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ELEVEN DAYS
CAPITOLO 4
_________
GIORNO 4
Roma, 18:45, Via Condotti
-
Shinichi?
All’udire
questa voce poco famigliare Ran si voltò, abbandonando l’immagine che la
vetrina della preziosa gioielleria le aveva riflesso,
per vedere l’originale… il suo imbarazzo fu forse pari alla sua delusione
quando si accorse che il ragazzo che era dietro di lei non era il suo Shinichi,
ma uno che semplicemente gli somigliava nella sagoma! Si asciugò in fretta gli occhi, e completamente rossa in volto tentò di
scusarsi…
-
Oh…oh scusami! Scusami tanto davvero, ma ti avevo
scambiato per qualcun altro!
-
Figurati anzi…scusami tu… e poi, sembra che la persona per la quale tu
mi hai scambiato sia una persona alla quale tieni molto, visto come eri emozionata! – rispose il ragazzo sorridendo a Ran;
-
Ehm…sì…è una persona a cui tengo, ma…ma non fa niente! Scusami ancora adesso ti lascio in pace! ^^;;;
-
Beh…non ti chiedi nemmeno perché ti abbia poggiato una mano sulla
spalla?
-
Ah, è vero…oh scusami, forse ti impedivo di
vedere la vetrina?
Il
ragazzo rise in maniera contenuta, nonostante ciò poi si premurò subito di
scusarsi con Ran, rassicurandola che non stava ridendo di lei, ma che proprio
non ci si vedeva, lui che era un “comune” cittadino, a guardare vetrine di certi negozi così in!
-
No, non è così! ^^ In realtà…sai, adesso mi imbarazzo
un po’ a dirlo ma…, vedi io subisco incredibilmente il fascino delle ragazze
orientali!
-
Il fascino delle ragazze orientali?
-
Sì ecco…lo so che adesso mi prenderai per uno stupido ma…qui a Roma ci
sono tante ragazze giapponesi che vengono per vedere la mia città, ma non sono per nulla carine…almeno la maggior parte…
-
Ah no…?
-
No…però…però in questa che mi sembrava una giornata come le altre,
svoltando all’angolo di via del Corso ho visto il
profilo di una stupenda ragazza orientale! Sono rimasto a guardarla quasi non
credendo ai miei occhi, ma questa ragazza era così bella, con i suoi lunghi
capelli castano scuro e i lineamenti così dolci e così orientali… ecco…non
sapevo bene cosa fare, ma… ma quella ragazza rimaneva impalata davanti a una vetrina, così ho avuto il tempo per trovare il
coraggio e farmi avanti ecco… Tieni,
questa è per te.
Il
ragazzo, che fino ad allora aveva tenuto una mano
dietro la schiena, la tirò fuori porgendo a Ran, che si sentiva imbarazzata, ma
anche contenta delle parole del ragazzo, una bellissima rosa rossa, i cui
petali erano bagnati da minuscole goccioline d’acqua come se fosse coperta di
rugiada…
-
Oh…oh…grazie…! Grazie, ma…
-
No, non dire nulla ho capito…scusami se ti ho imbarazzato,
evidentemente c’è qualcun altro nel tuo cuore… posso almeno sapere come ti
chiami?
-
Certamente…mi chiamo Ran, piacere;
-
Ciao Ran, io sono Valentino e sono di Roma…allora, ti piace la mia
città?
-
Oh sì, è bellissima!
Valentino
si avvicino alla vetrina della gioielleria, incuriosito da
cosa stesse osservando Ran con tanta attenzione…
-
Ah, stavi guardando quel girocollo vero?
-
Eh sì… - rispose Ranchan sospirando…
-
Cavolo, è veramente un gioiello sofisticato!
