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Autore: ThiefOfVoid    03/04/2018    1 recensioni
Scarlet Bonher, giovane assassina londinese, ma di grande esperienza e capacità, si ritrova a dover lasciare improvvisamente la patria diretta verso i Caraibi per evitare una tragedia annunciata ai danni della confraternita nel Nuovo Mondo. Non può però immaginare che un imprevisto cambierà completamente la sua vita, rendendola a tutti gli effetti parte integrante dell'età d'oro della pirateria. Attenzione: questa fanfiction è, come si intuisce, un unico gigantesco spoiler.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Kenway, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Nassau, agosto 1716

Credevo sarebbe stata una mattina come le altre. Stavo parlando con Adé dei nostri prossimi piani, quando Edward è arrivato all'improvviso, chiedendo di procurarmi abiti, meno “formali”, che facessero chiaramente capire che sono parte di una ciurma pirata. Faccio resistenza, ma il suo sembra essere un ordine da capitano. Così, rassegnata, scendo dalla Jackdaw, alla ricerca di qualcosa che mi soddisfi. Trovo una blusa molto bella, anche se la scollatura mi mette un po' a disagio. Solo ora mi rendo conto che non potrò usare il cappuccio, venendo meno al principio di anonimato della confraternita. Dovrò parlarne con Edward. Mi prendo anche l'occasione di cambiare i miei stivali vagamente consumati, e ne compro un paio nuovi, anch'essi alti fino al ginocchio, e il più comodi possibile. Torno velocemente sulla Jackdaw, mi cambio, e raggiungo Edward alla taverna. Ho mantenuto la mia cintura della confraternita, molto alta, accentuando le mie curve. Alzando lo sguardo vedo uno strano sorriso sul volto di Edward, e capisco immediatamente quale sia il punto: la scollatura. Da lì avrà una vista molto...apprezzabile, dal canto suo. Io invece mi sento ancora più a disagio di prima. Salgo le scale e raggiungo il tavolo, dove ci sono anche Hornigold e Thatch. Ho ancora i capelli legati, e quindi non posso cercare di nascondermi un po' con essi. Potrei tenerli tutti su un fianco, seppur sciolti, ma voglio essere comoda in combattimento

“Soddisfatto, capitano?” chiedo seccata

“Molto soddisfatto...già ora sembri più una dei nostri” risponde, facendo scivolare lo sguardo su di me

“Ne sono felice, ma immagino che tu abbia qualcos'altro in mente. Non sei il tipo da scomodare qualcuno solo per l'abbigliamento”

“Ormai mi conosci bene Scarlet” controbatte con un sorriso “Qualche giorno fa stavamo parlando di te, in particolare delle tue abilità”

“Ne sono lusingata, ma come mai, se posso permettermi?” chiedo incuriosita e intrigata

“Ci chiediamo se sai portare una nave, oltre che combattere”

“Bhe...circa. Fino a direzionarla credo di sì, anche se quando ti ho seguito per un mese ho rischiato di arenarmi un paio di volte”

“Bhe, sei sopravvissuta per un mese al timone di una nave, forse non te la cavi così male. Fatto sta che Hornigold non crede che una donna possa condurre come si deve una nave, io e Thatch crediamo il contrario” dopo aver fulminato Hornigold sposto il mio sguardo perplesso di nuovo sul mio capitano “Voglio che tu oggi conduca l'abbordaggio, e più in generale la Jackdaw”

“Io che cosa?” rispondo preoccupata

“Sarò lì, pronto a riprende il controllo se necessario”

“Non credevo che avessi paura, Scarlet”

“Oggi non ci tieni alla pelle, vero Hornigold?” lo squadro di nuovo “Va bene, se questo è quello che il capitano vuole da me non ho certo intenzione di scivolare nell'insubordinazione”

Non gli do nemmeno il tempo di alzarsi. Scendo le scale e mi avvio alla Jackdaw, ma so che è già dietro di me dopo un battito di ciglia. All'improvviso sento i capelli cadermi sulle spalle, e istintivamente mi volto. Edward ha il mio elastico fra le dita. Una parte dei miei capelli è finita a destra, ricadendomi sulla spalla, fino a scivolare davanti. Kenway si avvicina a me, giocherellando con un paio di ciocche, per poi portarle sul davanti come le altre “Stai bene con i capelli sciolti, forse anche meglio di quando sono legati” Con un leggero movimento porto anche le ultime ciocche ribelli a destra insieme alle altre, e poi cerco di riprendermi l'elastico con uno scatto fulmineo. Blocca la mia mano, afferrandola delicatamente per il polso, così tento con l'altra, ma il risultato è lo stesso “Questo lo tengo io”

