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Autore: Elly_46    07/04/2018    8 recensioni
Prima long su questo fandom (siate clementi). E' una Thiam, ragazzi. Quei due sono il massimo dell'ispirazione.
Tratto dal capitolo 3
"Dire che aveva corso era praticamente un eufemismo. Non guardò nemmeno se qualcuno potesse averlo visto, semplicemente i suoi occhi divennero gialli e a velocità mannara si lanciò nel bosco, dal momento della telefonata di Stiles non aveva nemmeno respirato, e se ne stava rendendo conto solo ora. Il suo lupo era irrequieto da giorni, non si spiegava il perchè, ma in quel momento si stava agitando come un matto, tanto da farlo incazzare. E la ragione era solo una. Liam".
Thiam!centric Accenni!Sterek
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Liam, Liam Dunbar, Stiles Stilinski, Theo Raeken
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Cinque anni dopo . . .

 

<< Liam, stai bene? >> gli domandò con un sorriso Danielle. Liam si voltò a guardarla, annuendo. In realtà gli doleva un po' la testa dalla mattina prima, ed era effettivamente strano. Lui era un lupo, e come tale non avrebbe dovuto avere alcun mal di testa. La ragazza si accigliò notando che non rispondeva, e si avvicinò a lui sfiorandogli una spalla.

<< Sto bene, ho solo una leggera emicrania >> mormorò il ragazzo scuotendo il capo e riprendendo ad osservare i fogli che aveva davanti a lui sulla scrivania. Gli sembrava ancora assurdo tutto quello, il doversi alzare il mattino per andare al lavoro, eppure era una routine che faceva da circa otto mesi. Si era laureato l'anno prima con il massimo dei voti insieme a Danielle, ed erano stati assunti entrambi dallo stesso studio di uno dei migliori architetti di Boston. Theo si era laureato due anni prima, e aveva deciso di continuare a bazzicare nei laboratori dell'MIT, vicino ad ogni cosa che possedesse un motore. Liam non capiva ancora come facesse a capirci qualcosa, ma a lui piaceva e tanto bastava.

<< Non dovresti avere mal di testa >> si accigliò la riccia. Liam si morse il labbro e strinse gli occhi, avvertendo come a tratti il fastidio aumentasse.

<< Lo so >> mormorò in risposta, e lei gli diede un'altra pacca sulla spalla, tornando poi ai suoi documenti. Danielle sapeva di loro, sapeva perfettamente ciò che erano, e l'aveva capito durante l'estate dopo il loro primo anno di college. Avevano viaggiato assieme per tutta Europa, ed era capitato che una sera lui non era riuscito a controllarsi quando Theo l'aveva baciato, così i suoi occhi erano sfumati in una leggera tonalità gialla, facendo spalancare gli occhi della ragazza. Lydia pensava che avrebbe dato di matto, invece quella se ne era uscita con un semplice “Beh, ora sì che posso dire di avere delle vere guardie del corpo”. Liam era scoppiato a ridere, mentre a Theo era comparso un ghigno mezzo divertito. Peter aveva roteato gli occhi al cielo, e lui si era reso conto del perchè quella ragazza fosse così essenziale per lui. Poteva definirla a tutti gli effetti la sua migliore amica, e ne andava molto fiero.

<< Liam? – lo riportò alla realtà la ragazza – Sei sicuro che sia solo mal di testa? >>

<< Credo di sì >> rispose lui.

<< Sembri un po' pallido. Perchè non vai a casa prima? >> propose lei, e Liam adorava il suo lavoro, gli piaceva stare ore ad osservare quegli schizzi e a disegnare. Ma davvero non vedeva l'ora che quella giornata finisse. Ne aveva davvero bisogno. Annuì distrattamente alla sua migliore amica, prima di prendere il telefono tra le mani. Sua madre gli aveva mandato un messaggio, e lui roteò gli occhi.

“Fammi sapere che piani avete per le feste quest'anno” recitava il messaggio di Karen. Lui e Theo erano tornati a Beacon Hills solamente due volte in quei sei anni, entrambe a Natale. Gli altri anni i suoi genitori erano fuori, e quindi non si erano fatti problemi. Se Liam doveva essere onesto, quella città non gli mancava per niente, era felice a Boston. Aveva tutto quello che voleva. Il lavoro dei suoi sogni, la sua migliore amica, e il suo compagno da sette anni. Perchè quel Natale sarebbero stati sette anni che lui e Theo stavano assieme, eppure a lui sembrava sempre così poco il tempo che avevano passato insieme. Gli veniva da sorridere ogni volta, incapace di smettere. Se gli avessero chiesto di scegliere qualcosa che avrebbe voluto fare per tutta la vita senza mai stancarsi, probabilmente la risposta sarebbe stata quella di restare abbracciato a Theo tutto il tempo, o passare le giornate a perdersi in quegli occhi blu come l'oceano.

“Ti aggiorno, ma siamo piuttosto impegnati con il lavoro” le rispose, ricordandosi che sua madre una risposta la voleva sempre. Lydia e Peter sarebbero di sicuro rientrati a Beacon Hills per le feste, Peter per poter vedere comunque Malia, e Lydia per riabbracciare Scott e Stiles. A Liam veniva già il mal di testa per l'imminente crisi esistenziale che il suo telefono avrebbe subito con l'arrivo delle feste. Già immaginava i mille messaggi minatori di Mason, le chiamate estenuanti di Stiles a Theo. Già, Stiles. Lo stesso Stiles che aveva fatto passi da gigante negli anni. Era diventato fondamentale per l'FBI con il suo intuito, e Liam era contento che riuscisse a distrarlo sempre dal pensare, perchè anche se erano passati sei anni dalla morte di Derek, lui lo sapeva che il figlio dello sceriffo avrebbe sempre portato il ricordo del lupo con lui.

“Tu e Theo siete sempre impegnati. Vi chiamo domani” vibrò il telefono tra le sue mani, e ridacchiò leggendo il messaggio. Sua madre era assurda, la perfetta traduzione di ciò che aveva scritto era che avrebbe chiamato Theo l'indomani. Perchè lei e il suo compagno passavano ore al telefono, tanto che a volte Liam si addormentava e risvegliava con loro che parlavano ancora. Roteò gli occhi rispondendo velocemente, e riponendo il telefono nella tasca posteriore dei jeans. Danielle gli lanciò un'occhiata divertita, sbuffando una risata mentre scuoteva il capo, facendo così muovere quell'ammasso di ricci biondi che avevano conquistato quasi metà dello studio, ma nessuno si era ancora fatto avanti per chiederle di uscire. Liam pensava che fossero idioti, perchè una come Danielle era davvero rara. Le sorrise, prima che il mal di testa tornasse a fargli visita.

