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Autore: Sir Joseph Conrard    15/05/2018    4 recensioni
A Zootropolis, Judy ha risolto il caso degli Ululatori Notturni e si prende una meritata vacanza, insieme a Nick, per andare a trascorre due settimane all'insegna del divertimento sul Lango Landlake. Ma non può sapere che proprio lì avrà inizio un'avventura straordinaria e ricca di colpi di scena.
Nascerà un'amicizia fuori dal comune, si scopriranno nuovi complotti e ci saranno nuovi nemici da sconfiggere. Tutto questo ambientato nell'universo di Zootropolis con i nostri due eroi prefeiti
A tutti una buona lettura
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Judy Hopps, Nick Wilde, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 24
La Vecchia Querciola
 

“E con questo abbiamo finito. Ora dobbiamo solo aspettare che tornino Judy e Nicholas e poi potremo cenare tutti quanti insieme. Se solo sapessi che fine hanno fatto …”
“Non ti preoccupare cara. Vedrai che saranno per strada … se non gli è successo qualcosa durante il tragitto …
Sai cosa, la chiamo immediatamente. Dopo l’esperienza avuta con Julia, non voglio correre altri rischi”
“Tesoro … ha 23 anni ! Non è più una cucciola”
“Lo so. Lo so
Ma voglio essere sicuro. Altrimenti mi riprende il nervosismo e la tachicardia”
“E poi dovrei essere io quella a non preoccuparmi …”
 
Eh già … mamma e papà erano fatti così
Genitori amorevoli, che cercavano d’insegnare a lei e ai suoi fratelli e sorelle le buone maniere, comprensivi, pazienti … degli amici su cui contare nei momenti di difficoltà
L’unico problema era che forse erano un po’ troppo protettivi e ansiosi … in verità, solo papà lo era … in una maniera ESAGERATA
E come dargli torto ?
Aveva subito uno shock con sua sorella maggiore Judy
Prima la fissazione di diventare un agente di polizia … lavoro alquanto pericoloso e MORTALE … non adatto a uno della loro specie
Poi, come se non fosse stato già abbastanza, il trasferimento della sua cucciolina nell’enorme città di Zootropolis … posto non adatto a una tenera e dolce coniglietta
Ma nonostante tutto, era sopravvissuto … appoggiando e sostenendo la sua sorellona nei momenti di difficoltà e continuando a volerle bene
La paura comunque rimaneva … il coniglio perde il pelo ma non il vizio
Mentre la mamma riusciva a controllarsi meglio
E quel piccolo siparietto ne era una chiara prova, che fece comparire sul musetto di Julia un sorriso divertito
 
“NON MI RISPONDE ! VUOI VEDERE CHE È SUCCESSO QUALCOSA ANCHE A LEI ?”
“Stu, ti prego …
È un agente di polizia … la MIGLIORE
Sa badare a sé stessa … e poi, c’è Nicholas con lei
Lo sai anche tu che sono una coppia molto affiatata”
“Lo so perfettamente, cara
Ma se fossero stati aggrediti da quella creatura mostruosa che ha attaccato quell’agente immobiliare di cui ci parlava Rafael ?”
“Stu …”
“Magari li ha catturati e ora sta pensando a come cucinarli
Se al forno o allo spiedo … oppure li preferisce al sangue e ancora vivi, mentre urlano in preda alla disperazione man mano che vedono avvicinarsi la MORTE IN MUSO !”
“Adesso stai ESAGERANDO STU !
C’è l’ha detto anche Rafael che questa faccenda del mostro non era molto chiara e che avrebbe indagato ulteriormente su quest’argomento
Quindi, per favore … non fare queste ipotesi da film HORROR”
 
Nel frattempo, il ghigno divertito scomparve dal muso di Julia che si trovava seduta su una delle tante sedie ancora vuote, poste lungo tutto il perimetro del tavolo presente in sala da pranzo, mentre i suoi genitori parlavano in cucina
 
Già … quella creatura mostruosa che le aveva salvato la vita e con la quale aveva stretto una grande amicizia … il suo amicone verde … CROC …
Chissà che aveva combinato a quel povero PROPERTY FOUNDER …
Era stato un incontro casuale, come nel caso di Rafael, oppure no ?
L’avevano visto altri animali e, soprattutto, ora dove si trovava ?
Stava già cominciando a diventare buio … avrebbe trovato ugualmente casa sua ?
Oppure si sarebbe perso, scatenando il panico e il caos nella piccola cittadina di Bunny Burrow ?
 
Erano queste le domande che tormentavano la piccola leporide
Avrebbe dovuto prendere la bicicletta e andare a cercarlo … ma purtroppo, c’era il pericolo di beccarsi una bella punizione da mamma e papà, dopo lo spavento che gli aveva fatto prendere …
Julia si morse il labbro inferiore
Era con le spalle al muro … potevo solo aspettare e SPERARE
 
“Possono essere ipotesi vere, invece ...
Io chiamo lo sceriffo Bishop …”
“Non ti azzardare a disturbare ulteriormente quel povero mammifero! Per oggi ne ha avuto abbastanza”
“Ma è una questione di vita o di morte. Non voglio che …”
 
Ad un certo punto, un rombo di una macchina, proveniente da fuori, attirò l’attenzione di tutti e tre i mammiferi presenti in casa
“Hai visto che sono arrivati sani e salvi ? Non c’era nulla di cui preoccuparsi” disse Bonnie, mentre osservava dalla finestra del cucinotto, il piccolo furgoncino blu parcheggiarsi a pochi metri dai gradini che permettevano di salire sulla veranda
“SIA RINGRAZIATO IL CIELO !” esclamò Stu, tirando un sospiro di sollievo e poggiandosi una zampa sulla parte sinistra del petto
“JULIA !
Per favore, vai ad aprire la porta a tua sorella e a Nicholas, così poi andiamo a …
Oh … abbiamo anche un ospite a sorpresa” affermò la coniglia, trattenendo una risata
La coniglietta, incuriosita dalla reazione della madre, scese lentamente dalla sedia, per poi dirigersi verso la porta d’ingresso, mentre il campanello cominciò a suonare più volte
 
“Va bene ! Sto arrivando Judy. Non c’è bisogno di comportarsi come una cucciola di quattro anni” affermò la leporide, alzando gli occhi al cielo e scuotendo lentamente la testa per il comportamento infantile di sua sorella maggiore
Una volta arrivata davanti all’entrata, Julia fece girare il pomello della porta e, una volta che l’uscio si fu aperto totalmente, la coniglietta rimase di sasso nello scoprire quale animale si stava divertendo a scampanellare
 
“SORPRESA !” esclamò una cucciola di pantera su una sedie a rotelle, aprendo le zampe come se avesse appena compiuto un numero di magia e sorridendo verso la leporide che biascicò alcune parole sconnesse
“E-e-elodie ?”
“E chi sennò ? Smettila di fare quel muso da coniglietta ottusa e abbracciami” la canzonò la piccola predatrice con un ghigno sul muso
Julia, dopo qualche secondo di ripresa celebrale, si avvinghiò attorno al collo della sua migliore amica che ricambiò la dimostrazione d’affetto
“CHE BELLA SORPRESA !
Come mai sei tornata insieme a mia sorella ? Non ti avrà mica sequestrato …” affermò la coniglietta, trattenendo una risatina
“No, niente di tutto questo
Papà ha avuto qualche piccolo contrattempo al lavoro e, siccome sarebbe arrivato tardi per l’ora di cena, ha chiesto se potevo stare da voi fino a che non arrivava … sempre se non era un disturbo”
“Tuo papà ormai dovrebbe saperlo che per noi, TU NON SEI DI ALCUN PESO. Siamo sempre felici di poter dare una zampa quando c’è ne bisogno” disse Julia, sciogliendo quell’abbraccio e rivolgendo un sorriso verso la cucciola di pantera
“È vero, ma sai … non vorremo approfittare troppo della vostra gentilezza” ammise la pantera, grattandosi la testolina
“Oh Elodie … quanti problemi vi fate tu e Victor !
Ve l’avremo ripetuto almeno cento volte: voi NON SIETE DI NESSUN FASTIDIO” esclamò una voce, proveniente da dentro casa
“Questo è vero Bonnie, ma vedi …” tentò di dire la piccola predatrice, venendo interrotta una seconda volta
“Niente ma, signorinella
Adesso entrate dentro prima che vi chiuda fuori a tutte e due” disse un leporide con una salopette blu, spuntando dall’uscio della cucina, mentre abbracciava una femmina di coniglio, indirizzando uno sguardo divertito verso le due cucciole che, dopo essersi guardate a vicenda sorridendo, entrarono in casa Hopps
 
“Sono proprio due amiche inseparabili. Non è vero, tesoro ?” chiese a bassa voce la coniglia, rivolgendosi a suo marito, osservando come Julia ed Elodie ridevano e scherzavano mentre li sorpassavano, dirigendosi verso la sala da pranzo
“Già … fra quelle due c’è una strana alchimia. Hanno lo stesso identico rapporto che c’è tra Judy e Nick” affermò Stu, annuendo lentamente, per poi rendersi conto che mancava effettivamente qualcosa … o per meglio dire QUALCUNO
“Ma che fine hanno fatto quei due ?” chiese il coniglio, liberando Bonnie dall’abbraccio, per poi dirigersi verso l’uscita di casa, dov’era in atto una scenetta piuttosto comica
 
“Nick, come hai fatto a perderle ? In casa non ne abbiamo un paio di riserva”
“Beh … scusami tanto carotina. Ma sei stata TU a dirmi di lanciartele …”
“Io ti avevo detto di PASSARMELE. Non di GETTARLE a caso”
“Infatti non le ho lanciate a caso. Era un tiro millimetrico …”
“Ma guarda te …”
“La vuoi sapere una cosa curiosa ?”
“Uhm …”
“Ho la strana sensazione di déjà vu. Mi sembra di aver già vissuto questa situazione”
“Ed è così. O forse il ricordo di un rinoceronte infuriato che voleva scuoiarti vivo, è stato così scioccante che il tuo cervello ha deciso di cancellarlo dalla tua memoria ?”
“Oh … giusto … quella FANTASTICA serata passata insieme a Mark a Rain Forest
Guarda il lato positivo … almeno non sta piovendo … AHAHAHA”
“Sei veramente una cosa incredibile”
 
Stu rimase perplesso ad osservare lo spettacolo che aveva davanti agli occhi: accovacciati sulle quattro zampe, stavano gironzolando intorno al furgoncino di famiglia, una coniglietta e una volpe intenti a ispezionare il terreno alla ricerca di qualcosa
“Papà mi ucciderà se gli dico che le abbiamo perse” piagnucolò la lepordie, continuando a esaminare la superficie sterrata e a guardare in ogni angolo possibile, mentre si trovava sul lato sinistro del veicolo
“Avanti coniglietta di poca fede !
Non facciamone una tragedia” la rassicurò la volpe, intenta a controllare il lato destro dell’automezzo
“Vedrai che riusciremo a … aspetta un momento …” affermò il canide, dando un’occhiata sotto al furgone, notando qualcosa che luccicava a pochi centimetri dalla zampa posteriore della leporide
“Credo di averle trovate. Sono proprio dietro di te !” disse Nick tutto entusiasta, facendo il giro del camioncino e dirigendosi verso le spalle della coniglietta, che si trovava vicino alla ruota anteriore sinistra
“Dietro di me ? Oh … le ho TROVATE !” esclamò tutta eccitata Judy, voltandosi e avvicinandosi all’oggetto che stava disperatamente cercando da ben 3 minuti: una chiave d’avviamento di un veicolo, con allegato alla base, la figura di una carota
Purtroppo, durante la foga del momento, la leporide non si rese conto che anche Nick si stava dirigendo a gran velocità verso il piccolo arnese di metallo, senza guardare chi aveva davanti … e la collisione fu inevitabile
BONK
Questo fu il rumore sordo che produssero le teste dei due animali, una volta che impattarono l’una contro l’altra
 
“AHIA Nick ! Ma dico … guardi dove cammini ?” esclamò stizzita la coniglietta,sedendosi per terra e massaggiandosi la parte dolorante
“Beh … non ero il solo che aveva la testa fra le nuvole” provò a dire la volpe, anche lei accomodandosi sul terreno, mentre si strofinava il cranio
“Sapevo che avevi una testa dura … ma non pensavo fino a questo punto” continuò il canide, trattenendo una risatina
“Non è divertente” disse Judy, lanciando un’occhiataccia verso il suo partner, continuando a stropicciarsi la parte dolente
“Aspetta, fammi dare un’occhiata. Adesso ci pensa il Dottor Nick” disse la volpe, allungando le zampe verso la testolina della coniglietta, cominciando a esaminarla scrupolosamente
 
Judy rimase impassibile e ferma di fronte a quel gesto compiuto dal partner di lavoro
Mentre le zampe anteriori del canide, delicate e soffici, percorrevano tutto il suo piccolo cranio, il cuore della leporide aumentava sempre più di velocità
Non era la prima volta che Nick le accarezzava la testa
Lo faceva sempre: quando la prendeva in giro, quando la ringraziava per l’interesse e l’affetto che gli mostrava nei suoi confronti o quando riusciva puntualmente, a tirarlo fuori da guai … non era una cosa nuova …
E allora come mai, in quell’OCCASIONE, si sentiva così … STRANA ?
Perché stava sudando ?
E perché si sentiva le guance rosse ?
 
“Sì, c’è un piccolo bernoccolo vicino alla base dell’orecchio destro … ma niente di cui preoccuparsi … un po’ di ghiaccio e passa subito
Io invece, credo di aver avuto un trauma cranico … sembra che abbia sbattuto la testa contro un muro di cemento”
Le parole da parte della volpe, riportarono la leporide con le zampe per terra
“S-s-sì … g-g-grazie” provò a dire Judy, deglutendo a fatica
“Dì un po’, ma hai caldo ? Sei tutta rossa in muso” affermò Nick con un sorrisetto ironico, volendo peggiorare ulteriormente la situazione imbarazzante in cui si trovava la partner
“N-n-no … p-p-p-perché m-m-me lo …”
 
“ETCHÍ”
“Oh Stu !”
“Tesoro … scusa … non è colpa mia. Non posso farci niente. È l’allergia”
La coniglietta e la volpe si voltarono di scatto, verso la direzione dello starnuto, rimanendo di sasso
A fissarli, con uno sguardo intenerito e dolce, appoggiati agli stipiti dell’entrata di casa Hopps, c’erano una coppia di conigli
“MAMMA ! … PAPÁ ! …
Da quanto tempo eravate lì ?” chiese Judy, mentre diventava ancora più rossa in muso
“Beh … da parecchio …” disse sinceramente Bonnie, rivolgendo un sorriso verso la figlia
“Abbiamo interrotto qualcosa ?” chiese Stu, squadrando i due animali che si guardarono velocemente a vicenda, per poi rispondere all’unisono
“No. Niente”
“Ah ... d’accordo” disse la coniglia, osservando rapidamente suo marito che ricambiò lo sguardo complice
 
“Bene Judy. Allora, visto che hai ritrovato le chiavi del furgoncino, perché tu e Nicholas, non andate a prendere il nonno alla casa di riposo ?
Gli avevamo promesso che, non appena saresti arrivata, avrebbe passato una serata in nostra compagnia” affermò Bonnie con un sorriso
“Beh … ecco … io … n-n-non …” provò a dire la leporide, ancora confusa e frastornata per essere stata colta dai suoi genitori in una situazione alquanto imbarazzante
“Quello che Judy sta cercando di dire è che …” tentò di dire Nick, schiarendosi la voce e cercando di nascondere il disagio dovuto a quella circostanza spiacevole, che lui stesso aveva creato cinque secondi fa
“Ci andremo subito. Non vogliamo far aspettare il nonno. Non è forse vero ?” concluse il canide, picchiettando con il gomito, la spalla della leporide che si riprese dalla trance in cui era caduta, adocchiando velocemente la volpe
“S-s-sì … ci … ci andiamo subito” disse la coniglietta, annuendo lentamente, per poi rivolgersi verso mamma e papà
“Ok. Facciamo in fretta
A-a-andiamo Nick” affermò Judy, alzandosi e dirigendosi verso il posto di guida del veicolo, ancora un pochino rossa in muso e continuando a guardare per terra, seguita a ruota dalla volpe
 
“La sai una caso caro ?”
“Dimmi tesoro”
“Hai proprio ragione. Fra quei due c’è VERAMENTE UN LEGAME SPECIALE” disse Bonnie, mentre osservava il piccolo furgoncino blu uscire velocemente dal cortile di casa Hopps, immettendosi in strada
“Che ti avevo detto ? Io non sbaglio mai” concluse il coniglio sorridendo, per poi continuare
“Quei due si completano a vicenda. Non mi sorprende che siano LA MIGLIORE coppia d’agenti di polizia di Zootropolis”
“Hai proprio ragione
Eppure … ho come la sensazione che tra nostra figlia e Nicholas … ci sia qualcosa di più … non so come spiegarlo” affermò la coniglia, con un tono pensieroso
“Certe volte, ho come l’impressione che si comportino come due innamora …” tentò di dire Bonnie, venendo interrotto da una risata da parte del marito
“AHAHAHA … Bonnie, adesso non esagerare
È vero. Tra loro due c’è un BELLISSIMO rapporto e quella scenetta di poco fa ne è una chiara dimostrazione … ma andiamo …
Avere come genero UNA VOLPE … sarebbe una cosa …” provò a dire il coniglio, gesticolando con le zampe
“Ridicola” completò la moglie con un sorriso
“E assurda” aggiunse Stu
“Già … forse hai ragione” disse Bonnie, annuendo velocemente
 
 
 
 
Nel frattempo, alla casa di riposo di Bunny Burrow ...
 