Senza aggiungere altro, mi lascia i polsi, e infila il mio povero elastico in una delle sue tasche, e in un secondo perdo la speranza di riappropriarmene. Riprende il cammino, ma rimango imbambolata per un momento, sentendo poi all'improvviso una leggera gomitata sull'avambraccio...di chi se non di Thatch? Con un occhiataccia intimo sia lui che Hornigold al silenzio. E' passato molto tempo dall'ultima volta in cui ho sciolto i capelli di giorno, ormai li slegavo solo per dormire, ma ora credo che quell'elastico non mi servirà più. Troppo lentamente per i miei gusti, raggiungiamo finalmente la Jackdaw e mi avvicino con esitazione al timone, su invito del capitano. Non posso negare di aver paura del giudizio altrui in questo momento, come mai prima. La ciurma mi guarda con sorpresa, perché sappiamo tutti quanto sia raro che Edward lasci ad altri il timone della Jackdaw

“Va bene gente, spero che non vi dispiaccia se per oggi lascio che sia Scarlet a prendere il comando” come sotto sotto temevo, si sente un brusio per tutto il ponte “So che cosa potreste pensare al momento, e considerando ciò che da lei abbiamo visto finora mi sembra a dir poco inappropriato. Ammetto però delle perplessità oggettive dovute al fatto che non ha mai preso il comando di una nave, ma quello che non sapete è che non è esattamente così. In ogni caso ho preso la mia decisione, e gradirei che venisse rispettata”

Il suo tono non ammette alcuna replica, e dopo aver messo in chiaro ogni cosa si posiziona al mio fianco, come io faccio di solito quando lui è al timone. Non posso fare a meno di lanciare un'occhiata perplessa e quasi preoccupata ad Adewalé, ma accenna solo ad un sorriso, come per dirmi di non preoccuparmi. Prendo un respiro profondo e prendo finalmente il comando della Jackdaw. Ordino che si salpi e che si proceda a mezze vele, e lascio il porto con attenzione, puntando verso il mare aperto. Dopo qualche istante acquisto sicurezza, e faccio spiegare le vele con autorità. Più passano i minuti e più capisco perché Edward lasci raramente che qualcun altro stia al timone al suo posto: è una sensazione magnifica, e vorrei non doverci rinunciare mai. Sento Thatch ed Hornigold borbottare fra loro, ma sono troppo concentrata su ciò che sto facendo per tentare di estrapolare parti del loro discorso, anche perché non è il momento di farsi sopraffare dalle parole altrui, l'uomo di vedetta ha finalmente avvistato una nave, una fregata, cosa piuttosto rara da queste parti. Viro verso ovest, e quando sono abbastanza vicina faccio chiudere tutte le vele e mi faccio passare il cannocchiale. Osservo attentamente la nave nemica: una fregata potrebbe essere un tantino ambiziosa per chi come me non ha mai affrontato una battaglia navale ed un abbordaggio, ma lo scafo non è poi così ben protetto, e con qualche buona manovra i loro colpi si possono tranquillamente evitare “Ai posti uomini, abbiamo trovato la nostra preda” ordino posando il cannocchiale

Può sembrare una decisione poco coraggiosa, ma faccio caricare i mortai e tirare una prima bordata alla fregata per cominciare a destabilizzarli e a danneggiarli in tutta sicurezza. Li centriamo in pieno, e ricevo la conferma che la mia è stata una buona idea dall'entusiasmo della ciurma. Questo primo successo mi da il coraggio e l'adrenalina necessarie per combatterli più da vicino “State pronti con i colpi potenti!” mi avvicino sempre più verso la loro prua, lascio che credano che non mi aspetti le loro cannonate e all'ultimo viro. Il loro colpo finisce a vuoto, mentre i nostri cannoni ruggiscono e intaccano sempre di più il loro scafo.