 

 

 

 

 

 

 

 

 




Che Liam fosse strano da un paio di giorni, Theo se ne era accorto eccome, semplicemente non gli aveva chiesto nulla perchè credeva fosse dovuto al troppo lavoro. In genere, il suo compagno usciva la mattina presto e non tornava a casa prima delle sei di sera, ed era sempre distrutto, quindi Theo non l'aveva visto poi così strano. Anche se era un lupo mannaro, aveva anche lui il diritto di stancarsi. Eppure quella mattina qualcosa l'aveva colpito come un pugno nello stomaco, gli era parso che l'odore di Liam fosse leggermente diverso, quasi più dolce del solito, ma era troppo di corsa per rendersene veramente conto. Eppure, non appena aprì la porta di casa, due cose lo colpirono immediatamente. La prima era la presenza del compagno, che se ne stava seduto sul divano a gambe incrociate mentre giocherellava con il telefono tra le mani, ed era strano che fosse a casa visto che erano ancora le quattro del pomeriggio. La seconda cosa che lo colpì fu il suo odore. Peggio di quella mattina gli arrivò direttamente all'olfatto come un calcio. Avvertì persino il suo lupo uggiolare, e si sentì quasi strano. L'odore di Liam era davvero più dolce del solito, ed era anche più caldo e denso. Sembrava avvolgerlo completamente, e Theo si sentiva così assuefatto da lui, che appena si sfilò la giacca di pelle non perse tempo ad avvicinarsi al compagno e mettersi sul divano accanto a lui.

<< Non capisco come tu faccia a uscire con una giacca di pelle in pieno Ottobre >> gli disse Liam a mo di saluto. Theo notò come stesse cercando di sfuggire ai suoi occhi, cosa alquanto strana.

<< Come mai sei a casa? E' presto >> gli rispose la chimera, ignorando il suo commento. Liam prese un sospiro, e alzò gli occhi azzurri in quelli del compagno. Al più grande quegli occhi azzurri sembravano ancora più limpidi.

<< Ho preso dei giorni dal lavoro – gli disse Liam facendolo accigliare – è da un paio di giorni che ho un po' di mal di testa >>

<< Mal di testa? >> domandò l'altro inarcando maggiormente un sopracciglio. Liam annuì, mordicchiandosi il labbro, e Theo si avvicinò di più, non resistendo alla voglia di fiondarsi con il naso nell'incavo del collo del compagno. L'odore di Liam era così dolce che gli stava pizzicando tutti i nervi, mandandolo fuori di testa, sentiva di volerlo, molto più del normale. Il battito improvvisamente accelerato dell'altro lo fece bloccare un secondo. Il cuore di Liam tamburellava sempre quando si avvicinava, ma mai in quel modo frenetico. Sembrava che non aspettasse altro da sempre.

<< Liam? – lo chiamò tentando di incrociare i suoi occhi – Tu non puoi avere mal di testa >>

<< Lo so >> respirò in un sussurro il più piccolo.

<< Dio, hai un odore così buono oggi >> mormorò la chimera passandogli una mano lungo il fianco. Liam sospirò pesantemente a quel contatto, prima di scansarsi appena, controvoglia. Gli sembrava di andare a fuoco, e il suo corpo si rifiutava di sottrarsi ai tocchi docili del compagno.

<< Liam? >> lo chiamò dubbioso l'altro. Stranito da quel comportamento insolito.

<< Sto andando in calore >> gli disse di getto, e notò con piacere come gli occhi della chimera si spalancarono all'inverosimile. Liam si morse il labbro, sentiva il cuore del compagno saltare battiti accelerati.

<< Ne sei sicuro? >> gli chiese quello con un filo di voce.

<< Sì – soffiò il più piccolo – Ho chiesto a Deaton per sicurezza. Il mio odore è cambiato, e il mal di testa capita ai lupi predisposti a . . .sì, insomma, lo sai >> continuò imbarazzato.

<< Questo vuol dire che tra qualche ora lo sarò anch'io >> ragionò il maggiore. Il lupo annuì, e Theo prese il telefono dal tavolino. Liam lo vide digitare velocemente un sms a un suo collega, avvertendolo che per i prossimi giorni si sarebbe dovuto assentare dal lavoro. Il lupo sbattete gli occhi, quasi indeciso su come comportarsi. Sentì la mano di Theo carezzare la sua, e alzò gli occhi azzurri in quelli blu del compagno. Cosa avrebbe dovuto fare? Non ne aveva idea.

<< Deaton ti ha detto perchè proprio ora? – gli chiese Theo, e Liam davvero voleva sotterrarsi – Lo so che può capitare anche senza nessuna causa scatenante, ma noi siamo legati da sei anni e mezzo. Perchè ora? >> E Liam lo sapeva benissimo il perchè, solo che aveva una paura irrazionale di dirlo. Ammetterlo ad alta voce era tutta un'altra cosa, l'avrebbe effettivamente reso reale. La mano di Theo continuava a carezzare la sua, e quello gli trasmetteva sicurezza, tanta da fargli trovare il coraggio di aprire bocca.

<< Pensa che sia a causa mia. Io. . Beh, ecco. .ci stavo pensando ultimamente >> ammise il più piccolo. Gli occhi di Theo si sgranarono, e la sua mano fermò quel movimento delicato, facendo salire a Liam la voglia di scappare via.

<< Ci stavi pensando? – domandò Theo, stralunato – Perchè non ne hai parlato con me? >>

<< Cosa avrei dovuto dirti? – sbottò Liam – Che volevo un bambino? >>

<< Sì, Liam. Dovevi dirmi questo. E' quello che si dicono le persone quando stanno assieme >> ringhiò appena l'altro. Liam sfilò la mano dalla presa dell'altro, e tentò di evitare i suoi occhi per l'ennesima volta.

<< Mi dispiace – mormorò poi – è colpa mia >>

<< Liam – sospirò Theo riafferrando la sua mano – non è colpa di nessuno. E' normale che tu ci pensi, davvero. Solo, pensavo che me ne avresti parlato >>

<< Volevo farlo – disse il lupo con un filo di voce – solo che tu sei sempre così contento e impegnato con il tuo lavoro. Tu ami la nostra vita, ti piace svegliarti la mattina con me e prepararmi la colazione prima di andare al lavoro. Ti diverte rompermi le palle dalla mattina alla sera con stupidi sms, e ti piace tornare a casa e trovarmi qui. So quanto ami tutto questo, e io . . >>

<< E tu? >> lo spronò Theo.

<< Anche io amo tutto questo. Solo che poi ti vedo giocare con il nipotino di Danielle, e vedo come ti diverti con lui, e non posso fare a meno di pensare a come sarebbe vederti giocare in quel modo con nostro figlio o con nostra figlia. E penso che una cosa del genere mi farebbe amare la nostra vita ancora di più >> ammise il lupo. Theo sospirò, prima di alzargli il volto con l'altra mano.

