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Autore: reesejordan    04/04/2018    4 recensioni
Diane vuole sposarsi. Pensa sia arrivato il tempo per sistemarsi. Ma cosa l'avrà portata a questa decisione?
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alain de Soisson, Diane de Soisson, Oscar François de Jarjayes
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Mi appresto ad andare in caserma. È una bella giornata. Per le strade ci sono ancora delle pozzanghere, segno della pioggia caduta durante la notte.

È da un po' di giorni che non lo vedo. Torna sempre meno a casa per una licenza. Io cerco di fargli visita più spesso perché ho tanta voglia di vederlo. E poi ha bisogno delle maglie pulite. Con i turni pesanti che fa non può certo occuparsene lui. Sono impegnata con la mamma e con la casa, e non mi è possibile fargli visita quanto vorrei. In più, ogni tanto vado ad aiutare la vicina del piano di sotto con i suoi bambini piccoli. Sono carini, ma che pesti!

Finora, Alain, non ha mai portato una ragazza a casa. Dice che vuole molto bene a me e alla mamma, che noi siamo le sue donne. Ma sono sicurissima che se avesse una moglie sua, di cui prendersi cura, la amerebbe molto e la farebbe stare bene. I suoi modi sono rozzi, non ha problemi a menare le mani, anche se gli dico che mi fa preoccupare, ma è gentile e ha un cuore grande. Quando non era ancora un soldato, ricordo che aiutava spesso il vecchio Marcel con i lavori pesanti e con il carretto.

So che piace alle donne. Quando ha una licenza usciamo a fare una passeggiata insieme o viene con me per tenermi compagnia e la borsa della spesa dal mercato. Jeannine, la figlia del fioraio, ci ferma tutte le volte per parlare del più e del meno. So che è interessata a lui. Non mi guarda nemmeno quando c'è lui con me. Devo ammettere di essere un po' gelosa. La vedo che, mentre gli parla, mette in mostra la sua scollatura, con il seno molto più prosperoso del mio. Lui le sorride. La guarda negli occhi, si delizia delle rotondità piene, esposte. Ci parla per un po', tenendo sempre le mani nelle tasche dei pantaloni. Chissà se anche lui ricambia i suoi sentimenti? Ne dubito. Me ne avrebbe sicuramente parlato. Nei giorni quando Alain non c'è, Jeannine mi saluta a malapena e non si ferma a chiacchierare. 

A volte penso come sarebbe essere amata da un uomo così forte come Alain, con le sue braccia muscolose, le mani grandi, con quello sguardo profondo, che ti legge dentro. A volte penso come sarebbe essere amata da Alain. Mi dà tutte le volte un bacio gentile sulla guancia o sulla fronte. Ma succede che la mia fantasia corra su che sapore possano avere quelle labbra sulle mie. So che sarebbero morbide e invitanti.  Sarebbe un bacio dolce e gentile? Sarebbe un bacio coinvolgente e mozzafiato? La mia testa viaggia su altro. Mi chiedo dove metterebbe le sue mani. Sui capelli, sul mio seno, sul fondoschiena, oppure...? Mi vergogno. E io, dove metterei le mie mani? Arrossisco. Certe cose non si dovrebbero nemmeno pensare. Fermo i miei pensieri di colpo. Sono arrivata al cancello della caserma. 

Mi ha accolto con il suo sorriso e quel suo fare da mascalzone. Posso stare un po' con lui indisturbata. Passeggiamo per il grande cortile. Ci sono altri soldati che ci guardano. E lui li minaccia mostrandogli il pugno. Mi fa ridere. È così protettivo nei miei confronti. Mi do della stupida, della pazza per aver pensato che io e lui, che noi, che insomma... Ho sbagliato. Alain mi vuole un mondo di bene perché è mio fratello maggiore. Non potrà volermi mai bene come un uomo ama una donna, non potrebbe fare con me quello che un marito fa con sua moglie.

Gli consegno le maglie pulite. E lui mi dà un altro sacco pieno. Colpa dei lunghi turni che è costretto a fare. Non importa. Sul serio. Non mi dispiace, anzi mi fa piacere poter essere utile per lui. Ci sostiene con la sua paga. Vorrei tanto trovare un lavoro anch'io per guadagnare un po' di soldi, per non essere di peso. E poi sono forte, so lavare bene i vestiti, il pavimento, ma in questo periodo si è già molto fortunati se si riesce ad avere un impiego. 

Parliamo mentre camminiamo a passo lento. Lo tengo a braccetto e lui sa ascoltarmi. Gli dico della mamma che un giorno sta bene e l'altro no. Lo ringrazio come sempre per quello che fa per noi. Gli chiedo dei turni, ed è lì che comincia a parlare. Mi racconta del nuovo arrivato, André, con cui è diventato molto amico, e del nuovo comandante. Mi spiega che anche se è una donna bellissima, sa comandare gli uomini e tenergli testa. Sono stupita. Non avevo mai sentito Alain parlare così né di un suo superiore, né di una donna. Quella luce che ha negli occhi quando mi parla di lei mi è nuova. Forse...? No! Non è possibile! Si sarà innamorato?

È ora di tornare a casa, dalla mamma. Abbraccio il fagotto di panni sporchi di Alain prima di uscire dalla caserma. In quel momento la vedo. È bellissima, in groppa al suo cavallo bianco, i capelli lunghi, biondi mossi lievemente dal vento. Quei suoi occhi farebbero sognare chiunque. Si ferma a parlare con noi. Mi inchino rapita dalla sua bellezza e dalla nobiltà che traspare in lei. Anche se Alain tiene la mia mano sulla spalla non posso fare a meno di sentire un groppo in gola. Nessuna potrebbe competere con lei.

Sulla via di casa, prendo una decisione importante. Invece di trovare un lavoro, mi troverò un marito. Magari nobile, come la donna di cui si è innamorato mio fratello. È giunto il momento di lasciare Alain, anche se gli vorrò sempre bene, per seguire il mio futuro.
   
 
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