L’alloggio per animali di terza età, Vecchia Querciola, era il secondo edificio che, insieme all’ELEMENTARY SCHOOL di Bunny Burrow, si distingueva dalle altre abitazioni presenti nella Tana dei Conigli
Prima di tutto, la sua ubicazione era UNICA
Infatti il complesso si trovava situato nel bel mezzo di un'enorme radura, dove la vegetazione, lussureggiante e rigogliosa, regnava sovrana, insieme alla pace e alla tranquillità che quel luogo conferiva
Inoltre, la costruzione s'intonava benissimo con il paesaggio, grazie alla sua particolare forma di tronco d'albero che si sviluppava orizzontalmente su tutta l'area dell'ospizio
In poche parole, se un qualsiasi animale avrebbe voluto andare a trovare il suo caro nonnino alla Vecchia Querciola, una volta varcato il cancello d'entrata, si sarebbe trovato davanti questo gigantesco albero di metallo adagiato in senso orizzontale sul terreno, rimanendone affascinato
 
Difatti, la struttura della casa di riposo era un'enorme cilindro orizzontale che aveva il compito di accogliere i numerosi animali in là con gli anni ... in attesa del loro riposo eterno
Nonostante questo, l'edificio era stato progettato per far trascorrere a questi ospiti MOLTO speciali, gli ultimi anni della loro vita in modo SPENSIERATO E FELICE
A conferma di questo, l'esterno della costruzione non era stato dipinto con il solito grigio scuro o con altri colori tristi e spenti
Bensì, dato il panorama verdeggiante, era stato tinteggiato con un marrone scuro, abbellito con numerose striature verdi che davano l'illusione d'essere dei rami d'edera che percorrevano l'intera superficie della struttura, facendola assomigliare a un vecchio tronco di un albero centenario … da qui, il nome Vecchia Querciola
Dall'esterno si poteva osservare un sentiero in ghiaia che permetteva di raggiungere l'entrata dello stabile, formata da una porta a vetri scorrevoli
Quest'ultima era situata su un’enorme veranda in stile rustico, fatta interamente in legno, che si sviluppava per tutta la lunghezza della costruzione
 
Un'altra caratterista che distingueva la Vecchia Querciola dalle altre case di riposo presenti a Bunny Burrow era che, oltre al suo SINGOLARE design, organizzava dei programmi giornalieri che non erano composti dalle solite attività noiose e ripetitive che si pensa che un'animale anziano debba fare raggiunto quel periodo della sua vita come: giocare a carte tutto il giorno o stare seduto su una sedia a dondolo a sferruzzare un qualche tipo di maglione che, una volta terminato, sarebbe stato un insulto alla moda e al buon gusto
Si cercava di coinvolgere i giovincelli in vari tipi d'attività che spezzavano la monotonia e che offrivano la possibilità di provare delle emozioni ... non troppo eccessive, s'intende ...
Altrimenti, il numero degli ospiti sarebbe diminuito drasticamente a causa dei numerosi arresti cardiaci
Insomma, era il posto ideale dove un mammifero di una certa età avrebbe voluto passare i suoi ultimi anni di vita
 
Il sole stava quasi tramontando e, con la precisione di un orologio svizzero, quasi tutti gli anziani erano rientrati dentro l'edificio, pronti per aver servita la cena
Soltanto tre mammiferi si trovavo sulla veranda in legno, mentre si godevano il paesaggio circostante e la tranquillità che regnava in quel momento
 
"YEAWN !
Ehi Jasper, cosa facciamo ? Jasper ? Oh, mi hai sentito ?"
"RONF .... CAUGH ... RONF... eh ?"
"Dico, mi hai sentito ? Che cosa facciamo ?"
"Eh ? Che cosa hai detto ? E tu chi sei ?"
"Oh … andiamo vecchio montone rincitrullito, ci conosciamo da una vita !
Sono Otto Hopps"
"Chi ?"
"Otto Hoops"
"Chi ????"
"OTTO HOOPS !"
"È non urli ... ma dico ...
Ci sento e ragiono ancora giovanotto ..."
"Certo ...
Secondo me vuoi sentire solo quello che ti fa comodo"
"Ah ... ecco dov’erano finiti i miei occhiali ...
Oh ... ciao Otto !
Quando sei arrivato ? La sai l'ultima ?
Prima c'era un animale che si chiamava proprio come te ma, non avendo gli occhiali, non ho visto bene chi era ... un tipo sgorbutico ..."
"Dici sul serio ?"
 
Era questo il piccolo siparietto comico che si stava verificando sulla balconata della casa di riposo, dove i protagonisti erano: un montone con un gigantesco paio di occhiali, seduto su una carrozzina e accanto a lui, accomodato su una vecchia poltrona verde, c'era un coniglio dal pelo grigio, munito anche lui di un paio d’occhiali da vista neri, mentre scuoteva lentamente la testa
 
"Lasciamo perdere ...
Allora cosa facciamo ?" chiese il coniglio, rivolgendosi all'ovino che, dopo un paio di secondi, chiese
“Che cosa hai detto ?”
Il mammifero dalle lunghe orecchie espirò profondamente
“COSA – FACCIAMO ?” ripeté il mammifero, alzando la voce e scandendo bene le parole
Gli sembrava di parlare a un cucciolo di due anni
Il montone, dopo qualche secondo di silenzio, aprì lentamente la bocca, come se avesse trovato la soluzione a un dilemma di vitale importanza, per poi aggiungere
"Non lo so Otto. Tu cosa vuoi fare ?"
"Ah ... non è ho idea ..."
"TRRRRRRRRRROVATO !
Che ne dite d'andare a farci una bella partitina a BINGO ? Uhm ?
C'è sempre un po' di vita, un po' di movimento ... d'accordo ?"
"Ah ... piantala Abraham !
È quasi ora di cena e poi, durante quelle partite, c'è sempre un mortorio ..." affermò Otto, squadrando il terzo animale che aveva parlato e che si trovava seduto dopo Jasper, su una sedia a dondolo: un vecchio maiale
"Beh ... tanto prima o poi ci arriveremo al mortorio ... AHAHAHA" disse il suino, cominciando a sghignazzare, per poi aggiungere
"L'avete capita ?"
"Spiritoso ..." disse Otto, riducendo gli occhi a due fessure e guardando, con uno sguardo poco amichevole il maiale
 
"Che cosa ha detto Abe?" domandò il montone, guardando prima il mammifero rosa e poi Otto, con un’occhiata interrogativa
"Lascia perdere Jasper ... è meglio" disse il coniglio, scuotendo la testa, per poi chiedere nuovamente
"Allora … cosa facciamo ?"
Prima che uno dei due mammiferi potesse dire qualcosa, dalla porta d'ingresso dell’ospizio si sentì qualcuno canticchiare una canzone
 
 
 
TARARA PUMBIDE
TARARA PUMBIDE
TA-RA-RA-RRARA TA-RA-RA-RRARA
TARARA PUMBIDE
TARARA PUMBIDE
 
 
 
Tutti e tre gli animali … a dire il vero solo due … alzarono gli occhi al cielo
Passare una giornata tranquilla senza di lui era chiedere troppo
Infatti, dall'ingresso dell'ostello fece la sua comparsa un lupo artico, con in testa un basco francese nero
 
"TARARA PUMBIDE
TARARA PUMBIDE
TARA ... WOUAH ..." disse il canide, incespicando sul grande zerbino d'entrata
Per fortuna che aveva il suo caro e fedele bastone da passeggio che gli impedì di fare un volo
 
"EHEHE ... maledetta trappola pelosa mortale ... ci hai provato ... mais con le vieux George Hautecourt non si scherza" affermò il canide, indicando il tappeto, per poi rivolgere lo sguardo verso i tre animali presenti sulla veranda
"Bonsoir ... Bonsoir ... mes amis" continuò il predatore, dirigendosi verso la sedia in legno libera, posizionata vicino al coniglio e facendo roteare il suo basco in una zampa, per poi lanciarlo sulla balconata
Il cappello planò lungo tutta la veranda atterrando, infine, sulla testa di Otto ... un tiro perfetto
"Ciao George ... è sempre un piacere rivederti" affermò Abraham, rivolgendo un sorriso verso il nuovo arrivato
"Bonsoir ... Bonsoir ... Abe
Je suis désolé pour le retard, ma ho avuto qualche piccolo problema con l'apparecchio adibito alla mastication" cominciò il canide, raggiungendo la sedia e cercando d’accomodarsi ... senza però riuscirci
Infatti le sue zampe posteriori non volevano saperne di piegarsi ad angolo retto per permettergli di sedersi sulla seggiola
 
"Fammi indovinare, non ti ricordavi dove l'avevi messa ?" chiese ironico Otto, togliendosi dalla testa il basco, per poi riconsegnarlo al legittimo proprietario
"No, niente di tutto questo ... c’est une longue historie" affermò il lupo artico, posizionando il manico del suo bastone dietro alle ginocchia per poi tirarlo con forza ... praticamente, si auto-sgambettò per adagiarsi pesantemente sulla seggiola
"Ah ... je ne suis pas plus agile come quando j’avais ottant'anni ... EHEHE" disse il canide trattenendo una risatina
"Donc ... prima de mon arrivée, stavate facendo o parlando di qualcosa o qualcuno d'interessante ?"
"Che cosa ha detto ?" chiese il montone, punzecchiando la spalla di Otto
"Ho detto se stavate facendo quelque chose d'INTERESSANTE" ripetè il lupo, scandendo bene le parole
"Vuoi una crema ABBRONZANTE?
Ma il sole è già tramontato da un pezzo George" rispose il montone con uno sguardo perplesso
"No. Ho detto quelque chose d'INTERESSANTE"
"A cosa ti serve un IDRANTE ?"
"No. Quelque chose d'INTERESSANTEEEEE"
"Un disco VOLANTE ?! Dove ?"
 
Intanto, gli altri due animali si stavano godendo quel piccolo momento d'ilarità ... per la verità, soltanto il vecchio maiale stava ridendo a crepa cotenna, mentre il coniglio, che si trovava in mezzo ai due mammiferi, alzò gli occhi al cielo, espirando profondamente
"No disco volante. Ho detto ..." provò a dire il lupo artico, venendo interrotto da Otto che, con un gesto fulmineo della zampa, gli chiuse le fauci
"Non dargli retta Jasper. Il vecchio George sta farneticando, mi sa che ha invertito le pastiglie" affermò il coniglio, rivolgendo un sorriso verso il montone che, dopo qualche secondo, annuì lentamente
Nel frattempo, il canide riuscì a liberarsi dalla presa d'acciaio del piccolo mammifero con le lunghe orecchie
"Ma dico Otto ... sei impazzito ?!
Stai tentando d'uccidermi ?! Io ti faccio causa" disse il lupo, con un tono minaccioso
"Ma non farmi ridere George
Già il vecchio Jasper non ci sente da vicino e quando gli parli, devi fare lo spelling alla velocità di un bradipo … figuriamoci da lontano" affermò il coniglio, squadrando il canide
"Eh sì ... ormai tutta quella lana gli avrà ovattato le orecchie
E poi George, sono passati tanti anni, non penso che tu ti ricorda come si cita in giudizio un altro animale per comportamenti o atti dolosi nei tuoi confronti ... anche se sei stato avvocato" aggiunse il maiale, trattenendo una risatina
 
"Che cosa ha detto Abe ?" domandò Jasper, punzecchiando il gomito di Otto che alzò nuovamente gli occhi al cielo
"Ohè ... vecchia pancetta ambulante ... comment oses-tu ?
Sappi che questo lupo artico è stato le plus grand avocat de tous les temps
Ho affrontato casi di una difficoltà estrema, come quella volta che ..." tentò di dire il predatore, venendo stoppato una seconda volta dal coniglio
"George ... non stiamo mettendo in dubbio le tue capacità giuridiche e professionali, ma stasera non siamo in vena di ascoltare un’altra storia riguardante la tua carriera lavorativa che hai avuto da giovane" affermò il mammifero dal pelo grigio, rivolgendo uno sguardo molto loquace verso il canide che si zittì di colpo, offeso nell'orgoglio
 
Calò un minuto di silenzio, dove la pace e la tranquillità ritornarono a dominare il paesaggio
Nessun rumore, nessun disturbo ... niente di niente ... solo calma
Era tutto così ... così … noioso
Estremamente noioso e il sospiro da parte di tutti e quattro i mammiferi in contemporanea, ne fu una chiara prova
"Allora ... cosa facciamo ?" chiese ancora Otto, rivolgendosi al montone
“Che hai detto ?”
Il coniglio si tirò una pacca sulla fronte, per poi ripetere lentamente
“COSA – FACCIAMO ?”
"Ahhhhhhh … non lo so. Tu cosa vuoi fare ?"
"Senti Jasper …
Io dico che cosa facciamo e allora tu mi dici, tu cosa vuoi fare e allora io dico che cosa facciamo e tu mi dici, tu cosa vuoi fare ?
Che cosa facciamo, che cosa vuoi fare, facciamo qualcosa" esclamò esasperato il vecchio coniglio
"Che cosa hai detto ?"
"Oh ... per la miseria" affermò sconsolato il vecchio mammifero dalle lunghe orecchie, stropicciandosi gli occhi dalla disperazione
 
"Io forse avrei un'idea" disse il maiale, alzandosi pesantemente dalla sedia a dondolo e dirigendosi, accompagnato dal suo fidato bastone, verso un vecchio mobiletto, che si trovava collocato nello spazio presente tra la poltrona verde dov’era seduto Otto e la sedia occupata da George
"Vediamo se c'è qualcosa d'interessante alla radio" continuò Abe raggiungendo l'oggetto in questione: una vecchia radio anni 50, cominciando a girare alcune manopole
L’apparecchio radiofonico fece un po' di bizze, ma poi finalmente, riuscì a trasmettere una vecchia canzone degli anni 90' che fece piombare nei ricordi il vecchio suino
 
 
 
(Colonna sonora, fino a che Otto non atterra, poi leggendo capirete: Only You dei Platters)
 
 
Quando la musichetta iniziale venne captata dalle orecchie del coniglio, quest'ultimo non poté far a meno di sbuffare sonoramente
Se non l’ascoltava per un giorno intero, si sentiva morire quella pancetta raggrinzita
Già era costretto ad ascoltarla ogni santo giorno, da quando si alzava fino a che andava a letto
Adesso doveva anche sorbirsela in quel momento ?
Ma perché come compagno di stanza gli era capitato un animale che manifestava un comportamento ossessivo verso un vecchio brano musicale ?
Lo sapeva perfettamente che lui detestava QUEL pezzo
A volte si chiedeva se lo faceva apposta per farlo arrabbiare oppure no
 
Così, mentre il maiale teneva gli occhi chiusi, dondolandosi a destra e a sinistra tenendo il tempo, il coniglio allungò una zampa verso l'apparecchio tentando di spegnerlo
Il suo tentativo però, venne stroncato sul nascere da una sonora bastonata che il suino gli mollò sulla zampa
"Anche se ho gli occhi chiusi e le orecchie non funzionano più come un tempo, il mio olfatto non sbaglia mai" disse Abe, aprendo l'occhio destro e rivolgendo uno sguardo divertito verso il coniglio, che nel frattempo si stava massaggiando il dorso della zampa colpita
"L'odore della tua acqua di colonia lo sento lontano un miglio" concluse il suino, trattenendo una risatina e tornando a ciondolarsi, seguendo il tempo della canzone
 
