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Autore: LoliRoxDanceMoon    29/03/2018    1 recensioni
Tutti lo credevano morto. Sepolto nel bel mezzo del Tartaro.
Ma è tornato, insieme a Queen Chrysalis, che in contempo credevano non sarebbe più tornata, dopo la sua sconfitta da parte dell'allieva di Princess Twilight Sparkle: Starlight Glimmer.
Ma si sono alleati, Sombra è adagiato dal nuovo Alveare della Mutante e la Mutante si sente indistruttibile con i schiavi ipnotizzati dal Tiranno.
Quest'ultimo poi, ha rapito i personaggi più influenti del Regno, come Twilight e i suoi amici, una certa Ivana Breaksweet e le Principesse Alicorne, le quali sono state torturate in malo modo.
Equestria ormai appartiene a loro.
Ma Re Sombra ha fatto un grande sbaglio prima di salire salire al potere, che potrebbe segnare la sua Dittatura.
Volete sapere quale? Leggete e scoprirete tutto sul Tiranno più amato di sempre.
Genere: Drammatico, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Un getto d'acqua fresca bagnò il volto della piccola Lacey, che lo asciugò con un asciugamano bianco.

Si guardò alla specchio, posando gli occhi su una strana ferita situata su un lato del collo, ma che arrivava fino alla guancia.

A guardarla non tutti si accorgevano di quel piccolo difetto, e all'Unicorna non aveva mai dato fastidio. Per lei quella cicatrice era segno di forza e vittoria, poiché l'aveva presa con il vaiolo.

Posò l'asciugamano sul mobile e scese sullo scalino, camminando verso l'uscita del bagno della servitù.

Chiuse lentamente la porta, poi guardò davanti a lei un'altra soglia semichiusa, da cui proveniva una luce fioca di una candela che stava quasi per scaricarsi.

Entrò in quella stanza e vide un letto dalle coperte marroni, in cui era immerso uno stallone.

Lacey sorrise dolcemente, capendo che era Lorys.

Salì sul materasso e si avvicinò al volto del capo della servitù, che dormiva beatamente. Poverino, aveva avuto una pesante giornata.

Un vecchio della sua età non poteva continuare a fare certi sforzi.

Con una finezza unica, Lacey lo coprì ancora un altro po', per poi dargli un bacio sulla fronte e spegnere la candela.

La puledra voleva tanto bene a quello stallone, fu lui a salvarle la vita da quella terribile malattia, fu lui ad insegnarle a lavare i mobili o qualsiasi altro oggetto.

Senza il suo aiuto probabilmente non sarebbe riuscita nemmeno a resistere alle terribili strigliate della Regina. Le aveva insegnato a contare fino a tre.

Tra loro due era nata un'amicizia davvero profonda, sin da quando Lorys l'aveva presa tra i suoi zoccoli in fasce e l'aveva cullata. Per Lacey era un padre.

Senza far rumore, chiuse anche la porta della camera del capo della servitù, poi si diresse nelle sue stanze.

Quando ci entrò, notò che molti coinquilini della sua età erano già a letto, tranne alcuni di loro, che erano radunati attorno ad un materasso.

Lacey incuriosita si avvicinò per vederne il motivo.

Vide due sue amiche sedute al bordo del letto consolare una terza, che stava piangendo a dirotto sul petto di una puledrina.

"Hey, che succede?" Domandò l'Unicorna, mettendosi al fianco di un piccolo Pegasus, che le rispose.

"Vyrna sta male per Robert."

"Oh..." Mormorò a disagio la serva, per poi farsi largo e sedersi accanto ad una delle due consolatrici.

"Non meritava di morire così: lui era più innocente di una pura fenice." Disse tra i singhiozzi la puledrina, mentre le sue lacrime bagnavano i suoi zoccoli.

"Lo so amica mia. Ma purtroppo Re Sombra non ha creduto a nessuno, era convinto delle sue idee sbagliate." Disse una puledra, accarezzando le spalle della coetanea, che sniffò.

"Come sempre tuttavia." Aggiunse l'altra puledra, che si preoccupava di asciugare il viso della piangente.

"Come faremo senza di lui? Era l'unico che riuscisse a portare armonia in questa terribile discordia. Adesso che è morto mi sembra tutto impossibile."

"Vedrai che ce la caveremo, Vyrna, ma noi non dobbiamo demordere." Disse un puledro davanti, gonfiando il petto.

"Esatto, dobbiamo andare avanti."

"So che adesso ci stai male, tutti ci stiamo male. Ma il dolore non deve distruggerti, anzi, deve darti forza per andare avanti." 

La puledra si strofinò lo zoccolo sugli occhi e sospirò "Grazie mille ragazzi, non so cosa farei senza di voi..."

Lacey sorrise dolcemente: quella Pegasus era di una dolcezza unica, fatta di sensibilità e amor per l'altro.

Dopo che si era calmata, tutti i puledrini si prepararono per dormire.

Vyrna stava togliendo le coperte per infilarsi e sistemando il cuscino, poi una voce la chiamò.

"Vyrna?"

La Pegasus si girò e vide Lacey, che la guardò incuriosita "Oh, Lacey. Grazie per esserti messa accanto a me in quel momento, avevo bisogno di un certo calore dolce."

"E' stato un piacere. Se hai bisogno di qualcosa sai dove trovarmi." Rispose bonariamente l'Unicorna, accarezzando la guancia della puledrina dal manto rosso e dagli occhi viola, che sorrise.

"Grazie." 

