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Autore: Lila_88    01/04/2018    0 recensioni
Michael pensa che Isabel aspetti un bambino da lui e, quando Maria lo scopre, i due litigano. Michael definisce la loro solo una stupida relazione. L' arrivo in città dell'ex di Maria, Billy, complicherà le cose. Una versione alternativa dell'episodio 20 della prima stagione.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Maria De Luca, Michael Guerin
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5


Max e Liz erano seduti sul divanetto del retro, ancora stupiti dal gesto di Michael.

"Dovrei chiamare Maria, magari lei sa qualcosa."
"Si, perché no…"

Liz si alzò per utilizzare il telefono presente nella stanzetta. La signora De Luca rispose al terzo squillo. La chiamata fu breve, Liz riappese la cornetta dopo appena qualche momento, poi si voltò verso Max.

"Maria ha dimenticato il cellulare a casa, ma sta venendo qui insieme a Isabel."

Max notò che Liz era un po' perplessa.

"Tutto bene?"
"Sì, solo che trovo strano che Maria e Isabel siano insieme."
"Avevano delle cose di cui discutere. Senti, ho visto che di là c'è Billy. A me quel tipo non piace e, secondo me, c'entra qualcosa con la faccenda di Michael. Io credo che dovremmo impedire che intercetti Maria."
"Non credo che Billy sia una minaccia di alcun tipo, ma voglio vederci chiaro sul licenziamento di Michael."

Affacciandosi nel locale, Liz vide che Maria e Isabel stavano entrando proprio in quel momento nel Crash Down e quasi corse verso di loro, impedendo a Billy di raggiungerle prima di lei.

"Menomale che siete arrivate. Venite con me del retro, è importante."

Maria e Isabel si guardarono per un momento, poi la seguirono. Maria si voltò indietro solo per mimare delle scuse a Billy, che non aveva avuto neanche il tempo di salutare.

"Allora che succede?"
"Michael si è licenziato."

Entrambe le ragazze rimasero allibite, anche se la più infuriata sembrava Isabel.

"E' per caso impazzito? Non sa che rischia di perdere tutto quello che papà è riuscito a fargli ottenere? Se i servizi sociali scoprono che non ha più un lavoro per mantenersi, gli revocheranno il diritto all'emancipazione e potrebbe essere affidato a degli sconosciuti!"
"Isabel, stai calma, troveremo un modo per aggiustare le cose."

Maria, che era rimasta in silenzio per tutto il tempo, andò verso l'uscita.

"Maria, dove stai andando?"
"Da Michael, voglio parlare con lui."

Maria uscì, mentre Max si rivolse a Isabel.

"Sei riuscita a farti ascoltare?"
"Sì, credo che questa ne sia la prova."
"Scusate, potete spiegare anche a me?"

Liz non comprendeva cosa stesse succedendo. Isabel sospirò e guardò Max. Sapeva che lui era restio a parlare con Liz della questione del destino, quindi stava a lui decidere cosa fare.

"Liz, siediti. Dobbiamo parlare di una cosa."

/***/

Maria non ricordava che la strada dal Crash Down all'appartamento di Michael fosse così lunga. Forse non l'aveva mai percorsa con l'ansia di non sapere come sarebbe finita la discussione che, inevitabilmente, ci sarebbe stata da lì a poco. Era stata veramente sul punto di smettere di lottare per la loro relazione. Era stanca, la maggior parte delle volte era come combattere contro i mulini a vento. Maria pensava che le cose fra loro fossero migliorate, soprattutto quando lui, qualche giorno prima, aveva espresso la volontà di rendere la loro relazione più ufficiale. Peccato che, per ogni passo avanti che la loro storia faceva, ce n'erano sempre almeno due o tre che li riportavano indietro. Non potevano andare avanti così. Maria decise che quello sarebbe stato un nodo cruciale per loro. O lo risolvevano, o fra loro era veramente finita. Finalmente arrivò davanti allo stabile dove si trovava l'appartamento e cercò un posto dove parcheggiare la sua Jetta. Si sentiva un po' nervosa, ma era anche più determinata che mai a dare una svolta al loro rapporto. Bussò, aspettando e sperando che lui le aprisse la porta. Quando lo fece, Maria riuscì a notare la sorpresa sul volto di lui, prima che venisse mascherata da un'espressione più neutrale.

"Ciao."
"Ciao… Mi fai entrare?"
"Uh… Certo."

Michael la fece passare, poi chiuse la porta e si grattò il sopracciglio, cercando di capire che ci facesse lei lì. Probabilmente aveva scoperto che si era licenziato. Michael si chiese se aveva parlato con Isabel o meno. Maria rimase in piedi, giocando con le proprie mani.

"Accomodati pure."
"Grazie"

Entrambi si sedettero sul divano. Maria stava riflettendo per capire come poteva iniziare il discorso. Alla fine decise di puntare sul licenziamento come inizio.

"Liz mi ha detto che hai lasciato il lavoro al Crash Down."
"Già."
"Perché? Max e Isabel dicono che rischi di perdere l'emancipazione."
"Lo so, ma non potevo continuare a lavorare lì."
"Intendi con me?"

