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Autore: Meramadia94    31/03/2018    4 recensioni
Sarah e i suoi fratelli, nel disperato tentativo di salvare il loro maestro, sono stati spediti in un'altra galassia, popolata da alieni e si troveranno in mezzo ad una terribile guerra. Si apre così una nuova serie di avventure in cui verrà concesso loro il grande privilegio di sapere se nell'universo esistono altre forme di vita e capire una volta per tutte che c'è un' unica, grande distinzione tra gli esseri viventi: buoni e cattivi.
Genere: Angst, Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leonardo Hamato, Nuovo personaggio, Raphael Hamato/ Raffaello, Splinter, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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~Uno scrittore irlandese una volta aveva detto -'' Le cose buone  o sono immorali, o sono illegali, oppure fanno ingrassare''.
Forse avrebbe dovuto dire che sono anche di breve durata, per contratto.
La pace e la quiete lo erano, tanto per fare un esempio.
Era una serata tranquilla in casa Hamato... beh, tranquilla per modo di dire.
Da quando Shredder era mancato, in città si era scatenata una guerra tra bande rivali, ed ognuna di loro era ben determinata ad assumere il controllo della città.
April viveva sotto terra con i mutanti e la loro giovane sorella da quando la sua casa era saltata per aria.
Erano stati loro stessi ad invitarla... dopo tutto, se la sua casa era stata presa d'assalto dai soldati ninja, era un po' anche colpa loro ed il minimo che potevano fare era ospitarla almeno sino a quando non avesse trovato una sistemazione stabile.
Certo era che non era esattamente facile la convivenza con un'altra donna... soprattutto per il fatto che si ritrovano sempre con il bucato appeso per tutto il bagno ed appena si muovevano rischiavano di rimanere impigliati da qualche parte.
Ma forse il vero trauma era sentire Splinter chiedere ad April consigli su come far sparire le doppie punte e mantenere in ordine il suo pelo... e la bella antiquariata prestargli balsamo, shampoo e spazzole per capelli.
- Ah, Leonardo...?- fece Splinter rivolgendosi al figlio che aveva abbandonato il proposito di parlargli di April e della convivenza per dirigersi vero la stanza principale.
- Si sensei?-
- Per favore, cerca di convincere tua sorella ad uscire dal laboratorio, almeno stasera.-
April fece capolino dalla sua stanza - Come, è ancora lì?-
Le tre settimane che separavano la piccola kunoichi dall'esame di ammissione alla scuola stavano quasi per scadere.
Da quando erano tornati dalla campagna, la ragazza si era divisa tra l'allenamento e lo studio.
Ormai era impossibile vederla impegnata in un'altra attività o fuori dal laboratorio di Donatello.
Raph per prenderla un po' in giro aveva iniziato a dire che per vederla bisognava prendere un appuntamento.
- Non capisco...- fece April - Mi ha esposto tutto il programma di studio poco meno di venti minuti fa, ed era perfetto.-
- E così hai scoperto il segreto eh April?- scherzò Leo - quando Sarah si mette in testa che c'è qualcosa che non funziona, che sia un allenamento o una missione ninja diventa paranoica e ansiosa fino all'inverosimile.
E spesso non credeva che si trattasse di paranoia dovuta alla troppa ansia e agitazione, nemmeno se le venivano fornite le prove che si stava sbagliando.
Una forma diversificata di ipocondria, insomma.
- Non la biasimo... non è passato molto da quando studiavo io e l'ansia e una scorta annuale di caffè erano le mie migliori amiche...- fece April - però di questo passo si ammalerà di fissazione.-
- Vado a prenderla io.- fece Leo dirigendosi verso il laboratorio.
Sarah era lì, seduta alla scrivania, circondata da libri e dispense di vario genere. Non si era nemmeno accorta che fosse entrato qualcuno.
Per farle uno scherzetto, entrò con passo felpato e le poggiò le mani sulle spalle.
- CHI VA LA?!?- urlò saltando in piedi e puntando una penna all'intruso.
- Ehy, siamo piuttosto nervosetti o sbaglio?- fece Leo.