"Buonanotte."

"Buonanotte." Le due smisero di guardarsi e si diressero di nuovo nei loro letti, ma proprio quando Vyrna stava per corricarsi, si voltò di nuovo e chiamò la puledrina dal manto blu avio "Lacey?"

"Uhm, dimmi."

"Dovrei farti una domanda..."

"Beh, falla..."

Vyrna abbassò lo sguardo a terra, un po' vergognosa di quello che stava per dirle "Ecco...tra te e Robert, c'era qualcosa?"

Lacey sbarrò gli occhi sconvolta, mentre la sua voce si bloccava nelle corde vocali "N-n-no...assolutamente, R-Robert era solo un amico per me."

"Ah, oh, capisco."

"Cosa te l'ha fatto pensare?"

"Beh, lui passava la maggior parte del tempo con te e pensavo che vi stesse...innamorando."

"No, a quest'età non penso ancora a quelle cose."

"Capisco. Beh, allora buonanotte."

"B-b-buonanotte."

Dopo l'attimo di stupore, Lacey si stese sul letto con un sospiro, coprendosi il corpo con le coperte e girandosi di lato.

Ci volle un po' di tempo prima che il sonno le arrivasse ma alla fine i suoi occhietti si chiusero dolcemente, pronti per un buon riposo.

Proprio in quel momento, il ciondolo a forma di luna che aveva al collo, si illuminò, facendo sorridere la puledra.

Intanto nella Everfree Forest...

Princess Luna si trovava nelle sue stanze a pettinare la sua criniera blu brillante davanti allo specchio.

La spazzola scendeva dolcemente tra la criniera luminosa, mentre il vento faceva muovere la fiamma della candela appoggiata sulla scrivania.

Dopo aver fatto il piccolo lavoretto, l'Alicorna posò il pettine nel portagioie con un sospiro. Poi guardò da un lato della scrivania sorridendo e prendendo uno strano oggetto color bianco.

Era un carillon, ornato da dei ramoscelli dorati. La base era rotonda e reggeva una meravigliosa ballerina dall'aspetto umano, che si abbinava alle decorazioni del carillon.

Luna accarezzava l'oggetto con molta dolcezza, immersa nel suo flusso di coscienza.

Era molto importante per lei, riusciva a tenerla in contatto a quella che era la sua piccola Principessa, la sua Stella.

Ricordava ancora quando glie la strapparono, quando vide per l'ultima volta il suo visino innocente, disturbato dalla violenza e l'insolenza di quei Changeling.

Ricordava quando la partorì con tutte le sue forze, quando aveva paura di dare alla luce una neonata morta. E invece no, nacque il suo tormento, la sua ragione di esistere.

Molti si chiedevano come facesse Luna a non soffrire quando aiutava quelle giumente a partorire. Non sapeva nemmeno lei il perché, ma aiutare a dare alla luce piccoli esserini le curava quella ferita mortale che Starswill non riuscì mai a chiudere.

Non era visibile. Era nelle profondità del suo cuore. Quella che incosciamente Stella le aveva procurato.

Ma come aveva osato quella sgualdrina rubare la sua neonata, insieme ai suoi luridi insetti viscidi. Come aveva anche solo osato pensare, che lei fosse innamorata di quel villano di suo marito.

Cinque anni erano passati, ma quelle immagini di quella terribile notte erano ancora chiare nella sua mente.

"Devi farti coraggio, Princess Luna..." Si disse nel suo ego, asciugando qualche lacrima che scorreva lunga la guancia.

Una volta ripresasi, la Principessa della Notte cercò di illuminare il carillon per mettersi in contatto con sua figlia.

La scintilla pareva che stesse per prendere il sopravvento ma invece il corno di Luna si spense come la fiamma di una candela scarica, risucchiando di nuovo la magia.

L'Alicorna gemette sorpresa, sbarrando gli occhi "Cos'è successo?" Pensò impaurita, cominciando a farsi mille paranoie "Per la misericordia, per quale motivo non ha funzionato? Non è mai successo prima d'ora: se fosse successo qualcosa a Stella? No, è impossibile, Rhydian era sincero. Ma se sta succedendo adesso? Devo andare subito da Mecanha, lei saprà la risposta!" Senza pensarci due volte, la Principessa della Notte si alzò e prese un mantello col cappuccio blu con le macchie nere.

Con la magia prese il carillon e lo nascose sotto al ventre, per poi raggiungere la porta di camera.

Ma proprio in quel momento, fu aperta da un pony.

Luna rimase immobile dalla paura.

Era uno stallone dall'aspetto robusto, con un manto blu, la criniera arancione e gli occhi azzurri come il mare.

"Jack...pensavo venissi più tardi." Disse rossa in volto la Principessa.

"E io pensavo di trovarti senza mantello." Affermò ironicamente il Pony di Terra, avvicinandosi alla giumenta e poggiandole uno zoccolo sulla guancia "Va tutto bene?"

"Si...non preoccuparti. Ma adesso devo urgentemente uscire." Rispose con la fronte sudata Luna: Jack era la sua Guardia del corpo, perciò lui doveva restarle dietro ovunque lei andasse.

"Dove devi andare? Stavi uscendo senza che ci fossi io. E' notte fonda e non è sicuro andare a fare passeggiate per i boschi." Affermò severamente Jack, come un padre che sgrida a sua figlia.

"Non c'è bisogno che tu mi accompagni, è un luogo molto sicuro." Cercò di convincerlo Luna, ma invano.