<< Puoi parlarmi di tutto, cucciolo. Potevi dirmi anche questo >> gli disse serio. Liam annuì, prima di continuare con quello che pensava.

<< Voglio un bambino – disse Liam chiaro e senza timore – e lo voglio adesso. Perchè abbiamo la vita che volevamo, abbiamo fatto le cose che volevamo con calma, e adesso mi sembra il momento giusto. E ti sto spaventando a morte >> balbettò poi, vedendo come gli occhi della chimera erano quasi fuori dalle orbite.

<< Sì, che sono spaventato a morte – fece Theo – io nemmeno mi ci vedo a fare il padre, Liam. Insomma, io? >>

<< Sei il mio compagno, con chi dovrei volerlo? >> mormorò il più piccolo non capendo.

<< Non è questo, è che . . .Dio, mi sembra assurdo. E' vero, amo la nostra vita perchè tu la rendi perfetta. E sono terrorizzato all'idea di dover essere responsabile anche di un esserino così piccolo, ma so che tu sarai perfetto. Cioè, devi esserlo. Perchè io perfetto non lo sono proprio >>

<< Sarai un padre perfetto >> gli disse Liam accarezzandogli piano i capelli. Lo sguardo di Theo si addolcì a quelle parole, e l'odore di Liam tornò a colpirlo forte come quando aveva spalancato la porta. Lo guardò attentamente, il più piccolo non sembrava vacillare proprio per nulla, era estremamente convinto di quello che voleva. A volte chiamarlo cucciolo lo faceva sorridere da solo, perchè Liam non era più tanto piccolo. Il ragazzino di diciassette anni che gli aveva fatto perdere la testa non c'era più, davanti a lui c'era un ragazzo di ventiquattro anni che gli stava chiedendo qualcosa di nuovo. Una famiglia. E per Theo, Liam era diventata l'unica famiglia che avesse mai conosciuto, e di certo sarebbe stato l'unico con cui avrebbe mai potuto pensare di allargarla. Portò una mano a prendergli una ciocca di capelli tra le dita. Sì, per Liam avrebbe potuto pensare di avere una vera famiglia.

<< Ok – sospirò alla fine Theo – Se è quello che vuoi, allora ok >>

<< Devi volerlo anche tu >> mormorò il lupo. La chimera gli scoccò un'occhiata divertita, prima di sorridergli.

<< Ho detto che è ok, Liam >> disse Theo portandosi a un palmo dal suo naso. Lo baciò piano, facendolo stendere sul divano, attento ad ogni suo gesto.

<< Davvero? >> gli respirò Liam sulle labbra, gli occhi sgranati dalla felicità e dalla sorpresa. Il più grande annuì, portandosi tra le gambe dell'altro e prendendo a lasciargli una scia umida di baci lungo la gola. Ogni mugolio di Liam lo faceva esaltare di più, mandandogli scariche di adrenalina ovunque.

<< Facciamo questo bambino, cucciolo >> mormorò mordendogli il lobo dell'orecchio. Il sorriso e il battito di Liam gli scaldarono gli occhi e il cuore.

 

 

 

 

 

 

 

 




Di certo Theo poteva dire con sicurezza, che di tutta la storia del mettere su famiglia, la parte più interessante era di sicuro quella di farli i bambini. Probabilmente ne sarebbe valsa la pena a prescindere, eppure quei cinque giorni passati praticamente a letto erano stati a dir poco fantastici. Come aveva supposto, nel giro di qualche ora più tardi era andato in calore anche lui, avvertendo Peter di non presentarsi da loro per nessuna ragione al mondo. Liam era sempre stato dolce e imbarazzato nei loro momenti di intimità, ma stavolta aveva davvero superato il limite, gli sembrava davvero così piccolo tra le sue mani che Theo aveva provato l'irrefrenabile voglia di stringerlo a se per sempre. Lydia gli aveva mandato una nota audio molto entusiasta di quella piacevole novità, e voleva sapere quando sarebbe terminato il calore, così da poter andare da loro. Il punto era che il calore era passato da un paio di giorni, ma ne lui ne Liam avevano voglia di muoversi dal loro appartamento. Anche in quel momento, i raggi del sole stavano disturbando insistentemente la chimera che sbuffò aprendo un occhio. Le tende erano leggermente aperte, e un dannato raggio lo stava colpendo in pieno viso. Abbassò lo sguardo verso Liam, che dormiva sereno tra le sue braccia, con il capo posato sulla sua spalla. Era così bello che a volte faticava ancora ad accettare che fosse davvero suo. Non importava che fossero passati quasi sette anni da quando stavano assieme, per lui ogni giorno sembrava sempre il primo. D'un tratto Liam si mosse, mugugnando qualcosa di incomprensibile nel sonno, e poi aprì piano gli occhi, sbattendoli un paio di volte. La chimera sorrise nell'osservarlo risvegliarsi, quello non era mai cambiato. Il lupo alzò lo sguardo incastrando così i loro occhi e le labbra piene si piegarono immediatamente all'insù.

<< Ciao >> lo salutò la chimera.

<< Ciao >> rispose Liam, ridacchiando divertito da quel buongiorno così da Theo. La chimera inarcò un sopracciglio, ma quello scosse appena il capo, minimizzando il suo stesso sorriso.

<< Come ti senti? >> gli chiese Theo.

<< Bene – mormorò l'altro in risposta – sono passati solo un paio di giorni dal calore, non so dopo quanto. . >>

<< Dovremmo chiedere a Deaton >> lo interruppe la chimera. Liam annuì, consapevole. Sapeva che in genere le donne se ne accorgevano perchè iniziavano a vomitare anche l'anima, o il ciclo scompariva, ma lui? Lui che reazioni avrebbe avuto? All'improvviso si diede mentalmente dell'idiota per non aver chiesto prima quelle cose al druido. Theo gli passò le dita tra i capelli, riportandolo alla realtà. Doveva essersi perso nei suoi pensieri per l'ennesima volta.

<< E se non succede niente? >> chiese titubante il lupo.

<< Andrà tutto bene, Liam >> gli disse subito la chimera. Liam si strinse al compagno, poggiando nuovamente il volto contro il torace dell'altro. La verità era che era terrorizzato dall'eventualità che non succedesse nulla. In particolare per via del fatto che il calore non era presente sempre, sarebbe potuto ricomparire nuovamente tra dieci anni, o non tornare più, e a quel punto se avessero voluto un bambino avrebbero dovuto adottarlo. Non che ci trovasse qualcosa di male, ma non sarebbe stato semplice per loro che non era propriamente umani.

