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Autore: Sir Joseph Conrard    02/04/2018    3 recensioni
A Zootropolis, Judy ha risolto il caso degli Ululatori Notturni e si prende una meritata vacanza, insieme a Nick, per andare a trascorre due settimane all'insegna del divertimento sul Lango Landlake. Ma non può sapere che proprio lì avrà inizio un'avventura straordinaria e ricca di colpi di scena.
Nascerà un'amicizia fuori dal comune, si scopriranno nuovi complotti e ci saranno nuovi nemici da sconfiggere. Tutto questo ambientato nell'universo di Zootropolis con i nostri due eroi prefeiti
A tutti una buona lettura
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Judy Hopps, Nick Wilde, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 23
Il racconto del signor Karp
 
 
“Su avanti ! Continuate a spingere”
“È tutto inutile Hector”
“Rafael ha ragione. Non c’è un altro modo ?”
“Effettivamente potrebbe esserci … ma questo è quello più spassoso che mi è venuto in mente
Forza agente Snow, continui a pressare … ci siamo quasi”
“Siete sicuri di non volere una zampa, là in fondo ?”
“Oh … non si preoccupi agente Hopps … ormai dovremmo esserci …”
“Se lo dici tu Hector …”
 
Era da almeno dieci minuti che un trio di mammiferi, composto da due linci e un potamochero, stava cercando di rilegare dentro a un minuscolo sgabuzzino, un enorme e grasso cinghiale intento a russare che, a calcoli fatti, non avrebbe MAI e POI MAI potuto entrare in uno spazio così ristretto
I tre animali continuavano a spingere imperterriti, l’immensa mole del suino da ogni parte del corpo, mentre venivano osservati da una coniglietta e da una lontra, entrambi accomodati su due seggiole, poste di fronte a una scrivania
Avete presente quando si tenta inutilmente di sistemare una gigantesca trapunta invernale in una minuscola mensola del vostro armadio, già occupata da altre coperte e lenzuoli ?
Più tentate di far forza, più la fodera imbottita faticherà a entrare, finché non si fermerà a metà del ripiano, non avanzando di un millimetro
Dovrete così tirarla fuori, ripiegarla e tentare una seconda volta di sistemarla all’interno del vostro guardaroba … ma il risultato sarà sempre identico al primo tentativo che avete fatto e voi dovrete ripetere lo stesso identico procedimento fino a quando, stufi e innervositi dal continuo provare, non lancerete dentro al vostro armadio la coperta, per poi sbattere le ante e andarvene felici e contenti per aver vinto la battaglia … anche se non in modo così efficiente e professionale
 
Questo è proprio quello che stava succedendo nell’ufficio del signor Rush
“Quindi lei, sarebbe il famoso agente Hopps ?” chiese la lontra stupita, mentre gli altri animali tentavano d’infilare la trapunta pelosa dentro al ripostiglio
“Oh … giusto, non ci siamo ancora presentati … con tutto il trambusto che è successo” affermò la coniglietta, voltandosi verso l’agente immobiliare e sorridendogli
“Esatto, sono proprio io e lei dev’essere il signor Karp. Piacere di conoscerla” concluse Judy, porgendo la zampina verso il piccolo predatore che la strinse entusiasta
“Il piacere è tutto mio. Non sa quale onore significhi per me conoscere il più grande …” provò a dire Jeremy, venendo interrotto da una voce seccata
“Basta ! Io mi arrendo … è impossibile farcelo stare dentro” disse stizzita Anne, continuando a premere la voluminosa pancia del suino
“La smetta di frignare signorina Snow e continuai a spingere” la richiamò il potamochero, rivolgendo alla felina uno sguardo divertito
“Anne ha ragione Hector” aggiunse Rafael, mentre tentava d’infilare la testa del cinghiale dentro lo sgabuzzino
“Inoltre, le numerose cianfrusaglie presenti nel ripostiglio, avresti anche potuto toglierle …”
“Per poi rimetterle dentro una seconda volta ?! Giammai !
Non sono un animale che fa le cose a due volte
Le faccio solo una volta e le eseguo alla … ECCO CHE CI SIAMO ! VIE LE ZAMPE !” urlò il carpentiere, chiudendo violentemente l’uscio dello stanzino, una volta controllato che nessuna parte del corpo di Sheldon, avesse potuto ostacolare la chiusura della porta
Le due linci riuscirono per un soffio, a non farsi chiudere le zampe dentro al controtelaio dell’anta in legno
 
“Ecco fatto” disse il carpentiere, tutto orgoglioso, dirigendosi verso la sua poltrona
“Come stavo dicendo poco prima, le faccio una sola volta e le eseguo alla PERFEZIONE”
“Ehm … Hector” provò a dire Anne, richiamando l’attenzione del potamochero che si voltò verso la lince con uno sguardo annoiato
“Che c’è ?”
La risposta non tardò ad arrivare
Poco al di sotto della serratura in ottone e precisamente, dal bordo della porta, spuntava obliquamente, una specie di strisciolina pelosa di un colore marrone scuro, lunga all’incirca 10 cm
La strana righettina villosa, verso la fine, aveva diversi ciuffetti di peli un po’ allungati che la facevano assomigliare a una specie di spolverino
Il carpentiere assunse uno sguardo perplesso, mentre si avvicinava verso l’oggetto sconosciuto
Ma cosa caspita era ?
 
Una volta arrivato vicino alla porta, come spinto da uno strano stimolo, il potamochero tastò la strisciolina che, come se avesse avuto vita propria, reagì al tocco, muovendosi nervosamente a destra e a sinistra
Calò un minuto di silenzio, finché il suino non espirò profondamente, sussurrando
“Ma mi prendi in giro ?”
 
Sapeva esattamente cos’era quella cosa …
“Ma guarda te se …” continuò il carpentiere indicando lo spolverino
“Qualcosa non va Hector ?” chiese preoccupata la coniglietta, alzandosi dalla sedia
“Sì, qualcosa non va
Uno di voi due sveglioni …” cominciò il suino, indicando le due linci “non ha controllato accuratamente se TUTTE le parti del corpo di Sheldon, fossero all’interno del ripostiglio … e questo è il risultato” concluse il potamochero, guardando la strisciolina pelosa
“Vuoi dire che …” provò a dire Rafael
“Sì sceriffo, quella … cosa … è la coda di mio cugino che è rimasta incastrata all’interno del falso telaio della porta”
I due felini si guardarono velocemente a vicenda, mentre Judy si batté una zampa sulla fronte
 
“Beh … non è che abbiamo occhi dappertutto … voglio dire …” provò a dire Rafael, gesticolando con le zampe, per poi aggiungere sconsolato
“Che facciamo ? Dobbiamo ritirarlo fuori di nuovo ?”
“Ah no … non ci penso nemmeno
Utilizzerò un vecchio trucco che non fallisce mai …” disse Hector, trattenendo una risatina e sfregandosi le zampe anteriori
 
Così il suino, si accovacciò lentamente all’altezza della coda e poi, sotto lo sguardo attonito di tutti, cominciò a spingerla dentro la piccola fessura che si era formata tra il telaio fisso della porta e il bordo dell’anta, largo all’incirca 5 centimetri
Tutti i mammiferi presenti nella stanza si guardarono a vicenda attoniti e perplessi, per poi ritornare a osservare il carpentiere, impegnato a far rientrare l’appendice di suo cugino all’interno del ripostiglio, pressando con l’indice della zampa destra e poi … sorprese delle sorprese … con un cacciavite che tirò fuori dalla sua tuta blu, la parte finale del fondoschiena del suino
Dopo due minuti e un sonoro CRICK, il potamochero riuscì nella sua impresa
“Ecco fatto … è ci voleva tanto ?” disse Hector, alzandosi e dirigendosi, per la seconda volta, verso la sua poltrona nera
“Ma quel CRICK ? A me sembrava il rumore che fa un osso quando …” affermò preoccupata la leporide
“Non si preoccupi agente Hopps … nulla di grave” la rassicurò il suino, accomodandosi sulla sua sedia imbottita
“Se si sarà rotto qualcosa, quando si sveglierà se ne accorgerà subito. Anzi, dovrebbe ringraziarmi che non gliel’ho mozzata di netto … e mi creda, avrei potuto avere tutte le ragioni del mondo per farlo” concluse il carpentiere con un sorriso malvagio
“Ma ora …” disse Hector, osservando la lontra che era rimasta seduta al suo posto per tutto il tempo
“Signor Karp ha esattamente …” affermò il potamochero, osservando il suo orologio da polso, per poi continuare “30 minuti per raccontarci questa sua fantomatica storia che ha provocato tutto questo trambusto, prima che chiuda la baracca per l’ora di cena e vi sbatta fuori tutti quanti … tranne Sheldon … penso che lo lascerò là dentro … chiuso a chiave” concluse il suino, mentre sul suo muso si andava a formare un ghigno divertito
 
