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Autore: fandani03    03/04/2018    2 recensioni
E se Stefan non avesse preso la verbena e Damon avesse potuto soggiogarlo? Cosa sarebbe successo?
Dall'introduzione:
"Caro diario, [..] in questo giorno di ventidue anni fa perdevo i miei genitori, in questo giorno di ventidue anni fa il corso della mia vita è stato modificato irrevocabilmente. Ed oggi mi trovo qui a tirare le somme. Mi chiamo Elena Gilbert…ero un Vampiro…e questa è la fine della mia storia."
Dal testo:
"..la sua seconda opportunità era fuori dalla porta ogni giorno, ad ogni sorgere del sole. Voleva scoprire se stesso in questa nuova veste e aveva passato l’ultimo anno a cercare di accettare che, per far provare a lui l’emozione di una vita umana, Damon si era sacrificato e aveva rinunciato a tutto."
Elena e Stefan...sopravvissuti, lacerati, ciascuno in cerca della propria strada. Per i nostri protagonisti ogni giorno rappresenta un piccolo passo verso la Rinascita.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Elena Gilbert, Jeremy Gilbert, Matt Donovan, Stefan Salvatore | Coppie: Damon/Elena, Elena/Stefan
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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8 - Venticinque candeline

Il primo impatto e l’entusiasmo della sorpresa avevano iniziato a svanire a causa di Josh e della sua insistenza nel volerla abbracciare, baciare e ricoprire di attenzioni. Attenzioni che, se in un primo momento erano state piacevoli, dopo circa un’ora erano diventate senza alcun dubbio asfissianti. Sapeva che era suo il problema, era lei a non desiderare tutte quelle manifestazioni. Forse non le desiderava di fronte a tutti i suoi amici.
Mentre Josh tentava, per l’ennesima volta, di attirare la sua attenzione con un bicchiere pieno e di estorcerle una foto insieme, Elena aveva posato lo sguardo, dall’altro capo del locale, sulla giovane Kristen intenta a confabulare con la sua amica.
La osservavano, certo, ma in quel preciso momento, oltre ad osservare lei, la loro attenzione era presa da qualcun altro. E in breve si rese conto di chi fosse oggetto di tanta curiosità.
D’altronde lui non frequentava molto il Grill, né usava partecipare ad eventi sociali. Per loro era chiaramente un volto nuovo. O almeno così credeva.
Stefan e Matt, entrambi con un bicchiere in mano intenti a chiacchierare, erano vicino al biliardo. E fu subito chiaro, ad Elena, che il movimento rapido che avvenne tra le due studentesse era mirato ad un solo scopo.
La rossa Doroty si diresse verso lei e Joshua, mentre Kristen, credendo di passare inosservata, si dirigeva verso il biliardo.
Fu evidente il tentativo di distrarla tramite la giovanissima studentessa che tentava una goffa conversazione.
- “Ehi, Elena…buon compleanno! Non so esattamente quanti anni compi…” -
- “Venticinque…” - rispose distrattamente mentre cercava di seguire con lo sguardo la bionda vicino al biliardo.
- “..io sono al terzo anno, tu frequenti la Whitmore, non è vero?” -
- “Sì, certo, frequento la Whitmore… ma…” -
La conversazione fu di breve durata. Per fortuna Josh interruppe Doroty prontamente.
- “Ehm, scusate… Elena, seguimi, c’è una cosa che devi vedere…” -
già più di una volta il ragazzo aveva tentato di trascinarla nel retro, non era chiaro esattamente con quale intenzione.
Una cosa era certa: Kristen era riuscita a raggiungere Stefan e Matt, aveva assunto una chiara posizione da cacciatrice/preda, accomodandosi sul fianco del tavolo da biliardo e aveva chiesto, con voce suadente, se uno dei due potesse insegnarle qualche tiro!
Ma l’insistenza di Joshua fu tale che non poté negarsi ancora, in fondo pur di sfuggire alla raffica di domande di Doroty preferì di gran lunga seguire il ragazzo, perdendo però di vista tutto il resto.

- “Quindi tu sei Stefan Salvatore…” - disse provocatoria la procace ragazzina.
