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Autore: Aysa R Snow    03/04/2018    0 recensioni
Non tutti abbiamo la fortuna, di trovare la persona giusta, e non perderla.
Tutti abbiamo perso, c'è chi perde qualcosa, chi perde qualcuno.
Lei, ha perso la sfida più importante della sua vita: non perdere la sua persona giusta.
Ma se invece, la sfida più importante della sua vita, fosse riuscire a vincere il dolore che ormai è diventato un peso troppo ingombrante?
Questa è la storia di Arianna, o come lei ama farsi chiamare, Aria.
Perché lei è così.
Leggera e pura come l'aria che respiri in alta montagna.
Questa, non è una classica e semplice storia d'amore.
Questa, è una battaglia.
Da una parte c'è l'amore, dall'altra la vita.
Genere: Drammatico, Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nec sine te nec tecum vivere possum
Non posso vivere né senza te né con te

-Ovidio

Il problema, quello più grande credo, è che ho capito solo ora cos'è il vero dolore.

Ora capisco cosa porta una persona a tirare un pugno al muro o alla propria immagine riflessa nello specchio. 
Ci sono episodi della tua vita, che ti portano a star male. 
Un male che più che sentirlo a livello fisico lo senti dentro.
Nella tua testa, nelle tue membra, nelle tue viscere.
Ci sono notti, in cui non riesci a dormire per la troppa angoscia.
Fissi disperatamente il soffitto della tua camera come se potesse offrirti una via di fuga o una soluzione.
Ti sembra che il problema che hai dentro di te, abbia degli artigli con cui ti distrugge da dentro.
La tua gabbia toracica sembra essersi ristretta intorno al tuo cuore.
Ogni respiro diventa troppo faticoso da portare al termine.

Quando ti ritrovi dinnanzi a quel muro, o allo specchio, il dolore fisico sembra essere l'unica occasione per riprendere fiato.

Colpisci forte, tenendo gli occhi chiusi.

Percepisci il dolore dovuto al colpo.

La pelle sulle nocche si graffia e brucia.

Pensi "sta funzionando" ma ti rendi conto di aver ripreso a star male nello stesso istante in cui lo hai pensato.

I giorni che seguono una perdita non sono mai semplici.

Il dolore non ti da tregua.

Non ti lascia respirare.

Aver perso Davide mi ha fatto capire quanto in realtà io non abbia nessuna voce in capitolo.

Come tutte le nostre scelte in realtà non dipenderanno mai del tutto da noi.

" Molte volte, la vita ci chiama a scegliere.

Ci mette dinnanzi ad un bivio e ci chiede di fare una scelta.

E aspetta

Con incredibile pazienza

Il nostro permesso per continuare a scorrere.

A volte, la vita, chiede se sei sufficientemente pronto per riprendere a marciare.

A volte, ti lascia indietro così che tu possa capire come in realtà

Non hai scelta. " sussurrai, ripensando alla frase che avevo inciso sul mio diario.

Me lo rigirai tra le mani fino a quando non iniziai a sentire il peso di due notti in bianco gravarmi sulle palpebre.

Lo buttai sul comodino al mio fianco e afferrai la piccola pennetta USB.

La guardai a lungo, non notando niente di particolare.
Era una comune USB.

Spostai le coperte con un calcio le coperte e accessi il portatile collegando la USB.

Conteneva un solo file.

Lo aprii e partì un video.

Una casa tra gli alberi, tra le finestre si intravedeva una ragazza che giravano per l'enorme edificio.

Sorrisi, riportando alla mente quel momento.

Il video continuò e vidi Davide in primo piano sorridente.

" Com'è la casa?" domandò sollevando le sopracciglia.

" È enorme! Finirò per non trovare mai il bagno. " l'inquadratura traballò e la mia immagine apparì sullo sfondo del portatile. 
Sorrisi guardando l'obbiettivo e scossi la testa.

Pochi istanti dopo, l'immagine cambiò ancora.
Stavolta ero io a riprendere Davide.

" Qualcuno qui sta preparando la cena. " Davide sorrise senza smettere di guardare le sue mani muoversi abilmente tra i fornelli.

" Guarda Aria, guarda il cielo. " sussurrò mentre l'immagine di mille e più puntini bianchi invadevano lo schermo del mio computer.

" Sai che la luce delle stelle continua ad essere visibile anche dopo la loro morte? Per molto tempo anche. " ci furono attimi di silenzio che mi permisero di riportare alla mente quel discorso.

" Sembrano tutte uguali, da qui.
Da lontano " sussurrai a mia volta.

Chiusi gli occhi e mi ritrovai distesa su un prato bagnato dalla pioggia con lo sguardo rivolto verso un cielo nero pieno di stelle.

Girai la testa e vidi Davide nella mia stessa posizione.

" In realtà sono tutte diverse tra loro.
Se le si osserva da vicino risulteranno di colori, grandezza e temperature differenti.
Le stelle sono diverse tra loro, ma sono tutte bellissime. "

" Proprio come noi. " aprii gli occhi e tornai nella mia stanza.

Mi sentii come svuotata.
Chiusi il portatile e lo lasciai ai piedi del letto.

La scuola era ormai terminata, ero riuscita a superare l'anno senza debiti nonostante avessi saltato parecchie lezioni nell'ultimo periodo.

Puntai lo sguardo verso il soffitto e feci un respiro profondo.

Ora dovevo riprendere in mano la mia vita.

Tenere testa ai momenti di sconforto e tanto altro.

   
 
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