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Autore: MissGolightly    30/03/2018    1 recensioni
Vi siete mai chiesti come abbiano fatto James e Lily a passare dal non sopportarsi all'essere pazzi l'uno dell'altra?
E se fosse stato merito di una scommessa?
TRATTO DALLA STORIA
"Va bene. La scommessa inizia oggi e si conclude tra esattamente nove mesi. Il 1 giugno, chi avrà fatto guadagnare più punti alla nostra Casa sarà dichiarato vincitore" aveva detto Lily sogghignando.
[...]
"Ok, basta. Se proprio dovete fare questa scommessa, fatela bene" aveva detto Remus. Poi aveva continuato dicendo: "Se vincerà James, Lily dovrà uscire con lui. Va bene?"
"Alla grande! E se vinci tu, Evans? Cosa vuoi?"
"Se vinco io, mi prendo la tua scopa."
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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"Allora, oggi è il grande giorno!"
James Potter sorrise mentre sollevava lo sguardo verso Sirius, che era appena entrato in camera.
"Lo so. Stasera a mezzanotte la scommessa sarà conclusa e finalmente avremo un vincitore!"
Remus sbuffò mentre sfogliava distrattamente il libro di Trasfigurazione. "Trovo assurdo che Lily si sia lasciata coinvolgere in questa cosa."
"Caro Lunastorta, se c'è una cosa che so su Lily Evans è che non perderebbe mai l'occasione di dimostrarsi superiore a me. Quando ho tirato fuori l'idea della scommessa, sapevo che avrebbe accettato" spiegò James sorridendo.
"La cosa più strana è che James si sia impegnato tanto per guadagnare punti!" disse Peter.
In effetti, l'inizio della scommessa aveva stravolto l'equilibrio di Hogwarts spingendo James Potter a diminuire drasticamente il numero di malefatte che era abituato a commettere.
Ma forse, per farvi capire meglio la situazione, bisognerebbe tornare indietro di qualche mese.
 
 
L'inizio del sesto anno non era stato molto diverso dai precedenti.
James continuava a essere perdutamente innamorato di Lily Evans, mentre Lily continuava a disprezzarlo. Lui cercava di farsi notare, il che serviva solo a provocarle furiosi scatti d'ira.
La sera del loro arrivo a Hogwarts, in particolare, uno scatto di rabbia di Lily aveva dato inizio a ciò che poi era passato alla storia come "la scommessa del secolo".
Tutto era iniziato con uno stupido scherzo che James e Sirius avevano organizzato ai danni di Severus Piton.
Lily e Severus non erano più amici da almeno sei mesi, ma lei non avrebbe comunque mai accettato che i Malandrini si divertissero facendo scherzi di cattivo gusto agli altri. Così aveva iniziato a rimproverare James.
Finiva sempre così. La rabbia che provava nei confronti di tutti i Malandrini si tramutava in ira e disprezzo nei confronti di James. Solo e unicamente di James.
"Sei così immaturo che non saresti in grado di comportarti bene nemmeno se ti impegnassi!" aveva sbottato Lily a un certo punto. Ma, contrariamente a quanto aveva pensato, James non si era offeso. Anzi, aveva sorriso e le aveva risposto: "Vogliamo scommettere?"
"Stai davvero cercando di scommettere con me che sarai in grado di comportarti bene? E qual è il divertimento, se so già di vincere?"
"Sei così convinta, Evans? Allora non dovresti avere problemi a scommettere."
"Va bene. La scommessa inizia oggi e si conclude tra esattamente nove mesi. Il 1 giugno, chi avrà fatto guadagnare più punti alla nostra Casa sarà dichiarato vincitore" aveva detto Lily sogghignando. Sentiva di avere la vittoria in pugno.
A quel punto si era intromesso Sirius dicendo: "Fermi. Non è una vera scommessa se non mettete qualcosa in ballo."
"Che ne dite del titolo indiscusso di Migliore Studente di Grifondoro? Ogni ragazza della scuola morirà dalla voglia di uscire con me. Faranno a pugni perché io le porti a fare un giro sulla mia scopa" aveva detto James con aria sognante.