"Spesso i luoghi più sicuri risultano pericolosi. Tu non puoi ancora difenderti. Lascia che ti accompagni, è il mio dovere."

"No Jack, non può accompagnarmi nessuno."

"Io non sono Nessuno. Dove devi andare?"

Luna arrossì dalla vergogna: Jack sapeva sempre come rispondere e far zittire gli altri.

Ma il suo cuore aveva fiducia in lui, così il nome del luogo le uscì spontaneo.

Alzò lo sguardo verso la Guardia, gonfiando il petto con un sospiro "Alla Palude delle Fortune, lì c'è un gruppo di Streghe, ne faccio parte anche io."

Jack sbarrò gli occhi sorpreso, non credendo ad ogni singola parola della giumenta "Fai parte di una setta?"

"Non è una setta. Loro sono buone, l'hanno dimostrato tante volte. Devi credermi, non mi farebbero mai del male."

"Ma a cosa ti serve un gruppo di Druide se sei sotto l'ala di uno dei Maghi più forti e potenti mai conosciuti nella storia della Magia?"

Luna a quella domanda si sentì un po' in colpa, ma seppe rispondere sicura di sè "Starswill non sa usare bene la Natura con la Magia, lui è più abituato a studiare incantesimi. E queste Streghe possono aiutarmi a farmi avvicinare a Stella."

"Sei impazzita? Vuoi che la uccidino per sbaglio, forse?"

"No, faranno accadere il contrario. La mia piccola ritornerà da me..."

Jack rimase sbalordito, non sapendo cosa fare: la Principessa della Notte non aveva più la ragione tutto ad un tratto "No Luna, devi allontanarti da loro."

"Non posso, sono l'unico mezzo con il quale riesca ad essere più vicina alla mia piccolina..." L'Alicorna dal manto blu cominciò ad avere la voce interdetta, mentre le lacrime cominciavano a cadere lentamente.

"Senti, capisco quanto stai soffrendo e quanto ti machi Stella ma..."

"NON E' VERO, TU NON CAPISCI NIENTE! NESSUNO CAPISCE NIENTE!" Strillò esasperata Luna, gettando con la magia del suo corno blu un vaso poggiato sulla scrivania, che si ruppe sbattendo al muro "CINQUE ANNI MALEDETTI SONO PASSATI! CINQUE! HO PARTORITO QUELLA CREATURA CON CONTRAZIONI INFINITE! HO LASCIATO CHE MI INFILASSERO UN OGGETTO PER ESTRARLA! MI HANNO IPNOTIZZATA E STUPRATA, LASCIANDOMI INCINTA PER UN SOLO GIORNO DI QUELLA PULEDRA! ERA LA MIA UNICA CERTEZZA! E LO E' ANCORA! IO NON CE LA FACCIO PIU'! RIVOGLIO LA MIA STELLA!" La Principessa cadde a terra distrutta, piangendo con i singhiozzi.

Jack si sciolse così tanto davanti a quella scena, che si piegò sù di lei, baciandole la fronte "Lo so che ti sembra infinita quest'attesa. Lo so com'è orrendo per te svegliarti e non trovare tua figlia accanto a te. Ma sei una madre eccezionale: fai di tutto per restare con lei."

Luna sniffò, poggiando la testa sul petto della Guardia.

"Ma il dolore non deve annebbiarti la ragione. Stella tornerà da te, e ti conoscerà, ne sono più che sicuro. Ma devi aver pazienza, tesoro, le cose belle sono quelle che richiedono più tempo. Esattamente come quando la partoristi."

Luna respirò a fondo, sorridendo un pochino "Mi chiedo come sarà adesso: appena nata era spettacolare, adesso lo sarà ancora di più."

"Sarà stupenda come sua madre."

"Anche di più."

"Vieni, devi riposare..."

"No, accompagnami da quelle Streghe...devo chiederle informazioni sul carillon che mi tiene legata al ciondolo di mia figlia." Disse asciugandosi una lacrima dal volto.

Jack la fissò di nuovo dritta negli occhi cerulei: quanto era testarda quell'Alicorna blu.

Ma forse, si stava facendo prendere troppo dal panico, forse davvero non erano così cattive "Sei sicura di quello che fai, Luna? C'è in gioco la vita di Stella in qualsiasi mossa tu voglia fare per avvicinarti anche di un solo centimetro a lei."

"Sono sua madre, so cosa posso fare e so dove non posso spingermi oltre."

Jack sospirò, rassegnandosi "E va bene, ti accompagnerò. Ma per favore, facciamo il più in fretta possibile. A quest'ora della notte ci sono creature mostruose ed è meglio starci alla larga."

"Sarà questione di pochi minuti. Ma Jack, tu devi promettermi una cosa: non dire niente a Starswill, ti prego." 

La Guardia rimase un po' a disagio nel dover fare quella promessa: Starswill lo aveva cresciuto, lo conosceva da quando era in fasce...mentirlo sarebbe stato un tradimento per lui.

"Luna..."

"Jack...è troppo importante per me."

Lo stallone abbassò tristemente lo sguardo, per poi sospirare "Non gli dirò niente."

Luna sorrise, per poi baciarlo sulla guancia "Ti ringrazio. Coraggio, andiamo."

Intanto...

In un boschetto della Everfree Forest, emergeva del fumo roseo, che si intrecciava con i rami degli alberi e si espandeva nell'aria.

Era un mucchio di bastoni di legno che stava andando a fuoco.