“Fa attenzione Scarlet, a quanto pare non sono soli” esordisce all'improvviso Thatch

Seguendo la sua indicazione vedo effettivamente un brigantino avvicinarsi a tutta velocità, con tutta l'intenzione di speronarci, ma allo stesso tempo la fregata ci sta affiancando per tirarci una bordata. Senza fare caso a Hornigold che praticamente sta ruggendo ordini, come se fosse lui il capitano di questa nave poi, valuto velocemente la situazione. Faccio gettare i barili infiammabili quando ormai il brigantino non ha modo di schivarli, e la manovra per colpirli fa anche si che le palle di cannone della fregata prendano in pieno il brigantino, che esce devastato da questo doppio colpo e tenta così di allontanarsi. Ordino che stiano pronti sia a prua che con i cannoni laterali: le palle incatenate neutralizzano il brigantino, e la seconda bordata rende le cose sempre più difficili alla nave ancora più o meno intatta. Ci vorrà ancora qualche istante perché cada in nostro possesso, ma ormai è fatta. In un istante mi rendo conto che forse non avrò bisogno di altre palle di cannone per abbordarli, ma la mia idea potrebbe essere un tantino azzardata. Decido senza remora di speronarli, anche se questo significa essere presi in pieno dalla loro ultima serie di colpi “Tenete pronti i rampini!”

Riceviamo un colpo forse non indifferente verso prua “Ti ha dato di volta il cervello Bonher!?” sbotta Hordigold, ma non gli do ascolto, e con un ultima manovra sperono e affianco la nave nemica

“Tirateli verso l'inferno, e fateli pentire di averci incontrato!” E' una cosa che avrei sempre voluto dire, sotto sotto.

Lascio il timone e mi preparo a combattere, lanciando un'occhiata piena di sicurezza e scherno a Benjamin, che sembra essere incredulo di fronte a tutto ciò che ha appena visto. Con un salto mi aggrappo e inizio la mia scalata verso la cima dell'albero maestro, con l'intenzione di neutralizzare le vedette e impedire che sparino alla ciurma, mentre Edward combina il solito macello sul ponte. La prima vedetta nemmeno si accorge di me, la seconda ha invece tutto il tempo di prendere la mira dopo l'iniziale sgomento, ma con sangue freddo afferro uno dei miei pugnali e lo ferisco, non mortalmente. Grazie al montacarichi raggiungo velocemente il ponte, combattendo al fianco del capitano e di Barbanera. Insieme riusciamo a neutralizzare velocemente l'equipaggio nemico, che messo alle strette da tre furie si arrende relativamente rapidamente. Con la coda dell'occhio noto che la parte della nostra ciurma che è rimasta a bordo sta raccogliendo delle casse dal mare, e capisco che pur da fermi sono stati costretti ad affondare il brigantino nemico, che fortunatamente avevo indebolito, per evitare che ci spazzasse via. Ho fatto leggermente male i miei calcoli, a quanto pare le palle incatenate non sono bastate. Sotto i miei ordini, le casse vengono caricate sulla Jackdaw, e prego solo che davvero non mi sballino l'ordine e la logica di sistemazione del carico nella stiva, proprio come ho chiesto loro

“Allora, che ne facciamo di questa nave?” mi chiede improvvisamente Edward, cogliendomi inizialmente di sorpresa

Cerco di controllare al meglio lo stato della fregata nel minor tempo possibile “Lo scafo è recuperabile per una spesa relativamente contenuta” alzo lo sguardo verso l'alto “L'albero maestro è in condizioni tutto sommato buone, le vele sono da sostituire, ma non è un grosso problema...e visto che siamo ancora qui senza troppe preoccupazioni non sta imbarcando acqua. Direi che, considerando che la portata della stiva non è niente male, valga la pena di rimetterla in sesto e di tenerla per la flotta”

“Ottima scelta Scarlet” commenta semplicemente, organizzando gli uomini necessari per portare questa nave al più vicino portuale

Quando è tutto pronto torniamo sulla Jackdaw, e attacchiamo altre due navi prima che Edward mi dica di invertire la rotta e tornare verso Nassau. Prima però fa calare l'ancora una volta avvistato uno squalo bianco, degno bersaglio per i suoi arpioni. Non osservo spesso gli arpionaggi, sono spesso occupata con le scartoffie, o con miei studi personali che possano servire alla confraternita. Quando capita però è adrenalinico, e ammetto che non è l'unico pregio della questione. Come se non bastasse poi sono quasi convinta che un giorno il mio capitano mi chiederà di unirmi all'arpionaggio, dopo oggi mi aspetto di tutto. Non stacco gli occhi dall'orizzonte

"C'è da dire che la moglie ha una bella fortuna"

Adewale mi osserva stupito, cercando di sopprimere un sorriso divertito, e capisco di averlo detto a voce più o meno alta invece che pensarlo soltanto "E come mai Scarlet?"