Nel frattempo, il lupo artico stava trattenendo a stento le risa, cosa che non passò inosservata al vecchio coniglio che gli lanciò uno sguardo assassino
"Non c'è niente da ridere George"
"Oh ... au contraire, mon ami
Tu le sais parfaitement che quando c'è QUESTA chanson, NIENTE E NESSUNO deve disturbare il caro vecchio Abe, mentre ricorda i bei tempi passati insieme alla sua cara e defunta Mona" concluse il canide con un tono triste, adocchiando velocemente il maiale
Di fronte a quelle parole, Otto non poté far a meno di abbassare lo sguardo, rimanendo in silenzio per un paio di minuti
"Già ... hai ragione
È l'unico ricordo che gli ... ci rimane di lei
Sempre così gentile nei nostri confronti
Abbiamo passato dei bei momenti quando Mona e Abe, insieme al piccolo Homer, ci invitavano a casa loro a prendere qualcosa o a passare una serata insieme
Poi la vecchiaia è avanzata ... e ora eccoci qui" concluse Otto aprendo le zampe, come a voler mostrare dov'erano finiti lui e i suoi compari … in una casa di riposo
"Beh ... almeno abbiamo passato dei bei momenti insieme
Ti ricordi quando Abe ti costringeva a danser con lui, ogni volta che trasmettevano questo brano ?" chiese George, trattenendo una risata, per poi aggiungere
“E Mona e Claire si mettevano a ridere a crepa pelliccia ?”
"Altroché se me lo ricordo ! Ecco perché lo odio !
Ogni santa volta mi obbligava a ..." il coniglio non riuscì a finire la frase che venne sollevato di peso dalla poltrona, ritrovandosi così avvinghiato fra le zampe del suino che scherzosamente, l'aveva scelto come suo compagno di ballo
"NO ABE !
TE L'AVRÒ DETTO UN MILIONE DI VOLTE !
C'HO L'ARTROSI !" esclamò Otto, mentre veniva dondolato lentamente a destra e a sinistra, abbracciato al maiale ... una situazione piuttosto imbarazzante
 
Ma Abe sembrò non curarsi dell'affermazione del coniglio, continuando il loro balletto improvvisato
"Oh ... avanti vecchio frignone
È da tanto tempo che non lo facevamo" affermò il suino, trattenendo una risata, per poi aggiungere
"Preparati per la giravolta"
"Che ? Cosa ?" chiese Otto confuso, prima di ritrovarsi a girare come una trottola sulla veranda in legno, mentre Abe continuava a farlo roteare come la centrifuga di una lavatrice, tenendolo per una zampa
Purtroppo, data l'età e i riflessi che non erano più come quelli di una volta, il maiale perse la presa del vecchio mammifero con le lunghe orecchie che continuò a girare come un giocattolo impazzito sulla balconata, mentre continuava a urlare
"ABE !
FA QUALCOSAAAAA !!!
PRIMA CHE ..."
Il coniglio non riuscì a terminare la frase che incespicò su un'asse sporgente della veranda
 
Intontito e disorientato, Otto barcollò indietro fino a centrare l'enorme vaso da decorazione che si trovava appoggiato vicino a uno dei due pilastri in legno posti all’inizio della piccola scalinata formata da quattro gradini, che permetteva di raggiungere il sentiero in ghiaia
Il vecchio mammifero si ritrovò così, con il didietro incastrato dentro alla bocca del contenitore di terra cotta e con le zampe posteriori all'aria
Una situazione veramente scomoda ...
 
"Oh ... per tutte le dentiere !
Otto, va tutto bene ?" chiese preoccupato il suino
"Non lo so ...
Tu come pensi che vada ?" domandò ironicamente il coniglio, mentre tentava di liberarsi ... ma senza riuscita
Nel frattempo, il lupo artico era scoppiato a ridere a crepa pelliccia
"AHAHAH ... juste comme au bon vieux temps" disse fra una risata e l'altra George, mentre Abe era accorso in aiuto di Otto
"Ma perché vi siete abbracciati come due innamorati e avete cominciato a dondolarvi a destra e a sinistra ?
Sembravate un duo di liceali dopo che si sono scolati 15 bottiglie di whisky la notte prima degli esami, per la disperazione e l’ansia da studio
Dovreste vergognarvi ... alla vostra età" affermò Jasper, scuotendo lentamente la testa
"E perché Otto si è lanciato in quel vaso ? Che voleva ? Piantarsi per crescere un po’ ?" concluse il montone, indicando il coniglio, mentre quest’ultimo tentava di essere stappato dalla bocca del vaso dal suino
"AHAHAH ... e il bello è che Jasper n’a RIEN compris ... AHAHAHA " continuò il canide, ridendo di gusto e combattendo per non far uscire la dentiera
 
"Allora ? Qualcuno può spiegarmi cos'è successo ?
Sono un po' sordo, ma ho ancora le rotelle che girano nel verso giusto" disse l'ovino, rivolgendo uno sguardo verso il lupo che, non appena riuscì a calmarsi, provò a dire
"Non ti preoccupare, mon ami. È stata tutta colpa della CANZONE"
"Come ? Vuoi imparare a suonare un TROMBONE ?"
"No ! C’était la CANZONE"
"Ti è venuto un GROPPONE ? Perché sei triste ?"
"No ! CANZONE"
"Vuoi che ti tiri un CEFFONE ? Non so a cosa ti possa servire … ma, d'accordo " affermò Jasper, allungando la zampa, pronto a tirare un cartone sul muso del canide ... che fortunatamente non arrivò
"Scusate se vi disturbo ... ma invece di stare lì a parlottare come due idioti ... PERCHÉ NON DATE UNA ZAMPA AD ABE ?" esclamò esasperato il coniglio, mentre il vecchio suino continuava a strattonarlo per un arto
"Che cosa ha detto ?" domandò confuso il montone guardando con uno sguardo perplesso Otto, mentre George ricominciò a ridere
"TIRATEMI FUORI DI QUIIIIIIII !" urlò il coniglio in preda alla rabbia, cominciando a dimenarsi
"Smettila di frignare come un cucciolo di due anni ... non migliori la situazione" affermò Abe, mentre cercava di liberare il mammifero dalle lunghe orecchie, usando il bastone come un piede di porco
"Senti chi parla ...
Se non ricordo male, È PER COLPA TUA CHE MI RITROVO IN QUESTA SITUAZIONE" rispose Otto, lanciando uno sguardo omicida verso il suino
 
"Niente da fare. Sei proprio bello che incastrato" disse il maiale, togliendo il bastone che aveva posizionato nello spazio presente tra il didietro del coniglio e il bordo della bocca del vaso, tentando di far leva
Poi, senza dir nulla, il suino zampettò a passo spedito, verso l'entrata della casa di riposo
"ABE ! ABE !
DOVE STAI ANDANDO ?
NON PUOI LASCIARMI QUI !" sbraitò il mammifero dalla pelliccia grigia, in preda al panico
"Non ti preoccupare Otto ... vado a chiamare l'infermiere
Tu non muoverti" affermò il maiale, varcando l'entrata dell'ostello, composta da due vetrate scorrevoli e scomparendo oltre le porte a vetri
"ABE ! ABE !
ASPETTA ! NON ANDARE A CHIAMARE NESSUNO !
NON VOGLIO DIVENTARE LO ZIMBELLO DELLA BARACCA
AAAAABE ..." urlò Otto, senza però essere ascoltato
 
Calò un minuto di silenzio, rotto solo dal rumore della radio anni 50 che era rimasta ancora accesa
 
 
 
È questo era il famoso pezzo dei THE PLATTERS, con la loto favolosa ONLY YOU
Un brano che fa girare ancora la testa ai più nostalgici
Siete su Radio Carrot One, dove i successi degli anni 80 - 90 – 2000, non muoiono mai
 
 
 
"Già ... il a raison
Fa girare la testa talmente tanto che, se non stai attento, ti ritrovi incastrato dentro a un vaso ... AHAHAHA" riprese a ridere George
"Tu sta zitto VECCHIO LUPO DELLA MALORA !" urlò Otto, rivolgendo uno sguardo poco amichevole verso il canide
 
"Ma dov'è andato Abe ?" chiese Jasper, rivolgendosi al lupo ... ancora non aveva capito quello che stava succedendo
"È andato ad appeler l'INFERMIERE" affermò George, una volta finito di sghignazzare
"Eh? È andato a chiamare il BERSAGLIERE ?
Ma il vecchio Monthy se n'è andato da due mesi ormai …" affermò sinceramente confuso il montone
"No ! Che c'entra il vecchio Montgomery ?
Pace all'anima sua ...
IN - FER - MIE -RE" disse George, cadenzando bene le parole
Prima che Jasper potesse dire qualsiasi cosa che non si avvicinava minimamente a quello che aveva detto il lupo, un urlo talmente forte fece sobbalzare il povero canide sulla sedia
"INVECE DI PARLARE … AIUTATEMI VOI DUE !" sbraitò Otto, mentre cercava invano, di auto-liberarsi dalla bocca del vaso ...
"Oh ... ma dico ... sei impazzito ? Prima tenti di soffocarmi e adesso questo …
Mi vuoi forse far venire une crise cardiaque ?!" chiese George, appoggiandosi una zampa sul cuore
"Ah ... magari ci rimanessi secco" affermò il coniglio, socchiudendo gli occhi
Prima che George potesse rispondere in maniera poco consona per un animale della sua età, ci pensò Jasper a calmare i bollenti spiriti dei due mammiferi, ponendo una sola domanda
"Che cosa avete detto ?"
Otto e Abe, guardarono il vecchio montone per un paio di secondi, per poi espirare profondamente
 
 
 
 
Intanto, a bordo del furgoncino …
 
“Non mi sono mai sentita così in imbarazzo in vita mia. È tutta colpa TUA”
“Colpa mia ?! È questa la gratitudine che mi merito per essermi preoccupato per il tuo stato di salute ?”
“TACI … prima che …”
“Prima che … cosa ?
La colpa è solo TUA. Se fossi stata ferma al tuo posto, io avrei preso le chiavi e non sarebbe successo nulla”
“Colpa mia ?! Se ricordo bene, è stata una certa volpe di nome Nicholas Piberius Wilde a lanciarmi le chiavi del furgone senza nessun preavviso. Lo conosci per caso ?”
“Certo che sì !
E posso dirti che è veramente una volpe con una personalità FANTASTICA e con un sorriso smagliante”
“Sei veramente una cosa incredibile …” concluse Judy, scuotendo lentamente la testa e tornando a concentrarsi sulla guida, mentre la volpe si stiracchiò sul sedile del passeggero con stampato in muso, un ghigno divertito
 
Era da almeno 10 minuti che stavano parlando di quel piccolo … episodio … che si era verificato a casa Hopps
Infatti, una volta varcata l’uscita della proprietà, la coniglietta non aveva pronunciato una sola parola
Era troppo impegnata a cercare di far sparire l’imbarazzo e il rossore che la stavano continuando a tormentare … sia esteriormente che interiormente
Quando pensava di aver ripreso il controllo di sé, l’immagine dei suoi genitori si presentava nuovamente davanti alla sua mente, facendola ripiombare nella situazione di disagio da cui stava cercando disperatamente di uscire
 
Che cosa avevano pensato mamma e papà in quel momento?
Pensavano che lei e Nick, fossero …
No … no no no no … sarebbe stata una cosa … INNATURALE … e poi lei, non pensava ancora a quelle cose …
Ma allora, come mai il suo cuore riprendeva a battere più velocemente ogni volta che ripensava a quella scena ?
Quella scena in cui Nick le accarezzava la testolina …
Forse perché aveva percepito in quel gesto, compiuto dal partner, qualcosa di … DIVERSO …
Non era come le altre volte
Non riusciva neanche lei a spiegarlo … ma sentiva nel suo profondo, che qualcosa … qualcosa … stava cambiando nel loro rapporto … o forse era solo l’ennesimo inganno che il suo cuore le stava giocando ?
 
“Carotina … volevo solo avvisarti che fra 150 metri c’è uno STOP
Io vorrei vivere ancora per un po’
Quindi, se non è un disturbo per te, ti dispiacerebbe … FRENARE ?”
Judy venne riportata con le zampe per terra dal gridolino della volpe che stava indicando l’avvicinarsi di un incrocio abbastanza trafficato, mentre sul suo muso si era dipinto uno sguardo terrorizzato
La leporide, rendendosi conto della situazione e senza farsi prendere dal panico, cominciò a rallentare gradualmente, finché il veicolo non si fermò dolcemente prima della linea d’arresto
“Oh …” affermò sorpreso Nick, cercando di calmarsi … senza darlo troppo a vedere
“Che c’è ? Non dirmi che avevi … paura ? Avevi forse dei dubbi sulle mie doti di guida ?” chiese Judy, alzando un sopracciglio e sogghignando
“Assolutamente no
Ma sai, certe volte mi ritorna in mente il mio primo giorno di servizio con te, quando ti venne in mente la bella idea di frenare di colpo, facendo attaccare il mio succulento ghiacciolo sul mio delicato occhio
Non sai il dolore che ho provato togliendomelo … e tutto quello solo per una battuta riferita alla guida di voi conigli” affermò la volpe scuotendo lentamente la testa, per poi continuare
“E ti dirò di più, a casa ho conservato quei bellissimi e sofficissimi peli della mia pelliccia che erano rimasti attaccati al mio gelato
Li ho messi in una bustina e li ho incorniciati, appendendoli al muro … dovresti vedere che meraviglia
Con la scritta … LA MIA PARTNER DI LAVORO È UNA CONIGLIETTA OTTUSA E PERMALOSA, OLTRE CHE UN PERICOLO ALLA GUIDA” concluse il canide, trattenendo una risata, mentre osservava la coniglietta alzare gli occhi al cielo, per poi aggiungere
“Allora … dove si va ?”
La leporide non disse nulla, si limitò a far ripartire il furgoncino, inserendosi nella rotonda, per poi svoltare a destra dell’incrocio, immettendosi subito dopo, in una stradina sterrata che, secondo il cartello informativo, li avrebbe portati alla casa di riposo Vecchia Querciola
 
Nell’abitacolo calò di nuovo il silenzio, finché Judy non parlò
“Comunque … grazie per prima”
Nick si voltò velocemente verso la sua partner, rimanendo sorpreso per qualche secondo, per poi affermare
“Oh … beh … ci tengo alla mia pelliccia
E poi, se si venisse a sapere che il MIGLIOR AGENTE DI POLIZIA di tutta Zootropolis, non rispetta la segnaletica stradale …”
“Non mi riferivo a quello, volpe ottusa” disse la coniglietta, alzando gli occhi al cielo
Il canide, dopo un minuto di elaborazione, aprì lentamente la bocca
“Ah … per quella cosa …
Mah … non c’è di che carotina
Quando vuoi, il TUO fidato Nick è sempre pronto a tirarti fuori da situazioni alquanto imbarazzanti
Certe volte, mi chiedo come faresti senza di me” concluse la volpe, rivolgendo un sorriso verso la partner
 
 
 
Già … come farei senza di te ?
Quando sono arrivata a Zootropolis, sei stato il primo animale che mi ha sbattuto in muso la verità, convincendomi che non sarei mai riuscita a diventare un VERO agente di polizia … ma non avevi fatto i conti con la mia tenacia e perseveranza … è questo ti è costato caro …
Sei stato il primo della tua specie ad essere stato ingannato da una tenera e dolce coniglietta … e questo non ti è andato giù
Così hai cercato di farmi rallentare nelle indagini
Ancora oggi ho gli incubi, se ripenso a quanto tempo abbiamo sprecato alla motorizzazione … insieme a Flash
Ma poi, qualcosa è cambiato …
Quando siamo stati aggrediti dal signor Manchas, ho intravisto un animale diverso
Quando mi hai difesa di fronte a Bogo che voleva licenziarmi, qualcosa si è acceso nei tuoi occhi …
Sulla funivia ti sei aperto, raccontandomi della tua difficile infanzia e ti sei FIDATO, per la prima volta in vita tua, di un animale che conoscevi da poco
E al museo di storia naturale, hai dimostrato di avermi a cuore … proteggendomi
Perché sì, mio caro Nick … sono stato il primo mammifero, una preda per giunta, a prenderti sotto la sua ala e a dimostrarti quello che nessun altro animale ti ha mostrato nei tuoi confronti … AMICIZIA, QUELLA VERA E AFFETTO
Sarei persa senza di te …
 
 
 
Questi pensieri risuonarono silenziosi nella mente di Judy, che non poté far a meno di sorridere
In fondo, quella era la verità … LA SEMPLICE E PURA VERITÁ
“Terra chiama carotina … Terra chiama carotina … rispondi … passo
OCCHIO ALLA STRADA !”
Il secondo urletto di Nick, riportò la leporide con le zampe per terra e soprattutto, con gli occhi sul percorso … dal quale stava pericolosamente uscendo fuori pista
“Va tutto bene ?
Con questi tuoi continui momenti di assenza, mi costringi a prendere la patente che non ho mai preso
Almeno non rischio per la mia incolumità” affermò la volpe, rivolgendo uno sguardo severo verso la partner
“No … no … tutto a posto
Stavo solo pensando a …” la coniglietta si stoppò un momento, mentre il furgoncino aveva superato un enorme cancello in ferro battuto, con a fianco un’insegna bianca recitante la scritta
 
 
 
BENVENUTI ALLA CASA DI RIPOSO VECCHIA QUERCIOLA
 
 
 
Non poteva dirgli certo la verità. Doveva inventarsi una scusa … e alla svelta
Così, mentre il veicolo prendeva posto nel parcheggio della struttura, Judy rispose
“Stavo pensando a nonno Otto. Chissà come sta …”
“Aspetta un momento … intendi dire quel coniglio che ha adottato quel pazzo di Sheldon ?” chiese confuso il canide
“Esattamente !
Vedrai, ti piacerà. È un animale veramente simpatico. Non vedo l’ora di poterlo riabbracciare” aggiunse Judy con un sorriso, spegnendo il furgone
“Ed eccoci arrivati
Benvenuto all’alloggio per anziani Vecchia Querciola” concluse la leporide con entusiasmo
“Ti ringrazio carotina … ma avevo già letto il cartello all’entrata” affermò Nick, voltandosi a guardare il paesaggio circostante fuori dal finestrino, per poi aggiungere
“Ho una domanda … tuo nonno è un coniglio dal pelo grigio e con un grande paio di occhiali neri ?” chiese il canide, voltandosi verso la partner
“Ehm … sì perché me lo chiedi ?” domandò dubbiosa Judy
La volpe indicò semplicemente con una zampa, la veranda della casa di riposo, mentre sul suo muso e su quello della coniglietta, si andava a dipingere un sguardo perplesso per via dello spettacolino che si stava verificando
 
Due mammiferi, e precisamente un cervo e un tasso del miele, entrambi vestiti con un'uniforme bianca, erano impegnati a strattonare un vecchio coniglio per le zampe anteriori, tentando di liberare il didietro dell'animale dalla morsa di un enorme vaso di terracotta
Il tutto era osservato da un modesto numero di mammiferi anziani che bisbigliavano e ridacchiavano a bassa voce
 
Judy, dopo un primo momento di sorpresa, sbatté velocemente due o tre volte le palpebre, mentre spalancava pian piano gli occhi
Quello era suo nonno ?!
Come cavolo aveva fatto a incastrarsi in un vaso ?
Qualcuno l'aveva spinto ? O forse era inciampato ?
Si era fatto male ? O peggio, si era rotto qualcosa ...
Oppure, situazione più plausibile, stava cominciando a perdere qualche colpo ?
Dopotutto, aveva i suoi anni ...
 
