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Autore: Irizar Elwell    02/04/2018    0 recensioni
Dopo i fatti accaduti a Dallas, Chris è decisa una volta per tutte a riportare la normalità nella sua città adottiva, riportare indietro sua sorella Sam, i suoi amici Paul e Mandy e salvare Nigel. A che prezzo però? intraprenderà un viaggio in altre dimensioni per salvare i suoi amici, ma riuscirà a non perdere se stessa?
365 giorni per adempiere ad una promessa che mette in gioco tutto quello per cui ha sempre combattuto.
La seconda parte di White Hands, inizia ora..
Genere: Introspettivo, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Scolastico, Sovrannaturale
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Asciugo per l’ennesima volta il viso, scrutandomi attentamente allo specchio, ma il rossore e l’espressione da ebete con cui mi sono svegliata stamattina hanno deciso di campeggiare sul mio viso a tempo indeterminato. Sbuffo rassegnata e passando ancora una volta l’asciugamani sulla faccia mi decido che è inutile continuare.
Sam mi fa prendere un colpo bussando alla porta improvvisamente.
“Chris, si può sapere che stai combinando? È più di un’ora che sei chiusa in bagno, va tutto bene?”
Apro la porta guardandola sorridente.
“si, va tutto benissimo”
Dico a denti stretti. Non so perché ma ho come l’impressione che solo guardandomi mia sorella possa capire cosa è successo la scorsa notte con Nigel, ed il solo pensiero mi fa venire la pelle d’oca.
“si può sapere che ti prende?”
Eludo la domanda con semplice indifferenza e scendo in cucina in fretta e furia, prendendo il mio pranzo e recandomi sul vialetto. L’autobus dovrebbe arrivare a minuti.
“non credi di star giocando col fuoco?”
Sobbalzo per lo spavento quando mi rendo conto che accanto a m e c’è Pacey.  Come fa a sapere dove abito? E che ci fa qui?
“scusa, che vorresti dire?”
Lo guardo cercando di capire quali sono le sue intenzioni. Che cosa sa? A cosa si riferisce?
“stai infrangendo il patto con la Jaga…”
Sogghigna divertito.
Spalanco gli occhi sorpresa e spaventata al contempo. Come fa a saperlo?
“di cosa stai parlando?”
Chiedo cercando di far finta di niente.
Mi afferra improvvisamente la mano, con una stretta così forte da impedirmi di sottrarla.
“scoparsi il mezzo demone non è esattamente evitarlo!”
Urla ridendo divertito stringendo sempre più forte la mia mano. Mi guardo intorno preoccupata. E se Sam avesse sentito?
“sei arrabbiata con me? Oh, andiamo! Prima ci fai ammazzare tutti e ora ti arrabbi?”
Nel mentre il suo corpo si trasforma. Pian piano decade fino alle ossa e una strana nebbiolina verdastra si addensa avvolgendoci.
“non ti senti minimamente in colpa Chris?”
Mi domanda accartocciandomi la mano. Inizio ad urlare dal dolore e dalla paura cercando di staccarmi da lui, che invece divertito e senza il minimo sforzo sembra godere del mio disagio.
“CHRIS!”
Apro gli occhi e in un lampo il dolore è sparito e davanti a me non c’è Pacey, ma Nigel preoccupato.
“che succede?”
Cerco di riprendere a respirare ad un ritmo normale, guardandomi attorno confusa per poi guardare lui.
“che succede?”
Mi chiede nuovamente scuotendomi un po’ dalle spalle.
“c’era Pacey…c’era Pacey qui e poi è diventato…lui  è … è …”
Non riesco a spiegare quello che ho visto, lui mi guarda confuso e io inizio a singhiozzare senza riuscire a dire una parola.
“Pacey? Cosa voleva? Che ci faceva qui?”
Lo guardo senza riuscire a rispondergli. La mano inizia a formicolare e immediatamente alzo la manica per controllare cosa stia succedendo.
Un dolore improvviso mi fa urlare. Con orrore apprendo che la ferita è ormai infetta, e si è estesa in tutto l’avambraccio che ora si presenta violaceo e varicoso. Un’altra fitta mi fa gemere. Dei tagli netti, come se qualcuno mi stesse lacerando la pelle con una lama, si spargono rapidamente in varie zone.
“devo portarti da Devora”
Dice lui dopo aver visto il mio braccio.
Mi carica in auto e velocemente arriviamo a casa di Nigel. Il braccio continua a peggiorare ed inizio a perdere la sensibilità.
“devi  portarci da lei!”
Urla il mezzo demone irrompendo nella libreria.
“da lei chi?”
Chiede beffardo l’angelo dalle ali nere. Gabriel.
“tu che ci fai qui?”
Ringhia Nigel, ma deve ravvedersi subito quando vede Devora nelle grinfie di Gabriel.
“un uccellino mi ha detto che qualcuno si diverte a giocare con le streghe”
Ed ecco che appare Pacey alle sue spalle con un ghigno soddisfatto.
“ti avevo già avvisato una volta Chris, ricordi? Nel bianco corridoio, la sala verde. Ma tu, hai continuato ostinatamente a fare l’egoista!”
