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Autore: Meramadia94    29/03/2018    2 recensioni
Sarah e i suoi fratelli, nel disperato tentativo di salvare il loro maestro, sono stati spediti in un'altra galassia, popolata da alieni e si troveranno in mezzo ad una terribile guerra. Si apre così una nuova serie di avventure in cui verrà concesso loro il grande privilegio di sapere se nell'universo esistono altre forme di vita e capire una volta per tutte che c'è un' unica, grande distinzione tra gli esseri viventi: buoni e cattivi.
Genere: Angst, Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leonardo Hamato, Nuovo personaggio, Raphael Hamato/ Raffaello, Splinter, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'episodio '' Riflessi dal passato'' l'ho completamente riscritto in quanto non succede niente di rilevante per la storia generale e mi sono limitata a farne una piccola sintesi riassuntiva.
Perchè l'ho inserito nella narrazione?
Perchè c'èra una piccola cosa da sistemare e faceva proprio al caso mio.

 


La battaglia finalmente pareva essere finita.
Shredder era rimasto vittima dello stesso ordigno da lui sistemato per uccidere i suoi nemici... ed era stato l'unica vittima di quell'esplosione.
Gli Utrom erano tornati a casa dopo secoli di prigionia forzata sulla Terra... Alisa e suo padre erano andati con loro, in un mondo in cui sarebbero stati liberi e felici mai più fuggitivi...
E loro erano di nuovo insieme, riuniti e felici, dopo un periodo di lunghe ed interminabili battaglie.
Urgeva un periodo di riposo, possibilmente lontano da New York.
Casey aveva invitato dunque tutti i suoi amici nella sua casa in campagna. Era arrivata la primavera, senza che nessuno avesse avuto tempo di rendersene conto... il tempo in guerra passava in fretta.
Il sole tiepido, l'aria pulita, cibi genuini... era tutto quello di cui avevano bisogno per riprendere le forze.
In quello scenario di pace e di silenzio, trovarono anche il tempo per riflettere un po' su quanto era cambiata la loro vinta negli ultimi mesi...
Ridendo, combattendo e scherzando... era passato quasi un anno da quando le tartarughe e la loro sorella umana erano saliti in superfice ed avevano iniziato a fare degli incontri... anche poco piacevoli.
Tipo l'incontro con Shredder.
Leo ricordava con profondo imbarazzo il giorno in cui poco ci mancava, che si sarebbe messo dalla parte di colui che aveva causato un dolore terribile alla persona che più di tutti ammirava in quella vita.
Ma aveva avuto il coraggio di dire NO.
Tutti loro avevano detto No.
A soprusi e ingiustizie.
Al male, alla corruzione.
E si erano votati in eterno a Madama Giustizia.
Una decisione coraggiosa, che per quanto sarebeb stata presa anche mille volte per mille vite... certe volte era stata molto pesante.
Non avrebbero mai dimenticato il giorno in cui Shredder era tornato ed aveva quasi strappato loro Leonardo...era stato il momento peggiore della loro vita, e non tanto per il fatto che avrebbero dovuto nuovamente combattere contro quel demonio... ma vedere il loro Leo in quello stato, pieno di lividi, graffi e tagli, incapace quasi di reggersi in piedi che sembrava dover andare via da un momento all'altro... la verità era che nessuno di loro era preparato ad immaginare gli altri come persone morte.
Così come era stato terribile non sapere niente di Splinter per settimane.
Ma in tutto quell'inferno c'era stato qualcosa di buono.
Erano arrivati nuovi amici, risposte dal passato... e la consapevolezza che non importava chi o cosa sarebeb arrivato ( o tornato dal passato).
Erano una famiglia.
Una squadra.
E lo sarebbero stati in eterno.
Insomma... tutto sembrava essersi sistemato per il meglio.
- Il che vuol dire, Leo...- fece Raph - che non hai più scuse. E sai a cosa mi riferisco.
E' primavera, siamo in una bellissima fattoria del New Hanpshire, non ci sono Shredder, delinquenti vari o rinoceronti giganti che avanzano minacciosi su di noi... ergo, c'è qualcosa che devi fare.-
- Dici?- fece Leo - A me sembra che ci sia qualche problema in giro...-
- Uhm... si, mi sa che hai ragione.-
E per '' problemi in giro'', intendeva che c'era troppa gente in quella casa.