"Ehm ... cosa vogliamo fa ..." provò a dire la volpe, rompendo quel silenzio imbarazzante che si era creato, voltandosi verso la partner che nel frattempo aveva aperto la portiera del furgoncino, dirigendosi a gran velocità verso la veranda in legno, lasciando da solo Nick in macchina
"Oh ... beh ... io rimango qui
Ti ricordi che cosa è successo un mese fa con quella vecchietta di pangolino che è la proprietaria del … chiamiamolo appartamento … in cui abiti vero ? È stata un’esperienza che preferirei evitare
Con gli animali anziani non ci so proprio fare
Per te è un problema ?" chiese il canide, abbassando il finestrino del veicolo e rivolgendosi verso la leporide che stava percorrendo il lungo sentiero in ghiaia, senza degnarlo di una risposta
“Suppongo sia un no” affermò la volpe, sorridendo e sprofondando nel sedile del passeggero
 
 
 
 
Intanto, sulla veranda …
 
"Calmati Otto !
Così non riusciamo a toglierlo"
"Mi tranquillizzerò solo quando quei vecchi uccellacci del malaugurio se ne saranno andati
Non avete niente di meglio da fare, tutti quanti voi ?"
"Ok gente ... circolare
Non c'è nulla da vedere" disse il tasso del miele, lasciando l'arto del coniglio, voltandosi e rivolgendosi al gruppetto di mammiferi anziani, invitandoli con un gesto delle zampe, a rientrare dentro la casa di riposo
Peccato che ... i giovani spettatori ... non avessero alcuna intenzione d'abbandonare la balconata, dove si stava verificando quel piccolo sketch
Anzi, ignorarono completamente l'invito del mellivoro
 
"Ma come diavolo ci sei finito qua dentro Otto ?" chiese il cervo, intento a strattonare il coniglio per l’altro arto, mentre con la zampa posteriore teneva fermo il vaso
"Già ... sarei curioso di saperlo anch'io" aggiunse il tasso, voltandosi verso la direzione del coniglio, che tentò d'articolare qualche parola
"Oh ...ecco ... sono ... scivolato ... suuuu .... llo ... zerbino ... da solo ... mentre rientravo dentro" affermò il mammifero dalle lunghe orecchie, sorridendo nervosamente e sperando che i due infermieri si bevessero quella piccola storiella che aveva inventato sul momento
Non poteva di certo raccontargli la verità
Già era situazione piuttosto imbarazzante, se poi avesse raccontato come si erano svolti veramente i fatti ...
Tutti gli inquilini dell'alloggio per anziani lo avrebbero preso in giro fino alla sua morte
 
"Ah ... adesso capisco tutto" affermò il cervide, sorridendo e annuendo lentamente
"Non ti preoccupare. Sono cose che succedono
L'importante è che non ti sia fatto male
Forza Frank !
Vediamo se riusciamo a tirarlo fuori di qui
Io tengo il vaso per i manici tirandolo verso destra, mentre tu afferri il caro vecchio Otto per entrambe le zampe e lo tiri dalla parte opposta" concluse il cervo, rivolgendosi verso il suo collega, per poi afferrare saldamente le impugnature di terracotta del contenitore
“D’accordo, Francis” affermò il tasso, afferrando gli arti anteriori del coniglio, pronto a strattonare il mammifero anziano
Nel frattempo, Otto tirò un sospiro di sollievo, mentre sul suo muso si andava a formare un sorriso
Per fortuna se l'erano bevuta ... o almeno, questo era quello che lui credeva
 
"Io non ricordo nulla di tutto questo ...
Abe ti ha sollevato dalla sedia, PRENDENDOTI TRA LE ZAMPE
Poi avete cominciato a ondeggiare a destra e a sinistra come due liceali al ballo di fine anno, e infine Abraham ti ha fatto fare una giravolta talmente forte, che hai cominciato a roteare fuori controllo sulla veranda, atterrando alla fine, dentro al vaso
Sono quasi sordo, ma ci vedo ancora bene"
Sulla veranda in legno calò un silenzio di tomba
Nessuno osò proferire parola
Tutti i presenti guardarono con uno sguardo stupito l'animale che aveva parlato, incluso Otto, che lanciò un'occhiata assassina verso il mammifero che, in un secondo momento, avrebbe subito la sua ira funesta
Il primo a rompere quel mutismo fu il cervo che, dopo qualche secondo di riavvio celebrale, provò a mettere in fila due parole di senso compiuto
"Jasper ... ma che stai ..." provò a dire il cervide osservando rapidamente prima il coniglio e poi il suino, che era seduto vicino a un montone su una sedia a rotelle e con un grosso paio di occhiali
"Uhm ... situazione piuttosto ... imbarazzante ..." sbiascicò il maiale, grattandosi la testa, mentre cominciava a diventare rosso in muso
 
Il silenzio regnò di nuovo sovrano, fino a quando, da dietro le retrovie del gruppo di mammiferi anziani, qualcuno non iniziò a ridere seguito subito dopo, dal resto degli altri animali
Nel frattempo Otto si passò una zampa sul muso, mentre l'imbarazzo e la rabbia crescevano in lui
 
Ma perché quel maledetto ovino lanoso, combinava solo guai quando apriva la bocca per parlare ?
E perché mai quel vecchio suino, quando sentiva QUELLA CANZONE, gli veniva un'irrefrenabile voglia di ballare, coinvolgendo anche altri animali ... contro la loro volontà ?
Perché ci metteva così tanto a morire ?
Avrebbe finalmente riposato in pace e in tranquillità
Invece no ... era costretto a sorbirsi, tutti i giorni, quei due mammiferi ... senza dimenticare la presenza dell’ AVVOCATO DELLE CAUSE PERSE ...
A volte si chiedeva come aveva fatto in gioventù, a conoscere un trio di animali come loro
 
Intanto Frank si era girato nuovamente verso il gruppo di anziani, invitandoli a fare silenzio e cercando di non scoppiare a ridere anche lui ... ma senza riuscirci
Francis era rimasto imbambolato e immobile, con le zampe ben serrate ai manici dell'anfora che teneva ancora sollevata diagonalmente, continuando a fissare il coniglio
"Complimenti Abe ... grazie per avermi fatto concludere in bellezza questa giornata" disse sarcasticamente il coniglio, rivolgendosi al suino
"Beh ... ecco ..." provò a dire il maiale, cercando di trovare una scappatoia
"Que vous plaignez-vous Otto ? Di cosa ti lamenti ?
Non dicevi che volevi fare quelque chose d'intéressant ?" aggiunse il canide bianco, continuando a ridere a crepa pelliccia
Il coniglio socchiuse gli occhi, rivolgendo uno sguardo ben poco amichevole verso il lupo artico
Ma, prima che potesse aggiungere qualcosa di poco consono che non si addiceva a un animale della sua età, Abe pensò bene di peggiorare ulteriormente la situazione
"Comunque, per precisare, non ci stavamo ABBRACCIANDO ... stavamo solo BALLANDO un lento" affermò il suino, facendo aumentare le risate degli altri animali
 
"ABE !
CHIUDI QUELLA BOCCA O GIURO CHE TE LA TAPPO CON UNA MELA !" sbraitò Otto, lanciando un’occhiata assassina verso il suino, che provò a difendersi
"IO DOVREI STARE ZITTO ?!
E di Jasper che mi dici ? È stato lui a spifferare TUTTO" concluse il canide, indicando il montone
"Che cosa hai detto ?!
Io sarei BRUTTO ?! Ma ti sei visto allo specchio ?" domandò l’ovino con un tono offeso, indicando il muso del suo compagno
"Non ho detto brutto
Ho detto che sei un CHIACCHIERONE"
"Per cena servono il SALMONE ?
Oh ... ma è una cosa fantastica !
Finalmente qualcosa che si possa chiamare cibo"
Questo piccolo siparietto non fece altro che far amplificare ancor di più il volume delle risate, facendo raggiungere al mammifero dalle lunghe orecchie il limite massimo di sopportazione ... e il colorito rosso che stava prendendo il possesso delle sue guance, ne era una chiara dimostrazione
Un’attestazione che necessitava di uno sfogo ... altrimenti il cuore del coniglio non avrebbe retto ancora a lungo
Fortunatamente questo sfogo non arrivò mai
 
"Nonno ?"
Tutti i presenti smisero immediatamente di ridere, voltandosi verso la direzione di quella voce
Ai piedi della piccola scalinata, c'era una graziosa coniglietta dal pelo grigio e con due grandi occhioni color ametista, intenta a osservare il vecchio coniglio
"Nonno ?" ripeté la leporide, aspettando una risposta da parte del suo simile
Otto socchiuse leggermente gli occhi, concentrando lo sguardo sulla nuova arrivata
Il silenzio continuò a regnare sovrano, finché il coniglio non alzò il sopracciglio destro
"Trudy ?" chiese il mammifero anziano, con un tono confuso
Per tutta risposta la coniglietta alzò gli occhi al cielo
"No, nonno
Non sono Trudy, sono Judy
Ti ricordi ?" provò a dire la leporide, gesticolando con le zampe … nessuna reazione da parte del coniglio che alzò le spalle in segno di negazione
La coniglietta espirò profondamente, stropicciandosi gli occhi
Era meglio fare un altro tentativo
“Sono Judith … la tua adorabile nipotina che veniva sempre a trovarti” affermò la mammifera dalle lunghe orecchie, rivolgendo uno sguardo molto loquace verso il suo simile che, dopo alcuni secondi, aprì lentamente la bocca, segno che forse, aveva conosciuto l’animale che aveva di fronte … e invece no
Otto la richiuse subito dopo, scuotendo la testa
La leporide rimase a fissare suo nonno per un paio di secondi, per poi annuire lentamente
Non le rimaneva che giocare un’ultima carta … quella che lei detestava di più: USARE IL SUO NOME COMPLETO
Così, dopo aver preso un profondo respiro, la coniglietta parlò
“Sono Judith Laverne Hopps, nonno
La tua nipotina che voleva diventare un agente di polizia” concluse rossa in muso il piccolo mammifero
 
Otto rimase in silenzio per alcuni secondi, per poi spalancare gli occhi e la bocca dallo stupore … forse FINALMENTE, aveva capito chi aveva di fronte
"JUDITH !!!! AMORE DI NONNO !!!!
MA ALLORA SEI VIVA !
NON TI HANNO MANGIATO IN QUELLA GRANDE METROPOLI PIENA DI PREDATORI FAMELICI !" esclamò il coniglio tutto entusiasta, saltando fuori dalla bocca del vaso con una facilità incredibile, per poi scendere di corsa i quattro gradini, abbracciando infine, la sua adorata nipotina
Nel frattempo, tutti gli altri animali erano rimasti con le fauci spalancate mentre il mammifero dalle lunghe orecchie continuava a sbaciucchiare il suo simile
Forse non si era nemmeno reso conto di essersi liberato dalla morsa del contenitore di terra cotta ... tutto da solo, per giunta
"OH … GIOIA MIA, che bella sorpresa che mi hai fatto !
Come stai ? Tutto bene ?" chiese Otto, continuando a manifestare la sua dimostrazione d'affetto nei confronti di sua nipote che, dopo un primo momento d'assenza, ritornò con le zampe sulla terra ferma
“Ehm … sono … felice anch’io di rivederti, nonno” affermò Judy, abbracciando affettuosamente il vecchio coniglio
 
Una scena veramente tenera
Dove si poteva percepire l’amore e l’affetto che c’era tra una nipote e suo nonno
Un legame molto forte e saldo, quasi quanto quello che c’era tra un figlio e i propri genitori
Judy AMAVA suo nonno OTTO
Fin da piccola aveva stretto con lui un rapporto molto forte … anche con la nonna che, si chiedeva più volte, come aveva fatto a sposare un tipo brontolone e testone come lui
Da cucciola, ogni volta che li andava a trovare, era felice di passare del tempo con loro
Con il nonno Otto che le raccontava le sue avventure marittime … a volte inverosimili … insieme a Sheldon, mentre la nonna Claire preparava una deliziosa torta alle carote … che una volta pronta, sarebbe stata divorata da Otty (nomignolo utilizzato dalla femmina di coniglio per chiamare suo marito)
Così la nonna era costretta a rimproverare quel golosone di un leporide e a ricordargli il livello del suo colesterolo, provocando le risate della nipotina
Poi tutto cambiò quando Claire si addormentò nella morte
Il nonno ne uscì … devastato … era come se una parte di lui, gli fosse stata strappata via con violenza … nel profondo dell’anima, lasciandolo a metà
E dire che si era preparato per quell’evento … ma quando si verifica, NON SEI MAI PRONTO ad affrontare tutta la tristezza, la solitudine e altre emozioni che quella situazione crea
Puoi decidere se lasciarti schiacciare e sopraffare da questi sentimenti negativi; oppure puoi scegliere di rialzarti e continuare il tuo percorso, finché anche tu non raggiungerai il sonno eterno
 
Purtroppo, Otto scelse la prima opzione
I primi mesi era costretto a convivere con la consapevolezza che quando si svegliava la mattina, di fianco a lui non c’era NESSUNO
E durante il corso della giornata, doveva sforzarsi di tenere sotto controllo tutti quei ricordi che lo portavano a rammentare che ora era DA SOLO
Soltanto la solitudine gli teneva compagnia durante quelle lunghe giornate
 
E dire che Judy aveva sempre cercato di far sorridere il nonno quando lo andava a trovare, ma vedeva e si rendeva conto che qualcosa in lui era cambiato
Si stava … lasciando andare … in tutti i sensi, sia fisicamente che emotivamente
Nonostante tutto, toccava il cuore vedere che quando lo veniva a trovare la sua nipotina, il vecchio mammifero cercava di non mostre alla piccola quanto stava male … lo faceva per non farla preoccupare
Alla fine, Bonnie e Stu decisero, per il suo bene, di farlo alloggiare nella casa di riposo Vecchia Querciola
 
Quando Otto lo venne a sapere andò su tutte le furie
 
 
 
Ah … è così che la mettiamo, eh ?
Volete sbarazzarvi del peso morto
Perché non mi sparate direttamente ? Così vi liberate del problema …
 
 
Papà … qui nessuno di noi ti vuole MORTO
Sei TU che ti stai uccidendo da solo
Non vedi come ti stai riducendo ?
Non mangi più, passi notti insonni … ti stai lasciando andare !
Secondo te, mamma voleva vederti ridotto in questo stato ?
 
 
 
Fortunatamente, dopo MOLTO TEMPO E PAZIENZA … soprattutto quella … i suoi familiari riuscirono a fargli capire che quella, per lui e per il suo bene, era la scelta più saggia e amorevole che potessero fare
E non si sbagliarono affatto !
 