"La tua scopa? Intendi quel pezzo di legno? Ci sono davvero ragazze disposte a salirci?"
"Evans, dici così perché sei invidiosa. In fondo, anche tu vorresti essere una di quelle ragazze disposte a salire sulla mia scopa."
"La conversazione sta prendendo una brutta piega, piena di doppi sensi" aveva detto Sirius, ma Lily lo aveva tranquillamente ignorato e si era avvicinata a James puntandogli un dito contro.
"Ti piacerebbe, Potter."
"Non ti immagini quanto, Evans."
"Ok, basta. Se proprio dovete fare questa scommessa, fatela bene" aveva detto Remus. Poi aveva continuato dicendo: "Se vincerà James, Lily dovrà uscire con lui. Va bene?"
"Alla grande! E se vinci tu, Evans? Cosa vuoi?"
"Se vinco io, mi prendo la tua scopa."
E James, sconvolgendo tutti, aveva acconsentito.
 
 
"Ti rendi conto che c'è la possibilità che la Evans si prenda praticamente uno degli oggetti a cui tieni di più?" chiese Remus chiudendo finalmente il libro di Trasfigurazione. Anche volendo non avrebbe potuto continuare a studiare mentre i suoi amici parlavano di quella scommessa.
"Già, Lunastorta ha ragione. Perché hai accettato, Ramoso?" chiese Sirius.
James si passò una mano sul viso e sbuffò sonoramente, rendendosi conto solo in quel momento che c’era davvero la possibilità che Lily vincesse. "Onestamente? Ero convinto di vincere. Ero convinto di prendere più punti di lei, così mi sarei tenuto la scopa e lei sarebbe uscita con me. Non pensavo che saremmo arrivati all'ultimo giorno con lo stesso punteggio."
"Hai ancora tempo fino a mezzanotte" disse Peter.
Ed era vero. C'era ancora tempo per vincere e James avrebbe fatto il possibile per guadagnarsi un appuntamento con Lily.
 
 
"Quindi, tu e James siete pari."
"Per ora si, Alice. Ma c'è ancora tempo" disse Lily riordinando i libri nel suo baule.
"Che stai facendo?" chiese Alice curiosa.
"Cerco di fare spazio per la scopa di Potter."
"Sei così convinta di vincere?"
"Alice, è un miracolo che Potter abbia totalizzato i miei stessi punti ma sappiamo tutti che non sarà mai in grado di battermi. Oggi c'è un test di Incantesimi. Chi riesce a prendere il voto più alto riceve 50 punti per la propria casa. Non c'è possibilità che James riesca a battermi" disse Lily orgogliosa.
"James è molto bravo in Incantesimi."
"Non quanto me!" disse Lily uscendo dalla stanza.
In effetti, Lily doveva ammettere almeno a sé stessa che l'assoluta convinzione di vincere ormai se n'era andata da un po'.
Aveva iniziato quella scommessa convinta di vincere, ma poi prima di Natale le cose erano cambiate.
Merlino solo sa come, James aveva raddoppiato il suo punteggio superandola abbondantemente e da quel momento non erano mai stati distanti più di tre punti l'uno dall'altra. Verso febbraio, dopo la prima partita di Quidditch dopo le vacanze natalizie, addirittura James aveva distanziato Lily di 50 punti. Era stata una fortuna che pochi giorni dopo il suo punteggio si fosse abbassato a causa di una punizione ricevuta dalla McGranitt.
 
 
"Cosa? Non erano questi gli accordi!" aveva esclamato James controllando il punteggio sulla lavagna segnapunti in Sala Comune.
Lily aveva sollevato svogliatamente lo sguardo dal suo libro e aveva risposto: "Credevi che una punizione non avrebbe influito sul tuo punteggio?"
"Beh, sì! Non avevi messo questa clausola quando abbiamo iniziato la scommessa!"