Sarah si rilassò nel vedere chi era - Mi hai fatto morir di paura... guai a te se lo rifai.-
- Addirittura...- fece Leo - Dai, ora esci un po' di qui.-
- Non posso, devo ancora ripassare un mucchio di cose... e mi sembra di non sapere nemmeno la metà.-
- April mi ha raccontato un'altra versione...- fece Leo - comunque, ti senti così perchè stai ripassando troppo. Stacca il cervello per qualche ora e vedrai che ti sentirai subito meglio.-
Sarah ci pensò un attimo e poi annuì - D'accordo...-
- Brava... e cerca di rilassarti un po'. Studi da quasi tre settimane e leggi da anni ormai... il tuo cervello è allenato.- fece Leo.
Sarah avvertì il profumo di pop corn nell'aria, e ricordò che era venerdì sera.
La serata cinema.
- A chi tocca stavolta?- chiese Sarah.
- A scegliere il film dici? A Casey.- fece Leo. Aveva la tremarella solo a pensarci...
...
...
...
Incredibile ma vero, Casey aveva dimostrato un ottimo gusto in fatto di cinema. Aveva scelto un film western '' Rio Gato'', che piaceva da matti sia a lui che ad April ( poco ci mancava che raccontassero il film prima ancora che apparisse il titolo sullo schermo).
Raccontava la storia di un giovane pistolero affamato di fama e gloria e che per ottenerla aveva deciso di sfidare a duello quello che era stato un grande pistolero ai suoi tempi d'oro e che adesso aveva deciso di mettere la sua arma e le sue abilità al servizio della città in cui prestava servizio come sceriffo.
Il finale fu che lo sceriffo vinse il duello, uccidendo il giovane, scuotendo la testa forse pensando a come stava andando in malora il mondo visto che c'erano persone pronte ad uccidere e farsi uccidere per un po' di notorietà invece di difendere un grande ideale.
- Accidenti, i pop corn sono spariti.- si lamentò Mik.
- Uhm, ho una vaga idea di dove siano finiti sai Mik?- ironizzò Raph riferendosi al fatto che il fratellino aveva monopolizzato la ciotola.
- Beh avevo un leggero languorino... e ora invece ho proprio fame.- fece l'arancione.
- Che ne direste di un salto in gelateria?- propose Don.
La sua proposta venne accolta immediatamente.
- Salire in superificie è troppo pericoloso di recente.- fece Splinter - La violenza tra le bande è degenerata, ultimamente.-
- Staremo attenti, sensei.- fece Leo.
- Vi farò da scorta, per evitare che vi mettiate nei guai, come vostro solito... oltretutto, mi è venuta voglia di un frappè alla vaniglia.-
...
...
...
Insomma, malgrado tutto si poteva dire che stavano trascorrendo una normalissima serata, fatto di cinema, gelato e considerazioni e riflessioni sul film appena visto... che però era lo specchio di quanto stava per accadere.
Alcune ore prima, sulla terra era arrivato un giovane ninja, dai lunghi e fluenti capelli rossi, raccolti, occhi verde smeraldo che tradivano un'ambizione smisurata... che bruciava dalla voglia di venir assecondata, e con una maschera da diavolo sul viso.
E cercava una persona in particolare.
Per palesare la sua presenza, lanciò un tagliacarte sul gruppo, intento a finire il gelato.
- CHI VA LA?!?-strillò Raph.
Il ninja fece la sua comparsa.
- Chi di voi è Leonardo Hamato?- fece lo strano guerriero.
Leo dopo una breve esitazione, si proferì - Sono io.-
Il ninja dai capelli rossi, sfilò una spada e la puntò verso la tartaruga.
- Ehm... scusa amico...- fece Casey - In America è maleducazione minacciare uno sconosciuto con una spada in mano...-
Sarah avanzò qualche passo verso l'amato, ma lui la fermò con lo sguardo - Che cosa vuoi da me?- fece con le mani alzate.
- Ero venuto in questa dimensione per sconfiggere Oroku Saki, detto Shredder. Ma tu ti sei intromesso, privandomi di quell'onore sconfiggendolo in combattimento.
E ora, per la fama e per la gloria, io devo battere al suo posto.
Ti sfido giovane guerriero. A duello.-
Raph fu subito accanto al fratello maggiore - Eh no, bello. Giù le zampe. Se ti metti contro mio fratello, ti metti contro di me.-
Casey fu subito vicino a loro - Ti metti contro tutti noi.-
- E siamo in tanti.- fece Mik.