A fissare quel falò, che si trovava proprio nel centro del boschetto, dove animali notturni come pipistrelli, civette e scoiattoli, giocavano tra di loro, era una strana creatura, che aveva la chitina grigia, una criniera lunga e liscia arancione, con due occhi di colore diverso tra loro. Il sinistro era arancio chiaro, mentre quello destro era viola chiaro.

In più, aveva due canini affilati più di un coltello appena fatto.

Ella guardava con sguardo vuoto il fuoco di cui era autrice, come se stesse meditando.

Per quanto potesse essere inquietante, era una creatura meravigliosamente stupenda.

"Ci ha tradite, lo sapevo!" Esclamò poi una voce stridula femminile, disturbando la figura, che alzò gli occhi al cielo annoiata "Quella sgualdrina ci avrà scoperto. Ci farà uccidere tutti. I Reali fanno sempre così."

"Se non sbaglio hai ripetuto questa frase ieri, l'altro ieri e l'altro ieri ancora." Rispose stanca la creatura, riamanendo però nella sua posizione di meditazione.

Dall'oscurità, uscì una Vampony dal manto grigio, con gli occhi azzurri e due orecchie a punta. Sembrava molto giovane e sul petto aveva inciso una stella a cinque punte nera "Scusami Mecanha, se mi preoccupo che qualcuno possa mandare all'aria il nostro piano."

"Sei molto gentile a preoccuparti ma ricorda chi tra le due comanda. Quell'Alicorna è troppo fragile, non abbandonerà questa setta perché vuole sua figlia a tutti i costi." Affermò sicura di sè la Strega, non togliendo assolutamente lo sguardo dal fuoco.

"Se è come affermi tu, perché oggi non è venuta come tutte le sere?"

"Avrà avuto i suoi impegni."

"Si, come no."

"Ascoltami, Carla, so quello che faccio."

"Lo spero. Anche perché un'Alicorna convertita incosciamente alla Magia Nera è una fonte di energia inesauribile. Potremmo mettere in ginocchio l'Universo." Disse sadicamente la Vampony, sedendosi accanto alla Strega, che rimase in uno strano silenzio dopo l'ultima frase della compagna "Quella troia di tua cugina Chrysalis ti rivalutere..."

"Non nominarla o insultarla."

"Suvvia, le vuoi ancora bene dopo che ha abbandonato te e la sua famiglia? Non eri quella che non soffriva per questi torti?"

"Non so cosa sia la sofferenza. Non ho mai sofferto per chi mi abbandonava, non ho mai pianto, al contrario di lei. E adesso guardala: da piccola era meno forte di me, eppure è la Regina Reggente di Canterlot, sposata con un Demone, che le ha dato due figlie. Io, Strega Changeling che sfrutta la Magia della Natura facendola sua, vivo in uno squallido boschetto, aspirando energia da qualsiasi pianta che mi ritrovo davanti."

"Sei invidiosa di lei?"

"No, l'ammiro. Tuttavia sono contenta per lei. Si merita tutto questo lusso dopo aver sopportato tanto dolore, a cominciare da quel bastardo di suo fratello che ogni notte la stuprava a terra, sfogando ogni desiderio sù di lei. Ricordo ancora le sue grida di dolore mentre la picchiava. A quell'epoca non potevo fare niente, avevo solo due anni e avevo paura." Raccontò tristemente Mecanha.

"Ti senti in colpa per questo?"

"No. La colpa era tutta di Valyrian. Sono contenta che a diciassette anni l'abbia ucciso, trasformandosi in una Changeling grazie alla puntura di un insetto. Almeno quel viscido non violenterà le sue figlie."

"E se non fosse morto?"

"Re Sombra lo darà in pasta a quelle bestie che ha come animali domestici."

"Ah, Re Sombra è un grande!" Esclamò Carla con un sorriso maligno.

"Nemmeno tanto. L'ha pure tradita con Luna. Inutilmente poi, dato che quella puledra non salirà mai al trono."

"Lo odi per questo?"

"Odio qualsiasi cosa la possa far soffrire. E semmai quell'Alicorna diventerà una di noi, farò di tutto per proteggerla."

La Vampony sospirò "Come fai ad essere così buona e cattiva con tutti?"

"Non lo so...ho sempre avuto una personalità strana." 

"MECANHA!"

Una voce femminile interruppe il dialogo tra le due, che guardarono davanti a loro.

"Visto? Che ti dicevo?" Sorrise maliziosamente la Strega, facendo sbuffare Carla: odiava aver sbagliato.

Da lontano, Luna correva velocemente verso il falò, inseguita da Jack.

"Mia cara, ti stavo aspettando." Disse con voce calorosa Mecanha, abbassando con la magia la fiamma del falò.

"Perdonami se ho fatto tardi, ma ho avuto un piccolo imprevisto." Rispose con il fiatone l'Alicorna, togliendosi il cappuccio dalla testa, mentre la sua Guardia del corpo la raggiungeva.

"Non preoccuparti cara, tu sei sempre la benvenuta a qualsiasi ora." Affermò cxon un sorriso dolce la Strega, per poi voltare lo sguardo a Jack "Oh, chi è il bel stallone che ti ha seguito?"

"Oh, questo è Jack, è la mia Guardia del corpo e..."

"Lo sapevo che non c'era da fidarsi di questa puttana." Carla si alzò da terra, avvicinandosi a Luna con sguardo d'odio "Non sei mai venuta con questa "Guardia del corpo". Ammettilo, vuoi farci uccidere tutti da lui!"