"Mi sembrava scontato. Ogni buona azione fa guadagnare punti, ogni violazione delle regole li fa perdere. Questo avviene sul punteggio generale, ma vale anche per il nostro punteggio, Potter."
James era uscito dalla Sala Comune senza degnarla di uno sguardo e non le aveva rivolto la parola per giorni.
 
 
Da quel giorno, era stata una continua lotta per chi avesse più punti. Nessuno dei due però pensava che sarebbero arrivati alla fine con lo stesso identico punteggio.
"Buongiorno, Evans" disse Potter vedendola scendere in Sala Comune. Se ne stava davanti alla lavagna fissando il punteggio.
"Buongiorno, Potter. Sei pronto a darmi la tua scopa?"
"Ehi, la scommessa finisce tra sedici ore. C'è ancora tempo. Non ti conviene cantare vittoria."
Lily sorrise. "Vedremo, Potter."
"Sai, Evans. Stavo pensando che per il nostro appuntamento potrei portarti a vedere una partita di Quidditch. La nazionale inglese gioca tra qualche settimana, potrei riuscire a rimediare dei biglietti."
"È questa la tua tecnica? Organizzare un appuntamento che sai già che odierò a morte? Non affaticarti troppo, tanto non vincerai" disse Lily uscendo dalla Sala Comune.
 
 
Il test di Incantesimi si rivelò una passeggiata, almeno per Lily.
Avevano dovuto rispondere a dieci domande scritte, spiegando alcuni incantesimi, e successivamente li avevano messi in pratica.
Lily aveva totalizzato il massimo del punteggio nella parte teorica e sapeva di aver fatto bene anche la parte pratica, ma non poteva dire di non essere preoccupata. James era bravo in Incantesimi, soprattutto nella pratica.
Al termine dell'esercitazione, il professor Vitious richiamò gli studenti e disse: "Siete stati tutti molto bravi, ma vi farò avere le valutazioni ufficiali nel pomeriggio. Vi ricordo che il voto migliore attribuirà 50 punti alla Casa di appartenenza."
"Evans, possiamo dichiarare la scommessa conclusa?" disse James avvicinandosi a Lily mentre usciva dall'aula.
"Non è ancora mezzanotte."
"Ma non avrebbe senso aspettare. Non ci saranno altre occasioni per modificare il punteggio, almeno non oggi."
"D'accordo. Il punteggio di questo test segnerà la fine della scommessa. Nel caso in cui nessuno dei due sia il vincitore, possiamo considerare di aver finito questa cosa in parità."
"E cosa comporterebbe?" chiese James.
Lily si strinse nelle spalle. "Beh… nessun vincitore, nessuna ricompensa."
"Oppure..."
Lily si fermò in mezzo al corridoio. "A cosa stai pensando?"
"In caso di parità tu esci con me e alla fine dell'appuntamento io ti do la mia scopa. Ci guadagnano entrambi" spiegò James.
Sapeva che era una decisione rischiosa. Lui e Lily erano i migliori della classe in Incantesimi quindi era quasi certo che il voto migliore sarebbe stata attribuito a uno di loro due, ma per quanto gli costasse ammetterlo anche Piton era bravo e in un paio di occasioni era riuscito a superarlo. Insomma, c'era una piccola possibilità che quella sfida finisse in parità e lui aveva praticamente appena servito la sua scopa su un piatto d'argento.
La verità era che per uscire con Lily avrebbe fatto qualsiasi cosa.
Era innamorato di lei praticamente da sempre. All'inizio era stata una semplice cotta, ma poi le cose erano cambiate e i sentimenti che provava per lei erano aumentati.
Era passato molto tempo prima che riuscisse a confessare ai Malandrini che quella per Lily Evans non era una semplice cotta, non perché se ne vergognasse ma perché nemmeno lui ne era stato consapevole fino a un certo punto.
Era stato Remus ad aprirgli gli occhi, un giorno durante il loro quinto anno.