- Si, esatto!- gli fece eco Don.
- Fatti pure avanti!- concluse Sarah.
Il ninja misterioso guardò Splinter - Ma le regole, non sono queste... giusto?-
Splinter sospirò - Sì... hai ragione.-
I suoi figli e i loro amici umani erano molto sorpresi del fatto che Splinter conoscesse quel pazzo, ma per ora non fecero domande.
L'uomo tirò fuori uno strano tamburo e lo usò per evocare una strana creatura...  mascherata e trasparente che fluttuava nell'aria, e con in mano una pagaia di guerra.
La agitò e tutti i presenti si ritrovarono rinchiusi in un campo di forza.
- Che significa questa gabbia di vetro?!?- sbraitò Raph.
- Se il guerriero di nome Leonardo rifiuterà la sfida, le vostre vite saranno perdute.- spiegò l'arbitro.
- Ma se accetta e verrà sconfitto...- fece il guerriero misterioso - Sarà lui a perdere la vita.-
- Questo è un ricatto!- fece Sarah fuori di sè.
- Chiamalo come ti pare, basta che prenda una decisione in merito.- fece il guerriero dai capelli rossi.
- Leonardo, scegli in totale libertà.- fece Splinter.
Come se avesse molte alternative.
- Oh, vuoi un incentivo più convincente?- fece il guerriero - Bene... penso di poterti accontentare.- nel dir così attirò Sarah a sè con una corda sparata dallo strano guanto che portava.
- No!- fece Leo terrorizzato - E' una questione tra noi, lasciala andare! Accetto la sfida.-
- E' ragionevole...- fece l'arbitro - Sfida accettata. I duellanti si preparino.-
- Hai ottenuto quello che volevi... puoi lasciarla libera, adesso.- fece Leo chinando la testa.
- Così mi combini qualche scherzo... scordatelo. Lei rimarrà con me, sino alla fine della sfida, così sarò certo che non mi tirerai qualche tiro mancino.- fece il guerriero - anzi, tienilo bene a mente... se tenterai qualche scherzo di cattivo gusto... la farò a pezzi per prima e sotto i tuoi occhi.-
- Guarda che non sono tutti come te!- fece Sarah piena di odio.
- Maestro Splinter... cosa diavolo sta succendendo?- fece Donatello.
- Vi spiegherò tutto dopo, ora non è il momento.- fece Splinter - Faccio domanda per assistere in qualità di osservatore.-
L'arbitro accordò il permesso, per lo sgomento del guerriero dai capelli rossi.
- E va bene vecchio... osserva quanto ti pare.- fece il ninja - tanto il risultato non cambierà.- nel dir così si avvolse nel suo mantello e sparì assieme alla ragazza.
- Avrei dovuto sfidare io quella canaglia.- e non si riferiva a quello strano personaggio.
Si riferiva a Shredder.
Se quella maledetta notte sul tetto, l'avesse sfidato lui con quell'arma letale... si, forse non ne sarebbe uscito vivo, ma almeno adesso Leo non avrebbe dovuto fare da '' surrogato'' del vero destinatario della sfida, e Sarah non sarebbe stata presa in ostaggio.
- Se solo sapessi cosa mi aspetta, sarei un po' più tranquillo.- fece Leo.
- Devi affrontarlo in combattimento. E dovrai essere molto, molto prudente. Sarà un avversario tutt'altro che facile... ma con le arti marziali e il tuo coraggio, non hai niente da temere da lui: puoi sconfiggerlo.-
- Grazie sensei...- fece Leo inchinandosi - Ma non è la mia sicurezza ad inquietarmi al momento...-
Raph gli lanciò uno sguardo -'' Riprenditela, fratello.''
'' Ci proverò.''
Poco dopo il ninja in blu venne risucchiato da una pozzanghera. Raph si buttò subitò sul fratello, tentando di soccorrerlo, ma purtroppo invano.
Leonardo era sparito.
- CHE COSA HAI FATTO A MIO FRATELLO?!?- urlò il focoso cercando di avventarsi sull'arbitro, trattenuto dalla presa di Splinter.
L'arbitro creò uno specchio d'acqua.
Leonardo in quel momento si trovava a Central Park.
- Va tutto bene Raffaello, calmati... è regolare procedura.-
- Che facciamo adesso Maestro?- chiese Mmik con la voce rotta dall'angoscia.