<< Dici di aspettare un po' prima di chiamarlo? >> domandò a Theo, tentando di distrarsi il più possibile dai suoi pensieri. Aveva come la sensazione che ultimamente il suo cervello non ne volesse proprio sapere di starsene buono per qualche secondo.

<< Sì – gli rispose il compagno – stiamo a vedere che succede nei prossimi giorni, ok? >>

<< Ok >> sussurrò Liam emettendo uno sbadiglio. Theo ridacchiò tornando a stringerlo come prima, e lasciò che il compagno tornasse a riaddormentarsi su di lui.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 




Tre settimane. Tre dannate settimane che era finito il calore e ancora niente. Lydia stava impazzendo, mettendo ansia continua a Theo che roteava gli occhi dalla mattina alla sera. La banshee voleva diventare zia e basta, non ne voleva sapere di possibilità in negativo, e da quando Danielle aveva scoperto quello che era successo era andata fuori di testa, progettando feste per bambini. Non bastava Liam che si faceva mille paranoie dalla mattina alla sera, ci si dovevano mettere anche quelle due. La chimera voleva solo sotterrarsi da qualche parte, ma Peter glielo aveva vietato categoricamente. Quindi era anche colpa del lupo se adesso si ritrovava a strozzarsi con il caffè per le domande di Lydia, che erano davvero troppo insistenti. Lui non era il tipo da imbarazzarsi, ma alcune cose preferiva tenerle comunque per se.

<< Intendo, sei stato attento quando lo avete fatto? >> domandò ancora, e quello stava per sputare il suo caffè sul tavolino.

<< Lyds, che cazzo – ringhiò infastidito – so benissimo come si fa >> le lanciò un'occhiata assassina. Quella sbuffò, riportandosi una ciocca rossa dietro l'orecchio, e alla fine prese la borsetta alzandosi dalla sedia. Theo la seguì a ruota, e dopo aver pagato il conto si diressero all'uscita, diretti verso casa del ragazzo. Lydia continuò con domande non propriamente gentili, e se non fosse stato per Peter e per i testimoni, probabilmente l'avrebbe affogata nella prossima fontana.

<< Liam è in casa? >> gli domandò poi la banshee, sentendo dei rumori provenire dall'interno dell'appartamento. Theo annuì, ma si accigliò, Liam in genere non faceva tutto quel casino. Tirò fuori le chiavi entrando in casa, seguito subito dalla ragazza. La scena che si ritrovò davanti gli fece sgranare gli occhi, e Lydia accanto a lui spalancò la bocca voltandosi a fissarlo, probabilmente in attesa di una sua reazione. La verità era che non aveva la minima idea di come reagire, perchè il salotto era un completo disastro. C'erano quattro cartoni di pizza sparpagliati tra il tavolino e il tappeto. Il divano pieno di popcorn volati per aria e marshmallow colorati mezzi buttati sui cuscini. Theo si guardò attorno esterrefatto, mentre uno scricchiolio ai suoi piedi gli fece abbassare lo sguardo. Aveva calpestato un sacchetto di liquirizie rosse, e accanto al televisore c'erano qualcosa come sette lattine di pepsi. Un rumore proveniente dalla cucina lo distolse da quel casino, e Lydia si guardava attorno arricciando il naso. La chimera si mosse veloce per raggiungere la cucina, e la scena all'interno era quasi più apocalittica del salotto. Liam aveva un barattolo di nutella tra le mani, e ci aveva infilato una mano dentro, le labbra sporche di panna e le fragole immerse all'interno della ciotola erano piene di sciroppo d'acero. Appena il lupo avvertì la sua presenza e lo trovò a squadrarlo da capo a piedi come se fosse pazzo, arrossì completamente. E se non ci fosse stata Lydia probabilmente sarebbe scoppiato a ridere, prima di afferrare Liam e togliergli lui stesso la panna dalle labbra. La banshee fece capolino alle sue spalle, facendo imbarazzare il biondo ancora di più.

<< Liam, stai bene? >> gli domandò Theo. Quello storse il naso, prima di annuire appena.

<< Ho fame >> mormorò imbarazzato al limite del possibile, così tanto che Theo credette fosse una nuova sfumatura.

<< Hai divorato tutta quella roba? >> fece la chimera lanciando un'occhiata al salotto, e il compagno si morse il labbro, quasi in segno di scuse. Lydia li fece sobbalzare entrambi iniziando a battere le mani. Theo la fissò come se le fosse spuntata una seconda testa all'improvviso, ma la ragazza gli tirò una gomitata, guardandolo come se fosse lui il pazzo in quella stanza. E Theo era abbastanza sicuro di non essere lui a saltellare battendo le mani o quello con le mani nella nutella.

<< Ma non lo vedi? Ha le voglie >> urlò la banshee andando ad abbracciare Liam che sgranò gli occhi azzurri, come se il cervello gli si stesse collegando solo in quel momento. Theo avvertì il proprio cuore fermarsi, come se avesse la necessità di riprendere fiato prima di poter andare avanti e capire. Capire e afferrare bene il concetto. Quando Lydia lasciò andare Liam continuando a trapanargli il cervello sul fatto che sperava che fosse una femmina, il lupo incrociò finalmente gli occhi con i suoi, e prima che se ne rendesse anche solo conto, Theo azzerò la loro distanza schiacciandolo contro il frigorifero e iniziando a baciarlo come un matto. Inutile dire che la panna sparì immediatamente dalle labbra di Liam. Lydia prese il telefono chiamando Peter con la voce isterica, e se Theo non fosse stato distratto dal baciare il suo compagno, avrebbe di certo provato pietà per le orecchie del povero lupo dall'altro capo del telefono. Un paio d'ore più tardi Lydia era tornata a casa sua, non prima di aver aiutato Theo nel rimettere a posto il casino che c'era in salotto e in cucina. Liam aveva chiamato Danielle dicendole la novità, e la chimera aveva sentito il suo urlo anche dalla camera da letto. Ora se ne stava seduto sul divano, con Liam accoccolato contro di lui che si lasciava accarezzare i capelli con fare lento e morbido.

<< Mi sembra così assurdo >> mormorò dopo un po' il lupo. Theo sorrise contro i suoi capelli e annuì. Avevano chiamato Deaton poco prima, e l'uomo aveva confermato che dai sintomi di Liam, poteva essere solo quello l'esito del calore. Aveva poi dato loro il numero di un druido che viveva a una decina di chilometri da Boston, suo amico, che li avrebbe aiutati durante la gravidanza, dato che non potevano tornare a Beacon Hills ogni mese.

<< Quando ho visto tutto quel casino non avevo nemmeno pensato potessero essere voglie >> ridacchiò la chimera.

<< Avevo solo fame – si lamentò Liam – un attimo prima volevo la pizza e quello dopo la panna >>

<< Dio, mi farai impazzire >> sbottò il più grande, e Liam gli diede un leggero pugno sullo stomaco.

