Anime & Manga > Yuri on Ice
Segui la storia  |       
Autore: BerriesTart_LilacSweet    06/04/2018    3 recensioni
{Victuuri | College/University!AU}
Apnea: arresto volontario o patologico dei movimenti respiratori.
Si ritrova a pensare ossessivamente a quella definizione e a quella sensazione in cui non sai cosa succederà: devi respirare per vivere, ma qualcosa lo impedisce e ti trovi lì, nel terrore puro in attesa che tutto torni al suo posto.
E lui lo sa bene cosa vuol dire trovarsi nel buio e nella sofferenza totale in attesa di un qualcosa che ti salvi, che ti riporti ad avere voglia di sentire, di ridere davvero, di essere pienamente libero e felice.
Perché la sua di vita è stata una discesa in un baratro all’epoca troppo grande e profondo perché potesse risalirne senza provare dolore.
O semplicemente perché potesse risalire e respirare a pieni polmoni.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Christophe Giacometti, Phichit Chulanont, Victor Nikiforov, Yuuri Katsuki
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Focus on the pain...
...The only thing that’s real.


È un bel sabato mattina in centro a Detroit.
Di quelli che Yuuri passerebbe scattando foto a monumenti e vicoli particolari, o semplicemente passerebbe passeggiando nella natura.
Invece la mattina dopo la festa di fine anno scolastico universitario, si è trovato all’incirca 30 chiamate e 50 messaggi, tutti dallo stesso mittente.
Phichit. Il suo migliore amico nonché coinquilino.
Buongiorno Phichit, scusa se ti scrivo solo ora, ma dopo aver lasciato l’hotel sono passato nel nostro appartamento, ho fatto una doccia e sono uscito... Stavi dormendo, non ti ho voluto svegliare...
Yuuri preme invio e manda il messaggio.
Può tirare un sospiro di sollievo.
Forse, visto che il cellulare prende a squillare insistentemente.
Phichit.
"Non è una scusa Yuuri. Voglio i dettagli!”
“Buongiorno anche a te Phichit! Quali dettagli?”
“Andiamo Yuu! Ti abbiamo visto tutti rimorchiare nient’altro che Victor Nikiforov, lo studente di medicina più sexy di Detroit!”
“Chitty... Sì è vero, qualcosa è successo con Nikiforov, abbiamo ballato e...”
“Scopato, visto che ti sei appartato con lui e nemmeno sei tornato a casa! E non chiamarmi Chitty! Non provare a infastidirmi così! Non cambierò argomento. Voglio i dettagli. Ci vediamo fra 50 minuti al Twelve Oaks. Ciao!”
Bene. Ha chiuso. Ciao anche a te, Phichit.

Il Twelve Oaks è un bel centro commerciale situato a Detroit in centro, enorme a dire il vero. Certo, Yuuri deve prendere uno dei mille bus affollati per arrivarci, ma vale sempre la pena di vedere quel meraviglioso palazzo con un bel porticato in vetro pieno di luci, anche se la gente si concentra di più sui mille bar e i mille negozi all’interno.
Tipico.
Non si riesce mai a vedere oltre.
Un sospiro.
Se Yuuri potesse utilizzare il mantello dell’invisibilità e fuggire lo farebbe e di corsa.
Non ha molta voglia di parlare di quello che è successo; è stata una scopata, tutto qua. Niente di più, niente di meno, una scopata come tante, una di quelle che evidentemente possono accadere quando sei un po’ brillo.
Perché Yuuri era brillo, non ubriaco e ricordava benissimo ogni momento di quella serata e che si fosse sentito felice era un dettaglio insignificante.
Yuuri infatti reputa colpevoli delle sue,non tanto benaccette, esuberanza, sfacciataggine e felicità i troppi calici di champagne bevuti; d’altronde che colpa ne ha lui se da alticcio diventa come il padre e inizia a parlare a vanvera e a saltare sui tavoli e ballare?
O appunto ballare e rimorchiare.
È l’alcool il problema, mica lui!
Lui vorrebbe solamente poter bere senza diventare molesto.
Sì, se potesse far aprire una voragine nella terra sotto a lui, ci sprofonderebbe con estremo piacere.
Ma allo stesso tempo deve ammettere che prima che l’alcool lo rendesse disinibito, un po’ aveva notato il tipo argentato: sì era sexy, aveva quel non so che di particolare a guardarlo e c’era una tristezza nei suoi occhi che sembrava accomunarlo a lui...
Ma lui mica si era sentito attratto!
Non avrebbe dovuto e potuto!
È stato l’alcool a portarlo a fare le capriole con lui nel letto dell’albergo!
Se non avessi bevuto sarei rimasto sicuramente con Phichit!
Così Yuuri si spinge a non pensarci e mentre aspetta osserva Detroit: è proprio bella coi suoi mille grattacieli, qualche albero che tappezza le varie vie, le sue mille strutture architettoniche particolari, ma allo stesso tempo ordinate, regolari, fatte di cerchi, semicerchi e chi più ne ha più ne metta.
Forse è un po’ caotica e chiassosa rispetto ad Hasetsu, sua città natale in Giappone, ma sicuramente viva, piena di gente e in grado di aprire la mente.
Ora che ci pensa però, l’oceano di Hasetsu un po’ gli manca.
E anche la sua famiglia, i suoi affetti.
Questo sì, questo gli manca e Yuuri pensa che, per quanto Detroit sia bella, forse sarebbe stato meglio se all’età di 14 anni non ci si fosse mai trasferito.
Il flusso di pensieri contrastanti viene interrotto dalla squillante voce di Phichit.
“Yuuriiii!!!! Parliamo. Ora. Dettagli.”
“Buongiorno anche a te. Che ne dici di mangiare qualcosa? Magari parlare seduti ad un tavolo, eh?”
“Quanti convenevoli! Va bene!
 ————–——
————–——————–——————–——————–——————–——
Il cornetto è veramente buonissimo.
Fragrante e strabordante di quella deliziosa crema gialla che...
Sarebbe ancor più buona se Phichit non condisse il tutto con i suoi inutili sproloqui.
Un sospiro non può altro che levarsi dalla bocca di Yuuri.
“Non sospirare. Non provarci. Non ti lascerò in pace finché non mi racconterai tutto!”
“Va bene! Sí ci ho scopato! È successo! Non farne un caso nazionale!”
“Abbiamo visto tutti la chimica che c’era fra voi! Io vi shippo già! Potrei coniare un nome per voi... Come Shamy per Sheldon e Amy! Ci devo pensare su... E comunque dovresti darti una possibilità, provarci...”