Che sorpresa fu per Otto scoprire che nello stessa struttura, erano ospitati quei suoi tre vecchi compagni d’avventure in gioventù: Abraham (per amor di brevità, Abe) Zozzons, il papà di Homer, l’assiduo frequentatore del bar di Boe; Jasper Beardley, il vecchio montone sulla sedia a rotelle con l’udito ancora molto … fine … ; e infine il vecchio lupo artico francese, avvocato di grande fama passata, George Hautecourt
Grazie allo loro presenza, riuscirono a risollevare il morale del coniglio anziano e a tiralo fuori dalla fossa che lui stesso si era scavato con le sue proprie zampe
 
"Non sai quanto sono felice di rivederti Judith" affermò Otto, sciogliendo l'abbraccio e guardando negli occhi la sua nipotina che, per tutta risposta, alzò lo sguardo al cielo
"Nonno ..." disse la leporide con un tono infastidito
"Che c'è ?
Non è il tuo nome ? Judith Laverne Hopps ?
Vuoi togliere al tuo povero nonno anche questo piccolo sfizio ?" chiese il coniglio, rivolgendo un sorriso verso la coniglietta, che scosse lentamente la testa
"Andiamo !
È un bel nome ..." continuò Otto, trattenendo una risatina
Sapeva che sua nipote non gradiva quando gli altri la chiamavano con il suo nome completo ... ma si divertiva troppo a irritarla
 
 
 
Mi sembra di essere una di quelle vecchie dame dell' 800 che, prima del loro vero nome ... che poi non era un granché ... ne avevano altri, ereditati da bisnonni, trisavoli, eccetera, eccetera
Di chi è stata la brillante idea di chiamarmi così ?
 
 
 
Era questa la domanda che era stata rivolta al vecchio mammifero, tanti anni fa, da una Judy di appena otto anni abbastanza irritata
E di fronte a quella determinazione di sapere il perché, Otto non poté far a meno di raccontare alla sua piccola nipotina, l'arcana leggenda sulle origini del suo nome ... cosa che fece addormentare la cucciola di coniglio dopo i primi 3 minuti
 
Neanche al vostro fidato narratore è dato scoprire questo segreto
In quanto, devo ammetterlo, la mia capacità d'attenzione è venuta meno
L'unico mio motivo di vanto è che il mio acume è durato più di quello della piccola Judy ... anche se solo per alcuni minuti in più
Posso solo dirvi che, dopo quell'episodio e alla distanza di un mese, la nostra piccola coniglietta riuscì a convincere i suoi genitori a farle ... più che cambiare, accorciare ... il suo nome, anche se dovette fare i conti con suo nonno che non era molto d'accordo con questa decisione
Alla fine, si raggiunse un compresso: il nome Judith fu abbreviato a Judy con grande gioia della leporide; mentre, per la felicità di nonno Otto, il secondo nome Laverne ... che, se non ricordo male, era il nome della bisnonna materna ... o forse era paterna ... che aveva fatto ... qualcosa di ... ehm ... importante ... venne lasciato integro
 
Un compromesso equo, a detta del sottoscritto
Ma col passare del tempo, per la contentezza della coniglietta, questo accordo tra le parti non venne rispettato
Infatti il secondo nome della leporide cominciò a essere omesso, finché non cadde in disuso ... troppo lungo da pronunciare e inoltre, veniva puntualmente utilizzato per battute alquanto squallide
Un esempio ?
 
 
Durante l'appello a scuola
Hopps Laverne ?
E regolarmente saltava fuori il simpaticone della classe che chiedeva
L'-AVERNE DI COSA ?
 
 
Indipendentemente se avete capito la battuta o meno ... una vera tristezza per il mondo della comicità ...
Nonostante tutto, nonno Hopps non decise di seguire il branco
Continuò a chiamare la nipotina col suo nome completo e l'avrebbe fatto finché non sarebbe passato a miglior vita ... non le avrebbe dato questa soddisfazione, poco ma sicuro
Bene, ritornando alla nostra storia ...
 
 
 
"Non puoi proprio farne a meno, non è vero nonno ?" chiese Judy, rivolgendo uno sguardo molto loquace verso il coniglio anziano
"Oh ... andiamo !
Quando avevi otto anni, hai fatto una testa così ai tuoi genitori per fartelo cambiare, nonostante il mio disappunto
Ora mi vuoi togliere anche il divertimento di ricambiarti il favore, ricordandoti l'errore che hai fatto ?" concluse il mammifero dalle lunghe orecchie, sorridendo
La coniglietta non poté far a meno di espirare profondamente, ritornando ad abbracciare suo nonno e a sussurargli in un orecchio
"Sei veramente una cosa incredibile"
"Oh ... ti ringrazio
Ma questo già lo sapevo" affermò il mammifero anziano con un tono ironico, ricambiando la dimostrazione d'affetto della nipote
"Scusate ... non vorrei interrompere questo tenero momento, ma potrei sapere chi è lei ?
Gli orari per le viste sono già finiti da un pezzo, lo sa signorina ?"
 
Entrambi i conigli si voltarono verso l'animale che aveva parlato e che si trovava sulla veranda in legno, attorniato da un gruppo di mammiferi anziani che stavano osservando incuriositi, i due leporidi in questione
"Oh ... ecco ... non lo sapevo ... mi scusi. Ma ..." provò a dire la coniglietta, sinceramente imbarazzata, venendo stoppata da un tasso del miele
"Guardi ... non per essere il guastafeste o l'insensibile di turno ... per carità ...
Ma devo chiederle di tornare domani
Adesso è quasi ora di cena
Sono le regole. Spero che capisca" terminò il mellivoro, rivolgendosi verso la leporide con un sorriso
"Sì, ha perfettamente ragione
Ma vede, io sono venuta per ..." tentò una seconda volta la leporide, venendo però interrotta da suo nonno
"Uhè ... mangia miele !
Ma con chi credi di parlare ? Lo sai chi è lei ?" chiese il leporide con un tono infastidito misto a orgoglio, indicando la sua nipotina che, per manifestare il suo disappunto in seguito al comportamento del nonno, diede una leggera gomitata sul costato del mammifero anziano
 
"Beh ... di sicuro non è Bonnie
Se fosse stata lei, l'avremmo riconosciuta lontano un miglio ... e poi sarebbe venuta insieme a Stu
Quindi, per esclusione, suppongo sia una delle tue tanti nipoti che ti vengono a trovare" affermò il cervide, mentre riposizionava il vaso di terracotta vicino al pilastro della scalinata
"Grazie Sherlock, questo l'avevamo intuito" rispose in tono sarcastico il mellivoro, alzando gli occhi al cielo
"Davvero ... è molto bello vedere l'affetto che le tue nipoti mostrano nei tuoi confronti Otto" continuò Frank, rivolgendosi verso il duo di leporidi
"Ma le regole valgono per tutti
Sono veramente desolato signorina, ma le devo chiedere di ..."
"Però Frank ... mi sembra di aver già visto il suo muso da qualche parte ..." disse il cervo, riducendo gli occhi a due fessure e cominciando ad analizzare la diretta interessata
"Francis ...
Lavoriamo in un posto pieno zeppo di conigli ... tutti uguali fra loro, per giunta" affermò il tasso del miele, rivolgendo uno sguardo molto loquace verso il cervide, per poi aggiungere
"Magari la stai confondendo con un’altra leporide o con un altro animale … e non sarebbe la prima volta …
Ti ricordi la bellissima esperienza che abbiamo avuto una settimana fa con il povero Jason, vero ?" chiese il mellivoro, alzando un sopracciglio
 
Sulla veranda calò un silenzio di tomba
Il cervo diventò rosso in muso per l'imbarazzo, mentre con la zampa sinistra si grattò velocemente la nuca
"Ehm ... ecco ... è stato solo un piccolo ... fraintendimento ..." provò a dire il mammifero dalle corna ramificate, venendo interrotto da Frank
"Francis ...
Se non ricordo male, hai chiamato lo sceriffo Bishop, sostenendo che presso la nostra struttura si trovava, nientepopodimeno, che il serial killer JASON VOORHEES !" esclamò il tasso del miele, alzando le zampe al cielo
"Beh ... stavo controllando la lista dei nuovi arrivati e ... non è colpa mia se è nato lo stesso giorno e si chiama proprio come l'assassino di ..." cercò di difendersi il cervide, gesticolando convulsamente
"VENERDÌ 13
Un film, Francis ... un film ..."
"Hai dimenticato di specificare che fosse HORROR, Frank
Lo sai che non adoro quei generi, finisco col diventare paranoico
Ti avevo detto che non volevo guardarlo, ma tu no ..."
"Pensavo che scherzassi
Ma se avessi saputo quello che avresti fatto a Jason ..." disse il mellivoro, fermandosi un momento e scuotendo lentamente la testa, per poi aggiungere
"Imbavagliare e legare un povero ottantenne, chiudendolo dentro a un armadio ... UN OTTANTENNE !"
Dopo che il tasso del miele ebbe finito di pronunciare quelle parole, nelle retrovie del gruppo di mammiferi anziani, si sentì qualcuno pronunciare una sola parola che venne udita da tutti i presenti
"DISGRAZIATO"
 
Come spinti da uno strano stimolo o, molto probabilmente, dalla curiosità, il gruppo di animali di terza età si divise in due gruppi, rispettivamente uno a destra e l'altro a sinistra della balconata in legno
Si formò così un varco dove, nel bel mezzo, si trovava un vecchio lupo nero, accompagnato dal suo fidato deambulatore che guardava in modo .... CAGNESCO penso sia il termine corretto ... il cervide
"Oh ... avanti Jason !
Lo sai che non l'ho fatto apposta" provò a dire Francis, rivolgendosi verso il canide
"Era il tuo primo giorno alla Vecchia Querciola, non parlavi con nessuno e ... mi dispiace dirtelo, ma avevi e hai tutt'ora un muso che ... beh ... non ispira molta ... simpatia" concluse il cervo, gesticolando con le zampe, mentre il predatore nero ridusse gli occhi a due fessure
"M-m-ma questo solo in apparenza" si affrettò a rimediare Francis, sorridendo nervosamente ... nessuna reazione da parte del lupo
"Oh avanti ... mettiti nei miei panni
La sera prima ero reduce da un film dell'orrore, la mattina, mentre controllo la lista dei nuovi arrivati, mi salta subito all'occhio un animale che si chiama proprio come il serial killer del film, oltretutto nato lo stesso identico giorno
Mammifero appartenente alla medesima specie del Jason di VENERDÌ 13, con lo stesso identico sguardo e atteggiamento ...
In un primo momento pensavo che fosse solo una coincidenza
Insomma, eri appena arrivato e dovevi relazionarti con il nuovo ambiente
Ma quando sono venuto a spiarti in camera tua, e ci tengo a sottolineare che l'ho fatto SOLO per salvaguardare la mia incolumità e quella degli altri, e ti ho visto fra le zampe QUELLA MASCHERA e un machete ...
Secondo te, cos'avrei potuto pensare ?" chiese il mammifero dalle corna ramificate, guardando con uno sguardo interrogativo il lupo, per poi aggiungere
"Un po' di empatia ..."
 
Dopo alcuni secondi di silenzio, dove il tempo sembrava essersi fermato, il lupo nero parlò
"Empatia ?" chiese Jason, facendo finta di non aver capito bene quello che aveva detto il cervide, per poi scoppiare
"EMPATIA ?!
TU DOVRESTI MOSTRARE EMPATIA NEI MIEI CONFRONTI !
HAI IDEA DI COME CI SI SENTA AD ESSERE IMBAVAGLIATI E LEGATI COME UN SALAME AL PROPRIO DEAMBULATORE, PER POI ESSERE SBATTUTI DENTRO A UN ARMADIO POLVEROSO PER 40 MINUTI ?!" domandò furente il canide, diventando ... potete crederci o no ... rosso in muso
"E TUTTO QUESTO PER UN COSTUME !
PRIMA D'ANDARE IN PENSIONE E DI VENIRE QUA, ERO IL RESPONSABILE DEL REPARTO TRAVESTIMENTO E TRUCCO DI UNO DEI TANTI FAMOSI STUDI DI HOLLYWOOD
IL COSTUME DI JASON VOORHEES, DI VENERDÌ 13, ERA PER IL MIO NIPOTINO CHE SAREBBE DOVUTO VENIRE A PRENDERLO QUEL POMERIGGIO PER ANDARE A UNA FESTA ORGANIZZATA DA UN SUO COMPAGNO
E INVECE HA TROVATO SUO NONNO LEGATO E CHIUSO DENTRO A UN ARMADIO !
E LA COLPA ERA DI UN CERVO CHE L’AVEVA SCAMBIATO PER UN ANIMALE CHE NEANCHE ESISTE" concluse furente il canide, mentre gesticolava con le zampe e cercava di riprendere fiato
 
"Jason ... ricordati la pressione ...." gli rammentò il cervide, notando il muso paonazzo del predatore nero, mentre il tasso del miele si stropicciò gli occhi per la disperazione … forse non avrebbe dovuto tirare in ballo l’argomento
"Vado a prendere il defibrillatore ... per sicurezza" concluse Frank, espirando profondamente e dirigendosi verso l'entrata dello stabilimento, venendo però fermato dalla canide
"TU NON VAI DA NESSUNA PARTE MANGIA MIELE
ANZI, DOVRESTI STARE QUI PER ASCOLTARE E RIFLETTERE SU CHE TIPO DI ANIMALE HAI COME COMPAGNO DI LAVORO
E POI IL MIO CUORE VA ALLA GRANDE" concluse il canide orgoglioso, battendosi una zampa sulla parte sinistra del petto
"Certo ... come quella volta che pensavi di aver vinto alla lotteria e stavi rischiando di rimanerci secco" disse il tasso del miele, rivolgendo uno sguardo molto loquace verso il mammifero anziano
"Beh … non è stata colpa mia” affermò il canide, mentre cominciava a calmarsi e a riprendere il suo normale colorito
“È stata tutta colpa del presentatore che teneva il biglietto vincente girato al contrario
Che incompetente ..." terminò il lupo, scuotendo la testa
 
“Ehm … chiedo scusa
Ma io dovrei …” una vocina timida s’intromise nella conversazione tra i tre mammiferi che si voltarono contemporaneamente verso la direzione di quel suono
“Lei è ancora qui ?” esclamò stupito il mellivoro, osservando l’animale che aveva parlato: la giovane coniglietta dagli occhioni color ametista che era venuta a trovare Otto
“Le ho già detto che …” provò a dire Frank, venendo interrotto dal cervo che, con un tono meditativo, disse
“Eppure sono sicuro di aver già visto quegli occhi da qualche parte …” concluse Francis, appoggiandosi una zampa sotto il mento, in segno di riflessione
“Se per ogni volta che dicevi di ESSERE SICURO di qualcosa, io avrei scommesso il contrario, a quest’ora sarei milionario” affermò sarcasticamente il tasso del miele, alzando gli occhi al cielo
“Ma questa volta ne sono più che certo
Assomiglia a …” il mammifero dalle corna ramificate non riuscì a terminare la frase che un grido, proveniente dall’intero dell’edificio, attirò l’attenzione di tutti i presenti e in particolar modo, degli anziani
 
 
 
LA CENA È SERVITA !
 
 
 
In seguito a quell’annuncio, con una velocità fuori dal comune per la loro età, il gruppo di mammiferi di terza età si riversò dentro la casa di riposo, dirigendosi … chi con il bastone, chi con il deambulatore e chi cercava di sorpassare la marmaglia con la sedia a rotelle … verso un’unica destinazione: LA SALA MENSA, cercando di accaparrarsi i tavoli migliori e, soprattutto quelli che venivano serviti per primi
D’altronde, come dice quel vecchio proverbio: CHI ARRIVA PRIMO, MEGLIO ALLOGGIA
 
Così la balconata in legno si svuotò del tutto, finché non rimasero solo un gruppetto di mammiferi formati da: un duo di conigli, un tasso del miele e un cervo, un montone, un maiale e un lupo artico ... sembra l’inizio di una barzelletta, non è vero ?
 