"Ah, allora sai sorridere!" Scherzo sviando la domanda

"È ineducato non rispondere agli amici" si aggiunge Thatch "Allora, come mai te ne sei uscita con tale affermazione?"

"Devo davvero spiegarmi?" I due annuiscono semplicemente, aspettando la risposta con cui potranno stuzzicarmi per sempre "Forse non potrete capirmi perfettamente, ma potete intuire...insomma, basta uno sguardo nemmeno troppo attento e la mia considerazione è più che chiara” rispondo non senza imbarazzo, aggiungendo però un ulteriore dettaglio “A differenza di altri da queste parti, che sottovalutano i loro alleati e capendo di essere in torto non rivolgono loro la parola, è obbiettivamente una spanna sopra a molti in più di un senso”

“Non vale la pena farsi il sangue amaro per le stupide convinzioni di Ben” controbatte Barbanera, cogliendo la frecciata nella mia ultima considerazione “Con il tuo carattere non sarà né la prima né l'ultima volta che sarai in conflitto con lui, e alla fine ti capisco, capita anche a me” com'era ovvio però cambia subito discorso, mi sembrava strano che potesse sottopormi una risposta totalmente seria “Comunque è strano sentirti fare considerazioni come questa, sei sempre così concentrata sul lavoro”

“Sempre concentrata forse sì, ma direi non solo sul lavoro” aggiunge Ade, continuando a stuzzicarmi

“Ovvio, non sono mica una suora di clausura” rispondo a tono “Ormai è inutile nascondere la verità, per lo meno a voi. Più che rifarmi gli occhi non posso fare, ma pazienza” concludo facendo spallucce .

Dopo non molto tempo torna vincitore e lo squalo bianco viene caricato sulla Jackdaw. Parte della ciurma sul ponte, verso prua, si occupa della preda mentre Edward si ridà una sistemata e io torno sulla rotta per Nassau. Non so davvero cosa aspettarmi una volta che saremo arrivati a terra. Non credo davvero che tutto questo sia accaduto solo per una stupida scommessa, c'è di più sotto, qualcosa che potrebbe modificare le mie occupazioni sulla Jackdaw almeno formalmente. Ma come può essere? Edward ha già Ade al suo fianco, e come già ho pensato non lascia facilmente il timone. Sono parecchio confusa da tutta questa faccenda, ma quando il capitano ci raggiunge di nuovo cerco di non darlo a vedere. Per tutto il resto del breve viaggio non dico una parola e mi maschero dietro alla stanchezza, e quando vedo l'isola ormai tanto familiare comincio ad essere ancora più impaziente di sapere, e la Jackdaw sembra non andare abbastanza veloce per me. Approcciato il molo faccio chiudere tutte le vele e gettare l'ancora al momento opportuno così che l'attracco sia perfetto, e in un certo senso mi sorprendo di me stessa. Mi allontano istintivamente dal timone, ma con una certa lentezza, quasi mi dispiacesse doverlo fare. Come una parte di me si aspettava Edward richiama l'attenzione su di se prima che qualcuno possa scendere dalla Jackdaw, e attendo le sue parole quasi con la stessa trepidazione di un naufrago che attende il suo primo vero pasto dopo tanto tempo