<< Sono un po' preoccupato >> fece poi il lupo voltandosi a guardarlo.

<< Perchè? >> gli chiese il compagno, tentando di mettersi più comodamente seduto sul divano. Tirò Liam in modo che non si staccasse da lui. Il suo odore, che dopo il calore era tornato normale, stava cambiando di nuovo.

<< Non lo so. Sono tante cose assieme – sospirò il più piccolo – sai, il fatto che avremo effettivamente un figlio e che non è più solo una fantasia, e anche il dopo >>

<< Andrà bene, cucciolo. Siamo insieme, deve andare bene >> provò a sorridergli, e quello annuì, abbracciandolo e respirando a pieni polmoni il suo odore.

<< E' che mi sembra ancora surreale a volte – continuò il lupo – ogni tanto penso a come tutto sia successo solo a causa di un incidente. Se non fossi quasi caduto da quel tetto, Scott non mi avrebbe morso e non sarei mai diventato un lupo. Non avrei mai conosciuto te, e adesso probabilmente starei vivendo in una casa che sarebbe un macello insieme a Mason a Chicago. Forse avrei una ragazza o un ragazzo, cose così >> Theo annuì, prima di accigliarsi.

<< Sei caduto da un tetto? >> chiese poi quasi sconvolto. Liam si rese conto solo in quel momento, che in tutti quegli anni passati assieme non gli aveva mai detto come era diventato un lupo. Annuì, e la chimera lo fissò incuriosita.

<< Già. E' una storia lunga >> sorrise.

<< Beh, allora sono felice che tu sia caduto dal tetto. Ora sei qui >>

<< Sono qui, e saremo genitori >> mormorò il lupo, quasi stentasse ancora a crederci. Theo lo capiva benissimo, era come aveva detto lui infondo. Se non fossero successe quelle cose, adesso non si troverebbero lì, e soprattutto non si sarebbero mai conosciuti.

<< Mi sei mancato un sacco oggi. Non so se anche questo centra con la gravidanza >> ridacchiò Liam.

<< Anche tu mi sei mancato >>

<< Lo so, intendo, molto più del solito – si strinse nelle spalle il lupo – non lo sentivi? >> Theo annuì, e gli lasciò un bacio sulla tempia.

<< Il tuo odore sta cambiando di nuovo. Si è fatto più dolce, ma non come durante il calore >> gli disse la chimera.

<< Dovrò dirlo a Mason – realizzò poi Liam in preda al panico – non gli ho nemmeno detto che ci stavo pensando, e adesso dovrò chiamarlo e dirgli che sono incinto >> Theo venne colpito da un'ondata di agitazione che gli fece storcere il naso.

<< Cucciolo, non se la prenderà per questo. Piuttosto, penso che ce lo ritroveremo qui in pochissimi giorni >> roteò gli occhi al cielo il più grande, e Liam rise, perchè adorava vederlo fare quelle facce buffe.

<< Ti amo >> gli disse Liam sorridendogli come un ebete, e non gliene importava nemmeno un po'.

<< Ti amo anch'io >> rispose Theo facendo scontrare il proprio naso con quello dell'altro. Istintivamente portò una mano sulla pancia piatta del compagno, e sentì il cuore di Liam accelerare impazzito come un tornado.

 

 

 

 

 

 

 





<< Liam? E' tutto ok? >> gli domandò Theo con apprensione. Il lupo era rannicchiato nel loro letto, totalmente avvolto dalle coperte, e sembrava quasi nascondersi.

<< Sto bene >> si lamentò quello.

<< Liam, fuori fa quasi caldo e tu sei sotto un piumone >> borbottò la chimera.

<< Ho freddo >> si giustificò il lupo. Theo si accigliò maggiormente, prima di avvicinarsi al compagno. Il lupo stava sul serio battendo i denti per il freddo. Che Theo sapesse, un licantropo non avrebbe dovuto soffrire il freddo in quel modo, tanto meno con l'aria mite che c'era fuori. Era passato poco più di un mese da quando avevano avuto il responso positivo del calore, eppure fino a quel momento Liam era stato quello di sempre. Se si escludevano gli attacchi di fame improvvisa e assurda che gli prendevano.

<< Hai chiamato Deaton? – gli domandò la chimera, quello scosse il capo – Vuoi che lo chiami io? >> disse allora. Liam sembrò mugugnare qualcosa che non riuscì a capire. La chimera alzò gli occhi al cielo, prima di emettere uno sbuffo e dirigersi fuori dalla stanza. Raggiunse il salotto, dove il suo telefono se ne stava in bella mostra sul tavolino. Lo afferrò, e ignorando i mugolii del compagno fece il numero del druido. Quello rispose dopo nemmeno tre squilli, e Theo gli spiegò in che stato verteva il lupo. Quando chiuse la telefonata, tornò di nuovo in camera, dove Liam si era totalmente raggomitolato nel piumone, e se Theo lo avesse spinto, non ci avrebbe messo molto a cadere. La chimera sospirò, prima di sfilarsi la maglia, e in quel momento gli occhi del lupo si fecero di colpo interessati, mentre lo osservava sfilarsi le scarpe, rimanendo con solo i jeans addosso.

<< Che stai facendo? >> gli domandò l'altro con un groppo in gola. Theo roteò gli occhi, salendo sul letto e scostando il piumone dal corpo dell'altro.

<< Che fai? – ringhiò il più piccolo – Ti ho detto che ho f. .>>

<< Che hai freddo, sì, ho capito. Vieni qui >> gli disse Theo, e quello lo fissò come se fosse impazzito, ma poi Liam scrollò appena le spalle e si avvicinò al compagno. Quando il suo corpo aderì a quello della chimera, il freddo che avvertiva sparì improvvisamente, e il calore del corpo dell'altro parve di colpo incendiarlo ovunque. Alzò gli occhi azzurri sgranati su di lui, e Theo ridacchiò appena.

<< Ti è passato il freddo? >> gli chiese prendendolo in giro. Il lupo però, sembrava così sorpreso da non replicare nemmeno.

<< Come hai fatto? E' da stamattina che sto così >> borbottò Liam.

<< Deaton ha detto che la tua è una reazione normale. Il tuo corpo ha l'esigenza di avermi vicino, tutto qua >> sbuffò in un sorriso Theo. Liam arrossì di botto, ma nascose il volto nel collo del compagno.

<< Grazie >> gli sussurrò pianissimo contro la pelle, e la chimera annuì solamente, circondandogli la vita con un braccio.