Il silenzio regnò sovrano per un paio di minuti, finché la leporide non si decise a parlare
“Bene … visto che le acque si sono calmate, io sarei venuta a prendere mio nonno per fargli trascorrere la serata insieme a noi” affermò Judy, rivolgendo un sorriso verso i due infermieri che, dopo neanche tre secondi, si guardarono a vicenda, per poi esclamare all’unisono
“E perché non ce l’ha detto prima ?”
“Ci ha provato per almeno tre volte, ma voi eravate troppo occupati a bisticciare fra di voi come due cuccioli” disse Otto, rivolgendo uno sguardo molto loquace verso i due infermieri
“Beh … ecco … lasciamo stare
Se sera venuta solo per questo … le chiedo scusa per il mio comportamento di prima e per averla fatta aspettare troppo
D’accordo … venga dentro a firmare i documenti, signorina …
Mi perdoni ancora una volta, ma non credo di aver capito bene il suo nome” affermò il mellivora sinceramente imbarazzato, grattandosi la testa
“Oh … Judy Hopps” disse semplicemente la coniglietta, sorridendo
 
I due infermieri, in seguito a quella notizia, sbarrano immediatamente gli occhi, sbattendo più volte le palpebre
“C-c-c-ome … prego ?” chiese Frank, convinto di non aver capito bene cos’avesse detto la coniglietta
“Ehm … Judy Hopps” ripeté semplicemente la leporide, dopo un primo momento di esitazione … nessuna reazione da parte dei due animali, finché …
“AH … te l’avevo detto che mi sembrava di averla già vista da qualche parte !” esclamò euforico il cervide, toccando con il gomito, la spalla del suo compagno
“PER TUTTA LE CORNA DEI MIEI ANTENATI !
IL FAMOSISSIMO AGENTE JUDY HOPPS È QUI DAVANTI A NOI ! IN CARNE E OSSA !
DITEMI CHE NON È UN SOGNO …” continuò eccitato Francis, cominciando a muovere velocemente le zampe, cercando di farsi aria
Nel frattempo il suo compare, dopo aver riattivato quei pochi neuroni che erano rimasti attivi nel suo cervello, cercò d’articolare due parole di senso compiuto
“Lei è … l’agente … che … Judy Hopps … la … insomma …?” riuscì a sbiascicare il tasso del miele
La coniglietta non poté far a meno di annuire semplicemente, divertita dalle espressioni meravigliate che si erano dipinte sui musi dei due infermieri che avevano perso momentaneamente la capacità di parlare, limitandosi a gesticolare con fare concitato
 
"Aspetta ... aspetta ... aspetta ...
Fermi tutti ... time out ... troppe informazioni in una volta sola ..." disse improvvisamente il maiale, alzandosi dalla sedia sulla quale si era accomodato, vicino al lato destro del montone
"Otto ... questa tua nipote ..." cominciò il suino, indicando la coniglietta
"Non sarà mica la piccola tenera, dolce, emotiva, altruista, gentile, col sorriso raggiante che t'illumina la giornata, determinata, decisa, coraggiosa, sempre pronta a difendere e ad aiutare gli altri, che voleva rendere il mondo un posto migliore e che veniva a trovarti ogni giorno ... ehm ... ho dimenticato cosa dovevo dire ..." affermò confuso Abe, grattandosi la testa
"Mais, non sarà mica la petite Judy Hopps ?" disse il lupo artico, alzandosi a sua volta dalla seggiola dove si era seduto, sulla sinistra del pecorone
"Ecco ... era proprio quello che volevo dire io ... " aggiunse il suino, annuendo velocemente e indicando il canide
 
Per tutta risposta, il mammifero anziano guardò con un sorrisetto strano i due animali, dopodiché si rivolse verso la coniglietta
"Judy, amore di nonno, ti ricordi … per caso … chi sono quelle due mummie decrepite sulla veranda ?" chiese Otto, indicando i diretti interessati che nel frattempo, dopo aver sentito il nome della leporide, si erano guardati velocemente a vicenda
"Beh ... ecco ... sinceramente ... no" affermò la leporide, dopo aver squadrato con attenzione i due mammiferi anziani
"Ma come Judy ? Non ti ricordi di noi due ?" domandò sorpreso Abe, dirigendosi verso la scalinata della veranda, seguito a ruota dal canide
"Guardi ... mi dispiace, ma onestamente … no" disse Judy con un tono dispiaciuto
"Ok ... vediamo se questo può aiutarti a ricordare" cominciò il maiale, dopo aver sceso i gradini della rampa e fermandosi a pochi metri dal duo di leporidi, insieme al lupo artico
"Ti ricordi chi è stato il primo animale a insegnarti ad andare in bicicletta senza rotelle ?" chiese il suino, gesticolando con le zampe
"Ehm ... mio nonno ?" affermò dubbiosa Judy, alzando un sopracciglio
Il maiale, dopo qualche secondo di riflessione, annuì rapidamente
"Beh ... effettivamente ...
Ma proprio il primo - primo, il primissimo mammifero che ti ha mostrato come si faceva ?" domandò nuovamente Abe, provocando un'espressione perplessa sul muso della leporide
"Oh ... avanti !
La prima volta che ci hai provato insieme a me, ti sei spelacchiata il ginocchio destro e tuo nonno mi ha fatto una testa così … mi avrebbe scuoiato vivo” disse il suino, guardando con uno sguardo poco rassicurante Otto che, nel frattempo, aveva cercato di trattenere una risatina, per poi continuare
“Ma non è stata colpa mia
Il merito è da attribuirsi al mio … adorato … nipotino
Era particolarmente geloso nei tuoi confronti
Quel brutto bagarospo ... quel giorno l'avrei strangolato ... più forte delle altre volte … se tu mi avessi detto di non farlo ... perché era stato solo un incidente … quando in realtà, sapevi che non era così" concluse il suino, rivolgendo un sorriso verso la leporide che, dopo qualche secondo, spalancò gli occhi e la bocca in contemporanea
 
“E se ti sei ricordata di questa vecchia pancetta ammuffita, tu ne peux pas ne te pas rappeler de moi” aggiunse il lupo artico, mettendosi di fianco al maiale
“Ti ricordi, casualmente, come si chiamava il tuo insegnate che ti faceva ripetizioni di français, quando andavi alle elementari ?
Quel bellissimo mammifère, avocat de grande réputation et avec un grand charme que, una volta terminée sa carrière,decise di stabilirsi dans ce petit paradis de campagne?” chiese George, rivolgendo un sorriso verso la coniglietta, che gli rivolse uno sguardo interrogativo, per poi scuotere lentamente la testa, lasciando il povero canide senza parole
“Sai … penso che tu le debba fornire qualcosa in più
Perché non le racconti della tua … avventura … al centro commerciale ?” disse Abe, trattenendo una risatina
Sapeva che per il vecchio lupo, parlare di quell’episodio gli creava non poco fastidio … ma era troppo divertente quando lo raccontava ogni volta
 
Per tutta risposta George rivolse uno sguardo assassino verso il suino
“Come vuoi … se vuoi vivere per sempre nell’anonimato …” affermò il maiale con un tono rassegnato e alzando le zampe
“Ah no ! Non ci penso nemmeno ….
Se lascio perdere, mi rinfaccerai il fatto che Judy ti ha riconosciuto e a me no … fino alla mia morte
E questa, mon ami, è una soddisfazione che non posso lasciarti” disse il lupo artico, indicando il diretto interessato, per poi rivolgersi verso la leporide, non prima di aver espirato profondamente
Quanto odiava raccontare quello che gli era successo a quel maledetto supermercato … 15 anni fa
Era quasi tento a non raccontare nulla per evitarsi l’imbarazzo, ma il suo orgoglio e la voglia di non darla vinta a quella pancetta ambulante, gli fece subito cambiare idea
 
“Judy … ehm … tanto tempo fa io e te, insieme a questo vecchio suino brontolone, eravamo andati al supermercato Carrotfour … il primo giorno d’apertura
Io e quest’individuo, avevamo deciso di andarti a comprare quel petit habillé par agent de police
Più volte ci avevi raccontato del tuo sogno … un sogno abbastanza inverosimile per un coniglio … ma come si dice, tout est possible … e noi avevamo deciso d’appoggiare quella tua decisione
Ricordo ancora il primo giorno in cui c’è l’hai detto. Non ti nascondo che nous étions …” affermò George, venendo interrotto da Abe, che gli ricordò una cosa molto importante
“Stai divagando”
“Ok … ok …” disse il lupo alzando gli occhi al cielo, per poi rivolgere uno sguardo infastidito verso il disturbatore rosa che scherzosamente, gli fece cenno di continuare
“Insomma, avevamo deciso d’andarti a comprare quella divisa, ma nous ne pouvions pas te laisser tout seul
Donc, ironie du sort, le devoir funeste d’aller à acheter cette coutume da poliziotto, nell’unico reparto disponibile, al quarto piano del supermarket, affrontando una mandria di animali indescrivibile … il toucha au soussigné
Così, dopo aver lasciato voi due alla gelateria che si trovava al piano terra, je m’aventurai à travers ce groupe d’animaux
Tra: spintoni, gomitate, sbuffi e odori alquanto indefinibili e disgustosi, arrivai al terzo piano … me ne mancava solo uno
L'ascenseur sur lequel étais monté s'était malheureusement rempli complètement et, pour éviter di diventare una sottiletta o peggio, finire schiacciato, decisi di fermarmi al terzo piano e di farmi l’ultimo salendo una lunga rampa di scale … un choix que je n'aurais jamais dû faire
Siccome avevo già i miei annetti, mi risultò alquanto difficile … infatti, a metà rampa, le mie povere zampe incespicarono tra di loro, il mio fidato bastone mi cadde dalle zampe e, à cause de la force de gravité, je fus catapulté vers l'animal qui se trouvait dietro di me: una graziosa lupacchiotta con occhi verde scuro, di appena 20 anni e vestita con un abito da sera piuttosto corto ed attillato … si j'avais encore été jeune,l’avrei sicuramente stregata avec mon charm” affermò orgogliosamente George, ripensando alla dolce creatura in questione, per poi continuare il racconto
 
“Insomma … ruzzolammo giù per l’intera rampa di scale, sotto le regard stupéfait et confus de tous les autres animaux
Arrivati alla fine della scalinata, après m'être repris des nombreuses cabrioles que j'avais fait, mi accertai delle condizioni della ragazza … che, cosa che provocò il disguido che sarebbe successo di lì a poco, si trovava esattamente sotto di moi e il suo muso il était à peu centimètres du mien
Je ne sais pas pourquoi, ma rimasi fermo e immobile finché la lupacchiotta non riprese anche lei i sensi
Il me regarda avec un regard confus et, après avoir compris en que situation se trouvait … plutôt embarrassant … tirò giù un urlo talmente forte che allertò la guardia del supermercato che si stava prendendo un caffè al bar del terzo piano
Quando l’animale in questione, un grosso bufalo, sentì la richiesta di aiuto che la ragazza lanciò subito dopo, si diresse a gran velocità verso la provenienza degli urli
Una volta arrivato e vedendo un lupo artico, ormai 65 enne, che si trovava sopra una femmina di lupo di appena 20 anni … con i musi quasi vicini … capite bene che il disguido fu inevitabile
Il me souleva de force et, dopo avermi dato del pervertito ed essermi beccato un ceffone da parte della lupacchiotta … qu’il s’appelait … Jacqueline … toh … je me le rappelle encore … ci dirigemmo vers la Direction” concluse George, diventando rosso in muso, mentre Abe era scoppiato a ridere a crepa cotenna
“AHAHAHAH …. ogni volta che lo racconta, mi fa sganasciare dalle risate …” disse il suino fra una risata e l’altra, ricevendo uno sguardo assassino da parte del canide
 
Nel frattempo, la mente di Judy stava elaborando le numerose informazioni che la coniglietta aveva appena sentito e, alla fine, solo due animali corrispondevano ai criteri di ricerca selezionati
“Abe ? … George ? …” chiese titubante Judy, avanzando lentamente verso i due mammiferi anziani che, in seguito a quel richiamo, si girarono verso la direzione della leporide
“Siete proprio voi ?” domandò la coniglietta, rivolgendo uno sguardo interrogativo verso il duo di animali che annuirono semplicemente
Di fronte a quella risposta silenziosa, gli occhi di Judy si spalancarono per la gioia e la coniglietta cominciò a tremare per l’emozione … sembrava che sarebbe esplosa di lì a poco
“Beh ? Che stai aspettando ?” chiese Abe, chinandosi all’altezza della leporide, spalancando le zampe, seguito a ruota dal lupo artico che disse con un sorriso
“Vieni ad abbracciare les tiens deux grands-parents adoptifs préférés”
Di fronte a quell’invito, la coniglietta si fiondò tra le zampe dei due mammiferi come una scheggia
“Scusate se non vi ho riconosciuto prima … ma è passato così tanto tempo” affermò sinceramente dispiaciuta la leporide
“Oh … non ti preoccupare” la rassicurò Abe, accarezzandole la testolina
“Già … l'important est que les beaux moments que nous avons passé, siano rimasti impressi nella tua memoria" disse George, accarezzando a sua volta il cranio della leporide
 
“Ma fatti un po’ guardare …” affermò il suino, allontanando la coniglietta, in modo da poterle vedere bene il muso
“Sei diventata più bella di prima” concluse il maiale sorridendo e facendo diventare rossa in muso Judy
“Mamma mia … comme tu es changée!
Quanti anni hai ora ?” chiese il lupo artico, accarezzandole una guancia
“Ventitré” rispose semplicemente la leporide
“Uff … ne è passato di tempo … sembrava ieri che eri una piccola …” cominciò Abe, venendo interrotto da qualcuno dietro alle sue spalle
“Ohè !
Se avete finito, anch’io vorrei strapazzare la mia coniglietta preferita”
Tutti e quattro gli animali si voltarono verso la direzione del mammifero che aveva parlato: un vecchio montone con un grosso paio di occhiali che silenziosamente, a bordo della sua sedia a rotelle, si era fermato sul bordo del primo gradino della rampa di scale
Judy rivolse uno sguardo verso il nuovo arrivato e il suo cervello ci mise due secondi a capire chi fosse quell’animale
“JASPER !” esclamò tutta sorridente la leporide, superando il maiale e il lupo e fiondandosi fra le soffici zampe del pecorone, che ricambiò la dimostrazione d’affetto della coniglietta
“Ed ecco qui il mio mammifero dalle lunghe orecchie preferito” disse l’ovino, sollevando Judy per poi adagiarla dolcemente sulle sue ginocchia
 
Nel frattempo Abe e George erano rimasti a bocca aperta
Cioè … loro due avevano dovuto sudare sette camicie per farsi riconoscere … e uno di loro aveva pure dovuto raccontare un’esperienza della sua vita che avrebbe preferito evitare … e a quel vecchio montone gli era bastato soltanto uno sguardo ? Davvero ?
“Ma come …” riuscirono a pronunciare i due mammiferi, guardandosi a vicenda
“Beh … dovevate saperlo che il suo preferito tra voi tre era, e SEMPRE SARÁ, Jasper” disse Otto, affiancandosi ai due animali
“È sempre andata pazza per la sua lana … così soffice e profumata … è così che è riuscito a conquistare il suo affetto” concluse il coniglio, trattenendo una risatina
Ma le sorprese non erano ancora finite …
 
“Allora ? Cosa sei venuta a fare qui ?” chiese Jasper, rivolgendo un sorriso verso la leporide
“Sono venuta a prendere il nonno per fargli trascorre una serata insieme a noi
Orami è da tanto che non passo un po’ di tempo insieme a lui” affermò Judy, sorridendo a sua volta
Ora, c’era solo da capire se il pecorone avesse capito bene la frase oppure, cosa più probabile, non avesse compreso nulla
“Davvero ? Vuoi passare una serata con quel vecchio brontolone dalle lunghe orecchie ?” chiese Jasper, guardando rapidamente Otto che, insieme ad Abe e a George, erano rimasti a fauci spalancate … una seconda volta
“Hai ragione … è un po’ brontolone … ma è pur sempre mio nonno … ed è l’unico della mia famiglia che mi è rimasto …” affermò la coniglietta, scoccando un bacio sulla guancia del montone, per poi scendere dalle sue ginocchia
“Ehm … chiedo scusa … io dovrei …” provò a dire la leporide, rivolgendosi verso i due infermieri che erano rimasti ad occhi spalancati, cercando di riordinare le idee
Il vecchio Jasper che aveva capito per filo e per segno quello che un altro animale gli aveva detto, senza ripeterlo due volte o alla velocità di un bradipo, oppure urlandoglielo ad alta voce dentro l’orecchio …
NON ERA MAI SUCCESSO UNA COSA DEL GENERE !
ERA UNA COSA …
 
“Scusate …” la voce della coniglietta li fece ritornare con le zampe per terra
Così, dopo aver scosso velocemente la testa, il primo a parlare fu il tasso del miele
“Uh … certo … mi … segua … e … anche tu … Otto” affermò Frank, voltandosi e dirigendosi verso l’entrata della casa di riposo, seguito a ruota dal cervo, da Judy e, dopo qualche secondo di riavvio celebrale, da Otto
Una volta che il gruppetto di mammiferi fu sparito oltre le porte a vetri scorrevoli, dopo qualche secondo di silenzio, Abe rivolse una sola domanda al montone
“Come ha fatto a riconoscerti subito ?”
Jasper, una volta che il suino terminò di parlare, lo guardò con uno sguardo interrogativo, per poi chiedere
“Che cosa hai detto ?”
 