- “Sì, direi che è il mio nome..il tuo qual è?” -
- “Io sono Kristen, sono al quarto anno. Frequento molto questo locale e mi piace il biliardo!” -
- “Ah bene, è uno sport molto rilassante e di concentrazione. Matt è un gran giocatore…” - rivolse una richiesta di aiuto al suo amico, pregandolo con gli occhi di toglierlo da quella imbarazzante quanto lampante situazione.
- “Beh, che dire… io sono Matt e ti posso insegnare volentieri…” -
- “Ecco, Matt…sei molto gentile ma credo che Stefan sia la persona più indicata, diciamo quella che fa al caso mio…” - non aveva certamente pudori e non lasciava sottintesi, la giovane Kristen o come si chiamava.
Stefan si trovò a riflettere che, forse, non si era mai trovato in una situazione tanto esplicita, non con una ragazzina di neppure diciassette anni.
D’accordo, Elena aveva la sua stessa età quando l’aveva conosciuta. Ma lei era… era Elena. Doveva conoscerla.
Cosa voleva da lui questa ragazza? Aveva avuto molte donne nella sua lunga vita, ma non provava alcun interesse verso questa piccola sfacciata ragazza che cercava chiaramente delle attenzioni. C’era qualcosa che gli sfuggiva, le sue attenzioni erano troppo esplicite, sebbene non fosse una cosa così insolita.
Ma si rese presto conto che non gli avrebbe dato scampo, forse dopotutto poteva anche insegnarle qualche tiro a biliardo, che male c’era?
- “Va bene, hai vinto… avvicinati…” - Stefan si voltò e, alle sue spalle, raccolse una stecca più piccola da porgere a Kristen. La ragazza era esaltata. Gli si avvicinò e si predispose all’ascolto.

Nel retro Elena ammirava sorpresa, ma neppure troppo, la bella sciarpa che Josh le aveva regalato.
Se l’era girata intorno al collo ringraziandolo profusamente.
- “Davvero, non avresti dovuto, questa festa è già molto…la musica è bellissima, anzi..dovremmo uscire per ascoltare meglio il gruppo!” - lo baciò in segno di ringraziamento. Non riuscì a fare di più, sapeva che lui si aspettava altro, forse erano lì per quello, ma non ce la fece davvero. Doveva uscire di lì. Il ragazzo provò in ogni modo a trattenerla ma invano, forzò la mano e in breve furono fuori.
La musica non era molto assordante ma creava un clima ovattato in cui il gruppo di invitati poteva permettersi di rilassarsi. Si faticava a parlare ma si poteva bere e ascoltare.
Elena si diresse a grandi passi verso Caroline!
- “Sei stata tu a suggerirgli si farmi un regalo??” - le si rivolse piuttosto contrariata.
- “Sono stata io a suggerirgli cosa regalarti…mi ha telefonato quasi tutti i giorni per due settimane, non sapevo più cosa dire!” -
-“No, il regalo va benissimo, ecco…per fortuna ha optato per una sciarpa…” -
- “Ovvio, ho insistito perché così fosse. Non escludo, in effetti, che avesse altre intenzioni….” - era ironica a provava divertimento a mettere in difficoltà l’amica.
- “Ah, Caroline, non so davvero cosa fare… Non so cosa mi prende, nei giorni passati andava tutto bene. Ma oggi, ecco…io non lo so, sento di non volere questo. Sono qui con voi, vorrei passare il giorno del mio compleanno con i miei amici. Ma lui è qui. Non posso farci niente ma vorrei che non ci fosse! Sono davvero una persona terribile, vero?” -
- “Non direi proprio. Stai facendo una cosa che era inevitabile.. ti sei ripresa la tua vita, Elena, finalmente. E di questo siamo tutti contenti!” -
- “Tutti contenti?” - domando perplessa.