“C'è un motivo ben preciso per cui oggi Scarlet ha preso il timone al posto mio. E' abbastanza ovvio, ma avevo intenzione di metterla alla prova un'ultima volta. Da quando questa ciurma è nata ha sempre dimostrato di avere ottime capacità, notevolmente superiori a quelle di un marinaio semplice. Non l'ascolterò sempre, ma è una buona stratega, gestisce gli affari meglio di chiunque altro ed è un'ottima tiratrice e spadaccina, nonché più che capace a comandare come si deve una nave. Sono tutte qualità che mi sento di premiare con un aumento di grado. Da questo momento, Scarlet è il vice capitano di questa nave, e in caso di una mia eventuale assenza seguirete gli ordini impartiti da lei e da Ade” a questo punto del suo discorso si blocca per un istante, interrotto dall'esternazione di approvazione della ciurma che in generale sembra aver preso bene la sua decisione, ma io paradossalmente non rientro in questa categoria “Non tollererò alcuna insubordinazione contro di lei, perciò se qualcuno non riesce proprio a sopportare quest'idea può anche lasciare la Jackdaw seduta stante” Edward è molto sicuro di se, deve aver sicuramente messo in conto che ben pochi avrebbero reagito in questo modo, perché infatti nessuno arriva a tanto “Bene allora, conto che si possa continuare al meglio”

Una volta che ha finito di parlare scendo sul ponte, con l'intento di rifugiarmi nella stiva per il mio solito lavoro burocratico mentre mi preparo mentalmente per affrontare Edward riguardo la sua decisione, per diversi motivi non voglio questo grado. Parte della ciurma però mi trattiene, congratulandosi e complimentandosi con me per questo onore e per la naturalezza con cui ho portato la Jackdaw oggi. In poche parole, anche se è stato brevemente trattenuto da Hornigold e Thach, non riesco a scomparire dal raggio visivo del capitano, che mi fa poi cenno di seguirlo a terra, non so esattamente per quale ragione. Ci ritroveremo tutti fra poco alla taverna, come spesso accade al tramonto, ma Kenway ha ancora un asso nella manica per me

“Lo ammetto, quello di farti cambiare un po' abbigliamento è stato una specie di capriccio, ma è da più di un anno che sei nella mia ciurma e continui a sembrare più un'Assassina che una pirata, e la cosa non mi piaceva troppo ad essere sincero”

“Edward” cerco di interromperlo a bassa voce, invano

“Ma so che per i tuoi gusti ti manca qualcosa, così-”

“Edward, ti devo parlare” esordisco con più coraggio, facendogli subito capire che qualcosa non va. Si ferma lì dove si trova e mi rivolge uno sguardo perplesso, ma mi lascia parlare “Non posso accettare questo titolo, non me la sento. Ade è già più che a sufficienza e non vorrei che si sentisse scavalcato o sminuito a causa mia. E poi scusami, ma detto fra noi, che cosa penseranno gli altri capitani una volta che si diffonderà la notizia che una poco più novella marinaia come me ora è vice capitano? Francamente credo che penseranno che mi sia guadagnata tale grado in maniera poco convenzionale”

“Adewale è assolutamente d'accordo con me, già sapeva quali fossero le mie intenzioni da diversi giorni, e anzi ne è stato molto contento per te. Pensiamo entrambi che questo titolo ti dia di tutto diritto voce in capitolo in questioni importanti di questa nostra repubblica, giustamente cerchi sempre di esprimere la tua rischiando però che qualcuno possa vederti come una semplice marinaia impicciona. Da mio vice hai invece tutto il diritto e quasi l'obbligo di prendere parte alle decisioni comuni, cosa che invece Ade tende a non fare perché al momento gli sta bene così” sospiro esasperata alla sua risposta, che non mi lascia alcuna via di scampo “Ascoltami, non mi importa cosa altri diranno o penseranno almeno all'inizio, d'ora in poi tu sei il mio vice capitano, e se qualcuno oserà insinuare che tu non ti meriti questo titolo o che lo abbia avuto solo facendo la sgualdrina dovrà vedersela con me. Ho preso questa decisione e non cambierò certo idea, e non voglio nemmeno che tu abbia qualche dubbio a causa di questi timori, sono stato chiaro?”

“Agli ordini, capitano” rispondo con finta esasperazione, ma lasciando trasparire per quanto basta la mia gratitudine

“In ogni caso, prima che mi interrompessi malamente stavo cercando di dirti che so bene come ora manchi qualcosa all'appello per i tuoi gusti, ma siccome sono magnanimo ho rimediato al problema”

“Ma sentilo, che razza di ego smisurato. Che grande idea ha avuto il grande capitano Kenway?” chiedo prendendolo un po' in giro