Esclama.
Immediatamente ricordo. È successo quasi un anno fa, quando passeggiando nel bosco con Marta mi sono ritrovata in un lungo corridoio, senza riuscire a trovare la via d’uscita. Ufficialmente la causa è stato un arresto cardiaco, ma so che quello che è accaduto lì, è reale.
“di cosa sta parlando?”
Chiede in un sussurro Nigel che si è messo davanti  a me per farmi da scudo.
“la belva bambina”
Sussurro ricordandomi della presenza oscura che mi ha rincorso per tutto il tempo cercando di uccidermi.
“oh, te la ricordi?”
Chiede sarcastico il fotografo.
“Chris, di che diavolo sta parlando?”
Nigel è visibilmente confuso e preoccupato.
“adesso basta”
La voce di Gabriel impone il silenzio.
“Addio nonnina”
Volgo il mio sguardo a Devora che con gli occhi sbarrati sussurra un flebile “signorino..” prima di svanire in un lampo di luce.
Gabriel ha ucciso Devora.
“ops! A quanto pare l’unica possibilità di poter raggiungere la Baba Jaga è appena svanita”
Enfatizza il gesto schioccando le dita. Poi abbottonandosi la giacca si avvicina.
“tornando a noi, Nigel, hai fallito”
Che vuol dire?
“fino a prova contraria, tu sei morto … e anche se questa interessante ragazzina ti ha riportato in vita, hai fallito lo stesso la tua missione, per cui…”
Prende un respiro quasi compiaciuto.
“sei esiliato, per l’eternità da tutti i piani viventi. Il buio e l’oblio ti attendono!”
Cosa?
Guardo Nigel preoccupata, ma lui mi spinge via.
Attorno a lui si apre un buco nero che diventa sempre più grande.
“Chris, non ti avvicinare o risucchierà anche te!”
Lo guardo disperata. Cosa posso fare?
“lascialo andare, ti prego!”
Urlo guardando Gabriel, cercando in lui una vana clemenza.
“zitta tu!”
Pacey mi colpisce con un calcio in pieno viso stordendomi.
“lasciala stare, guardala. Ormai il veleno è in circolo, presto sarà Isabel”
Lo ferma l’angelo oscuro.
Isabel? Chi diavolo è? Di che veleno sta parlando?
Lui sembra capire la mia confusione.
“sei sempre stata tu Christine, quell’essere con sembianze di bambina che voleva ucciderti. Non ti sei mai chiesta perché ti perseguitasse? E credi davvero che la Baba Jaga fosse così gentile? No, ha solo eseguito i miei ordini e tu, ci sei cascata in pieno. Sei sempre stata tu il mio obiettivo, hai un grande potenziale e se usato bene può rivelarsi molto utile per me”
Che cosa? Non può essere vero. Guardo Nigel ormai avvolto totalmente dall’oscurità.
“Chris..”
Lo guardo negli occhi prima che il suo corpo sparisca del tutto.
“NO!”
Urlo piangendo cercando di alzarmi.
“E adesso tocca a te!”
Esclama Pacey con un’espressione estremamente goduriosa prima di colpirmi con un pugno in faccia, facendomi perdere i sensi.
Sento quella sensazione di appiccicume e umidità avvolgermi e l’odore di pulito, tipico degli ospedali più nitido che mai. So già dove sono, quando aprirò gli occhi non sarà una sorpresa trovarmi in un lungo corridoio vuoto e sinistro.
Sbatto le palpebre e nella mia mente in sincrono con il loro battito si alternano flash di una farfalla che vola. La stessa che ho visto quel giorno, l’ultimo giorno, con mio padre. Sono come degli scatti in sequenza. Svolazza tranquilla nel cielo, poi è come se chi guardasse avesse un vetro davanti, un vetro che però si è rotto. Altro scatto, altra sequenza e si inizia a distinguere meglio che quello è un parabrezza e quella è la visuale di un’auto ribaltata. La farfalla dalle sfumature violacee si sofferma sulla superficie del vetro. Altro flash. Chiaro e nitido il volto di mio padre insanguinato. Mi sembra di soffocare. Non riesco a muovermi e il panico mi assale. Perché sto rivivendo questo? Perché?
Altra sequenza. L’ultima. La farfalla giace schiacciata e immobile sul vetro. Morta.
Apro gli occhi e riprendo a respirare come se fossi stata in apnea per ore.
Mi sbagliavo. Non è come l’altra volta. Il corridoio è lo stesso, l’aria di pulito asfissiante anxhe, ma i muri non sono bianchi, no… sono pieni di farfalle morte. Indosso una tunica bianca, come quella della bambina, che annuncia il suo arrivo con l’eco di un ringhio. Mi guardo intorno cercando di capire come fare ad uscire da qui, ma l’unica opzione sensata che mi viene in mente è scappare nella parte opposta della provenienza dei lamenti oscuri.
Inizio a correre cercando di non farmi inquietare ulteriormente dalla scia di insetti che arredano le pareti di questo luogo.
“signorina Christine!”