- “Intendevo dire che se tu hai passato dei momenti piacevoli non c’è niente di male. Così come non ci sarà niente di male quando vorrai lasciarlo spiegandogli che sei molto presa dallo studio prima di ricominciare le lezioni. Non credo avrai scelta, tra non molto, non è vero?” -
- “Io…no certo, non credo davvero di avere scelta. Ma mi dispiace, credo sia molto preso…” -
- “Oh, lo è… puoi contarci. Eccolo, guarda. Ti osserva ovunque tu vada, qualunque cosa tu faccia. Se ti vedesse vicino ad un altro morirebbe. Aaaahhh… “ - emise un profondo sospiro - “Mentre io, osservando da quella parte, non posso che far finta di niente…” - Caroline fece un cenno col capo in direzione del biliardo.
Elena si rese conto che il regalo di Josh l’aveva spiazzata e anche molto distratta.
Se ne era quasi dimenticata. Oh mio Dio. Non era esattamente ciò che si aspettava di vedere. Rimase a fissarli qualche istante. Stefan poggiato delicatamente alle spalle di Kristen, e con il braccio guidava quello di lei nell’utilizzo migliore della stecca sul tavolo da biliardo.
- “..cosa potrei dire? Ormai siamo andati tutti avanti.. ma è un po’ strano vederlo flirtare con un’altra, non credi?” -
- “Sì, è decisamente strano…” -
Caroline osservò Elena, per un brevissimo istante, prima di dirle semplicemente:
- “Sai, mi dimentico spesso, ultimamente, che il tuo passato con Stefan non si può cancellare così facilmente. Certo, io dopotutto, stavo solamente per sposarlo, poi beh…sono successe svariate catastrofi…” - Caroline osservò la sua amica con lo sguardo completamente preso - “…e la città stava per andare a fuoco… Elena!!” -
- “cosa??” - si riscosse Elena, dopo qualche manciata di secondi.
La Gilbert era intenta ad osservare il suo ex ragazzo Salvatore mentre viveva una normale interazione con l’altro sesso. Proprio no, non riusciva a farsi una ragione che all’altro sesso potesse appartenere qualcuno che non fosse lei.
Oppure Caroline, d’accordo, come in effetti l’amica le aveva appena ricordato.
Aveva certamente faticato ad accettare il rapporto tra i due, all’epoca, ma la sua relazione con Damon le aveva permesso  non solo di accettarlo ma anche di essere felice per loro. Ora era tutto diverso.
Guardò Caroline e si rese conto di averla lasciata senza una risposta.
- “Scusami, lo so. Non ho dimenticato che stavate per sposarvi.  Ma quando stava con te era diverso. E ora, hai ragione… che flirti con una sconosciuta è davvero inaccettabile!!” - fortunatamente Elena aveva ritrovato il suo spirito e quella buona dose di umorismo fu fondamentale per le due ragazze.
- “mmmm…non mi dispiacerebbe fare un bel discorso a quattr’occhi con quella stupida biondina…” -
- “Cioè? Soggiogarla per allontanarla da Stefan?” -
- “Perché no, non sarebbe tanto terribile…abbiamo fatto di peggio, Elena….” - risero entrambe, la complicità sull’argomento Stefan stava diventando piacevole.
- “Sai cosa ti dico? Io preferisco i metodi tradizionali….” - lo sguardo malizioso di Elena forse sfuggì a Caroline, nel primo istante.
Elena capì che non aveva senso trattenere quell’impulso e, senza che Caroline facesse in tempo ad intervenire, era già di fronte al tavolo da biliardo, accostata a Matt.
- “Ehi, tutto bene? Sai, Stefan è molto bravo col biliardo...” - si rivolse pungente alla piccola bionda manipolatrice.
- “Elena…” - Stefan aveva alzato lo sguardo e, insieme a lui, anche Kristen.
- “Hai ragione, è molto bravo!” - la giovane Kristen si era subito rivolta ad Elena senza esitazioni. Non provava soggezione per nessuno. Sapeva indubbiamente il fatto suo.
D’accordo, la signorina vuole sfidarmi…che sfida sia!
Dentro di sé, in quell’attimo, provò un guizzo inaspettato, un verso sussulto nello stomaco che le fece ricordare come si sentiva quando era ancora una liceale. Una piccola giovane donna che aveva voglia di divertirsi e provare tutto ciò che un’adolescente dovrebbe provare.
- “Ma sono certo che non sia il momento di continuare la lezione di biliardo….guarda…” - Matt, rivolgendosi ad Elena, le indicò qualcosa alle sue spalle.
