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Autore: Yurha    29/03/2018    2 recensioni
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Quasi alla fine del processo, Marcus Woll era seduto al banco degli imputati con un sorriso sprezzante stampato in faccia, credendo presuntuosamente di essere intoccabile. Dopo varie domande, il Procuratore Michael Cutter, rivolgendo uno sguardo alla sua assistente Connie Rubirosa, che in quel momento seduta tra il pubblico, iniziò a sparare teorie assurde su loro due ma Cutter sul momento, non si accorse che qualcosa cambiò..
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Mike Cutter
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 7
 

Si alzò di scatto dalla poltrona.
Connie si stupì dell’improvviso gesto. Sgranò gli occhi. «Mike..»
Lui non la guardò, non le rispose, si limitò ad andare a chiudere a chiave sia la porta principale che tutte le veneziane che davano sul corridoio.
Lei si alzò dalla seconda poltrona, i suoi occhi mostravano un misto di paura e panico.
Pensò immediatamente di aver commesso un grave errore di valutazione rivelandogli tutto ciò che aveva fatto.
«Michael cosa stai facendo..?» chiese esitante ed un pò impaurita ma lui continuò a non guardarla e ad ignorare le sue parole.
Le passò semplicemente accanto come se nulla fosse.

Connie si accorse solo in quel momento del suo profumo e ne fu come inebriata. Era un misto di spezie nè troppo pungente nè troppo dolce e pensò che era davvero perfetto su di lui.
Lui tornò dietro la sua scrivania, alzò la cornetta del telefono fisso ma non la usò, l’appoggiò solo vicino alla sua adorata palla da baseball blu sopra cui erano stampati gli stemmi del Dipartimento di Polizia, usata da molto tempo come anti stress.
Prese il suo cellulare e lo spense, poi finalmente la guardò e le si avvicinò.
Non aveva più lo sguardo perso, incredulo e spaventato, in quel momento aveva uno sguardo infuocato e determinato, lo stesso che aveva quando era in aula e si batteva con tutte le forze come un leone.
Allungò una mano. «Dammi il tuo cellulare.» disse con voce ferma ed autoritaria guardandola dritta negli occhi.
Il cuore di Connie ebbe più di un sussulto.
Non aveva mai rivolto quel tono a lei ed in qualche modo quella situazione la eccitò.
«Mike, ma che..» sussurrò con respiro corto.
«Niente domande. È un’ordine e tu devi obbedire.» disse interrompendola, sempre fermamente.
La situazione si era decisamente ribaltata.

Lei sentì il suo cuore accelerare sempre di più, come non aveva mai fatto prima.
Connie non aveva parole, non sapeva neanche a cosa pensare.
Prese il cellulare dalla sua ventiquattrore e glielo porse, quindi lui lo spense, lo appoggiò vicino al suo e tranquillamente si mise entrambe le mani nelle tasche dei pantaloni.
Abbassò lo sguardo sorridendo esattamente nello stesso modo che aveva fatto lei fino a qualche momento prima.
Connie era confusa, non capiva cosa stesse succedendo.. Prima riusciva ad avvertire la paura che provava Mike quando gli era anche solo vicino, ma in quel momento tutto ciò che riusciva ad avvertire era solo.. Determinazione? Sicurezza?
No.. non era determinazione, nè sicurezza, era una cosa più simile al divertimento e al rilassamento, non c'era più tensione in lui.

«Non voglio seccature finchè non ho finito.» disse quasi in tono divertito.
«Che vuoi dire..» sussurrò sempre senza fiato.
Mike alzò lo sguardo e Connie vide i suoi occhi letteralmente andare a fuoco.
Erano più scuri, molto più scuri del normale, sembravano quasi di un’altra persona.
Si avvicinò a lei e le mise prepotentemente una mano alla base della schiena e l’altra alla base del collo e, sempre prepotentemente, l’attirò in un bacio ardente e passionale.
In quel momento Mike era un’altra persona, totalmente diversa, una persona che Connie Rubirosa non aveva mai incontrato. Un estraneo.
Mentre erano presi da quel lungo e passionale bacio, Mike iniziò a spingerla verso il divano vicino la porta.
Arrivati, la spinse leggermente di più, il tanto che bastava per farla sedere, poi mise un ginocchio sopra la seduta di quel divano beige, che accolse il suo sonno più di una volta, e la fece sdraiare.
La bloccò sotto di sè con il peso del suo corpo e continuò a divorarla con i suoi baci quasi famelici, non solo sulle labbra ma anche sul collo e sulla parte superiore del petto, appena sopra il seno, proprio dove c'era la scollatura della maglia.
Il respiro di Connie si bloccò.
Alla fine realizzò e sorrise mentre Mike le divorava il collo.
“Pensavo di essere io quella con la doppia faccia ma a quanto pare mi sbagliavo.. È uno squalo proprio come me e mi piace da impazzire.” pensò trasformando quella paura che aveva provato fino a qualche secondo prima in qualcosa che andava ben oltre la passione stessa.
Però..



La cosa buffa è che l’ultimo pensiero che potesse essere chiamato razionale del Sostituto Procuratore Esecutivo Michael Cutter fu l’acqua, acqua corrente..

  
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