“Hector ha ragione … abbiamo già divagato abbastanza” aggiunse lo sceriffo, una volta che si fu ripreso dalla trance in cui era caduto
“Signor Karp … se non le dispiace” disse la lince appoggiandosi alla parete vicino alla finestra, seguito dalla sua vice
La lontra, dopo essersi schiarita la voce, cominciò a parlare
“Beh … premetto che forse potrà sembrarvi una storia assurda e inverosimile, ma quella che sto per raccontarvi è SOLO LA VERITÁ
Non è una bugia che mi sto inventando per …”
“QUATTR'OCCHI … taglia corto” lo interruppe il potamochero, picchiettando l’indice della zampa sul vetro dell’orologio da polso
“Oh … d’accordo !
Allora, tutto è iniziato …”
 
 
 
 
Flash Back
 
 
 
Si trovava a bordo della sua autovettura, rigorosamente con i finestrini aperti, cercando di riprendere fiato e tentando di calmare il suo povero cuore
Era ancora scosso e spaventato per l'esperienza avuta con quel pazzo di un cinghiale
I suoi colleghi gliel'avevano detto che era un animale col quale non si doveva scherzare, ma non pensava fino a che punto si sarebbe spinto quel pazzoide
Gli aveva puntato sul muso una pistola spara pallettoni di sale di grosso calibro !
Aveva rischiato la pelliccia !
 
Non gli era mai capitato una cosa del genere al lavoro ... MAI ... in tutti i 15 anni in cui aveva fatto l'agente immobiliare, non gli era MAI E POI MAI capitato di essere minacciato di morte da un animale
E pensare che due settimane fa era tutto felice e contento quando, la City Habitats, gli aveva offerto l'opportunità di trasferirsi da Zootropolis a Bunny Burrow
Un'occasione che aveva subito accettato
Era la sua opportunità per sfuggire dal caos e dallo smog cittadino per rintanarsi in un piccolo paradiso dove il tempo sembrava essersi fermato
Luogo tranquillo, vicini educati, gran bei paesaggi ... peccato non gli avessero comunicato della presenza di un vecchio cinghiale con qualche rotella fuori posto ...
Tutto colpa del suo capo ...
 
"Signor Karp, da quando si è trasferito qui a Bunny Burrow, ha dimostrato di saper fare in modo eccellente il suo lavoro
Ecco perché, mi sento in dovere di chiederle, se è disposto ad accettare un incarico dove molti, prima di lei, hanno fallito"
"La ringrazio per i complimenti signore, per me significa molto ... davvero
Credo … di essere abbastanza qualificato e preparato per assolvere il suo incarico … ne sono certo"
 
Abbastanza preparato e qualificato ?!
Ne era sicuro ?!
COL CAVOLO !
 
Appena sarebbe tornato in agenzia, avrebbe detto due paroline al suo principale, ringraziandolo per averlo mandato in una missione suicida ... poco ma sicuro ...
Gliele avrebbe dette mentalmente però
Altrimenti, se l'avesse fatto sul serio, sarebbe stato licenziato
 
Dopo aver superato la stradina che portava alla carpenteria di Hector e cominciando a percorrere il curvone, il suo cellulare cominciò a squillare
Ottimo ...
Chi era l'animale che voleva peggiorare la sua situazione emotiva ?
A metà del tornante, l’autovettura bianca dovette accostare al margine della strada, vicino a un piccolo boschetto
 
Dopo aver spento il motore, Jeremy espirò profondamente, cercando di dimenticare la sua sfortunata disavventura avuta con quel cinghiale
Dopodiché, tirò fuori il cellulare dai suoi pantaloni e, guardando il nome del mittente non poté far a meno di deglutire
Sullo schermo del suo smart phone, troneggiava una sola parola: Mr. Coleman
Bene ... adesso che cosa si sarebbe inventato ?
 
 
 
P-p-pronto ?
Salve Mr. Coleman
Com'è andata ? Beh ... ecco ... è stata un'esperienza davvero ...
Eh ?
Lei come fa a saperlo ?
Ah ... capisco ...
Ma se lei sapeva già come sarebbe andata a finire, perché mai mi ci ha fatto andare ?
Certo ... mi ricordo benissimo quello che le ho detto ...
Ma ... non pensavo certo d'incontrare un pazzoide
D'accordo
A dopo
 
 
 
Detto questo, la lontra chiuse la chiamata
Sul suo muso vi era dipinto uno sguardo di delusione e rabbia
Da una parte, gli dava fastidio il fatto di non essere riuscito a portare a termine il suo compito, dall'altra era furioso con il suo capo
Non era lui che aveva rischiato di beccarsi un pallettone di sale in pieno muso
Lui se ne stava al sicuro e comodo nel suo ufficio
 
"Ehi Salve, sono Mr. Coleman
Sono un vecchio cervo brontolone che non ha voglia di fare niente
Ho un paio di corna finte, comprate su Jumanji.com, che tento di far passare per vere
E mi piace mandare i miei dipendenti a rischiare la pelliccia, a casa di un vecchio cinghiale senza tutte le rotelle a posto
Tanto, se gli succede qualcosa, a me non interessa niente ... perché sono il capo e faccio quello che voglio"
Questa fu la piccola autopresentazione che Jeremy fornì del suo principale, imitandone il tono e il modo di parlare, oltre alla gestualità
Doveva trovare qualcosa o meglio, QUALCUNO, su cui sfogarsi ... che poi, quello che aveva detto, non era molto lontano dalla realtà
 
"Ho sempre ragione io e tu osi contraddirmi ? ... ti licenzio in tronco" continuò Jeremy, gesticolando con le zampe
"Ma magari gli cadesse un albero in testa
È soltanto un incompetente
È solo grazie a noi dipendenti che lui porta a casa lo stipendio
È questo il modo di trattare i suoi lavoratori ?"
Detto questo la lontra, per manifestare il suo disappunto, scaraventò fuori dal finestrino ancora aperto, il cellulare che aveva nella zampa
Adesso sì che si sentiva meglio …
Certo, c’erano buone possibilità che il suo smart phone non fosse sopravvissuto al volo ... ma ne era valsa la pena
 
D’altronde, come diceva sempre la sua maestra di yoga del club naturalista “L’Oasi della Fonte Mistica”, Nagghy
Trattenere la rabbia, il risentimento e le offese ti provoca solo muscoli tesi, un mal di testa e una mascella dolente causata dal digrignare dei denti. Perciò trova un canale per far uscire fuori tutti questi pensieri negativi
Purtroppo, ad assumere il ruolo di canale attraverso il quale far defluire la rabbia, era stato il telefono della lontra
 
 
 
 
Nel frattempo, all’interno della boscaglia …
 
Finalmente !
Ora si che si sentiva meglio
Non c’è la faceva proprio più a tenerla
Fortuna che aveva trovato quel piccolo tratto di vegetazione dove avrebbe potuto avere un po’ d’intimità e riservatezza
Non poteva certo farla in mezzo alla strada
Anche se era invisibile, un getto d’acqua gialla, a un'altezza di un metro e mezzo, che bagnava orizzontalmente tutta la carreggiata, non sarebbe passato inosservato
E cosa avrebbe dovuto fare ?
Trattenerla, rischiando di farsi esplodere la vescica ?
 
Stava cominciando a perdere le speranze quando, a metà del tornante che stava percorrendo, aveva intravisto quel piccolo boschetto molto invitante
Per lui era stato un segno
Così si era precipitato di corsa, all’interno della vegetazione
Dopodiché si era guardato intorno circospetto e, dopo aver scelto un albero, si era messo sulle quattro zampe, avvicinandosi alla base del tronco e, sollevando la zampa posteriore destra, aveva cominciato a … liberarsi …
 
Una volta terminato, lo strano animale aprì la bocca per manifestare tutto il suo sollievo … peccato che qualcosa, riuscì a passare attraverso le sue fauci, fiondandosi in fondo alla sua gola, cominciando a fargli mancare il respiro
 
 
 
 
Intanto, sul margine della strada, vicino alla vegetazione …
 
Uno strano rumore colse di sorpresa l’agente immobiliare
Sembrava che qualcuno si stesse … strozzando ?
Allarmato, Jeremy cominciò ad adocchiare ogni punto attorno al suo veicolo, per riuscire a individuare l'origine del suono ... ma non c'era nessuno nei paraggi
Era una cosa molto strana
Improvvisamente, il rumore si fece più acuto e violento, finché ...
 
 
 
CAUGH ... CAUGH …
COF … CAUGH …
PUUUUU !
 