Una cosa del genere potrebbe stare solamente sul collo di una principessa o di
una regina! O su quello dell’imperatrice Masako! – concluse sorridendole;
-
Già…era proprio quello che pensavo anche io…
-
Ma secondo me, - continuò lui guardandola negli occhi con uno sguardo
non di seduzione o di provocazione, semplicemente uno sguardo dolce, innocente
e cristallino – secondo me starebbe meglio su di te
che su Masako…
Ran
arrossì di nuovo… Valentino era probabilmente uno che ci sapeva fare con le
ragazze, ma a lei appariva così puro e trasparente! I suoi occhi erano
veramente sinceri e lasciavano un senso di speranza, forse perché verdi, il
colore attribuito a questo sentimento…; ed ora che lo guardava bene, non
assomigliava nemmeno un pochino a Shinichi, nemmeno la sagoma! Era alto uguale,
ma i capelli biondo cenere erano un po’ più lunghi e
pettinati diversamente; le labbra, che tante belle parole erano riuscite a dire
al cuore di Ran, erano lucide e morbide; e poi il carattere…aaah,
tutto il contrario di quel fissato di gialli che era Shinichi!
Nonostante fino a quel momento il suo cuore non aveva voluto saperne di altri fuori
che il suo amico-detective, la gentilezza e i modi di fare di Valentino la
rapirono… era ormai un sacco di tempo che Shinichi era scomparso e, tranne in
rarissime occasioni nelle quali tra l’altro era sempre molto vago e frettoloso,
non si era mai degnato di una telefonata! Era forse così poco importante per
lui? Magari in tutto questo tempo lei l’ha tenuto nel suo cuore come il bene
più prezioso, tutte le sere passate a piangere stringendo tra le braccia il
cuscino della sua cameretta, mentre guardava quella foto di quando erano ancora
insieme… magari invece lui aveva trovato un’altra ragazza, qualcuna più bella
di lei, qualcuna a cui dedicare tutte le sue
attenzioni, a scapito di quella che per Shinichi doveva essere solo una vecchia
amica di infanzia, una semplice compagna di scuola…
Era
da tempo che qualcuno non la faceva sentire così
importante, che nessuno riempiva il suo cuore con una simile gioia. Poteva
essere questo quello che la gente chiama “colpo di
fulmine”? Non lo sapeva Ran, ma sentì che il suo corpo e le vibrazioni dei suoi
sentimenti la spingevano ad accertarsene in prima persona, la invitavano a
dimenticare Shinichi, e forse a mettere alla prova il suo stesso cuore con un
ragazzo che, alla fin fine, avrebbe potuto vedere solo per un’altra decina di
giorni…
-
Valentino… - sussurrò Ran col capo chinato, tenendo stretto il ragazzo
per la maglietta, come se avesse paura che potesse sfuggirle da sotto il naso;
- è il secondo giorno che sono qui… ti…ti andrebbe di
farmi visitare un po’ Roma…?
Lui,
sorpreso dalle parole della ragazza, le sistemò indietro una ciocca di capelli
che le nascondeva gli occhi, poi le sorrise…
-
Certo. È un onore per me…; allora, dove la posso portare Imperatrice Ran?
^_^
******
La sera era finalmente scesa anche sui sette colli, e le prime luci artificiali si adoperavano per restituire il colore alle mura della città. Alcune poi, facevano risplendere quella enorme fontana, chiusa in una piazzetta non molto ampia, davanti alla quale erano seduti Ran e Valentino;
lui,
come promesso, l’aveva portata in molte parti della città, gli aveva fatto
vedere il Colosseo, gli aveva spiegato il significato della barca di P.zza di
Spagna, P.zza Colonna e P.zza del Popolo…insomma, una vera e propria gita
culturale; ed ora, sul calare del sole, erano entrambi qui, davanti fontana di Trevi, assieme a pochi altri turisti…
Ran
si era trovata benissimo con Valentino, che da par suo è stato un vero
gentleman, offrendo più volte il tea alla ragazza, pagandole sempre i biglietti
per i mezzi di trasporto e facendole soprattutto da perfetto cicerone, difatti
ogni luogo visitato era accompagnato da alcuni cenni storici che lo
riguardavano e che Valentino sembrava conoscere perfettamente!
E
dopotutto, era anche molto simpatico…e molto carino.