"Cosa? Carla, cosa dici? Jack non ha mai ucciso, è buono." Disse sbarrando gli occhi la Principessa della Notte, non capendo lo sbotto della compagna.

"Si certo, dicono tutti così! Ci hai tradite, sei una troia!"

"Attenta a come apri la bocca, stai parlando con Princess Luna, Sovrana del Sonno e Co-regnante di Equestria. E' la tua superiore." Disse gonfiando il petto Jack, avvicinandosi di qualche passo alla Vampony, che non si intimorì.

"Per quanto io ne sappia. Al trono di Equestria ci sono altri due Regnanti. Lei non è più nessuno."

"Questo non ti autorizza ad insultarla."

"Perché non dovrei? Ci ha mentite."

"Lei non ha mentito nessuno. E' più vera di te, tu non sei niente in confronto a lei."

"Tipiche frasi di chi è innamorato. L'ha data anche a te mentre dormiva?"

La Guardia sbarrò gli occhi, cominciando a sentire il sangue che bolliva nelle vene "Stai esagerando. Levati di torno prima che ti levi la testa dal collo."

"Carla, vattene via." Disse Mecanha, alzandosi da terra e cercando di far ragionare la Vampony.

"Jack...non farle niente, lei è fatta così." Mormorò Luna, poggiando uno zoccolo sulla spalla dello stallone, che però era troppo occupato a fissare la nemica davanti a lei.

"Non hai corno o ali. Come pensi di levarmela questa testa? Ma proviamo. Vediamo se sai difendere la tua Principessa Lunare." Carla fece illuminare il suo corno ricurvo, scagliando un incantesimo verso Luna, che si allontanò velocemente.

Ma la Guardia si mise davanti a lei, interrompendo il percorso della scia magica, che si scontrò con la sua armatura dorata, senza però fargli nulla.

La Vampony rimase sbalordita, ma non si arrese "Carina la tua armatura magica. Ma non fermerà questo!" Dopo aver parlato, dalla terra uscirono delle radici di albero, che bloccarono gli zoccoli di Jack, per poi farlo scendere lentamente sotto.

"JACK!" Esclamò spaventata Luna.

Lo stallone cercava di porre resistenza, ma le radici erano troppo forti.

Finché poi, non gli venne una grande idea.

Con i denti afferrò una radice, staccandola con forza. Fece lo stesso procedimento con due o più radici.

Essendo collegate ad un albero vicino a loro, quest'ultimo si fece male per i morsi, lasciando gli zoccoli del prigioniero e risucchiandosi di nuovo nella terra.

Jack sospirò, riprendendosi dallo schock.    

"Carla, smettila. Non devi usare la Natura per far del male agli altri!" Rimproverò la sua compagna Mecanha, fissandola con odio: voleva forse farsi scoprire.

Carla sbuffò.

"Ritirati nelle tue camere e non farti vedere fino a domani mattina. E' chiaro?" Le ordinò la Changeling, mentre la Vampony punita saltò su un albero, sparendo nel fitto buio della Foresta.

Luna si avvicinò a Jack, abbracciandolo sollevata "Ho avuto paura per te..."

"Tranquilla, non mi sono fatta niente." Disse con un sorriso la Guardia, accarezzando la nuca dell'Alicorna, che sospirò.

"Ti chiedo scusa da parte sua, Jack. Carla è adolescente e spesso non si rende conto di quello che fa." Disse con voce mortificata Mecanha.

"Tutti gli adolescenti non si rendono conto delle proprie azioni. Ma mettere a rischio la vita degli altri per un fraintendimento è qualcosa oltre i limiti." Affermò Jack.

"Sono assolutamente d'accordo. Ma adesso è acqua passata e nessuno si è fatto male." Disse saggiamente la Changeling, per poi rivolgersi a Luna con modi dolci "Cara, qual buon vento ti porta qui?"

"Mecanha, prima ho provato a far illuminare il carillon per raggiungere il ciondolo di Stella, ma era come se fosse criptato e la magia si fermava. Ho paura le sia successo qualcosa." Spiegò con voce preoccupata Luna, cacciando l'oggetto interessato e porgendolo alla Druida, che lo prese con l'energia del suo corno.

"Era come se fosse criptato, hai detto?" Mecanha fece illuminare il carillon, ma nella frazione di qualche secondo si spense di nuovo.

La Changeling sentì una strana sensazione nel farlo, come se qualcuno la interrompesse, perché era quest'ultimo a farlo al posto suo "Mh...non penso che il collegamento sia interrotto perché è successo qualcosa al portatore del ciondolo. Anche perché, se fosse così il carillon non s'illuminerebbe di una scintilla. Posso tenerlo per tutta la notte? Vorrei esaminarlo."

Luna a quella richiesta rimase un po' perplessa: quell'oggetto era troppo importante per lei e stargli lontano era una maledizione. 

Ma si doveva fidare di quello che la Strega le diceva. Non l'aveva mai tradita.

"V-v-va bene...ma puoi assicuararmi che mia figlia stia bene?"

"Certo. Come ti ho detto, se le fosse successo qualcosa il carillon non darebbe alcun segno. Sta tranquilla. Domani sera te lo darò di nuovo."

"Mi scuso se sono insolente, Mecanha. Ma il carillon per Luna è come se fosse il pane. La tiene vicino alla sua puledra. Non mi sembra giusto doverglielo togliere." Si intromise con coraggio Jack, guardando severamente Mecanha.

"Jack, per favore non..."