James si era messo a battibeccare con Lily mentre uscivano dall'aula di Storia della Magia e la discussione era finita con Lily che gli dava dell'idiota e se ne andava lasciato dietro di sé un James Potter particolarmente compiaciuto.
A quel punto Remus si era avvicinato a James e gli aveva detto sorridendo: "Lo sai perché da bambini, i maschietti tirano le trecce alle femminucce?"
"Perché sono facili da afferrare?"
"No. Perché è l'unico modo per farsi notare da loro. Sai, James, io penso che tutto questo continuo stuzzicare Lily sia dovuto al fatto che lei ti piace. Intendo, ti piace sul serio."
James aveva sgranato gli occhi. "Evans? Lo sai che è solo una cotta!"
"Una cotta che dura da più di quattro anni. Forse dovresti iniziare a pensare di chiederle seriamente di uscire."
E James l'aveva fatto, ma ogni volta Lily aveva risposto di no.
Vincere la scommessa era l'unico modo che aveva per uscire con lei. Ma a questo punto, poteva farsi andare bene anche la parità, a patto che lei accettasse il nuovo accordo.
Non gli importava che così avrebbe dovuto darle la sua scopa.
"D'accordo, Potter. Se finiamo in parità io uscirò con te e dopo mi prenderò la tua scopa" disse Lily tendendogli la mano.
James la strinse sorridendo. "Sembri molto sicura di te."
"Lo sono. Ho molte più probabilità di te di vincere. Inoltre, nel caso nessuno dei due vinca, mi prenderò comunque la tua scopa. È una bella rivincita."
"È vero, ma dovrai comunque uscire con me."
"Posso sopportare un paio d’ore in tua compagnia. Ma tu puoi sopportare un'eternità senza la tua scopa?" disse Lily. Poi, senza aspettare una risposta, se ne andò.
James la guardò sparire dietro l'angolo e poi tra sé e sé disse: "Se è il prezzo da pagare per un appuntamento, allora posso sopportarlo."
 
 
Qualche ora più tardi, James e Sirius stavano giocando a scacchi magici in Sala Comune mentre Lily e Remus aiutavano Peter a studiare Erbologia. Sembravano tutti presi dalle loro faccende, ma in realtà ognuno di loro stava pensando ai risvolti che la scommessa avrebbe avuto.
I Malandrini erano preoccupati per James. Se avesse perso, avrebbe dovuto rinunciare all’unica possibilità che aveva di uscire con Lily. Senza contare che avrebbe dovuto dire addio alla sua scopa!
In più, Remus temeva che indipendentemente da chi avrebbe vinto la scommessa, il già precario equilibrio tra James e Lily sarebbe stato distrutto definitivamente.
Lily, invece, non riusciva a non pensare a cosa sarebbe successo se non fosse stata lei la vincitrice. Sarebbe dovuta uscire con James e, per quanto fosse difficile da ammettere a sé stessa, non le dispiaceva l'idea.
Il fatto era che dall'inizio della scommessa, James era davvero cambiato. Aveva iniziato a impegnarsi di più a scuola ed era diventato quasi uno studente modello. E sì, Lily si era presa una cotta per lui.
Non lo aveva detto a nessuno, nemmeno ad Alice, ma aveva iniziato a provare qualcosa per lui dall'inizio di quella scommessa e per quanto volesse vincere, giusto per il gusto di farlo, non le sarebbe dispiaciuto uscire con lui.
Improvvisamente Marlene McKinnon entrò in Sala Comune correndo. Si fermò in mezzo alla stanza riprendendo fiato, sotto gli occhi stupiti dei presenti.
"Stai bene, Marlene?" chiese Sirius distogliendo per un attimo lo sguardo dalla scacchiera.
"Vitious ha messo in bacheca i risultati del test" rispose lei, tenendosi una mano sul petto come se le fosse d'aiuto per riacquistare il fiato.
James e Lily si scambiarono un'occhiata ma nessuno dei due si alzò. All'improvviso avevano entrambi paura di sapere il risultato.
"Credo che il risultato non piacerà a nessuno dei due" continuò Marlene.