Lo
pensava Ran, adesso che era seduta accanto a lui mentre gli
raccontava dell’attività di suo padre e lui, che ne pareva affascinato,
chiedeva sempre di farsi narrare qualche altra investigazione epica di quello
che già aveva raffigurato mentalmente come una sorta di Sherlock
Holmes nipponico!
Non
aveva nemmeno accennato a Shinichi, e anche adesso non lo aveva in mente… si
sentiva davvero bene con quel ragazzo italiano.
Alcuni
istanti di silenzio, lui la fissò negli occhi e ciò la fece arrossire; le prese
la mano e porgendosela alle labbra la baciò, mentre l’altra mano le cingeva le
spalle; la tirò un pochino a sé e si protese in avanti
per baciarle le labbra…; il rumoroso rincorrersi dei guizzi trasparenti, che
saltavano per andarsi a tuffare nell’ampio bacino acquatico della fontana,
riempivano quella mancanza di parole, parole che Ran cercava nella sua testa,
ma non trovava, parole che come le gocce d’acqua i cui suoni accompagnavano
quel momento, si rincorrevano veloci e indistinguibili… pochi istanti, pochi
attimi per pensare, per dare una risposta a quell’atteggiamento di Valentino,
senza però essere troppo sciocche da farsi comandare solamente dall’istinto!
Doveva trovare un punto fermo, un ancora alla quale aggrapparsi nel vortice di
pensieri e sensazioni che la stava risucchiando… pochi istanti, per accorgersi
che quest’ancora era il suo Shinichi.
Scusami Valentino…scusami veramente… - rispose così Ran tirandosi un po’
indietro…
Valentino
arrossì un poco dall’imbarazzo, mentre i suoi occhi, nonostante volesse
mascherare con un falso sorriso il suo stato d’animo, trasparivano
chiaramente la delusione che stava provando…
Scusami
tu Ran… – fece il ragazzo a voce bassa, lo sguardo fisso sulla statua di Oceano posta al centro della fontana, evitando di
guardare Ran, e accennò ad un sorriso… - mpf…di
solito non cerco mai di baciare le ragazze che mi piacciono subito la prima
vola che ci esco…ma con te…con te mi sono sentito davvero bene, davvero in
sintonia… sentivo un’atmosfera magica attorno a noi, una forte, fortissima
attrazione! Mi sono sempre chiesto se, quando si hanno sensazioni di questo
tipo, anche la ragazza che mi è di fronte le senta
come le sento io, se quella sorta di “tensione elettrica” positiva e piacevole
sia solo uno stato mentale immaginario personale e che poi si trasmette in
tutto il corpo, o sia invece come una grande bolla nella quale sono immersi
solamente due persone, solamente due eletti; solo e solamente loro all’interno
di questa bolla possono sentire le stesse emozioni, le stesse sensazioni… beh
dopo adesso posso proprio dire che la risposta giusta sia la prima…
Ran:
Senti Vale… voglio essere sincera con te…quelle sensazioni le sentivo anche io,
credo di aver provato ciò che provavi tu… è l’istinto che c’è negli uomini,
almeno credo, quella parte irrazionale che c’è in ognuno di noi e che, se non
fosse controllata dalla razionalità, ci spingerebbe a comportarci come gli
animali, facendoci agire sotto l’effetto di emozioni
temporanee… e questo potrebbe portarci a compiere gravi errori…
Il
mio istinto ti avrebbe restituito quel bacio, una, dieci,
cento volte!! Sei stato dolcissimo oggi, gentile e premuroso, e sei un ragazzo
davvero carino… ma come ti ho detto il mio cuore è occupato da qualcuno,
qualcuno che è molto tempo che non vedo e che mi ero illusa di aver smesso di amare… ma non ci sono riuscita, forse perché non volevo!