 
 
Qualcosa di piccolo e bavoso, colpì il lato destro della testa della lontra, provocandole non poco dolore
Jeremy, colto di sorpresa, si portò una zampa sulla parte dolorante, cominciando a massaggiarsela e a guardarsi intorno velocemente
Cos’era stato e cosa diamine l'aveva colpito ?
La risposta non si fece attendere
 
Appoggiato sul sedile del passeggero, si trovava un piccolo oggetto rettangolare nero, coperto da una sostanza bianca e trasparente
Non poteva crederci ... era il suo cellulare
Come aveva fatto a tornare indietro ?
Non era mica un boomerang ...
 
La lontra, come spinta da uno strano istinto, prese l'oggetto tra le zampe, cominciando ad osservarlo con attenzione ... per poi rigettarlo velocemente sul sedile con una smorfia schifata sul muso
Il suo smart phone era ricoperto da uno strano liquido bianco e appiccicoso che sembrava, a tutti gli effetti ... bava
Sembrava che qualcuno avesse leccato il suo telefono come fosse un lecca - lecca, per poi risputarlo subito dopo
Evidentemente il sapore non era stato gradito
Ma quale mammifero evoluto, con un po' di cervello, avrebbe potuto fare una cosa del genere ?
 
Mentre era immerso nei suoi pensieri, degli altri rumori strani attirarono l'attenzione dell'agente immobiliare
Questa volta, sembravano dei respiri irregolari e affaticati
Sul muso del mammifero si dipinse una smorfia perplessa, mentre questi suoni continuavano a rimbombargli nella testa
Forse stava perdendo la ragione ...
O forse era ancora lo spavento dovuto all' incontro con quel cinghiale ...
Non lo sapeva nemmeno lui
 
Jeremy scosse violentemente la testa
"Oggi non è proprio giornata" disse tra sé e sé, trattenendo una risata
Peccato che quel sorrisetto svanì subito dopo
Infatti, fece la sua comparsa per la seconda volta, il rumore dello strozzamento ... ma questa volta, sembrava essere più vicino rispetto a prima … pareva venisse dal piccolo boschetto
La lontra si voltò lentamente verso la boscaglia e ... rimase di sasso
 
A pochi centimetri dal finestrino aperto della sua autovettura, vi era il muso di una strana creatura
Quest'essere aveva un muso allungato, contornato da numerosi denti affilati e due occhi color giallo ambra, erano fissi e fermi sul mammifero
Jeremy era rimasto immobile al posto di guida
No ... era solo il suo cervello che gli stava giocando qualche brutto scherzo
Peccato che quello non fosse un sogno, ma la pura e cruda realtà
Infatti, per confermare questa teoria, la creatura aveva la bocca spalancata, come se stesse cercando di rigurgitare qualcosa ... quindi era lei la fonte di quei suoni
 
 
 
CAUGH ... CAUGH ... CAUGH ...
CAUGH … COF … COF … CAUGH …
PUUUUU !
 
 
 
Lo strano animale, dopo uno sforzo immane, era riuscito a liberarsi dal secondo oggetto che lo stava soffocando, spuntandolo addosso alla lontra per la seconda volta, colpendola nuovamente in testa
Jeremy, dopo un primo momento di sgomento, si passò velocemente una zampa sul cranio per poi osservare velocemente il muso del mammifero misterioso
E no … quello non poteva certo essere un sogno
 
Nel frattempo la strana creatura, tirò un sospiro di sollievo
Stava rischiando di lasciarci le scaglie … fortuna che non era successo … ma, mamma mia, se c’era andata vicina
La gioia lasciò spazio al terrore, quando CROC si rese conto del piccolo spettatore che aveva assistito a tutta la scena
Perfetto … ora che fare ?
Ma perché aveva dovuto dirigersi verso il margine della strada, invece di rimanere nascosto all’interno della vegetazione ?
Si era fatto prendere dal panico e dalla paura e questo gli era costato caro
 
Calò un minuto di silenzio, dove nessuno dei due animali osò proferire parola
Continuavano a osservarsi a vicenda, cercando di scorgere qualcosa l’uno negli occhi dell’altro
Jeremy, diede un’occhiata veloce a quello che la creatura aveva vomitato … sul sedile del passeggero, accanto al suo smart phone, c’era la cover di plastica del suo telefono
Com’era ironica quella situazione … non è forse vero ?
La lontra, guardò un’altra volta l’animale che sembrava lo stesse scrutando con uno sguardo curioso e affascinato, finché non successe qualcosa che peggiorò la situazione in modo CATASTROFICO
 
“SALVE”
L’agente immobiliare spalancò gli occhi e la bocca per lo stupore
Quella creatura … l’aveva … l’aveva appena salutato ?
Ed ora perché lo stava fissando con uno sguardo strano ?
Perché aveva messo in mostra tutti quei denti che si ritrovava in bocca?
Non voleva mica …
 
Non appena lo strano essere allungò una zampa verso la sua direzione, nella mente di Jeremy scattò l’allarme di PERICOLO
“AHHHH … STAMMI LONTANO MOSTRO!” urlò in preda al panico l’agente immobiliare, prendendo istintivamente in zampa il telefono e lanciandolo verso la bestia
Dopodiché, il mammifero accese la sua autovettura e ingranò immediatamente la retromarcia senza guardare lo specchietto retrovisore
Nel frattempo, la creatura, dopo un primo momento di sorpresa, scosse energicamente la testa e, guardando in che direzione il veicolo si stesse dirigendo, spalancò subito gli occhi
OH NO ! DOVEVA SALVARLO !
 
Così,con uno scatto, tentò d’accalappiare l’autovettura per il paraurti … cosa che non gli riuscì
Graffiò solo l’asfalto
“NON MI MANGIARE ! SONO TUTTO PELLE E OSS … AHHHHHHHH”
Un rumore di legno spezzato e, infine, un fragoroso frastuono proveniente dal fondo della collina, riecheggiarono per tutto il paesaggio … poi il silenzio
 
CROC raggiunse immediatamente il margine del tornante per verificare le condizioni di quel piccolo mammifero
Possibile che non avesse visto la staccionata che delimitava il bordo della strada ?
E poi che scenate …
Aveva solo cercato di salutarlo educatamente, rivolgendogli un sorriso e una stretta di zampa … anche se non se lo meritava, visto che aveva cercato di soffocarlo con quel piccolo oggetto rettangolare
La creatura sporse il muso oltre il margine del curvone, tirando un sospiro di sollievo
Riusciva a intravedere la piccola macchina bianca che si era incastrata sopra uno strano oggetto e diversi animali che stavano urlando in preda al panico
CROC ritirò indietro lentamente la testa, per poi dirigersi nuovamente verso la boscaglia, mormorando una sola parola
“OPS …”
 
 
 
Fine Flash Back
 
 
 
 
"Alla fine, sono riuscito a scappare da quella mostruosa creatura, ma nel farlo, non ho tenuto conto della staccionata che delimitava il margine della strada ...
Così, dopo averla sfondata, sono precipitato giù per tutto il versante della collina, impiantandomi infine, sulla barca del signor Sheldon ...
Questa è tutto" concluse la lontra, rivolgendo uno sguardo verso i suoi ascoltatori che erano rimasti fermi e impassibili ad ascoltare il racconto dell'agente immobiliare
Calò un minuto di silenzio e durante tutto quel periodo, i presenti nella stanza si guardarono a vicenda perplessi, per poi rivolgere un'occhiata strana alla lontra ... lo stesso identico sguardo con cui si osserva un malato di mente
 
"Sul serio ?" chiese incredula Judy
"È la verità agente Hopps. Non mi sono inventato nulla"
"Questo non lo mettiamo in dubbio signor Karp, ma ... non le pare una storia un po' troppo inverosimile ?" domandò Anne, staccandosi dal muro e rivolgendo uno sguardo comprensivo verso la lontra
"Glielo giuro agente Snow
Secondo lei ero così idiota da lanciarmi giù da un versante di una collina, con una macchina, rischiando la vita ?" affermò Jeremy, alzandosi dalla sedia
"Effettivamente ..." disse la vice, grattandosi la testa, per poi rivolgersi verso il suo simile
"Tu cosa ne pensi Rafael ?"
 
