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Autore: Eleonora_Vasile    31/03/2018    4 recensioni
Castiel ancora non sa che Dean Winchester, l'affascinante peccatore che il giovane ha il compito di strappare dalla perdizione, stravolgerà la sua esistenza e tutto ciò in cui ha fermamente creduto da quando è venuto al mondo. Cercando un ultimo appiglio a cui aggrapparsi, un senso alla sua missione, troverà Dean.
Dean è perso : la sua famiglia gli è stata strappata via con la forza e si trova intrappolato in una comunità di psicopatici religiosi, o almeno così li ritiene lui. Eppure una luce nel buio c'è. E' un ragazzo dagli occhi blu, appartenente a un mondo completamente diverso dal suo.
Nonostante le loro idee siano così differenti, a tratti addirittura contrastanti, ognuno imparerà a conoscere se stesso attraverso gli occhi dell'altro.
Attenzione: i personaggi esprimono opinioni, sebbene opposte , particolarmente controverse sulla religione e ci tengo a precisare che non rispecchiano per forza le mie idee e che non intendo offendere in nessun modo la sensibilità dei lettori. Ovviamente nulla di blasfemo o, a mio avviso, poco rispettoso è contenuto nella storia e sicuramente nulla che non si potrebbe trovare tranquillamente anche nella serie originale. Ogni critica è più che ben accetta. Buona lettura!
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Quella mattina, aspettando l’arrivo dei Winchester, Castiel ripete le parole di quelle preghiere ormai familiari come il suo riflesso allo specchio, perché a Dio, su di sé, non ha più niente da dire.
Dean bussa, entra nella stanza e come sempre è bello come il sole, con i capelli grano e il sorriso latte, con la camicia cenere che fa risaltare la pelle e i lineamenti perfetti e le labbra fragola. Immediatamente il suo corpo si mette in funzione, lo stomaco s’agita e la grazia gli infuoca il petto.
Castiel ha un comportamento strano. Sembra… tra le nuvole. Ogni tanto il suo sguardo va in un mondo tutto suo. Non è il genere di comportamento che non ti aspetteresti da Cas, che la sua mente prenda a viaggiare, alla ricerca di una risposta, di un problema, eppure… durante le loro lezioni è sempre così attento, così partecipe. Ma non oggi: oggi il suo sguardo vola, si sofferma verso il basso, chiuso in pensieri difficili, dolorosi a giudicare dalla fronte aggrottata. E allora Dean decide di fare una cazzata, come suo solito. Una battuta che gli preme particolarmente. Una frecciatina di quelle che gli facevano i professori, a scuola, quando non seguiva la lezione.
- Tutto bene Cas? – ride. – Oggi sembri assente. Non sarai mica innamorato? - Castiel non dice niente e una fitta di dolore trafigge Dean nel centro delle costole. Eccola, la cazzata. Avrebbe preferito non saperlo proprio, forse. Eppure continua, inarrestabile.
- E bravo il mio Cas! – la voce non lo tradisce e neanche il sorriso. – Come si chiama?Castiel rimane in silenzio, poi si riscuote.
- Nessuno.
- Eddai bello, sei… sei praticamente il mio migliore amico, vuoi tenermi segreta una cosa del genere? – Incredibile il potere di nascondere la verità con le parole. Il corpo di Dean è in massima tensione, pronto a balzare, come una molla.
- Nessuno Dean, davvero.
- Non ti chiedo di conoscerla, solo il nome della fortunata. – “Poi ci penso io a trovarla e a spezzarle le gambe”.
- Dean…
- Cas… - Dean lo guarda, ma il ragazzo tiene gli occhi bassi e fa una smorfia. Il suo intero corpo sobbalza, come se improvvisamente avesse trovato qualcosa di estremamente divertente su cui ridere. In pochi, terribili nanosecondi Dean si accorge che quella di Castiel non è una risata. Si alza in piedi.
- Cazzo, angioletto, mi spiace. E’ perché ti volevi fare prete, è per questo che piangi? Guarda che non ti fa male un po’ di sesso. – Stavolta Castiel ride per davvero, con gli occhi blu fattisi oceano tra le lacrime.
- Avevo… solo bisogno… di sfogarmi, sai?... non ero riuscit… a piangere, nella cappella… magari en- entrava qualcuno e… - tira su col naso, - Non voglio diventare prete, stupido. Lo sai.
- Sì ma non ne ero proprio sicuro… meglio così… che brutta vita… - gli sorride Dean. – Allora qual è il problema?
- Dean… - Castiel scuote la testa, con un sorriso triste. – Non posso farlo.
- Sì invece. – incrociano i loro sguardi che rimangono incatenati l’uno all’altro. – Qualsiasi sia il problema, lo risolveremo. Te lo prometto. – Come gli sono uscite quelle parole? Cos’è quella tensione prima che le labbra di Castiel comincino a muoversi?
- Non è una lei. – Dean impiega qualche secondo per recepire il messaggio. Si avvicina.
- Castiel? – il suo cuore è impazzito, gli rimbomba nelle orecchie. Abbassa istintivamente il tono di voce, tremante all’idea di scegliere le parole sbagliate. – Cas, sei innamorato di me?Aspetta con pazienza, ma con il cuore in gola, la risposta, mentre Castiel abbassa di nuovo la testa. La rialza di scatto, tenendo le labbra strette, gli occhi blu rivolti verso il cielo. Lunghe lacrime calde gli solcano il volto, che appare quasi scarno.
Gli si avvicina di nuovo e solo nel farlo si accorge di quanto fino a quel momento fossero stati fisicamente distanti. Troppo. Gli prende delicatamente le braccia e gli pare fragilissimo e sì, si sente in colpa.