- Nulla. Almeno per ora. Stiamo calmi... e osserviamo.-
...
...
...
Leonardo aveva iniziato a camminare per il parco guardandosi attorno con aria circospetta. Non poteva vedere il suo rivale, ma ne avvertiva la presenza... anche se non riusciva a capire da dove arrivavano quelle vibrazioni.
Ad un certo punto gli sembrò di sentire la voce di Michelangelo che gli urlava di stare attento e di guardarsi le spalle.
Non era mai stato un tipo paranoico ( o almeno credeva di non esserlo) ma per fortuna diede ascolto a quella voce.
Appena in tempo per schivare un colpo.
- Dov'è la ragazza?- fece Leo.
- Lei sta bene.- fece il ninja - La riavrai alla fine della sfida... ammesso che tu sia ancora vivo.-
- Guarda che è una persona, non una cosa!- fece Leo.
 Parlava di Sarah come se fosse un pallone confiscato agli alunni di una scuola e che sarebbe stato restituito loro alla ricreazione -Lei non ti ha fatto niente.
Io non ti ho fatto niente.- a ben vedere, se non fosse stato per quella '' sfida capestro'' non avrebbe avuto motivo per battersi con quel tizio.
- Niente dici?- fece il ninja - Mi hai privato dell'onore di diventare il ninja supremo, sconfiggendo il mio avversario.-
- Solo per questo?- fece Leo - dovresti ringraziarmi per averti salvato la vita... di solito chi andava a stuzzicare Shredder finiva sempre male.-
Il ninja iniziò a bersagliarlo di calci e pugni, parati dalla tartaruga, ma alla fine, con un calcio lo fece andare a sbattere contro un lampione, lasciandolo mezzo tramortito.
Incurante del fatto che il rivale fosse praticamente privo di conoscenza, il ninja straniero si preparò a colpirlo con la catena della kusurigama.
Leonardo si riprese appena in tempo per schivare il colpo.
Il ninja cercò di colpirlo altre volte, ma Leo  usò le sue katana ( imprigionate dalla catena) per tirare il nemico verso di lui e mollargli un calcio nello sterno.
Così forte da farlo sbattere contro un albero.
E con questo si aggiudicò il primo round.
Il suo rivale, forse cercando una sosta, corse via e saltò sul cassone di un camion.
- Eh  no caro!- fece Leo correndogli dietro. Non poteva perdere di vista l'unico che poteva dirgli dov'era Sarah.
Lo raggiunse sul cassone dei veicolo e sguainò le spade, pronto per il secondo round.
I due iniziarono a combattere, ma nessuno dei due riusciva a mettersi in posizione di vantaggio sull'altro.
Poi, per evitare un attacco di Leo, il ninja usò un trucco per sparire... solo per riapparire alle spalle di Leo e dargli un calcio sul guscio.
...
...
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- Ehy, quello sta barando!- sbottò Casey.
- Ma qui non interviene un giudice?!?- sbraitò Raffaello.
L'arbitro borbottò - Segnalerò le vostre rimostranze.-
- COSA?!?- fece Raph incredulo - Te ne rimani lì a guardare?-
- I reclami verranno presi in considerazione al termine della sfida, non durante.- spiegò Splinter.
- Solo allora?- fece Don preoccupato - Potrebbe non arrivarci!-
...
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...
Don non aveva torto nel preoccuparsi per il fratello, malgrado ne conoscesse le abilità eccellenti.
Il ninja sfidante sembrava aver preso il sopravvento. Aveva trascinato Leo fino all'estremità del camion e lo stava spingendo di sotto...per fortuna Leo aveva notato un piccolo rampino attaccato alla cintura del suo sfidante e lo usò per lanciarsi dal camion solo per risalirvi e mollargli un calcio in pieno sterno.
La battaglia era arrivata sino in cima al ponte di Brooklyn.
E lì, legata ad uno degli archi...
- SARAH!- la gioia di vederla viva, era offuscata dall'ombra della paura.
Si, era viva... ma aveva polsi e caviglie legate ed una corda legata attorno alle braccia la fissava ad uno degli archi. Furioso si rivolse al suo rivale - Lasciala andare!-
- Pessima idea, Leo, pessima idea!- fece Sarah ironica per non far capire a quell'altro che era spaventata a morte.
