizio ci è stato chiaro che tra noi stava per nascere un forte legame che, con il corso del tempo, niente e nessuno avrebbe danneggiato o reciso.
Nemmeno la morte e la distruzione sono riuscite a trionfare su di noi.
Nemmeno il destino che abbiamo condiviso.

Siamo riusciti a sopravvivere, nonostante le difficoltà che finora abbiamo attraversato.
Siamo ancora qui, pronti ad affrontare le mille sfide che d’ora in poi la vita ci riserverà.

“Siamo ancora vivi, uniti più di prima!”




A/N [Ovvero: angolo di una piccola pinguina nelle vesti di scrittrice.]
… Dai, ora posso dirlo.
Sono davvero, davvero, ma davvero, contenta che il gruppo dell’Universo 10 sia tornato al gran completo! 。゚(TヮT)゚。 Ma, sapete di cosa sono più felice in questo momento? Del fatto, finalmente, sono riuscita a scrivere un’altra fanfiction con un Gowasu non più triste! Nel vederlo sorridente nell’Episodio 131, non potevo raccontare un’ennesima storia ricca di angst… davvero: in fondo non sono così cattiva con la mia divinità preferita!
Terminati i festeggiamenti (almeno qui, poi nel mio piccolo angolo privato proseguiranno senza sosta ;D), ad inizio storia vi ho detto che Rumsshi, Cus e Gowasu potrebbero essere OOC. Ebbene… credetemi, non ce l’ho fatta a resistere. Non riesco a non immaginarmi una Cus che, trattenute le lacrime al Torneo - in presenza di suo padre e dei suoi fratelli/sorelle - pianga infine al cospetto di Rumsshi. Non riesco a non immaginarmi un Gowasu che, nella mia ottica, avrà dato qualche scusa a Rumsshi e Cus per non averli aiutati a scegliere i guerrieri giusti. E, infine, non riesco a non immaginarmi un Rumsshi che sorrida a Cus, contento di averla ritrovata.
Davvero: immagino il loro incontro come un incontro sereno, gioioso, nel quale… sì: non riescono più a trattenere i loro veri sentimenti e corrono ad abbracciarsi, l’uno con l’altro. Forse tutta questa eccessiva dose zuccherosa nei miei pensieri potrebbe infastidire qualcuno, e mi scuso se con qualcuno di voi lettori è accaduta una cosa del genere.
Invece tornando all’episodio, se in “It was more than just a goodbye” vi avevo scritto che l’Episodio 103 è stato “distruttivo” in tutti i sensi, invece l’Episodio 131 è semplicemente “privo di definizione”. Concentrandosi sulla scena ambientata sul pianeta dei Kaiōshin del Decimo Universo, il vedere tutti che alzano gli occhi al cielo e osservano quella scia luminosa fatta di stelle, e in particolare il vedere Gowasu sorridente come non mai… ebbene: quello è stato molto emozionante… e indescrivibile, sì.
Ancora oggi non credo che sia davvero accaduta una cosa del genere - colgo l’occasione per ringraziare quell’ormai brava persona di C17 ;) - e… niente, il vuoto che l’Episodio 103 mi aveva lasciato è stato, di colpo, colmato da quel desiderio altruistico espresso alle Super Sfere (e pensate che, alla fine, era proprio l’obiettivo che volevano raggiungere gli Zen’ō al termine di questo Torneo, za-za-zaaaaaaan!)
Così è nata questa storia che, se devo proprio dire la verità, è stata scritta di getto Domenica pomeriggio ma pubblicata solo oggi per una serie di problemi… ma fate conto che sia stata pubblicata lo scorso 25 Marzo, ok? XD
Sul resto dell’episodio (a mio parere) aggettivi come “bello” e “emozionante” non sono abbastanza per definirlo. Un finale colmo di positività, di gioia, di speranze che ormai sembravano essere perse per sempre, e anche preludio di nuove avventure - chissà!
Infine, chiedo scusa per la scrittura banale di questo testo. Scrivendolo di getto (e, soprattutto, non avendo tempo per ricontrollarlo come si deve), ho deciso di pubblicarlo così com'è... nella speranza che non ci sia qualcosa fuori posto. Altrimenti, vi chiedo scusa anche per questo.
Come al solito ringrazio tutti coloro che sono giunti fino a qui, e alla prossima!
--- Moriko
   
 
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