Bishop era rimasto in silenzio, continuando a fissare il pavimento in legno dell'ufficio, assorto nei suoi pensieri
"Rafael ? Mi hai sentito ?" domandò una seconda volta Anne, toccando con una zampa, il gomito dello sceriffo che restò impassibile per un paio di secondi, finché
"Signor Karp ... tutto quello che ci ha raccontato ... è la verità ?" chiese la lince, staccandosi dalla parete e dirigendosi verso la scrivania di Hector
"Giuro ... sul bene che voglio alla mia famiglia, sceriffo ... è la verità" disse Jeremy, alzando la zampa destra in segno di giuramento
"Aspetta un momento" affermò Anne, raggiungendo Rafael e piazzandosi davanti a lui
"Non crederai mica ...
Lo sai anche tu che è una cosa impossibile ..." disse la vice, guardando dritto negli occhi il suo superiore
"Ne sei sicura Anne ?" chiese Bishop, tirando fuori da una tasca dei suoi pantaloni, il telefono nero che aveva trovato sul versante della collina e poggiandolo sulla scrivania del potamochero, dopo aver superato la femmina di lince
"IL MIO TELEFONO !" esclamò Jeremy, osservando il suo smart phone
"Ma come ..." continuò l'agente immobiliare, rivolgendo uno sguardo verso la lince
"L'ho trovato sopra al curvone che si affaccia esattamente sotto la carpenteria di Hector, al margine opposto di quello staccionata, adagiato vicino a un cespuglio che delimitava l’ingresso di un piccolo boschetto ... ed era ricoperto di bava" affermò la lince, squadrando i presenti nella stanza, per poi continuare
"Ho anche rinvenuto dei strani segni d'artigli presenti sull’asfalto ... in un primo momento, pensavo fosse uno scherzo ... ma se quello che mi ha racconto è vero ..." disse Bishop, rivolgendo un'occhiata verso l'agente immobiliare
 
"Rafael ..." provò a dire la vice, dubbiosa
"Anne ... ti posso assicurare che almeno una parte di quello che ci ha detto il signor Karp è vero
Sulla strada c'erano due segni di sgommate che proseguivano diagonalmente, fino ad arrivare a una parte della staccionata che era stata sfondata ... non penso che si sia fiondato giù per il versante della collina,così su due zampe ...
Resta solo da capire se questa creatura esiste veramente oppure no ... ma se così fosse ..." concluse lo sceriffo, tenendosi il mento con una zampa, in segno di riflessione
"MA TUTTO QUESTO È ASSURDO !" esclamò stizzita Anne
"AVETE VOGLIA DI SCHERZARE ?" disse la femmina di lince, osservando gli altri animali presenti nella stanza
"QUATTR'OCCHI ... hai detto che era un animale con un muso allungato, ricoperto da una specie di corazza verdognola e con due occhi giallo ambra ?" chiese il potamochero, con un tono pensieroso, mentre tamburella il manico del cacciavite sulla superficie in legno della sua scrivania
"Sì ... perché me lo chiede ?" domandò Jeremy, rivolgendo uno sguardo verso il carpentiere che rimase in silenzio per un paio di secondi
"Perché ... la descrizione che hai fatto, QUATTR'OCCHI, è la stessa che Sheldon racconta ogni santa volta, a quei creduloni che vanno alla sua palafitta per conoscere la leggenda del Nailoticus" disse il suino, continuando a giocherellare con il giravite
 
Nell'ufficio calò un silenzio di tomba
Tutti i presenti erano rimasti sbigottiti dall'affermazione del carpentiere
"In effetti ..." disse Judy, riprendendosi dalla trance in cui era scivolata
"La descrizione di Jeremy, assomiglia molto a quella ci ha fatto Sheldon, quando gli abbiamo mostrato una ... come l'aveva chiamata ? ... sca ... scal ... schi ..." affermò la coniglietta, stropicciandosi gli occhi nel tentativo di ricordare
"Beh ... insomma, questa cosa qui" concluse Judy, tirando fuori dai suoi pantaloni il piccolo rettangolino verdognolo, mostrandolo agli altri mammiferi presenti nella stanza
"Ma che diavolo …" disse la vice, avvicinandosi allo strano oggetto, toccandolo timorosamente con una zampa
"Ma che roba è ?"
"Una scaglia di Nailoticus" disse semplicemente il potamochero, lasciando tutti i presenti senza parole
"E tu come fai a ..." provò a dire la leporide, mentre il carpentiere prese tra le zampe l’oggetto in questione, cominciando a osservarlo attentamente
 
"Signorina Hopps, ho per parente un cinghiale ... che ha detta del sottoscritto, non ha tutte le rotelle che girano nel verso giusto ... che ogni giorno, racconta la stessa identica storia
Mi avrà mostrato tanti di quei libri sul Nailoticus ..." affermò Hector, cominciando a picchiettare l'indice della zampa destra sulla superficie del rettangolino
"Sheldon ha già fatto la prova ?"
"Sì ... ed è stata un'esperienza che preferirei dimenticare" disse Judy con una smorfia schifata sul muso
"Beh ... allora potrebbe, e dico POTREBBE, essere una scaglia autentica di un estinto Nailoticus" concluse il potamochero, riconsegnando l'oggetto alla coniglietta
"Un momento Hector ...
Mi stai forse dicendo che il signor Karp è stato aggredito da ... da ..." provò a dire Anne, sinceramente confusa
"Da un Nailoticus o, per amor di brevità, conosciuto anche come COCCODRILLO, appartenente alla specie dei RETTILI" spiegò il carpentiere, sprofondando nella sua poltrona
 
"Ma è impossibile ! Questi animali sono estinti da milioni di anni" esclamò Jeremy, alzandosi dalla sedia
"Prima hai detto potrebbe ...
Come mai Hector ?" chiese Rafael, con uno sguardo interrogativo
"Perché ci sono un mucchio di animali che ne producono a bizzeffe di quei rettangolini, facendoli passare per autentiche rarità, per poi venderle al miglior offerente" disse il suino, guardando negli occhi la lince che domandò
"E tu pensi sia vera ?"
"Uhm ... difficile da dirsi ..." affermò Hector, grattandosi il mento, per poi rivolgersi verso la leporide
"Sheldon che ha detto ?"
"Che è autentica. Al 100%" disse la coniglietta, mentre osservava lo strano oggetto
"Lui se ne intende di queste cose ... ma è meglio non prendere per oro colato tutto quello che dice ...
Diciamo che abbiamo un punto interrogativo" concluse il potamochero, indicando la scaglia
"Senza ombra di dubbio, è una questione che va approfondita" disse Bishop, con un tono serio
"Rafael ?
Cosa intendi dire ?
Non penserai davvero che un animale estinto da milioni di anni, sia ritornato magicamente in vita, e stia scorrazzando libero per le strade di Bunny Burrow" affermò la vice con un tono ironico
 
"Avanti Anne ...
Prima l'aggressione a quel montone e a quella donnola da parte di una creatura mostruosa; poi il ritrovamento da parte dell'agente Hopps e Wilde, di quella specie di rettangolo sul molo; di nuovo un'altra aggressione da parte dello stesso essere e, per finire in bellezza, dei grossi segni d'artigli sulla strada dov'è avvenuto l'incidente ...
Non può essere una coincidenza"
La femmina di lince aprì la bocca per dire qualcosa, ma il ragionamento del suo superiore, seppur inverosimile, la portò a richiuderla subito dopo
"Beh ... allora che facciamo ?" chiese la lontra, guardando lo sceriffo Bishop
"Pensiamo a risolvere un problema alla volta signor Karp
Per prima cosa, dovremo spiegare al suo capo come si sono svolte le dinamiche dell’incidente, costringendolo a sborsare un po’ di verdoni per le riparazioni alla barca di Sheldon e intimandogli di non mandare più agenti immobiliari a casa sua … altrimenti si beccherà una bella denuncia per disturbo alla quiete pubblica … oppure l’arresterò” concluse la lince sorridendo
“Bene, e poi ?” chiese Anne, dubbiosa
“Una volta chiarita questa questione, se ci rimane tempo, andremo a fare un ulteriore sopralluogo sopra al curvone dove si è verificata la presunta aggressione. Vediamo se riusciamo a trovare qualche piccolo indizio che mi è sfuggito. Ma, cosa più importante …” disse Rafael con un tono serio
“Se c’è anche una sola possibilità che questa creatura sia reale, NON DOBBIAMO ASSOLUTAMENTE RIFERIRLO ALLA POPOLAZIONE … scoppierebbe il caos
Quindi acqua in bocca. Sono stato chiaro ?” affermò lo sceriffo, rivolgendo uno sguardo grave verso i presenti che annuirono
 
“Bene … allora è meglio muoversi”
“Sono d’accordo con lei sceriffo !” esclamò il potamochero, alzandosi dalla poltrona e dirigendosi verso la porta del suo ufficio
“Mi avete disturbato fin troppo per oggi
Prendete il bello addormentato nel ripostiglio e levatevi dalle zampe
Io sono curioso di scoprire perché c’è così tanto silenzio in officina. Non vorrei che quei due idioti si fossero uccisi a vicenda” affermò il carpentiere, aprendo la porta della stanza
“Almeno potresti darci una zampa a tirare fuori Sheldon dallo sgabuzzino, tu che dici …” disse Anne con un tono seccato, facendo fermare il suino sull’uscio del suo ufficio
“Questi giovani … mai che riescano a risolvere un problema da soli …” disse Hector, sospirando e scuotendo lentamente la testa, per poi voltarsi e dirigersi verso la porta del ripostiglio
“Bene … come ci muoviamo ?” chiese Rafael perplesso
“Io lo prendo dalla testa, mentre Anne …”
La lince non riuscì a terminare la frase che il carpentiere, senza nessun preavviso, aprì velocemente la porta dello sgabuzzino, facendo crollare per la seconda volta sul pavimento, il corpo di suo cugino con il muso schiacciato contro la superficie in legno
“Ecco come lo togliamo … veloce e indolore …
Adesso occupatevene voi. Io devo andare a scoprire perché c’è così tanta pace e tranquillità in officina” affermò Hector, dirigendosi verso l’uscita del suo ufficio, lasciando dubbiosi e sbigottiti tutti i presenti
 