Le corde avevano un incantesimo. Era un sacco di tempo che si dibatteva per tentare almeno di allentare le corse che le serravano caviglie e polsi, almeno per non rischiare di bloccare la circolazione sanguigna, ma l'unica cosa che aveva ottenuto era che a furia di sfregare la corda si era fatta male.
Scherzi a parte il '' lasciala andare''- era davvero una pessima scelta di parole. Se il ninja avesse rotto l'incantesimo dei legami, trovandosi su una struttura tondeggiante non sarebbe riuscita a rimettersi in piedi in tempo, o comunque la foga del movimento le sarebbe costato un bel volo nell'East River.
Non per niente quel fiume era considerato '' Il cimitero più affollato della costa orientale dell'America Settentrionale''.
- Senti... possiamo uscirne con la diplomazia. Liberala, per favore.-
Iil ninja sogghignò - E tu saresti l'invincibile guerriero che ha sconfitto Shredder? Un pusillanime reso debole e vulnerabile da una ragazza.-
- Davvero pensi questo?- fece Leo - che avere a cuore la sicurezza di un altro sia una vergogna? Un handicap?- per come la vedeva lui, avere qualcuno da proteggere era quello che gli dava più grinta e voglia di combattere -avere qualcuno nel cuore, da senso alla vita.-
- Ecco perchè i sentimentali come te non verranno mai ricordati per la loro fama e la loro gloria.-
Leo sospirò - Lo sai? Mi fai tanta pena.-
Ecco. Forse questo avrebbe dovuto pensarlo ma non dirlo.
Il suo rivale lo colpì con il guanto artigliato in pieno volto, facendolo quasi svenire.
I suoi fratelli, suo padre ed i suoi amici avevano assistito a tutta la scena.
Splinter, dopo aver sedato un nuovo attacco di rabbia di Raffaello, decise che non ne poteva più di stare lì e chiese che fosse concesso loro il diritto di presenza, in qualità di familiari.
L'arbitro concesse loro tale permesso e vennero portati sul ponte, dove con gioia poterono appurare che Leo si era ripreso ed ora sembrava che la sfida volgesse a suo favore.
Insomma, tutto sembrava sistemarsi al meglio... peccato che Leo, come la sua famiglia, non avesse tenuto conto di un particolare.
Il suo sfidante era uno abituato ad avere ciò che voleva e che non era abituato alla possibilità di perdere.
E pur di vincere era disposto alle peggiori bassezze, a discapito dell'onore che millantava voler avere.
Come estrarre una polvere verde, senza farsi notare e creare una nebbia per far perdere all'avversario la coscienza di dove si trovava... per poi approfittare di tale stordimento per riempirlo di calci, spingendolo sino al ciglio del ponte.
Sarah intuì cosa voleva fare.
- TI PREGO NON FARLO!- supplicò urlando con tutto il fiato che aveva.
Preghiera vana.
Con un ultimo calcio al torace, il ninja in blu venne scaraventato di sotto.
- LEO!- urlarono i suoi fratelli e i suoi amici.
- FIGLIO MIO!- fece Splinter con gli occhi sgranati dal terrore.
Nello stesso momento, anche le corde magiche che trattenevano Sarah si sciolsero e la ragazza iniziò a cadere verso il basso.
Leonardo, per fortuna era riuscito a frenare la sua brusca caduta aggrappandosi ad una delle corde del ponte.
- Dio Mio...- fece il blu vedendo la figura della ragazza cadere.
Per quanto poteva essere pericoloso, tese la mano libera e quando la ragazza gli passò davanti...
- PRESA!- fece Leo circondando il polso destro della giovane con la sua stretta - Sta tranquilla, ti ho presa...-
- Non ci reggerà entrambi...- fece Sarah - Lasciami andare, per favore.-
- Non ci penso nemmeno...- fece Leo - reggiti forte...-
Lo sfidante di Leonardo però aveva ben altri progetti. Correndo giù lungo l'arco destro del ponte, arrivò al punto in cui Leonardo aveva temporeanamente trovato salvezza... e tranciò la corda.
Leo però non aveva mollato la corda, che malgrado si fosse leggermente sfilata dalla costruzione, continuava a resistere.
-Leo... ti prego... - supplicò Sarah.