All’improvviso davanti a me, vitrea ed evanescente appare Devora, che non riesco a non trapassare nella corsa.
“Devora! Che.. che ci fai qui?”
Cerco di prendere fiato.
“deve fidarsi di me signorina, non c’è molto tempo…”
“Devora, dobbiamo scappare, sta arrivando, Isabel sta arrivando”
Urlo in prenda al panico che ormai ha preso il sopravvento su di me.
“deve cambiare le cose signorina, deve ristabilire l’equilibrio”
“Devora, non c’è tempo per parlare”
La incalzo io incitandola a correre.
“No, mi ascolti! “
La sua espressione è così risoluta da  farmi calmare ed effettivamente starla a sentire.
“posso darle il tempo necessario per uscire da qui, continui su questo corridoio qualsiasi cosa accada. Qualsiasi cosa lei veda, qualsiasi cosa cercherà di fermarla, deve andare avanti. Ricordi quello che le ho detto”
Detto ciò mi spinge via, incoraggiandomi a correre, mentre le urla inumane di Isabel diventano tangibilmente più vicine.
Eseguo senza perdere tempo e ricomincio a correre.
“Chris! Chris, ti prego aiutami!”
È la voce di Mandy.
“dove sei?”
Urlo senza smettere di fermarmi.
“aiutami!”
Davanti a me vedo Mandy inseguita dai cadaveri degli indiani del cimitero maledetto celato sotto l’osservatorio.
“lasciatela stare!”
Istintivamente li inseguo, ma l’eco dell’avvertenza di Devora mi desta dall’essere troppo impulsiva.
Rallento leggermente il passo, mentre la mia amica viene irrimediabilmente raggiunta dai non morti e dilaniata mentre urla.
“Chris, aiutami! Ti prego!”
Chiudo gli occhi cercando di non piangere e riprendo a correre superandoli. Man mano che avanzo, vedo tutti i miei amici morire nei modi più disparati nelle reali circostanze che abbiamo vissuto.
L’aria sembra cambiare e diventare più leggera, quasi come se mi stessi avvicinando all’aperto.
Ci sono ormai. Sono quasi alla fine.
“Chris”
“Nigel…”
“che cosa ci fai qui?”
Chiede preoccupato abbracciandomi.
“mi sono risvegliata qui dopo l’incontro con Gabriel e Pacey, tu come ci sei finito?”
“non ne ho idea, dovevo essere inghiottito dalle tenebre, ma mi sono ritrovato qui. Hai visto Devora?”
Annuisco, poi gli spiego quello che mi ha detto.
Un urlo interrompe la nostra conversazione. Entrambi ci voltiamo in quella direzione, dove il corridoio ormai si è trasformato in un tunnel marcio e pieno di liquame.
“tempo scaduto”
Devora non è riuscita a fermarla.
“scappa!”
Esclama Nigel e senza farmelo ripetere due volte riprendo a correre, ma lui non mi segue. Mi volto in tempo per vederlo essere assalito da Isabel.
Chiudo gli occhi e mi impongo di non fermarmi. Lo sta facendo per me. Tutti lo stanno facendo per me. Continuo a ripetermi per convincermi che la cosa giusta sia andare avanti e non tornare indietro ad aiutarlo.
Sento uno strano rumore diventare sempre più forte, come se stesse piovendo a dirotto e anche se non c’è ombra di acqua l’aria si fa più fresca e un leggero vento inizia a soffiare.
Il mio dubbio viene risolto quando scopro che il corridoio termina con una cascata. Ma come è possibile?
Mi fermo all’estremità del dirupo per guardarci sotto. È davvero alto.
Possibile che questa sia l’unica via?
“dannazione! Chris, salta!”
Mi volto. Vedo Isabel sgusciare abile dalla presa di Nigel e determinata a caricarmi.
Guardo terrorizzata Nigel ricoperto di sangue che continua ad urlarmi di saltare. Isabel si avvicina sempre di più protraendo le sue mani insanguinate e prive di unghie verso di me.
Prendo un gran respiro e senza pensarci mi tuffo. In un istante sono in acqua, cerco di nuotare verso la superficie per riprendere fiato, ma vengo circondata da sanguisughe. Mi hanno completamente accerchiata e prima di poter far qualcosa si avventano su di me mordendomi. Ogni morso è carne lacerata e mi ci vuole poco per aprire la bocca lasciando entrare l’acqua nei polmoni. Inizio a dimenarmi e scalciare cercando di togliermele di dosso e liberarmi, ma si fanno sempre più aggressive e quando il dolore diventa così insopportabile mi sento implodere.
“Si può sapere che ti prende?”
Apro gli occhi sussultando. Ci metto qualche secondo a rendermi conto che posso respirare di nuovo, che non sono in balia dell’acqua e nemmeno delle sanguisughe. Controllo bene braccia e gambe, anche la ferita del contratto sembra essere sparita. Ma che diavolo succede?
“Chris, ti senti bene?”
Solo ora mi rendo conto di avere un interlocutore seduto davanti a me. Alzo la testa per vedere di chi si tratta e scusarmi.
“Ben?”
   
 
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