"Che vuoi dire?" chiese James spostando lo sguardo su di lei.
"Avete preso lo stesso voto. Siete stati i migliori. Tutti e due."
 
 
"Evans, dove pensi di andare?"
Lily ignorò la voce di James e continuò a camminare a passo spedito lungo il corridoio.
"Lily, per la miseria, ti vuoi fermare?"
"Voglio solo chiedere spiegazioni. Non sei obbligato a seguirmi."
James accelerò il passo fino a trovarsi accanto a lei. "Ma che spiegazioni vuoi chiedere? Abbiamo preso lo stesso voto, i Grifondoro hanno guadagnato 50 punti. Significa che abbiamo preso 25 punti a testa, che altro c'è da spiegare?"
Lily non lo ascoltò ed entrò nell'aula di Incantesimi.
Il professor Vitious era seduto alla cattedra, completamente immerso in un libro.
"Professore, chiedo scusa, ha un minuto?"
Vitious alzò lo sguardo e sorrise. "Certo. Ho sempre tempo per i miei studenti migliori."
"A questo proposito, avrei una domanda sul test di oggi" disse Lily. James, qualche passo dietro di lei, roteò gli occhi.
"Certo, signorina Evans, mi dica."
"So che io e Potter abbiamo preso lo stesso voto, ma mi stavo domandando se uno dei test fosse leggermente migliore dell'altro."
Vitious sorrise e disse: "C'entra qualcosa la vostra scommessa?"
James e Lily si scambiarono uno sguardo confuso.
"Lei sa della scommessa?" chiese James facendo un passo avanti.
"Lo sanno tutti, ragazzi. Non esiste persona in tutta Hogwarts che non sia a conoscenza della vostra scommessa. Anzi, se devo essere onesto credo che qualcuno stia scommettendo su chi sarà il vincitore!" spiegò il professore.
I ragazzi rimasero in silenzio, Vitious continuò: "Sapevo, come tutti, che la scommessa sarebbe finita oggi e sapevo che eravate in una situazione di stallo. Non volevo essere responsabile della vittoria di uno di voi. Potrebbe sembrare che favorisco uno dei due."
"Professore, sappiamo che lei non favorirebbe mai uno studente rispetto a un altro. Ma se ci fosse anche solo una lieve differenza tra i test, vorremmo saperlo. Sa, soddisfazione personale" disse Lily concludendo con un sorriso.
"In effetti, c'è stato un test leggermente migliore dell'altro."
Lily sorrise vittoriosa, convinta che il professore stesse parlando di lei e lanciò un'occhiata a James.
"E parlo del compito del signor Potter" concluse Vitious.
"Cosa?" chiese Lily incredula, mentre James a fianco a lei sorrideva.
"Entrambi avete fatto bene la parte di teoria, ma il signor Potter ha eseguito la parte pratica con estrema precisione. Quindi, se io dovessi dividere i 50 punti che vi sono stati assegnati in base al vostro compito, sarebbero 24 per la signorina Evans e 26 per il signor Potter."
 
 
"Ok, Lily, non è andata come speravi ma non è una tragedia" disse Alice guardando la sua migliore amica che prendeva a pugni un cuscino.
Era rientrata in camera qualche minuto prima, infuriata come poche altre volte, e Alice aveva capito che qualcosa doveva essere andato storto. Così, quando Lily le aveva detto che il vincitore della scommessa era James, non era rimasta stupita.
Non l'avrebbe stupita nemmeno la reazione di Lily, se non fosse stata completamente esagerata.
"Devi solo uscire con lui. Puoi farcela."
"Non è quello il punto! Posso uscire con lui, non mi pesa affatto. Mi scoccia non aver vinto perché James non farà altro che vantarsi di questa cosa per il resto dei suoi giorni!" esclamò Lily prima di affondare la testa nel cuscino che aveva appena preso a pugni.
Alice si sedette accanto a lei. "Da quando non ti pesa uscire con Potter?"
Lily sollevò la testa di scatto rendendosi conto di cosa aveva appena detto.