 
 
 
Nella boscaglia, sullo stradone principale …
 
Continuava a tenersi la testa fra le zampe e a scuoterla violentemente a destra e a sinistra
Qualcosa, all’interno del suo cranio, aveva cominciato a ronzare … e non voleva saperne di smettere
Non si ricordava nemmeno che cos’era successo dopo che quell’animale, a lui conosciuto, gli aveva puntato addosso quella … quella … cosa
L’ultima scena che si ricordava era quella dove stava cercando di trattenere le risate, quando la lince BACIA –LINGUA aveva preso tra le zampe quella curiosa scatoletta magica parlante, imbevuta della sua bava
Quello stesso oggetto che, non per causa sua, aveva scatenato tutta quella baraonda
Poi il buio … solo l’oscurità che l’avvolgeva tutto intorno … e una strana voce che parlava … la stessa voce che continuava a rumoreggiare e a rimbombargli nella testa …
 
Aveva pensato di rimanere nascosto nella vegetazione finché le acque non si fossero calmate, ma non aveva preso in considerazione l’arrivo dello sceriffo e, tantomeno, quello che il mammifero avrebbe fatto
A pensarci bene, sarebbe stato meglio andarsene via a zampe levate dopo che l’altro animale e la sua piccola scatola a quattro ruote erano volati giù dalla strada, precipitando di sotto
E pensare che aveva cercato di afferrare quella … come aveva detto che si chiamava Julia ? Macchina ? … macchina prima che ruzzolasse giù per il versante della collina
Peccato non ci fosse riuscito
 
Dopodiché era arrivata quella lince, corteggiatrice di lingue che, se ricordava bene era lo … sceriffo … sceriffo Bishop … che aveva cominciato a ispezionare l’area dove si era verificato l’incidente
Era rimasto fermo e in silenzio a osservare quello strano animale, mentre quest’ultimo era impegnato ad analizzare le strisce di frenatura sull’asfalto e a esaminare i vari elementi della scena del crimine, continuando a chinare la testa a destra e a sinistra
Infine, dopo essersi sporto oltre la recinzione in legno, il felino si era appoggiato alla staccionata, cominciando a fissarlo dritto negli occhi … fortuna che si era mimetizzato
Purtroppo, soprattutto quand’era particolarmente in ansia o si sentiva osservato, aveva la brutta abitudine di muovere nervosamente la coda … cosa che gli costò caro
Infatti, trovandosi in uno spazio ristretto, la sua appendice aveva finito con l’urtare il tronco di un albero, muovendone il fogliame
 
Sperava con tutto se stesso che il felino non avesse sentito tutto quel trambusto … ma non fu così
Il mammifero drizzò le orecchie e, dopo essersi scollato dallo steccato, cominciò ad avanzare verso la sua direzione
Man mano che lo sceriffo si avvicinava, il cuore di CROC aumentava di velocità
Se l’avesse scoperto che cosa avrebbe dovuto fare ?
Avrebbe dovuto salutarlo come aveva fatto con quel piccolo mammifero prima di lui ?
O forse … no … non poteva mangiarlo … Julia gli avrebbe fatto una di quelle ramanzine da primo premio
Doveva trovare un’altra soluzione
 
“Spero ti sia inventato una scusa credibile, perché …”
La voce dello sceriffo riportò CROC con le zampe per terra
“Ma che diavolo …”
La creatura cercò velocemente con lo sguardo il mammifero, trovandolo subito
La lince si era fermata a guardare i segni d’artigli sul terreno che aveva fatto, tentando d’agganciare la macchina per il paraurti
Bene, dalla padella alla brace
Poteva andare peggio di così ? … sfortunatamente sì
 
A conferma di questo, lo sguardo dello sceriffo venne catturato dal … dal … si chiamava telefono ? … che si trovava a pochi metri dal cespuglio dove si era nascosto
Bishop si avvicinò cauto all’apparecchio, prendendolo tra le zampe e, dopo la sua FANTASTICA reazione, CROC aveva cercato di trattenere a stento una risata, che assomigliava di più a un ringhio ovattato … che però, allarmò il felino che gli puntò sul muso quella .. quella …
 
 
 
PERICOLO … PERICOLO …
RILEVATA ARMA …
SOGGETTO PERICOLOSO … SOGGETTO PERICOLOSO …
 
 
 
Di nuovo quelle parole che gli stavano perforando la scatola cranica
CROC trattenne a fatica un urlo, accasciandosi per terra, continuando a tenersi la testa fra le zampe per il dolore
 
 
 
SITUAZIONE CRITICA …
ELIMINARE IL SOGGETTO … ELIMINARE IL SOGGETTO …
MAMMIFERO POTENZIALMENTE PERICOLOSO …
RILEVATA ARMA …
 
 
 
Basta !
Non c’è la faceva più !
Per la disperazione, la creatura tirò una testata contro il tronco di un albero, ma niente da fare
 
 
 
OSTACOLO PER IL RAGGIUNGIMENTO DEL PROTOCOLLO 4V …
ELIMINARE IL SOGGETTO …
ATTUARE MANOVRA DI SOPPRESSIONE …
INTRALCIO PER LA REALIZZAZIONE DEL PROTOCOLLO 4V…
ELIMINARE LA MINACCIA …
 
 
 
CROC continuò a sbattere violentemente la testa contro il fusto della pianta per cercare di far sparire quella voce
Difatti, gradualmente il ronzio cominciò a svanire … per poi arrestarsi definitivamente
La creatura continuò ad ansimare rumorosamente, mentre continuava a tenere premuta la fronte contro il tronco dell’albero
Mai in vita sua aveva provato un così forte dolore
Allontanò pian piano la testa dalla pianta ed espirò profondamente
 
Ma che cosa gli stava succedendo ?
Che cos’erano quelle strane voci ?
Che cos’era un arma ? Cos’era il protocollo 4V? Cosa significava eliminare la minaccia ?
 
Il mostro rimase a riflettere per un paio di secondi, per poi scuotere energicamente la testa
Avrebbe pensato dopo a questo problema
Ora, quello che gli premeva di più, era raggiungere la casa della sua piccola amica
Così, seppur a fatica, si rimise in piedi sulle zampe posteriori e cominciò a incamminarsi, barcollando, attraverso la vegetazione
 
 
 
 
Nel frattempo, fuori nel cortile della carpenteria …
 
“AHAHAH … è veramente una storia spassosa Gibbs. Ma l’avete fatto sul serio ?”
“Sicuro Abner”
“A me sembra un po’ difficile credere alla sua storia …”
“Oh … avanti agente Wilde. Non rovini questo momento”
“Mi creda signor Regetti. Non è mia intenzione. Ma non le pare un po’ inverosimile credere a quello che ci ha appena raccontato il signor Gibbs ?”
“Beh …”
“Senta agente Wilde, lei è libero di non crederci, ma è la verità
Quando lei mi ha raccontato di come la signorina Hopps è riuscita a ingannarla, costringendola a collaborare con lei per risolvere il caso Ululatori Notturni … secondo lei, io che cosa ho pensato in quel momento ?”
“Ehrm … questo è un argomento molto diverso …”
“Davvero una volpe come lei è riuscita a farsi incastrare da una tenera e dolce coniglietta ?”
“Incastrare è un grosso parolone, signor Pintel …”
“Non ci posso credere … AHAHAHAH …”
 
Perfetto … perché non imparava una buona volta, a tenere serrate quelle fauci che si ritrovava ?
Se l’avesse fatto, ora non si sarebbe trovato a fare la figura dello zimbello davanti ad altri animali
 
Erano questi i pensieri di una povera volpe, mentre veniva derisa da un gruppetto di mammiferi, formato da due diavoli della Tasmania e da uno stambecco, entrambi appoggiati di schiena, sul muso di una volante bianca della polizia
“Se posso permettermi, agente Wilde, deve ammettere che è una storia piuttosto divertente
Ma guardi il lato positivo, il suo contributo nelle indagini è stato veramente fondamentale e questo le ha permesso di diventare un ottimo poliziotto” disse una cucciola di pantera, accarezzando la zampa destra posteriore del canide che le rivolse un sorriso pieno di gratitudine
“Grazie Elodie. Sei veramente un tesoro”
“E lo è anche l’agente Hopps, per lei?” aggiunse la piccola predatrice, rivolgendo un sorrisetto maligno verso la volpe che alzò gli occhi al cielo, espirando profondamente
Ora ci si metteva anche lei … fortuna che di lì a poco, tutto quel trambusto sarebbe finito
 