 

 

 

 

 

 

 

 





<< Liam, cazzo – ringhiò Theo – ti ho detto di calmarti >>

<< No, che non mi calmo – ringhiò quello in risposta – che cazzo ci facevi con lui? >> Il lupo sembrava indemoniato, e a nulla parevano valere le risposte di Theo. Ogni cosa sembrava solo peggiorare la situazione. Liam stava a dir poco dando di matto, e tutto solo perchè lui aveva tardato di un paio d'ore al lavoro insieme a Davis, un suo amico.

<< Stavamo terminando un progetto >> sbuffò la chimera lasciandosi cadere sul divano con aria afflitta. Era distrutto, e le paranoie del compagno non lo stavano aiutando per niente. Erano passati tre mesi dalla fine del calore, e la pancia di Liam era ancora piatta, solo un leggerissimo gonfiore invisibile ad occhi umani, eppure il suo stato emotivo era ben visibile a chiunque. Il punto era che da qualche giorno a quella parte stava davvero esagerando. Aveva iniziato con il cercare sempre di più il contatto fisico, come per sicurezza, e Theo lo capiva, lo sentiva, e non gli spiaceva affatto, perchè poteva averlo vicino ancora più del solito. Ma poi era passato per l'essere irrimediabilmente appiccicoso, e adesso la sua gelosia saliva di un gradino al giorno. E Theo davvero non capiva che diavolo gli prendesse a volte, eppure lo sentiva benissimo quello che provava lui.

<< E perchè non mi hai risposto al telefono? – continuò il lupo – Ti annoio così tanto? >> Theo gli scoccò un'occhiata esasperata, prima di reprimere un ringhio che minacciava di far tremare l'intero piano.

<< Senti almeno quante stronzate stai dicendo? Puoi sentire benissimo cosa provo, quindi piantala >>

<< No, perchè è colpa tua. Ultimamente non fai che sparire, e io. . .io >> mormorò il lupo con gli occhi azzurri d'un tratto lucidi.

<< Cristo, non piangere, ok? Non osare iniziare a piangere >> ringhiò senza volerlo la chimera, e il lupo iniziò a piangere in risposta, sobbalzando al ringhio che aveva emesso il compagno. Theo si sentì persino in colpa, perchè poi Liam non lo stava aiutando.

<< Tu e lui . . – balbettò piano – voi .. >> La chimera lo interruppe con un ringhio, mentre i suoi occhi si tinsero di giallo immediatamente.

<< Piantala – urlò il più grande – Ti pare che io possa farti una cosa del genere? Non potrei comunque perchè siamo legati, Liam. E anche se potessi non lo farei mai. Per chi cazzo mi hai preso? >> e stavolta il suo ringhio fece tremare davvero l'intero appartamento, e non gliene fregava niente che lo sentissero. Come poteva pensare una cosa del genere? Dopo tutto quello che avevano costruito, poi. Era così incazzato con lui che lo avrebbe preso a pugni, se non fosse stato per lo stato in cui era. Il lupo parve riprendere nuovamente a piangere, e forse stavolta aveva esagerato davvero. Perchè il suo Liam lo avrebbe preso a calci in culo se gli avesse urlato addosso in quel modo, ma il ragazzo davanti a lui era in una situazione particolare, e si rese conto che sì, aveva forse esagerato più del dovuto. Il suo Liam adesso cambiava umore da un secondo all'altro, e sarebbe stato così ancora per sei mesi buoni. Anzi, probabilmente sarebbe stato sempre peggio. Lo vide emettere un sospiro quasi forzato, e per un secondo sembrava che l'aria non riuscisse a entrargli nei polmoni. Theo scattò allarmato, afferrandolo per le spalle e scuotendolo appena.

<< Liam – lo chiamò preoccupato – Liam, che ti pren. . >>

<< Non lo so >> fece esasperato il più piccolo lasciandosi avvolgere dall'abbraccio del più grande. La chimera emise un sospiro stanco, e ignorando i mugolii del compagno, lo trascinò in camera, facendolo stendere con lui sul letto. Liam obbedì, ma mise comunque una distanza infinita tra di loro. La chimera sospirò, prima di passarsi una mano tra i capelli.

<< Scusami, non dovevo urlarti contro così >> gli disse in un orecchio. Il lupo scosse il capo, continuando a non avvicinarsi. Sembrava più scosso che altro.

<< E' colpa mia – singhiozzò quello – sono io che ti faccio arrabbiare senza motivo >>

<< Ehi, no. Non è colpa tua, ok? Smetti di piangere però, non sopporto di vederti così >> continuò Theo, e il lupo parve rasserenarsi appena, fermando i singhiozzi e riprendendo a respirare normalmente.

<< Vieni qua, cucciolo >> lo chiamò ancora il maggiore, e stavolta Liam si fiondò in quell'abbraccio il più velocemente possibile. Theo sospirò, stringendolo a se in maniera ferrea.

<< E' solo che mentre sto bene, poi mi assalgono mille dubbi, ed è stupido e infantile e tu sei stanco per il lavoro e io . .>>

<< Lo so, Liam. E' ok. Non è colpa tua, devo essere un po' più paziente >> continuò la chimera. Il lupo non parve molto convinto, ma annuì, trovando calore nell'abbraccio del compagno. Per lui era diventata un'abitudine cercare il contatto fisico con l'altro in continuazione, e questo era dovuto anche alla sua situazione. Si sentiva più protetto quando aveva l'altro vicino, e sapeva che a Theo non dispiaceva mai. Finché il contatto lo cercava lui e solo lui, alla chimera andava più che bene.

<< Lydia dice che i tuoi ormoni stanno impazzendo >> gli disse con calma. Liam annuì solamente, poggiando il capo sulla sua spalla.

<< Mi dispiace per prima – balbettò appena – so benissimo che non devo essere geloso >> Theo ridacchiò, carezzandogli i capelli con fare distratto.

<< Va tutto bene, cucciolo. Non voglio che ti alteri così >>

<< Puoi restare con me domani? >> gli chiese in un sussurro Liam. La chimera parve sorpresa da quella domanda, ma alla fine annuì, pensando che più tardi avrebbe chiamato Davis avvisandolo.

<< Resto con te, ok? >> Il lupo sorrise, rilassando tutti i muscoli, finché uno strano rumore non lo distrasse dal suo stato di quiete. Avvertì il corpo di Theo irrigidirsi all'improvviso, e alzò il volto tentando di capire cosa non andasse, ma ciò che vide lo lasciò di sasso. Theo lo stava fissando ad occhi sgranati, come se avesse appena visto un fantasma.

<< Amore, che. . .>> iniziò Liam bloccandosi immediatamente. Il suono l'aveva nuovamente distratto, ma non era un suono sconosciuto, no. Era un suono che riconosceva benissimo. Tum tum tum. Un cuore. Un cuore stava battendo con velocità calcolata, e si rese conto che gli occhi di Theo non si scollavano dal suo ventre. La chimera era in totale immobilità, con gli occhi che brillavano di luce propria.

