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Autore: FraRivers    29/03/2018    1 recensioni
In cui Hunk prepara una torta e Lance si apre con Keith.
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Garrison Hunk, Kogane Keith, McClain Lance
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Questa fanfiction è ambientata in una ipotetica stagione 6, in cui Keith è di nuovo con il team (perché lo sarà) e la Resistenza Imperiale esiste (perché posso). Spero vi piaccia!

 

 

Lance posò il secchio sul tavolo della cucina, facendo attenzione a non lasciar traboccare neanche una goccia di latte. Kaltenecker era stata così gentile da lasciarsi mungere, in fondo, e non sarebbe stato carino sprecarlo. Dopotutto, il latte fresco al mattino era una delle poche cose ad essere rimasta invariata dalla loro vita sulla Terra. O lo sarebbe stata, se nello spazio fosse esistito il concetto di 'mattino'.

 

Erano solo lui e Hunk in cucina, gli altri paladini troppo stanchi dopo la missione. I Melitziani erano un popolo abbastanza amichevole, ma l'avamposto della Resistenza Imperiale era stato una spiacevole sorpresa. A missione conclusa la gente del posto era stata così grata per il loro aiuto che aveva regalato ai paladini una farina molto rara e dall'aspetto molto particolare.

 

“Hunk, sei sicuro al 100% di volerlo fare? Cioè, è viola.” Lance stuzzicò il sacco con il dito, ma Hunk lo spinse via.

 

“Anche le melanzane sono viola, Lance.”

 

Lance boccheggiò e si portò la mano al petto, lanciando all'altro ragazzo un'occhiata risentita, “Beh sì, ma questa roba... brilla. Le melanzane non brillano, Hunk.”

 

“Lo fanno se sono grano alieno.” Hunk si strinse nelle spalle.

 

“Questa cosa... non ha senso.” disse Lance, afferrando un cucchiaio e facendolo roteare con un gesto nervoso.

 

Hunk sollevò un sopracciglio, ma non commentò. “È solo farina, Lance. Coran mi ha assicurato che è commestibile.”

 

“Anche la poltiglia verde è commestibile a detta di Coran...”

 

Hunk gli lanciò un'occhiata piena di significato. “Lance. Vuoi una cheesecake oppure no?”

 

“Sì...”

 

“Allora vai a riposarti e lascia fare al maestro.”

 

Lance posò il cucchiaio e si accasciò sul tavolo, considerando le sue opzioni. Se fosse rimasto, Hunk non gli avrebbe chiesto di nuovo di andarsene. Era geloso del tempo che passava in cucina, ma aveva anche l'abilità -piuttosto inquietante- di cogliere gli umori degli altri, anche quando questi cercavano di nasconderli. Tutta questa storia della torta era iniziata per quello, dopotutto. Inoltre, Lance si sentiva troppo irrequieto per starsene seduto a guardarlo cucinare, avrebbe finito per rovesciare il latte o qualcosa di ugualmente imbarazzante. Come scoppiare in lacrime.

 

Fece a Hunk il segno della pace con due dita. "Ottimo piano!" Disse, sollevandosi dal tavolo, a distanza di sicurezza dallo scintillante sacco di farina. "Allora io nel frattempo farò qualcosa di rilassante. Un bagno in piscina o qualcosa del genere."

 

-

 

Lance valutò di tornare nella sua stanza per mettere il costume, ma finì per girovagare senza meta per il castello. Scorse Coran che armeggiava con una presa d'aria ma, a parte lui, i corridoi erano stranamente vuoti. La missione su Melitz era stata lunga e faticosa, l'avamposto della Resistenza particolarmente ben organizzato -e ben nascosto. Hunk aveva deciso di ignorare la stanchezza per preparare la cheesecake - Lance sentì una fitta di rimorso fisicamente dolorosa al pensiero - ma gli altri paladini probabilmente erano tutti svenuti sui rispettivi letti. Passò davanti al soggiorno (vuoto) e alla sala dei videogiochi (anch'essa vuota), prima che i suoi piedi lo portassero in un posto molto familiare.

 

Anche la palestra avrebbe dovuto essere vuota, ma Lance poteva sentire dei rumori attutiti e degli sbuffi ritmici provenire dall'interno. Aprì la porta e non poté evitare che un piccolo sorriso gli crescesse sulle labbra. Keith. Ovviamente Keith si stava allenando invece di riposare come qualsiasi persona dotata di buon senso.

 

Si stava esercitando con il suo bayard, le posizioni di base della spada e le parate. Aveva tolto l'armatura da Paladino, e la maglietta nera iniziava già ad aderirgli al corpo per il sudore. Keith fece segno di aver notato la presenza di Lance con un leggero cenno del capo, senza distrarsi dall'allenamento. I suoi movimenti erano fluidi e potenti, il periodo trascorso con le Lame di Marmora visibile nel modo in cui saltava più in alto, atterrava silenziosamente, affondava così rapidamente che era quasi impossibile seguire i suoi movimenti.

 

Lance sorrise di nuovo e chiuse la porta dietro di sé. "Keeeeith, Hunk mi bullizza!" Piagnucolò, unendosi all'altro ragazzo sul tappetino con il bayard in mano. La sua arma si trasformò immediatamente nel familiare spadone Alteano, mentre i due assumevano le posizioni di partenza l'uno di fronte all'altro. Keith sollevò lentamente un sopracciglio.

 

"E' vero!"