- Ma c'è rimedio a tutto.- fece il rosso - Domani porto Don e Mik a fare un'escursione del bosco... Casey, conoscendolo, farà qualcosa per farsi gridare contro da April e se ne starà alla larga per un pezzo...
April si sfogherà con Splinter mentre mette a posto i cocci di Casey...
E Splinter, quasi sicuramente, passerà tutto il giorno in meditazione.
Il che vuol dire... tu e la tua bella siete soli soletti... approfittane.-
Leo sorrise.
Sì. In fin dei conti, quando sarebbe capitata un'altra occasione del genere?
Da quelle parti non c'era nemmeno un ladro di galline che richiedeva l'intervento di ninja super addestrati.
- Grazie.- fece Leo.
- Di niente.-
...
...
...
Il giorno dopo, i due fratelli misero in scena la loro piccola recita. Raph propose ai fratelli una gita nel bosco, per poter vedere com'erano i dintorni dato che l'ultima volta che erano andati in quel posto erano occupati a nascondersi, salvare una creatura innocente ed i suoi piccoli, e ritemprare lo spirito, e finse di contrariarsi quando Leo rifiutò la proposta del rosso in favore di una sessione solitaria d'allenamento, dicendo - Ok, ragazzi... si vede che l'Eroe senza paura non gradisce la nostra compagnia...- salvo poi scambiare con lui uno sguardo d'intesa.
Leo prese un respiro profondo.
Sarah era seduta all'ombra di un albero, con accanto un tè freddo al limone che sorseggiava di tanto in tanto, con il naso immerso in un libro che aveva  trovato in soffitta.
Aveva abbandonato il suo personale '' assetto da battaglia'' in favore di una camicetta d'organza bianca, una gonna verde smeraldo lunga fino al ginocchio e degli stivaletti marroni, sperando di non dover rimettere il suo assetto da battaglia tanto presto.
Voleva solo godersi la pace e la quiete della sua età.
- Ehm...- fece Leo raggiungendola - Posso... posso sedermi qui?-
- Il prato è di tutti, Leo...- fece Sarah.
Ok, come primo approccio aveva visto di meglio.
- Credevo fossi andato nei boschi con gli altri...- fece Sarah.
- Sì... me l'hanno chiesto... ma ho preferito star qui... tu invece? Come mai qui?-
- Credo per lo stesso tuo motivo... avevo bisogno di un po' di tranquillità... dopo tutto quello che abbiamo passato.... -
- Cosa... cosa leggi di interessante?-
- Un romanzetto rosa che ho trovato in soffitta... credo fosse della nonna di Casey.-
Leo strabuzzò gli occhi - Ma tu una volta non leggevi solo gialli e libri d'avventura?-
- Sì, in effetti non piacciono molto queste storie di fanciulle inermi e indifese  che nulla possono senza il loro cavaliere dalla sfavillante armatura... ma sono rilassanti, in un certo senso.-
Inoltre... era l'unico genere letterario che aveva trovato in casa.
- A proposito...- fece Leo - non ci avevo fatto caso... ma qui è davvero un bellissimo posto...- ma non si meravigliava di non averci fatto caso. L'ultima volta che era stato lì era in condizioni penose, e mal sopportava persino la compagnia di sè stesso...ed aveva fatto una cosa di cui non andava fiero.
Per niente.
- Mi spiace per quello che è successo qui... davvero.-
...
...
...
Da qualche parte nella foresta...
- Che stai facendo?- fece Mik notando che Raph aveva un auricolare.
Raph divenne quasi dello stesso colore della sua maschera.
Ok che aveva organizzato il tutto per dare a Leo un po' di privacy per dichiararsi, ma era troppo curioso di sapere come sarebbe finita... ed aveva piazzato una cimice di Don ( senza che questi se ne accorgesse) ed impostato la linea per ricevere la scena in tempo reale.
- Chi io?- fece Raph - ecco... ascolto la partita di baseball. I Blues contro... i Tessens.-
Don lo squadrò - Primo... mai sentite certe squadre, secondo... da quando ti piace il baseball?-
- Ci sono un mucchio di cose, che non sai di me, bello mio...- fece Raph.
- Come sta andando, piuttosto?-
- I Blues girano attorno all'obiettivo e non sanno che pesci prendere...- fece Raph rimettendo a posto l'auricolare.
'' Andiamo Leo... stai divagando troppo, che ci vorrà mai?!?''