- Non lasciare la mia mano, d'accordo?- fece Leo sforzandosi di tenere duro. Da una parte lottava per salvare le loro vite, dall'altra lottava per quella di Sarah... ora sapeva come si sentiva l'ultimo trancio di pizza - se lasci la mia mano... ti uccido.-
Il ninja dai capelli rossi, tagliò la corda con la spada,condannando i due a cadere nel fiume.
- DOBBIAMO AIUTARLO, PRESTO!- fece Don scagliandosi contro il campo di forza con il suo bastone.
I due fratelli lo imitarono, ma quel campo di forza era stato creato dalla magia e quindi solo la magia poteva distruggerlo.
La caduta del ninja e della kunoichi intanto continuava, ed ormai mancava poco perchè venissero inghiottiti dall'acqua nera dell'East River... ma essendo ninja, erano stati addestrati anche a nuotare e passare molto tempo in apnea... ma il detto '' più alto è il piedistallo, più rovinosa è la caduta'', era più valido che mai.
Si poteva dire che stavano cadendo da ottantaquattro metri... sarebbe bastato il solo impatto con l'acqua ad ucciderli.
- Aggrappati forte a me, ho un'idea!- fece Leo. La ragazza gli mise le braccia al collo, ed il ninja conficco il tekko kagi ( guanto artigliato) sottratto al rivale poco prima che questi lo facesse cadere di sotto e lo conficcò nella trave che costituiva la base del ponte.
Questo rallentò la caduta, fino ad arrestarla del tutto... quando erano a pochi metri dal cadere in acqua.
- Tutto a posto?- s'informò Leo.
- Sì... solo grazie a te.- fece la ragazza - ma quello è un pazzo furioso...-
- Concordo con te.-fece Leo - Adesso tieniti forte, dobbiamo tornare subito lassù.- fece Leo iniziando  a risalire.
Appena arrivarono sull'arco, Leo si fermò un attimo, per riprendere fiato ed assicurarsi che la ragazza stesse bene.
- Come ti senti, ti fa male da qualche parte?-
- No... amor proprio a parte...- fece Sarah - Legata come un baccalà e presa alla sprovvista come una pivella qualsiasi....-
- Meglio questo che essere morti..- rise il ninja. Fu questa consapevolezza a farlo arrabbiare di più. Aveva accettato la sfida perchè il suo avversario gli aveva fatto implicitamente fatto capire -'' Se perdi muori, ma la tua famiglia sarà salva''.... e invece, certo che l'aveva ormai sconfitto aveva condannato a morte anche Sarah.
La sua Sarah.
Questo si che non poteva in alcun modo lasciarglielo passare in alcun modo.
- Quant'è vero Iddio... lo punirò.- fece Leo.
Sarah gli strinse il polso libero dal guanto - Sìì prudente, ti prego...-
Leo le carezzò una guancia, per poi attirarla a sè e baciarla. Non era come il bacio che si erano scambiati la prima sera che avevano incontrato Shredder, quando avevano trovato rifugio in una macchina parcheggiata poco distante e si erano baciati, nel tentativo di farsi passare per una coppietta che si era appartata...
Quello era un bacio vero. Quello che aveva sempre voluto darle ma che non aveva mai avuto il coraggio... ci affogò gli ultimi anni di amore impossibile e creduto non corrisposto.
La cosa che più lo sorprese era che la giovane non lo aveva allontanato nè respinto o guardato con disgusto, anzi... rispondeva al bacio come se non avesse aspettato altro per tutta la vita.
Separarsi ed interrompere quel momento fu quasi un dolore fisico.
- Torni vivo vero?- chiese Sarah rossa in viso e con gli occhi che brillavano.
- E chi ti molla più...- sorrise Leo dandole un altro bacio sulle labbra. Si alzò e la aiutò a camminare in equilibrio.
Nel frattempo, in cima al ponte, il ninja dai capelli rossi era talmente convinto di aver ucciso il suo rivale e di essere dunque il vincitore della sfida, che si era messo a gongolare come se non ci fosse un domani.