“Tu seguimi e basta” seppur un tantino perplessa, faccio come dice, e mi ritrovo all'interno della piccola bottega di un sarto. Accanto al bancone c'è una giacca nera ben esposta in modo che la si possa osservare in ogni suo particolare, e non resistendo mi avvicino. Ne rimango folgorata: è una giacca dall'aria importante, con annesso cappuccio, ma è ovvio che non sia pensata per un rappresentante della legge, sulla schiena ha il jolly roger, ma nel suo essere comoda è molto elegante, la taglia però è un po' insolita per i pirati che di solito si vedono in giro, sembra essere fatta per una persona un po' più minuta “Hai intenzione di indossarla o vuoi girarci attorno ancora a lungo?” chiede Edward scherzando

Rimango spiazzata per un breve istante, ma poi la tolgo dal sostegno e mi ci infilo dentro. Mi viene fatto cenno verso uno specchio alquanto defilato e vado subito ad ammirare il mio riflesso, rimanendone totalmente colpita. Quasi non ricordavo come stessi con i capelli sciolti, e questa giacca è perfetta per me, sia perché rientra totalmente nei miei canoni sia perché mi dona, e come se non bastasse sta molto bene con tutto il resto del mio abbigliamento “Edward Kenway che spende del denaro per qualcosa di non strettamente necessario, e per giunta diretto a qualcun altro? E' la fine del mondo” Non risponde alla mia provocazione scherzosa e lascia il compenso al sarto, per poi uscire con me al seguito “Mi tieni il broncio come i bambini ora? Lo sai benissimo che la adoro” con un rapido gesto raggiungo il suo cappuccio per metterglielo malamente in testa “Grazie, zuccone. Ma come hai fatto per le misure scusa?”

“Ho preso una delle tue vesti di riserva”

“Hai frugato fra le mie cose!?” chiedo seccata

“Ho solo preso un prestito una veste” risponde come se niente fosse

“Edward!” mi attacco di nuovo al cappuccio, questa volta con la premura di infastidirlo il più possibile “Se scopro che hai fatto più di questo sei un uomo morto, mi hai sentita?”

“Quante volte ti ho detto che ti devi fidare del tuo capitano?” risponde a tono con una domanda retorica per poi solleticarmi sui fianchi, facendomi sobbalzare e scoprendo così un mio punto debole

Sentendo la risata di Thatch mi rendo conto che nel frattempo siamo praticamente arrivati alla taverna, e spostando lo sguardo mi accorgo che ha visto tutta la scena. Tentando di cogliere questa mia distrazione Edward tenta di tornare alla carica, ma lo fermo prendendogli le mani e ritrovandomi di conseguenza con le mie dita intrecciate alle sue. Sono alquanto spiazzata a notare come rispetto a lui io possa quasi sembrare fragile visto che sono più minuta, ma non mi lascio trasportare e lo fulmino con lo sguardo intimandolo a non riprovarci. Dandoci una calmata raggiungiamo gli altri e faccio per prendere il mio solito posto, ma Anne mi invita ad uno di quei nostri discorsi fra donne con un cenno e quindi la raggiungo, prima che possa giocarmi qualche brutto scherzo per convincermi “Qualcuno è di buon umore oggi”

“Vuoi biasimarmi? Tutto d'un tratto sono vice capitano. Anne, questo non è un incarico che dai al primo che passa...si fida ciecamente di me, capisci?”

“Dopo questa non puoi venirmi a dire che non sembrate una tenere coppietta”

“Magari fosse così tesoro, ma nonostante tutto ha occhi e cuore solo per quella donna”

“Questo è vero, anche se le cose non sono andate per il verso giusto continua ad essere fedele alla moglie. Ma chi ti dice che un giorno non cambi idea e decida di guardarsi attorno? Credo che avresti molte possibilità in quel caso, e saresti una donna fortunata”

“Peccato che sia un caso irrealizzabile. E' troppo cocciuto e orgoglioso per mollare la presa” concludo con un sospiro “Potresti darmi del rum per favore? Vorrei annegarci i miei pensieri negativi prima di rovinarmi l'umore”

Anne esaudisce com'è ovvio la mia insolita richiesta. Passiamo la serata festeggiando questa buona novità per me e prendendo bonariamente in giro Hornigold per quanto dubitasse di me, anche se alcune delle mia battute sarcastiche non sono sempre pensate senza rancore. Nonostante questo piccolo dettaglio però passo dei bei momenti con i miei compagni, compiacendomi dei momenti di complicità con Edward più di quanto non dovrei.

  
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