"Capisco il tuo punto di vista, mio caro amico. Ma studiare il motivo per cui due oggetti collegati non riescono a connettersi è un processo molto complicato. Ho bisogno di una notte intera per capirlo." Rispose con estrema calma la Changeling.

"Fidati di lei. Sa cosa fa." Mormorò dolcemente Luna, mettendo uno zoccolo sulla spalla della Guardia, che sospirò.

"Hai un amico molto protettivo. Sei fortunata." Sorrise Mecanha, cercando di ironizzare la situazione.

"Già. E' fatto così."

"Comunque, non hai nulla di cui preoccuparti amico mio, so quello che faccio."

"Me lo auguro."

E così, il povero Pony di Terra dal manto blu cercò di tranquillizzarsi, anche se, sia quella Vampony, che quella Maga, non gli promettevano nulla di buono.

Il mattino seguente, a Canterlot... 

Nella camera da letto del Re e la Regina, il primo aprì lentamente gli occhi, stiracchiandosi con la schiena.

Si alzò, girando per un minuto lo sguardo verso la moglie dormente e sorridendo.

Chrysalis sembrava una puledrina innocente quando dormiva e gli faceva una tenerezza immensa.

Di solito Sombra si sveglia sempre un'ora prima della Regina e certe volte voleva restare tutto il tempo accanto a lei a fissarla, perché era stupenda.

Ma non poteva, i suoi doveri lo chiamavano.

Così, si limitò a darle un bacio sulla fronte e ad alzarsi dal letto, indossando la sua corona e il mantello.

Uscito dalla stanza, si diresse verso la sala del Trono.

Fuori la porta, lo aspettavano due Guardie, che appena lo videro si inchinarono ossequiosamente, pronunciando "Mio Re."

"Le avete portato dentro?" Chiese con voce rauca l'Unicorno dal manto grigio.

"Si, come avevate desiderato."

"Bene. Aprite la porta. Non vedo l'ora di divertirmi..." Mormorò con voce maligna il Tiranno, mentre la Sala del Trono si apriva velocemente, permettendogli di entrare.

E dopo la bellezza di cinque anni, Sombra rivide le sue nemiche stese a terra, con il manto sporco, le criniere disordinate e gli occhi arrossati dalle lacrime e dalla polvere.

Sorrise compiaciuto. Per lui era un orgasmo visivo, vedere Twilight, Pinkie Pie, Applejack, Fluttershy, Rainbow Dash, Rarity, Starlight e Ivana soffrire peggio di bestie in allevamento.

Quando il gruppo di giumente sentì il portone aprirsi, alcune si girarono per guardare dritto negli occhi Sombra, mentre altre si limitarono a tremare dalla paura.

Lo stallone camminò verso il trono, per assaporare meglio quello spettacolo.

Una volta sedutosi, fissò ancora le nemiche, che non riuscivano nemmeno a reggersi in piedi.

"Vi vedo in forma!" Esclamò con ironia il Re delle Ombre, mentre alcune lo guardarono con odio "Incredibile cosa possono fare cinque anni chiuse in una squallida prigione dove vi frustano come degli schiavi. Tranquille, vi capisco. Ho passato un inferno simile per colpa delle vostre schifose Principesse. Soprattutto Celestia...ma alla fine chi ha vinto? Chi sa regnare bene."

"Tu non sai niente." Mormorò Twilight, alzando lentamente il capo e fissando il Tiranno, che alzò un sopracciglio "Non sai regnare. Non hai mai saputo farlo. Sei solo un povero idiota. Uno schifoso e viscido animale. Tanto Celestia, Luna e Cadance torneranno e riusciranno a schiacciarti."

"Cadance è ipnotizatta, ed è una delle serve preferite di mia moglie." Affermò con menefreghismo Sombra, mentre accanto a lui arrivava uno stallone Pegasus bianco muscolosissimo, con due ali molto piccole. Aveva tra gli zoccoli un piatto con delle fette di pane appena sfornate.

A Twilight le si spezzò il cuore nel riconoscerlo, mormorando il suo nome "Bulk Biceps..."

L'interessato rimase in un silenzio vergognoso, abbassando le orecchie con tristezza.

"Vedo che ti ricordi di questo puledrone! Sai, la prima volta che lo vidi volevo ucciderlo; a cosa diamine mi poteva servire un Pegasus patetico? Ma poi ho scoperto che era un bravo panettiere, così l'ho messo a lavorare nella Corte. Ogni giorno il mio palato canta dopo aver mangiato il suo pane." Disse con un sorriso il Tiranno, prendendo con la magia una fetta e addentandola con gusto, davanti alle giumente morte di fame.

Molte di loro si rifiutarono di guardare, ma Twilight rimase con lo sguardo fisso sù di lui.

"Uhm...perdonatemi, è maleducazione mangiare davanti ad otto pony affamate . HAHAHAHAHAHA!" Rise con gusto il Re delle Ombre, facendo infuriare ancora di più Twilight.

"Bastardo. Cosa vuoi da noi?"

Sombra ghignò sadicamente, posando di nuovo il pezzo di pane nel piatto, mentre Biceps indietreggiava lentamente.

Poi si alzò dal Trono e scese le scale, avvicinandosi alla Principessa dell'Amicizia.

"Ho una proposta da fare a te e alle tue amiche, Sparkle." Sussurrò lentamente l'Unicorno dal manto grigio.

"Non voglio nemmeno sentirla."

"Ma è la chiave per la libertà, tesoro."

"La libertà? E' l'ultima cosa che vuoi dare a chiunque nel tuo Regno."