Questo
qualcuno non me la sento di “rinnegarlo” dopo una
sera… mi capisci? Scusami se ti sono sembrata egoista…io capisco te, posso
immaginare cosa provi… ma…
Non
preoccuparti Ran, ho capito… - la interruppe lui guardandola di nuovo, dopo che
era stato tutto il tempo a fissare la solita statua, e sorridendole
amichevolmente, un sorriso vero stavolta, continuò… – e avrei anche dovuto essere più prudente
sapendo del ragazzo che è nel tuo cuore… ma sono
sicuro che tu abbia il cuore così grande che ci potrà essere spazio per un
giovane cicerone…almeno per la tua permanenza qui…non trovi?
Ran
sorrise e si guardò le punte delle scarpe, diede un’occhiata
all’orologio e poi, spingendosi verso Valentino gli diede un bacio sulla
guancia…;
Ran:
Mi piacerebbe molto incontrarti anche domani…
Valentino:
Allora…facciamo domani pomeriggio…alle 17:30 davanti
la Barcaccia a P.zza di Spagna; va bene?
Ran:
Sì, facciamo così…
Valentino:
Dai, ti riaccompagno all’Hotel…
Ran:
Grazie, sei davvero dolce…^_^
Valentino:
^_^
E
mentre l’acqua proseguiva incessante il suo scorrere, anche gli ultimi due
visitatori se ne andarono mano per mano, lasciando la
Fontana alla luce della luna.
******
Roma, 20:45
– Camera 111 hotel Plaza
Sdraiato
supino sul letto della camera graziosa e raffinata nella quale alloggiava,
Conan cercava di intrattenere il tempo che lo separava dall’andare a mangiare,
leggendo alcune riviste di calcio italiane, sport del quale era veramente
appassionato! Beh, in realtà più che a leggere guardava
le figure…ma gli piaceva lo stesso!
Era
così impaziente ed aveva una tale fame! Tutta colpa di Ran! Fosse
tornata prima sarebbero in sala da pranzo già da un bel po’!
Conan:
Ma insomma Ran, quanto ti ci vuole per finire questo bagno!!
Ran:
Dai Conan, non disperare! Faccio subito!
Conan:
Ma si può sapere dove sei stata tutt’oggi? E perché sei arrivata così in ritardo?
Ran:
Mmm…segreto! ^_^
Conan:
Tsk…ci mancava anche questa… -__-
Ran:
Senti Conan…perché non vieni a lavarmi la schiena?
Conan:
Eh??? La…lavarti la... la schiena? O_o!
Ran:
Sì dai, così facciamo subito e andiamo a mangiare! Ho fame anche io sa!
^/////^
Ehm…meglio di no Ran, e poi sto…ecco sì, stavo guardando la partita in TV!! ^^;;;; - rispose un Conan super imbarazzato accendendo in fretta e
furia il televisore per far sentire a Ran i rumori dello stadio!
Ran:
Ma va la…se l’hai accesa appena adesso! Dai, se vieni ti dico dove e con chi sono stata tutto il giorno!
Conan:
°°° Con chi? Come sarebbe a dire “con chi”! °°° A…allora vengo eccomi! °°° non
volevo entrare in bagno approfittando della sua innocenza nei confronti di un
bambino, ma devo sapere con chi è stata oggi! °°°
Conan
aprì la porta del bagno, e fu investito da un’ondata di vapore caldo che gli
appannò gli occhiali, impedendogli di vedere qualsiasi cosa! Chiuse la porta e lentamente la patina di vapore cominciò ad
abbandonare le lenti, finché di fronte al piccolo detective non si presentò la
figura nuda di Ran dentro la vasca da bagno, nella quale le poche bolle di
sapone non impedivano una visuale piuttosto… “chiara” della situazione…!
Conan: . . . @_@!!!!
Ran:
Conan cos’hai, perdi del sangue dal naso!
Conan:
Ho…ho sba…sbattuto contro la porta…per…per il vapore!
^^;;;;;;;;;;;;;;;;;; °°° caspita ragazzi! O_O °°°
La
ragazza si inginocchiò e si voltò dando le spalle a
Conan, passandogli poi la spugna ed il sapone, così il piccolo cominciò a
lavarle la schiena…
Conan:
Ehm…allora…che cosa avresti fatto oggi?
FINE CAPITOLO 4