 

"Cos'ha fatto?" Keith attaccò con la sua spada più corta e Lance parò a malapena il colpo. "Dritto con la schiena." Aggiunse, osservando la postura di Lance.

 

Lance parò un altro attacco, provò uno dei suoi, che fu facilmente contrattaccato, e tornò nella posizione di partenza, valutando attentamente la prossima mossa di Keith. "Mi sta... preparando una cheesecake?"

 

L'altro sopracciglio di Keith si unì al gemello, scomparendo sotto la frangia.

 

"Con farina viola che brilla, Keith!Capisci?"

 

Keith scrollò le spalle e gli fece cenno di attaccare di nuovo. "Non vedo dove sia il problema"

 

"Uhm," Lance non incrociò il suo sguardo. Provò un'altra mossa, ma non era concentrato e fu facilmente deviato.

 

"Lance. Va tutto bene?"

 

"Sì, non è niente." Disse frettolosamente, forzando un sorriso. Attaccò di nuovo ma Keith parò, facendogli perdere la presa sullo spadone, che cadde a terra e si ritrasformò nel bayard base. Lance non lo raccolse di nuovo. Rinunciò a cercare di allenarsi e voltò le spalle a Keith, per nascondergli il fatto che aveva gli occhi lucidi. Rimasero così per un po ', nessuno di loro sapeva cosa dire.

 

Quando finalmente parlò, Lance sperò che la sua voce non suonasse troppo spezzata. "È-è solo che- so che Hunk sta facendo del suo meglio, lo so. È solo- " esitò " È solo la prima volta che mia madre non prepara una torta per il mio compleanno."

 

Sentì una mano posarsi sulla sua spalla, un tocco leggero che gli scaldò la pelle e lo fece rabbrividire. "Lance... è il tuo compleanno? Perché non ce l'hai detto?" Chiese Keith, la sua voce delicata come il suo tocco.

 

"Voglio dire, non ne sono nemmeno sicuro." Lance scrollò le spalle e rise, ma suonò falso persino alle sue orecchie. "Hunk e io, stavamo cercando di finire quei calcoli - sai, quelli che Pidge ha iniziato la settimana scorsa. "Keith annuì. "E sì, dovrebbe essere intorno alla fine di luglio sulla Terra..."

 

Sentì più che vide Keith sedersi con grazia sul pavimento. E poi di nuovo, un tocco leggero sul retro del polpaccio, una mano che afferrava il tessuto dei suoi jeans e lo tirava verso il basso. Lance la seguì.

 

Era confortevole, piacevole anche, sedere sul pavimento accanto a Keith, con le braccia che a malapena si toccavano. Era bello potersi aprire con lui. La loro conoscenza all'inizio era stata turbolenta, per non dire altro, ma adesso erano compagni di squadra. Amici. Migliori amici, anche.

 

"Abbiamo una tradizione, mia madre e io" continuò e Keith mormorò un assenso. "Mi fa una torta diversa ogni anno. Beh, lo faceva. È una brava cuoca in generale, ma è davvero pessima con le torte. "Lance rise e lanciò un'occhiata al viso di Keith, per valutare la sua reazione. I suoi occhi erano sorprendentemente gentili, ma aveva questo piccolo solco tra le sopracciglia che faceva desiderare a Lance di poter allungare la mano e stenderlo. Resistette all'impulso.

 

"Ogni anno provava un tipo diverso di dolce, ma erano tutti così terribili, Keith. Così deludenti. Una volta ha messo il sale al posto dello zucchero nei cupcakes e mio fratello era così rosso in viso mentre cercava di ingoiarlo... " Scoppiarono a ridere entrambi. Lance scoprì che la risata di Keith gli piaceva molto, quindi continuò a raccontargli piccoli aneddoti sui disastri culinari provocati dalla sua mamma.

 

Finirono sdraiati sul pavimento, a ridere a crepapelle, e non si resero nemmeno conto di quando Hunk sbirciò nella stanza. Il ragazzo si schiarì la gola e li salutò con un cenno della mano. "Ehi, Lance, la torta è pronta."

 

Lance fece a Hunk un ampio sorriso con il pollice in su, si alzò in piedi e offrì la mano a Keith.

 

-

 

Tutti i paladini - più Coran e Lotor- sedevano al tavolo della cucina, chiacchierando tra loro. Avevano insegnato la canzone del buon compleanno agli Alteani e l'avevano cantata a Lance. Era stato divertente, specialmente perché Coran continuava a confondere la melodia e a cantarla a un ritmo molto più lento o più veloce. E l'espressione sulla faccia di Lotor era stata semplicemente impagabile. Lance avrebbe tanto voluto vederlo con un cappellino di carta in testa un giorno.

 

Lance sorrise al pensiero e raccolse il primo pezzetto di cheesecake con la forchetta. Lo portò alle labbra e fece una smorfia. "Hunk, questo dolce è ... è disgustoso!" Esclamò, incapace di trattenere una risata. Scambiò una rapida occhiata con Keith, che gli sorrise di rimando.

 

"Oh," espirò Hunk, "Oh, dev'essere la farina viola. I biscotti per la base erano un po' strani -a parte il brillio, voglio dire- un po' pastosi." Si morse il labbro,"Sei-sei deluso?"

 

Lance sorrise di nuovo, pensando alla sua famiglia sulla Terra, e agli amici che aveva proprio lì nel Castello. Scosse la testa. "No. È perfetto".

 

 

Grazie a maravding per il betaggio dell'originale in inglese (che potete trovare qui) e ad ahleksi per il prompt “Un dolce deludente” :3

 

   
 
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