“Bene bene bene … ecco perché c’era un po’ troppo silenzio in officina …”
Tutti i presenti si voltarono verso la direzione di quella voce e il ghigno presente sul muso dei due diavoli orsini, sparì immediatamente
“Signor Pintel e Regetti … cosa state facendo ?” chiese un potamochero, vestito con una tuta blu e con in testa un cappellino a visiera del medesimo colore della divisa da lavoro, squadrando i due predatori che deglutirono a fatica
“Beh … ecco … signor Barbossa … stavamo” provò a dire Abner, venendo interrotto dal carpentiere
“Stavate … cosa ? Prendendo un caffè ? Volete che vi porti una brioche ?”
“Sì. Io ne vorrei una alla marmellata, se non le … ouch” la frase di Terry, venne interrotta da una sonora gomitata da parte del suo simile
“Sapete perché vi pago ?” chiese Hector, continuando a squadrare i suoi due dipendenti, per poi urlare
“VI PAGO PER LAVORARE ! NON PER POLTRIRE !
ALTRIEMENTI A QUEST’ORA, SAREI IN MEZZO A UNA STRADA, A FURIA DI AUMENTARVI LO STIPENDIO PER IL VOSTRO BIGHELLONARE !”
“Erhm … ha ragione … ma, vede … stavamo andando a prendere la vecchia Betsie per rimuovere l’autovettura del signor Karp, quando siamo stati attratti dalla storia di Gibbs …” disse timidamente Regetti, indicando lo stambecco
“AH SÍ ? LO SAPETE COS’ALTRO ATTIRATE VOI ?
IL MIO ISTINTO OMICIDA CHE HO NEI VOSTRI CONFRONTI QUANDO FATE DELLE STUPIDAGGINI !
IO VI … VI …” tentò di dire il potamochero, per poi espirare profondamente
“Lasciamo stare … oggi è stata proprio una giornata no … non ho voglia di concluderla peggio di com’è iniziata” affermò il carpentiere, stropicciandosi gli occhi e lasciando perplessi i due diavoli orsini
 
Calò un minuto di silenzio, finché la volpe non decise di cambiare discorso
“Bene … ehm … sorvolando sull’efficienza del lavoro da parte dei suoi due dipendenti …
Sheldon è riuscito a risolvere, in modo pacifico, il suo piccolo problema ?”
Prima che Hector potesse dire anche solo una parola, una voce dietro le sue spalle, s’intromise nella conversazione
“Beh … diciamo che, seppur a fatica e con qualche difficoltà lungo il percorso, il grosso del problema è stato risolto”
Tutti i presenti si voltarono verso il proprietario della voce: era lo sceriffo Bishop che stava sorreggendo, con l’aiuto di una femmina di lince, un cinghiale mezzo addormentato
“Sceriffo … cosa …” provò a dire Gibbs, sinceramente sorpreso nell’osservare la situazione in cui versava il suo capitano
“Cosa gli è successo ?
Si è talmente innervosito che il cervello non ha potuto più ricevere ossigeno ed è svenuto ?
Oppure Hector, cosa più plausibile, gli ha mollato un cartone talmente forte da metterlo K.O, visto che continuava a sbraitare come un matto ?
O forse …” continuò il caprino, gesticolando con le zampe
“Oh … non si preoccupi Gibbs … nulla di tutto questo, sta bene
Ricorda le piccole difficoltà lungo il percorso ? Ecco, questa è una di quelle … per sbaglio … è stato … narcotizzato” affermò lo sceriffo sorridendo, mentre sul muso dello stambecco si andava a dipingere uno sguardo interrogativo
“Avanti ! Mi dia una zampa a caricarlo sulla volante” aggiunse il felino, dirigendosi verso una delle due autovetture bianche, aiutata dallo stambecco
Nel frattempo, gli altri mammiferi erano rimasti sbigottiti e senza parole
Ma cos’era successo in ufficio ?
 
“Bene, vedo che ti sei ripreso”
Una dolce voce, riportò la volpe con le zampe per terra
“Oh … ehm … ciao carotina … da quanto tempo non ci vediamo ?” chiese Nick, rivolgendo un sorrisetto verso la leporide
“Da un’eternità” rispose sarcasticamente Judy, alzando gli occhi al cielo
“Hai un’aria esausta … sembra che hai dovuto tenere a bada un branco di cuccioli indisciplinati e impazziti
Sai, non giova alla tua carnagione … finirai col diventare vecchia in pochi anni” aggiunse il canide, trattenendo una risatina, notando lo sguardo sfinito e affaticato della partner
“Beh … se QUALCUNO fosse venuto a darmi una zampa, invece di star fuori a non far nulla, non avrei avuto così tanti problemi” affermò la coniglietta, riducendo gli occhi a due fessure e guardando la volpe
Prima che Nick potesse aggiungere qualcosa, divertendosi ancor di più a stuzzicare la partner …
“Lei dev’essere l’agente Wilde”
La volpe si girò lentamente verso la voce dell’animale: una femmina di lince vestita con una divisa verde
“Ehm … sì … e lei è …” provò a dire Nick, perdendosi dentro allo spettacolo invernale che danzava dentro gli occhi del felino
“Oh … ha ragione … agente Anne Snow. La vice dello sceriffo Bishop” rispose la predatrice, porgendo la zampa alla volpe che non reagì, sembrava imbambolata … fortuna che una sonora gomitata da parte della leporide, la riportò con le zampe per terra
“Uh … sì, piacere di conoscerla” affermò Nick, stringendo la zampa della lince, per poi aggiungere
“Scusi per prima ma … lo sa che ha dei bellissimi occhi ?”
 
Di fronte a quel complimento Anne, diventò un pochino rossa in muso
“La … ringrazio …” provò a dire la vice, mollando la stretta di zampa e grattandosi la testa
Non si aspettava certo una lusinga da parte del famoso agente Wilde
“Quindi lei sarebbe il celebre partner dell’agente Hopps”
Una seconda voce s’intromise nella conversazione tra i tre mammiferi
“Oh … signor Karp” esclamò sorpresa la coniglietta, voltandosi verso il nuovo arrivato
“Per me è veramente un piacere conoscerla agente Wilde” affermò il piccolo predatore, porgendo la zampina verso la volpe che, dopo pochi secondi d’esitazione, la strinse delicatamente
“E io … suppongo che lei sia il povero agente immobiliare, responsabile di tutto questo trambusto … il signor Karp, giusto ?” chiese il canide, sorridendo verso la lontra, per poi continuare
“Felice di sapere che è ancora vivo
Dopo la scenata che Sheldon le ha fatto alla palafitta, pensavo che quel cinghiale l’avrebbe scuoiata viva”
“Beh … ci è andato maledettamente vicino …” disse Jeremy, ricambiando il sorriso
“Per fortuna tutto si è concluso per il meglio”
 
“Bene …
Vedo che tutti quanti avete fatto la conoscenza del partner dell’agente Hopps” affermò Rafael, sbucando dietro le spalle della vice e rivolgendo un sorriso verso la coniglietta e la volpe
“Sono proprio una bella …” tentò di dire Bishop, venendo interrotto da Hector
“Chiedo scusa signori, è stata una giornata abbastanza pesante e stressante, sono le 18:30 e io dovrei chiudere baracca, in modo che possa tornarmene a casa per recuperare le energie che mi avete fatto spendere
Perciò, senza troppi giri di parole, levatevi dalle zampe o giuro che vi chiudo dentro” affermò il potamochero, rivolgendo un sorriso malvagio verso tutti i presenti
 
“D’accordo Hector … c’è ne andiamo” disse Rafael, alzando gli occhi al cielo
Certe volte quel carpentiere si comportava proprio come Sheldon. Ma come dargli torto ?
Erano cugini dopotutto …
“Allora … Anne, tu riporti a casa Sheldon e il signor Gibbs
Io vado con il signor Karp, così spiego quello che è successo al suo capo
Elodie tu …” affermò la lince, rivolgendo uno sguardo verso la cucciola di pantera che rispose
“In verità, Anne mi stava portando a casa Hopps. Papà ha avuto, di nuovo, qualche piccolo contrattempo al lavoro”
“Bene ! Allora vieni con noi ! Julia sarà felicissima
Nick si metterà un’altra volta dietro al cassone” disse Judy, rivolgendo un sorrisetto verso la volpe
“D’accordo .Buona serata a tutti !”
 