 
 
 
Nel frattempo, nel quartier generale della C.P.A ...
 
Stava percorrendo il lungo corridoio in solitaria, con uno sguardo pensieroso
Nella sua testa riecheggiava solo un nome
 
 
JULIA HOPPS
 
 
Cosa c'entrava quella dolce e tenera coniglietta in tutta quella storia ?
Perché era andata su quell'isolotto, lontano da tutto e da tutti, a fare la sua fantomatica ricerca di scienze ?
Per giunta, lo stesso posto dov'era stata rilevata la prima traccia genetica del prototipo dalle tre iene
Non poteva essere certo una coincidenza
Cosa ci faceva il suo telefono al lago Landlake ?
Era suo anche quello zainetto rosa ?
Oppure si trattava di due animali completamente diversi ?
Purtroppo non aveva potuto estrapolare altro dalla scheda SIM che ... aveva preso in prestito ...
Si trovava solo con un nome e un sacco di dubbi e domande ... oltre che con un gran mal di testa
 
Mentre stava camminando, qualcosa cominciò a vibrare da una tasca dei suoi pantaloni
Con un sonoro sbuffo, il mammifero si fermò in mezzo al corridoio
Chi è lo stava chiamando proprio in quel momento ?
Infastidito e seccato, l'animale prese in zampa il suo telefono, adocchiando velocemente il nome del mittente con un'occhiata perplessa
Perché lo stava chiamando proprio in quel momento, senza nessun preavviso ?
Ma se lo conosceva bene, doveva essere successo qualcosa d’importante ... non c'era altra spiegazione
 
Perciò, dopo essersi guardato intorno con circospezione, il mammifero adocchiò la porta del deposito pulizie, mentre sul suo muso si andava a dipingere un sorriso
Era il luogo perfetto dove niente e nessuno avrebbe potuto vedere, ma soprattutto, ASCOLTARE la conversazione che avrebbe avuto da lì a poco
Così, l'animale si diresse a passo spedito verso l'entrata dello sgabuzzino, aprendo l'uscio senza neanche accendere la luce, e chiudendolo subito dopo
 
 
 
Pronto ?
Sì, signore ?
Sì, posso parlare
Mi dica
Come ?
Lo sa anche lei che per questo genere di cose, ci vuole calma e pru ...
Lo so anch'io che vogliono delle risposte signor Furry, ma bisogna muoversi con calma
Il signor Sailas non è affatto un animale stupido ...
 
No
Non ho ancora scoperto la sua vera identità e tanto meno cosa sia il protocollo 4V
È piuttosto riservato su questo argomento
Ma con un po' più di tempo, riuscirò a scoprirlo
Quindi, la prego di informare quei vecchi rincitrulliti scalda - poltrone, di chiudere quelle bocche larghe che si ritrovano e di lasciarmi fare il mio lavoro
Hanno aspettato due mesi, possono attendere ancora un po'
 
Dice davvero ?!
E quando l'hanno deciso ?
Si sono dimenticati dei miei sforzi e del tempo che c'ho messo per guadagnarmi la fiducia e il rispetto del signor Sailas e dei suoi sottoposti ?
Così rischiano di mandarmi tutto all'aria !
Quei maledetti ...
Sí sí ... mi scusi ...
Sono calmo .... sono calmo ...
 
Lo so che non è il suo primo rodeo, ma non crede che la loro decisione di velocizzare i tempi, possa compromettere l'esito dell'indagine ?
Il signor Sailas potrebbe cominciare a insospettirsi ...
Uhm ... vogliono SOLO delle risposte sul protocollo 4V ?
D'accordo ... vedrò cosa riesco a scoprire
Ma è consapevole che, dopo la mia ultima spulciatina nella loro rete, avranno rafforzato le misure di sicurezza ...
Ricevuto ... m'inventerò qualcosa e le farò sapere al più presto ...
 
E comunichi a quelle vecchie mummie che mi devono un aumento per questo
Le devo ancora comprare la benda per l'occhio con le paillettes ... EHEH ...
Lo so, ma mi piace troppo stuzzicarla
 
Un ultima cosa direttore Furry ... con la piccola Hopps ?
Non lo so signore
Mi sento fin dentro la pelliccia che quella coniglietta c'entra qualcosa in tutto questo
Felice di sapere che anche lei la pensa come me
Ottimo …
Con discrezione ... sì ...
D'accordo ...
Barton ... chiudo
 
 
 
Dopo alcuni secondi, l'entrata del ripostiglio si aprì lentamente, mentre dal suo interno sgusciò fuori un mammifero che tutti quanti, all'interno della C.P.A, rispettavano e conoscevano molto bene ... o almeno, questo era quello che pensavano
L'animale, dopo essersi guardato attorno con cautela, richiuse la porta del deposito pulizie
Dopodiché, riprese tranquillamente a camminare lungo il corridoio
 
 
 
 
Intanto alla casa di riposo, alla reception ….
 
“Bene signorina Hopps
Una firmetta qui e può portarsi via questo vecchio brontolone” affermò Frank, allungando verso la coniglietta una penna e un foglio da far firmare
“Guarda che ci sento ancora mangia miele” disse Otto, rivolgendo verso il mellivoro uno sguardo tutt’altro che rassicurante
“Lo so perfettamente” concluse il tasso, trattenendo una risatina e prendendo in zampa il documento firmato dalla giovane leporide
“Bene Otto … buona serata !
E mi raccomando, non bere troppo” aggiunse Francis, facendo l’occhiolino verso il coniglio anziano, che alzò gli occhi al cielo
“E dai Francis ! Smettila !
Non ha più 75 anni …” continuò il suo compagno con un tono ironico, punzecchiando il costato destro del cervo con il gomito, per poi rivolgersi verso Judy
“Agente Hopps, è stato veramente un piacere incontrarla
Scusi ancora se non l’ho riconosciuta prima, ma con tutti i conigli che vediamo ogni giorno …” affermò il tasso del miele, porgendo la zampa verso la coniglietta che la strinse sorridendo
“Oh … non si preoccupi
Il piacere è stato mio
E già che ci sono, mi sento in dovere di ringraziarvi per L’AMORE E LA CURA che mostrate, non solo a mio nonno, ma anche a tutti gli altri animali anziani che vengono qui alla Vecchia Querciola
Negli ultimi momenti della loro vita, hanno VERAMENTE BISOGNO DI TANTO AFFETTO … e, da quello che ho potuto vedere, qui non ne siete sprovvisti” concluse la leporide, mollando la zampa del mellivoro che, insieme al suo compagno, rimase sbigottito dalle parole sincere pronunciate dalla coniglietta
 
Nella Hall della casa di riposo, calò un silenzio di tomba
I due infermieri, che si trovavano dietro a un enorme bancone in legno ad angolo piatto, appoggiato contro il muro portante della struttura, continuavano a fissare Judy con uno sguardo meravigliato … era come se gli avessero appena comunicato che la Terra non era piatta, ma tonda
Soltanto il brusio proveniente dalla sala mensa, situata alla destra della reception e amplificata dal lungo corridoio, aveva il compito di colmare quella silenziosità che si era creata nell’atrio dell’edificio
 
“Ehm … ho detto qualcosa di sbagliato ?” chiese preoccupata Judy, notando la sorpresa che si era dipinta sui musi dei due animali che, dopo qualche secondo di silenzio, sorrisero
“Sa agente Hopps, quello che dicono i telegiornali è vero, lei è davvero … UNICA …” disse Frank, annuendo lentamente
“Come prego ?” domandò la leporide, cercando di capire a cosa si stesse riferendo il tasso del miele
“Concordo
In tutti questi anni di servizio presso la Vecchia Querciola, non mi ricordo NEMMENO UNA VOLTA di aver ricevuto dei ringraziamenti da parte di uno dei parenti di un nostro ospite … per il nostro lavoro” aggiunse Francis, rivolgendo uno sguardo dolce verso la coniglietta, per poi aggiungere
“Frank ha ragione, lei è VERAMENTE SPECIALE agente Hopps”
 
Judy, di fronte a quei complimenti da parte dei due infermieri, non poté far a meno di arrossire un poco in muso
“Beh … m-m-mi sembrava … d-d-dovero ringraziarvi
So che … n-n-non è facile” provò a dire la coniglietta, grattandosi la testolina e cercando di mettere in fila due parole di senso compiuto
“Sì, ha ragione
A volte non è così semplice …”provò a dire Francis, venendo interrotto dal tasso del miele
“Soprattutto se si incontrano anziani borbottoni, lagnosi, strani, con qualche rotella che non gira nel verso giusto …” cominciò ad elencare il mellivoro, venendo interrotto da un coppino mollatogli dal cervide, che lo guardò con uno sguardo poco amichevole
“Stavo dicendo … è complicato, a volte
Ma cerchiamo sempre di stringere con questi giovani mammiferi e mammifere un legame SPECIALE E UNICO …”
“Anche se QUALCUNO li imbavaglia e li lega, rilegandoli dentro a un armadio, pensando siano dei serial killer di una serie televisiva o di un film horror che … AHIA !” esclamò Frank, massaggiandosi una seconda volta il retro del collo, in seguito a un’altra cuticagna sganciatagli dal suo compagno, che continuò noncurante il discorso
“E una volta che questo rapporto si riesce a creare, finiamo col considerare questi … giovincelli … come i nostri nonni e le nostre nonne” concluse il cervo, rivolgendo un sorriso verso Otto che nel frattempo, si era tolto gli occhiali e si stava stronfiando velocemente gli occhi
“Guarda che ti ho visto …” disse Francis, trattenendo una risatina
“No no … mi è andato … qualcosa nell’occhio” affermò il mammifero anziano, tirando su con il naso
 
Mannaggia all’emotività di noi conigli …
 
“Oh … mon ami
Sono state veramente delle belle parole … BRAVO !!”
“Già … anche noi vi consideriamo come tanti nipoti e vi ringraziamo per prendervi cura di noi ogni giorno, nonostante le nostre lamentele
Ci fate sentire parte di una grande famiglia
Ci fate sentire ancora  … VIVI”
“Bien dit Abe … bien dit
Donc, MERCI … da parte di tutti noi …”
Tutti gli sguardi dei quattro animali si concentrarono sui mammiferi che aveva parlato e che si trovavano dietro le spalle dei due conigli: un vecchio lupo artico, con in testa un basco francese, intento a soffiarsi il naso; un suino in là con gli anni con gli occhi lucidi, che spingeva una carrozzina con a bordo un montone, con un grosso paio di occhiali
 
“Che c’è Otto ? Stavi forse piangendo ?” chiese l’ovino lanoso, rivolgendo uno sguardo perplesso verso il coniglio, notando i suoi occhi lucidi
“Fatti gli affari tuoi Jasper !
Pensavo che tu e quest’altri due vecchi spioni e origliatori, foste ancora fuori” disse il leporide, lanciando uno sguardo assassino verso il trio di mammiferi
“In verità ci stavamo ancora riprendendo dallo schock di pochi minuti fa” disse il suino guardando velocemente il montone, per poi scuotere velocemente la testa e borbottare un
“Ma guada te”
“E poi, se fossimo rimasti ancora fuori, non avremmo potuto ascoltare le beaux mots de cornes ramifiées … di corna ramificate” aggiunse il canide bianco, indicando il cervide
“Parole da poéte … mi sono commosso …” concluse George,soffiandosi una seconda volta il naso, mentre il leporide trattenne una risatina … cosa che non passò inosservata al vecchio avvocato
“Se non ricordo male, tu avais les yeux lucidi … non è forse vero Otto ?” affermò il lupo artico, rivolgendo un sorrisetto divertito verso il diretto interessato che saltò subito sulla difensiva
“Non è vero !
Mi è andata della polvere nell’occhio”
“Certo, come no … e io, je suis Napoleon” disse George con fare teatrale, mettendosi in posa e infilando la zampa destra dentro lo spazio presente tra il secondo e il terzo bottone della sua camicia
“Je peux perdre une bataille, mais je ne perde pas une minute” concluse il lupo artico, scatenando le risa degli altri animali … escluso Otto che si sentì ferito nell’orgoglio
“Che cos’avete detto ? E perché state ridendo ?” aggiunse il pecorone, mettendosi una zampa dietro all’orecchio, cercando di captare meglio i suoni che lo circondavano
Di fronte a quella scena, le risate aumentarono ulteriormente, mentre il montone aveva dipinto sul muso uno sguardo confuso
 
“Ottima imitazione George … e a proposito di tempo
Sarà meglio andare” affermò Judy, una volta finito di ridere
“A casa ci staranno già aspettando per la cena. E poi fuori, comincia a diventar buio …” concluse la leporide, guardando velocemente fuori dalla finestra, notando come il tempo stesse cominciando a imbrunirsi
“Giusto giusto … la cena !” esclamò Abe, battendosi una zampa sulla fronte
“Dobbiamo correre. Staranno già mangiando senza di noi … senza le ANIME DELLA FESTA !
ANDIAMO JASPER !” disse entusiasta il suino, cominciando a spingere rapidamente la sedia a rotelle, con a bordo l’ovino
“Ciao Otto ! Passa una buona serata !
Almeno stasera potrò dormire tranquillamente, senza sentire un animale di mia conoscenza russare” concluse il suino svoltando a destra e dirigendosi verso la sala mensa, mentre Jasper si sbracciava come un matto, in preda al panico
“E CIAO ANCHE A TE JUDY !” concluse il maiale, sparendo oltre le porte a vetri a spinta, lasciando perplessi e sbigottiti tutti quanti i presenti
“Beh … ce sera mieux si je vais aussi, prima che trovi tutto congelato” aggiunse il lupo artico, dirigendosi verso i due conigli
“Mademoiselle, c’était vraiment un plasir rincontrarla dopo così tanto tempo” disse il predatore bianco, prendo la zampina della leporide e baciandole il dorso
“Anche per me è stato un piacere rincontrarti George” affermò Judy, rivolgendo un sorriso verso l’avvocato
 
“E smettila di fare il casca morto con mia nipote, vecchio LUPO DELLA MALORA !
Ormai non hai più il tuo fascino di una volta” lo canzonò Otto, mentre tratteneva una risatina
Il lupo artico, si voltò lentamente verso l’animale che aveva OSATO proferire una tale calunnia e offesa nei suoi confronti
“Pour toi information, le mammifère devant toi, il a eu un sacco di lupachiotte che gli correvano dietro” dichiarò il canide, chinandosi e poggiando l’indice della zampa destra contro il petto del leporide
“Malheureusement, nessuna faceva al caso mio” concluse sconsolato il canide
“Forse avevi degli standard troppo alti … dopo l’episodio avuto con Jacqueline …” aggiunse Otto, cominciando a sghignazzare a crepa pelliccia, mentre il canide gli rivolse uno sguardo poco amichevole
 
“Eh … parla lui” affermò George, indicando il diretto interessato, per poi guardare la coniglietta
“Il ne t'a jamais dit comment il a rencontré ta grand-mère ?
Le mérite était tous de le soussignés
C'est moi qui a conseillé à ton grand-père ce qu'il devait faire pour gagner l'amour de ta grand-mère
Et il ne m'a jamais remercié"
“Davvero ?!” chiese incredula la coniglietta
“Judy … che ti sta raccontando L’AVVOCATO DELLE CAUSE PERSE
Quando parla solo in francese, significa che sta raccontando un mucchio di fandonie … poco ma sicuro” affermò Otto, interrompendo la risata e cercando di capire quello che il canide stava raccontando a sua nipote
“Oh … puoi dirlo forte !” esclamò il lupo, lanciando uno sguardo divertito verso il leporide
“Vous auriez dû le voir le premier rencard
Je devais lui dire tout à travers un émetteur-récepteur et je devais lui apprendre à danser
Cela ressemblait à une table de nuit" concluse George, muovendosi a scatti a destra e a sinistra, come a voler imitare le doti da ballerino di Otto, facendo ridere di gusto la leporide
“Perché stai ridendo ? Che gli hai detto ?” chiese il mammifero dalle lunghe orecchie, riducendo gli occhi a due fessure, mentre osserva il lupo artico che aveva stampato sul muso un sorriso
 
“Beh … nulla di che mon ami” disse l’avvocato, trattenendo una risata, per poi aggiungere
“Vedo che il tuo français è parecchio migliorato Judy … questo mi riempie di felicità … à la fin mes leçons sont servies à quelque chose” concluse il canide con tono orgoglioso
“Ora … sarà meglio che vada” affermò George, incamminandosi verso la sala mensa
“Spero solo che quelle trois canailles, mi abbiano tenuto il posto, altrimenti …” concluse il canide, fermandosi neanche a metà del corridoio, voltandosi verso i due conigli e levandosi il basco dalla testa
“Au revoir mes amis
Mi raccomando Otto, tieni d’occhio tua nipote
È proprio una … je ne peux pas dire ce mot … ehm … DOLCE E ADORABILE coniglietta
Sono certo che ti faranno tutti il filo” terminò il lupo, rivolgendo un sorriso verso la diretta interessata che smise immediatamente di ridere
“Oh … non ti preoccupare George. Non voglio che la mia nipotina prenda qualcuno che non la meriti
Dovranno passare prima sul mio cadavere” affermò deciso Otto, battendosi una zampa sul petto
“Si tu ne meurs pas en premier
In quel caso sarebbe abbastanza facile" affermò il canide scoppiando a ridere a crepa pelliccia, voltandosi e dirigendosi verso la sala mensa, canticchiando la sua canzone
 