Una possibilità.


Cosa dia fastidio a Yuuri di quelle parole non lo sa.
Troppe ferite inferte in passato e che ancora sanguinano.
Se le ha è perché le ha meritate.
E onestamente non vuole sentire altro dolore.
Quale possibilità dovrebbe darsi?
Al massimo potrebbe concedersi una relazione puramente sessuale senza possibilità di sofferenza, che per altro è un’alternativa più che valida.
E poi di cosa sta parlando Phichit?
Non è mica detto che Nikiforov lo abbia notato in quel senso!
Anzi, potrebbe appunto essere stata una scopata anche per lui!
Non si sta parlando di amore!
Forse attrazione.
No.
No.
No, a Yuuri non importa cosa abbia pensato o pensi questo Victor Nikiforov!
Yuuri sente solamente quella sensazione di pesantezza al petto.
Una cara e vecchia amica, una di quelle amicizie che in realtà non ti piacciono molto, ma quando sei solo ti tengono compagnia, anche se non vorresti. Ma non ce l’ha mai fatta Yuuri a tagliare qualsiasi ponte con lei.
Il respiro che accelera.
Per poi diventare irregolare.
Ansia, paura...
“È russo. Ha gli occhi azzurri. I russi con gli occhi azzurri sono malefici. In più si chiama Victor. Conversazione chiusa.”
Phichit si innervosisce e lo osserva attentamente.
“Yuuri, per favore... Quello che è successo nel passato non deve...”
A Phichit basta vedere gli occhi di Yuuri, basta vedere la rabbia, la tristezza che li oscura per smettere di parlare.
Per decidere di gettare le armi a terra.
Gli vuole troppo bene per vederlo sanguinare così, anche se in cuor suo Phichit sa bene che le paure vanno affrontate e le ferite medicate, prima che si infettino.
E che ti infettino.
Prima che sia troppo tardi.
Ma Phichit sbaglia.
“Ti voglio bene Yuuri. Solo questo.”
Un sorriso grato sul volto di Yuuri.
“Ti voglio bene anche io”.
“Bene, che ne diresti di tornare a casa? Abbiamo un esame da preparare! Maledetto il giorno in cui ci siamo iscritti a veterinaria!”




Angolo dell’ “autrice”

Questi primi due capitoli sono stati un po’ un’infarinatura.
Ho preferito mostrare le emozioni diverse che entrambi i personaggi provano.
Da una parte c’è Victor che si è sentito vivo e che inizia a pensare di meritare di sentircisi; dall’altra abbiamo un giappino su una montagna russa emozionale, dove sta viaggiando in preda a emozioni incredibilmente contrastanti e che lo portano al risultato di chiudersi in sè stesso e non sentire altro che il suo dolore legato al suo passato.
E pensa che quel dolore sia l’unica cosa reale.
E pensa di meritare tutto quello che sente, pensa che niente possa cambiare.
Poco importa se si è sentito felice con il russo!
Che poi, cosa avrà mai contro i russi?
Cosa sarà successo di così grave ad entrambi i personaggi?
Per ora l’angst è lontano, ma non tanto...
Nel prossimo capitolo vedremo più in dettaglio la nottata danzante all’hotel! ;)
Ps: Ringrazio le persone che hanno speso del tempo per leggere questa piccola long, chi ha recensito, chi ha messo la stpria fra le preferite, seguite e da ricordare.
Sperando che anche questo capitolo e i prossimi siano all'altezza, vi dico grazie davvero con tutto il cuore!


Il titolo è preso da una bellissima canzone, Hurt, la cover realizzata da Johnny Cash.
Di seguito il link YouTube:
https://youtu.be/vt1Pwfnh5pc 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Yuri on Ice / Vai alla pagina dell'autore: BerriesTart_LilacSweet