Una volta che tutte le macchine furono uscite dal cortile, nel grande spiazzo sterrato rimasero soltanto due diavoli della Tasmania e un potamochero
“Alloooooora … che si fa ?”
“Guardi Pintel, se non fossi così stanco, lascerei lei e il signor Regetti a finire quello che avete interrotto … oltre a farvi pulire il pavimento dell’officina con due spazzolini da denti”
“Ma ha detto che è esausto … vero ?”
“Esattamente Terry
Quindi, prima che cambi idea, andatevene a casa …”
“Oh … grazie signor Rush … lei è veramente …”
“Vi aspetto domani mattina alle 4:00”
“COSA ?!
Ma l’orario d’apertura è alle 8:00 … non può …”
“Altrimenti vi licenzio” detto questo, il suino si diresse verso il capannone in lamiera, lasciando senza parole i due diavoli orsini che si guardarono a vicenda sconsolati, per poi sussurrare all’unisono
“CAROGNA”
“Guardate che vi ho sentito …”
 
 
 
 
Intanto, nell'ufficio del signor Sailas ...
 
Era rimasto fermo e immobile a osservare, in silenzio, lo spettacolo che si presentava davanti ai suoi occhi, mentre la rabbia e lo sdegno crescevano in lui
Sul monitor del suo computer troneggiava una finestra aperta, contenente un messaggio che aveva distrutto ogni sua speranza
 
 
 
IMPOSSIBILE ESEGUIRE LA SCANSIONE SUL DISPOSITIVO COLLEGATO
MANCANZA SCHEDA SIM
 
 
 
Perfetto !
Si ritrovava di nuovo, a un punto morto
Pensava che quel cellulare che il capitano Bradford aveva trovato al lago Landlake gli avrebbe fornito qualche informazione utile ... macché
Eppure, quando aveva collegato la porta USB dello smart phone a quella del suo computer, una piccola speranza si era accesa in lui
Sperava di riuscire a trovare anche solo un minuscolo particolare che lo avrebbe aiutato a scoprire a quale animale apparteneva quel telefono e, soprattutto, se quest ultimo avesse avuto un contatto diretto col prototipo
Una speranza che si spense bruscamente un minuto dopo
Il destino l'aveva preso in giro un'altra volta ...
 
Sailas, dopo un primo momento di ripresa celebrale, aprì velocemente il retro del telefono per controllare con i suoi occhi, l'ennesimo scherzo da parte del fato
Dopo aver tolto la back cover nera, il mammifero mascherato rimase di sasso
La batteria del cellulare era al suo posto e il resto dei circuiti elettrici sembravano ancora funzionare
Sarebbe stato tutto perfetto ... tranne per una cosa ... mancava l'elemento più importante ed essenziale ... a conferma di questo, la slot della scheda SIM era vuoto ...
 
No !
Non poteva essere !
Come mai Bradford non l'aveva controllato prima ?
E se l'aveva ispezionato, perché non gli aveva detto nulla ?
Si era forse dimenticato ?
Se l'avesse fatto, ora non si sarebbe ritrovato con una stupida e inutile scatoletta nera fra le zampe
Certe volte gli sembrava di aver a che fare con degli incompetenti
 
Frustrato da così tanta incapacità e ingenuità da parte di coloro che avrebbero dovuto essere dei mercenari professionisti, Sailas lanciò con forza il telefono verso la parete della stanza, contornando questo suo gesto con un ringhio abbastanza alto
Una volta che il cellulare impattò contro la dura superficie del muro, rompendosi definitivamente in mille pezzi, nella stanza calò il silenzio più totale
Silenzio che durò per alcuni minuti, finché il mammifero mascherato non espirò profondamente, sostenendosi il muso scoperto fra le zampe, scuotendo lentamente la testa
Arrabbiarsi in quel modo non avrebbe migliorato la situazione anzi, non avrebbe fatto altro che peggiorarla ulteriormente … e lui lo sapeva bene
 
Non si potevano cambiare gli eventi, per quanto negativi e frustranti potessero essere
Aveva bisogno di riordinare le idee
Lui era un animale che si faceva guidare dalla ragione e dall'istinto, non dalle emozioni
Sicuramente avrebbe trovato una soluzione al problema
 
Ad un certo punto, un ticchettio proveniente dalla porta del suo ufficio, attirò l'attenzione del mammifero mascherato
"Avanti" disse Sailas, mentre continuava a tenersi il muso fra le zampe
La porta della stanza si aprì e fece il suo ingresso un dingo vestito con un camice bianco, intento a visionare una cartella clinica
"Signor Sailas, ho eseguito la scansione sulla seconda traccia genetica e ..." cominciò a dire il canide, alzando lo sguardo verso il suo superiore, per poi spalancare gli occhi e sbiancare in muso
"Oh ... m-m-mi scusi ... non sapevo che non indossasse la ..." continuò Fowler, indicando la maschera nera che si trovava sulla scrivania del suo principale, per poi voltarsi verso la porta dell'ufficio
"M-m-mi perdoni ancora ..." continuò il dingo, voltato di spalle, deglutendo a fatica
 
Il mammifero alzò lentamente lo sguardo verso il canide. mentre sul suo muso si andava a dipingere uno sorriso
Ecco il risultato nell'utilizzare la ragione e il cervello al posto della forza bruta
Se utilizzate nel modo giusto, queste due qualità permettevano d'ottenere il rispetto e il timore di CHIUNQUE
E quella situazione che si stava verificando in quel momento, ne era una chiara prova
 
I dipendenti che lavoravano per lui dovevano solo seguire due semplici regole
La prima era quella di eseguire i suoi ordini senza nessuna obiezione e, se per caso, non veniva raggiunto l'obbiettivo o lo scopo prestabilito ... era meglio che il povero malcapitato non tornasse alle base, inventandosi scuse assurde o raccontando addirittura la verità
La seconda, non meno importante, NESSUN animale avrebbe dovuto vedere il suo muso scoperto ... NESSUNO
Perché per lui significava debolezza
 
Ogni volta che si specchiava senza la maschera, in quel muso riconosceva il fallimento e l'impotenza che aveva avuto quel MALEDETTO giorno dove il suo vecchio io morì per sempre, lasciando posto al Signor Sailas
E l'ultimo mammifero che aveva OSATO ... per sbaglio o no, non gli interessava ... guardarlo a muso scoperto, aveva ricevuto una punizione ESEMPLARE che servì di monito a tutti quanti gli altri
"Molto bene Fowler, vedo che l'esperienza del signor Baker è servita a qualcosa ... dopotutto" disse il mammifero mascherato, prendendo tra le zampe il caschetto nero, sistemandoselo dietro la nuca, per poi premere il pulsantino posto sul retro che sigillò le due estremità della maschera intorno alla testa di Sailas
 
Nel frattempo, il dingo stava sudando freddo
Altroché se si ricordava cos'era successo al povero James
Era stata un'esperienza davvero ... davvero ...
"Allora, cosa doveva dirmi di così importante, William ?"
La voce del mammifero mascherato lo riportò con le zampe per terra
"Ehrm ... sì, ecco ... allora ..." provò a dire il dingo, voltandosi verso la scrivania del suo superiore che lo stava osservando con le zampe anteriori poggiate sul tavolo
"Ecco ..." cominciò il canide, schiarendosi la voce
"Ho trovato dei riscontri molto interessanti che vorrei mostrarle ... se me lo permette" concluse Fowler, sistemando i fogli contenuti nella cartella clinica che aveva tra le zampe
 
Calò un minuto di silenzio, scandito solo dal ticchettio prodotto dalle dita del mammifero mascherato che tamburellavano regolarmente sulla superficie in legno del tavolo, finché ...
"Spero siano buone notizie" disse Sailas, squadrando il suo sottoposto
"Ehm ... non proprio" ammise il dingo un po'intimorito
L'animale con la maschera nera espirò profondamente
Altre cattive notizie ... ottimo
"Allora mi dica ..." affermò rassegnato il mammifero
"Bene. Ho scoperto che ..." il canide non riuscì a terminare la frase che il telefono del suo superiore, appoggiato sulla scrivania, cominciò a suonare
 
Sailas rivolse uno sguardo seccato verso l'apparecchio
Chi era l'animale che voleva aggravare ancora di più quel momento ?
Beh ... se non avesse risposto, non l'avrebbe mai scoperto
Così il mammifero mascherato sollevò la cornetta
 
 
 
Sì ?
Oh ... salve signor Kateb
Mi dica ...
Davvero ?
Ottimo
Sono già coscienti ?
Capisco ... non si preoccupi, risolveremo dopo questo piccolo problema
Sto arrivando
A dopo
 
 
 