La ragazza si voltò e vide Caroline arrivare verso di loro con in mano una torta piena zeppa di candeline accese!
Oh mio dio, l’aveva fatto sul serio, aveva comprato venticinque candeline!
Poco importava che parte degli ultimi anni lei l'avesse trascorsa da vampiro. Il suo tempo biologico si era fermato, ma per il mondo intero il tempo era passato ed era passato anche per lei.
E anche Caroline, quindi, senza essersi assolutamente consultate sulla questione, aveva contato i suoi anni dal suo anno di nascita. Non potevano che essere venticinque.
La musica era improvvisamente cessata fino a che i musicisti non avevano ripreso, intonando la melodia del tradizionale Happy Birthday.
Era spiazzata e si tava sprofondando in un enorme imbarazzo, ma era anche schiacciata dalle emozioni. Sentiva su di sé improvvisamente il peso di ciò di cui Caroline parlava di continuo.
Ciò che quel momento in fondo rappresentava…per se stessa, per Caroline, per Stefan.
Un applauso e qualche gridolino entusiasta aveva accompagnato l’entrata della torta, con le luci più basse e una piacevole atmosfera che si era creata.
Si ritrovò trascinata da tutti loro vicino ad un tavolo dove Caroline aveva poggiato la torta. Le candeline brillavano intense. Era passata quasi un’eternità da quando aveva spento una candelina per l’ultima volta. non se lo ricordava neppure, forse era ancora una bambina.
- “Elena… lo sai che dovrai spegnerle tutte, vero? E così sarà ogni anno, di qui per i prossimo cento anni!!” - sembrava quasi fosse lei a compiere gli anni, tanto era entusiasta. Ma in fondo era così, era questa la ragione per cui ci teneva tanto. I compleanni dei suoi amici la tenevano ancorata ad un aspetto della vita umana che avrebbe vissuto attraverso di loro.
Lo sguardo di Elena, una volta di fronte alla torta, vagò di fronte a lei per cercare un appiglio. Lo trovò senza fatica, e forse non avrebbe dovuto stupirsi che sarebbe stato lì, dove in fondo era da molto tempo.
Josh era vicino a lei, ma non percepiva più la sua presenza da un po’. La sala era quasi buia ma nonostante ciò non le era stato difficile scorgere gli occhi verdi e intensi di Stefan che, fino a quel momento, l’aveva probabilmente seguita in ogni sua mossa. Quegli occhi che la controllavano, la proteggevano istintivamente senza che neppure lui, forse, se ne rendesse conto.
Si guardarono per un istante, un lungo istante in cui quello sguardo carico di affetto sembrava dirle: avanti, spegnile anche per me, è giusto così!
Lei gli sorrise, lui ricambiò con ogni muscolo facciale. Anche e soprattutto con gli occhi. Era sempre meraviglioso vedere Stefan sorridere.
Ora doveva solo spegnere le candelina.
- “Credo di avervi già ringraziato quando siamo arrivati qui, e credo anche che se continuo a parlare e ad emozionarmi come mi sta succedendo, non avrò abbastanza fiato per spegnere le candeline!! Poi non sareste voi a dover fare i conti con Caroline!!” - risero.
- “…allora non indugiare oltre, forza!” - la incitò Alaric.
Aveva soffiato moltissimo e più di una volta, venticinque candeline era davvero tante!
Si sentì stranamente felice di aver dato seguito ad una tradizione alla quale, in passato, non aveva mai dato molta importanza.
Aveva abbracciato con forza Caroline, subito dopo aver tagliato la torta ed averla distribuita a tutti, con l’aiuto di Jeremy.
Aveva stretto forte a sé l’amica che non l’aveva mai lasciata, che lei invece aveva trascurato e che, nonostante tutto, trovava sempre il modo per dispensare manifestazioni di affetto verso tutti.
Dopo Caroline aveva trovato Matt. Era lì da una vita, era lo sceriffo ma quando lo guardava continuava a vedere gli occhi teneri di quel piccolo bambino al quale era tanto affezionata da sempre.
