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Autore: pikychan    03/04/2018    0 recensioni
Lucinda è una ragazza che abita il un piccolo paesino assieme ai suoi genitori e alla sua domestica. Vive il una casa grande, ma questo non basta a colmare il vuoto. Un vuoto che da due mesi a questa parte le sembra incolmabile.
Amici per sempre oltre la distanza e oltre il tempo. Lucinda imparerà a sue spese cosa significa davvero.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Amici per sempre
 

Lucinda si ritrova in riva al lago senza un apparente motivo. Ha chiuso gli occhi, probabilmente per proteggerli dal sole. È sdraiata a pancia in sù.
Ora il vento si è calmato.
Il tempo è di nuovo splendido. Il lago è trasparente. Il cielo è azzurro e soprattutto c’è tanta calma.
La ragazza sente appena l'erbetta che le accarezza le guance. Sente su di sé il calore del sole. Non sta dormendo. Si sta solo riposando. Forse è sveglia da ore, non crede di essersi mai addormentata davvero.
Di solito impiega gran parte del suo tempo ad analizzare attentamente ogni persona e aspetto della vita per potersi comportare al meglio. Per poter dare il massimo. Per poter essere soddisfatta e rendere più felici tutte le persone attorno a lei. Però tenendo gli occhi chiusi si sente al sicuro. Nessuno la può giudicare se fa finta di dormire.
O meglio, la gente può giudicare su tutto, ma se chiude gli occhi non le importa più. Che la gente dica pure quello che voglia. Lei così non si sente partecipe. Non si sente chiamata in causa. Non si crea alcun tipo di problema. Resta tranquilla e beata nei suoi pensieri. Nelle sue fantasie.
Quanto le piacerebbe poter tornare indietro. All’asilo o forse addirittura a quando portava ancora il pannolino. Allora era tutto più semplice, ora non si riconosce neanche quando si guarda allo specchio. Non è che non accetti il suo corpo. Sà bene che i cambiamenti fisici sono inevitabili, in più lei a differenza di molte sue coetanee, non si è mai risentita particolarmente di avere qualche chilo di troppo.
Però non si riconosce e questo la fa soffrire.
È come se la sua vera essenza si fosse spenta piano piano. Come se con il passare degli anni la mentalità e i pensieri altrui l’avessero schiacciata.
Se ne vergogna. Non passa un giorno che non riesca a non farsene una colpa.
«Lucinda... Lucinda, dai apri gli occhi!»
All’improvviso sente una voce. Viene da lontano, ma a poco a poco si sente sempre più chiaramente.
È familiare e allo stesso tempo sconosciuta.
Lei però non vuole aprire gli occhi. Non si sente pronta. Sta troppo bene lì. A occhi chiusi. Senza pensieri, senza paura.
«Sù! Lucinda, ti devo dire una cosa importante!»
La voce continua ad insistere, quando lei vorrebbe solo essere lasciata in pace.
È seccante, ma alla fine decide di aprire gli occhi. Lentamente. Non si sente pronta a staccarsi dal mondo dei sogni per tornare alla crudele realtà.
Appena lascia che la luce le rifletta gli occhi blu rimane da subito confusa.
Davanti a lei c’è Josh. Sottosopra. Come un pipistrello... no, non è così. Nessuno dei due è a testa in giù. Semplicemente entrambi sono a testa in sù in direzioni diverse.
«Josh...?» sussurra incredula.
Non ci può credere. Cosa ci fa Josh lì? Quando è arrivato? Riconosce che in quella situazione ci sono parecchie cose strane, questa, però, le supera tutte.
Anche se è contenta non può fare a meno di chiedersi: come è possibile che lui sia
qui?

