Ode alla gelosia
{ L'orgoglio lo fa solo guardare da lontano }
A
me pare uguale agli dèi
chi
a te vicino così dolce
suono
ascolta mentre tu parli
e
ridi amorosamente. Subito a me
il
cuore si agita nel petto
solo
che appena ti veda, e la voce
si
perde sulla lingua inerte.
Un
fuoco sottile affiora rapido alla pelle,
e
ho buio negli occhi e il rombo
del
sangue alle orecchie.
E
tutta in sudore e tremante
come
erba patita scoloro;
e
morte non pare lontana
a
me rapita di mente.
-Saffo, traduzione di S. Quasimodo
Bakugou
osserva Midoriya, da lontano, in silenzio, e pensa che è
così bello
e delicato mentre ride con la sua voce cristallina che gli fa male al
petto ammettere che non è suo, ammettere che quella sua
risata dolce
e serena e quel suo sorriso luminoso come il Sole non sono rivolti a
lui ma a Todoroki, che gli è seduto di fronte e
può guardarlo da
vicino, immergersi in quei grandi occhi verdi che sanno tanto di pace
e speranza, ascoltare la sua voce mentre parla di sogni ed eroi con
quel candore infantile che non l’ha mai abbandonato.
E
si maledice, anche, perché avrebbe potuto esserci lui al
posto suo,
ma la sua ira ed i suoi comportamenti l’hanno solo fatto
allontanare, l’hanno diviso da chi diceva di odiare mentre in
realtà il suo cuore l’amava solamente, di un amore
tanto forte
quanto tormentato.
E
dentro a quel cuore una tempesta si scatena, gli punge dolorosamente
e lo stringe in una morsa letale, mandandogli fitte lancinanti in
ogni muscolo, in ogni parte più recondita del suo corpo,
bloccandogli il respiro.
E
sente anche pompargli il sangue nelle orecchie Bakugou, e una rabbia
che non è la sua solita rabbia, ma una gelosia
più nera della notte
e del buio, invaderlo, mentre le mani gli iniziano a sudare e a
tremare, emettendo piccole esplosioni che lui vorrebbe tanto
ingigantire e scaraventare sul viso sempre composto di Todoroki. E
gli invidia quella sua compostezza Bakugou, ed il suo saper gestire
le emozioni, perché lui non ci riesce, non ce la fa, non sa
come
rimanere calmo, come avvicinarsi al suo Midoriya
senza sentire
qualcosa esplodere dentro di sé e le parole giuste mancare,
come non
urlare e lanciare insulti addosso a lui che fin da bambino non ha
fatto altro che stargli vicino e dirgli che era fantastico nonostante
le prese in giro ed i gesti violenti.
Digrigna
i denti, Bakugou, fino a farsi male, e stringe i pugni così
forte
tanto che le nocche gli si sbiancano, perché la
consapevolezza che
se Midoriya, ora, non sorride più nella sua direzione ma in
quella
di qualcun altro è soltanto a causa sua e della sua
irruenza, della
sua ambizione e del suo non saper controllare le forti emozioni che
lo invadono in ogni istante della sua vita.
Si
volta e se ne va, perché ne ha abbastanza di quei due, ne ha
abbastanza di soffrire e di stare come un idiota fermo a guardarli,
ma come al solito è troppo preso da se stesso e dalle sue
riflessioni per vedere che ora lo sguardo intristito di Midoriya
è
puntato su di lui, ignorando gli occhi severi di Todoroki che al
contrario di loro due ha capito tutto e non approva
i
sentimenti palesi che entrambi provano l’uno per
l’altro.
E
Bakugou continua a camminare allontanandosi, mentre Midoriya lo segue
come ha sempre fatto.
Angolo autrice:
Ehilà! Sono tornata con un'altra BakuDeku!
Come ho detto nell'introduzione questa flash è stata ispirata dalla poesia di Saffo "A me pare uguale agli dèi". Appena l'ho letta mi sono subito figurata Katsuki che guarda Midoriya e Todoroki mentre ribolle dalla gelosia e le frasi si sono scritte praticamente da sole XD. Non è chissà cosa, ma spero vi sia piaciuta!
Ringrazio infinitamente chiunque abbia deciso di leggerla e se volete lasciarmi un parere, positivo o negativo che sia, a me fa piacere ^.^
Ringrazio tantissimo Fiore6 che mi fa da beta, che si legge ogni cosa che partorisce la mia mente con pazienza e mi da quel poco di coraggio che mi manca a causa della mia perenne insicurezza facendo eventuali correzioni e riempendomi di complimenti probabilmente immeritati. Grazie mille, cara <3
Detto questo vi saluto!
A presto ^.^
EngelDreamer