...
...
...
- Leo.. se mi stai chiedendo scusa per quel litigio... ti giuro, non importa... eravamo tutti un po' frustrati e tu ne avevi più diritto di tutti gli altri...-
- Sì che importa invece...- fece Leo - perchè ho fatto del male ad una persona che non lo meritava affatto...
Invece avrei voluto dirti che sono contento che tu sia venuta a vivere con noi... per il motivo un po' meno, certo, ci mancherebbe altro...
Ma la cosa che mi renderebbe davvero felice è che tu decidessi di rimanere con noi, per sempre... ma ci vuole un motivo molto forte per restare per sempre in un posto... mi segui?-
- Abbastanza...- fece Sarah - ma dimmi... c'è forse qualcosa che vorresti dirmi?-
- Sì.- fece Leo dopo alcuni secondi di silenzio - ed è una cosa che devo dirti da almeno una vita e mezzo ormai... ed è meglio se te la dico prima di ritrovarci nel mirino di qualche psicopatico omicida o di una guerra aliena.
Sarah, io...-
- Sarah!- fece la voce di Casey - Tuo padre ti cerca.-
- Sì, arrivo...- fece la giovane per poi rivolgersi a Leo - che cosa volevi dirmi...?-
- Ehm... forse è meglio se non lo fai aspettare...- fece Leo che non sapeva se mettersi a ridere o piangere.
Ma proprio in quel momento Splinter doveva aver bisogno di conferire con lei?-
...
...
...
- MA MALEDIZIONE A...- sbottò Raph trattendosi dall'impulso di prendere a testate un albero.
I due fratelli minori lo guardarono preoccupati.
- Che succede?- fece Mik.
- I Blues hanno perso?- fece Don.
- Vincevano due a zero... e poi gli hanno fatto invasione di campo.- fece Raph.
- E che sarà mai...- fece Mik - si rifaranno presto...-
- E' quel '' presto'', che mi preoccupa.- fece Raph promettendosi di pestare Casey Inopportuno Jones una volta tornati alla base.
Ma con tutti i giorni dell'anno disponbili, proprio in quel giorno April e Casey dovevano filare d'amore e d'accordo, e proprio in quel giorno Splinter doveva marinare la sua lunghissima sessione di meditazione?
E pensare che lui aveva organizzato il tutto puntando sulle prevedibili abitudini di chi viveva con loro...
'' La prossima volta, gli organizzo una viaggetto su Marte''.
...
...
...
Sarah nel frattempo si sentiva come un  potenziale condannato della Santa Inquisizione.
Erano nella sala da pranzo ed il padre era seduto di fronte a lei, con April e Casey alle spalle.
Cercava di capire cosa avesse combinato, ma non le veniva in mente niente...
Per evitare ogni problema pensò di chiedere scusa in anticipo.
- Perchè ti scusi?- fece Splinter - Hai forse fatto qualcosa di sbagliato?-
- Non mi risulta...- fece Sarah - ma sembra il tribunale inquisitore...-
- No, stai tranquilla cara...- fece April - Non hai fatto nulla di male e nessuno ce l'ha con te.-
- C'è solo una questione di cui vorrei discutere con te.- fece Splinter - Sarah, lo sai che ti voglio bene e che tu sia venuta a vivere con noi, malgrado le circostanze che ti abbiano portato da noi, e vorrei tanto che tu restassi per sempre con noi...-
'' Dove l'ho già sentita questa?''- fece Sarah. Ma sentiva anche un inquietantissimo '' ma'' o '' tuttavia'' in avvicinamento.
- Ma...- deduzione corretta - Dobbiamo guardare in faccia la realtà... non puoi restare per sempre sotto terra.-
Sarah sgranò gli occhi per la paura.
- Papà... vuoi... vuoi che me ne vada...?-
- No, per carità...- fece April - non intendeva dire questo.-
- Io non mando via nessuno.- fece Splinter, ammettendo che dalle parole usate, chiunque avrebbe immaginato una cosa simile - Ciò che voglio dire è che ormai hai quasi sedici anni... è ora che tu cominci a pensare a cosa vuoi dalla vita, ad un tuo progetto di vita oltre alla strada che ti ho indicato da bambina...-
- Detto in poche parole...- fece April - Ti piacerebbe andare a scuola?-
Sarah sgranò gli occhi, stavolta per la sorpresa.