<< E' . . – mormorò Theo pianissimo, quasi avesse paura che il suono si interrompesse – e' bellissimo >> Liam si morse il labbro, emozionato e incredulo di sentire quel suono provenire da se stesso. Sentì una mano del compagno intrecciarsi con la propria, mentre l'altra gli alzava la maglietta toccandogli quel punto preciso. La chimera stava sorridendo, quasi avesse una paralisi facciale, perchè non la smetteva più. Il suono continuava, incessante. Dove prima si sentivano due cuori battere veloci, ora se ne sentivano tre. Liam era ancora immobile, prima che iniziasse a mordersi nuovamente il labbro con prepotenza e ci mancò poco che iniziasse a piangere, perchè Theo gli passò una mano sul viso con delicatezza, non togliendo l'altra da quel punto.

<< Ti amo così tanto in questo momento >> soffiò la chimera a un palmo da lui. Liam gli sorrise e lo tirò contro di lui per abbracciarlo meglio. Voleva solo sentirlo vicino a lui in continuazione. Si lasciò cadere nuovamente sul letto, con Theo incollato a lui, e adesso al lupo veniva quasi da ridere, perchè ora era l'altro che non ne voleva sapere di staccarsi per nessuna ragione al mondo.

<< Sembri un koala >> gli disse Liam pianissimo, e la chimera sbuffò una risatina.

<< Sta zitto >> gli disse ridacchiando e stringendo la presa. Il lupo si cullò in quell'abbraccio, fino ad addormentarsi piano, cullato dal suono del cuore del compagno, e di quello del bambino.

 

 

 

 

 

 

 

 

 





<< Sono terrorizzato a morte >> ringhiò nel panico la chimera.

<< E' andato tutto bene – lo ammonì Peter – che aspetti ad entrare lì? >>

<< E' solo che. . >>

<< Solo che una volta entrato la tua vita cambierà per sempre, sì, lo so. Succede a tutti prima o poi >> ribeccò il lupo dandogli una pacca sulla spalla. Riusciva a sentire i gridolini estasiati di Lydia e di Danielle da lì fuori. In realtà, la sua fidanzata non faceva che essere entusiasta da quando avevano saputo che il bambino di Liam e Theo sarebbe stata una femmina. Peter aveva perso il conto di quanti vestitini gli avesse già comprato, e sospettava che Liam e Theo avrebbero preferito un maschio solo per via di Lydia. Sorrise divertito, nell'osservare la chimera nel pieno panico. Non poteva certo biasimarlo, se fosse toccato a lui forse sarebbe già svenuto. Il punto forte, era stato scoprire di essere padre di una ragazza già cresciuta. Non ci si vedeva in quelle vesti, non per i primi anni almeno.

<< E se non le piaccio? >> chiese Theo scrollando le spalle.

<< Le piacerai. E poi tocca a te insegnarle a controllarsi, sai? Non credo che Liam abbia pazienza con un cucciolo di lupo >> fece ancora Peter, e quello annuì, deglutendo piano e decidendosi ad aprire quella dannata porta. Perchè lo studio del druido da un paio d'ore a quella parte era diventata la porta maledetta. Il solo sentire ciò che provava Liam l'aveva steso. Il fatto che il compagno fosse un lupo, aveva però facilitato la guarigione, e infatti quando entrò nella stanza, Liam stava già molto meglio. Il taglio all'addome era quasi guarito del tutto, e Lydia era seduta sul letto accanto a lui blaterando di chissà cosa. Danielle sorrideva, ripetendo quanto la bambina fosse dolce, gli occhi a cuore si notavano da un miglio. Quando si accorsero della sua presenza, la banshee gli sorrise con una luce diversa negli occhi, quasi incoraggiante, e si alzò immediatamente. Theo si accorse solo in quel frangente che aveva tra le mani qualcosa di estremamente piccolo, qualcosa che gli fece accelerare il battito cardiaco immediatamente. La ragazza si avvicinò a lui porgendogli quell'esserino, e lui andò nuovamente nel panico più totale. E se la faceva cadere? E se sveniva lui? Una chimera può svenire, giusto? Danielle ridacchiò della sua espressione, e lui lanciò un'occhiata a Liam che lo stava fissando divertito.

<< Non la farai cadere – lo rassicurò la banshee – saprai come prenderla >> Theo annuì piano, e poi con movimenti calcolati prese quello scricciolo dalle mani di Lydia. La ragazza sorrise, quando lo vide muoversi nel modo giusto immediatamente. E' sempre tutto naturale, ed era vero. La ragazza si allontanò, uscendo dalla stanza silenziosamente, seguita da Danielle che gli aveva poggiato una mano sulla spalla sorridendogli di tutto cuore. Liam sorrise, notando come il compagno non staccasse gli occhi dalla bambina. Sentiva sotto la pelle ogni cosa stesse provando Theo. Gioia, meraviglia, sorpresa, paura, protezione, amore. Quando finalmente quello alzò gli occhi su di lui, il blu dell'iride splendeva di luce propria. Si avvicinò a lui, sedendosi accanto e alternando lo sguardo dall'esserino nelle sue braccia a lui. Liam portò una mano a scostargli i capelli dagli occhi, e quello si girò a fissarlo estasiato.

<< E' nostra figlia? >> chiese la chimera ancora incredula. Liam ridacchiò, e annuì, posando il capo sulla sua spalla.

<< Volevi un maschio? >> gli fece Liam, e Theo lo guardò divertito.

<< In realtà, lo avrei preferito per la gelosia >> ammise, e a Liam veniva già da ridere al pensare a come sarebbe stato tra una quindicina d'anni. Probabilmente l'avrebbe pedinata, il che l'avrebbe reso un padre geloso, oltre ad essere un comportamento tipico di Theo.

<< Non vedo l'ora di vedervi litigare >> ammise il lupo alzando gli occhi al cielo, la chimera gli lanciò un'occhiataccia, prima di essere catturato dal suono di uno sbadiglio, e da un movimento. La bambina tra le sua braccia aveva sbadigliato all'improvviso, aprendo poi i suoi occhi. Azzurro cielo. Theo sorrise.

<< Ha i tuoi occhi >> disse al compagno. Liam sorrise divertito di quello, e rivolse alla chimera uno sguardo dolce.

<< Avrà i miei occhi, ma è identica a te >> fece il lupo. Theo continuava a guardarla estasiato, fino a che la bambina non incrociò gli occhi con i suoi. Essere guardato in quel modo, da qualcosa di così piccolo e puro era strano e confortante al tempo stesso. Per la prima volta in vita sua capì cosa volesse dire essere un padre. Guardava sua figlia, e l'unica cosa che provava era amore. La bambina illuminò gli occhi di giallo, e a Liam scappò una risatina, mentre Theo fece lo stesso con i suoi, avvertendo l'odore di protezione che gli arrivò dalla figlia. Sorrise, facendo tornare i suoi occhi normali, e la bambina dopo un ulteriore sbadiglio si riaddormentò. Theo sorrise e poi piano la passò a Liam, che la prese con delicatezza.