"Avete perso tutto. Cadance non regnerà più, Celestia e Luna sono morte."

"Menti, lurido."

"Luna partorì mia figlia, patendo il dolore più grande che ci possa essere. Poi mia moglie rapì la puledra e i suoi Mutanti torturarono Celestia. Sono morte sotto una tempesta e adesso saranno divenatate concime per vermi."

"NO! NON E' POSSIBILE!" Strillò Starlight, cadendo a terra e piangendo a dirotto "LUNA ERA INCINTA DI UNA PULEDRA PER COLPA TUA E AVETE AVUTO PURE IL CORAGGIO DI UCCIDERLA?"

Twilight aveva le lacrime agli occhi e con voce interdetta ma piena d'odio chiese "Dov'è la figlia di Princess Luna?"

"Sapevo che saresti arrivata a farmi questa domanda."

"RISPONDIMI, INFAME! DOVE SI TROVA?"

Sombra sospirò rilassato, tornando di nuovo a sedersi sul trono "Non posso di certo liberarvi digiune. Guardie? Portate la loro colazione."

Un gruppo di Legionari si avvicinò alle giumente, lanciando davanti loro delle fette di carne cruda piene di sangue.

Le pony per poco non vomitavano dal terrore e il disgusto: erano pur sempre erbivore, mangiare carne per loro era peccato mortale, soprattutto per Fluttershy.

Tuttavia le costringevano a mangiarla ogni giorno, a qualsiasi pasto. Sempre e solo carne cruda, e semmai lasciavano un pezzo venivano frustate malamente.

"Avanti piccoline, devo usare la frusta anche per farvi mangiare?"

"Dai, ragazze, provate a mangiare." Disse incitando Twilight.

Fluttershy stava per vomitare dal disgusto, mentre il suo volto s'impallidiva: ogni giorno si torturava col pensiero che quella carne appartenesse ad uno dei suoi animali e preferiva morire che mangiare una creatura che viveva nella sua stessa casa.

"Cosa c'è, Fluttershy? Ti sei forse stancata del pasto? Mal per te. Guardie?" Sombra sorrise sadicamente, mentre portavano la prigioniera interessata davanti al Tiranno, trascinandola con gli zoccoli.

Fluttershy alzò lo sguardo verso il Re delle Ombre, e con le lacrime agli occhi chiese "Perché hai torturato le mie creature?"

"Cosa ti fa pensare che quella carne sia parte di uno dei tuoi animali?" Sombra rise con malizia, compiaciuto che la Pegasus soffrisse anche psicologicamente "Mi dai tante soddisfazioni, piccolina. Frustatela!"

"NO! FLUTTERSHY!" Strillò Applejack, seguita a ruota dal gemito di paura di tutte le sue amiche.

Una frusta nera lunga quanto la coda di un cobra, squarciò la pelle del fianco della giumenta alata, che mozzò il grido di dolore.

Un altro colpo fu sulla schiena, un altro sullo zoccolo e così via...fino a farla sanguinare copiosamente.

Le altre pony non volevano guardare la tortura inflitta alla povera amica, ma i loro occhi non riuscivano a staccarsi alle lacrime della Pegasus, che soffriva in silenzio.

"TI PREGO, BASTA!" Urlò ad un certo punto Twilight, ma il Tiranno non l'ascoltò.

Il secondo guardava con occhi pieni di eccitazione la frusta che arrivava sempre di più nelle profondità della pelle. Cosa poteva farci? Godeva quando vedeva soffrire i suoi nemici, più di qualsiasi altro prigioniero.

Ma poi, arrivò ad un punto in cui doveva fermarsi.

"Ok adesso basta." Ordinò il Re delle Ombre, mentre la Guardia con la frusta si allontanò con un inchino.

Fluttershy era a pezzi, con la schiena piena di ferite evidenti e sanguinanti, alcune di essere già c'erano e stavano iniziando a cicatrizzarsi, per poi essere aperte di nuovo.

A Twilight, quelle ferite, ricordarono il volto sfreggiato di Princess Celestia, fu allora che si infuriò ancora di più "Te la faremo pagare cara, brutto verme viscido!"

Sombra si alzò dal trono e si avvicinò alla Pegasus gialla, che stava tremando dal dolore e dalla paura.

Le alzò delicatamente il mento, facendola guardare dritto nei suoi occhi rossi "Perché devi soffrire così? Io ho in serbo un futuro migliore."

"Quale futuro migliore può esserci con un Mostro come te?" Chiese con voce debole Fluttershy.

"Lo scoprirai solo...bevendo."

Twilight sbarrò gli occhi sconvolta "Bevendo?"

L'Unicorno dal manto grigio e la criniera nera, cacciò un calice nero, contente del liquido rosso scuro.

Fluttershy rimase sconcertata, mentre il suo naso riconobbe un odore molto forte "Sangue di Demone..."

"Esatto, piccola mia. Se berrai, non sarai più frustata, e non dovrai più mangiare carne." Disse sorridendo il Re delle Ombre.

"NO! FLUTTERSHY! NON FARLO!" Gridò Twilight.

La Pegasus fissava il calice con incertezza, pensando a quello che doveva fare.

Sombra era un bastardo, meschino e ingannatore. Non c'era da fidarsi di lui.

Ma a cosa doveva credere? A chi doveva credere?

"I-i-i-io n-n-non posso tradire le mie amiche..." Balbettò impaurita.

"Ma loro hanno tradito te."

"Questo non è vero."