«Non ti preoccupare, noi saremo amici per sempre!» esclama sorridendole.
La ragazza è sempre più confusa. Ha ripetuto la stessa frase che diceva spesso...
Perché? Perché proprio ora? Si tratta di una semplice coincidenza? Ha troppe domande e, purtroppo, nessuna risposta. Vorrebbe chiedere a Josh cosa ci fa lì. Vorrebbe tanto saperlo, eppure non riesce a chiederlo.
Non riesce a dire niente.
La sua bocca è come paralizzata. Non è una questione di coraggio. Quello non le manca. Non ci riesce proprio a livello pratico.
Si sente una confusione tremenda.
Schiamazzi e urla senza tregua.
Nel cuore della notte gli abitanti del villaggio escono dalle loro case gridando disperati: al fuoco!
I più temerari sperano di domarlo con un paio di secchiate o una pompa da giardino.
È un fatto grave che le stalle di Mr Poppy abbiano preso fuoco. Ancora più grave è che l’incendio si sia prolungato fino alla sua abitazione.
Mr Poppy è l’uomo più ricco di Carmel. Nessuno sà esattamente quale sia il suo mestiere, sta di fatto che è spesso in giro per affari.
È risaputo che vive con sua moglie Annabeth, la sua governante Priscilla e sua figlia Lucinda.
In questo momento non è a casa. Sono in molti quelli che potrebbero testimoniare di averlo visto prendere l’aereo all’alba di quella stessa mattina.
Il fuoco si intensifica ogni minuto che passa. Ormai avranno chiamato i pompieri una decina di volte, ma non sono ancora arrivati.
Il terreno adiacente alla casa ormai è completamente carbonizzato. È caldo e secco. Se non è stato questo a svegliare Lucinda ci hanno pensato le urla degli abitanti.
Confusa si alza a sedere. Si sente tutta rotta.
Il vento è ancora violento.
Si guarda intorno per poi tornare a guardare di fronte a sé.
Non è possibile… è a qualche metro da casa sua.
Come ha fatto a sfuggire alle fiamme? Dove sono sua madre e Priscilla?
«Ehy?» richiama la sua attenzione qualcuno.
Lucinda in tutta risposta si volta a guardare chiunque abbia parlato.
È il Signor Will, lo conosce bene. Lui e suo padre sono amici dai tempi del liceo. Spesso vanno insieme a caccia o a ballare.
«Stai bene?» chiede tendendole la mano.
La ragazza la prende e si alza in maniera goffa. Solo adesso si rende conto di essersi storta la caviglia, forse è successo mentre fuggiva dall’incendio.
«Ti sei fatta male?» domanda.
Lucinda non fa in tempo a rispondere che qualcuno arriva da dietro e l’abbraccia.
«Lucinda! Meno male che stai bene!» esclama la madre senza lasciarla andare.
Quando finalmente la ragazza si libera dalla presa torna a guardare la casa.
È consapevole del fatto che di questo passo le fiamme distruggeranno ogni cosa. Vorrebbe tanto fermare l’incendio con la sola forza del pensiero, ma deve essere realista.
Di colpo le torna in mente quello che aveva sognato fino a pochi istanti prima…
Non preoccuparti, noi saremo amici per sempre!
No, non è vero.
Stringe i pugni e abbassa il capo.
Josh è morto in un incidente stradale due mesi prima.
Loro due erano inseparabili. Lucinda in più aveva sempre avuto un debole per lui. Certe volte era convinta che se gli avesse parlato dei suoi sentimenti avrebbero finito per mettersi insieme, poi però Josh se ne usciva con qualche frase profonda sull’amicizia, così per paura di essere rifiutata alla fine non si dichiarava mai.
Ora però non aveva senso. Lui non c’era più.
Sarebbe stato meglio fosse morta in quell’incendio, tanto ormai che le importa di vivere in un mondo dove non c’è lui.
«Lucinda? Che ti prende?» le chiede confusa la Signora Poppy.
La figlia non risponde.
Sta tremando. Di rabbia e di tristezza.
Perché lei è sopravvissuta quando Josh non ce l’ha fatta?! Perché il destino è così crudele e a volte così magnanimo!? Non le interessa continuare a vivere su questo pianeta. Su un pianeta che ha ucciso il suo migliore amico.
Una lacrima le sgorga da un occhio e cade a terra.
Quello è l’inizio di un pianto disperato. Un pianto disperato e silenzioso.
Piangere fa un male cane, ma non c’è niente di più liberatorio.
Lei lo sa.
Quante volte ha pianto il mese scorso? Per non parlare di quando è arrivata la notizia per la prima volta…
«Lucinda, che cos’hai?» chiede la madre sempre più preoccupata.
Lucinda spazza via le lacrime con la manica e comincia a correre a passo deciso verso la casa.
Ignora le urla di sua madre o degli altri cittadini. In questo momento vuole solo raggiungere le fiamme. Non sa come ha fatto a salvarsi, ma sà che è sbagliato. Lei e Josh devono ricongiungersi. Stare insieme per sempre.
Noi saremo amici per sempre!
Si ferma di botto e una lacrima e attraversa l’occhio.
Cosa sta facendo?
Guarda le fiamme davanti a sé.
Cosa pensava di fare? Non è facile per nessuno, eppure lei stava per cascarci.
Si accascia a terra e comincia a piangere con più energia.
È una sciocca. Una stupida.
Josh non voleva morire. Non conosceva nessuno di più attaccato alla vita. È morto in un incidente. Non è stata colpa di nessuno.
Come può lei pensare che suicidandosi risolverebbe qualcosa?! È vero che non ci penserebbe più, ma ci sarebbero molte persone che piangerebbero la sua morte, esattamente come lei ha fatto con quella di Josh.
L’unica cosa che può fare è andare avanti. All’inizio non sarà facile e molto probabilmente non lo sarà mai del tutto, ma deve farlo.
Non può lasciarsi andare o pensare per sempre al passato.
Non è giusto, Josh aveva detto che loro saranno amici per sempre. È questa non può essere una bugia.



Angolo dell'autrice:

Ciao a tutti!
Spero che la mia one-short vi sia piaciuta, che dite, ho la stoffa della scrittrice?
Ve lo chiedo perché è il mio sogno diventare scrittrice, anzi, adesso vi lascio anche un paio di link inerenti al mio primo libro: 


Libro in vendita su Amazon

Sito ufficiale del libro

Pagina instagram ufficiale del libro

Booktrailer creato da me del libro

Pagina del mio blog dove parlo del libro

Pagina facebook ufficiale del libro


Ok, è tutto, alla prossima!

  
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