Matt era una certezza, forse sarebbe diventato persino Sindaco l’anno successivo! Chi poteva dirlo…
E poi, nonostante si fosse appartato come suo solito, il giovane Salvatore si era finalmente deciso ad unirsi ai festeggiamenti. Le era giunto alle spalle.
- “Elena…” - il tono della voce che aveva sempre distinto Stefan per la sua dolcezza.
- “Ehi… ce l’ho fatta, visto?” -
- “Ce l’hai fatta.. sei stata brava, Caroline deve essere molto fiera di te!” -
- “Lo sono anche io di me stessa. In fondo mi sono divertita e non ero certa di poterlo ancora fare…” -
- “Sono felice di sentirtelo dire… Elena…” -
- “Sì…” -
- “Buon compleanno..” - il ragazzo allargò le braccia in modo inequivocabile e bastò un attimo perché Elena colmasse la distanza.
Si avvolsero in un caldo e intimo abbraccio, che trasmise grande calore ad entrambi.
Le braccia di Elena intorno al suo collo.
Le braccia di Stefan intorno alla sua schiena.
Il profumo dei suoi capelli
La rassicurante sensazione del suo petto spazioso e forte…
I pensieri di entrambi si accavallarono e si completarono, benché nessuno dei due riuscisse ad esprimerli.
Furono interrotti dopo pochi istanti da Joshua che chiese inequivocabilmente di riprendersi il suo spazio. Lo spazio con la sua ragazza.
- “Non ti dispiace se ballo con Elena…” -
- “Oh, ma certo, è ovvio…” - disse Stefan, imbarazzato e al tempo stesso quasi incapace di lasciare il contatto con Elena.
La ragazza silenziosamente gli rivolse un sorriso, cercando nervosamente con le dita la ciocca di capelli per riporla dietro l’orecchio. E si lasciò guidare da Josh che la trascinò sulla pista da ballo.
Nonostante si trovassero al Grill, ci fosse molta musica e parecchie persone attorno a loro, per qualche attimo si erano completamente immersi in un mare di sensazioni e ricordi che, senza dubbio, aveva trascinato entrambi in un momentaneo stato di benessere.

Ora la festeggiata si trovava tra le braccia di un giovane barista.
E in breve Stefan era stato raggiunto dall’avventuriera Kristen che gli si era accostata, appoggiata sul bancone del bar ed aveva cominciato un’insolita conversazione.
- “Come mai vi siete lasciati?.... tu ed Elena dico..” -
- “Cosa? Come fai a saperlo? Voglio dire… è successo molto tempo fa, ci sono molti anni di differenza tra noi…” -
- “Lo sanno tutti che un po’ di tempo fa stavate insieme. Me lo ricordo persino io, nonostante fossi poco più di una bambina…ma mia sorella frequentava già il liceo…” -
- “Capisco, deve essere per via della mia macchina, che non passa inosservata…” -
- “Anche quella, forse… comunque mi domando perché non fai nulla per riprendertela!” -
lo sguardo di quella ragazza non gli piaceva, era ambiguo, non era pulito e sincero. Stava architettando qualcosa che non riusciva a decifrare.
La sua domanda era piuttosto anomala, chissà se l’interesse che manifestava per lui era reale.
- “Beh, forse perché Elena al momento sta ballando con un altro?!” - rispose Stefan ironico.
- “Già..infatti..” - lo sguardo della bionda Kristen, insieme al tono della sua voce, tradì inequivocabilmente il suo stato d’animo. Ora era tutto chiaro.
- “Oh, capisco…tu sei interessata a Joshua…. E qual è il tuo scopo, allora, Kristen?” -
- “Farlo ingelosire, è ovvio! E far ingelosire lei. Ma tu non mi stai aiutando molto…” - gli strizzò l’occhio e, dopotutto, Stefan provò un moto di simpatia per quella sfrontatezza che non ricordava di aver visto spesso, se non forse di rado in Caroline.
Caroline, però, era sempre stata un’adolescente sfrontata solo in apparenza, per coprire le sue tante insicurezze. Kristen dava l’impressione di essere pronta a tutto e di avere pochi scrupoli.