Non aveva mai accennato a nessuno di avere una piccola cotta per James Potter, ma ora l'aveva quasi confessato senza rendersene conto.
Il fatto era che una parte di lei si vergognava, non tanto di essersi presa una cotta per Potter quanto di essersi presa una cotta per una persona che aveva sempre giurato di odiare.
"Quello che intendevo dire è che per una volta posso fare uno sforzo. Ho affrontato cose peggiori" disse Lily cercando una via di uscita.
"Hai sempre detto che avresti preferito uscire con la piovra gigante, piuttosto che con lui" rispose Alice sorridendo.
Lily sospirò. Ormai non aveva più senso fare finta di nulla. "E va bene. Se ti dico una cosa, prometti di non prendermi in giro?"
Alice annuì, anche se in fondo sapeva già cosa voleva dirle. Era la sua migliore amica, non c'era bisogno che parlasse per capire cosa le passava per la testa.
"Potrei essermi presa una leggerissima cotta per Potter."
Alice rimase in silenzio ma continuò a sorridere.
"Non dici niente?" chiese Lily dopo un po'.
"Che devo dire? Lo sapevo già!"
"In che senso lo sapevi?"
"Anche un cieco si accorgerebbe che vi state dietro a vicenda. Certo, avete un modo bizzarro di dimostrare che tenete l'una all'altro, ma è così."
"Credi che James se ne sia accorto?" chiese Lily preoccupata.
"No. È troppo occupato a pensare a ciò che prova per te per rendersi conto che tu lo ricambi."
Lily rimase in silenzio per un po' e Alice si limitò a guardarla aspettando che dicesse qualcosa. Quando ormai era chiaro che Lily non avrebbe più parlato, Alice si alzò e disse: "Lily, è la vostra occasione. Non mandate tutto a puttane."
 
 
Il weekend arrivò in fretta e così anche l'ultima uscita a Hogsmeade dell'anno scolastico. E di conseguenza, l'appuntamento.
Lily era rimasta sorpresa quando James le aveva chiesto di andare a Hogsmeade per il loro appuntamento. Era davvero convinta che lui avrebbe fatto di tutto per rendere la loro uscita insopportabile, ma si era sbagliata.
"Allora, che farete oggi?" chiese Alice mentre cercava nell'armadio un vestito che, a suo parere, sarebbe stato perfetto per Lily.
Lily era sdraiata sul letto e si rigirava una ciocca di capelli tra le dita. "Non ne ho idea. James mi ha semplicemente chiesto di andare a Hogsmeade. Non ha detto altro."
"Io e Frank faremo un giro da Mielandia, poi credo raggiungeremo i ragazzi ai Tre Manici di Scopa. Se tu e James siete a corto di idee, raggiungeteci. Oh, eccolo!" disse Alice porgendo a Lily il vestito che stava cercando.
"Vuoi che metta questo?"
"Che c'è? È carino!"
Lily se lo rigirò tra le mani. In effetti, era un bel vestito (semplice, con le spalline larghe, nero con dei fiorellini bianchi), ma non era sicura che sarebbe stato il look adatto per un appuntamento con James Potter.
"Non voglio che Potter si faccia delle idee" disse dopo aver osservato il vestito.
"Che idee dovrebbe farsi?"
"Del tipo che mi sono fatta bella per lui."
"Sarebbe solo la verità. Muoviti, sono quasi le 10" disse Alice uscendo dalla camera.
 
 
Quando Lily scese in Sala Comune, James era già lì.
Era seduto su una poltrona e stava torturando nervosamente uno dei bottoni della sua camicia.
"Finirai per staccarlo" disse Lily arrivando alle sue spalle.
James si alzò di scatto. "Evans. Ciao."
Lily sorrise.
"Sei bellissima" disse James sorridendo.
Lily abbassò lo sguardo imbarazzata per un momento. Non era abituata a ricevere complimenti, ma si riscosse quasi subito.
"Anche tu non sei male, Potter. Ti sei addirittura pettinato."