"Oh, è vero si. Ti avranno probabilmente promesso la libertà. Ma come potevano dartela se neanche loro l'avevano? Ti hanno mentita."

"Viscido! Non giocare con la sua mente!" Esclamò con rabbia Twilight, con gli occhi ninniettati di sangue.

Fluttershy abbassò il capo avvilita, con le lacrime che scorrevano sul volto.

"Bevi. E non soffrirai mai più..." Sorrise malignamente e sadico il Re delle Ombre.

Lo zoccolo di Fluttershy stava per alzarsi e prendere il calice...ma la sua coscienza e il suo cuore glie lo impedivano.

Cosa le sarebbe successo una volta bevuto quel sangue? Sarebbe stata libera veramente?

Ma avrebbe perso l'amicizia delle sue compagne che l'avevano sempre sostenuta.

Ma mano a mano l'egoismo cominciò a crescere nel cuore della Pegasus, pensando a tutti i tripi di carne che aveva mangiato fino a farle voltare lo stomaco. 

Ricordò quando le Guardie la videro vomitare dal disgusto, le fecero mangiare anche quello.

Non ne poteva più, voleva la vera libertà, e forse la chiave era proprio quel sangue.

Prima che cambiasse idea, la giumenta afferrò il calice e bevve in un solo sorso il liquido, sconvolgendo tutti i presenti, soprattutto le sue amiche.

"NO! PERCHE'?" Twilight non poteva crederci che proprio Fluttershy, la più dolce, aveva scelto la strada più brutta.

Sombra sorrise, ammirando Fluttershy gridare di dolore e piegarsi a terra, mentre il suo corpo cominciò a cambiare.

Tutto ad un tratto le sue vene diventarono nere e pulsanti, con gli occhi rossi e i denti diventavano più affilati.

La schiena si allungò e divenne più pelosa, assumendo un colore giallo ancora più scura.

I suoi zoccoli si trasformano in zampe con lunghissimi artigli, simili a lame appena forgiate.

Le ali si ingrandirono, assieme al muso, che prese i lineamenti di un lupo.

Finita la metamorfosi, le sue amiche non potevano credere ai suoi occhi.

La più gentile del gruppo, era diventata una specie di Lupo Mannaro corrotto dalla Magia Demoniaca.

La nuova creatura ruggì, alzandosi su due zampe, facendo ghignare ancora di più Sombra che mormorò "Ottima scelta, Fluttershy. Incatenatela!"

Le Guardie si allertarono e con delle lunghe catene imprigionarono le zampe anteriori della creatura, che ruggì ancora di più.

"Adesso è il vostro turno, bellezze." 

Davanti alle pony apparvero altri calici, che contenevano colori di liquidi diversi tra di loro.

"Per favore ragazze, non bevetelo!" Gridò supplicante Twilight, ma per sua immensa sfortuna, non tutte l'ascoltarono.

La prima che cedette fu Ivana, che lo bevve anche lei in un sol fiato il suo calice e dopo un paio di secondi cominciò anche lei a cambiare forma.

E non solo lei, anche Pinkie Pie e Rainbow Dash.

La Principessa dell'Amicizia non potè crederci: Pinkie pareva non averci pensato neanche un istante e Rainbow Dash aveva tradito il suo Elemento: la Lealtà.
Il suo cuore si spaccò in mille pezzi, facendo rigare il volto di Twilight in lacrime, mentre gli occhi guardavano quelli delle sue amiche, che adesso sembravano vuoti e ancora più incatenati.

Credeva di non essersi mai sentita così sola, ma quella sensazione durò solo un istante, poiché Starlight, Rarity e Applejack si misero a fianco a lei.

"No! Noi non ti lasciamo." Disse la sua pupilla, stringendola a sè, assieme alle altre due giumente, che guardarono con odio puro e sfida Sombra, che rise fragorosamente.

"HAHAHAHAHAHAHAHAHA! Mi pareva strano che nessuno faceva questa scenata! HAHAHAHAHAHAHAHAHA! Oh beh, tranquille, visto che avete fatto questa decisione, la morte sarà lieta di accogliervi. UCCIDETELE!" Strillò, mentre le sue pupille diventarono verdi con la nebbiolina viola che usciva.

Quattro Guardie puntarono le frecce con l'arco verso le pony, che si strinsero ancora di più, aspettando il dolore, mentre le creature che si erano trasformate in orrendi mostri venivano bloccate con le catene.

"No! Non moriremo, fidatevi." Sussurrò decisa Twilight, guardando Starlight e Rarity, che capirono ciò che voleva fare.

I loro corni si illuminarono in una frazione di secondo, creando una potente luce bianca, che accecò gli occhi di tutti.

Le Guardie scagliarono le frecce a caso, rischiando anche di ferirsi o peggio uccidersi tra di loro.

Quando la luce bianca finì, Sombra si tolse dal volto il suo mantello che aveva usato come protezione e notò che le sue prigioniere erano sparite "DOVE CAZZO SONO QUELLE PUTTANELLE?" Strillò infuriato il Tiranno, facendo alzare le Guardie, che si sistemarono in una frazione di secondo e pronte per obbedire ad ogni comando "SONO COSI' CONVINTE DI RIUSCIRE A FREGARMI? SI SBAGLIANO! GUARDIE! MANDATE MILLE SQUADRE SPECIALI! DEVONO TROVARLE E PORTARLE DA ME VIVE!"

"SIGNORSI' SIGNORE!" Risposero i Legionari, correndo verso l'uscita della sala per organizzare la caccia.

Continua...
   
 
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