- E' finita. Ho vinto io!- gongolava l'uomo - Sono l'ultimo guerriero rimasto su questo pianeta. Con questa vittoria la mia fama e la mia gloria saranno eterne. Presto tutti sapranno il mio nome. Sono io. L'Ultimo Ninja!-
I prigionieri di quel campo di forza intanto erano devastati dalla rabbia e dal dolore... quella vicenda che stavano vivendo era terribilmente simile al film che avevano visto poco meno di un'ora prima... e a quanto pare era vero quel che diceva Splinter che nei film e nelle opere di fantasia, il bene vinceva perchè essendo un prodotto di fantasia era necessario quasi sempre un lieto fine.
La realtà invece era diversa... ed ingiusta. Era quel posto in cui una persona buona e generosa periva, ed un pallone gonfiato affamato di gloria vinceva.
Raph però non avrebbe lasciato quell'ingiustizia impunita.
- Hai capito male bello... fammi uscire di qui e te la do io la fama e la gloria eterna.- fece il rosso morendo dalla voglia di trasformare l'assassino di suo fratello e di sua sorella in uno spiedino.
Una voce felicemente familiare lo calmò.
- Raph, sta calmo ancora un po'...- fece Leo - Non ho ancora finito con lui.-
L'Ultimo Ninja era sbalordito. Una caduta simile avrebbe ucciso chiunque.
- Ciao amico, ti ricordi di me?- fece Sarah mettendo le mani sui fianchi guardandolo con sufficienza.
- No, non è possibile...- fece l'uomo.
- Si che lo è. Credici. Sistemiamo questa faccenda tra noi. Ora.- nel dir così si rivolse a Sarah - Sta indietro... lo sistemo, e poi via. Ce ne torniamo a casa.-
L'Ultimo ninja però aveva ben altri programmi.
Iniziò a lanciare addosso al rivale una pioggia di shuriken. Leo non si fece intimidire li bloccò tutti con il tekko kugi.
Subito dopo, si avventò su sul suo sfidante come una furia, disarmandolo. Poi gettò via il tekko kugi e iniziò a bersagliarlo di pugni.
E la mossa finale fu imprigionargli la testa incrociando le spade del suo nemico sopra il suo collo.
- Adesso è finita.- fece Leo - E ha perso. Ti lascio la tua vita.-
- No.. non è possibile... io non posso perdere... non... non è ammesso.- fece il ninja sbigottito di essere stato battuto da un... ragazzino.
- Spiacente, ma i fatti sono questi. Accettalo.- fece Leo - ma... ti sei battuto molto bene. Complimenti.-
L'Ultimo Ninja sospirò - Anch'io riconosco il tuo valore, guerriero... cedo. Mi arrendo.-
Leonardo gli tolse le spade, permettendogli di alzarsi senza farsi male, mentre l'arbitro lo dichiarava vincitore.
Sarah corse subito tra le braccia del suo amato, trattenendosi dal baciarlo davanti a tutti.
L'arbitro annulò il campo di forza.
April, Casey, Splinter e le tre tartarughe potevano finalmente riabbracciare Leo e Sarah.
Splinter abbracciò il primogenito - Sono orgoglioso di te.- per poi abbracciare anche la figlia - che gioia riavervi entrambi...-
Purtroppo non era ancora finita.
L'Ultimo Ninja era incapace di vincere quanto lo era di perdere. Tirò fuori altra polvere verde, vi operò sopra un incantesimo... e ne uscì un gigantesco drago mistico, pronto a scagliarsi sul gruppo.
Salvo dividersi a metà, prima che potesse fare danni.
La nebbia si diradò, ed apparve un gigantesco guerriero con una tunica rossa, una maschera d'oro sul viso e lunghi capelli bianchi ed una spada in mano.
L'Ultimo Ninja nel vederlo si prostrò ai suoi piedi, con aria timorosa.
L'arbitro chinò la testa - Vostra Maestà...-
Il guerriero anziano pareva molto irritato con il ninja dai capelli rossi.
- Fai ricorso alle arti oscure ora che sei sconfitto... vergognati!- tuonò - Disonori te stesso, me tuo padre e tutti i tuoi antenati con la tua mancanza di onestà.
Non ti sei distinto in questo combattimento... eppure hai la sfrontatezza di voler raggiungere fama e gloria con mezzi sleali.-
'' Accidenti che ramanzina....''- pensò Sarah. E quello era solo lo sfogo del momento... non voleva nemmeno immaginare come lo avrebbe trattato una volta trascinato a casa.