- “Quindi cosa vuoi esattamente da me?” -
- “Beh…potresti accompagnarmi al ballo, tanto per cominciare…oppure potresti farmi ballare ora!” -
- “Vedi…” - disse serafico il giovane Salvatore, poggiando il bicchiere vuoto sul bancone e scostandosi leggermente dallo sgabello - “Se mi conoscessi sapresti per certo che portarti ad un ballo è esattamente l’ultima cosa che potrei fare per te….” -
- “E perché? Perché sei più vecchio e ti sei già diplomato? A me vai bene anche così, sai? Anche se cerco di conquistare Josh, non vuol dire tu sia poi così male…!” - continuava a provocarlo.
Stefan era in piccola parte lusingato ma continuava a rimanere guardingo.
La voce di Matt si inserì nella conversazione. Chissà da quanto tempo stava origliando..
- “Ehi, Kristen…non sai in che guaio ti stai cacciando, chiedendo a Stefan Salvarore di andare ad un ballo. Lui e il ballo non vanno molto d’accordo. Eppure…” - rivolse lo sguardo a Stefan.
- “..eppure cosa?” - chiese l’altro con tono preoccupato.
- “..eppure potresti anche accompagnarla, Stefan. In fondo, non è poi così male stare in compagnia. Io farò sicuramente servizio di pattuglia…” -
- “Matt!” - Stefan, contrariato, lo fulminò con lo sguardo.
- “Lo vedi? Hai degli amici molto più divertenti di te… carissimo Stefan Salvatore! E poi…non vorrai lasciare una giovane ragazza andare da sola al ballo, sarebbe una cosa davvero tremenda…” -
Quella giovane ragazza, ora che la osservava meglio, probabilmente le ricordava più che altro suo fratello. Senza remore, senza freni sulla lingua, pronta a tutto per ottenere ciò che desiderava. E lui, ora, era il mezzo.
Aveva senso farsi usare? Aveva interesse ad andare ad un ballo dove Elena sarebbe andata con Josh e in un luogo pieno di giovanissimi studenti dai quali, ora, si sentiva lontano anni luce?
- “Vi lascio alle vostre riflessioni…” - disse Kristen allontanandosi e dirigendosi verso la sua amica dai capelli rossi.
Matt e Stefan la fissarono allontanarsi, era decisamente di una bellezza accecante. Aveva un fisico mozzafiato e dei capelli molto belli.
Incrociarono i loro sguardi.
- “Smettila! Non guardarmi così, non ci andrò mai…” -
- “E perché no? Stefan…cosa hai da perdere? E poi, se mi permetti, hai forse programmi molto più interessanti per quella sera?” -
- “Questo cosa c’entra… e poi è poco più di una ragazzina…” -
- “Lo era anche Elena….” -
- “E’ vero, ma in quel momento lo ero anche io, uno studente di 17 anni. Ora sto invecchiando sul serio….” - sorrise cercando di ironizzare.
- “Avanti Stefan… sarò molto diretto: vai e divertiti! Non c’è niente di male…” -
- “Non posso che dargli ragione…” - si aggiunse anche la voce di Alaric.
- “Cosa? Ti ci metti anche tu, ora?” -
Alaric e Stefan non avevano più avuto un rapporto sereno da quando il giovane Salvatore e Caroline avevano iniziato la loro relazione.
Caroline aveva lasciato Alaric per stare con lui, ma poi...ma poi Damon li aveva lasciati. Aveva lasciato tutti loro. E, sebbene Stefan si fosse allontanato da Caroline e quel rapporto fosse lentamente svanito nel nulla, non riusciva più a portargli rancore. La perdita del suo amico, seppure dolorosa, non poteva essere paragonata alla perdita di un fratello. E l’empatia con Stefan era rinata.
- “Ha ragione lui…cosa vuoi fare della tua vita? Ammuffire dentro una piccola casa di periferia? Dai, Stefan…” -
Di fronte a sé, Stefan osservò Elena volteggiare tra le braccia di Josh.  Forse si stava divertendo davvero.
Forse era l’unico ad essere rimasto ancorato al passato, forse avevano ragione i suoi amici.
Fu un attimo e ogni sua remora svanì.
- “Accidenti…d’accordo, mi avete convinto…” -
  
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