James sorrise resistendo all'impulso di passarsi la mano tra i capelli, come era solito fare.
"Allora, andiamo?" chiese Lily.
James annuì e la seguì oltre il ritratto.
Arrivarono quasi fino a Hogsmeade in silenzio. Erano entrambi molto imbarazzati e Lily si sentiva una stupida perché mai e poi mai avrebbe pensato che sarebbe stata imbarazzata dalla presenza di James Potter.
"Dove vuoi andare?" chiese James mentre si addentravano nel paese.
Lily lo guardò stupita. "Vuoi davvero lasciarmi decidere?"
"Sì, perché?"
"Credevo mi avresti portata da Zonko o in qualche posto che sapevi avrei odiato" spiegò Lily.
"Evans, è un appuntamento! Non una tortura. Si presuppone che debba essere divertente per entrambi."
"Va bene. Allora ti andrebbe una burrobirra?"
"Assolutamente sì!" esclamò James sorridendo.
I Tre Manici di Scopa era affollato da gruppi di studenti, ma James e Lily riuscirono comunque a trovare un tavolo. Lily si guardò intorno.
"Cerchi qualcuno?" chiese James curioso.
"I tuoi amici, in realtà. Alice mi ha detto che sarebbero venuti qui. Ho pensato che magari avresti preferito sederti con loro."
"No. Sono qui con te ed è con te che voglio stare. Con i miei amici posso starci in un altro momento."
Lily sorrise. Quello di fronte a lei era davvero un James diverso da quello che aveva visto negli anni passati. Forse avrebbe davvero potuto dargli una possibilità.
"Allora, sei contenta di tornare a casa?" chiese James, mentre cercava di farsi notare dalla cameriera.
"Sì. Mi mancano i miei genitori. Mia sorella un po' meno..."
"Non andate d'accordo?"
"Sarebbe più corretto dire che lei mi odia."
La cameriera si avvicinò al tavolo e James ordinò due burrobirre, poi tornò a rivolgersi a Lily. "Perché ti odia?"
"Perché sono una strega. È una situazione un po' complicata... E tu invece? Vai d'accordo con la tua famiglia?" chiese Lily, cercando di cambiare discorso.
"Direi di sì. Sono figlio unico, non ho conosciuto nessuno dei miei nonni o altri parenti, quindi in realtà la mia famiglia si limita ai miei genitori. Non ho molte persone con cui dover andare d'accordo, alla fine" disse James sorridendo.
Lily sorrise a sua volta. Era strano come si sentisse a suo agio con una persona con cui per anni non aveva fatto altro che discutere.
Qualche attimo dopo, James salutò il portiere della squadra di Grifondoro, che era appena entrato nel pub, e poi iniziò a raccontare a Lily una buffa storia su uno scherzo che gli avevano fatto appena era entrato in squadra.
Lily stava ancora ridendo quando una ragazza urlò il nome di James dall'altra parte del locale e venne verso di loro facendosi largo tra i tavoli.
Era Mindy Browning, una Corvonero del settimo anno con cui James era uscito per qualche mese l'anno precedente.
Mindy si avvicinò a loro e, ignorando completamente Lily, iniziò a parlare con James.
Continuava a toccarlo mentre parlava, con una confidenza che Lily non aveva mai avuto nonostante conoscesse James dal primo giorno di scuola.
Lui le rispondeva sorridendo, come faceva con tutti.
"Allora, quest'estate che ne pensi di andare di nuovo a casa dei tuoi, in Cornovaglia? L'anno scorso ci siamo divertiti" disse Mindy ammiccante.
Lily osservò James passarsi una mano tra i capelli e rispondere: "Certo, si può fare."
A quel punto Lily, senza dire una parola, si alzò e uscì dal pub.
Nonostante fosse giugno, il cielo era scuro e aveva iniziato a piovere ormai da qualche minuto. Ma a Lily non importava, voleva solo mettere più distanza possibile tra lei e James.