Detto questo Sailas riagganciò il ricevitore dell’apparecchio, rivolgendo uno strano sguardo verso il dingo
"Per fortuna una buona notizia" disse il mammifero mascherato, alzandosi dalla sua poltrona e dirigendosi verso l’entrata del suo ufficio
"Cos'è successo signore ?" chiese allarmato il dingo
"Oh ... nulla di che
Le tre iene si sono riprese e sto andando in infermeria a farci quattro chiacchiere
Vuole venire con me Fowler ?
Così intanto mi spiega cos'ha scoperto e fa un salutino anche al signor Logan ?" domandò l'animale con la maschera, fermandosi a pochi metri dal canide, squadrandolo dall'alto in basso
 
Il dingo alzò lentamente lo sguardo, incrociando gli occhi rosso fuoco del suo superiore che gli stavano pian piano, perforando l'anima
Dopo qualche secondo d'esitazione, William rispose tremolante
"D'accordo ..."
“Bene. Allora vogliamo andare ?” chiese Sailas, superando il dingo e aprendo la porta della stanza
“Dopo di lei” aggiunse il mammifero fermandosi sull’uscio della camera e invitando il dingo a uscire con un gesto della zampa
Fowler rimase in silenzio per un paio di secondi, finché non si ricordò di una cosa molto importante
“Prima di andare, non dovrebbe prendere il telefono che le ha consegnato il capitano Bradford, in modo tale che possa analizzarlo e scoprire qualcosa ?”
Non avesse mai detto quelle parole …
 
L’animale con la maschera nera si voltò lentamente verso il suo sottoposto e, puntando un dito della zampa, indicò quello che rimaneva dello smart phone, facendo scolorire il dingo per la seconda volta
“Non c’è ne sarà bisogno, perché QUALCUNO non ha controllato se la scheda SIM era ancora inserita all’interno del telefono e questo QUALCUNO, dovrà rispondere di quello che ha fatto … e lo sa perché, signor Fowler ?”
Il dingo si girò verso il mammifero mascherato, trovandosi la superficie nera del caschetto e i due occhi rossi fuco del suo superiore, a pochi centimetri dal suo muso
William, colto alla sprovvista da quella reazione da parte del suo principale, rimase fermo e immobile a fissare quelle due fornaci ardenti che erano incastonate in uno sfondo scuro
“Allora ? Lo sa il perché ?” chiese Sailas, continuando a fissare le iridi verdi del suo interlocutore che, dopo aver deglutito a fatica, biascicò alcune parole
“Perché … lei vuole … solo … il meglio”
“Esattamente. SOLO – IL – MEGLIO” sillabò l’animale con la maschera nera, allontanandosi dal muso del canide
“Ma ultimamente, mi sembra di aver assunto degli IN-CA-PA-CI che non riescono a capire quanto sia IMPORTANTE per me questo progetto
Io e lei sappiamo la fatica che abbiamo fatto per raggiungere i risultati che possediamo ora e non HO NESSUNA INTENZIONE di gettare tutto alle ortiche
Anche perché, se avesse eseguito il mio ordine, abilitando TOTALMENTE il chip di controllo mentale e di combattimento del prototipo invece di attivarlo in modo parziale, e in particolar modo, solo quando viene rilevata un’arma o una minaccia pericolosa, tutto questo non sarebbe successo” affermò Sailas rimarcando le ultime parole, mentre il dingo spalancò gli occhi per lo stupore
Come faceva il suo superiore a sapere quello che aveva fatto ?
 
“Non faccia quel muso … lo sa che io ho orecchie dappertutto
Pensava veramente di riuscire a nascondermelo ?” disse il mammifero, avvicinandosi una seconda volta verso il muso di William
“Ho lasciato passare questa sua insubordinazione, perché per me, lei è stato una chiave nella realizzazione del mio sogno … e di questo gliene sono grato
Ma dopo tutto quello che ho fatto per te, William …
Senza di me, tua moglie non sarebbe viva” disse il mammifero mascherato, sussurrando l’ultima frase per poi continuare
“La prossima volta che non eseguirai alla lettera i miei ordini o non svolgerai con attenzione e diligenza i compiti che ti ho assegnato, che sia tu o chiunque altro, prevedo che ci saranno delle tristi conseguenze … e tu sai perfettamente cosa significa” concluse il signor Sailas, allontanandosi dal muso del dingo che non proferì parola
“Dopo di lei Fowler” continuò il mammifero mascherato, invitando il canide a uscire dal suo ufficio
Dopo qualche secondo d’esitazione, William sorpassò il suo superiore, uscendo dalla stanza, per poi essere seguito dal suo principale, subito dopo
 
 
 
 
Intanto, in un luogo sconosciuto ...
 
Stava visionando velocemente i vari dati che gli apparivano, a intermittenza, sullo schermo che illuminava l'oscurità della stanza in cui si trovava
Il suo portatile non aveva avuto alcun problema a leggere la scheda SIM che aveva inserito e, in men che non si dica, aveva cominciato a spulciare ogni singolo file e documento contenuto nella SIM card
Ad un certo punto, mentre osservava il monitor, qualcosa attirò l'attenzione del mammifero che, dopo pochi secondi, spalancò gli occhi dallo stupore
Forse aveva trovato quello che gli interessava
Così prese il suo cellulare e compose un numero, portandosi l'apparecchio vicino all'orecchio
 
 
 
Signore ?
Sono io
Credo di aver trovato qualcosa in grado di dare una svolta alla nostra indagine
Ho esaminato da cima a fondo la scheda SIM che ho rinvenuto al lago Landlake e ho trovato qualcosa di molto interessante che dovrebbe vedere
Le ho già inviato i documenti via e-mail
Lo so ... ha sorpreso anche me ...
Vuole che inizi a indagare ?
È solo un'ipotesi, ma non si può mai sapere ...
Perché mai avrebbe dovuto trovarsi lì ?
Non credo proprio per fare una ricerca di scienze, come ha scritto hai suoi genitori ...
D'accordo
Vedrò cosa riesco a scoprire e, se ci sono novità, la informerò immediatamente
No, il signor Sailas non sospetta ancora di nulla
Certo, mi muoverò con discrezione ... come sempre
Qui Barton ... chiudo
 
 
 
Una volta terminata la chiamata, il mammifero misterioso appoggiò lo smart phone sulla scrivania, dopodiché rivolse un'occhiata rapida verso lo schermo del portatile, dove troneggiava il selfie di una coniglietta dal pelo marroncino e con due occhioni azzurri, mentre abbracciava una seconda coniglia dal pelo grigio e con due occhi color ametista
L'animale misterioso rimase qualche secondo in silenzio, continuando a fissare, con uno sguardo riflessivo e pensieroso, la foto e in particolar modo, il muso della prima leporide
"Signorina Julia Hopps ..." disse tra sé e sé il mammifero, picchiettando regolarmente, l'indice della zampa sul tastierino sinistro del mouse
"Cosa ci faceva VERAMENTE al lago Landlake e soprattutto, ha incontrato lei il prototipo CR-0C ?"
 
 
 
 
 
Lo studio dell’autore
 
SONO TORNATOOOOOOO !!!!!
Con un capitolo molto, ma MOLTO, lungo per farmi perdonare della mia assenza … spero apprezziate
Allora come state ? Tutto bene ? Vi siete riposati in queste BREVI (purtroppo) vacanze ?
Io sì e ho avuto modo di riordinare le idee e pensare agli sviluppi della storia … e in questo capitolo ci sono stati MOLTI colpi di scena
 
Abbiamo capito (FINALMENTE) come diavolo c’è finita la macchina di Jeremy sulla barca di Sheldon …
D’altronde, quando scappa … scappa XD
Avete scoperto chi era il “misterioso” animale che, nel precedente capitolo, aveva osservato con due occhi rossi fuoco, lo sceriffo allontanarsi a bordo della sua autovettura e infine …
Un finale … STRANO … che solleva altri dubbi
 
Il nostro Sailas, prima della bella ramanzina a Fowler, ha scoperto che la scheda SIM del telefono che è stato trovato al lago Landlake non c’è …
Ma, se vi ricordate, il capitano Bradford quando si era recato al lago e aveva aperto il retro dello smart phone, aveva visto chiaramente che la SIM card era inserita … quindi, che fine ha fatto ?
Se ci pensate bene, due possono essere le possibilità …
C’è qualcun altro che sta cercando il prototipo CR-0C, all’insaputa del nostro amico mascherato
Saranno amici o nemici ?
Lo scoprite leggendo XD
 
Come sempre, ringrazio Plando, Mr Creepy, Redferne e EnZo89 per le loro recensioni nei capitoli precedenti e per la segnalazione di eventuali errori … meno male che ci siete voi (ultimante questo fandom ha perso un po’ di gente … ma gli audaci e i coraggiosi rimangono)
Un grazie anche a coloro che stanno continuando a leggere la mia story
 
Un salutone
 
J. Conrard
   
 
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