 
 
TARARA PUMBIDE
TARARA PUMBIDE
TA-RA-RA-RRARA TA-RA-RA-RRARA
TARARA PUMBIDE
TARARA PUMBIDE
 
 
 
Una volta che il predatore bianco fu sparito oltre le porte a spinta, il coniglio anziano espirò profondamente
“Mi chiedo ancora come faccio a sopportarlo …” disse fra sé e sé Otto, scuotendo lentamente la testa
“A proposito Judy … che cosa ti ha raccontato ?” chiese il leporide, rivolgendosi verso la nipote che era TOTALMENTE ASSORTA nei suoi pensieri
 
 
 
È proprio una DOLCE coniglietta
Veramente adorabile
Sono certo che ti faranno tutti il filo
Non voglio che la mia nipotina prenda qualcuno che non la meriti
 
 
 
Perché queste frasi continuavano a riecheggiare nella sua testa ?
Avevano forse un significato per lei ?
Da quello che sapeva, NESSUNO sembrava interessato a lei, o almeno, non tanto da poter manifestare un sentimento amoroso nei suoi confronti
E se era lei … ad essere interessata a qualcuno ? A provare … qualcosa che ancora non conosceva …
Avrebbe potuto benissimo essere così
O forse no … no … no no no no …
Sapeva perfettamente che non era così
Ma si sa, il cuore è ingannevole … non è un alleato … anzi, in queste situazioni, è il tuo PEGGIOR NEMICO …
Ma lei aveva un autocontrollo di ferro
Ma allora, come mai, quando faceva questi ragionamenti, le compariva davanti alla mente il muso di una volpe di sua conoscenza ? Era forse Nick che la meritava ?
Che provasse qualcosa per lei ? Che fosse inn …
 
“Judy … Judy … mi senti ?”
Queste parole riportarono la coniglietta con le zampe per terra
“Ehm … sì ?“ provò a dire la leporide, cercando di riattivare il cervello
“Stai bene ? Eri caduta in trance …” affermò Otto, osservando con uno sguardo preoccupato la sua nipotina
“No … tranquillo … tutto bene” tentò di dire Judy, sorridendo nervosamente, sperando che suo nonno si bevesse quella piccola bugia
Il mammifero dalle lunghe orecchie, dopo un paio di secondi, sorrise a sua volta
“D’accordo … se lo dici tu, tesoro”
 
Fiuuu … meno male … c’aveva creduto
 
“Bene, sarà meglio andare” disse la coniglietta, prendendo a braccetto suo nonno
“Grazie ancora per il vostro aiuto ragazzi” concluse la leporide, rivolgendo un sorriso verso i due infermieri
“Oh … non si preoccupi. Sempre a disposizione” affermò il cervide con uno sguardo dolce
“Mi raccomando, ci saluti tanto il suo partner, l’agente Wilde” aggiunse il tasso il del miele, salutando il duo di conigli con una zampa
“Chi ?” chiese Otto, con uno sguardo confuso, mentre la coniglietta sgranò gli occhi dallo stupore
 
Oh no !
Si era dimenticata che il nonno non andava molto d’accordo con la specie alla quale apparteneva Nick
E lei se l’era pure portato dietro !
Come aveva fatto a dimenticarselo ?
Per tutti i cracker al formaggio …
Avrebbe affrontato dopo questo problema … con più calma … una volta arrivata al furgoncino
Ora, la cosa importante, era evitare al nonno il primo shock iniziale … altrimenti ci sarebbe rimasto secco
 
“Ma come Otto, non lo sai ?!
Tua nipote ha come compagno di lavoro una vol …” Francis non riuscì a terminare la frase che il mammifero dalle lunghe orecchie venne trascinato di forza, verso l’uscita della casa di riposo da un’esuberante Judy, mentre urlava come un pazzo
“PIANO JUDY ! C’HO L’ARTROSI !
CHE MI VUOI ? MORTO ?”
 
 
 
 
Intanto, al Quartier Generale della C.P.A …
 
“Perciò, facendo un’analisi incrociata tra la traccia genetica rinvenuta dal capitano Bradford e quella che il prototipo aveva quando lo abbiamo rilasciato nel lago Landlake, sono arrivato alla conclusione che si tratta della stessa impronta di DNA”
“Si spieghi meglio Fowler”
“Vede … esteriormente può sembrare che questi due segni genetici siano totalmente differenti … se ci si ferma solo a fare un’osservazione superficiale …
Scomponendo i vari elementi però, mi sono accorto che il genoma base è identico in entrambi i casi
In poche parole, il prototipo è in grado di … indossare … diverse maschere genetiche, se così vogliamo chiamarle”
“Mi sta dicendo che CR-0C è in grado di … camuffare … la sua impronta genetica quante volte vuole, senza che i nostri rilevatori riescano a capire quale sia la vera ?”
“Esattamente signore”
“E questo era previsto ?”
“Beh ... “
“Mi risponda Fowler, ERA - PREVISITO ?
SÍ O NO ?”
 
Il mammifero mascherato si fermò nel bel mezzo del corridoio che lui e il dingo stavano percorrendo, voltandosi lentamente verso il suo sottoposto che non aveva né la forza né il coraggio, di guardarlo dritto negli occhi
“Sto aspettando William” disse Sailas, con un tono che non lasciava trasparire nessuna emozione
Il canide, dopo qualche secondo d’esitazione, biascicò alcune parole
“Ehm … n-n-no signore …”
L’animale con la maschera espirò profondamente, chiudendo gli occhi rosso fuoco
“Sapevamo a cosa andavamo incontro
Gliel’avevo detto che mettersi a giocherellare con un campione di DNA vecchio di milioni di anni, aggiungendo alcune abilità – extra, avrebbe potuto portare a qualche … effetto indesiderato“ affermò Fowler con uno sprazzo di coraggio, rivolgendosi al mammifero mascherato che dopo alcuni secondi di silenzio, continuando a tenere gli occhi chiusi, rispose a bassa voce
“Sì … me l’aveva detto …”
Calò un minuto di silenzio, rotto soltanto dai respiri regolari prodotti dai due mammiferi, che riecheggiavano lungo tutto il corridoio
“Però … potremmo installare sui nostri dispositivi un programma di … riconoscimento del DNA, che ci permetta di capire quale sia la traccia genetica corretta e …” provò a dire Fowler, rompendo quella calma apparente che si era creata
“William … quanto tempo ci hai messo per analizzare DUE tracce genetiche ?” chiese Sailas, riaprendo lentamente gli occhi
“Ecco …”
“Glielo dico io
Esattamente due ore …
E lei pensa di riuscire in poco tempo, a elaborare un programma che ci dica PRECISAMENTE quale impronta genetica sia corretta ?” chiese il mammifero con la maschera nera, avvicinandosi al muso del dingo, sussurrando, per poi aggiungere
“NON ABBIAMO TUTTO QUESTO TEMPO FOWLER ! ANZI, STA PER FINIRE !
BISOGNA RECUPERARE AD OGNI COSTO IL PROTOTIPO CR-0C, IN MODO CHE POSSA DARE INIZIO AL PROTOCCOLO 4V
È PER QUESTO CHE L’ABBIAMO CREATO !” urlò l’animale mascherato, mentre i suoi occhi bruciavano dalla rabbia
“L-l-lo so perfettamente signore” farfugliò il canide, abbassando lo sguardo sul pavimento
 
Ripiombò il silenzio più assoluto, finché …
“Bene … allora, se è perfettamente cosciente di cosa c’è in ballo, sono sicuro che si darà da fare per rimediare al SUO errore dovuto al micro chip di controllo mentale e di combattimento
L’avevamo installato per controllare questi piccoli … imprevisti. Si ricorda ?” affermò Sailas, ritornando improvvisamente freddo e privo di emozioni, mentre si allontanava dal muso del suo sottoposto
“Insieme abbiamo creato qualcosa di MERAVIGLIOSO … che purtroppo ci sta sfuggendo dalle zampe
Ma, in un modo o nell’altro, sono certo che riusciremo a trovare una soluzione
Non sei d’accordo con me, William ?” chiese il mammifero mascherato, rivolgendosi verso il dingo che non disse nulla, continuando a guardare per terra
L’animale con la maschera nera, senza attendere una risposta da parte del suo sottoposto, si voltò, riprendendo a camminare lungo il corridoio
 
Mentre il suo principale si allontanava, Fowler tirò un sospiro di sollievo
Quando il signor Sailas si arrabbiava in quel modo … e succedeva MOLTO RARAMENTE … significava che era VERAMENTE FURIBONDO e quando questo si verificava, era meglio non contraddirlo … se non volevi essere il manichino di turno su cui avrebbe scaricato tutta la sua ira e frustrazione
Però, quello che il mammifero mascherato aveva detto era vero, era stata colpa sua
Il chip di controllo era stato ideato per controllare e monitorare le abilità … non previste … che il prototipo avrebbe potuto manifestare
D’altronde, era un animale che dentro di sé aveva numerosi genomi di altri mammiferi ormai estinti … non poteva certo aspettarsi che non sarebbe sorto qualche piccolo problema
E allora, come mai aveva impostato il microchip in modalità parziale e non in modo totale ?
Forse perché il suo principale non gli aveva mai spiegato cosa fosse REALMENTE il PROTOCOLLO 4V ?
O forse, perché provava una certa … pena … per quel povero animale ?
 
Mentre era immerso nei suoi pensieri, il suo cellulare cominciò a squillare
Il dingo lo prese rapidamente, non guardando neanche chi fosse il mittente
 
 
 
Pronto ?
Oh … ciao Baker, dimmi …
COSA ?!
Ne sei sicuro ?!
Ma è impossibile !
Pensavo avessimo risolto questo problema
Lo sai anche tu che l’unico modo per accedere alla nostra rete è …
Come ?!
Capisco …
D’accordo
Aggiorna i firewall e tieni sotto controllo tutte le videocamere di sicurezza
Niente e nessuno deve entrare o uscire dalla stanza SERVER
Io avverto il signor Sailas
 
 
 
Una volta chiusa la chiamata, William si lanciò all’inseguimento del mammifero mascherato che aveva raggiunto una porta bianca, situata alla destra del corridoio, recitante la scritta: INFERMERIA
“Signor Sailas !” urlò il dingo, facendo voltare il suo principale che stava per girare il pomello d’entrata
“Dica Fowler …” affermò semplicemente l’animale con la maschera nera, mentre il dingo tentava di riprendere fiato
“È tornato signore”
“Chi ?”
“HAWKEYE”
Di fronte a quella risposta, sul muso di Sailas, coperto dalla maschera, si formò un piccolo sorriso invisibile
“Ottimo” affermò semplicemente il mammifero mascherato, lasciando sorpreso e allo stesso tempo, perplesso il dingo
 
 
 
 
 
Lo studio dell’autore
 
Fiuuuu ... alla fine c'è l'ho fatta ...
Dopo tante sofferenze e lacrime, ecco a voi il LUNGHISSIMO capitolo 24 (così mi sono fatto perdonare per l'attesa ... spero … dai, vi ho aggiunto anche la colonna sonora XD)
 
Sono sicuro che nelle vostre testoline, vi starà frullando una domanda: COME MAI QUESTO MOSTRUOSO RITARDO, VISTA LA PRECISIONE DA OROLOGIO SVIZZERO NEGLI ALTRI CAPITOLI ?
Beh ... sedetevi (e se siete già seduti ... ehm ... ascoltate ... se avete voglia XD)
 
Prima di tutto, mi sento in dovere di ringraziare TUTTI COLORO che stanno continuando a seguire la mia storia (sia chi recensisce, che chi continua a leggere ... e che invito a commentare, per farmi sapere cosa ne pensa della storia. Non vi mangio mica sapete XD)
Davvero, un GRAZIE GIGANTESCO a tutti voi
Come già è stato detto da alcuni di voi, anche se non ci conosciamo di persona, in questo fandom mi sembra di aver trovato un bel gruppo di AMICI
 
Bene … dopo la parte strappa lacrime, passiamo avanti: LA RAGIONE DEL MIO RITARDO
Allora, vi avevo già comunicato che da Gennaio di quest'anno, avevo iniziato un corso post diploma e finché era al mattino, non c'era nessun problema
Passavo interi pomeriggi a scrivere e scrivere ... ah, che bei tempi ...
Tutto è cambiato dal fatidico 9 di Aprile
Il corso post diploma prevedeva uno stage che avrebbe dovuto iniziare a Giugno, ma il datore di lavoro dello studio finanziario e contabile dove sarei dovuto andare a fare il tirocinio, ha pensato bene di farmelo iniziare prima ... solo a me ... e oltretutto, la mattina devo continuare ad andare a scuola … :(
 
Per farvi capire: mi alzo alle 6:40, prendo il treno e vado al corso
Alle 14:00 torno a casa e poi, dalle 15:00 alle 19:00, sono in ufficio ... penso possiate immaginare la mia faccia quando torno a casa ...
Se provaste a chiedermi come mi chiamo, vi risponderei con un rantolo di disperazione, misto a stanchezza
Nonostante tutto, riesco a trovare 5 - 15 minuti di tempo per scrivere ...
 
Ho rallentato
NON INTENDO FERMARMI
POTETE STARNE PIÙ CHE CERTI
È UNA STORIA CHE MERITA DI ESSERE RACCONTATA
Se la interrompessi proprio sul più bello, sarei una persona senza cuore e oltretutto, mancherei di rispetto nei vostri confronti
Quindi, DON'T WORRY, ARRIVERÒ FINO ALLA FINE ... dovessero volerci due anni XD
 
Bene, passiamo al capitolo
Molto divertente, ne vero ?
Pieno zeppo di numerosi riferimenti e citazioni (spero non appesantiscano la lettura, in caso contrario ci terrei che me lo diceste)
Alla fine sono riuscito a dedicare una parte della mia storia a nonno Hopps e ai suoi compagni (e tutti e 3 sono dei chiari riferimenti a due film/telefilm)
E fidatevi, non è ancora finita ...
Non siamo arrivati a fine giornata
Non sia mai che CROC arrivi proprio nel momento meno opportuno XD
 
Un piccolo chiarimento che mi sento in dovere di fare per quanto riguarda la casa di riposo ...
La Vecchia Querciola è nata per un semplice motivo
Oggi purtroppo ho constatato, per esperienza personale, che ci sono pochissime case di riposo che trattano gli anziani come ... PERSONE ...
È questo non è UMANO ... per niente
Ho voluto perciò creare un posto dove L'AMORE E IL RISPETTO per chi ha i capelli grigi, REGNANO SOVRANI
 
E infine, la parte con il nostro "misterioso, ma conosciuto" agente Barton
In questo capitolo abbiamo scoperto che lavora per un certo DIRETTORE FURRY (anche questi personaggi sono delle chiare citazioni a un film)
Ma saranno buoni o cattivi ?
Possibile che quello che è successo pochi minuti dopo nella stanza server della C.P.A, sia opera di questo agente sotto copertura ?
E se ha veramente rubato altre informazioni, perché il signor Sailas non sembra preoccuparsene minimamente ?
Domande che senz'altro meritano una risposta ...che verranno date nel prossimo capitolo … che non so quando arriverà XD
 
Prima dei ringraziamenti, vorrei chiedervi un "piccolissimo" favore:
POPOLO DI EFP, E IN PARTICOLARE DEL FANDOM DI ZOOTROPOLIS, ASCOLTATEMI ...
No, torno serio XD
Per la mia storia, avevo in mente un progetto
Ma per attuarlo, mi serve qualcuno che sappia DISEGNARE IN MODO DECENTE ... O CHE SE LA SAPPIA CAVARE
Perciò, se qualcuno dei recensori assidui o anche coloro che leggono soltanto, è bravo a disegnare o conosce qualcuno ... potrebbe gentilmente scrivermi in privato ?
Grazie in anticipo a tutti voi :)
 
Infine, i RINGRAZIAMENTI per le recensioni nel capitolo precedente a: Plando, Redferne e a Enzo89 (a te un GRAZIE non solo per la recensione, amico mio ... ma per TUTTO)
E un grazie anche a coloro che continuano a seguire la mia storia … e a farmi notare eventuali errori grammaticali … ma soprattutto, A CREDERE IN ME
 
Alla fine è diventato uno “studio d'autore” SOLO di ringraziamenti XD
 
Un salutone
 
J. Conrard
   
 
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