- Splinter- San...- fece il guerriero con un tono più dolce - Hai addestrato molto bene i tuoi allievi. Mi inchino a te.- fece il guerriero chinando la testa in segno di rispetto.
Poi si rivolse a Leonardo - Ti sei difeso bene guerriero. E hai vinto con onore.-
Leo gli sorrise, e il guerriero usò i suoi poteri per evocare le spade di Leonardo rimaste sul cassone del camion e restituirgliele.
Poi si rivolse a  Sarah - In nome di tutti i miei antenati e dei Daymio che mi hanno preceduto, ti chiedo umilmente perdono. Il pericolo a cui ti ha esposto mio figlio è imperdonabile.- poi si rivolse al gruppo - Molti secoli fa, giungemmo in questa dimensione. Gli abitanti della Terra ci accolsero come demoni. Dei Tengu.
Riuscimmo però, ad insegnare ad alcuni uomini degni, i primi rudimenti dell'arte del ninjitsu. Avete onorato quella tradizione meglio di quanto abbia fatto mio figlio.-
Poco dopo, i tre sparirono in una gigantesca pozzanghera.
Il gruppo di ninja ed i loro amici, iniziarono una lunga passeggiata lungo il ponte per tornare a casa.
Raffaello però era troppo curioso di sapere chi erano quei tizi e cosa c'era sotto.
Splinter rispose - Pazienza figliolo... quando verrà il momento, tutto sarà chiarito.-
...
...
...
Appena arrivati al rifugio, Don medicò i segni e le sbucciature sui polsi della sorella.
- Per fortuna non hai niente... solo ferite superficiali.- fece lo scienziato - A posto, principessa. Qualche giorno e non si vedrà più nulla. L'oroglio ci metterà un po' di più a guarire.-
- Grazie Don.- fece Sarah alzandosi dalla poltrona su cui il fratello l'aveva fatta accomodare.
C'era solo una cosa che detestava più che essere svalutata perchè era una donna... era essere considerata ed essere trattata come una donzella in pericolo.
Stranamente però... stavolta non era scocciata di questo.
Leo andò a trovarla poco dopo.
- Ehy...- fece il ninja con un'espressione imbarazzata - volevo... volevo sapere come stavi...-
- Considerato che stavo per fare la stessa fine di Robert E. Odlum, e stavamo quasi per essere smangiucchiati da un drago...- fece Sarah - direi bene.-
- Già... ehm, senti... io credo che dovremo parlare di quel che è successo sul ponte.- fece Leo - Non sapevo come dirtelo... era questo che volevo dirti nel negozio di April prima di svenire... e avrei voluto dirtelo già molto tempo prima... ma ho sempre esitato perchè non sapevo come l'avresti presa.... sei la persona più importante della mia vita. E non come sorella o amica... io tengo a te più che alla mia stessa vita.-
- Allora mi sa che siamo tutti e due dei paranoici...- fece Sarah - anch'io ti voglio bene... tantissimo. Ma non ti ho mai detto nulla perchè avevo troppa paura della tua risposta. Eri sempre così serioso, così concentrato su quello che succede intorno a noi... mi sembrava un amore impossibile.-
Ed ora scoprivano che per un sacco di tempo si erano fatti entrambi mille paranoie, quando potevano essere felici assieme.
- Se c'è una cosa che ho imparato...- fece Leo - è che non è mai troppo tardi. Ricominciamo tutto da zero.-
Sarah si rifugiò tra le braccia di Leo.
- Dovremo dirlo agli altri prima o poi...- fece Sarah strabuzzando gli occhi pensando alla loro reazione - Oddio, a papà verrà un infarto... e non oso pensare a Raph, Don e Mik.-
- Splinter già lo sa.- fece Leo - e ci ha pure dato la sua benedizione. Raffaello invece... diciamo che è da un pezzo che s'mprovvisa Cupido.- quindi, non restava che informare Don e Mik... ma se l'avevano presa bene, anzi benissimo, Splinter e Raffaello che erano quelli che li preoccupavano di più... non vedeva che problemi potevano esserci a dirlo anche agli altri due.


Onestamente? Non vedevo l'ora di scrivere questo capitolo.
'' L'Ultimo Ninja'' è sempre stato uno dei miei episodi preferiti. Quando c'è il suo personaggio inoltre, all'erta... succedono sempre cose importanti per questa love-story.

  
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