<< E' bellissima >> continuò la chimera.

<< Lo so >> annuì il lupo. Theo passò un braccio attorno alle sue spalle, prima di avvicinarsi a lui con prepotenza.

<< Ti amo >> gli disse, e Liam lo sapeva benissimo, perchè lo sentiva urlarglielo continuamente con ogni fibra del suo essere.

<< Ti amo anch'io >> gli rispose, e la chimera lo baciò con impeto, facendolo ridacchiare.

<< Mason sarà qui domani – fece il lupo tra un bacio e l'altro – e stasera noi possiamo già andare a casa >> Theo mugugnò contrariato, perchè sapeva già che Mason gli avrebbe invaso casa per le prossime due settimane. Liam sorrise intuendo i suoi pensieri.

<< Stiles verrà settimana prossima >> fece Theo, e Liam annuì.

<< Quindi – disse dopo qualche secondo di silenzio la chimera – per il nome >>

<< Per il nome, direi che . .beh, Veronica mi piace >> gli disse Liam, e la chimera annuì.

<< Veronica >> mormorò Theo, osservando come quella dormisse serena tra le braccia del compagno.

<< Non pensavo di poter essere più felice di così >> fece in un sospiro Liam.

<< Nemmeno io, cucciolo >> gli rispose Theo, sorridendo come un ebete al mugugno di Liam per quel soprannome che ormai usava da anni. L'aria di Luglio e il caldo, iniziava a sentirsi anche in quella stanza. Quell'anno sarebbero tornati a Beacon Hills, anche perchè avevano detto ai genitori di Liam qualche mese addietro, che avrebbero adottato un bambino, e sicuramente non avrebbero potuto tenere celata Veronica per molto tempo. La bambina si mosse nel sonno, stringendo un dito di Liam per riflesso. Theo non riusciva a smettere di guardarli, e non smetteva più di sorridere.

 

 

 

 

 

 

 

 





<< Hai intenzione di fissarci ancora a lungo? >> aprì un occhio Liam ridacchiando. Theo gli rivolse uno sguardo più dolce, e annuì. Erano sdraiati sul letto, uno dinnanzi all'altro con Veronica che dormiva tranquilla in mezzo a loro. Aveva appena tre settimane, e Theo poteva considerare quello il primo giorno che passavano da soli da quando lei era nata. Mason e Stiles gli avevano invaso casa per giorni, e Lydia e Danielle non facevano che entrare e uscire dalla porta.

<< Guardarvi è il mio passatempo preferito >> mormorò la chimera. Gli occhi di Liam si aprirono entrambi stavolta, e sorrise, andando ad unire la fronte con quella del compagno. Tra un po' Veronica si sarebbe svegliata e avrebbe ovviamente richiesto il biberon che la chimera puntualmente faceva troppo bollente.

<< E' così piccola >> disse ancora Theo.

<< E' normale che sia così piccola >> fece il lupo.

<< Lo so, è solo che a volte mi sembra quasi surreale >>

<< E' normale, amore >> gli disse dolce Liam. Theo annuì, prendendo a giocare con i capelli del compagno, in un gesto estremamente intimo e dolce.

<< Penso che adesso siamo responsabili per lei, e mi sembra ancora incredibile, a volte ho persino paura. Penso che non sono all'altezza, sai >> ammise la chimera. Liam scosse il capo, e sollevò la mano intrecciandola con quella del più grande.

<< Sarai un padre fantastico – gli disse il lupo con dolcezza – io lo so, ok? Lo so perchè sei stato fantastico anche con me, e anche allora avevi paura, eppure adesso siamo qui >> Theo parve rifletterci qualche secondo, prima di assentire con il capo e abbozzare un sorriso.

<< Farei qualsiasi cosa per voi >> mormorò la chimera. Liam si avvicinò ancora un po', prima di lasciargli un bacio leggero sulle labbra.

<< Lo so >> gli rispose, e Theo si avvicinò ancora di più, fino a stringerli entrambi a se.

<< Mi hai dato così tanto – sospirò la chimera – mi hai dato te stesso, una nuova vita, una famiglia >>

<< Theo, non dev. . .>>

<< Ma io voglio ringraziarti, Liam. Senza di te io non so nemmeno dove sarei ora >> continuò il maggiore.

<< Anche tu mi hai dato tanto >> gli rispose il lupo.

<< Io non sono niente di che – si strinse nelle spalle quello – ero spezzato nel profondo, e tu mi hai ricomposto, senza chiedermi nulla in cambio. Mi hai cambiato, mi hai spinto a essere migliore solo perchè potessi sentirmi degno di stare con te >>

<< Io mi sono innamorato di te così come sei, Theo. Non ti ho mai chiesto di cambiare ciò che sei >> fece Liam guardandolo negli occhi.

<< Lo so, volevo solo essere giusto per te. E lo sono, sento di essermi perdonato, almeno un po'. E quando guardo te, e adesso anche Veronica, sento che ne è valsa la pena di fare tutta quella strada. Ne vale davvero la pena >> gli sorrise la chimera. Il più piccolo si accoccolò a lui, sentendosi avvolgere dall'abbraccio del compagno, e sospirò chiudendo gli occhi.

<< Tu sei perfetto così >> gli rispose, avvertendo il respiro di Theo carezzargli la pelle.

 

 

 

 

 

 

 





Ed eccoci al penultimo capitolo di questa storia!

Oddio, mi sembra strano scrivere penultimo perchè faccio fatica a crederci da sola. Come avete potuto vedere, abbiamo fatto un salto temporale di ben cinque anni, e vediamo dopo sei anni a Boston come si è evoluta la vita di Theo e Liam. Danielle che è diventata una presenza costante nelle loro vite, soprattutto per Liam, e che io mi sono divertita tanto a creare, la adoro! Come vi avevo anche anticipato tempo fa, avevo deciso di prendere in considerazione e di inserire l'mpreg, e infatti, questo ci ha portato a lei . . .Veronica Raeken!!! Chi indovina a chi somiglierà caratterialmente xD???

Giuro che vi lascio in pace, spero solo che questo capitolo vi sia piaciuto almeno quanto è piaciuto a me scriverlo, e spero in tante belle recensioni. Ringrazio chi ha recensito lo scorso, chi ha aggiunto la storia tra le seguite, preferite e ricordate, e tutti voi lettori silenziosissimi! Ci vediamo Sabato con l'ultimo capitolo di questa storia, un bacio a tutti voi

Elly

  
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