Maria sperò che lui rispondesse di no, ma, d'altronde, in quegli ultimi giorni lei aveva fatto di tutto per allontanarlo.

"Sarà sicuramente più facile per tutti e due se non saremo costretti a vederci anche dopo la scuola."
"Mi stai dicendo che tra noi è finita?"
"Pensavo che fosse quello che intendevi dire tu ieri…"
"Senti, possiamo parlarne da persone adulte? Ho parlato con Isabel oggi. Mi ha spiegato un po' meglio come sono andate le cose."

Michael annuì, anche se, dentro di sé, sapeva che non bastava quello a sistemare le cose. Max aveva ragione, se lui non si decideva a parlare con Maria, alla fine l'avrebbe persa. Schiarendosi la voce, si sforzò di articolare qualche parola.

"Ti avrà detto anche della storia del destino… Max e Tess e… Io e Isabel… Non è una cosa semplice. Max dice che noi dobbiamo fare quello che vogliamo, ma a giudicare da quello che c'è scritto su quel dannato libro, sembra che abbiamo poco da scegliere."
"Mi stai dicendo che sei obbligato a stare con Isabel?"
"Non è quello che voglio e spero che Max abbia ragione… Ma non so nemmeno io che pensare. Queste sono le prime informazioni concrete che siamo riusciti ad ottenere sulle nostre origini."
"Sì, credo di aver capito cosa intendi. Insomma, dopo aver passato tutta la tua vita a cercare delle risposte, è normale che tu ne sia rimasto confuso, quando le hai finalmente avute."
"Già. Sono contento che tu capisca. Io… Io penso davvero che la nostra storia non sia affatto stupida. Anzi, è… Importante, per me."

Maria comprese che non era facile per Michael dire quelle cose. Non perché non le pensasse, ma perché non aveva mai avuto il bisogno di esprimere apertamente quello che provava. Al contrario, aveva sempre impostato la sua vita tenendosi costantemente sulla difensiva. Avvicinandosi un po' a lui, gli mise una mano sulla sua.

"Sì, lo so. Lo è anche per me."
"Non provo niente per Isabel. Cioè… In un certo senso è la mia famiglia. Lei e Max sono… tutto quello che ho… O perlomeno finché non ho incontrato te."

Michael stava facendo quello che per lui era quasi uno sforzo sovrumano.

"Tu sei l'unica persona a cui io abbia mai permesso di avvicinarsi così tanto. Io non sono di certo un buon fidanzato. Probabilmente non lo sarò mai. Nonostante questo, tu sei ancora qua. Lo so che vorresti uno come Max, premuroso, che riesce a esprimere bene a parole e con i gesti quello che prova. Vorrei tanto poter essere come lui, ma non so se posso riuscirci."
"Io non voglio uno come Max. Certo, alcune volte invidio Liz, perché per loro sembra sempre tutto più facile. Però… Sai che noia? Sono così… prevedibili! Invece, con te, non so mai che aspettarmi ed è questo che voglio."
"Ne sei sicura? Perché non so se riuscirò mai a cambiare."
"Non voglio che tu cambi. L'unica cosa che ti chiedo è di non chiuderti più a riccio con me. Io non posso leggerti nella mente, per cui, devi farmi capire cosa c'è che non va."

Michael la tirò verso di sé, per abbracciarla.

"Grazie."

Era più che altro un sussurro quasi accennato, ma per Maria era più che sufficiente. Si girò meglio tra le braccia di Michael, per stringerlo a sé, rifugiando il viso fra la spalla e il collo.

/***/

Al Crash Down, Max, Isabel e Liz erano ancora seduti sul divanetto del retro, quando il signor Parker scese le scale in modo abbastanza concitato.

"Papà, che succede?"
"Ho scordato che avevamo un compleanno questa sera e Michael doveva attaccare alle sei. Con una persona in meno, non so come fare. Avrei tanto bisogno di trovare un sostituto già a partire da adesso."
"Per questa sera non c'è problema, papà. Abbiamo già un sostituto."

Liz incrociò prima lo sguardo di Isabel, poi entrambe si voltarono e fissarono Max, che ricambiò il loro sguardo non sapendo cosa volessero da lui. Quando finalmente intuì dove le due ragazze volessero andare a parare, iniziò a scuotere la testa per protestare, ma Liz fu più veloce di lui.

"Max prenderà il posto di Michael, almeno per questa sera."
"Davvero Max? Perché sarebbe veramente una manna dal cielo!"
"Ecco, io, a dire la verità… Non ho mai fatto questo tipo di lavoro…"
"Andiamo, Max, devi solo girare degli hamburger e friggere patatine. Cioè, senza offesa signor Parker, ma non credo ci voglia una laurea per fare questo lavoro!"
"Tua sorella ha ragione, Max. Sono sicura che non avrai problemi. E poi sarà divertente lavorare insieme, per una volta!"

Max si sentiva tutti gli occhi puntati addosso e non riuscì più a mettere insieme una scusa convincente. Sapeva che poteva solo capitolare.

"E va bene. Sarà un piacere per me aiutarla, signor Parker."




  
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