Casey intervenne - Sai, quel posto piena di gente, mummie, dove preghi sempre che non scelgano te per un'interrogazione a sorpresa, dove fissi sempre l'orologio...-
April lo guardò male - Guarda che non è ritardata.-
- Volevo essere d'aiuto...- fece Casey.
- Che ne pensi figliola?- fece Splinter.
- Beh... ecco...-
- Rispondi quello che senti.- fece il topo - Non devi rispondere negativamente per timore di deludermi e nemmeno di sì per farmi contento o per far contenti gli altri. Ti chiedo solo di non disdegnare quest'opportunità.
Sei bella, sei intelligente e sei una ragazza in gamba.... è giusto che tu abbia un'opportunità. E' giusto ed è un tuo legittimo diritto.-
- Beh... in questo caso...- fece Sarah - Mi piacerebbe tantissimo...-
Splinter sorrise - E allora sia.-
- Ti piacerà la scuola che abbiamo scelto.- fece April.
- E ti abbiamo messo nella stessa classe di Angel... avere già un'amica ti aiuterà ad ambientarti meglio.- fece Casey.
- Vi ringrazio infinitamente... ma non credo sia fattibile.- fece Sarah.
- E perchè mai?- fece April.
- Beh... per l'iscrizione dovrei avere dei recapiti...- fece Sarah.
- Sta tranquilla, abbiamo pensato a tutto.- fece April - Al preside abbiamo detto che sei una mia lontana cugina, che finora ha ricevuto l'educazione in casa e che hai vissuto in una piccola cittadina canadese, ma che tua madre vuole che tu prenda un diploma e che socializzi.-
- Come vedi non ci sono veri problemi.- fece Casey.
- Beh, allora...- fece Sarah - Non so davvero cosa dire... se non... grazie.-
- E di cosa? E' un tuo diritto.- fece April - A proposito... c'è una piccola formalità da sbrigare... e credo che non possa farlo nessuno se non te.-
- Quale?- fece Sarah - Qualsiasi cosa.-
- Dovresti... sostenere un piccolo esame d'integrazione...- fece April - Capisci, si tratta pur sempre del secondo anno di superiori, vogliono accertarsi che tu ci arrivi preparata.-
- Se è solo questo, non mi spaventa affatto.- fece Sarah.
- Ottimo.- fece April - appena tornati in città ti farò avere il materiale di studio.-
...
...
...
La notizia della svolta nella vita di Sarah fu accolta con grande gioia, e la felicità di sapere che la ragazza avrebbe avuto una possibilità di vita al di fuori dalle fogne ( malgrado avesse deciso di rimanere sempre con loro), mitigò un po' la delusione per la brusca interruzione.
Per Leo almeno.
Raph, gli mollò un calcio sotto il tavolo, malgrado Casey non riuscisse a capire il motivo per cui il rosso lo aveva picchiato.
- Beh, guarda il lato positivo, fratello...- disse Raph quella sera mentre organizzavano il barbecue per la cena - hai già un'altra occasione.-
- E sarebbe?- fece Leo.
- E te lo devo pure dire?- fece Raph - Sarah non ha possibilità di sbagliare quell'esame, non dimenticare... ok, vive con Michelangelo, ma vive anche con Donatello...- il quale si era già offerto di farle da insegnante per quella piccola prova che l'aspettava a New York da lì a tre settimane - e credo che si commenti da solo...
Lei supera l'esame, tu la inviti fuori per festeggiare... possibilmente in un posto deserto... la statua della libertà dovrebbe andar bene... e le dici quel che devi.-
Leo annuì.
Sì, era la soluzione migliore.
Quel pomeriggio gli era quasi preso un infarto... e non tanto per la rabbia della mancata dichiarazione... lo ammetteva. Aveva origliato. E anche lui aveva inteso che Splinter voleva che Sarah lasciasse la loro casa.
A mente lucida, sapeva che era impossibile che Splinter mettesse alla porta una che aveva allevato per anni come una figlia... ma il discorso sembrava puntare proprio lì.
In quel caso aveva già deciso cosa avrebbe fatto.
Sarebbe stato un dolore separarsi da suo padre, dai suoi fratelli, dalle fognature che l'avevano visto prima un bambino felice e poi un giovane uomo con le sue responsabilità ed i tormenti di quell'età... ma avrebbe scelto di seguire Sarah.
Ovunque.

  
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