- Mi dispiace Cas, mi dispiace tanto… io…- Dean continua ad accarezzargli lentamente le braccia. Quel volto gli fa stringere il cuore. – Non volevo trascinarti in questa situazione schifosa. Non è facile essere chi siamo e io… mi dispiace.
- Non essere sciocco, non è colpa tua. - la voce gli si spezza, il suo sguardo gli sfugge. Dean gli prende il viso con una mano, come se fosse fatto di cristallo, ed è ruvido e bagnato e sa di Cas più di qualsiasi cosa che abbia mai toccato. 
- Cas? – lo chiama. Ora Castiel è costretto a guardarlo negli occhi, in quegli occhi verdi come i prati dopo la pioggia, quegli occhi in cui era affogato troppe volte e in cui voleva affogare ancora e ancora, in cui voleva affogare giorno dopo giorno fino a morirne se era necessario, perché non ne aveva mai avuto più bisogno di quanto ne aveva in quel momento, in ogni momento, da sempre. E quegli occhi, come a esaudire i suoi desideri, s’avvicinano sempre di più, finché Castiel non li vede ma sente le labbra di Dean che si appoggiano delicatamente sulle sue.Castiel si dimentica di respirare, atterrito dal gesto, prima di rendersi conto che loro due si trovano veramente lì, insieme, in quella stanza. Che non è un sogno, un’immagine che gli è balenata in testa… no. Castiel inspira profondamente e, senza pensare più a niente, ricambia il bacio. Con la sensazione della bocca di Dean sulla sua, la testa gli esplode e il calore che da settimane gli infiamma il petto diventa in un attimo un incendio che spazza via ogni suo dubbio, ogni sua esitazione. Più il bacio diventa profondo, più a Castiel sembra di scoprire emozioni e sapori nuovi legati a Dean, alle sue labbra morbide. Spinge il proprio corpo verso il suo e il ragazzo lo avvolge con le braccia, trasmettendogli una sensazione di sicurezza. Castiel continua a respirare, sentire, toccare Dean, ed è in assoluto la creatura più vera e meravigliosa che i suoi sensi abbiano mai avuto il privilegio di percepire. Appena d’istinto infila le mani sotto la maglietta di Dean il ragazzo, con uno scatto fulmineo, attira il corpo di Castiel verso sé, provocandogli un brivido, e le sue mani si spostano fino ai pantaloni, scendono e Cas sussulta, aprendo gli occhi. Dean lo guarda preoccupato, come un bambino colto sul fatto mentre combina un guaio. Poi Castiel, prima di potersene pentire, gli si riavvicina e si sfila la maglietta. Improvvisamente la realtà della situazione gli piomba addosso e viene pervaso dall’imbarazzo, finché non rivede gli occhi di Dean, che gli sorride, incoraggiante, prima di imitarlo.  Si sfilano i pantaloni e Dean, baciandolo, lo fa indietreggiare fino a colpire violentemente prima la superficie fredda del muro, poi qualcos’altro. Il ragazzo dagli occhi blu sente le coperte ruvide sotto di sé con la pelle nuda, ma non apre gli occhi o né  smette di mordere le labbra di Dean. Si staccano e improvvisamente Dean comincia a ridere, costringendo Castiel a fermarsi.
- Che c’è? – chiede, cominciando a sogghignare a causa della risata contagiosa del ragazzo.
- Mi hai fatto male con i morsi. – continua a ridere. Tutto il suo corpo trema sopra quello di Castiel, facendolo impazzire, perciò il ragazzo dagli occhi blu cerca ancora di baciarlo. Tuttavia Dean fa scattare la testa all’indietro e prende ad accarezzargli via le lacrime sul viso.
- Sei sicuro di voler andare avanti, angioletto?
- Certo. – risponde pronto il ragazzo dagli occhi blu, cercando di nuovo di baciarlo. Ma lui, serio, si abbandona sul letto accanto a Cas.
- Tutto bene? – gli domanda allora il ragazzo, nervoso.
- Sì… è solo che… - Dean sospira. – Io sono stato con… tante persone. Davvero tante. A volte solo per una notte… e senza neanche ricordarmi il loro volto il giorno dopo. – Cas sente una fitta allo stomaco. Preferirebbe tapparsi le orecchie e ricominciare a baciarlo, piuttosto che continuare ad ascoltare quelle parole. Dean evidentemente capisce i suoi sentimenti, come sempre.
- Sai – ricomincia. – non ho mai avuto il tempo di pensare ad una vera relazione, non pensavo neanche di doverla avere, a questa età… mi bastava divertirmi. Le poche persone a cui mi sono legato… le ho dovute lasciare, con la vita di mio padre. E quando sono scappato… è stato bellissimo, come ritrovarsi finalmente a casa, ma non ho mai… non avevo programmato… - Dean cerca in qualche modo di giustificarsi, ma Cas non ne ha bisogno. Vuole solo non pensare. A Dean, alle altre persone. A quello che stanno facendo. Che sta facendo. Mio Dio, cosa sta facendo?
- Non voglio questo per te. Non voglio… correre. Capisci? Soprattutto… visto dove siamo. – Castiel rimane in silenzio e Dean lo guarda. Si fissano per qualche secondo, con la testa sul cuscino. I suoi occhi verdi sono così chiari. Annuisce. Dean sembra sollevato, si copre – purtroppo – con la coperta e si avvicina a Cas, che ha di nuovo paura. Paura di dover pensare a tutto ciò che lo attende fuori da quella porta, fuori da quelle coperte. Poi lui lo abbraccia e Castiel appoggia la testa sul petto di Dean, che comincia a passargli le mani tra i capelli e a parlargli a bassa voce. Improvvisamente è più facile ignorare la paura. Sicuri di non essere disturbati, si addormentano.
   
 
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