Iniziò a camminare velocemente, ignorando i capelli che ormai le si erano appiccicati al volto.
"Lily!"
Sentendo la voce di James che la chiamava, Lily accelerò il passo pur sapendo di non poter fuggire. James era più alto di lei e aveva il passo più lungo, l'avrebbe raggiunta in un attimo.
"Evans, maledizione! Fermati!"
Lily si fermò in mezzo al sentiero che da Hogsmeade portava a Hogwarts. Aspettò che James la raggiunse, ma non si voltò.
"Lily, ti prego, parliamone."
"Non c'è niente di cui parlare."
"Mindy mi stava solo parlando. Non potevo ignorarla!"
"Non mi devi spiegazioni. Evidentemente ero di troppo, quindi me ne sono andata" disse Lily voltandosi verso di lui.
"Non eri di troppo. Non potresti mai essere di troppo. Ho bisogno di te, Lily" disse James, con un po' di disperazione nella voce.
Non poteva pensare di essersi giocato in quel modo la sua unica occasione di uscire con Lily Evans.
"Forse sono io a non avere bisogno di te" disse Lily.
"Lo so. So che non hai bisogno di me, ma guardami! Sto qui, sotto la pioggia, a supplicarti di darmi un'altra possibilità. Non ho mai supplicato nessuno, Lily. Dovrà pur dire qualcosa!"
Lily si avvicinò a lui infuriata. "Dovrei darti un'altra possibilità? Perché? Per vederti di nuovo chiacchierare amorevolmente con una delle tue ex mentre sei con me? Potter, non esiste che io ti dia un'altra possibilità! Sei insopportabile, arrogante e parli senza pensare!"
"E ti amo."
Lily sgranò gli occhi, mentre James si lasciava scappare un sorriso vedendo la sua espressione.
"Cosa?"
"Ho detto che ti amo. Dovresti aggiungerlo ai miei difetti, perché è la causa di tutto. Sono insopportabile perché cerco di attirare la tua attenzione e parlo senza pensare perché se ci sei tu il mio cervello si spegne."
"E l'arroganza?"
"No, quella fa parte del mio carattere purtroppo. Mi dispiace."
Lily sorrise leggermente di fronte a quell'ammissione.
"Sei un ragazzo fortunato, James Potter."
"Ah sì?"
Lily annuì. "Sei bravo con le parole quindi avrai una seconda possibilità. Ma per ora..."
"Per ora?"
Lily continuò a sorridere mentre si avvicinava a James e si alzava sulle punte per raggiungere la sua altezza.
"Per ora stai zitto, Potter" disse prima di baciarlo.
Lily aveva baciato altri ragazzi prima, così come James aveva baciato altre ragazze, ma nessun bacio era paragonabile a quello.
Era come respirare di nuovo dopo aver trattenuto il fiato. Come tornare a casa dopo un lungo viaggio.
Per entrambi fu il bacio più bello della loro vita.
Ok, forse non proprio il più bello. Ma di certo il primo di una lunga serie.




Author's Corner:
Buonasera!
Ho iniziato a scrivere questa storia a novembre, dopo aver iniziato a vedere Brooklyn Nine Nine. Tutta la questione della scommessa, in effetti, prende spunto da lì. 
Mi sono decisa a pubblicarla solo ora perchè ogni volta che la rileggevo finivo per modificare qualcosa. Il finale, ad esempio, nella prima bozza era completamente diverso!
Alla fine ho smesso di pensare e l'ho semplicemente pubblicata. Se avessi aspettato ancora un po', probabilmente avrei finito per pubblicare qualcosa di completamente diverso da quello che avevo in mente. 
Come ho già accennato, l'idea principale arriva dalla serie Brooklyn Nine Nine. Per il finale ho preso spunto dal primo episodio della web serie Kissing In The Rain, con Mary Kate Wiles e Sean Persaud (che sono da sempre i miei James e Lily ideali).
Se vi va, lasciatemi una recensione e fatemi sapere che ne pensate!
Ciao :) 

 
   
 
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